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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Corriere
Della Sera
Juve, doccia fredda per il
neoscudetto
Roma scatenata: fa tre gol,
conquista l' Uefa e pensa pure di prendersi il
Codino
UN' AUTORETE DI TACCHINARDI
APRE LA STRADA DEL SUCCESSO GIALLOROSSO, A SEGNO
FONSECA E BALBO
ROMA . Piace agli innamorati
giallorossi questo 3 0 senza un minimo di pathos,
senza scontri a tutta adrenalina, senza seria
opposizione juventina. Assenti sei sette titolari,
compreso l' artista Baggiouno, e Vialli
"panchinaro" inutilizzato, Nostra Signora degli
scudetti si lascia arruffare, poi accartocciare,
come se stesse prolungando amorevoli
festeggiamenti, sempre rilassata, anzi lontana
dall' abituale furore lavorativo. Ma per i
romanisti, che riagganciano l' Europa dopo un paio
di stagioni, qualsiasi annotazione tecnica
riguardante il primo giro... d' onore dei campioni
bianconeri diventa dettaglio, o addirittura
pettegolezzo sullo sfondo d' una domenica cosi'
attesa. Ricordate la rimessa laterale
"grattugiata" da Aldair nella partita d' andata?
Ricordate quel can can attorno al guardalinee
Manfredini e all' arbitro Stafoggia? Beh, passati
dieci minuti dentro l' Olimpico stracolmo, proprio
il brasiliano maldestro d' allora sembra diventare
l' angelo vendicatore, pure se Tacchinardi gli
toglie l' onore d' apparire fra i marcatori. Si' ,
piantato Marocchi, l' ottimo Carboni scende come
tromba d' aria lungo la corsia d' appartenenza,
salvo costringere Torricelli allo sgambetto
inverecondo. Allora Fonseca finge la battuta
lunga, mentre invece attiva ancora Carboni con
punizione breve: scatto, centrata tagliata, Aldair
di controbalzo verso l' unico angolo visibile.
Puo' bastare: Rampulla e il suo libero s'
intralciano accanto al palo sinistro; quindi per
colmo di iattura Tacchinardi fa l' amico del
giauguaro. Sopraggiungera' qualche digrignante
Hulk per lustrare l' immagine juventina nel
prosieguo? Mastro Lippi, troppo presto in piedi,
tradisce via via lo sgomento di chi ha sottratto
al gruppo ogni qualita' , ogni facolta' reattiva,
equiparando l' impegno a una scocciatura quasi
estiva. Ammesso che Madama volesse davvero
stabilire il record delle vittorie fuori casa
(restano undici), occorreva quanto meno tenere
sveglia l' accoppiata Del Piero Ravanelli con
rifornimenti adeguati. Illusioni: difatti solo
Sousa funziona nel quartetto centrocampistico, che
teoricamente dovrebbe mandare in sofferenza
Piacentini, Giannini, Statuto. La Roma anticipa,
ha voglia di correre, ha il dente avvelenato per i
presunti soprusi di gennaio. E manda facilmente
tanto Moriero quanto Carboni verso sovrapposizioni
aggiranti, profittando di Deschamps o Marocchi
arrancanti fuori posizione, d' avversari
sfilacciati, incapaci di raccorciare le distanze
fra i reparti. Tuttavia, nonostante la Juve
presenti la consistenza d' un budino, i mazzoniani
si contentano del football di possesso nei
quaranta metri che dividono le due panchine,
adesso altrettanto disorientati quando devono
scatenare Balbo oppure Fonseca in profondita' .
Fonseca si riservera' dieci minuti da fenomeno nel
secondo tempo, scherzando Torricelli sullo scatto
quale ala sinistra per rimpolpare il risultato.
