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rriere
Della Sera
Ronaldo fa due giri sulla giostra
di Zeman
Una Roma guardinga crolla ai
piedi del brasiliano: cosi' l' Inter resta nella
scia della Juve
All'Olimpico nono successo
esterno per la squadra di Simoni dopo il
momentaneo pareggio segnato da Cafu
ROMA - L'Inter non si arrende,
il braccio di ferro con la Juve continua. Agli
squilli di Zidane e Del Piero, risponde Ronaldo,
assente all'andata contro i giallorossi a San
Siro, con una doppietta da favola. Ma la replica
ai campioni e' firmata da tutta la truppa di
Simoni, decisa a presentarsi allo scontro diretto
del 26 aprile al Delle Alpi incollata alla Juve.
Le cifre illustrano il gran momento nerazzurro:
contro la Roma, che non perdeva dall'8 marzo
(derby), l'Inter ha collezionato il nono successo
fuori casa in questo campionato. Derby a parte,
non vinceva in trasferta dal primo febbraio (1 - 0
al Brescia); all'Olimpico non batteva i
giallorossi dall'8 settembre '91 e qui era passata
anche nell'anno dell'ultimo scudetto (3 - 0).
Contro la Roma, Ronaldo e i suoi scudieri hanno
messo a segno il quinto successo consecutivo
(Atalanta, Milan, Vicenza, Napoli e Roma): nemmeno
la prima Inter, quella che era andata in fuga a
settembre, era riuscita a vincere tanto, perche'
al quinto ostacolo, dopo Brescia, Bologna,
Fiorentina e Lecce, aveva rallentato contro la
Lazio (1 - 1 in casa). E c'e' un primo obiettivo
concreto che e' ormai vicinissimo: la Lazio e'
staccata di sei punti dai nerazzurri e la
Champions League e' dietro l'angolo. La morale
della sfida con la Roma, piu' attenta e piu'
chiusa di altre volte, ma trafitta da una doppia
prodezza del brasiliano, e' nella voglia dei
nerazzurri di non abdicare al progetto - scudetto.
Ora la squadra di Gigi Simoni, che si era spenta
fra gennaio e febbraio, sembra avere il cuore e le
gambe per superare qualsiasi ostacolo, per
scattare anche sulle salite piu' dure, per battere
chiunque, non importa se attraverso enormi
sacrifici, sembra possedere una feroce voglia di
arrivare in alto. Non si spiegherebbe altrimenti
come, contro la Roma, sia riuscita a riemergere da
una situazione di massima difficolta', nella quale
era venuta a trovarsi nel secondo tempo, dopoche'
nel primo aveva sfiorato il vantaggio (Zanetti al
26', con conclusione imprecisa) e rischiato di
andare sotto (gran conclusione di Paulo Sergio al
42', con respinta da campione di Pagliuca). E'
stato nella ripresa che tutto si e' compiuto, in
un alternarsi di situazioni da togliere il fiato.
Ronaldo ha infilato per la prima volta la porta di
Konsel con uno scatto degno di Carl Lewis: uno
scatto che ha aperto la difesa giallorossa, su
lancio profondo di Cauet, quando erano passati
appena quattro minuti e la Juventus non era ancora
passata in vantaggio sul Piacenza. Cosi' l'Inter
tornava in testa alla classifica (non lo e' piu'
dal 25 gennaio), ma non sfruttava le occasioni per
arrivare al raddoppio, che pure capitavano a
Djorkaeff (6', parata di Konsel) e a Cauet (7',
con il francese che perdeva il passo). Il sogno
dell'Inter durava appena cinque minuti, poi sul
maxi - schermo dell'Olimpico veniva segnalata la
prodezza di Zidane, che riportava la Juve avanti
di un punto. Ma la Roma non voleva saperne di
perdere; Zeman cambiava Balbo con Delvecchio e,
venti secondi dopo, arrivava il pareggio di Cafu,
con un sinistro al limite del gioco pericoloso su
Bergomi, che prendeva il tempo a Pagliuca (furente
e ammonito) e con il pallone che si infilava
nell'angolo. Esplosione dell'Olimpico, l'Inter
scendeva a tre punti, la Roma si rianimava, mentre
arrivava la notizia del pareggio del Brescia
contro la Lazio. Era un motivo in piu' perche' la
Roma provasse a vincere, per recuperare due punti
sulla squadra di Eriksson (da sei a quattro). La
pressione cominciava a farsi asfissiante, l'Inter
dava segnali di cedimento e Simoni era il primo a
capire la situazione di pericolo, ma anche ad
intravedere gli spazi che erano diventati piu'
larghi. Cosi' toglieva Ze' Elias e buttava in
mischia Paulo Sousa, fuori dalla partita con
l'Atalanta e chiamato a sfruttare il lancio lungo
per far scattare Ronaldo. Gia', Ronaldo. Era a lui
che si chiedeva di riportare l'Inter vicino alla
Juve, mentre i difensori arroccati intorno a
Bergomi poco o nulla concedevano al tridente
giallorosso. Era quando la palla finiva nei suoi
piedi che l'Olimpico tratteneva il fiato. Era al
brasiliano che arrivava il suggerimento profondo
di Zanetti e ancora una volta il suo scatto era
vincente, anche se l'avvocato Agnelli aveva gia'
abbandonato la tribuna dell'Olimpico: Konsel
riusciva a respingergli il pallone, ma lui era
ancora il piu' rapido ad arpionarlo, a riportarlo
avanti e a chiudere in rete, nonostante il ritorno
disperato di Petruzzi, che stringeva lo spazio.
