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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Corriere
Della Sera
A Roma fischiano tutti, tranne l'
arbitro
Ceccarini non concede un rigore
vistoso al Bologna: Ulivieri e due giocatori vengono
espulsi. Due episodi contestati. Cristallini segna
ma la rete e' annullata. Scapolo fa il pallavolista.
Nella giornata della protesta
decidono Delvecchio nel finale e una clamorosa
svista del direttore di gara
ROMA - La domenica del
fischietto giallorosso, usato da oltre diecimila
romanisti per protestare contro gli arbitri e il
Palazzo, finisce nel (solito) pasticciaccio
stagionale che stavolta danneggia il Bologna,
quasi non bastasse l'immeritata sconfitta di
misura. Tocca al signor Ceccarini sorvolare su un
vistoso mani di Scapolo, proteso in elevazione a
disinnescare l'ultima carica rossoblu' dentro
l'area - flipper. Gelo sugli spalti, ma il
direttore di gara, gia' sgradito alla Roma,
rimuove l'incubo ribaltando quanto sarebbe logico
presagire: rigore negato e, anzi, punizione
d'alleggerimento causa presunto fallo di Nervo sul
saltatore romanista. Possibile? Sembra
l'applicazione d'una giustizia vagamente
compensativa, fatta apposta per scatenare l'ira di
Tarantino e Paramatti, che non vogliono credere ai
loro occhi. Come Renzo Ulivieri, capace solo di
schizzare tarantolato dalla sua panchina, con la
mimica eloquente dei borseggiati. Scene
d'ordinaria indignazione, nel vano tentativo di
spingere il livornese Ceccarini a consultare il
guardalinee Preziosi (che aveva dapprima segnalato
il penalty) e il quarto uomo. Scene disdicevoli da
aggiungere alla lunga lista degli errori
arbitrali, mentre i tre contestatori piu' agitati
vengono pregati d'accomodarsi fuori. Vincere cosi'
non e' nello stile zemaniano; e forse il caos
dell'epilogo offende perfino quei tifosi arrivati
allo stadio per improvvisarsi giudici virtuali
sullo sfondo dell'arbitraggio vero. Protesta un
po' folcloristica e un po' sconsiderata, che
sottrae sull'1 - 1 al Bologna pure un gol
regolarissimo, quando Cristallini incorna una
punizione di Kolyvanov. Ceccarini annulla perche'
giura che l'esecuzione del calcio piazzato non e'
stata preceduta dal suo fischio; i bolognesi
trasecolano ricordando d'essere capitati a giocare
in uno stadio - uccelliera. E sospinta dagli
anomali fischietti, la Roma parte bene. E'
splendida la percussione - Candela per eludere
Paramatti e Torrisi, delegando Di Francesco al
ruolo d'apripista. Tutto facile? Macche', il
camaleontico 5 - 4 - 1 disegnato da Ulivieri
devasta la rattoppata difesa dei romanisti al
primo spiffero: scende Paramatti e centra, Antonio
Carlos e Andersson si elidono, Kolyvanov controlla
e batte Konsel. Il provvisorio pareggio
traumatizza i giallorossi, ancorati alla lentezza
distributiva di Helguera, che sostituisce Di
Biagio. Si', assente pure Aldair, mancano in campo
i migliori esecutori del gioco di Zeman, quelli
che garantiscono le chiusure e dettano le cadenze
nei ribaltamenti. Il Bologna ne approfitta
sull'asse Magoni - Cristallini - Baggio, senza
osare come potrebbe fino all'intervallo. Poi,
sottratto Roby e innestato Nervo, il contenimento
felsineo funziona per l'inconsistenza di avversari
allungati. Balbo, monumento al goleador ignoto, ha
lasciato il posto a Delvecchio, che comunque
finalizza l'unica manovra decente vista nella
ripresa, rifinita dal panchinaro Gautieri.
Seguira' il parapiglia del rigore negato e chi ha
avuto, ha avuto.
Sensi ora non si lamenta piu'
"Va bene, ma io lotto ancora"
ROMA - (f.hav.) Il sorrisetto
che lo accompagna la dice lunga. Franco Sensi lo
sfoggia senza nascondersi: "E' andata bene, quando
si esce cosi' va sempre bene. Non e' stata una
gara divertente, ma e' il risultato che conta".
Quel fallo di mano di Scapolo rilancera' le
polemiche scoppiate una settimana fa, dopo la
partita perduta dai giallorossi contro la
Juventus. Ma Sensi e' minaccioso, lancia messaggi
trasversali: "Sto conducendo la mia battaglia
all'interno del Palazzo. Presto saprete",
aggiunge. E se ne va, unico dei romanisti a
parlare, dopo aver aggiunto che la protesta con i
fischietti "e' stata una buona iniziativa, anche
se ci ha messo un po' in imbarazzo".
