Squallido 0 0, inizio ritardato
di 5' per il lancio di migliaia di fogli in campo
PAREGGIO SENZA EMOZIONI E SENZA
GIOCO: LO STADIO SI SVUOTA PRIMA DEL FISCHIO
FINALE
NOSTRO SERVIZIO NAPOLI .
Chiamatelo Napolix, con la "ics" finale, per
simboleggiare una sfilata di pareggi che ha gia'
toccato quota 11, un piccolo record stagionale.
Undici pareggi che alla squadra partenopea possono
essere serviti per mettere una distanza di
sicurezza tra se' e i bassifondi della classifica
ma che, con la nuova realta' dei tre punti per
vittoria, non bastano certo ad alimentare quelle
esili aspirazioni di zona Uefa che soltanto un
impareggiabile istrione come Vujadin Boskov puo'
proseguire a ostentare. Eppure, alla vigilia,
Mazzone (protagonista sul campo di una cordiale
stretta di mano col suo collega serbo, un gesto
che dovrebbe aver cancellato un decennio di
dispetti e di polemiche) aveva suggerito a chi
gioca la schedina di non sprecare una "ics" per il
derby del Centro Sud. "Ci sara' sicuramente un
vincitore" aveva garantito il "mister" di
Trastevere, profetizzando "una partita aperta e
divertente, capace di accontentare il pubblico".
Puo' darsi che Mazzone se la sia spassata in
panchina, nonostante l' aggancio in classifica del
Milan e l' approssimarsi della Lazio. Sicuramente
non si sono divertiti gli spettatori, che al San
Paolo erano accorsi in sessantamila, raccogliendo
i ripetuti appelli di Boskov. Perche' se cinque
mesi fa all' Olimpico il pareggio era stato almeno
elettrizzato da un gol per parte, stavolta la
sfida tra Napoli e Roma e' stata l' unica della
domenica a concludersi senza neppure lo straccio
di una rete, a parte quella annullata a Balbo da
una bandierina sollevata con largo anticipo. Se un
vento insolitamente gelido puo' avere influito in
parte sul gioco (e su Cervone, protagonista di tre
raccapriccianti uscite a vuoto), le
responsabilita' maggiori di una partita a tratti
inguardabile spettano alla Roma, che a Napoli era
sbarcata con le credenziali del terzo posto e di
dieci punti in piu' rispetto ai rivali partenopei.
Puo' darsi che a penalizzare i giallorossi, sul
piano tattico e anche psicologico, siano
intervenute tre assenze di rilievo come quelle di
Fonseca, Carboni e Statuto. Ma i sostituti non
erano certo mezze figure, visto che si chiamano
Totti, Thern e Piacentini. Se una squadra ha
tentato di vincere, questa e' stata quasi
esclusivamente il Napoli. Se non ci e' riuscita, i
motivi sono molteplici. La modestia di un organico
allestito in rigida economia, tanto per
cominciare, al quale inoltre manca ormai da
quattro mesi un lucido sgobbone come Boghossian.
Se poi Bordin e Pecchia spingono meno del solito,
se Rincon sembra sprofondato di nuovo nell'
anonimato che aveva contrassegnato la prima meta'
della sua stagione e se Agostini sbaglia anche le
conclusioni piu' elementari, allora non possono
provvedere a tutto l' infaticabile Buso, la
fantasia di Carbone e la solidita' di Cruz. La
Roma, invece, quasi mai ha fornito la sensazione
di inseguire il successo. Per i primi venti minuti
i giallorossi non si sono addirittura fatti mai
vedere nei pareggi dell' area avversaria, dove
Cannavaro ringhiava addosso a Balbo e dove Pari
non doveva dannarsi per frenare l' esuberanza
giovanile di Totti. Per di piu' , a spalleggiare
le due punte di Mazzone c' era poco. C' erano la
fumosita' di Moriero e la diligenza di Thern, c'
erano i sussulti di Giannini e qualche iniziativa
di Cappioli. Al primo contropiede, tuttavia, la
Roma andava a bersaglio. Accadeva al 28' ,
allorche' Balbo correggeva sul montante una
conclusione sbilenca di Cappioli prima di
riprendere il pallone e depositarlo in rete, ma
dopo essere finito in fuorigioco. Il gol negato
all' argentino e una caparbia incursione di Lanna
nella ripresa sarebbero state le uniche
apparizioni offensive della Roma in novanta
minuti. Troppo poco per infiammare anche i
duecento fedelissimi che l' avevano scortata sino
allo stadio San Paolo e che avrebbero finito per
impiegare il tempo nelle solite scaramucce verbali
coi sostenitori avversari. Il Napoli aveva almeno
il merito di darsi piu' da fare, incitato
calorosamente soprattutto dalla curva B, quella
che aveva fatto ritardare di cinque minuti l'
inizio della partita perche' il lancio di migliaia
