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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Corriere
Della Sera
E' Weah il giustiziere della Roma
Rossoneri in orbita con una
doppietta del liberiano, dopo il vantaggio di Balbo
I rossoneri senza Baggio
conquistano tre punti fondamentali per restare
agganciati alla Juve. Decisivo Rossi nel finale
ROMA . Piu' che la caduta, la
seconda consecutiva in casa, in appena tre
giornate, alla fine impressiona il silenzio che
copre la Roma. Dicono che Mazzone sia corso
incontro alla notte senza paure, dicono che Sensi
ancora non decidera' . Certo, la Roma ha giocato
solo una ventina di minuti (un quarto d' ora all'
inizio, cinque alla fine), mentre il Milan l' ha
fatto per un' ora almeno, anche se gettando sul
piatto il valore dei singoli piu' che l' ampiezza
del gioco. Se parliamo di equilibri, il Milan non
e' equilibrato. Cambiare Baggio con Simone non e'
giovato in questo senso. Perche' Savicevic resta
l' indecifrabile genio incompreso (buono solo
nell' assist del pari) e Simone ha prodotto piu'
errori (almeno tre sottoporta) che servizi (uno
per il vantaggio). In fondo, pero' , Weah e'
sufficiente perche' da solo e' e fa l' attacco. I
due gol, importantissimi, non illustrano
completamente quanto solo lui sia indispensabile.
Fino a quando la Roma pressa il Milan, un
esercizio di attesa prevalentemente
centrocampistico, la partita resta di poco, ma
chiaramente, nei piedi del 5 3 2 mazzoniano. Non
e' un grande spettacolo, anzi forse non e' nemmeno
decente, pero' quel che manca, assieme al Milan,
e' il ritmo e la voglia di fare confronti. Ma
quando la Roma molla un po' , dopo il vantaggio di
Balbo, il Milan torna ad essere quello che Capello
puo' mettere in campo oggi: una squadra lunga che
comanda il gioco spremendo il meglio dall' uno
contro uno, operazione in cui sa sempre di poter
fare la differenza almeno tecnicamente. Del Milan
antico, ortodosso e zonista, resta una mirabile
applicazione del fuorigioco (nove volte nel solo
primo tempo) e la ricerca costante della
profondita' . Due cardini in tutto questo: Baresi
e Albertini, il vecchio vitalissimo e il giovane
sapiente. Collezionare cinque occasioni in 27
minuti, incluso il pareggio di Weah favorito da
una leggerezza di Giannini, non puo' essere pura
coincidenza. Certo e' che, scomponendole e
sezionandole, si interpretano piu' come grandi
colpi dei singoli che come frutto di una manovra
corale. Anche perche' la coralita' manca a causa
di un Maldini imbastito e senza spinta, di un
Panucci ugualmente male in arnese e di un Eranio
fuori giri. Resta la dorsale Baresi Albertini cui
Weah conferisce peso, misura, forza, esplosivita'
. La Roma potrebbe solo di contropiede, se
riuscisse almeno a contrarre palla in mezzo, non
si dice a rubarla che non puo' piu' , ma e' come
se tra Giannini e Cappioli si rompesse una paratia
protettiva che lascia la difesa esposta. Ogni
spruzzo e ogni soffio, a quel punto, sembrano un
mezzo tifone. Se nel primo tempo il meglio della
Roma viene dal versante destro (Moriero), nella
ripresa e' Carboni (sinistra) a mettere sotto
Eranio e ad aprire utili pertugi in velocita' .