GAZZONI: "SISTEMA IN CRISI"
L'allenatore: "Piu' uniformita' cosi' il
campionato e' falsato"
ROMA - (f.hav.) "Cosi' si falsa
il campionato, manca uniformita' nelle decisioni
arbitrali. A Torino, contro la Juventus, Gautieri
e' saltato al collo dell'arbitro e non e' successo
nulla. Non so cosa abbiano detto i miei giocatori
espulsi ma, sicuramente, hanno colpe meno gravi di
Gautieri". Renzo Ulivieri e' furioso. Il Bologna
(i giocatori tacciono) e' sicuro di aver subito un
torto e, oltre alle espulsioni di Tarantino e
Paramatti e dello stesso tecnico, domenica
prossima potrebbe dover fare i conti con altre
squalifiche. A fine gara la contestazione dei
rossoblu' nei confronti di Ceccarini, dei
guardalinee e del quarto uomo, e' stata, se
possibile, ancora piu' violenta di quella in
campo: Carnasciali, Fontolan e Sterchele hanno
urlato e inveito contro la terna arbitrale. "Al
peggio non c'e' mai fine" sintetizza Ulivieri. Non
e' stato tenero nemmeno Gazzoni. Oltre ad
annunciare l'eventuale presentazione di un ricorso
per la rete non convalidata a Cristallini
(Ceccarini non ha fischiato la ripresa del gioco
su un calcio di punizione ma i rossoblu' ne
avrebbero sentito uno proveniente dagli spalti),
il presidente del Bologna ha distribuito battute
al cianuro: "L'arbitraggio ha condizionato la
gara. Netto il fallo di mano: in questo sistema
c'e' qualcosa che non funziona".
Repubblica
Arbitri, la disfida continua
LA SINTESI in uno striscione
esposto in curva Nord: "La Juve non si smentisce:
Moggi paga, Nizzola obbedisce". Da questo
concetto-slogan, ormai interiorizzato dai tifosi
della Roma, nasce la protesta: la gente
giallorossa si fischia falli e rigori da sola,
Sensi combatte a via Allegri. O almeno così svela
alla fine della partita: "Sto portando avanti una
vera battaglia all' interno del Palazzo".
Attenzione: il presidente dice "all' interno", non
"contro". Le parole sono importanti, soprattutto
in questo periodo di polemiche e deferimenti a
raffica. Insomma si tratta di un' opera di
tessitura diplomatica: "Presto conoscerete il
risultato di questo lavoro", aggiunge Sensi.
Intanto sui campi il caos regna incontrastato. L'
arbitro è un uomo stressato e si è visto anche
ieri. Ceccarini sapeva che sarebbe stato nel
mirino di entrambe le parti. E così è andata. Alla
fine protestano tutti. La Roma è convinta di aver
subìto i seguenti torti: 23' , inesistente
fuorigioco fischiato (dall' arbitro, non dai
tifosi) a Tommasi; 30' , fallo di Mangone su Paulo
Sergio non visto; 59' , spinta di Paramatti a
Totti non punita con il calcio di rigore. Dall'
altra parte il Bologna ce l' ha con Ceccarini
perché non ha segnalato un fallo da rigore di
Candela su Andersson (3' ); non ha convalidato un
gol di Cristallini su punizione-assist di
Kolyvanov (l' arbitro non aveva fischiato, ma un
fischio Kolyvanov dice di averlo sentito e non
facciamo fatica a credergli) al 56' ; il famoso
fallo di mano di Scapolo non punito con il rigore
in pieno recupero (secondo i romanisti il rigore
non c' era perché Scapolo nell' occasione era
stato spinto da Nervo) e le conseguenti espulsioni
di Ulivieri, Paramatti e Tarantino. Sintesi:
bufera totale. Quelli della Roma sono in silenzio
stampa, i bolognesi invece parlano e ne dicono di
tutti i colori. Il presidente Gazzoni,
addirittura, minaccia di fare reclamo perché i
diecimila fischietti hanno confuso le idee a
Ceccarini e a Kolyvanov nell' episodio del gol di
Cristallini non convalidato. "Negli ultimi minuti
- dice Gazzoni - l' arbitro è stato disastroso.
Siamo stati penalizzati, mi deferiscano pure, mi
farò sentire", cioé combatterà pure lui all'
interno del Palazzo. O forse contro? Intanto
Ulivieri tra una battuta e l' altra - il suo è
stato un vero show in sala stampa - dice cose
pesantissime: "Qui si rischia di falsare il
campionato. Chiedo uniformità di giudizio: la
settimana scorsa Gautieri è saltato addosso a
Messina e non è stato neppure ammonito; stavolta
protestiamo noi e veniamo espulsi in tre. No, non
ci siamo proprio...".
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