XIX
Giornata JUVENTUS
- ROMA 3-1 Torino, Stadio Delle
Alpi domenica 8 febbraio 1998
ore: invia una e-mail per i resoconti
Tabellino partita: JUVENTUS: PERUZZI,
BIRINDELLI, IULIANO, MONTERO, TORRICELLI, CONTE,
DESCHAMPS (29' ST FONSECA), DAVIDS, ZIDANE,
INZAGHI (1' ST DI LIVIO), DEL PIERO (41' ST
PECCHIA). (12 RAMPULLA, 6 DIMAS, 22 PESSOTTO, 27
ZALAYETA).
ROMA: KONSEL, CAFU, PETRUZZI, ALDAIR,
CANDELA, TOMMASI, DI BIAGIO, DI FRANCESCO, PAULO
SERGIO, BALBO (25' ST DELVECCHIO), GAUTIERI. (27
CHIMENTI, 3 DAL MORO, 8 SCAPOLO, 13 VAGNER, 16
PIVOTTO, 18 HELGUERA).
ARBITRO: MESSINA DI BERGAMO.
RECUPERO: 2' E 3' ANGOLI: 7-2 PER LA ROMA NOTE: POMERIGGIO DI SOLE, TERRENO IN
BUONE CONDIZIONI, TEMPERATURA 9 GRADI. SPETTATORI:
47.604. ESPULSO PETRUZZI AL 18' DELLA RIPREESA PER
FALLO SU ULTIMO UOMO. AMMONITI: BIRINDELLI, CONTE,
DAVIDS PER GIOCO SCORRETTO E GAUTIERI PER
PROTESTE.
Uno due di Zidane e Del Piero,
gol illusione di Paulo Sergio, poi Davids chiude i
conti
JUVE - ROMA 3 - 1 / Al Delle
Alpi la capolista vince ma gli sconfitti
reclamano: episodi - chiave, un penalty non
concesso e l'espulsione di Petruzzi La Juve va in
fuga, la Roma s'infuria Uno - due di Zidane e Del
Piero, gol - illusione di Paulo Sergio, poi Davids
chiude i conti DA UNO DEI NOSTRI INVIATI TORINO -
Naturalmente tutto e molto del peggio. Quattro
gol, un'espulsione (Petruzzi, che pero' contesta
perche' Del Piero era in fuorigioco), un
lapalissiano rigore negato (alla Roma) quando la
Juve stava vincendo solo 2 - 1. Uno meno netto
(Birindelli su Paulo Sergio) sul 2 - 0. Vogliamo
chiamarli sospetti vergognosi (Lippi, sabato, a
Torino)? O sudditanza psicologica (Zeman, sabato,
a Roma)? Juve - Roma, che poi era anche Lippi
contro Zeman e Sensi contro tutti, finisce peggio
di come era cominciata: a male parole e a
convinzioni rafforzate. La Juve ha vinto (3 - 1
con il sigillo di Davids su calcio di punizione) e
alza orgogliosa il suo primato a quattro punti
sull'Inter. La Roma si sente derubata e ulula come
una cassandra posseduta da supreme sventure.
L'arbitro Domenico Messina - meritevole di un
giudizio lusinghiero fino al vantaggio di Zidane,
con altra protesta giallorossa per spinta di
Inzaghi a Candela - passera' giorni al giogo di
una medievale inquisizione. Il girarrosto della
critica lo aveva pregiudizialmente infilzato gia'
prima della partita, figurarsi dopo. Eppure, per
noi, Messina resta il migliore fischietto italiano
dietro Collina. Lo testimoniano le innumerevoli
prestazioni positive che lo hanno portato al ruolo
di internazionale e la misura che esalta una
personalita' depurata da eccessi. Nell'occasione
ha certamente sbagliato per la mancata
assegnazione del rigore alla Roma (aggancio di
Deschamps a Gautieri al 15' della ripresa), mentre
ha minori responsabilita' sullo scatto in
fuorigioco di Del Piero (19' e' Medeot a non
alzare la bandiera) a cui Petruzzi si oppone con
un fallo. L'espulsione, nello specifico, e'
inevitabile. Peccato che Messina si fosse astenuto
due minuti prima, sempre per uno scientifico fallo
dello stesso Petruzzi sul medesimo Del Piero:
l'intervento avrebbe meritato il secondo
cartellino giallo. Perche'? Domande del genere o
sono patrimonio della psicanalisi o arricchiscono
meschini processi alle intenzioni. Certo, la
relazione piu' stretta - e grossolana - e' che sia
scattato un inaccettabile metodo di compensazione
(niente rigore a favore, niente espulsione contro)
che segnalerebbe, oltre al doppio sbaglio, anche
un incipiente stato confusionale. Confermato dal
parapiglia successivo: pure lo scapaccione di
