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Corriere
Della Sera
La Roma di Bianchi cala subito un
tris
PIACENZA SCONFITTO ALL'
OLIMPICO
ROMA. Soltanto loro, per ora.
Gli stranieri, volendo considerare Balbo argentino
e non italiano acquisito. Loro sono bastati, alla
Roma, per riaccoppiarsi con la vittoria, dopo anni
di esordi stentati (l' ultimo a vincere alla prima
di campionato era stato un altro Bianchi, l'
italiano Ottavio, addirittura nel ' 90): Balbo,
appunto, e prima di lui Aldair e per ultimo Daniel
Fonseca. Sono bastati contro il Piacenza, 3 a 1 il
risultato finale, nel corso di un esame non
proprio complicato per i giallorossi. Sono bastati
anche se il Bianchi di oggi, Carlos, il nuovo
tecnico ramanista, l' uomo campione del mondo col
Velez Sarsfield chiamato al posto di Carlo Mazzone
dopo tre anni di "regno" trasteverino, non ha
voluto esagerare. Forse perche' conosceva poco il
Piacenza, o magari perche' non completamente si
fidava della Roma. Fatto sta che, alla prima
partita dove i punti contavano, l' argentino si e'
presentato con una formazione piena di calcoli,
messa in piedi col bilancino, in cui non ha
trovato posto la spregiudicatezza. Totti in
panchina, prevedendo una serata meno lieve contro
la Dinamo Mosca in coppa Uefa martedi' prossimo;
dentro Tommasi, neo acquisto di buone maniere e di
dichiarata disciplina tattica. Centrocampo quindi
meno fantasioso e piu' lineare, con Di Biagio
chiamato a sostituire lo squalificato Statuto e
Carboni confermato mediano, ruolo in cui il
capitano giallorosso sembra parzialmente smarrire
la sua identita' . Fiducia anche a Trotta, lo
straniero voluto da Bianchi e per ora poco
apprezzato, e fiducia, davanti, alla vecchia
coppia sudamericana, BalboFonseca, che tanto aveva
illuso durante l' epoca mazzoniana. Tuttavia, la
sostanza di questa Roma sotto molti aspetti
assomiglia a quella dell' anno passato. Il
Piacenza, avversario di basso profilo, destinato a
sudarsi la salvezza, non ha aiutato a cancellare
alcuni interrogativi che accompagnano i primi
passi del lavoro di Carlos Bianchi. La squadra di
Mutti, unica senza stranieri, ha spasimato sin
dall' inizio, mai impensierendo sul piano del
gioco la Roma, brillante a tratti solo per suoi
demeriti. Nemmeno il rigore trasformato da Luiso
in avvio di ripresa, rigore peraltro inesistente
accordato da Bettin per un contatto
CarboniPiovani, ha scosso una partita per lunghi
periodi monotona e sonnolenta. Per saperne
qualcosa di piu' , converra' allora aspettare il
primo turno di coppa Uefa e il confronto con la
Dinamo Mosca, uno tra gli avversari peggiori che
potesse capitare ai giallorossi nella competizione
internazionale. L' impressione, gia' emersa nell'
ultima amichevole col Real Saragozza e ancor piu'
chiaramente nella disfatta di Cesena in coppa
Italia, e' che la difesa sia tuttora bisognosa di
essere registrata (Trotta non sembra ancora
inserito come si aspetta Bianchi, Annoni si
conosce e non e' il massimo del complimento),
cosi' come il centrocampo, dal nuovo allenatore
investito del compito di pressare l' avversario e
ripartire rapidamente, impostazione molto diversa
da quella che Mazzone ha cercato di dare alla
squadra nelle stagioni passate. Attorcigliato
intorno ai suoi limiti, il Piacenza e' parso poca
cosa, perfino regredito in confronto all' ultimo
campionato, per quanto Mutti non sia affatto un
tecnico sprovveduto. Salvarsi, per squadre come
queste, e' sempre difficile. Ma quest' anno, altra
impressione, sara' difficilissimo.
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