Sonetti e il supertifoso Caselli
bocciano Biato: " Quanti errori "
Il Torino, avanti di due gol,
consente il ritorno dei giallorossi, complici le
ingenuita' del portiere granata
DAL NOSTRO INVIATO TORINO . Non
e' da tutti sbagliare cosi' , e in questo modo.
Come fa prima il Torino, e poi la Roma. E chissa'
quale sensazione deve scatenare quella specie di
incompiutezza che marchia ormai l' immagine della
squadra di Carletto Mazzone. Lunga e' la strada,
per tutte e due: questa, per ora, rimane l' unica
certezza rintracciabile. Chissa' quando finiranno
tutti questi piccoli tormenti, gli errori, le
paure. E se finiranno, soprattutto. Il Torino ha
scoperto una cosa in piu' , di non essere capace
nemmeno di difendere un vantaggio di due gol. La
Roma, passata la sosta e la delusione del derby,
ritrova se stessa al punto di partenza: vittima
delle sue insicurezze e bravissima a complicarsi
le cose (anche le piu' semplici). Alla fine e'
proprio la Roma a risultare piu' sensibile all'
errore. E il pareggio (2 a 2) servira' solamente a
Cagliari e Piacenza, che battono Cremonese e
Sampdoria e scavalcano giallorossi e granata in
classifica. La Roma conta tre palle gol clamorose
fallite nel secondo tempo (due con Balbo e una con
Cappioli), una condizione fisica che ancora non
decolla e un errore di Mazzone che sostituisce
Totti, di gran lunga il migliore in campo, con Di
Biagio a diciotto minuti dalla fine. Questa
scelta, gia' operata dal tecnico a Marassi contro
la Sampdoria all' esordio in campionato, quando
nell' intervallo il ragazzino rimase fuori per far
posto a Berretta, penalizzera' la Roma sul piano
della qualita' e della pericolosita' offensiva.
Totti ha giocato assieme a Cappioli avendo deciso,
Mazzone, di lasciare fuori Di Biagio, il romanista
attualmente piu' spaesato, e Moriero, coinvolto
negli ultimi giorni dalle polemiche per la
decisione della Caf di togliergli la squalifica
che il giocatore aveva scontato due settimane
prima nel derby con la Lazio. Fuori anche Fonseca
per Branca, dentro invece, in difesa, Annoni, sia
pure in condizioni imperfette, al posto del
giovane Cherubini. Molti cambi che in verita' non
hanno stravolto la squadra, almeno sul piano dell'
organizzazione di gioco. Determinante e' stata la
fantasia di Totti, la sua capacita' di tenere
palla e di saltare sempre l' uomo, nella maggiore
brillantezza dei giallorossi rispetto alle
domeniche precedenti. Determinante ma non
sufficiente, per l' incapacita' sempre piu' acuta
di chiudere l' incontro nei momenti decisivi. Tra
Genova e Torino la Roma avrebbe potuto avere
quattro punti in piu' in classifica: dieci invece
di sei. Il Torino deve fare miracoli quotidiani
per la sopravvivenza, e li dovra' fare fino all'
ultimo giorno. Squalificato Rizzitelli, Sonetti si
e' coperto secondo neccessita' , disponendo una
sola punta (Dionigi) con Pele' sempre pronto a
fare da elastico tra il compagno solitario e il
centrocampo. I quattro gol del primo tempo, il
modo in cui sono arrivati e la goffaggine dei
protagonisti, hanno denunciato un lato comico
molto pronunciato. Ai limiti della credibilita' la
prodezza di Pele' e della beffa la punizione di
Cristallini che Cervone ha deviato in rete con la
spalla sinistra. Decisamente spassoso Biato,
"beccato" dal pubblico di fede granata, in
occasione del gol di Branca, ma soprattutto di
quello di Cappioli. Talmente spassoso, il portiere
del Torino, da spingere Giancarlo Caselli,
procuratore di Palermo e tifoso granata incallito,
a una battuta sconsolata: "Nemmeno io avrei fatto
peggio". Con Cherubini inserito al posto dell'
infortunato Carboni, all' inizio della ripresa,
Mazzone e' passato a una difesa in linea a quattro
e a un controllo della partita per lunghi tratti
sicuro e determinato. Il Torino e' stato costretto
a difendere il pareggio con piu' energia e alla
fine si e' congedato senza forti rimpianti. E' la
Roma, semmai, a uscire maluccio, nonostante la
rimonta regalo, da questa giornata di campionato.
Roma che potra' cambiare passo soltanto attraverso
una maggiore indipendenza dalla sua evidente
insicurezza. E, dunque, attraverso una crescita
vera, definitiva.
TORINO 2 Biato 4 Sogliano 6 Falcone 5,5 Cravero 5
Maltagliati 6 Milanese 5,5 Angloma 5 Cristallini
6,5 Bacci 6 A. Pele' 6,5 Dionigi 5 All.: Sonetti
6,5
ROMA 2 Cervone 5,5 Annoni 6 Aldair 6 Lanna 6,5
Cappioli 6 Statuto 5 Totti 7 Giannini 6,5 Carboni
6 Balbo 5 Branca 6 All. Mazzone 5 Arbitro: Bazzoli
5,5 (Mangerini 6,5, Di Savino 6,5)
15' Gol: Pele' di destro in scivolata all'
incrocio 1 0 26' Autogol: Cervone su punizione di
Cristallini 2 0 35' Gol: Branca diagonale
rasoterra tra le gambe di Biato 2 1 40' Gol:
Cappioli pallonetto di destro da fuori area 2 2
11' Rovesciata di Balbo, alta sulla traversa. 15'
Balbo di testa indisturbato, para Biato. 20'
Cappioli, solo davanti a Biato, mette fuori
Ammoniti: Cristallini, Sogliano, Statuto, Bacci,
Dal Canto. Sostituzioni. Torino: Moro (5,5) per
Sogliano dall' 8' s.t., Dal Canto (s.v.) per
Cravero dal 17' s.t. Roma: Cherubini (6) per
Carboni dal 3' s.t., Di Biagio (s.v.) per Totti
dal 27' s.t., Fonseca (s.v.) per Balbo dal 34'
s.t.