Zidane a Petruzzi, nella mischia, e' rimasto
impunito. Impietosamente vivisezionato Messina
nella sua giornata poco felice, restano enormi
responsabilita' altrui. Per esempio, perche' e'
stata una partita brutta, sotto ritmo? La Roma
puo' lamentarsi di Messina, ma non di meno deve
fare con Balbo e, in generale, per il suo gioco
offensivo. Zeman dovrebbe spiegare perche' ad una
squadra compatta, stretta e tutto sommato attenta
(a parte Petruzzi) non corrispondano piu' le
squassanti ripartenze che caratterizzano da sempre
il gioco del boemo. La Roma a tre cilindri e' una
Roma dimezzata. La Juve non accetta macchie sul
successo. Pero' deve riconoscere la scarsa
brillantezza della sua prova. Piu' bloccata del
solito (stavolta inequivocabili anche per i
visionari della presunta "difesa a tre" i quattro
elementi in linea), la squadra di Lippi ha
faticato sia a centrocampo (in ombra Deschamps e
Conte), sia davanti, dove la manovra non ha
trovato nell'influenzato Inzaghi l'implacabile
esecutore (due palle gol sprecate in contropiede,
un colpo di testa centrale). Fino al gol ha
faticato anche Zidane, partito a sinistra (sotto
il controllo di Cafu), spostatosi a destra
(Candela), libero solo quando ha potuto agire in
spazi allentati. Erano tanto tangibili le
difficolta' juventine che Lippi, nella ripresa, ha
preferito inserire Di Livio per Inzaghi,
riproducendo cosi' un 4 - 4 - 2 di cui s'era
perduta memoria. La partita e' durata un'ora, il
calcio si e' visto per meno della meta'. Non
necessariamente e' coinciso con i gol (dal 47' del
primo tempo al 20' della ripresa). E' certo che
dopo la punizione di Davids (incerto Konsel),
Messina avrebbe potuto fischiare la fine. La Roma,
ridotta in 10, s'e' accasciata. Lippi, sazio del
vantaggio e della notizia proveniente da Milano,
ha provveduto a far ruotare i rincalzi. Resta il
rimpianto di quel che tatticamente e tecnicamente
sarebbe potuto essere e non e' stato. Anche dopo
lo 0 - 2, il confronto sarebbe potuto
ricominciare. Oltre al Messina del primo tempo,
sarebbe servita una Roma con un altro centravanti.
Quello visto ieri e' il Balbo che a Zeman non
serve e non servira'. JUVENTUS 3 Peruzzi 6
Birindelli 6 Iuliano 6,5 Montero 6 Torricelli 6,5
A. Conte 6 Deschamps 6 Davids 6,5 Zidane 7 Inzaghi
5 Del Piero 6 All.: Lippi 7 ROMA 1 Konsel 5,5 Cafu
6 Petruzzi 5 Aldair 6 Candela 6 Tommasi 6 Di
Biagio 6 Di Francesco 5,5 Gautieri 6 Balbo 5 P.
Sergio 6 All. Zeman 6 Arbitro: Messina 5 (Contente
5, Medeot 5) Marcatori: Zidane al 47' p.t.; Del
Piero al 4', Paulo Sergio al 13', Davids al 20'
s.t.. Espulso: Petruzzi al 19' s.t. (ultimo uomo).
Ammoniti: Birindelli, Gautieri, Davids e Conte.
Sostituzioni. Juve: Di Livio per Inzaghi(6) nel
s.t.; Fonseca (s.v.) per Deschamps al 30' s.t.;
Pecchia per Del Piero (s.v.) 43' s.t. Roma:
Delvecchio (6) per Balbo al 26' s.t. Recuperi: 2'
piu' 3'.
MESSINA SOTTO ACCUSA Veleni giallorossi:
"Colpa dell'arbitro" DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
TORINO - Arsenico e vecchi centimetri. Ritorna il
veleno su Juventus e Roma: prima, durante e dopo.
Ricordate il gol annullato di Turone su cui si
scrissero pagine intere di giornali? Ebbene, come
insegna Giambattista Vico, anche il calcio, come
la storia, ha i suoi corsi e ricorsi. Lo scenario,
dopo diciassette anni, e' ancora Torino: solo lo
stadio e' cambiato. Oggi, e' il Delle Alpi, ieri
era il Comunale. Il prologo dura un'intera
settimana: partono le prime frecciate da Zeman,
risponde per le rime Lippi. Usa un aggettivo che
non ha mezzi termini: e' vergognoso il
comportamento di certe societa' contro la Juve.
