La Roma tiene bene il campo, poi
Capello toglie Baggio e Savicevic impazza.
Rossoneri in vantaggio con
Weah, immediato pareggio ospite. Svolta nella
ripresa: autorete di Aldair e Panucci firma il
terzo gol
MILANO . Se per voi, nel
calcio, conta solo il risultato, non attardatevi a
leggere queste settanta righe. Ma se pretendete
spiegazioni per il 5 ai milanisti Rossi e
Costacurta, contro una sola insufficienza a Lanna
tra i giallorossi; se pensate che una partita non
sia solo episodi, casomai una linea che un
episodio spezza, pero' mai completamente; se
supponete che, prima del 3 1, Milan Roma avesse
una direzione tutt' altro che scontata, allora vi
ringraziamo per la fiducia accordataci. Cercheremo
di non tradirla, come invece ha fatto la Roma con
se stessa, buttando via un' ora esatta in cui, tra
l' altro, aveva collezionato le occasioni
qualitativamente piu' propizie. A parte il gol di
Moriero (7' ), ad immediato riequilibrio del
vantaggio di Weah (6' ), sempre Moriero, e per due
volte, si era trovato solo in area, nel giro di
quattro minuti. Non eravamo ancora al quarto d'
ora di gioco. Tutto cio' non stava avvenendo per
caso. Semplicemente Mazzone si stava giovando
delle assenze, si' proprio delle assenze, di Balbo
Fonseca Thern, assai meglio di quanto potesse fare
Capello, privo di Desailly. Era facile capire
quanto Totti e Delvecchio risultassero piu' utili
dell' accoppiata d' attacco titolare, confrontando
la quantita' nella corsa e nei recuperi, la
dedizione nella copertura, la sagacia nelle
ripartenze. A questo si aggiunga Moriero che, a
destra, infliggeva continui patimenti a Maldini,
lanciandosi in una sorta di andirivieni laterale
arricchito dai "tagli" in velocita' . Ma gli
sbandamenti della difesa erano piu' avvertiti sul
versante di Panucci che Delvecchio eludeva
allargandosi a sinistra. Li' , incrociando gli
impacci del terzino, l' ex interista scardinava la
zona difensiva rubando il tempo al diretto
avversario e finalizzando con servizi carichi di
malevolissime diagonali. Non avesse segnato il gol
del 3 1 nel finale, prima rinfrancandosi solo per
il calo di Delvecchio, Panucci avrebbe meritato
insufficienza piena. Giudizio che non ci sentiamo
di risparmiare a Sebastiano Rossi, tanto esitante
da non uscire quasi mai, ormai nemmeno piu' al
limite della piccola area. E tanto incerto da
coinvolgere prima Baresi, che piu' avanti si e'
ripreso la propria baldanza, e poi Costacurta, sul
quale grava anche un sospetto di abbattimento in
area di Delvecchio. Da tempo non si vedeva il
reparto migliore del Milan arrancare in modo tanto
penoso. C' entravano i moduli? Certo, il 4 3 3 di
Capello contro il 3 5 2 di Mazzone offriva alla
Roma innegabili vantaggi numerici a centrocampo
(due uomini in piu' ) oltre che vantaggi dinamici:
migliore pressing e costante aggressione di
Statuto, Di Biagio e Cappioli sulla coppia Boban
Albertini. Qui si e' cominciata a sentire l'
assenza della mangusta Desailly, il Tyson che
incassa e demolisce con sgraziatissima efficacia.
E' da qui che, mancando le coperture, la
retroguardia si e' sentita esposta agli
inserimenti avversari. Pero' la cattiva giornata
del reparto era anche una questione di uomini
appannati: lo si vedeva nell' uno contro uno. Come
noi vedeva Fabio Capello, chissa' se piu'
orgoglioso della propria coerenza per la
riconferma del tridente, o se piu' bramoso di
cogliere l' occasione propizia per tornare all'
indispensabile 4 4 2. Infatti, quando al 55' il
Milan e' tornato in vantaggio da azione d' angolo,
dunque da palla inattiva e con un episodio che
spezza la linea di continuita' della Roma, il
tecnico ha sostituito Baggio con Eranio, attuando
un centrocampo con Donadoni a sinistra, il nuovo
entrato a destra, Albertini e Boban centrali,
posizione che il croato gradisce piu' di qualsiasi
altra. E' nostra personale convinzione che se
Savicevic non avesse segnato per trequarti il gol
del 2 1, attribuito ad Aldair come autorete,
Capello avrebbe chiesto a lui questo sacrificio.
Non averlo fatto, per seguire il felice istinto
che spesso sorregge le scelte dell' allenatore
rossonero, e' risultato vincente. Sia perche' ,
Savicevic, occupata la posizione di Baggio, ha
deliziato con un paio di assist e la travolgente
azione che ha "imboccato" Panucci per il 3 1. Sia
perche' la Roma, allungandosi, regalava spazi
ingordi a chiunque. Li avrebbe saputi sfruttare
Baggio allo stesso modo del montenegrino? I fatti
sovrastano il dubbio. MILAN 3 S. Rossi 5 Panucci 6
Costacurta 5 F. Baresi 6 Maldini 6 Donadoni 6
Albertini 6 Boban 7 Savicevic 7 Weah 7 R. Baggio 6
All.: Capello 6 ROMA 1 Cervone 6 Aldair 6 Petruzzi
6 Lanna 5 Moriero 6 Cappioli 6 Di Biagio 6 Statuto
7 Carboni 6 Totti 6 Delvecchio 6 All. Mazzone 6
Arbitro: Bazzoli 6(Preziosi 6, De Santis 6) 1' :
Weah, solo controlla male su assist di Baggio 6'
Gol: Weah, destro su assist di Baggio 1 0 7' Gol:
Moriero da Totti, dribbla S. Rossi e tira di
sinistro 1 1 11' : Moriero servito da Delvecchio,
destro da due passi, fuori 15' : F. Baresi rimedia
a un proprio errore salvando su Moriero 37' : R.
