TESSERA
DEL TIFOSO: IL FUTURO CHE CI ASPETTA
«È un fatto italiano. Personalmente, non mi piace. L’Uefa non fa schedature». Michel Platini sulla tessera del tifoso
“Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.” Benjamin Franklin
“Se la gente non viene allo stadio il calcio non ha senso” Zdenek Zeman
Dal campionato 2012-2013 (il prossimo) come promesso nel lontano 2008 il ministro degli interni alias il pregiudicato per violenza a pubblico ufficiale signor Maroni varerà il quarto e ultimo passaggio della tessera del tifoso. Nel 2008 Maroni quando iniziò a parlare di tessera espose sostanzialmente questo progetto:
-Primo passo: (2009-2010)
Possibilità di impedire le trasferte per gravi motivi di ordine pubblico, in questi casi in genere si gioca a porte chiuse. Chi voleva poteva sottoscrivere la tessera(fantomatica a dire il vero) e accedere alle trasferte
-Secondo passo:
(2010-2011) INTRODUZIONE DELLA TESSERA
1)Divieto di vendita dei tagliandi nel settore ospiti ai non residenti
senza tessera + altre limitazioni di residenza(divieti di vendita x
regioni province ecc)di questo tipo.
2)La tessera è obbligatoria per potersi abbonare.
3)Incremento delle partite considerate a rischio in ottica di
“educazione delle tifoserie”, che tradotto vuol dire: se non ti tesseri
ti vieto qualsiasi trasferta fino a che non cedi.
In sostanza è tutto libero meno le partite che il CAMS vieta
-Terzo passo:
(2011-2012)
1)Formalmente sarà il CAMS come al punto 2 a dover decidere ogni
giovedì le trasferte “libere” e quelle vietate a tutti o solo a
chi non ha la tessera ma nei fatti sarà sempre e comunque
vietata a tutti senza tessera (eccetto la giornata nella quale per via
dello sciopero il CAMS non si è riunito ma parliamo di un evento
straordinario, se il CAMS dimentica una partita ci penseranno le varie
questure magari 10 minuti prima del fischio di inizio rendendo nei
fatti perpetuo il divieto)
2)Nei fatti qualsiasi partita è considerata a rischio a priori.
Senza tessera non si va in trasferta
Il tutto stando i vari obblighi del secondo passaggio
Tradotto, è sempre vietato tutto tranne le partite che il CAMS decide di lasciare libere.
-Quarto passo:
(2012-2013)
Stando a quanto disse il ministro nel 2008 ecco cosa accadrà:
1)Senza tessera non puoi comprare i biglietti per nessun evento sportivo calcistico(basket e hockey compresi che sono anch’essi colpiti da restrizioni di vendita) indipendentemente se sia in casa o trasferta: tradotto senza tessera non entri in nessuno stadio per nessuna partita professionistica. Sono ovviamente escluse le partite della nazionale italiana e le partite di coppa internazionale(uefa e champions) dato che il uefa ha già detto per bocca del presidente Platini che la tessera è una atrocità.
2) Probabilmente verrà introdotto un sistema che consente con una qualsiasi tessera del tifoso di poter vedere una qualsiasi altra partita(ad esempio tessera del Pescara mi consente di comprare il biglietto per Roma-Juve). Questo Maroni lo ha accennato una volta soltanto per cui non so se è intenzionato ancora a fare ciò ma presumo di sì.
3)Creazione del famoso database dei tesserati per monitorare la fedina penale: in caso di una qualsiasi condanna (basta una diffamazione ovvero mandare all’altro paese qualcuno in un contesto qualsiasi anche indipendente dal calcio, magari sul lavoro)e vi tolgono la tessera e allo stadio non entrate. In tal caso dopo aver espiato la pena devono passare 5 anni (!!!) per poter richiedere la tessera. Questo punto che risponde alle dichiarazioni di Maroni secondo il quale “bisogna escludere i pregiudicati dallo stadio” ( Gennaio 2009) oppure “gli ultras violenti sono sempre anche pregiudicati (COME TE VERO BOBO?) è quindi fondamentale trovare sistemi per impedirne l’accesso” (Settembre 2008).