Quando una squadra non va, si cercano alibi per
incantare i tifosi. L'attacco e' frontale e,
nemmeno ce ne fosse bisogno, a dirigere la partita
viene chiamato il signor Domenico Messina, nato a
Cava dei Tirreni, ma residente a Bergamo. Il
signor fischietto, che nella vita fa il bancario,
non e' gradito dalla platea giallorossa, perche' a
Milano, contro l'Inter, e' stato reo di una serie
di nefandezze. Chiacchiere, perche' quel
pomeriggio, dopo un primo tempo dignitoso, la Roma
si dissolse come neve al sole. Pero', di carne al
fuoco ce n'e' tanta ed e' sufficiente una piccola
scintilla per far divampare l'incendio. Dunque,
Messina. Nel bene e nel male, diventa il
protagonista di questo incontro. Quanto merita in
pagella? Se andate a chiedere agli juventini,
visentirete rispondere che e' stato impeccabile;
ma se lo stesso quesito viene posto al popolo
giallorosso, sarete travolti da un fiume di
insulti. Sensi e' lapidario: "Il rigore negato a
Gautieri lo hanno visto venti milioni di persone".
Il veleno corre sul filo e travolge ogni cosa.
Zeman non ha peli sulla lingua, Gautieri sembra un
fiume in piena. E nell'occhio del ciclone c'e'
sempre lui: Messina Antonio, arbitro
internazionale, che in 45 minuti prende decisioni
da polemiche perenni. In discussione c'e'
un'infinita' di episodi: dal primo gol della Juve
a quello della Roma (viziato da fuorigioco?); dal
penalty non concesso alla ritardata espulsione di
Petruzzi, ammonito e piu' volte recidivo. Poteva
cambiare il volto della partita, se il bancario
venuto dal Sud avesse concesso il rigore alla
Roma? Si potrebbe discettare all'infinito su un
interrogativo del genere. Sta di fatto che, se si
vuole andare alla ricerca di un personaggio in
questa velenosissima Juventus - Roma, la scelta
non e' difficile. Ha sbagliato Fabio Baldas, il
designatore degli arbitri, a mandare a Torino un
signore su cui erano piovute mille polemiche?
Forse. Con maggiore raziocinio (o, se volete con
piu' diplomazia), si poteva scegliere un direttore
diverso. Sembra quasi che a volte si voglia
sfidare il destino e la platea. Per quale ragione?
A chi giova? L'arsenico non fa bene al calcio e le
polemiche nemmeno. Adesso, indipendendemente dalle
fazioni a cui si appartiene, si dibattera' a lungo
su rigori non concessi, gol convalidati, risse non
sedate, colpi proibiti e frasi al cianuro. Lo
spettacolo e il bel calcio andranno a farsi
benedire, perche' in Italia ci sono cinquanta
milioni di tecnici pronti a giurare sull'una o
l'altra versione. E allora, quando e' possibile,
teniamo lontani i Domenico Messina dagli incontri
proibiti. Sara' un bene per tutti.
PERUZZI AI SUOI EX: "SE PERDETE, I MOTIVI SONO
ALTRI" Moggi censura Sensi: "Parole pericolose"
TORINO - (s.a.) Anche Luciano Moggi entra nella
bagarre polemica di Juve - Roma e lo fa lanciando
messaggi senza un destinatario dichiarato, ma con
uno comunque evidente: Franco Sensi. Dice il
direttore generale bianconero, facendo riferimento
alla contestazione della quale lui stesso e' stato
vittima otto giorni fa a Lecce, dove un gruppo di
facinorosi pugliesi hanno circondato il taxi su
cui viaggiava costringendolo a rientrare allo
stadio: "E normale essere contestati dai tifosi
avversari dopo una partita vinta in trasferta. Non
e' altrettanto normale, invece, che alcuni
dirigenti siano nel mirino del proprio pubblico
prima, durante e dopo la partita. E poi, mi pare
che vengano dette davvero troppe cose che fanno
male al calcio". Fra le repliche bianconere alla
Roma, c'e' quella di Angelo Peruzzi, ex
giallorosso, che cosi' commenta le proteste della
squadra di Zeman per la sconfitta: "Non e'
possibile che un anno ci sia un problema, l'anno
successivo un altro, e ci sia sempre da
giustificare una sconfitta. Se noi vinciamo tanto
da cinque stagioni, e altri non vincono nulla,
forse ci sono altri motivi".
