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PIACENZA - ROMA 1-0
Piacenza, Stadio Comunale Galleana
domenica 19 novembre 1995
ore: 14:30


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Corriere Della Sera

La Roma perde anche i sogni di gloria

Espulso Annoni, i giallorossi in dieci non riescono a recuperare la rete del Piacenza

La squadra di Mazzone puntava al rilancio ma e' incappata in una brutta sconfitta: domani in Coppa difficile sfida con i danesi

DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA . Non c' e' mai una fine e mai un nuovo inizio. La Roma pare imprigionata nel passato e incapace di vivere la realta' del presente: in quale storia si e' trasformata? La sua difficolta' piu' grande sembra essere quella di comunicare, di rendersi comprensibile. A Piacenza non solo ha perso, e non solo ha perso male, ma torna addirittura a balbettare e a cadere negli errori che ne hanno sempre impedito l' ultima crescita. Forse la Roma e' diventata un linguaggio sconosciuto e una storia irrisolvibile, tristemente destinata a chiudersi al termine della stagione, nonostante le potenzialita' dei protagonisti, l' impegno di Mazzone sul campo e del presidente Sensi nella gestione appassionata della societa' . Vittoria a Cagliari e poi in casa contro il Padova: questo era successo prima della sosta. Il resto del calendario (Piacenza, Bari e Vicenza) si identificava con la possibilita' enorme di proseguire un viaggio che si pensava potesse essere quello della rinascita. Cosi' era cresciuta l' attesa e si era alzato il livello di confronto, ma evidentemente non erano stati accorciati a sufficienza i limiti ed esorcizzate tutte le paure. La Roma e' ritornata giu' su un colpo di testa di Di Francesco dopo 17 minuti, per un' ingenuita' collettiva della difesa. Ha finito con lo smarrirsi dietro a un' espulsione stupida di Annoni e a un tentativo di rimonta banale, disattento, gonfio di schiuma. Si e' rivista la Roma censurata fino a venti giorni fa, anzi addirittura piu' inespressiva, sul piano del gioco, rispetto a tutte quelle che l' avevano preceduta in questa stagione. La sconfitta di Piacenza, e la conseguente impossibilita' di riproporsi in un discorso di prime posizioni di classifica, deve solo fare accettare una dimensione che e' modesta e non eccezionale, che e' insoddisfacente e non esaltante. Questo campionato, per questa Roma, e' ormai una strada che conosce solo il tormento mentre si insegue il piacere di risultati positivi. Una strada da praticare fino in fondo per poi lasciarsela alle spalle, una volta finito tutto. L' appuntamento europeo di domani sera col Broendby ha spinto ieri Mazzone ad alcune rinunce dolorose: in tribuna Aldair, reduce da un' influenza e comunque non al massimo della condizione, in panchina Fonseca e Moriero, lasciati a riposo con l' obiettivo di averli non affaticati a Copenaghen. La priorita' concessa all' impegno di coppa Uefa ha determinato un prezzo cosi' alto che i giallorossi non sono stati poi capaci di pagarlo sul campo con il Piacenza. Ingiustificabile e' stato il comportamento di Annoni, fattosi cacciare stupidamente dopo 40 minuti per doppia ammonizione; praticamente nulla la prestazione di Totti e di Cappioli e inutilmente determinato il neoacquisto Delvecchio (tra i pochissimi ad essersi salvato) schierato al fianco di Balbo. Il Piacenza forse ha capito subito che questa poteva essere una domenica buona. Si e' preoccupato della sostanza, serrando le file difensive e imponendo a centrocampo un tono agonistico piuttosto elevato, specialmente nella prima parte dell' incontro. Gli spunti in avanti di Caccia, uno dei migliori, sono stati premiati dopo diciassette minuti, complici Annoni, in primis, Carboni e pure Cervone, sedutosi con eccessivo anticipo sul colpo di testa parso non irresistibile di Di Francesco. Mancando la fantasia di Totti, imballato e mai in partita, e con Balbo nuovamente a vagare nell' area di rigore avversaria, la Roma ha saputo costruire poco, e su quel poco c' e' stata solo la firma di Delvecchio, poi sostituito da Mazzone per fare posto a Fonseca. Il Piacenza avrebbe potuto chiudere il conto in contropiede, nella ripresa, fosse stato piu' abile e meno timoroso in fase conclusiva. E ha rischiato di subire il pareggio solo su due punizioni imprecise calciate da Fonseca a meta' del secondo tempo. Inutili, per la Roma, i cambi. Inutile pure Thern, riapparso dopo due mesi di assenza per uno strappo muscolare. Inesorabili, invece, le telefonate e gli attacchi piovuti nelle redazioni dei giornali romani e nelle varie televisioni private soprattutto contro Mazzone. Mazzone che da ieri sera e' nel gelo danese di Copenaghen per preparare la gara d' andata degli ottavi di finale della coppa Uefa. Sul suo viso, prima negli spogliatoi e poi sull' aereo, la geografia di una passione devastatrice. E anche il dolore di un uomo che forse ha cominciato a comprendere tutto. PIACENZA 1 Taibi 6,5 Polonia 6 Maccoppi 6,5 Lucci 5,5 R. Lorenzini 6 Di Francesco 6,5 Corini 6 A. Carbone 6,5 Cappellini 6 Caccia 6,5 Piovani 6 All.: Cagni 6,5 ROMA 0 Cervone 5,5 Annoni 4 Petruzzi 6 Lanna 6 Cappioli 4 Di Biagio 5 Statuto 6 Totti 4,5 Carboni 5,5 Balbo 5 Delvecchio 6 All. Mazzone 5,5 Arbitro: Bettin 5 (Padovan 6, Raiola 5,5) 8' Statuto, destro da fuori area, Taibi devia in angolo 9' Delvecchio di testa, Taibi devia in angolo 17' Gol: DI Francesco di testa su cross di Caccia 1 0 21' Balbo, destro su punizione, Taibi devia in angolo 25' Caccia e Cappellini in area, doppio intervento di Cervone 28' Fonseca di sinistro su punizione, fuori di poco Ammoniti: Carbone, Petruzzi, Lucci. Espulsi: Annoni al 40' p.t.; Corini al 44' s.t. per doppia ammonizione. Sostituzioni. Piacenza: Turrini (6) per Piovani al 16' s.t.; Moretti (s.v.) per Caccia al 40' s.t.; Conte (s.v.) per Lorenzini al 46' s.t.. Roma: Fonseca (5) per Delvecchio al 15' s.t.; Thern (s.v.) per Cappioli 15' s.t.; Moriero (5) per Di Biagio al 23' s.t.

