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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Corriere
Della Sera
Roma Milan, opzione spettacolo
zero
Roma vs Milan 0 a 0, arbitro
Collina. Balbo Fonseca smarriti nel pressing
rossonero, Diavolo sempre spuntato.
ALL' OLIMPICO UN PAREGGIO
NOIOSO E FISCHIATISSIMO TRA I GIALLOROSSI ED I
CAMPIONI D' ITALIA
ROMA . Partite come questa Roma
Milan, che costringono i teorici predoni d' area
agli esercizi spirituali e alla contemplazione,
danneggiano l' immagine del football. Pensate:
quasi sessantacinquemila spettatori, con oltre due
miliardi d' incasso complessivo, per vedere due
parate di Cervone dopo l' intervallo, mentre
Sebastiano Rossi viene chiamato in causa solo all'
81' da un' esecuzione trasversale timbrata
Fonseca, senza un compagno verso cui rifinire quel
lancio Moriero. Tuttavia, se vigesse il
regolamento pugilistico, cominceremmo a credere
possibile la risalita dei rossoneri nei quartieri
alti, riconoscendone tanto l' efficienza atletica
quanto le recuperate intese, esclusi purtroppo gli
ultimi sedici metri. Ne' l' episodio casuale o l'
improvvisa amnesia difensiva valorizzano almeno
settanta minuti di possesso palla del gruppo
Capello, impigliato dentro una prestazione
surreale, dove certe qualita' tecniche d'
accostamento non prevedono poi verticalizzazioni
trapassanti. Scremiamo l' insulso primo tempo:
Albertini e Desailly dominano Cappioli e Aldair,
schierato tipo centromediamo metodista davanti ad
Annoni, Lanna, Petruzzi, zonaroli trattenuti dal
tridente Massaro Savicevic Simone, che gira alla
larga, che affetta nulla quando vorrebbe
ricomporsi dietro l' estro intermittente di
Donadoni. Cosi' , contro "mazzoniani" rattrappiti,
forse stanchi causa l' inutile bravata
infrasettimanale anti Juve, diventa facile
dominare pure le corsie laterali, salvo scoprire
all' intervallo il misero score di due mazzate
Savicevic fuori e un rigore invano reclamato dallo
stesso montenegrino, che Lanna ostacola a nostro
avviso correttamente. Chi supporta lo spettacolo?
Chi risarcira' gli spettatori traditi, ancora
pronti a vagheggiare Roma capoccia, dentro l'
Olimpico degli sbadigli? Pressati ovunque,
mentalmente scarichi, i cavalieri di Trigoria
tagliano meta' percorso memorizzando giusto alcuni
alleggerimenti di Carboni utili per un'
improbabile palombella d' Aldair e una stangata di
Cappioli direzione autostrada. Cambiera' ? Non
cambia certo l' atteggiamento tattico dei
giallorossi, con Giannini Aldair Moriero a bavero
alzato quali interdittori aggiunti, aspettando la
scorciatoia contropiedistica favorita dallo
sbaglio propositivo rossonero. Ma i saltuari
ribaltoni sorprendono egualmente stonati Balbo e
Fonseca, incapsulati fra Costacurta Baresi ogni
volta che pretenderebbero legare in velocita' un'
azione decente. Che dipenda dall' appassionata
esternazione berlusconiana di venerdi' scorso, sul
Milan tuttora grande, quindi attrezzato per
raggiungere gli "illusi" al comando? Beh, una Roma
inimmaginabile, senza cuore, senza scorte
energetiche, risaliva comunque a tanto tempo fa. E
accesi i riflettori, l' inverecondo sbarramento
viene fischiato. Fischi meritati, che sembrano
anticipare il castigo: Savicevic, solista
bislacco, mezza punta che sotto rete evapora,
rompe stavolta il girotondo per vie laterali
azzeccando l' assist filtrante Simone Maldini.
Sovrapposizione esatta, pero' un po' egoista super
Paolo "maldineggia", stanga defilato addosso a
Cervone, trascura Massaro smarcatissimo. Con buona
pace di Sua Emittenza, tormentato presidente del
consiglio, qua l' armata Capello commemora se
stessa, incapace di pescare la botta risolutrice.