In 5 partite da meno 4 a piu' 4 sull'Inter: eppure
l'allenatore bianconero invita alla prudenza
Lippi: "Mancano tante giornate, puo' succedere di
tutto" TORINO - Quattro punti di vantaggio, lo
scudetto che si materializza, la voglia di
allontanarlo dai pensieri ormai in aperto
contrasto con la realta'. Marcello Lippi, pero',
continua ad immaginare l'Inter e tutte le altre
inseguitrici vicinissime, perche' teme
rilassamenti: "Avere aumentato il distacco dalla
seconda puo' anche essere meglio dal punto di
vista psicologico, ma ci sono ancora quindici
partite alla fine e tutto - davvero tutto - puo'
accadere. Per questo non gestiremo il vantaggio,
come gia' ipotizza qualcuno. Nemmeno ci pensiamo,
ad avere un atteggiamento del genere: non sarebbe
normale. Anzi e' importante avere vinto un
incontro cosi' sofferto, contro un avversario
brillante qual e' la Roma". Fra i segnali che
confortano la Juventus, c'e' la travolgente
rimonta nei confronti dell'Inter. La sera del 4
gennaio, dopo lo scontro diretto, erano i
nerazzurri ad avere quattro punti di vantaggio; in
cinque partite appena la situazione si e'
ribaltata, e la squadra di Lippi ha recuperato
otto lunghezze ai rivali. "Speriamo che nelle
prossime gare non accada il contrario", si augura
Lippi. Del Piero commenta: "Non so come sia
maturata la sconfitta dei nerazzurri, e non mi
sorprende che abbiano perduto di nuovo a San Siro:
mi rende felice, perche' adesso il vantaggio e'
abbastanza ampio". Davids contraddice il compagno
e infierisce: "La sconfitta dell'Inter con il
Bologna mi stupisce, soprattutto perche' la
societa' ha appena preso un campione come Paulo
Sousa". Davids evita solo di sottolineare - ma il
riferimento e' abbastanza chiaro - che la Juventus
e' al contrario cresciuta da quando ha acquistato
proprio lui che ieri ha cominciato anche a
segnare, realizzando il suo primo gol in serie A.
Per la Juventus la partita delle grandi polemiche
serve dunque soprattutto ad avvicinare lo
scudetto, e anche ad avere una vittoria da
dedicare a un compagno sfortunato. "Questo
successo e' tutto per Ciro Ferrara" dice il
capitano Conte, portavoce della squadra, che poco
prima di scendere in campo ha ricevuto
l'incoraggiamento via telefono del difensore
infortunato (ha seguito la partita a casa,
bloccato dai medici, nonostante volesse
presentarsi allo stadio). A Ferrara pensa pure
Umberto Agnelli: "Gli faccio i miei auguri e mi
dispiace che debba saltare i Mondiali. Purtroppo
non riuscira' a recuperare per rendersi utile alla
nazionale, e lui lo sa". Anche il popolo
bianconero e' vicino al difensore: "Sono per lui
quasi tutti i cori della giornata".
Il tecnico giallorosso elenca le sviste arbitrali
e ironizza sulla bravura della capolista Zeman:
"Forti e aiutati: lo scudetto e' vostro" DA UNO
DEI NOSTRI INVIATI TORINO - Non fuma, non conta
fino a dieci per rispondere. Stavolta mister Zeman
tira diritto per la sua strada e non dimentica
nulla, proprio nulla. Parla delle decisioni
arbitrali, ma ha l'accortezza di non nominarlo
mai, il signor Domenico Messina. Ha sbagliato sul
rigore non concesso a Gautieri? Il boemo sorride,
qualcuno pensa che voglia sorvolare. E invece
snocciola uno dopo l'altro gli errori del
protagonista dell'incontro. "Gli episodi sono
tanti. Non avete visto il fallo di Inzaghi su
Candela quando la Juve e' andata in vantaggio? E
non avete visto il fallo ancora da rigore su Paulo
Sergio? E poi, signori miei, penso che tutti
abbiano potuto verificare la posizione di Del
Piero prima che Petruzzi facesse fallo. Era in
fuorigioco". Un bel voto, dunque, per il signor
Messina? "Io non sono un professore che sale in
cattedra e giudica i ragazzi che interroga. Posso
pero' dirvi che, alla luce di queste cose che ho
ricordato, la mia squadra non ha demeritato.
Anzi". Petruzzi, comunque, doveva essere espulso
in precedenza, perche' aveva steso sempre Del
Piero? "Potrebbe darsi, ma non dimentichiamo che
trenta secondi prima, in area di rigore, Gautieri
aveva subito il piu' plateale degli sgambetti.