Pero' intanto s' assenta, sproposita le
rifiniture, e semplifica i problemi di Ferrara
piazzato sul suo partner d' attacco. Ci vuole
pazienza. Di la' Cervone prende il sole beato,
mentre i saltuari lanci lunghi dei portatori di
palla juventini privilegiano Aldair e non Del
Piero, Lanna Petruzzi e non lo sconsolato
Ravanelli. Settantamila presenzialisti sul nulla,
su stucchevoli girotondi, aspettando la cavalcata
giallorossa oltre l' intervallo. Serve a nulla
inserire Orlando per Deschamps. E paradossalmente
l' ingresso della terza punta, l' esordiente
Fantini, peggiorera' la situazione. Imperversa
Moriero. Tagli di campo, accelerazioni. E' lui, a
intaccare il decoro dei bianconeri, con uno slalom
come nemmeno nei tornei da spiaggia. Ne usufruisce
Statuto: salta Torricelli e in area viene steso da
Ferrara. Rigore sacrosanto, Fonseca non sbaglia.
Il mini show di Daniel prevede poi una traversa
spazzolata e l' assist per la zampata Balbo, cioe'
tripletta romanesca, prima che Ferrara possa
interferire. La gente ringrazia. Strapazzare
qualsiasi Juve fa sempre notizia. ROMA 3 0
JUVENTUS MARCATORI: aut. Tacchinardi al 10' p.t.,
Fonseca rigore al 28' , Balbo al 33' s.t. Cervone
s.v. Aldair 7,5 Lanna 6,5 Statuto 7 Petruzzi 7
Carboni 7 Annoni dal 34' s.t. s.v. Moriero 6
Piacentini 6 Balbo 6,5 Giannini 6,5 Fonseca 6,5
Totti dal 39' s.t. s.v. Rampulla 5 Ferrara 6
Porrini 5,5 Fantini dal 24' s.t. s.v. Tacchinardi
5 Torricelli 5 Sousa 6 Di Livio 5 Deschamps 5
Orlando nel s.t. 5 Marocchi 5,5 Del Piero 5
Ravanelli 5 ARBITRO: Beschin 6,5 SPETTATORI:
paganti 28.351 incasso lire 1.516.010.000 abbonati
39.087 quota L. 935.051.000 NOTE: ammoniti
Torricelli, Statuto Allenatore: Mazzone
Allenatore: Lippi
Lippi: "E' umano, non
poteva certo esserci rabbia agonistica"
ROMA . La prende con filosofia,
il tecnico della Signora. Lo scudetto appena
conquistato ha svuotato di energie fisiche e
psichiche i suoi giocatori ma Lippi li difende a
spada tratta. "La prova d' orgoglio c' e' stata,
abbiamo giocato al calcio come e' accaduto dall'
inizio dell' anno ma non siamo riusciti a
concludere", e' l' esordio dell' allenatore
juventino. Non c' e' niente da fare, smuoverlo e'
impossibile. E allora ecco la frase che dice e non
dice "... la partita l' abbiamo fatta noi" e,
infine, arriva l' ammissione: "Non poteva esserci
la rabbia agonistica, e' umano che sia cosi' ".
Juventus in disarmo, insomma. No. Almeno a sentire
Lippi: "Domenica scorsa, contro il Parma, quattro
cinque giocatori sono scesi in campo dopo aver
fatto delle infiltrazioni. Non era il caso di
rischiare. Il nostro obiettivo, adesso, e' la
conquista della Coppa Italia". Insaziabile
Signora. Vuole chiudere il conto delle sfide con
la banda di Scala conquistando l' ultimo trofeo in
palio. E i suoi giocatori sono su questa lunghezza
d' onda: "Contro il Parma avremo un' altra
concentrazione", promette Tacchinardi. Il quale
conferma che Rampulla, sul tiro del vendicatore
Aldair, e' stato ingannato da una sua involontaria
deviazione. E aggiunge: "Dobbiamo vincere la Coppa
Italia, questa partita contro la Roma e' un
incidente di percorso". Ferrara e' sulla stessa
linea del compagno di reparto, ammette che il
fallo su Statuto era da punire con il penalty,
pero' confessa anche di essersi divertito molto
poco: "Non e' stata una bella partita e la Roma ha
vinto perche' ha saputo sfruttare al meglio le
occasioni che le sono capitate". Di questo
successo contro gli eterni rivali non hanno molta
voglia di parlare nemmeno i giallorossi. E cosi' ,
mentre Mazzone festeggia il ritorno in Europa e il
probabile rinnovo del contratto nel giro di
qualche giorno, il richiestissimo Carboni nega di
voler lasciare la Roma e precisa di "aver firmato
un contratto che lo lega alla societa' fino al '
96".
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