L' ESCLUSO ALDAIR: "NIENTE SCUSE, ABBIAMO GIOCATO MALISSIMO"
Sensi deluso: "Era la nostra occasione"
DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA . C' era un' attesa forte: facile immaginare ora la rabbia, la delusione. Franco Sensi aveva programmato il decollo, convinto, come forse tutta la Roma, che il peggio fosse ormai alle spalle e che le due vittorie consecutive prima della sosta, contro Cagliari e Padova, potessero rappresentare l' inizio di una nuova storia. Invece il presidente giallorosso si e' dovuto ricredere. Lo ha fatto ieri pomeriggio stringendo i denti e tenendo comunque a freno il suo fiume interiore: "Peggio di cosi' non poteva andare. Era l' occasione per rilanciarci alla grande in campionato e non l' abbiamo saputa sfruttare. L' espulsione di Annoni ha condizionato tutta la partita della Roma, da quel momento ha preso il sopravvento il nervosismo. Sono deluso e amareggiato. Speravo davvero che i successi precedenti venissero seguiti da un altro risultato positivo e di festeggiare la svolta decisiva, alla luce anche di quanto e' successo sugli altri campi. Ma ora non fatemi dire altro". Impotenza diffusa, leggibile sulle facce degli altri dirigenti al seguito della squadra e anche su quella di Aldair, lasciato in tribuna da Mazzone in vista della gara di domani sera in coppa Uefa a Copenaghen contro il Broendby. "Nessuna sfortuna . attacca duramente il brasiliano .. Abbiamo giocato malissimo e la sconfitta ci sta tutta. Sul gol del Piacenza siamo stati degli ingenui e anche l' espulsione di Annoni poteva essere evitata. In dieci e' diventato tutto piu' difficile, la partita della Roma a quel punto era troppo condizionata e rimontare il risultato non e' stato piu' possibile. L' esclusione? Ho detto a Mazzone che ero in grado di giocare solo una partita per l' influenza dei giorni scorsi. Cosi' sono rimasto fuori oggi, ma sono pronto per rientrare a Copenaghen". Avvilito Annoni. Che comunque non si sente colpevole. "Non ce l' ho con l' arbitro, non e' stato lui a non essere leale (il riferimento forse e' a Caccia, n.d.r.). Una delle due ammonizioni non la meritavo, all' inizio poi c' e' stato un brutto fallo di Maccoppi su Totti che Bettin ha punito solo con un calcio di punizione. Mi dispiace per la squadra, costretta a giocare con un uomo in meno. Il gol? Si sarebbe potuto prendere anche con Aldair". Mazzone ha parlato a Milano, all' aeroporto, prima di partire per Copenaghen: "Primo tempo buono, poi in dieci non siamo riusciti a recuperere il risultato. Non commento l' espulsione di Annoni, ma non prendetevela troppo con il giocatore. In Coppa? Sara' dura". Gia' , domani c' e' il Broendby e la Roma non avra' Statuto (squalificato) e Delvecchio, inutilizzabile nelle partite internazionali.