Anzi, l' unico tiro gol prenatalizio dai venti
metri (latore sempre Dejan, bombardiere Albertini,
stanco di bella calligrafia) pesca Cervone nel
provvidenziale impatto volante ad imbalsamare lo 0
0 dello scontento popolare. Urgono rettifiche.
Probabilmente basterebbe togliere Annoni (sempre
piantato da Savicevic), arretrare Aldair, inserire
Totti a supporto dei sudamericani, per scoprire
una Roma meno invereconda. Sicuramente risulta
pletorico l' unico cambio che contempla il
dribblomane Di Canio e cancella Savicevic, solo
milanista ad osare comunque accelerazioni di
sfondamento. Roma Milan langue in un finale
spezzettato, contraddistinto da falli tattici e
scorrettezze maleducate. Mazzone non rischia una
virgola. I cori disapprovanti non lo feriscono
nell' orgoglio rugantino. E Fonseca, sfilato via
una tantum a Costacurta, distingue sul fondo la
desolazione, cioe' nessuno scattato per
affiancarlo. Posta divisa allora, svaniti i sogni
reciproci. ROMA 0 0 MILAN Cervone 7 Annoni 5 Lanna
6 Aldair 6 Petruzzi 6 Carboni 6 Moriero 5 Cappioli
5 Balbo 5 Giannini 6 Fonseca 5 Rossi 6 Tassotti 6
Maldini 6 Albertini 6 Costacurta 6 Baresi 6
Donadoni 6 Desailly 6 Massaro 5 Savicevic 6 Di
Canio dal 30' s.t. s.v. Simone 5 ARBITRO: Collina
6 SPETTATORI: paganti 25.352, incasso L.
1.154.275.000, abbonati 39.087, quota L.
935.031.000 NOTE: ammoniti Annoni, Savicevic,
Albertini, Petruzzi e Simone Allenatore: Mazzone
Allenatore: Capello
Mazzone si difende con una
sviolinata a Capello "La sua squadra e' piu' forte
di Parma e Juve" GIUSTIFICAZIONI E BUGIE NATALIZIE
ROMA . Sessantacinquemila
spettatori, oltre due miliardi d' incasso, tanta
polizia, ma anche tanta noia. Brutta partita,
dunque, all' Olimpico: uno zero a zero che non
soddisfa nessuno e lascia con l' amaro in bocca
quanti erano accorsi allo stadio per vedere un
grande spettacolo di calcio. Macche' ! Questa Roma
formato Mazzone, con decine di miliardi spesi
dalla societa' di Sensi, non gira come dovrebbe. A
Firenze, domenica scorsa, la squadra giallorossa
gioca bene, ma lascia i tre punti. Ieri, in casa,
non ripete la prova di sette giorni fa e viene
graziata solo perche' il Milan, al posto delle
punte, ha un paio di freccette che non riescono ad
impensierire nessuno. In conclusione, un punto per
parte, sbadigli e l' amarezza del pubblico che,
forse, avrebbe fatto bene a trascorrere altrove la
festa. Non c' e' il minimo ragionamento nel
disegno ideato dal "sor magara", mister di
Trigoria. La Roma va avanti con i solisti, puo'
azzeccare un' azione soltanto perche' uno dei suoi
idoli miliardari inventa un numero. Ma la
geometria, in campo, latita. Si tenta con i lanci
lunghi, favorendo le difese; non c' e' amalgama
tra un reparto e l' altro. E ieri, al centro, i
ragazzi in giallorosso sono stati sovrastati dai
loro avversari. Come mai, allora, il Milan non e'
riuscito a fare l' en plein? "Da qualche tempo a
Berlusconi non gliene va dritta nemmeno una",
commentava un tifoso in vena di umorismo. Forse,
scherzando, il giovanotto, un ultra' rossonero,
non aveva tutti i torti. Se qualcuno doveva
vincere all' Olimpico doveva essere il Milan.