4)Creazione del database del chip che si trova dentro la tessera. Nei fatti i portatori della tessera(che devono esibire all’entrata e non potranno lasciarla nel famoso cassetto come viene detto spesso) saranno monitorati su una specie di radar, in caso di incidenti basterà ricostruire il percorso del segnale per sapere chi è il responsabile.
ALCUNI DATI SULLA TESSERA
(A+B+LEGA PRO)
Maroni ha recentemente dichiarato i fantasmagorici successi della
tessera: incidenti diminuiti, spettatori aumentati, meno poliziotti e
meno spesa pubblica (mancava solo la fame nel mondo e avevamo trovato
la panacea di tutti i mali). Senza nessuna cifra. Perché?
Semplice. I dati raccolti dallo stesso ministero(!!!!) dicono
diversamente:
- 44 mila abbonamenti (2010-2011), nell’anno 2011-2012 eccetto la
Juve(per via dello stadio ha avuto un incremento che comunque non
arriva ai livelli di abbonati pre-tessera) tutte le squadre sono in
ulteriore rosso di abbonamenti
- 1milione e 500 mila spettatori nel corso dell’anno(2010-2011), siamo
dietro a Germania, Inghilterra e Spagna la Francia ci ha quasi
superati. Gli spettatori della nostra serie A rappresentano i numeri
della B degli altri 3 paesi, per la Germania la nostra A è
più vicina alla loro C1 che non alla loro serie B… e dire che 10
anni fa era il contrario.
Anche quest’anno(2011-2012) gli
spettatori vanno male, altro crollo di quasi 2000 spettatori di media
ogni partita.
+ 67% di incidenti dentro lo stadio, quasi completamente spariti negli
ultimi 10 anni
Gli incidenti in generale sono diminuiti del circa 15% perché
valutati considerando anche le partite a porte chiuse o senza ospiti(in
nessun settore). Se si calcolano soltanto le partite con ospiti e a
porte aperte gli incidenti sono in aumento del 5%
Altra dichiarazione di Maroni(2010-2011): sottoscritte 800
mila tessere, ben 200 mila in + degli abbonati dello scorso anno.
Bisogna anche qui spiegare 2 cose:
1) circa 250-300 mila tessere sono state REGALATE dal Milan ai vari
Milan club in Italia(inutile dirvi chi sia il proprietario del milan,
della banca che emette le tessere del milan, della pay tv che assieme a
sky ha quintuplicato gli introiti quest’anno…).
2) Stando a quanto dicono i responsabili delle varie banche( vedi
Report puntata sulla tessera) circa il 60% delle tessere è
sottoscritto per motivi bancari: la tessera è un prodotto
bancario conveniente(garantisce sconti sui mutui, rateizzazioni ,
sconti ecc) e viene venduto come tale indipendentemente dal
calcio(anche qui vedi Report).
Le cifre sono approssimative ma facendo due conti si rientra nel calo
già detto dei 44 mila abbonati. In Italia ci sono molti
più tesserati che abbonati per i motivi appena spiegati(famiglie
col mutuo che del calcio se ne infischiano)
Altra perla di saggezza il continuo richiamo ad “incidenti zero” merito della tessera: fare un elenco di partite con incidenti tra gli stessi tesserati sarebbe troppo lungo, mi limito ad alcune partite di serie A: Bari-Juve, Atalanta-Inter, Parma-Inter, Roma-Lazio 4 volte(2coppa 2 campionato)…..
FAQ(domande + frequenti) SULLA
TESSERA:
Per chi fosse vissuto su Marte questi ultimi 3 anni e non sappia cosa
sia la tessera del tifoso ricapitolo le domande più comuni sul
problema tessera che vengono poste in giro per internet e non solo.
D: Io non ho nulla da temere perché sono onesto
e quindi mi tessero. Tu di che hai paura?
