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Corriere
della Sera
ROMA, festa senza illusioni
Balbo invita alla calma: "
possiamo vincere e perdere ovunque "
Negli spogliatoi dell' Olimpico
dopo il successo sulla Samp fra luci e ombre
La parola d' ordine e' "fare i
pompieri". Malgrado il primato, il confermato
spirito di sacrificio e la voglia di lottare su
tutti i palloni che suppliscono alle carenze
tecnico tattiche, nella Roma nessuno si vuole
montare la testa e pensare a chissa' quali
traguardi. La parola Scudetto e' un tabu' ,
nessuno la vuole sentire nemmeno pronunciare. Ed
e' Balbo, il nuovo goleador che fa sognare i
tifosi insieme a Fonseca, a spiegare il perche' di
tanto accanimento: "Siamo una buona squadra. Ma
non possiamo vincere il campionato: ci toglieremo
parecchie soddisfazioni, di questo sono certo, ma
siamo in grado di vincere e di perdere ovunque".
Piedi per terra, dunque, anche di fronte all'
ennesimo successo che lancia i giallorossi a ben
cinque punti dalla Lazio e, soprattutto, fa
arrivare una nuova e sempre auspicabile iniezione
di fiducia. "Non date tutti i meriti a me e
Fonseca, e' tutta la squadra che ci mette nelle
condizioni migliori per segnare tante reti",
sottolinea l' attaccante argentino sfoggiando una
buona dose di umilta' . Giustifica, Balbo, anche
il primo tempo incolore e la sconcertante
prestazione della formazione di casa, incapace di
creare seri grattacapi a Zenga: "Non siamo
riusciti a trovare gli spazi. Ma non ci
dimentichiamo che, davanti, avevamo una delle
difese piu' esperte del campionato: voglio vedere
quante squadre riusciranno a battere la
Sampdoria". Sorride, Balbo, e' l' unico (insieme
con Annoni e Mazzone) a presentarsi davanti ai
taccuini e alla telecamere nel dopo partita che
sancisce il ritorno ai vertici della societa' di
Trigoria. "Il nostro obiettivo rimane la conquista
di un posto per disputare l' anno prossimo la
coppa Uefa. Poi, vedremo: una volta che,
eventualmente, avremo raggiunto quel traguardo si
potra' pensare ad altro. Adesso dobbiamo
assolutamente stare calmi e pensare a migliorare",
e' l' invito che parte dal sudamericano.
Inevitabili le domande sulle assenze di Thern e,
soprattutto, di Statuto. E mentre il tecnico ha
lamentato l' insorgere di difficolta' per il fatto
di aver dovuto rinunciare a entrambi, Balbo taglia
corto ed evita di piangere su quello che poteva
essere e non e' stato: "La mancanza di Statuto si
e' avvertita come quella di tanti altri, chiunque
manca si sente". Annoni si presenta davanti ai
giornalisti con l' immancabile cappellino nero da
ciclista messo alla rovescia. E si sofferma subito
sul suo duello con Lombardo: "E stato un bel
match, specialmente leale". Si parla anche con lui
della coppia gol che fa sognare la Roma. E il
difensore non si tira indietro: "L' anno scorso
avevo giocato contro Fonseca, e' fortissimo. Quei
due, li' davanti, sono veramente pericolosissimi:
attraversano un periodo di grande forma, si
intendono a meraviglia e credo che fermarli sara'
una bella impresa per qualsiasi difesa". Se il
presidente Sensi ha lasciato l' Olimpico
sfoderando grandi sorrisi e pronunciando solo il
fatidico "sono molto contento", Annoni si sofferma
invece volentieri sui problemi che la Roma ha
incontrato nella prima frazione di gioco, quando
non e' stata mai pericolosa e, anzi, ha rischiato
di essere sopraffatta dagli avversari. "Prima
dell' intervallo abbiamo avuto qualche difficolta'
anche perche' il terreno era pesante. Sapevamo che
loro erano assai motivati, mancavano Platt e
Mancini ma ci preoccupava molto Lombardo", spiega
tornando sul suo duello con il "tornante"
blucerchiato. "Credo che abbiamo sbagliato a
tenere troppo la palla, ma non riuscivamo a
manovrare in velocita' come facciamo di solito".
E, poi, sui concitati minuti finali della gara,
quando e' vero che i giallorossi hanno piu' volte
sfiorato la rete del raddoppio ma hanno anche
rischiato di incassare il gol del pareggio e sono
stati salvati solo da un grande Cervone: "Ci siamo
tirati indietro noi ma non abbiamo avuto grandi
problemi, ce ne ha procurati di piu' il Foggia
alla prima giornata". Per il difensore, dopo la
pausa di domenica prossima, la trasferta al "Delle
Alpi" contro i granata ha un sapore particolare:
"Non avrei mai immaginato di incontrare il Torino
al primo posto in classifica. Sapevo di essere
arrivato in una buona squadra, ma non da vertice:
adesso bisogna rimanere sereni", e' il suo invito.
Che e' poi quello di tutta la squadra.
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