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Corriere
Della Sera
Ancelotti non fa sconti neppure a
Liedholm
Dopo Sacchi battuto anche l'
altro maestro: il Parma passa a Roma e ora sogna lo
scudetto
Un gol di Crespo decide una
brutta partita. La curva Sud in polemico silenzio,
un unico applauso per il vecchio Barone e per l'ex
ancora amato
ROMA - Cambia l'inquadratura.
"In effetti, ora siamo piu' vicini al primo posto
che al terzo". Cambiano le previsioni. "Nello
scontro diretto di Torino ci giocheremo lo
scudetto". Cambiano le parole. "Nessuna squadra al
mondo, oggi, e' al livello della Juve, nemmeno
noi. Ma siamo in ballo e tre punti sono talmente
pochi da riaprire ogni discorso". Cambia, insomma,
il campionato del Parma, la prospettiva di questi
ultimi due mesi che sembravano essere gia' una
lunga strada trionfale in bianconero e invece
saranno i piu' intensi e i piu' veri di tutta la
stagione. Carlo Ancelotti non puo' negarlo. Dietro
quelle affermazioni, non a caso, si fa strada la
consapevolezza di una situazione tutta da
verificare, di un quadro dai molti colori ancora
incerti. Andando a prendere tre punti all'Olimpico
(gol di Crespo a un minuto dal riposo), contro una
Roma smunta e tremante, in una cornice surreale
fatta di silenzio e di vuoti, il Parma ha
stabilito che adesso si fa sul serio. Tanto
dissestato era in avvio da far temere il crollo,
quanto e' implacabile oggi, in piena corsa,
incantevole testimonianza di una metamorfosi
assoluta. Lo scudetto e' piu' vicino. E'
possibile, finalmente giocabile. Ancelotti lo ha
intravisto davvero nel suo primo stadio, quello
che annuncio' al nostro mondo calcistico la
bravura di un giocatore che nella sua carriera
avrebbe vinto tutto, con la Roma prima e con il
Milan dopo. Ne ha fiutato l'odore davanti al suo
primo maestro, Nils Liedholm, che a 74 anni e
mezzo, dopo cinque di pensione dorata tra i
vigneti di Cuccaro, e' stato richiamato dalla Roma
per trovare qualche traccia di vita in mezzo alle
macerie lasciate dall'argentino Carlos Bianchi,
esonerato in seguito alla caduta di Cagliari di
domenica scorsa. "Devo ammettere che con i miei
maestri non mi sono proprio comportato bene.
Quest'anno ho dato un dispiacere a Eriksson, a
Sacchi e adesso a Liedholm". Al Barone lo ha dato
giocando malissimo, vincendo con un solo tiro in
porta e con solide barricate in difesa. "Se il
presidente Sensi mi doveva giudicare in base a
questa prestazione - ha ammesso sincero Ancelotti
-, sicuramente non e' rimasto soddisfatto. Il
Parma e' stato proprio brutto". Sempre meglio
della Roma, comunque, vittima di uno smarrimento
terribile, impaurita da se stessa e dai propri
limiti, incapace di esprimere non solo un gioco o
un'idea - in questo momento utopia allo stato puro
-, bensi' un semplice passaggio, un banalissimo
suggerimento, un mozzicone di dribbling, un tiro
in porta svaccato. Nel silenzio dell'Olimpico (i
tifosi della curva sud sono rimasti zitti per
protesta), appena percorso da un applauso diretto
a Liedholm, seduto in tribuna accanto a Sensi, e
un altro indirizzato proprio ad Ancelotti (che ha
ringraziato agitando il cappellino), la Roma ha
giocato forse la sua peggiore partita di questo
campionato. Nonostante il ritorno al modulo
mazzoniano del 3 - 5 - 2, scelto da Ezio Sella al
debutto in serie A e approvato da Liedholm, i
giallorossi sono stati inchiodati dalla tensione
nel primo tempo e hanno lasciato che il disordine
mentale li rapisse nella ripresa. Con Pivotto,
Petruzzi e Carboni in difesa, la nuova coppia di
tecnici ha proposto Tetradze e Candela esterni,
Tommasi, Di Biagio e Statuto a centrocampo, Balbo
e Totti in attacco. Escluso Totti, e in parte
Candela, i risultati sono stati pero' disastrosi.
Il Parma non ne ha saputo approfittare. Ha
annullato l'avversario con una prestazione
difensiva di altissimo livello ma non e' andato
oltre, biascicando calcio contorto e
incomprensibile in mezzo al campo e lasciando alla
deriva Melli e Crespo. L'argentino, pero', ha
saputo ugualmente produrre il guizzo vincente,
evitando il fuorigioco e facendo fesso Carboni,
che lo ha tenuto in posizione regolare. La Roma ha
segnato di mano con Balbo e l'arbitro ha
giustamente annullato. Poi si e' lamentata, ma
giusto un attimo e a bassa voce, per due falli da
rigore subiti dallo stesso Balbo e da Candela.
Probabilmente la ragione era dalla sua parte. Ma
non e' di questo che ha bisogno. ROMA 0 Cervone
5,5 Pivotto 5 Petruzzi 5,5 Carboni 4,5 Tetradze
5,5 Tommasi 4 Di Biagio 4 Statuto 5,5 Candela 6
Balbo 4 Totti 6,5 All.: Sella s.v. PARMA 1 Buffon
6 Mussi 6,5 Thuram 7 Cannavaro 6,5 Benarrivo 6
Crippa 5 D. Baggio 5,5 Sensini 5,5 Strada 5 Melli
5,5 Crespo 6 All. Ancelotti 6 Arbitro: Braschi 5
(Medeot 5, Puglisi 5) 8' Crespo sforbiciata di
poco fuori su lancio di Melli 11' Mussi testa
sull'esterno della rete (cross Benarrivo) 34' Dino
Baggio sinistro da fuori: alto 40' Balbo destro in
area, respinge Thuram 44' Gol: Crespo sinistro in
area batte Cervone 0 - 1 3' Candela testa fuori su
punizione di Totti 14' Tetradze sinistro in area,
blocca Buffon 22' Totti esterno destro al volo,
palla fuori Ammoniti: Sensini, Strada, Balbo,
Carboni, Mussi e Petruzzi. Sostituzioni. Roma:
Moriero (s.v.) per Tetradze 15' s.t.; Parma: Ze'
Maria (s.v.) per Strada 30' s.t.; Bravo (s.v.) per
Melli 38' s.t. Recuperi: 1' piu' 4'.
SCONFORTO GIALLOROSSO "Altro
che zona - Uefa, qui serve un miracolo" ROMA -
(g.to.) "Il problema piu' grande e' che la Roma
non ha un'organizzazione di gioco. Per raggiungere
certi livelli ci vogliono tempo e lavoro. Noi non
abbiamo troppo tempo a disposizione, lavoreremo
molto". Ezio Sella, al debutto in A sulla panchina
della Roma, non la manda a dire. "Qualche segnale
positivo e' arrivato, ma la squadra e' andata in
campo troppo tesa". Liedholm, invece, era al suo
quinto debutto coi giallorossi. Con la sconfitta
di ieri ha bissato il primo (dicembre '73), quando
perse in casa contro il Napoli 0 - 1: "Ora le idee
sono piu' chiare: abbiamo capito quali sono gli
aspetti da curare. Contro il Parma, ad esempio,
sono mancati gli inserimenti dei centrocampisti e
dei due esterni. Uefa lontanissima? L'avevo detto:
serve un miracolo".
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