R: Premesso che in Italia stando alla costituzione qualsiasi pena deve
tendere alla rieducazione (dice la corte costituzionale “in tutta la
vita del momento penale” ovvero da quando ti processano al momento in
cui hai scontato e devi re-inserirti nella società) la tessera
è un problema non solo per via dei reati pregressi (chi ha
commesso reati negli ultimi 5 anni non può tesserarsi) che di
fatto INFAMANO chi li ha commessi impedendo la risocializzazione e
discriminando, ma anche perché mi impedisce di potermi muovere
liberamente nel territorio italiano e di assistere ad un evento
sportivo, il quale è formazione sociale ove si svolge la mia
personalità come recita l’articolo 3 della costituzione. Io non
mi tessero perché se voglio andare in uno stadio ci vado e la
mia residenza non è possibile motivo di discriminazione. La
tessera lede numerosi miei diritti costituzionali, inoltre è un
prodotto bancario non si capisce cosa centri ciò con la
sicurezza negli stadi e soprattutto per quale ragione sono obbligato a
diventare cliente della tal banca.
D: Ma la costituzione non dice che in particolari casi
(sanità e ordine pubblico) può essere limitato il diritto
alla circolazione?
R: Si, però la corte costituzionale (per altro copiando una
sentenza della corte di giustizia europea) ha chiarito che la
limitazione che richiama la costituzione deve avere 3 requisiti ed essi
devono sussistere CONTEMPORANEAMENTE:
1) Il provvedimento deve essere temporaneo: come la stessa corte ha
spiegato un provvedimento reiterato sempre a scadenza(vedi l’ordinanza
del questore/prefetto/CAMS che ti vieta la trasferta ogni domenica) va
considerato come continuato. Massimo 48 ore sostengono molti esperti di
diritto.
2)L’evento che giustifica la limitazione deve essere imprevedibile:
anche qui, le partite a rischio possono essere individuate non il
giovedì prima come fa il CAMS ma quando vengono stilati i
calendari ad agosto.
3)Non deve esistere un altro modo per evitare il problema: penso che la
questione si commenti da sola. Il fatto che il ministro Maroni chiuda
gli stadi è emblematico del fatto che è assolutamente
incapace a gestire l’ordine pubblico.
D: Se è davvero incostituzionale perché
non è mai arrivata nessuna pronuncia della corte?
Questo è un punto fondamentale. LA TESSERA NON E’ UNA LEGGE E’
UNA CIRCOLARE AMMINISTRATIVA. Le circolari sono degli “inviti, pareri o
opinioni” che il ministro o il dirigente fa al suo ufficio. Stessa
identica cosa della circolare del preside quando comunica che ci sta lo
sciopero degli insegnanti, non vincola nessuno nemmeno gli stessi
dipendenti del ministero. Maroni (ricordo essere un avvocato) sa che se
dovesse fare una legge questa sarebbe spazzata via completamente dalla
corte costituzionale in pochi mesi. Pertanto non è impugnabile
ne sottoponibile a qualsivoglia referendum come recentemente sull’onda
dei successi referendari ho avuto modo di leggere. In teoria l’unica
cosa impugnabile è il provvedimento del CAMS o del questore.
Considerando che un processo amministrativo dura circa 2 anni avremo la
pronuncia del TAR su Ascoli-Pescara del 2011 nel 2013, impossibile.
D: Ma se non vincola i dipendenti del ministero
perché questori e prefetti la richiedono?
Soprattutto gli organi di polizia essendo organi militari non hanno
“autonomia decisionale” vera e propria. Se il ministro ha dato una via
di indirizzo o ha richiesto di comportarsi in questo modo (se non
sottoscrivono la tessera chiudete gli stadi) si rispetta e basta
(è insito nel modello organizzativo del ministero degli
interni). Inoltre le poche volte che aprono le trasferte succedono
incidenti per via del fatto che non sono capaci a gestire l’ordine
pubblico ( vi ricordate Pescara-Roma e l’AGIP? Lo sapeva persino un
bambino che sono 10 anni che fanno a mazzate li, tranne ovviamente chi
di dovere e i risultati li ricordiamo tutti) e quindi tendono i vari
responsabili tipo questore e prefetto a non assumere
responsabilità e utilizzare meno uomini risparmiando denaro.
