"Stanchi dei continui divieti imposti dall’Osservatorio e dal Casms, spesso con intenti punitivi e non preventivi, anche in partite che non vedono problemi per l’ordine pubblico o che addirittura vedono sfidarsi due tifoserie gemellate (sono i casi recenti di Parma-Sampdoria o Milan-Brescia) e senza che vi sia uno straccio di spiegazione per i provvedimenti che vengono presi, abbiamo deciso di lanciare un’iniziativa mirata, informando di volta in volta l’Uefa (da sempre contraria ai “sistemi italiani” di gestire l’ordine pubblico) via mail ogni volta che escono le disposizioni dell’Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive. Per far ciò è semplicissimo: basta copiare il testo qui sotto riportato (in inglese) ed inviarlo all’indirizzo info@uefa.com
*
Ma informare l’Uefa non basta! Il “tam-tam” mediatico deve essere martellante anche nei confronti di chi vede e finge di non vedere: i giornalisti dei principali quotidiani (sportivi e non) italiani ed i politici! Considerata l’atavica difficoltà del nostro popolo con le lingue, a loro bisognerà scrivere in Italiano! Basta inviare loro il testo che si manda all’Uefa, giusto perché siano informati…"


Iniziativa in collaborazione con:
Dodicesimo Uomo
Freedom For Fans
Sport People
La Padova bene
Ultrasblog
In principio era solo Atalanta/Roma, Napoli/Roma e via dicendo. Come era facile prevedere, e come avevamo previsto, oggi è Chievo/Roma, Parma/Sampdoria, Milan/Brescia. Queste partite non sono a rischio Italia/Serbia lo era. 
Lo sanno perfettamente, ma non possono sopportare il dissenso. 
 In un sistema paradittatoriale non può essere tollerato che, del tutto legittimamente, si dica un fermo e solenne NO a un progetto economico
chiamato tessera del tifoso la cui inutilità è ormai palese, al pari dei disagi che debbono sopportare coloro che acriticamente o criticamente ma malvolentieri hanno deciso di sottoscriverla. 
Le e-mail che giungono ormai copiose a tutti i quotidiani italiani, a blog e siti internet parlano chiaro: della tessera del tifoso ormai parla bene solo il Ministro Maroni e, ovviamente, l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che ha il preciso compito di individuare, anche dove non vi sono, situazioni di rischio al fine di adottare provvedimenti limitativi della libertà di circolazione per far sì che i tifosi di calcio accettino di sottoscrivere la famigerata tessera per potere seguire liberamente - come hanno fatto per più di 100 anni - la loro squadra del cuore. 
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La situazione si è aggravata di recente, visto che mentre i primi provvedimenti avevano uno straccio di motivazione, oggi si giunge a vietare tanto per vietare, spesso colpendo quelle tifoserie che, pur correttissime, hanno espresso civilmente il dissenso.
Può un tifoso di calcio esprimere dissenso verso una misura introdotta con la scusa della sicurezza ma volta a trasformare definitivamente il tifoso di calcio, sia esso ultras o non ultras, da tifoso a cliente-consumatore? 
Gli studenti manifestano per la scuola, i lavoratori per il lavoro, i magistrati e gli avvocati per la giustizia, i medici e gli infermieri per la sanità. 
Può un tifoso di calcio esprimere civilmente dissenso e avvertire la disattenta opinione pubblica e gli organismi internazionali che è in atto un sistema di compressione dei diritti indegno di uno stato civile ad opera di organismi che è lecito definire esclusivamente polizieschi? 
E' lecito boicottare con modalità legittime i progetti economici che vogliono distruggere il tifoso da stadio per sostituirlo con il tifoso "fidelizzato" - come se noi non fossimo fidelizzati! - che altro non sarebbe, nei loro desiderata, un possessore di bancomat che dovrà acquistare i biglietti con la carta di credito che viene scelta per lui, un tifoso "virtuoso" - come se noi non lo fossimo - che viaggia con Trenitalia o mangia il "menù del tifoso" all'Autogrill? 
Certo che è lecito. 
O, almeno, dovrebbe esserlo in uno Stato civile e democratico. 
Quando, però, la soglia di democraticità si abbassa, il dissenso diviene meno lecito e dà fastidio e quindi deve essere contrastato. 
