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Giannini | Servizio I |
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I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |
Corriere
Della SeraMediocrita'? Lazio e Roma pari sonoSegna Giannini e risponde Gascoigne, rete fantasma di Fuser.LA
STRACITTADINA EVIDENZIA IL MOMENTO OPACO DELLE
DUE SQUADRE, GRAVE INFORTUNIO A CARBONI ROMA . Un
lampo di Gascoigne, fantasma che all' improvviso
prende consistenza e, proprio in pieno
psicodramma laziale, ricostituisce il quinto 1.1
consecutivo nel "povero derby" miliardario, come
se questo calcio romano sapesse ormai spartire
solo i propri guai. Certo, vincono ancora le
contrapposte coreografie, quell' Olimpico
camuffato da astronave per galassie immaginarie,
dove chi entra puo' anche pensare a un "great
event", almeno prima di memorizzare la
stracittadina terra terra. Che nessuno gioca
davvero lungo 45 minuti desolanti, pieni di
botte o impedimenti distruttivi uomo sopra uomo,
con fraseggi giallorossi comunque meno penosi,
causa oppositori attorcigliati dentro
ingiustificate paure. Zoff fuma senza racimolare
neppure idee rettificanti. E lasciato fuori
Readle, bloccata dietro consegne capovolte la
parte creativa del suo invidiabile potenziale,
assiste imperturbabile al liquefarsi di Signori,
unico avanguardista incapsulato tra
Benedetti.Comi, stracciato verso palle marce,
mentre Aldair decentra Doll, costringendolo a
saltabeccare tra fumose girandole
centrocampistiche. Invereconda rappresentazione,
subito grondante scorrettezze, subito farcita di
scontri e ossa scricchiolanti. Bacci addosso a
Giannini, Winter sulle caviglie di Mihajlovic,
Bonacina coi randelli per Gascoigne, Gascoigne e
Gregucci picchiatori vaganti. Qua l' arbitro
Luci sembra stralunato. Qua Carboni, che Winter
aggancia col recupero purchessia, finisce prima
di cominciare, dopo appena una manciata di
minuti. Devono portarlo via in barella (grave
infortunio, lesione al legamento crociato
anteriore del ginocchio sinistro) e tocca a
Tempestilli l' incarico di bloccare Fuser, unico
scattista esterno capace di saltuari cambi di
marcia. Troppo poco pure davanti all' attuale
convento "boskovita" avaro d' accensioni, che
Giannini e Haessller rincuorano ad ogni modo,
oltre le amnesie biancoazzurre, oltre un
Gascoigne appesantito che conta i suoi passi.
Cambiera' ? Tre segnali manda la Roma nel
grigiore collettivo: un' incursione.Bonacina
quale supporto dell' esecutore Haessller, poi l'
ostinazione di Carnevale apripista (rifinisce
Mihajlovic, Rizzitelli anticipa l' imbacalito
Bonomi, ma sbatte accanto al palo); poi la
folata Haessler.Carnevale.Tempestilli che
evapora di poco distante dall' obiettivo. Derby
svalutato. Derby che, scavalcate le meditazioni
di ogni intervallo, prende quota grazie ad un
rigurgito di girar palla laziale, che il
solitario Haessler frantuma, accentrandosi per
dettare l' assist verticale. Qui si scopre che
la Lazio e' davvero abitata dalle streghe:
difatti s' avventano in tre e Carnevale,
rispetto alle sentinelle Cravero.Gregucci,
appare attardato. Pero' Cravero manca l'
intervento, mentre Gregucci si squaderna quanto
puo' col risultato di compromettere Fiori a
mezza via. Fiori respinge giusto per facilitare
l' accorrente Giannini, che deposita nella porta
spalancata. Ecco: raggiunta la meta provvisoria,
i "boskoviti" si suggestionano al punto di non
esercitare piu' l' acquisito diritto di vincere.
Essi si afflosciano, squassati dalle avanzate di
Fuser o di qualche altra anima sensibile allo
sgomento raggelante dei prevalenti innamorati
biancoazzurri sugli spalti. Intendiamoci: la
carica dell' orgoglio, che attivera' Gazza a
quattro passi dallo sfascio, non contiene
messaggi futuristi in senso meramente
calcistico. Sostituito Cravero ammaccato,
cancellato Bacci per dar via libera ai piedi
accettabili di Stroppa, la Lazio scopre cugini
vulnerabili, sguinzagliando al rischiatutto l'
estro di alcuni solisti. Toh, tratteggia la
prima proposta in profondita' lo stesso
Gascoigne e Signori pianta Comi, salvo delegare
Doll, meglio appostato, per la botta
riequilibrante. Nossignori, piombato a dovere
prima di Aldair, il tedesco pregusta forse ad
occhi socchiusi la semplice realizzazione,
mirando troppo angolato. Disdetta
insopportabile. Disdetta che accresce lo
smarrimento dei perdenti, quando con procedura
contropiedistica tanto Mihajlovic quanto
Rizzitelli e Haessller potrebbero arrotondare.