Senza il minimo dubbio. Pero' , questa squadra che
fa pressing benissimo e non lascia spazio a chi le
sta di fronte, arrivata ai sedici metri si perde
in un bicchier d' acqua. E' come se avesse il
terrore di tirare in porta e fare gol. E' come se
avesse il complesso di bucare la porta degli
altri. Un bel guaio per Capello, il quale,
diplomaticamente, cerca di minimizzare il problema
per evitare polemiche e conseguenze. Dice alla
fine della partita: "Sono soddisfatto del gioco,
non del risultato. Abbiamo avuto due occasioni
nitide, peccato che non siamo riusciti a
sfruttarle". E li' , davanti, non si e' accorto di
nulla? Il mister getta acqua sul fuoco: "Non mi
posso lamentare. Ricordatevi che avevamo dinanzi
una squadra temibilissima che lascera' pochi punti
in casa. Avete visto che pubblico? Fantastico".
Contento, dunque, mister Capello? "Si' . Il Milan
ha dimostrato di essere forte e di poter ancora
dire la sua in questo campionato, anche a livello
di vertice". Ottimismo di maniera? La risposta e'
chiara e inequivocabile. Piccolezze, comunque, se
le si raffronta alle bugie di Mazzone. Per novanta
minuti la Roma si e' affacciata in tutto due o tre
volte in area del Milan; gli ultra' della curva
hanno sudato le proverbiali sette camicie. Eppure,
sentite il trainer di Trigoria: "E' stata una
partita difficile, ma l' abbiamo giocata a testa
alta. Nel secondo tempo, i miei ragazzi hanno dato
del filo da torcere ai rossoneri, i quali, ad un
tratto, hanno avuto paura di perdere. Se il timore
c' e' stato, significa che la Roma merita
rispetto. Anche se l' avversario si chiama Milan.
Volete saperla tutta? Questa squadra guidata da
Capello e' assai piu' forte di Juventus e Parma.
Ve lo posso garantire, perche' le abbiamo
incontrate tutte e tre". Un buon Natale per la
Roma? Mazzone e' lapidario: "Abbiamo ventiquattro
punti, invece di ventisette. Pazienza. Pero' gli
auguri me li faccio lo stesso". Due stanze piu' in
la' , Capello si attarda ad analizzare la partita,
a sostenere che i gol verranno, che l' attacco non
e' un grande problema, che il Milan lottera' ad
armi pari con Juventus, Parma, Lazio e Fiorentina.
Dice: "Il campionato e' lungo, non siamo nemmeno a
meta' strada". Mazzone non gli e' da meno: "Io
sono felice, perche' la Roma ha ottenuto un buon
pareggio. La classifica si e' mossa, la squadra ha
girato, i tifosi trascorreranno un felice Natale".
Beati gli allenatori ottimisti. Probabilmente i
sessantacinquemila dell' Olimpico hanno visto un
altro incontro.
Da Savicevic a Simone nello
spogliatoio milanista si respira "voglia di
rimonta". E gli avversari giallorossi sono d'
accordo
"Il vero ribaltone sara' quello del Diavolo"
"Vinciamo i recuperi e torniamo in corsa"
ROMA . Unica certezza: il Milan sta tornando ad
essere il Milan, anche se in attacco c' e' ancora
qualcosa da registrare e di tiri in porta se ne
vedono pochini. Lo pensa pure Adriano Galliani che
portera' conforto a Berlusconi raccontandogli di
una squadra "dominatrice del campo, splendida in
difesa e a centrocampo, discreta in attacco".
