Coppa Italia
Sedicesimi di Finale, ritorno HELLAS
VERONA
- ROMA 1-2 Verona, Stadio Bentegodi giovedì 25 settembre 1997
Ore: 20:45 invia una e-mail per i resoconti
Tabellino partita: VERONA:
Iezzo, Siviglia, Baroni, Lucci, Vanoli,
Giunta,
Corini (21' st Binotto), Colucci, Manetti (21'
st Amerini),
Aglietti, Ghirardello. In Panchina: Battistini,
Giandebiaggi, Monetta, Serao, Italiano.
ROMA: Konsel, Cafu, Servidei, Aldair, Candela,
Di Francesco (30' st Vagner), Di Biagio
(30' st Helguera),
Tommasi, Paulo Sergio, Delvecchio, Totti (15'
st Gautieri). In Panchina: Chimenti, Balbo,
Lucenti, Petruzzi.
Arbitro: Ceccarini di livorno.
RETI: 8'pt Aldair, 14'st Di Biagio, 31'st
Siviglia.
NOTE: Angoli: 9-5 per la Roma, Recupero: 2',
2',
Ammonito baroni per gioco falloso, serata
fresca,
terreno in buone condizioni, spettatori 5.100.
POSTICIPO DI COPPA ITALIA: 2 -
1 DEI GIALLOROSSI AL BENTEGODI
VERONA - E' subito Roma
nell'ultimo appuntamento di Coppa Italia, come
previsto, grazie ad una combinazione tutta
brasiliana. Colucci stende Paulo Sergio, la
punizione e' calciata da Cafu, nell'area veronese
domina lo stesso Paulo Sergio che di testa serve
Aldair, solo davanti a Iezzo, che ha sostituito
Battistini fra i pali. Il gol e' pura formalita'.
Siamo solo all'8' e la partita puo' dirsi
conclusa; i padroni di casa - che devono
recuperare il passivo dell'andata terminata 5 - 3
per i giallorossi - sono gia' in svantaggio. Il
miracolo, improbabile alla vigilia, svanisce
subito e allora non resta che verificare la
formazione impegnata a conquistare uno dei quattro
posti per salire in serie A. Gigi Cagni,
nonostante le parole di apprezzamento per la
campagna acquisti della societa', comincia a
essere preda dei primi dubbi, tanto che vorrebbe
ingaggiare il tornante Esposito dal Napoli per
risolvere i problemi sulla destra. Intanto si
sbraccia dalla panchina ma invano. A centrocampo
Corini non riesce a "illuminare" i compagni,
mentre in attacco Aglietti pare predicare nel
deserto e Manetti, elemento dai piedi buoni ma dal
fisico minuto, cerca di rendersi incisivo cozzando
pero' contro la muraglia dei difensori romani.
Dopo la mezz'ora gli ospiti rallentano il ritmo -
anche il motorino Di Francesco, inesauribile,
cerca di controllare la gara piu' che affondare i
colpi - pur non disdegnando di portare qualche
pericolo alla porta difesa da Iezzo. Damiano
Tommasi, nativo della Valpolicella, cioe' in
provincia di Verona, cerca di non far del male
alla sua ex squadra. Prima dell'intervallo, Di
Francesco e Aldair sono protagonisti di due tiri
che mettono i brividi all'estremo difensore
scaligero e al 14' della ripresa la Roma assesta
il colpo definitivo. Cafu si destreggia bene sulla
destra, si "beve" Vanoli e crossa. Sulla respinta
irrompe Di Biagio che con un preciso rasoterra
raddoppia. C'e' un po' di gloria anche per Vagner
ed Helguera che rilevano Di Biagio e Di Francesco,
e un po' di soddisfazione anche per il Verona che
al 30' accorcia le distanze con il terzino
Siviglia servito dal colpo di testa di Aglietti.
Repubblica
ROMA SEMPRE AVANTI RAZZISTI
CONTRO ALDAIR
VERONA - Una formalità. Un gol
per tempo, un predominio costante, e la Roma passa
agevolmente il secondo turno di Coppa Italia
(negli ottavi troverà l' Udinese) ai danni di un
Verona apparso modesto e rinunciatario, che ha
fatto un solo vero tiro in porta, quello del gol,
in tutta la partita. I giallorossi hanno condotto
una gara attenta e ordinata, senza strafare, con
Cafu una spanna sopra gli altri, Aldair e Di
Francesco in bella evidenza, e Totti e Paulo
Sergio che hanno avuto qualche spunto degno di
nota. Si gioca davanti a pochi intimi. I tifosi
romanisti (una cinquantina) sventolano un
tricolore e uno striscione: "Roma caput mundi". I
veronesi replicano con un cartello di pessimo
gusto, "negri, boemi e scontenti", che viene tolto
dopo pochi minuti, e con lugubri ululati quando i
romanisti di colore toccano la palla. Zeman, che
tiene in panchina Balbo (mal di schiena) e Vagner
(raffreddore e litigio col tecnico), schiera
Konsel in porta, Aldair al centro della difesa e
un tridente d' attacco con Paulo Sergio,
Delvecchio e Totti. Dovrebbero rimontare due reti
i veneti, che all' andata avevano perso 5-3. Ma si
vede che non è un' impresa alla loro portata, il
divario tecnico si fa sentire. Una Roma
tranquilla, sorniona, disposta in campo in modo
equilibrato, che si muove bene sulle fasce con
Cafu e Di Francesco, tiene in mano fin dall'
inizio il pallino del gioco. Non è velocissima e
non fa niente di trascendentale, ma comanda a
centrocampo, ogni tanto si fa pericolosa, e non
rischia mai nulla.
Così bastano solo sette minuti ai giallorossi per
chiudere il conto e mettere al sicuro il passaggio
del turno. Paulo Sergio, che è mobile e vivace,
raccoglie di testa, dal vertice sinistro dell'
area, una lunga punizione di Cafu, e la trasforma
in un prezioso assist per Aldair che svetta in
mezzo all' immobile difesa veronese e non ha
difficoltà ad infilare, sempre di testa, l'
incerto Iezzo. Partita già chiusa. Per tutto il
resto del primo tempo, francamente noioso, anche
perché non ci sono più stimoli, né da una parte né
dall' altra, la Roma si limita a controllare,
abbastanza agevolmente, un Verona spento e
inconcludente. Non ci credono più i veneti, e a
parte qualche tiraccio dalla distanza (Corini e
Aglietti, fuori), non riescono a costruire neanche
una palla gol. L' unico brivido se lo procurano da
soli i romanisti, al 42' , quando Servidei e
Konsel (piuttosto spaesato il portiere austriaco)
pasticciano in area rischiando l' autogol. La
ripresa è un po' più vivace, ma è sempre la Roma a
comandare il gioco. I giallorossi sfiorano il
raddoppio con un bel colpo di testa di Totti, alto
di un soffio, poi, al 14' , è Di Biagio, con una
fiondata dal limite, a siglare il due a zero. Al
30' il gol dell' orgoglio per il Verona, con un
colpo di testa di Siviglia. Verona-Roma 1-2. Le
reti: 7' pt Aldair, 14' st Di Biagio, 30' st
Siviglia.