IL TECNICO DEL BROENDBY SPIA I ROMANI: "PENSAVANO ALL' UEFA"
Cagni: "E andata bene, pero' quanta sofferenza"
PIACENZA . (g.to.) Bel respiro lungo per il Piacenza, che forse nemmeno si aspettava tanta grazia contro un avversario che alla vigilia sembrava in piena salute. Dopo il successo ottenuto contro la Roma, Cagni (nella foto) e' rilassato ma non del tutto soddisfatto. "Potevamo chiudere la partita nel secondo tempo e invece non ci siamo riusciti . dice il tecnico emiliano .. Ad un certo punto e' subentrata la paura di vincere e cosi' abbiamo finito con il rischiare qualche cosa di troppo. Il risultato comunque e' importantissimo e anche meritato. La mia squadra non ha mai perso la concentrazione, ha dato tutto dall' inizio alla fine, anche se il fatto di aver giocato con un uomo in piu' per un tempo ha senza dubbio creato un po' di problemi alla Roma. Per noi si trattava di un appuntamento difficile ma assolutamente da non fallire. Sapevamo che la Roma si trovava in un buon momento e quindi abbiamo cercato di moltiplicare i nostri sforzi in campo per ottenere il massimo da questa partita. Ci siamo riusciti". In tribuna era presente anche l' allenatore danese del Broendby, Ebbe Skovdahl, imperturbabile nonostante la sconfitta giallorossa. "Con Aldair e Fonseca a Copenaghen sara' senza dubbio un' altra Roma. Questa di Piacenza non e' sicuramente quella che vedremo in campo contro la mia squadra. Evidentemente i giallorossi pensavano gia' alla partita di coppa Uefa e cosi' hanno affrontato la partita contro il Piacenza con una determinazione parziale". "Al di la' del risultato . ha concluso il tecnico del Broendby . per noi il confronto con la Roma rimane molto difficile. Sara' una battaglia dura, e non mi stanchero' di ripetere ai miei ragazzi di non farsi illusioni facili". Toti Giuseppe


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