"Ciao
Lorenzo, ultimamente mi sono imbattuto nella lettura del libro “Roma k.o.”
di cui uno dei due autori è il Duka, personaggio noto nell’ambiente
underground romano e non solo, che fa spesso rifermento alla figura della
buonanima di Geppo, anche se il più delle volte i riferimenti non
sono a Geppo-ultrà, ma sono esterni alla vita di stadio. Una citazione
tenevo, però, a menzionarti, sia perché fa un po’ di amarcord,
che non fa mai male, sulla Roma, sia perché penso sia molto interessante
il ritratto che il Duka fa di un Geppo appena pischello, ma leader nato,…
non ti rompo ulteriormente le palle con altre spiegazioni, se vuoi leggerlo,
eccoti l’estratto:
“…
andavamo a vedere una Roma di merda, non so se l’allenatore era ancora
Giagnoni, avevamo come centravanti Musiello… una squadra proprio indegna,
finivamo ultimi. Non dico proprio ultimi perché in serie B non ci
siamo andati mai, c’era Di Bartolomei già fortissimo ma da solo
non poteva farci nulla. Allo stadio andavamo in tre, io sono l’unico a
non essere diventato famoso… uno divenne un grande capo ultrà, l’altro
si sposò con la Ferilli… ancora c’erano tanti piccoli gruppi, solo
nel ’77 si formò il Commando ultrà Curva Sud che radunava
tutti i gruppetti più tosti tranne i Fedayn. L’amico mio chiese
se poteva andare a suonare i tamburi, tempo due anni e capitanava lui sul
muretto… iniziò così una strepitosa carriera. Si chiamava
Geppo ed era come mio fratello, un grande amico, abbiamo frequentato dalla
seconda elementare al primo liceo insieme… con lui ho fatto il boy scout,
sono andato allo stadio e al mio primo corteo.”
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