Potranno sempre populisticamente vantarsi come fa Maroni di aver
ridotto incidenti e spesa pubblica. Tanto per rimarcare il motivo che
è la circolare è seguita dal ministero degli interni per
via della sua struttura possiamo prendere l’esempio del ministero
dell’economia e delle finanze. I pareri del ministro su come vanno
applicate le norme sulla tassazione non vincolano nemmeno i dirigenti a
livello comunale (la singola agenzia delle entrate) figurarsi a livelli
apicali (i dirigenti nazionali).
D: Ma se non vincola nessuno addirittura dentro lo
stesso ministero perché le società perdendo abbonamenti
la rendono obbligatoria?
Anche qui è importante spiegarlo. Numerosi dirigenti di varie
società (Samp,Roma,Lazio,Palermo,Parma e persino Lucchesi, il DS
del Pescara l’anno scorso) hanno denunciato un fatto molto particolare:
visto che i tifosi non volevano tesserarsi si stavano inventando altri
sistemi (stock di biglietti a Pescara) per sostituire nei fatti
l’abbonamento quando di colpo hanno smesso tutti. Perché?
Lucchesi è stato chiarissimo quando accennò alla
questura. Come spiegato da Report (guardatevi quella cavolo di puntata)
se non si adotta la tessera la questura/prefetto su ordine del
Mordipoliziotto Maroni adducendo presunti problemi di ordine pubblico
chiude lo stadio (anche con la tessera ci vanno i non tesserati
comunque, i problemi sono solo pretesti per celare un ricatto). Le
società si sono cacate sotto e di fatto mantengono in vita
questo schifo. Aggiungiamoci poi che molti presidenti, dirigenti o
altro non capiscono una fava di diritto ne tantomeno di diritto
amministrativo per cui sottoscrivevano e basta pensando che fossero
obbligati. Possiamo indicare ad esempio per dimostrare quanto sia
profonda l’ignoranza di tali soggetti il vicepresidente di B Abodi che
sulla tessera ha testualmente detto nel settembre 2011 “Mi dispiace per
i problemi della tessera […] ma la legge è legge e va
rispettata. […] spero che la tessera possa essere usata di meno come
tessera bancaria” (come se fosse possibile scindere la banca dalla
tessera)
Personalmente ritengo che il comportamento del ministro configuri reato
di abuso d’ufficio, ma non sta a me indagare.
D:Maroni prima di introdurre la tessera dichiarò che le banche semplicemente dovevano rilasciarla e si facevano giustamente pagare i costi di “fabbrica”. Quindi la tessera non è un prodotto bancario?
Falso. La tessera è un prodotto bancario e Maroni lo sapeva benissimo. Tanto per darvi un idea il TAR recentemente ha sentenziato che non è pratica occulta della tessera il farvi clienti della banca perché è una cosa talmente evidente che solo un idiota potrebbe non accorgersene (detto in termini più giuridici ed eleganti ma la sostanza è quella). Del resto che le banche siano il burattinaio dietro la tessera è evidente: il fratello del presidente della FIGC è il presidente delle banche italiane, il capo del governo che ha nominato Maroni è proprietario della banca che rilascia le tessere del Milan sempre di sua proprietà, il quale ne ha regalate 300 mila ai vari Milan club, il quale stesso si avvantaggia dallo svuotamento degli stadi possedendo 1 delle 2 pay tv italiane e così via. Questo schemino aiuta a farsi un idea:
D: Io mi tessero perché senza
abbonamento non riesco a far fronte alle spese
La cosa importante è rimanere ideologicamente contro lo schifo
della tessera. Per chi si fosse “pentito” è anche possibile
disdirla (le tessere relative al calcio sono in calo di quasi 7mila
unità nel corso dell’anno!!! Solo a Roma ne hanno disdette 2
500). Non sta a me giudicare se i propri diritti valgono una partita di
pallone. Per quanto mi riguarda no.
D:Ma io sono favorevole alla tessera anche nei luoghi
dove staticamente è più probabile che si commettano reati
(discoteche).