In che modo l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, in unione con il Comitato di Analisi per la Sicurezza sulle Manifestazioni
Sportive e, da ultimo, i Prefetti delle province attuano la repressione del dissenso? 
In principal modo, andando oltre i poteri loro conferiti dalla legge. 
Come già detto più volte, l'Osservatorio - che si esprime sempre, il caso vuole, con votazioni "bulgare" - ha avuto diverse fasi operative. 
Nella prima fase, si limitava ad assegnare profili di rischio per le manifestazioni sportive, con gradazione da 1 a 4, in modo che i prefetti potessero organizzare correttamente l'ordine pubblico in base ai reali profili di rischio delle partite. A quel tempo le trasferte erano consentite e non vi erano limitazioni. Ancora vi era libertà e le forze dell'ordine facevano il loro dovere di gestire l'ordine pubblico. 
Nella seconda fase sono state introdotte limitazioni alla disputa di alcune partite ritenute a rischio. Al di là di qualche palese sbavatura, all'epoca l'Osservatorio valutava come "a rischio" le competizioni che realmente erano a rischio, per le rivalità esistenti tra le tifoserie. Doveva trattarsi, così dissero, di una fase emergenziale temporanea, al pari dei divieti riguardanti striscioni e materiale "da tifo". 
Nella terza fase, l'Osservatorio ha iniziato ad andare oltre i suoi poteri istituzionali, giudicando "a rischio" anche partite che in sé e per sé non lo erano, ma punendo le tifoserie che nelle competizioni precedente si erano mal comportate, divenendo così una sorta di inappellabile "giudice sportivo" delle tifoserie. 
Nella quarta fase, successiva al varo - non con legge ma con circolare amministrativa - della tessera del tifoso, l'Osservatorio ha iniziato a giudicare "a rischio" manifestazioni sportive che, oltre a non essere in sé e per sé tali vedevano addirittura la presenza di tifoserie gemellate (Parma/Sampdoria e Milan/Brescia). In questi casi le decisioni dell'Osservatorio prescindono totalmente dal "rischio" di una partita ma vogliono punire le tifoserie che
esprimono dissenso nei contronti della tessera del tifoso (Parma/Sampdoria) ovvero evitare che, del tutto legittimamente, tifosi non dotati della tessera del tifoso possano acquistare biglietti per altri settori dello stadio, come ogni libero cittadino avrebbe il diritto di fare.
Quest'ultima è la fase nella quale ci troviamo attualmente, che chiameremo fase della repressione del legittimo dissenso, che peraltro si sta attuando non solo burocraticamente con le limitazioni imposte ma anche sul campo per il tramite delle forze di polizia che impediscono, o cercano di impedire, di esercitare i diritti individuali a coloro che in modo legittimo cercano di metterli in pratica e, ancor più, cercando di evitare l'esposizione di qualsiasi striscione di critica alla tessera del tifoso. 
Questa fase antidemocratica - dimostrata dal fatto che le ragioni per le quali gli incontri vengono ritenuti a rischio non sono rese note, circostanza che sottrae la possibilità di valutare eventuali ricorsi al T.A.R. contro le decisioni dei prefetti - può essere tuttavia contrastata in modo civile, segnalando in modo continuo e massiccio a tutti i mezzi di informazione, nazionali e internazionali, agli organismi che governano il calcio e alle stesse società di calcio quello che sta avvenendo in Italia. 
*
Per queste ragioni, in coordinamento con altri siti web affini, si è deciso di lanciare una campagna informativa comune, da realizzarsi senza sforza, solo tramite e-mail, da attuarsi in modo costante. 


REGOLE:
- all'UEFA info@uefa.com
testo in inglese o francese con allegate le determinazioni dell'ONMS/CASMS aggiornate
- ai mezzi di informazione
testo in italiano con allegate le determinazioni dell'ONMS/CASMS aggiornate


Mr. Platini, once again we would like to inform you about what's happening in Italy to the sport we all love. The Home Secretary (Mr. Maroni, Lega Nord), through the Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (National Observatory on Sport Events), is trying to avoid that fans disagreeing with his project, the "tessera del tifoso - supporter's card" (a credit card imposed to fans, unruled by law and completely useless) attend football matches, even if these are NOT at risk.
Tickets are on sales based on territorial discrimination.
Last year Chievo/Roma, for example, which is an absolutely not at risk match, was attended by 20.000 AS Roma fans without any problems; just a few days ago this match has been appointed as a "high risk game", so that fans who are residents in the Regione Lazio can't buy tickets if they don't have the "tessera del tifoso".