Fiori oppone mani che non tremano. Sono gli
attimi degli accorati capovolgimenti di fronte,
saltate parecchie marcature. Sono gli attimi mal
gestiti da due reparti arretrati egualmente
difettosi. E Fuser, siluro da trenta metri,
centra la traversa. Rimbalza sulla riga di porta
la palla, anzi forse tutta dentro, chissa' . Non
c' e' tempo per rimasticare. Tempestilli
travolge Fuser in fuga. Punizione di Signori
agli sgoccioli. E Gazza s' arrampica su, piu' su
di Benedetti, eliminando gli incubi. Poi piange
lacrime di derby. Franco Melli LAZIO 1.1ROMA
MARCATORI: Giannini al 3' , Gascoigne al 41' st.
Fiori 6 Bonomi 5 Favalli 5 Bacci 5 Stroppa dal
25' st. 6 Gregucci 6 Cravero 5 Bergodi dal 5'
s.t. 6 Fuser 6,5 Doll 6 Winter 5,5 Gascoigne 6
Signori 6 Zinetti 6 Bonacina 6 Carboni s.v.
Tempestilli dal 6' pt. 6 Aldair 6 Benedetti 5
Comi 6 Mihailovic 6 Hassler 6,5 Carnevale 6
Salsano dal 39' st. s.v. Giannini 6 Rizzitelli 5
ALLENATORE: Zoff ALLENATORE: Boskov ARBITRO:
Luci di Firenze 6 SPETTATORI: paganti 43.235;
incasso 2.026.735.000; abbonati 30.269; quota L.
789.467.000. NOTE: Carboni: grave infortunio al
ginocchio sinistro, ammoniti Gregucci, Bonomi,
Giannini, Tempestilli, Gascoigne; antidoping:
Cravero, Neri, Fimiani, Salsano. Giallorossi
inferociti: "Quell' inglese e' un provocatore"
Fischiato Zoff, Cragnotti lo difende: "Non si
discute" ROMA . Zoff
si lamenta, dice che la Lazio meritava la
vittoria. I giallorossi accusano Gascoigne di
essere un provocatore. Il derby si anima nel
dopo.partita. Ciarrapico e' infuriato: "Si' , ho
sentito le invettive urlate dalla curva Nord. Se
Cragnotti li avalla, significa che non ha stile:
la nostra curva ha dimostrato piu' signorilita'
, l' educazione e' la nostra filosofia di vita".
E lui, il presidente biancoazzurro, non si tira
certo indietro: "Il gol di Fuser c' era tutto",
giura adeguandosi alle lamentele della squadra
sulla traversa colpita dal centrocampista a una
manciata di minuti dalla fine. Sulla
contestazione al suo tecnico aggiunge: "Non si
discute. Dovremmo prendere un sostituto che non
esiste". Insomma, chi si aspettava frasi alla
camomilla dopo un pareggio che sembrava
accontentare tutti, si e' sbagliato di grosso. E
Boskov ad aprire il fuoco di fila dei rimpianti
e delle recriminazioni: "Il risultato e'
giusto", esordisce andando contro corrente
rispetto al "collega". "Loro hanno avuto
occasioni piu' nitide, noi abbiamo messo spesso
in difficolta' Fiori, che e' stato bravo in
parecchi momenti. La Roma puo' lamentarsi solo
per la rete subita quando mancava poco alla
fine, ma la colpa e' tutta nostra: una grande
squadra non si fa chiudere in difesa, non
rischia di subire calci di rigore e punizioni,
cerca di spingersi in avanti e di chiudere la
partita". E sul pianto di Gascoigne in occasione
del pareggio, Boskov e' pesantissimo: "E un
debole di morale". Sara' per i primi, infuocati
minuti di gioco. Sara' perche' i suoi giocatori
non hanno risparmiato l' inglese. Fatto sta che
il tecnico romanista sembra voler condannare
senza scampo il suddito di Sua Maesta' .
Tempestilli e' serissimo: "Dalle tribune non lo
potete capire, ma dice "fuck off". Provoca e
bisogna essere molto calmi per non rispondere".
Comi e' ancora piu' duro: "L' inglese ha cercato
di fare il furbo, ha provocato, cercava sempre
la rissa. Ma non gli andra' bene: prima o poi
tutti i nodi vengono al pettine". E Zoff? E
scuro in volto, il sorriso non lo accompagna. "I
cori contro di me? Li ho sentiti ma non dico
nulla". Sul risultato non ha dubbi: "Se andiamo
a vedere come e' maturato, e' quasi bugiardo.