Tutti aspettavano il fischio, anche i
bianconeri... Siamo impotenti di fronte a certe
decisioni, non possiamo farci nulla. Badate, dopo
il rigore negato, e' scoppiata una rissa a
centrocampo: Zidane ha dato una manata a Petruzzi
con l'arbitro a pochi metri. E, vicinissimi,
c'erano un guardalinee e il quarto uomo: tutti
hanno visto, nessuno ha preso decisioni.
Perche'?". Lippi dice che questo e' un alibi,
Zeman che cosa risponde? "Io non voglio entrare in
polemica con l'allenatore della Juve, pero' e' un
fatto che alcune squadre hanno tanti vantaggi
durante un campionato e altre no. Questo e'
matematico e chi afferma il contrario dice
soltanto bugie. Affermare, ad esempio, che il
rigore su Gautieri non c'era e' scandaloso. Come
si fa a sostenere una tesi del genere?". Il senso
d'impotenza di cui lei parla condiziona pure i
suoi giocatori? "Certo. Ma non bisogna farsi
condizionare. E' indispensabile andare avanti
altrimenti, dopo il danno, dobbiamo subire la
beffa". Secondo lei, la Juventus vincera' il
campionato? "Si". Perche' e' forte o perche'
fortemente aiutata? "Entrambe le cose. O
sbaglio?".
Gautieri urla: "Era rigore". Deschamps onesto: "Ha
ragione" TORINO - (s.a.) L'episodio piu' discusso
ha per protagonista Carmelo Gautieri, atterrato da
Deschamps in area sul 2 - 1. L'attaccante
giallorosso e' furibondo: "In questa partita ho
visto cose incredibli. Sul gol di Zidane c'era un
fallo di Inzaghi su Candela. Poi, c'e' stato
l'episodio clamoroso del fallo ai miei danni. Ho
sentito il contatto con Deschamps, l'arbitro ha
detto che il francese ha preso la palla: non
capisco come abbia potuto sostenerlo, visto che
era a tre o quattro metri da noi". Gautieri
vorrebbe fermarsi, anche perche', come ricorda,
"ho contestato l'arbitro una volta e mi sono
beccato dieci milioni di multa: quei soldi
preferirei darli in beneficenza". Poi non riesce a
trattenere la rabbia: "Quale voto darei
all'arbitro? Se devo evitare la multa, dico otto.
Ma se proprio devo pagarla, allora gli do due. Fra
l'altro, se ci avesse concesso quel rigore, io
credo che avremmo anche potuto vincere la partita.
E' accaduto anche che il guardalinee non mi abbia
fischiato un fallo in attacco per una gomitata
netta di Montero ai miei danni. Mi ha detto che
stava guardando la palla e non ha visto
l'intervento dell'uruguaiano. Tutto cio' e'
davvero molto grave". L'autore dell'intervento
piu' discusso, Didier Deschamps, con
l'obiettivita' che lo contraddistingue ammette che
il suo intervento e' da rivedere in Tv: "A me e'
sembrato di prendere la palla, pero' e' anche vero
che il giocatore della Roma arrivava in piena
corsa, credo che l'arbitro potesse anche concedere
il rigore".
Zidane: "Si', ho rischiato l'espulsione" TORINO -
(s.a.) Zinedine Zidane ha segnato alla Roma il
sesto gol del suo campionato e ha stabilito un
primato personale: nella passata stagione si era
fermato a 5. "Quest'anno vorrei arrivare a quota
10". Zidane e' stato protagonista del match con i
giallorossi anche per un altro episodio, la spinta
a Petruzzi che secondo alcuni - Zeman in testa -
sarebbe dovuta costare l'espulsione al fantasista
della Juve. Il quale, del resto, ammette la colpa:
"Petruzzi mi ha colpito con una ginocchiata alla
schiena e mi ha procurato un dolore incredibile.
Per questo mi sono avvicinato a lui e l'ho spinto
con la mano". E' consapevole di avere rischiato
l'espulsione e sa che il suo gesto avrebbe potuto
condizionare tutta la partita della sua squadra:
"Io non credo che avrei meritato il cartellino
rosso, perche' a Petruzzi non ho dato un pugno, ma
ho soltanto messo la mano sulla faccia". Sul resto
degli episodi contestati, Zidane e' reticente:
"Sul mio gol non c'e' stato nessun fallo da parte
di Inzaghi, altrimenti l'arbitro avrebbe
fischiato".