Mazzone sente che Fonseca, a parte la finta sul
gol in sospetto fuorigioco, altro non e' in grado
di produrre, e inserisce Branca, anche lui
insufficiente pero' . Sempre poi due punte
restano. C' e' chi invoca Totti, invece entra Di
Biagio (per Cappioli: le cose non migliorano). In
venti minuti, comunque, il Milan non riesce ad
attaccare adeguatamente gli spazi che la difesa a
tre della Roma spesso gli concede. Se l'
essenzialita' di Weah sostenesse anche Simone e,
soprattutto, Savicevic, i termini per chiudere il
confronto ci starebbero subito. Invece cio' non
solo non accade, ma le squadre si spaccano
letteralmente a centrocampo, si allungano e si
confondono. E con loro il gioco che smarrisce
linearita' e logica. Potrebbe succedere di tutto
ed e' a quel punto che il Milan rischia piu' di
quanto gli sembri. Per sua fortuna c' e' Weah, che
segna ancora, e c' e' Desailly che tiene incollata
la squadra proprio quando Albertini non ne ha piu'
. Il Milan, senza urlare, vola in alto anche se le
ali hanno un po' di piombo. La Roma, senza fischi,
resta giu' . Impalpabile, immobile. Forse, in
attesa di giudizio. ROMA 1 Cervone 7 Moriero 6
Aldair 6 Petruzzi 6 Lanna 6 Carboni 7 Cappioli 5
Giannini 5 Statuto 5 Balbo 6 Fonseca 5 All.:
Mazzone 5 MILAN 2 S. Rossi 6 Panucci 5 Costacurta
6 Baresi 7 Maldini 5 Eranio 5 Albertini 7 Desailly
7 Savicevic 5 Weah 8 Simone 6 All. Capello 7
Arbitro: Collina 8 (Preziosi 6, Marano 6) 15' Gol:
Balbo, destro, punizione, Fonseca finta decisiva 1
0 37' Simone destro, da tacco Weah: salva Cervone
40' Weah tira di destro due volte, Cervone
imperfetto 46' Gol: Weah destro, assist Savicevic,
errore Giannini 1 1 30' Simone al volo di destro,
fuori di poco 31' Gol: Weah destro su assist
Simone 1 2 32' Balbo destro, gol annullato per
fuorigioco 48' Branca destro, assist di Totti,
para Rossi Ammoniti: Petruzzi, Baresi, Eranio,
Albertini, Lanna, Cervone. Sostituzioni. Roma:
Branca (5) per Fonseca dal 13' s.t.; Di Biagio (5)
per Cappioli dal 19' s.t.; Totti (sv) per Aldair
dal 34' s.t. Milan: Donadoni (sv) per Savicevic
dal 30' s.t.; Di Canio (sv) per Simone dal 41'
s.t.
LE PAGELLE: FONSECA E' UN
FANTASMA TITOLO: Albertini e Desailly implacabili
ROMA . La Roma dura poco e si risveglia alla fine.
Per il resto e' Milan. CERVONE 7 . Acrobata
rassicurante, almeno tre parate da applausi
(finalizzatori Eranio, Simone, Weah), prima d'
arrendersi. MORIERO 6 . Mette in difficolta'
Maldini con i cambi di marcia, rientrando per
puntellare il centrocampo. Purtroppo spesso le sue
iniziative vengono vanificate la' davanti. ALDAIR
6 . Esce malconcio da un contrasto aereo dopo il
vantaggio giallorosso, ma conserva energie per
lasciare a Savicevic, complice Giannini, solo l'
assist pro Weah. PETRUZZI 6 . Tempista raffinato,
offre subito la sensazione d' azzerare il campione
che deve chiudere. Illusioni evaporate quando Weah
cresce. LANNA 6 . Parte stonato, rischia la
scorrettezza da rigore sulla prima incursione del
palleggiatore nero. Nel prosieguo va meglio,
grazie al senso dell' anticipo. CARBONI 7 . E' in
uno splendido momento psicofisico e lo dimostra
straripando puntualmente dalla tagliola Panucci
Eranio. Cala alla distanza, quando non lo cercano
piu' . CAPPIOLI 5 . Non premia la fiducia di
Mazzone, trascinandosi imbolsito, senza entrare
davvero in partita. E' un' ombra che non puo'
pressare. GIANNINI 5 . Vorrebbe onorare la
trecentesima in maglia giallorossa con intuizioni
da "designer" sopraffino. Invece s' incarta lento
e ha la colpa dell' 1 1 milanista. STATUTO 5 . Non
e' facile cantare e portare la croce nel 3 5 2
assortito da Mazzone. Statuto ci prova senza
possedere brillantezza nei recuperi e lucidita'
nei disimpegni. BALBO 6 . Un gol fortunoso e
basta, che dovrebbe liberarlo secondo estri. Al
contrario, lascia che Baresi o Costacurta gli
prendano le misure. FONSECA 5 . La Coppa America
lo ha stranito. Ondeggia spremuto ed esala tiri al
rallentatore. BRANCA 5 . Viene utilizzato tardi e
non ha certamente i colpi per risultare prezioso.