di rettangoli di carta aveva imbiancato la meta'
del prato. I partenopei cercavano di confezionare
triangoli rapidi, tentavano di spingere sulle
fasce, provavano a sfondare centralmente,
battevano pure la strada degli spioventi. Invano,
pero' , anche perche' le tre occasioni piu'
favorevoli capitavano tra i piedi sciagurati di
Agostini, che la sua domenica degli errori e degli
orrori la suggellava al 90' , consegnando alla
facile presa di Cervone il pallone che il portiere
aveva mancato in uscita. A quel punto, pero' ,
mezzo stadio s' era gia' svuotato perche' molta
gente si era stancata di annoiarsi. L' unico
capace di divertirsi era stato probabilmente
Mazzone, proprio colui che un pareggio aveva
escluso categoricamente. NAPOLI 0 0 ROMA
Taglialatela 6 Pari 6 Tarantino 6 Bordin 5,5
Cannavaro 6 Cruz 6,5 Buso 6 Rincon 5 Agostini 4,5
B. Carbone 6 Pecchia 5,5 Cervone 5 Aldair 6 Lanna
5,5 Thern 6 Petruzzi 6,5 Piacentini 5 Moriero 5,5
Cappioli 6 Balbo 5 Giannini 5,5 Totti 5 ARBITRO:
Nicchi 5 SPETTATORI: paganti 29.166 per un incasso
di 934.635.000 lire. Abbonati 20.857 per una quota
di 397.311.000 lire. NOTE: nessun ammonito
Allenatore: Boskov Allenatore: Mazzone
Giovane tifoso romanista
accoltellato E Mazzone protesta per i coriandoli
INCIDENTI: 5 ULTRA' GIALLOROSSI FERMATI
NAPOLI . "Piu' che Pasqua
sembrava Carnevale". La battuta piace molto a
Carlo Mazzone, che sottolinea i presunti danni
subiti dalla Roma per la miriade di coriandoli
bianchi lanciati sul campo, prima della partita.
Il vento ha fatto il resto: "Non si riusciva a
vedere il pallone", e' stata la lamentela
romanista. L' arbitro Nicchi ha anche richiamato
il Napoli: Salvatore Gagliano, dirigente addetto
all' arbitro (ed ex arbitro egli stesso) ha
convocato all' istante una squadra d' improvvisati
spazzini. "Nicchi s' e' lamentato perche' non si
vedevano le righe bianche dell' area di rigore".
Mazzone incalza: "C' era maggior consistenza
tecnica nella Roma, ma abbiamo avuto qualche
difficolta' anche nel vedere la palla, con tutti
quei coriandoli. Inevitabile un ritardo nei
passaggi, con vantaggio per chi si difendeva". Poi
pero' ammette: "La Roma era venuta per vincere. Ci
abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti. Bisogna
anche riconoscere i meriti del Napoli. Ci sono
stati pochi tiri in porta, e' vero, ma ai punti
avrebbe vinto la Roma. Il gol annullato? Ho
promesso di non parlare piu' degli arbitri. Non va
pero' dimenticato che su questo campo nelle ultime
partite hanno perduto fior di squadre". Stretta di
mano iniziale con Boskov immortalata da decine di
fotografi. "Ma l' ho fatto perche' lo sentivo .
precisa Mazzone .. C' e' stata in passato qualche
polemica, ma adesso e' tutto finito". Le
polemiche, invece, le tira fuori Balbo: "Gli
arbitri mi hanno annullato tre gol nelle ultime
quattro partite. Adesso basta. Forse e' anche
colpa mia, sono troppo buono. Dovrei buttarmi di
piu' . Questi episodi cominciano a pesare un po'
troppo sulla Roma. Devo segnare 40 gol perche' me
ne diano 30". Boskov non e' contento del Napoli:
"Mi aspettavo piu' grinta dalla mia squadra. C'
erano sessantamila spettatori che avrebbero voluto
vederci vincere, invece li abbiamo delusi. Il gol
di Balbo? Era in netto fuorigioco. I coriandoli?
Non e' cosi' che s' aiuta la squadra.
Probabilmente avremo anche una multa". Non e'
mancato l' incidente tra i tifosi. Un sostenitore
della Roma, Alessandro Masci, 17 anni, e' stato
ferito alla coscia destra con un temperino. E
stato aggredito da un gruppetto di napoletani,
prima della partita, nei pressi della Curva A,
mentre cercava di raggiungere lo stadio con lo
zio, Marcello Sansi, 50 anni, che a sua volta e'
stato colpito con pugni e calci. Entrambi
ricoverati all' ospedale "San Paolo", sono stati
giudicati guaribili in dieci giorni. Qualche ora
prima dell' inizio cinque tifosi romanisti sono
stati denunciati all' autorita' giudiziaria
perche' trovati in possesso di coltelli. Sono
Andrea Tafuro, 23 anni, Claudio Triola, 23,
pregiudicato, Giuseppe Galie' , 28, Amedeo
Marameo, 23, e Diego Pucci, 22. Sono stati fermati
sull' autostrada, condotti in questura ed e' stato
loro notificato un foglio di via obbligatorio e il
divieto di tornare a Napoli per 3 anni.