You have to be aware that fans who subscribed the "tessera del tifoso" usually do not attend away matches and consequently the away ends are always empty, even for normal matches.
They are considering as "high risk" even matches like Parma/Sampdoria, where fans are friends  since 1990, only because their extremely correct fans are saying NO to the "tessera del tifoso".
If you compare current football matches attendance with the past seasons, you can easily see that Italian stadia are more than half empty; this is due to the diabolic ticket selling system. In most cases you cannot buy more than one ticket per person and, when you can, you must have an original I.D. for each ticket you buy.
Lazio/Roma was played in front of a Tribuna Tevere almost empty, even if the images of this were not transmitted by television, because they prefer to keep fans out rather than policing.
We write this to you to suggest that UEFA carefully monitors what's happening in Italian stadia, as media are silent.
Italy does not deserve the right of organizing any tournaments until we will be free to attend football matches, like we did from 1893 until 2008. 
 Best Regards


Monsieur Platini,
nous tenons à attirer votre attention au sujet des événements qui affectent le sport le plus suivi en Italie. 
Le Ministre de l'interieur actuel ( Roberto Maroni, League du Nord) par l'Observatoire national des manifestations sportives, est en train de faire en sorte que , tous les passionnés du Calcio n'ayant pas souscris la "Carte du supporter"  ( Tessera del tifoso ) ne soit pas en mesure de se rendre au stade, pour tout genre de match , inclus ceux Non à risque, comme entre autre, Parma -Sampdoria, ou les restrictions d'achat des billets ont affecté le 80% des supporters, joyeusement jumelés depuis 20 ans, discriminant des clubs dont les supporters- parmis les plus corrects en Italie-, avaient, de façon correcte, civile, exprimé leurs désaccord vis-à vis des restrictions actuelles qui suivent des critères géographiques, créant chez les personnes, des sentiments de discriminations, d'ordre territoriale.
Le match Chievo-Roma, certainement Non à risque incidents, qui a vu en Mai dernier plus de 20 000 supporters de la roma se rendre au stade Bentegodi sans qu'il survienne le moindre problème, la semaine dernière a soudainement été consideré comme match à risque, alors qu'il n'existe Aucune forme de rivalité entre les supporters en interdisant la vente des billets pour ce match dans la région Romaine du Lazio.
Je tiens à vous préciser que les supporters ayant souscrit la "tessera del tifoso" en réalité ne sont pas ceux qui ont l'habitude de suivre leur club au stade, mais plutot des personnes voulant juste bénéficier du droit de réservation à l'occasion de matchs choc, lors des quels se procurer un billet devient plus difficile.
Si vous comparez l'affluence actuelle dans les enceintes avec celle des précedentes saisons vous constaterez aisement comment la fréquence de terrains est en chute libre. Celà à cause de critères de ventes, permettez moi l'euphémysme, diaboliques.
Dans la quasitotalité des cas , on ne peut pas acheter plus d'un billet par personne. 
Le dernier derby de la capitale, Lazio-Roma, c'est joué devant une Tribune ( et Non virage ) quasiment vide, car la vente des billets avait étée autorisé uniquement au Plus de 65 ans, au Moins de 14 ans et aux femmes, en excluant de ce faite la catégorie la plus intéressante, celle masculine, de la tranche d'age la plus concerné, entre les 15 et les 64 ans.
En 83 ans de Derby romain, jamais on avait assisté à un si triste spectacle, dont les chorégraphies sont traditionellement appreciées par l'Italie entière, et meme au delà des alpes. 
Juste deux chiffres pour vous donner un aperçu du résultat en cours. Je me limite à quelques exemples car la liste serait infinie: 
- Vème journée: le match Roma- Inter ( en tete à ce moment là )  au stade Olimpico a porté 37.000 spectateurs ( contre 65.000 à la 7ème journée en 2008/2009 ou 73.000 l'an dernier à la 31ème journée). 
- Xème journée: le match Lazio-Roma ( Lazio en tete après 10 ans ) a porté 48.000 spectateurs ( contre les 59.000 de l'an dernier ou les 69.000 d'il y a deux ans ). 
- XVème journée: le match Chievo- As roma consideré comme match à risque ( à risque de quoi? ). Vente des billets interdite dans la région interessée. 
