XIII Giornata BRESCIA - ROMA
1-1 Brescia, Stadio Rigamonti domenica 21 dicembre
1997
ore: 14:30 invia una e-mail per i resoconti
Tabellino partita: BRESCIA:
CERVONE, SAVINO, BIA, ADANI, E. FILIPPINI,
KOZMINSKI (18' ST CORRADO), A. FILIPPINI,
BANIN, DIANA (39' ST DE PAOLA), HUBNER, PIRLO
(29' ST NERI). (1 ZUNICO, 20 BAROLLO, 29
CRINITI, 9 BONAZZOLI). ROMA: KONSEL, CANDELA, PETRUZZI,
SERVIDEI, DAL MORO, VAGNER (1' ST TOMMASI), DI
BIAGIO, DI FRANCESCO, PAULO SERGIO, BALBO,
GAUTIERI (1' ST DELVECCHIO). (12 CHIMENTI, 22
GOMEZ, 20 LUCENTI, 8 SCAPOLO, 18
HELGUERA). ARBITRO: CECCARINI DI
LIVORNO. ANGOLI: 5-2 PER LA ROMA RECUPERO: 3' E 4' NOTE: PALLIDO SOLE, TERRENO IN
DISCRETE CONDIZIONI. SPETTATORI: 22 MILA.
ESPULSO AL 50' EMANUELE FILIPPINI PER
PROTESTE. AMMONITI: VAGNER, CANDELA E CORRADO
PER GIOCO FALLOSO, DIANA PER COMPORTAMENTO NON
REGOLAMENTARE. USCITO PER INFORTUNIO KOZMINSKI
AL 14' DEL ST DOPO UNO SCONTRO CON
TOMMASI.
I lombardi dominano, ma Paulo
Sergio pareggia nei recuperi il gol di Hubner.
Incidenti a fine partita
BRESCIA - ROMA 1 - 1 /
Giallorossi irriconoscibili, la squadra di
Ferrario spreca e poi si fa raggiungere. Scontri
tra un centinaio di ultra' e la polizia: tre fermi
BRESCIA - Allucinata e
allucinante la Roma per tutti i minuti
regolamentari, trova il pareggio 30 secondi dopo
che erano scaduti anche le ultimissime, disperate
illusioni decretate dal signor Ceccarini con i 4
minuti di recupero. Per gli altri 90 minuti, il
Brescia l'ha presa a pallonate. Un colpo di destro
sotto la traversa di Paulo Sergio diventa un colpo
di mano della Roma che porta a casa un punto
grande come un pacco dono natalizio. E' un
pareggio da non crederci, l'amara disillusione di
un Brescia che lascia il campo con l'aria
attonita, smarrita. I giocatori se ne vanno
sconsolati, mentre fuori dallo stadio scoppiano
incidenti che per fortuna non avranno gravi
conseguenze. I 300 supporter giallorossi sono
"impacchettati" e scortati alla stazione ma un
centinaio di ultras dell'altra sponda, inviperiti,
devono essere dispersi da una breve carica di
polizia con lancio di lacrimogeni: c'e' una
sassaiola contro le auto delle forze dell'ordine,
e alla fine i fermati sono tre. Era una gara,
quella di ieri, temuta per i rapporti tra le due
tifoserie. E anche una partita che il Brescia non
doveva smarrire cosi', dopo averla gestita con
autorita', fino ai limiti del dominio assoluto,
con un vantaggio che poteva essere comodamente di
4 - 5 gol. E invece, ecco quei secondi estremi,
l'inopinato e inatteso crollo di un Brescia fino a
quell'attimo padrone assoluto. Va detto, comunque,
che il Brescia ha avuto il torto di sprecare
troppo: il risultato certo non cancella la grande
prova, ma annacqua tutto quel gran costruire e,
soprattutto, una classifica che poteva essere ben
diversa. Mai dire mai. Soprattutto quando di mezzo
c'e' una squadra targata Zeman: scriteriata,
pazza, irriconoscibile, ma comunque mai vinta.