Uno stato che vieta non fa la libertà dei cittadini. I divieti
in diritto delimitano l’area di quello che non puoi fare e se il non
fare diventa più del fare non sei un uomo libero. Una tessera
che ti permetta di accedere ai vari luoghi in base alla fedina penale
oltre a essere incostituzionale ti renderebbe un cittadino non
più libero ed è un provvedimento comunque già
visto e rivisto: ad esempio in Corea del Nord, notorio paese
democratico, per accedere a determinati incarichi o a determinate
manifestazioni è necessaria una sorta di tessera del partito
molto simile a quella del tifoso. Unica differenza? Quella del partito
non è un prodotto bancario. Il resto è uguale, chip
tracciante e database sulla fedina penale.
Infine proprio perché sei favorevole che non dovresti accettare
l’idea che un pregiudicato possa decidere ciò che puoi o non
puoi fare considerando che con la tessera del parlamentare lui il
parlamento lo vedeva col binocolo.
Un ultima osservazione. Se oggi le discoteche sono diventate così violente è anche perché l’area della violenza che è sempre stata riversata nella guerra, dagli anni 60-70 era nelle piazze si è trasferita prima negli stadi e successivamente dal periodo della repressione brutale a partire dal 2005 si è spostato nei luoghi privati (pub, discoteche ecc). Personalmente ritengo che lo “sfogo” della persona società sia inevitabile come dimostrano tutte le società anche avanzate e democratiche. La scelta è solo se preferire gli scontri di piazza con le pistole come negli anni di piombo, le coltellate nelle discoteche o se preferire gente che urla e canta accendendo fumogeni dentro uno stadio in giorni precisi con orari precisi con partite nelle quali sai già prima se ci sono rischi o meno. La conflittualità sociale non è cancellabile ma è controllabile, non a caso in Inghilterra per combattere il fenomeno dei casual/cani sciolti favoriscono in tutti i modi trasferte di “massa” o creazioni di gruppi visto che le firm inglesi sono molto lontane dall’essere gruppi ultras. In Italia facciamo esattamente il contrario.
D: Maroni parla di modello inglese. A me piace e io credo che sia la strada giusta. Non a caso la tessera esiste pure in Inghilterra no?
Sul punto esiste una disinformazione enorme. Prima cosa la tessera del tifoso modello Maroni è stata proposta dal ministro della giustizia dell’epoca Thatcher per rispondere alla violenza hooligan. Le polemiche che ne seguirono furono talmente grandi che il ministro propose le dimissioni (poi respinte) e il conseguente abbandono del progetto. Per un inglese una schedatura di quel tipo era qualcosa di inconcepibile.
Maroni spesso si richiama alle tessere inglesi che sono qualcosa di completamente diverso. E’ possibile avere un quadro dettagliato della faccenda anche leggendo l’intervista all’inventore di queste tessere (CLICCA QUI).
In sostanza la tessera inglese è un prodotto della società calcio, ed è simile alla tessera del supermercato. Sono le loyalty card (loyal è un termine che richiama la fede quasi religiosa più che la “fidelizzazione” maroniana). Queste tessere garantiscono sconti sui treni per i tifosi (ve li ricordate vero? che bei tempi! ), sconti sui prodotti della società, sconti sugli abbonamenti, diritti di prelazione e diritti di fedeltà nel senso che ad esempio dopo X anni di abbonamenti ininterrotti te ne regalano uno o magari come nel caso del Manchester United arrivando a X punti fedeltà puoi assistere agli allenamenti a bordo campo, ad una partita, alla cena coi giocatori e cose del genere. Le tessere ovviamente non sono prodotti bancari e non prevedono motivi ostativi di carattere penale (anche se sappiamo che il DASPO è un provvedimento amministrativo come la multa del vigile urbano)
D: Ma anche in Inghilterra esiste il DASPO, si chiama BAN from X (eventi sportivi o altro).
La differenza è questa: il BAN Inglese viene comminato dal giudice unico soggetto che nello stato di diritto può decidere una cosa del genere, mente in Italia il 90% dei DASPO è comminato dalla questura senza processo e senza contraddittorio ma sulla base di presunzioni (che come detto sopra 8 volte su 10 sono sbagliate). Il restante 10% dei DASPO comminati dai giudici sono assolutamente legittimi e nessuno li ha mai criticati perché arrivano dopo processo penale.