Insiste in dribbling con il risultato di far
ripartire il contropiede. DI BIAGIO 5 . In un mese
s' e' mangiato la dote, opaco da panchinaro. ROSSI
6 . Vede subito le streghe, causa una mezza papera
su tiro telefonato di Moriero. Non appare estraneo
alla punizione gol di Balbo, scaricata in maniera
carogna. Nella ripresa torna se stesso, cioe'
saracinesca, ed e' bravissimo, anche nel finale,
quando salva su un gran tiro di Branca. PANUCCI 5
. Ha smarrito disinvoltura e sembra un corpo
estraneo. Non e' a posto fisicamente, limita pure
le percussioni specie fino all' intervallo. Poi la
squadra lo aiuta. COSTACURTA 6 . La presenza poco
ingombrante di Fonseca semplifica i problemi del
partner di Baresi. Va in crescendo, cosi' come il
collettivo Capello. BARESI 7 . Kaiser Franz detta
legge, mette piu' di dieci volte in fuorigioco gli
stonati oppositori, salvo arricchire la
prestazione con le incursioni trapassanti dei bei
tempi. MALDINI 5 . Non sprinta piu' sulla corsia
d' appartenenza, non rappresenta un incubo per chi
deve fronteggiarlo. Se ne sta prudente sulla linea
difensiva, quasi centellinandosi. ERANIO 5 .
Calligrafico, lascia il sospetto di non incidere,
anche se avvia la riscossa milanista con un destro
disinnescato da Cervone. Ha bisogno di pause per
rifiatare. ALBERTINI 7 . Vanta il merito di
salvare la barca e gestire l' organizzazione
milanista, mentre i compagni latitano. Cambi di
passo e idee pronte per la riscossa. DESAILLY 7 .
Ci mette un po' di minuti per tornare il
frangiflutti cosi' gradito a Capello. E sono i
minuti migliori per i centrocampisti avversari,
poi travolti dal suo ritorno e dalla brillantezza
di Albertini. SAVICEVIC 5 . Genio cercasi. Appena
fa l' assist pareggio, prontissimo ad approfittare
dell' errore di Giannini. WEAH 8 . Strepitoso,
imprendibile, presente ovunque. E' l' anima del
Milan che si cerca, e' il leader che il Milan
cercava in attacco. Due reti d' autore. SIMONE 6 .
Volenteroso, pero' spreca troppe occasioni.
COLLINA 8 . Una direzione di grande sostanza, a
conferma del suo valore. Sempre puntuale e
preciso.
"LA SQUADRA MI E' PIACIUTA"
TITOLO: Sensi fa coraggio a Mazzone Galliani
punge, Capello ride
ROMA . (f.m.) E adesso povero "sor Carlo"?
Trafitto dall' eversore Weah, non ha a caldo
nemmeno la forza di snocciolare i meriti dei suoi
ragazzi, sconfitti dentro l' Olimpico per la
seconda volta consecutiva, dopo l' eliminazione in
Coppa Italia. E adesso che fara' l' imprenditore
Sensi? Disapprovera' ancora risoluto chi chiede il
cambio dell' allenatore o cambiera' idea nella
serata raggelante? Sono pochi i tifosi che
reclamano ad alta voce nei paraggi degli
spogliatoi e la quiete innaturale diventa
angosciosa. Cosa pensa l' imprenditore Sensi? Poco
fa, l' amministratore delegato dei rossoneri,
Adriano Galliani, ha detto: "A questa Roma
servirebbe uno psicologo!". Battutaccia
irrispettosa? Sensi sorride di vago imbarazzo,
portando i discorsi dove vuole: "Grande Weah, ha
deciso lui, pure se ho visto una buona Roma specie
nel primo tempo. I milanisti, ottimi dal punto di
vista atletico, restano piu' concreti". Saluti,
Sensi se ne va, mentre arriva Fabio Capello, forse
il precettore del futuro giallorosso, dopo questa
stagione chissa' come aggiustabile. Dice con fair
play: "E' stata una gara piena di discreti
contenuti e abbiamo sofferto durante i venti
minuti iniziali. Poi abbiamo trovato
determinazione e umilta' per ribaltare il
risultato. Cervone e' stato il migliore fra i
nostri avversari". E dopo un' ora d' attesa
Mazzone si presenta ai cronisti. Dove va la Roma?
"E' un periodo che gira tutto male, piu' facciamo
e meno raccogliamo". La lingua batte sul Milan,
che s' e' preso i tre punti. Giusto? Mazzone non
dubita: "Raccoglieremo i cocci. Voi non ci date
attenuanti pure se abbiamo preso il primo gol
oltre il 46' e il raddoppio e' arrivato con Aldair
bloccato dai crampi. Si' , poteva nascere per noi
l' azione vincente e l' hanno trovata loro,
formazione piu' organizzata e con maggiori risorse
individuali". Come volevasi dimostrare.
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