Forse il Brescia non aveva messo in conto questo
particolare. Gli uomini di Ferrario hanno avuto
una gara intera e cento buone occasioni per
mettere a terra a piu' riprese un avversario
traballante, ma hanno sulla coscienza troppe
sbavature in fase conclusiva mentre Konsel andava
a tappare tutti i buchi che si suoi compagni
concedevano. Il Brescia e' stato cosi' costretto a
far tesoro di quell'unico gol di Hubner (ottava
rete stagionale, come il suo avversario di ieri
Balbo) e vivere su questo vantaggio, sempre sul
filo del rasoio. Alla fine ha pagato proprio
quando sembrava che la resa della Roma fosse
totale. I giallorossi erano da tempo alle corde,
frastornati dal gran movimento dei gemelli
Filippini, dall'intraprendenza dei "primavera"
Pirlo e Diana, dalla minaccia sempre incombente,
anche se a tratti scriteriatamente inconcludente,
di Hubner. L'incorreggibile Zeman, costretto a
rinunciare a tre uomini - cardine come Aldair,
Cafu e Totti, si comporta come se avesse
ugualmente tra le mani la squadra rivelazione di
questo avvio di stagione. Cosi', pur vedendo che
sul campo di Brescia c'e' una sorta di armata
Brancaleone, conferma le proprie scelte, la
propria filosofia: difesa alta, ricerca
parossistica del fuorigioco, centrocampo
macchinoso e, davanti, un Balbo irriconoscibile e
un Gautieri spaesato. Una tattica suicida,
soprattutto se di fronte c'e' un antagonista che
fonda il suo gioco sulla velocita' e
sull'aggressivita'. La Roma salva la faccia solo
negli ultimi arroventati istanti (Emanuele
Filippini si fa pure espellere per proteste,
accecato com'e' dalla rabbia per il gol incassato
al 95'), quando almeno mostra l'orgoglio. Poi,
come una stella cadente, la condanna del Brescia,
il piatto destro di Sergio, l'esultante allegria
della brigata Zeman. Rotola in gol il pallone
beffardo del brasiliano, rotolano i rimpianti di
un Brescia che aveva fatto sognare. BRESCIA 1
Cervone 6,5 E. Filippini 7 Savino 6 Bia 6 Adani
6,5 Kozminski 6 A. Filippini 7,5 Banin 6,5 Diana
6,5 Pirlo 6,5 Hubner 5,5 All.: Ferrario 7 ROMA 1
Konsel 6,5 Candela 6 Petruzzi 5 Servidei 5,5 Dal
Moro 4,5 Vagner 4,5 Di Biagio 6 Di Francesco 5,5
Gautieri 5,5 Balbo 4,5 P. Sergio 6 All. Zeman 5
Arbitro: Ceccarini 6 (Mazzei 5, Babini 6,5).
Marcatori: Hubner 16' p.t.; P. Sergio 50' s.t..
Espulso: 49' s.t. E. Filippini (proteste).
Ammoniti: Vagner, Hubner, Candela, Diana, Corrado.
Sostituzioni Brescia: Corrado (6) per Kozminski
17' s.t.; Neri (s.v.) per Pirlo 27' s.t.; De Paola
(s.v.) per Diana 39' s.t.. Roma: Tommasi (6) per
Vagner 1' s.t.; Delvecchio (6) per Gautieri 1'
s.t.. Recuperi: 3' piu' 4'
IL BOMBER SI SCUSA "Ho
sbagliato tante occasioni Purtroppo non siamo
fenomeni"
BRESCIA - (a.fr.) E' una Leonessa ferita: dopo
aver azzannato l'avversario per tutta la gara e
aver sognato la vittoria, Brescia finisce domata
da un gol segnato nel recupero. "Doveva finire 4 -
1 per noi, ecco come doveva andare - non si da
pace Ferrario, tre partite del dopo - Materazzi
con una vittoria, una sconfitta e il pari di ieri
- abbiamo dominato, sul piano del gioco, del ritmo
e delle occasioni. Loro ci hanno castigato fuori
tempo massimo. Resta, purtroppo, il sapore amaro
della beffa". Dario Hubner, autore della rete
bresciana (e' a quota 8 in classifica cannonieri),
e' croce e delizia di un risultato che spesso e'
passato per i suoi piedi. Il centravanti si scusa
per gli errori: "Ho sbagliato tanti gol, e' vero.
Purtroppo, noi non siamo dei fenomeni". Un
fenomeno, invece, lo e' di sicuro Zdenek Zeman:
nonostante la brutta partita dei giallorossi, il
tecnico e' sereno e pacato come un guru: "La piu'
brutta Roma da quando sto su questa panchina. Non
c'e' riuscito niente. Squadra incapace di
qualsiasi reazione e accenno di gioco. Le assenze?
No, anche contro l'Inter eravamo senza Cafu e
Aldair, eppure a San Siro abbiamo tentanto di fare
la partita".
Fine del miracolo, Guidolin
lancia l'allarme "Troppe sconfitte pesanti,
dobbiamo reagire"
ROMA - Dodici gol incassati nelle ultime tre
partite, una media da retrocessione. Guidolin se
ne rende conto e lancia l'allarme: "Le ultime sono
state sconfitte pesanti, ma in serie A puo'
succedere che una squadra come il Vicenza perda in
un certo modo. Ora bisogna invertire la tendenza.
Altrimenti, ci ritroveremo in una posizione
pericolosissima". Il tecnico biancorosso non cerca
scuse, contro la Lazio mancavano tre titolari ma
lui evita di appellarsi agli assenti: "Siamo nati
per salvarci. Dobbiamo ritrovare lo spirito
giusto, vendere cara la pelle e giocare con il
coltello tra i denti". Poi l'allenatore passa
all'esame della partita: "Ho protestato con
l'arbitro per l'espulsione di Stovini: il primo
cartellino giallo non c'era". Guidolin si
riferisce al presunto fallo di mano commesso dal
difensore prima dell'entrata su Casiraghi che gli
e' costata la seconda e decisiva ammonizione.