Quel tiro di Fuser quasi dentro, le tante
occasioni che abbiamo avuto nel secondo tempo.
Prima del riposo e' stata una battaglia: non e'
il tipo di gioco che fa per noi, siamo piu'
"tecnici". E anche un fuoriclasse come Gascoigne
ne ha risentito, anche se poi ha segnato la rete
del pareggio". Tutti contro tutti, dunque, in
attesa del ritorno, il derby delle rivincite.
Flavio Haver Un gol nel
derby e' come una follia Il Principe si spoglia,
Gazza piange ROMA . Hanno sottoscritto il risultato, Giannini e Gascoigne, ma la loro prestigiosa garanzia non ha salvato dalla svalutazione un derby travolto dal riflusso di una disarmante mediocrita' . Il gol del primo ha scaraventato nel piu' profondo sgomento la sbrindellata brigata di Zoff; quello dell' inglese ha spento i sogni di un legittimo trionfo della diligente Rometta, che Boskov sta pazientemente riallestendo. Due leader, due modi opposti di proporsi, di guidare i compagni, di esibirsi nei ruoli loro assegnati. Saggio, sereno, ma caparbio il capitano giallorosso; bizzarro, irritante, sottilmente furbo il fuoriclasse britannico alla sua prima, seppur deludente, comparsa stracittadina. Due modi di porsi, di agire e di reagire. Marcato il gol dell' illusorio vantaggio, grazie alla disarmante benevolenza dei dissestati difensori laziali, Giannini ha tradito la sua apparente flemma, e sfilandosi la maglietta, gradi compresi, l' ha roteata festosamente sotto gli occhi degli esultanti fedelissimi della curva sud, pagando con una giusta ammonizione il suo fin troppo appariscente gesto d' amore, la sua pittoresca ma legittima euforia. "Val la pena, credetemi . ha confessato a bocce ferme . un gol alla Lazio, un gol che puo' decidere il derby di Roma val bene uno spogliarello. E prima di smettere quest' attivita' , mi auguro proprio di poterlo fare". Promessa che le brigate romaniste han presa per buona. Quando invece a segno e' andato Gascoigne, improvvisamente riemerso da un irritante anonimato, la fuga verso la curva laziale e' stata rabbiosa, sanguigna, suggerita, anzi imposta quasi dallo spirito liberatorio di un senso di colpa per via d' una prestazione anonima, grigia, lacunosa. E ha pianto. Si' , ha pianto, come un bambino, mentre i compagni lo sommergevano nel protocollare abbraccio collettivo. "E vero . precisa l' inglese quando la paura e' passata . quella corsa, finita in un pianto, e' servita per scaricarmi dalla gioia per aver evitato la sconfitta. Quando si esce da un incubo e' lecito anche piangere, no?". E poi racconta ironizzando: "Confesso che gia' cominciavo a temere il peggio. Non vedevo via d' uscita, non credevo piu' in noi. Pensavo, credetemi, dove sarei potuto andare a cena dopo la partita. Si' , pensavo dove mi sarei andato a nascodere. E mi ha confortato soltanto la possibilita' di farmi portare a casa la cena da un amico. Giuro, non sarei uscito per qualche giorno se non avessi fatto questa levata di testa". Bene, allora s' e' capito perche' il condottiero laziale venuto d' oltremanica abbia disputato in sordina il suo primo derby romano, impegolato com' era in ameni ragionamenti mentre le truppe se le davano di santa ragione. "Bella sfida . dichiara divertito . indimenticabile spettacolo per la coreografia offerta dalle tribune. Si' , noi tutti in campo abbiamo pareggiato, ma il pubblico ha vinto. Per me e' stata forse la giornata piu' esaltante della mia carriera". E gli crediamo perche' mai il fuoriclasse d' albione s' era esibito in una cosi' enigmatica prestazione. Dedito piu' alle provocazioni che all' arte pedatoria che indubbiamente conosce, Gascoigne dopo aver maltrattato, anzi brutalizzato Carnevale e qualche altro rivale di giornata, e' scomparso, per una buona oretta, ricordandosi d' essere abile calciatore quando ha sfoggiato un invitante suggerimento a Signori e Doll e poi quando e' svettato piu' alto di tutti lasciando di stucco l' incolpevole Zinetti. Poco per un fuoriclasse al quale questa Lazio s' aggrappa disperatamente. "Abbiamo giocato male, siamo onesti, la Roma s' e' battuta meglio. Ma alla fine abbiamo messo giudizio. E il pareggio, seppur acciuffato per i capelli, e' meritato". Poi scompare inghiottito del tiepido applauso delle coorti biancoazzurre. Cosi' , mister Gascoigne s' asciuga la lacrima sul viso. Melli Franco, Haver Flavio, Nicolini Gianni |
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