VIII Giornata BARI
- ROMA 1-3 Bari, Stadio San Nicola domenica 9 novembre 1997
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Tabellino partita:
BARI:
MANCINI, SALA, NEQROUZ, GARZYA, MANIGHETTI (23' PT
GUERRERO), BRESSAN (23' ST DE ASCENTIS), VOLPI,
INGESSON, GIORGETTI, SORDO (26' ST OLIVARES),
MASINGA.
(12 GENTILI, 4
DE ROSA, 6 RIPA, 13 MARCOLINI).
ROMA: KONSEL,
CAFU, PETRUZZI, ALDAIR, DAL MORO (36' ST
SERVIDEI), TOMMASI, HELGUERA, DI FRANCESCO, PAULO
SERGIO, BALBO (40' ST DELVECCHIO), TOTTI (40' ST
GAUTIERI).
(12 CHIMENTI, 8
SCAPOLO, 13 VAGNER, 22 GOMEZ).
ARBITRO:
PAIRETTO DI NICHELINO.
RECUPERO: 2' E
4'.
ANGOLI: 5-3 PER
IL BARI.
NOTE: GIORNATA
MITE, TERRENO IN BUONE CONDIZIONI, SPETTATORI
25.000, PER UN INCASSO DI 428 MILIONI DI LIRE.
AL 46' DEL ST MANCINI HA PARATO UN RIGORE CALCIATO
DA DELVECCHIO.
AMMONITI:
ALDAIR, DI FRANCESCO E DE ASCENTIS PER GIOCO
FALLOSO, TOTTI PER COMPORTAMENTO NON
REGOLAMENTARE.
Segna una doppietta e con l'
aiuto di Balbo affonda il Bari. Sensi si dilunga su
D' Alema e Fascetti se ne va sbuffando
BARI - ROMA 1 - 3 / Dimenticata
la batosta nel derby. Delvecchio sbaglia un rigore
nel finale Totti rianima la Roma Segna una
doppietta e con l'aiuto di Balbo affonda il Bari
DAL NOSTRO INVIATO BARI - Complicata. Cosi'
l'aveva definita Zeman, questa partita di Bari:
complicata. Era pure serio quando l'ha detto,
sabato mattina, e in molti gli avevano creduto.
Perche' la Roma sentiva ancora circolare dentro la
testa certi pericolosi residui da post - derby, si
era messa un po' paura e voleva sapere se era
riuscita a disintossicarsi nel giro di una
settimana. La risposta e' arrivata presto, senza
bisogno di interrogarsi ulteriormente. Magari
tutte le trasferte fossero complicate come quella
pugliese: Zeman e la sua squadra potrebbero finire
in carrozza il campionato. Contro l'inconsistenza
spaziale del Bari, che la vittoria esterna di
Empoli della domenica precedente si pensava
potesse mascherare piu' a lungo, i giallorossi
hanno passeggiato forse al di la' di ogni
ottimistica previsione. Tre gol (magnifica
doppietta di Totti e zampata di Balbo), due pali
(Cafu e Paulo Sergio), un rigore mancato
(Delvecchio, parata di Mancini) e una prestazione
nel complesso molto incoraggiante. Per lucidita'
psicologica, saldezza di nervi, capacita' estrema
di approfittare delle debolezze altrui,
soprattutto in fase offensiva. Tutto cio' tenendo
presenti i due squalificati pesanti, Di Biagio a
centrocampo e Candela in difesa, il debutto di Dal
Moro dopo diversi mesi di stop, e il cambio
operato da Zeman nel tridente, con Paulo Sergio
titolare al posto di Gautieri, ex animoso per i
suoi precedenti con Fascetti, e puntualmente
beccato dal pubblico nel finale. Al massimo, il
Bari puo' mettere sul piatto dei lamenti l'assenza
di Ventola, il suo giocatore piu' interessante, e
dunque l'unico in grado, in certe partite, di
trovare la giocata vincente e regalare un po'
d'ossigeno a una squadra intrappolata nel buio. Ma
nulla, e lo stesso Fascetti lo ha poi riconosciuto
negli spogliatoi, avrebbe potuto pareggiare i
conti. Troppo evidente la differenza di struttura
e di qualita' tecnica, oltre che tattica, tra le
due formazioni. Per il Bari la chiave di volta e'
stata lo svantaggio subito dopo appena dieci
minuti di gioco. La necessita' di cambiare
completamente atteggiamento, passando dall'idea di
attesa per colpire di rimessa all'altra,
faticosissima, di fare la partita e rimontare il
gol su punizione di Totti (gravemente colpevole il
portiere Mancini), ha fatto precipitare
nell'oscurita' una squadra perfettamente cosciente
dei propri limiti. Tuttavia e' insensato parlare
di rivincita. La Roma ha dato uno scossone
significativo a tutte le critiche che le si erano
rovesciate addosso in seguito all'1 - 3 contro la
Lazio. Ma ha solo fatto il suo dovere. I due gol
di Totti (assolutamente imprendibile il secondo,
quello del 3 - 1) rappresentano probabilmente la
nota piu' lieta del pomeriggio giallorosso. In
dubbio fino a pochi giorni prima della gara e
messo duramente sotto accusa per la prova incolore
nel derby, Totti ha reagito da grandissimo
giocatore qual e'. Ora si aspettano repliche.
Anche nelle partite che contano, contro avversari
di primo piano. Buona la prestazione di Dal Moro
(meglio nel primo tempo) e di Helguera, l'anno
scorso protagonista della serie B spagnola e ieri
lanciato da Zeman al posto di Di Biagio. Bene
anche Paulo Sergio, ma piu' di tutti ha
impressionato Cafu, davvero un'ira di dio. Forse
gasato per i complimenti ricevuti venerdi' da
Massimo D'Alema, segretario del Pds. Che considera
il brasiliano come l'acquisto piu' azzeccato di
tutta la rivoluzione romanista.
ZEMAN: "SIAMO STATI BRAVI"
Sensi si dilunga su D'Alema e Fascetti se ne va
sbuffando BARI - Il presidente della Roma, Franco
Sensi, parla a ruota libera. Comincia da Francesco
Totti ("Un grande giocatore, due grandi gol"),
continua con l'analisi postuma della sconfitta con
la Lazio. Poi si butta in politica e chiarisce le
motivazioni della visita di D'Alema e le presunte
reazioni di Gasparri e Storace. Una maretta un po'
montata Ulivo - Polo. Fascetti si spazientisce
nell'attesa, sbuffa e fa la conferenza altrove:
"Avevo impostato una gara di contenimento. Il gol
su punizione di Totti, dopo dieci minuti, ha fatto
saltare tutto. La Roma? Manca qualcosa per essere
una squadra di vertice". Ritornando alla Roma, si
e' fatto attendere Zeman, solita sigaretta e
solite risposte - sonnifero: "Mi aspettavo la
reazione dopo la sconfitta nel derby? Certo. Col
Bari e' stato facile? E' diventato semplice per
merito nostro. Totti? Lo conosciamo da 5 anni".
Totti insostituibile? E Zeman: "L'ho sostituito
gia' col Bari, all'85'". Totti e' felice: "Bari mi
porta bene: qui ho vinto l'oro nei Giochi del
Mediterraneo e stavolta ho fatto due gol. Se penso
a Maldini e alla nazionale? Resto con i piedi per
terra".