"SEPPELLITE IL MIO CUORE
IN CURVA SUD"
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1993
La prima invasione di campo

2 ottobre 1994
Roma/Sampdoria
23 ottobre 1994
Roma/Cagliari
6 novembre 1994
Roma/Napoli
20 novembre 1994
Brescia/Roma
Bloccato da Nappi e poi a tu per tu con l’arbitro Sig.Bettin, pare indicare che alla Roma era stato negato un rigore. La partita Brescia/Roma terminò 0-0.
Lui venne arrestato e processato per direttissima. 

“Il portabandiera della follia”, si dice di lui sul Messaggero.

18 dicembre 1994
Roma/Milan
Cavallo Pazzo con i capelli rasati e colorati per non farsi riconoscere viene individuato dentro lo stadio dai fotografi. Non resiste e prima di entrare in azione si pittura il volto come un Sioux.

Persino i lazieli, che di praterie se ne intendono, commentano le gesta di Cavallo Pazzo

19 febbraio 1995
Roma/Genoa
prima di essere arrestato

27 novembre 1994
Roma/Lazio
Cavallo Pazzo in azione
1993/94
Roma/Piacenza

1995
Lettera dal carcere al Guerin Sportivo

1993/94
Lazio/Roma
Articolo del Guerin Sportivo
Napoli/Roma
Fuori dallo Stadio S. Paolo centinaia di tifosi giallorossi aspettavano ansiosamente l’aperura dei cancelli, questa tardava, si accalcavano col rischio di farsi male. <<Appuntato mi faccia passare, sono l’ispettore di polizia Gagliardi>> a quel punto mostrò un tesserino e poi avvicinadosi al maresciallo responsabile disse: << Sono qui a portarle di persona l’ordine ricevuto via radio - mostrò una finta ricetrasmittente d’ordinanza - il Questore ha detto di aprire subito i cancelli. L’ordine perentorio è la fine immediata del calvario dei tifosi venuti dalla Capitale>>. Una recita perfetta, non lasciò il minimo dubbio ai suoi interlocutori che non fosse un vero Ispettore di Polizia. Alla coda del suo gabardin beige, quello dell’Ispettore Gagliardi in Appignani, plotoni di tifosi si accomodarono con un’ora di anticipo sul previsto. Più tardi il vero ispettore gli si avvicinò inveendo: <<Te lo rompo davvero, non sono Pippo Baudo iooo!>>

Il Corriere dello Sport
“Applaudita dai tifosi l’invasione solitaria di Cavallo Pazzo. Ha attraversato tutto il campo sventolando il tricolore, senza che nessuno riuscisse a placcarlo, giocatori compresi che hanno sospeso la partita. Intendeva protestare contro quelle antipatiche storture del mondo del calcio e dello sport più in generale, che in questi giorni riempiono la cronaca”.
(invasione a Roma/Cagliari)


Il Messaggero:
“Guadagna, libero e bullo, la prateria dell’Olimpico. E’ il 30°: gli corrono dietro e l’agguantano nugoli di celerini, che si beccano poi gli improperi dei tifosi. Cavallo Pazzo aveva annunciato un altro numero. Ha mantenuto la parola, ma non ci tenevamo. Fermato dalla polizia ma poi rilasciato prima del via, vola in campo catapultato dalla Curva Sud che l’ha adottato”.
(invasione a Roma/Cagliari)


Il Messaggero:
(Roma/Napoli, 6 novembre 1994)
“Viene riconosciuto e bloccato alle 15.12 mentre sta per scavalcare il vetro divisorio tra la nord e il settore dei Distinti. Aveva i capelli tinti di rosso e i baffi posticci, ma gli agenti travestiti da Ultrà lo hanno bloccato mentre tentava il suo nuovo blitz. Si sente male: gli danno un cardiotonico, chiede l’ossigeno, ha gli occhi chiusi, respira a fatica.La caccia era iniziata Sabato sera, decine di agenti erano in perlustrazione attorno allo Stadio. Si era sparsa la voce che avrebbe anticipato tutti. Vincenzo Sucato, Questore, vuol chiudere la partita con Cavallo Pazzo. Predispone un servizo d’ordine da caccia a “il mostro”. Montagnese, Vice Questore: <<Ho preso tutte le contromisure. Ho previsto acnche il suo arrivo in elicottero direttamente sul campo. Se quello entra anche i cani “devono” attaccare. Stanno lì per questo!>>. Gli agenti e i carabinieri hanno ricevuto le consegne di voltare le spalle al rettangolo di gioco e di guardare solo gli spalti in ogni ordine di settore: sono state distribuite mille fotosegnaletiche del grande disturbatore che era già stato diffidato ad assistere a tutte le manifestazioni sportive. Una volta inquadrato dai teleobiettivi al grido di <<Non lasciatelo scappare>> è stata assediata la Curva. Sgusciato a un primo agente, un secondo si aggrappa ai suoi piedi (è già in cima alla vetrata) e non molla la presa. Ma non sa di avere in mano solo gli zoccoli di Cavallo Pazzo. Gli agenti gli strappano i baffi che verranno dopo repertati. Dopo essere stato acciuffato chiede e ottiene di tornare nell’ospedale dove è in cura.  Cavallo Pazzo già prepara la rivincita. La commedia continua”.

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