Baggio di testa su cross di Weah, para Cervone 8'
: R. Baggio, su assist di Weah, destro su Cervone
in uscita 10' Gol: Aldair (autogol) dopo testa
Savicevic su angolo Baggio 2 1 40' Gol: Panucci,
destro dopo dribbling e assist Savicevic 3 1
Ammoniti: Cervone, Costacurta, Savicevic,
Petruzzi, Statuto. Sostituzioni. Milan: Eranio (6)
per R. Baggio al 12' s.t.; Di Canio (s.v.) per
Savicevic al 45' s.t.; Roma: Giannini (s.v.) per
Lanna al 31' s.t.
L' ANALISI ATLETICA TITOLO:
Dejan Roby, slalom contro assist
MILANO . Dejan Savicevic sino all' azione del gol
sembrava il classico atleta al ritorno da un lungo
infortunio: lento, involuto, svogliato, persino
irritante. Poi, con una metamorfosi coincisa con
l' uscita dal campo di Baggio, ha fatto veramente
la differenza: un affondo verticale dietro l'
altro, con quel suo dribbling caratteristico, a
lunghe falcate, senza pero' perdere di rapidita'
grazie ad una parziale rotazione del bacino ed
alla formidabile spinta di caviglie esplosive.
Quasi uno slalomista che punta diritto sui
difensori avversari. L' azione con cui ha permesso
a Panucci di realizzare l' elementare terzo gol
del Milan l' ha visto produrre tre sprint in
successione nel breve spazio di 15 20 metri.
Trenta minuti stordenti per la Roma, gli ultimi di
una partita che invece Roberto Baggio ha
rabbiosamente trascorso negli spogliatoi, non
certo per demerito ma per scelta tattica. Due
assist per Weah, di cui uno finalizzato in gol dal
liberiano, una palla gol sparata addosso a Cervone
in uscita, infine l' angolo per la testa di
Savicevic nel secondo vantaggio: meno esplosivo
nei cambi di velocita' per saltare il proprio
marcatore, un giocatore comunque in crescita lenta
ma graduale. Atleticamente Savicevic, se riesce a
convivere coi suoi malanni al retrocoscia, ha
qualcosa in piu' , tatticamente Baggio, invece, sa
mettere la sua tecnica al servizio degli altri,
rinunciando a fare il protagonista a tutti i
costi. A Capello la non facile quadratura del
cerchio.
FRECCIATA DI MAZZONE AL COLLEGA
"Fabio, prenditi la mia panchina ma portati un
paio di milanisti"
MILANO . Si sprecano complimenti e consigli. Carlo
Mazzone finalmente ha incontrato Capello e si e'
potuto togliere un peso che per mesi lo ha
assillato. "Caro Fabio, sento da tutte le parti
che il prossimo anno siederai sulla mia panchina.
Ti sono amico e ti suggerisco di non venire da
solo ma portati due buoni giocatori perche' la
Roma ha bisogno soprattutto di questo". E poi un
messaggio chiaro alla sua squadra. "Continuiamo a
prendere gol su calci piazzati, la colpa si
riversa su di me. Ma chiediamo un po' ai giocatori
perche' restano sempre fermi quando i palloni
spiovono. Io continuo a fare schemi e schemini e
restano appesi nello spogliatoio, non si imparano,
chissa' perche' ?". E mentre l' allenatore
giallorosso analizza i vari errori, Capello si
spreca in elogi alla sua squadra. "Sono contento
della prestazione del Milan. Abbiamo avuto un
inizio non facile, ma eravamo preparati. Sapevamo
che la Roma sarebbe venuta a San Siro per giocare
e non difendere, anche se non poteva contare su
Thern, Balbo e Fonseca. Ho visto il Milan che
piace a me: in campo c' e' stato spirito di
sacrificio, umilta' , determinazione. E un Milan
che in questo momento e' concentrato, i punti sono
importanti ma la strada per raggiungere l'
obbiettivo e' ancora lunga". Non e' di questo
parere Dejan Savicevic, lui sembra sicuro: "Ho
capito, dopo questa prestazione, che vinceremo lo
scudetto. Voglio fare i complimenti alla Roma, e
al suo tecnico: e' raro che una squadra venga a
San Siro a giocarsi la partita. E molto bello per
il calcio e lo spettacolo. Gli spettatori devono
ringraziare la squadra giallorossa". Finale con
lacrimuccia. Dopo dieci anni in rossonero Roberto
Donadoni ha deciso di lasciare la societa' per
emigrare oltre oceano. Da oggi sara' a New York
dove incontrera' i dirigenti del Metrostars, la
sua nuova squadra. "Saro' negli Stati Uniti giusto
in tempo per preparare il mio futuro. Non credo di
lasciare subito i miei compagni e il Milan. Qui ci
sono ancora obbiettivi da raggiungere ma saro'
piu' preciso mercoledi' al mio rientro". I
rossoneri sono molto dispiaciuti della scelta
fatta da Donadoni, il vice presidente Galliani fa
sapere: "Da una parte siamo contenti che un nostro
giocatore possa portare all' estero esperienza e
il nome del Milan. E' ancora giovane, se decidesse
di tornare per lui le porte sono ancora aperte".