D: Ma la corte costituzionale non ha salvato il DASPO?
La questione non è esattamente
così. In sostanza la corte costituzionale essendo un “giudice
delle leggi” spesso interviene e modifica quanto il parlamento sovrano
eletto dal popolo (prima della porcellum) decide. Il suo
ruolo è molto delicato e spesso in materia penale la corte per
non contrastare con leggi del parlamento “salva” obbrobri giuridici nel
senso che evita di pronunciarsi. Questo atteggiamento viene molto
criticato dai docenti di diritto che definiscono la corte in materia
penale “pavida”. La corte evita di pronunciarsi perché, in
particolare sulla scelta di come reprimere fenomeni criminali, il ruolo
del parlamento è centrale ed essa evita di sostituirsi. Per
quanto strano il dato giuridico è questo, ma da qui a dire che
il DASPO delle questure sia costituzionale ce ne passa. Basta aprire un
qualsiasi manuale di diritto penale o di diritto penitenziario qualora
ne trattino.
D: Vabbé ma tanto la tessera la faccio e poi la dimentico
nel cassetto e col cavolo che mi chippano.
Quest’anno si, dal 2012-2013 la tessera andrà passata nei vari
scanner prima di entrare nello stadio. Se casualmente il giovedì
prima hai ricevuto una condanna di qualsiasi tipo il database
già citato essendo aggiornato in tempo reale non ti farà
entrare. Con una bella X rossa e tanti saluti ai soldi
dell’abbonamento/biglietto.
D: Ma come qualsiasi reato? Non si parlava di solo di DASPO?
E’ vero ma non è così. Oltre al DASPO già citato la circolare quando espone i motivi ostativi al rilascio parla di una serie di reati (coloro che siano stati condannanti, anche in primo grado, per reati c.d. da stadio si legge sul sito del ministero) di cui rimanda ad altra normativa per la definizione. Il rimando continua per due normative che si richiamano tra di loro di seguito (in diritto penale questo fenomeno è chiamato richiamo a cascata ed è uno dei motivi per cui il nostro codice penale è confusionario, perché per vedere un reato il codice penale non basta). Dopo questi richiami (i passaggi sono 3) l’ultima normativa del 2003(se la memoria non mi inganna) cita come richiamo specifici articoli del codice penale. Risultato? Circolare–> normativa A —> normativa B —> normativa C —> Codice Penale. Vengono citati determinati articoli del codice motivo per il quale il fatto di “averli commessi durante manifestazioni sportive” non esiste. Reati come resistenza a pubblico ufficiale, diffamazione (mandi dove merita il datore di lavoro, la suocera, il vicino, tua moglie dalla quale stai divorziando ecc.) e cose del genere risultano ostative al rilascio della tessera. A conferma di ciò possiamo verificare come nel codice di procedura penale esista una specifica di questo tipo per un rito alternativo (nello specifico il processo per direttissima) dove specifica gli articoli X,Y,Z purché la violazione della norma penale “avvenga in occasione di manifestazioni sportive”; locuzione che nel nostro codice penale costituisce soltanto un aggravante….
D: Io sono una persona onesta. Non ho paura di DASPO ne di qualsiasi altra condanna penale.
In media ogni anno capitano 5-6 casi nei quali il DASPO viene comminato a persone assolutamente estranee al calcio, che probabilmente non hanno nemmeno mai messo piede in uno stadio. Il caso più famoso è stato quello del ragazzo di Roma con la felpa rossa, sottoposto a DASPO immediato (poi per via del caos mediatico prontamente tolto dal questore) ma anche di un suo omologo con la felpa gialla a Parma recentemente.
Inoltre 8 DASPO su 10( 80%) di quelli comminati dalla questura terminano con una assoluzione o una archiviazione. Quindi è possibile sostenere che anche se fossi onesto esiste un rischio molto alto che tu venga colpito da DASPO e te la prenda a quel posto ugualmente. E nemmeno disertare lo stadio può salvarti.
D: Ma se ci tesserassimo tutti la tessera fallisce, o no?