Punto perso o punto guadagnato? Marco Simone non
firma il biglietto d' auguri con rimpianto scritto
da Fabio Capello. "Sul piano del gioco forse
abbiamo perso un' occasione ma, se guardiamo alle
conclusioni a rete delle due squadre, credo che
alla fine il risultato non faccia una piega. Io
non sono mai riuscito a trovare gli spazi giusti
per affondare, mi sono dedicato ad offrire assist
a Savicevic". Nella lunga sequela dei reciproci
complimenti natalizi, Simone e' comunque il piu'
affettuoso. "La Roma e' una grande squadra, la
metto alla pari con Parma, Juventus e Lazio. Sotto
certi aspetti, adesso puo' essere considerata piu'
forte di noi. Ma il Milan sta crescendo, dopo
Vienna ha ritrovato personalita' e convinzione,
con il modulo attuale il gioco, poi, scorre
meglio. Se vinciamo i recuperi con Torino e
Reggiana la corsa al titolo si riapre per noi". Il
balbettio in fase offensiva non preoccupa Demetrio
Albertini, tornato ieri a rinverdire i fasti d' un
tempo in coppia con Desailly. Se il duo diga di
centrocampo funziona a pieno regime, i rossoneri
possono sperare nel clamoroso ribaltone. "Siamo
sulla via della guarigione. E' vero, e' stata una
buona partita, nel possesso di palla e nel
pressing si e' quasi rivista la squadra campione
d' Europa. Ora dobbiamo continuare a migliorare,
soprattutto nelle conclusioni: la carenza di reti
e' un problema che ci portiamo dietro dall' inizio
della stagione. Ma non e' un discorso di reparti,
quando il collettivo Milan tornera' ad esprimersi
come sa fare, anche i gol verranno". Savicevic si
allinea: "Il Milan e' uscito definitivamente dal
tunnel, se vinciamo i due recuperi siamo a posto.
Il pallino della gara non ci e' mai sfuggito di
mano, siamo stati molto piu' pericolosi della
Roma. I giallorossi me li aspettavo aggressivi, si
vede che ci temevano. Non mi sembra ci siano
problemi in attacco, di occasioni ne abbiamo
avute".
Giannini: "Hanno smaltito la
crisi, restano favoriti"
ROMA . Una vittoria era meglio
ma i soldi vanno bene lo stesso. Sotto l' albero
di Natale la Roma non trova i tre punti che
cercava, in compenso c' e' il solito incasso
miliardario. Franco Sensi se ne rallegra e
racconta compiaciuto di come l' altra sera a
Milano si sia attirato le invidie di tutti i
colleghi presidenti. "Nel finale la squadra era un
po' stanca . dice il presidente della societa'
giallorossa .. La Roma ha chiuso comunque la sua
annata con una prestazione accettabile. La
sorpresa piu' lieta di questo 1994 e' stato Fabio
Petruzzi". Nessun rammarico, insomma, per quello
che poteva essere. Nessuna critica per cio' che
non s' e' fatto. Dai giocatori romanisti arrivano
solo attestati di stima verso gli avversari. Altro
che mozioni di sfiducia: se il Milan e il governo
fossero una cosa sola, se gli spogliatoi dell'
Olimpico fossero come il transatlantico di
Montecitorio, Berlusconi ricaverebbe la speranza
di rimanere in sella ancora a lungo. Dopo Mazzone,
tutti gli altri si uniscono al coro di meraviglia.
Comincia proprio Fabio Petruzzi, libero
ventiquattrenne di cui si dice perfino Arrigo
Sacchi abbia cominciato a cantarne le lodi: "Il
Milan per me resta la squadra piu' forte d' Europa
e del mondo, contro di noi ha dimostrato di essere
tornato ai livelli che tutti conosciamo. Non credo
ci si possa rimproverare nulla, se ci siamo troppo
accentrati e' perche' esisteva il serio rischio di
perdere. Il loro pressing asfissiante ci ha
costretto a giocare molto di rimessa, con lanci
lunghi". Giuseppe Giannini conferma il brutto
pomeriggio trascorso stretto nella morsa
rossonera. "E' stata una faticaccia, il pareggio
e' di sicuro un buon risultato. Palle pulite a
meta' campo ne abbiamo potute giocar poche, il
pressing milanista ci ha messo in difficolta' e,
piuttosto che perdere palloni pericolosi, era
meglio cercare la lunga gittata. Nel finale
eravamo stanchi, tre partite di seguito sono
dure". Anche Giannini espone la tesi del Milan
scudetto. "E' tornata una squadra vera, rimane una
delle favorite. Noi? Saremo in lizza per il titolo
solo se riusciremo a fare nove punti nelle ultime
tre gare del girone di andata".
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