Era il 30', l'Inter si faceva schiacciare, ma
senza mai soffrire troppo e avendo sempre la forza
per ripartire in contropiede, mentre la Juve
raddoppiava. Alla Roma capitavano due occasioni di
testa con Aldair (42') e Di Francesco (48'). Ma il
pallone era troppo alto ed era troppo tardi per
rimontare. Ronaldo faceva festa, in mutande, sotto
la pioggia. ROMA 1 Konsel 6,5 Cafu 6,5 Petruzzi 6
Aldair 5,5 Candela 6 Tommasi 6,5 Di Biagio 6 Di
Francesco 5 Paulo Sergio 6 Balbo 5 Totti 6 All.:
Zeman 6 INTER 2 Pagliuca 6,5 Colonnese 6,5 Bergomi
6,5 West 6,5 Sartor 6 Cauet 7 Ze' Elias 6 Simeone
6 Zanetti 6,5 Ronaldo 8 Djorkaeff 6 All. Simoni 7
Arbitro: Cesari 6,5 (Nicoletti 6,5, Preziosi 7)
Marcatori: Ronaldo al 4', Cafu al 17', Ronaldo al
30' s.t.. Ammoniti: Sartor, Di Francesco,
Petruzzi, Simeone, Cauet, Pagliuca. Sostituzioni.
Roma: Delvecchio (6) per Balbo dal 17' s.t.;
Gautieri (sv) per Paulo Sergio dal 38' s.t..
Inter: Paulo Sousa (6) per Ze' Elias dal 20' s.t.;
Kanu (6) per Djorkaeff dal 31' s.t.. Recuperi: 2'
piu' 5'
Repubblica
Sensi bacchetta la difesa Ma per
noi c' era un rigore
ROMA - "Tutti mi stanno
ossessionando. Vorrei sapere quale campagna
acquisti hanno fatto Inter, Juventus, Milan,
Sampdoria, vorrei sapere quali giocatori hanno
comprato". Franco Sensi, presidente della Roma,
risponde così alle polemiche sulla sua campagna
acquisti. A margine di Roma-Inter emerge un
particolare mai svelato ufficialmente: "Abbiamo
affrettato l' acquisto di Tomic", racconta Sensi,
"per rispondere all' operazione Stankovic". Preso
dalla Lazio, al termine di una trattativa che ha
indispettito la tifoseria giallorossa. Il
presidente della Roma si lamenta per l' esito
della partita ("Peccato, sarebbe stato un punto di
Pasqua"), per una decisione dell' arbitro Cesari
("Non so se il primo gol era in fuorigioco, ma
forse un rigore per noi c' era") e bacchetta la
difesa: "Il secondo gol dell' Inter è stato
causato da una nostra svista". Un' interpretazione
che non è piaciuta ad uno dei protagonisti, Fabio
Petruzzi: "Il presidente ha le sue opinioni, ma è
stato grande Ronaldo sia sul primo che sul secondo
gol". Non concorda Vincent Candela: "Ronaldo è un
fenomeno, ma noi abbiamo regalato due gol". A metà
strada si colloca Zdenek Zeman, "sul secondo gol
abbiamo sbagliato qualcosa". Il tecnico boemo non
ha gradito la battuta di Simoni, ultima tappa
della loro personale diatriba, sul calcio come
mezzo per fare gol e "non per occupare gli spazi".
"Si dice sempre così quando si vince" è la
risposta, "ma se Di Francesco avesse segnato di
testa all' ultimo minuto si farebbero altri
discorsi. La squadra ha dato quello che poteva,
sono soddisfatto".
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