La questione del tesserarsi è fondamentalmente una questione di difesa dei nostri diritti costituzionali. Oltre a questa battaglia di principio che dovrebbe riguardare tutti, indipendentemente dal calcio, un tesseramento di massa è il viatico per l’applicazione dell’art. 9 del decreto Amato. In sostanza quello che vuole fare Maroni in via indiretta senza ricorrere alla normativa Amato (l’articolo è di una legge ed è impugnabile alla corte costituzionale che lo spazzerebbe via).
D: Ma visto che in concreto non
è una legge che possiamo fare?
Siamo praticamente privi di tutela giurisdizionale. L’unico sistema
è agire per altre vie….
COSA FARE….
E’ inutile fare proclami sulla diserzione di massa che è nei
fatti utopistica (anche se avrebbe sicuro effetto ma dovrebbe
coinvolgere tutti…), bisogna trovare una strada alternativa:
1)Ricorso alla corte dei diritti fondamentali europea:
Troppo lungo, troppo costoso e non vincola gli stati
2)Intervento della FIFA e del UEFA:
Intervengono solo se la politica controlla le strutture del calcio (FIGC). Più che ritenerla una porcata come ha detto Platini e renderla nulla per Uefa e Champions non possono fare. Anche perché Berlusconi quando si è insediato nell’ultimo governo non ha voluto il ministero dello sport (per ovvie ragioni di convenienza ovviamente, senza l’intervento politico che ridistribuisse i calderone degli introiti tra tifosi, abbonati e pay tv 33% ciascuno come in Inghilterra le pay tv che forniscono il 90% degli introiti possono permettersi di pretendere lo spezzatino, la B al sabato e così via con grande interesse e guadagno di Sky e Mediaset con la quale il ciclo di interessi si chiude).
3)Caduta del governo: è relativo per due ragioni, primo perché è possibile che la coalizione futura di Maroni qualunque essa sia vinca le elezioni e il futuro ministro dello stesso partito prosegua su questa linea secondo perché poco cambia tra destra e sinistra (Pisanu il biglietto nominativo e Amato gli striscioni per intenderci)
4) Convincere le società: ecco forse questa è l’unica soluzione possibile…
LA SOLUZIONE
Informare, informare, informare. Non
esiste alternativa. Se i tifosi organizzati non spiegano alle loro
società A-B-C1-C2 almeno cos’è la tessera non ne usciremo
più. L’anno prossimo le società non devono firmare il
protocollo e non lo faranno perché sapranno cos’è. Ma se
non siamo noi i primi a fare qualcosa per spiegargli la faccenda il
prossimo anno, se Maroni non cambia idea cosa di cui dubito, il calcio
è finito. La Roma sta facendo la battaglia legale ma dietro di
lei devono esserci tutte le altre società piccole e grandi
(escludendo le 3 big per ovvie ragioni). Io sogno e immagino il
prossimo anno 3 società che firmano e le restanti che si
rifiutano. Si romperebbe il muro del silenzio-assenso delle varie
società e si darebbe un modello da seguire agli altri tifosi in
Italia.
Anche perché ho i miei forti dubbi che potremmo avere una
possibilità ulteriore dopo la prossima estate.
Dopo la tessera dovranno spiegarci perché gli striscioni sono
pericolosi e quando finisce il periodo di emergenza sicurezza in vigore
da quasi 8 anni(tanto per richiamare il concetto espresso sopra della
temporaneità dei divieti), a che servono i biglietti nominali,
perché non si può comprare per i tifosi di casa il
biglietto al botteghino il giorno della partita evitando i costi di
prevendita, perché non è possibile comprare i biglietti
su internet per chi non si può recare allo stadio abitando
fuori, perché il megafono non può entrare, perché
i tappi delle bottiglie sono pericolosi, perché i tamburi danno
fastidio, perché le bandiere grandi (come succede a Pescara)
creano problemi di sicurezza non ben specificati, perché un
tifoso della squadra che abita nella città della trasferta
può recarsi allo stadio e l’altro no e così via.
Un piccolo passo per riprenderci il calcio, quello vero non quello
B-Win.