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Ronaldo
partecipa alla festa della Roma
Il
brasiliano spreca tre occasioni, segna Ganz ma
l' Inter si fa rimontare e battere dai
giallorossi
CALCIO D'AGOSTO / Partita a
due facce per il debutto di Zeman all'Olimpico:
gol di Gautieri e Totti. Fischi a Simoni: sette
cambi nello stesso momento Ronaldo partecipa alla
festa della Roma Il brasiliano spreca tre occasioni,
segna Ganz ma l'Inter si fa rimontare e battere
dai giallorossi
ROMA - La Cosa romanista creata
da Zeman non puo' ancora definirsi compiuta, pero'
nel suo esordio all'Olimpico ha saputo rimontare
l'Inter e superarla per 2 a 1. Un'Inter migliore di
quella vista a Pisa, pero' solo per un tempo, prima
che Simoni la rivoluzionasse, cambiando - in modo
poco simpatico e fischiatissimo dal pubblico
dell'Olimpico - 7 uomini contemporaneamente all'11'
della ripresa. "Non capisco le lamentele - dira' poi
il tecnico nerazzurro -. Se avessi sostituito un
giocatore ogni cinque minuti cosa sarebbe cambiato?
Dovevo fare quei cambi perche' avevo previsto circa
un'ora di lavoro per la squadra e volevo vedere
anche gli altri". Zeman, il tecnico ex laziale
all'esordio in giallorosso a Roma, era come sempre
impassibile: "Non mi sono sentito offeso. E poi
anche quelli che sono entrati sono dei campioni, non
dei ragazzini". Nella sostanza, comunque, le
incognite rimangono per entrambe le squadre. I
dubbi, i problemi, le fatiche nel trovare formule
adeguate alle esigenze dei tecnici (la Roma) o
equilibri necessari al potenziale enorme (l'Inter).
Zeman, finora, ha trasmesso alla Roma l'identico
campionario dei tre anni laziali. Nulla e' cambiato
nella sua impostazione teorica, tantomeno
nell'applicazione ossessiva degli schemi. La
volonta' di riuscita e', per ora, di gran lunga
superiore ai risultati. Pur contando gli assenti (i
brasiliani Vagner e Paulo Sergio su tutti), il
centrocampo di ieri sera non e' sembrato
all'altezza. Tommasi, Di Biagio e Di Francesco
possono reggere non troppi confronti in campionato,
e nel primo tempo hanno molto sofferto contro
Zanetti, Simeone e Winter. E la difesa, chiamata al
fuorigioco sistematico e piuttosto "alto", non puo'
concedersi il lusso di presentare Servidei accanto
ad Aldair contro Ronaldo. Le cose migliori, tutto
sommato, si sono viste in attacco con Totti, per
quanto sacrificato a sinistra, gia' ispirato.
L'Inter e' salita per 45' di un gradino. Dovendo
ripararsi dall'aggressivita' dei giallorossi e
potendo sfruttare spazi notevoli per la velocita' di
Ronaldo, la squadra di Simoni e' parsa rinfrancata,
forse grazie anche alla diversa sistemazione in
campo del reparto difensivo, passato dal modulo a
cinque a quello "misto" con tre marcatori (Sartor,
Galante e Mezzano) e Bergomi libero leggermente
"staccato". Sorpresa dalla partenza a razzo della
Roma, l'Inter ha pian piano preso le misure,
sfruttando la maggiore abilita' nel palleggio a
centrocampo. In questo modo ha saputo creare affanno
nella difesa romanista grazie alla potenza esplosiva
di Ronaldo e al fiuto di Ganz. Il gol del vantaggio
di quest'ultimo, dopo 12 minuti, non a caso e'
risultato il frutto di questa combinazione,
probabilmente il dato piu' confortante per
Simoni a poco piu' di una settimana dall'inizio del
torneo. Un minuto prima, tra l'altro, lo stesso Ganz
aveva colpito un palo sulla prima azione
irresistibile di Ronaldo (splendidamente vanificata
da Konsel). Ronaldo si sarebbe ripetuto poi al 25',
mancando il gol a porta vuota per narcisismo puro, e
in avvio di ripresa, fallendo di poco un'altra
occasione. Nel secondo tempo la partita cambia
volto, con la Roma che ha riproposto Petruzzi al
centro della difesa, dando fiducia a Gautieri nel
tridente offensivo (fuori Balbo) e a Chimenti tra i
pali. L'Inter ha cambiato troppo (otto cambi su
undici in pochi minuti) e forse anche per questo la
Roma, con Gautieri prima e Totti su rigore poi, l'ha
infilata ribaltando il punteggio. Simoni non se ne
curava piu' di tanto: "Ho visto cose importanti e un
buon primo tempo". Zeman, invece, avvertiva che per
i suoi la strada sara' lunga, nonostante il
successo: "Una buona partita, ma dobbiamo lavorare
ancora tanto". |