Brèf, en Italie on applique la politique de l'éradication des amants du sport - car les restrictions mises en place ne touchent pas seulement les 5 categories du Calcio, mais aussi d'autres réalités sportives, comme le volley,ou le hockey ( eh oui: il éxistent en Italie des matches de hockey à 500 spectateurs ingérables par le ministère de l'interieur ).
Bref, l'élimination du problème par l'éxclusion de tous ceux qui, pour une raison ou une autre, n'ont pas souscrit la carte d'achat du supporter. Plutot qu'à réapprendre à assumer leurs responsabilités face à la gestion d'éventuels problèmes d'ordre public.
Pour celà nous nous adressons à vos services afin de solliciter un monitorage attentif du système sportif, notamment footbalistique, en Italie, car la presse nationale, à ce sujet, se tais.
Nous pensons que l'Italie à nos jours, n'est en droit d'organiser Aucun évenement sportif d'interet international, du moins tant que les personnes de ce pays n'auront pas retrouvé le droit à suivre leur club comme de libres citoyens, sans discrimination. 
Comme il c'est toujours passé: depuis 1893 jusqu'à 2009.
En ésperant d'avoir attiré votre attention à ce sujet, je vous prie, de croire, Monsieur Platini, à mes sincères salutations. to: Disp
*

Signor Platini, ancora una volta La avvisiamo di quanto sta accadendo in Italia allo sport che tanto amiamo. Il Ministro degli Interni (onorevole Maroni, Lega Nord), attraverso l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, sta cercando di evitare che i tifosi che non sono d'accordo con il suo progetto della "tessera del tifoso" (una carta prepagata ricaricabile imposta ai tifosi, non regolata da alcuna legge e assolutamente inutile) possano assistere a partite di calcio, anche se NON a rischio.
Vendono i biglietti creando discriminazioni territoriali.
Chievo/Roma, per esempio, partita assolutamente non a rischio, che ha visto solo la scorsa stagione 20mila tifosi romanisti sulle gradinate senza alcun problema, solo pochi giorni fa è stata individuata come "partita a rischio", cosicché i tifosi della Roma che sono residenti nella Regione Lazio non possono acquistare i biglietti.
Deve sapere che i tifosi che hanno sottoscritto la "tessera del tifoso" non sono soliti recarsi in trasferta, cosìcché il risultato è che i settori ospiti degli stadi sono sempre vuoti, anche per partite non a rischio.
Stanno indicando come partite a rischio anche match come Parma/Sampdoria, le cui tifoserie sono gemellate da 20 anni, solo perché i loro correttissimi tifosi hanno detto no alla tessera del tifoso.
Se paragona l'affluenza negli stadi con le precedenti stagioni potrà facilmente vedere come gli stadi siano mezzi vuoti e questo è dovuto ai sistemi diabolici che hanno pensato per vendere i biglietti. In molti casi non si può comprare più di un biglietto a persona e, quando lo si può fare, bisogna portare con sé un documento in originale per ogni persona che vuole acquistarlo.
Lazio/Roma è stata giocata di fronte a una Tribuna Tevere quasi vuota, anche se le relative immagini non sono state mostrate dalla televisione, perché si preferisce escludere i tifosi piuttosto che gestirli con gli usuali sistemi di ordine pubblico.
Stiamo scrivendo questo per suggerire all'UEFA di monitorare con attenzione quanto sta accadendo negli stadi italiani, perché i media nazionali al riguardo tacciono.
Noi crediamo che l'Italia non abbia il diritto di organizzare alcun torneo internazionale fino a che non saremo liberi di andare alle partite di calcio, così come abbiamo fatto dal 1893 fino al 2008.
Con i migliori saluti.
*

Allegato: disposizioni ONMS del 24 febbraio 2011:
“Lecce – Roma” (Serie A) del 04/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Lazio; 
“Juventus – Milan” (Serie A) del 05/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Lombardia; 
“Livorno – Varese” (Serie B) del 05/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Lombardia; 
“Napoli – Brescia” (Serie A) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Lombardia; 
“Bologna – Cagliari” (Serie A) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Sardegna; 
“Fiorentina – Catania” (Serie A) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Sicilia; 
“Inter – Genoa” (Serie A) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Liguria; 
“Giulianova – Chieti” (Lega Pro) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Chieti; 
“Sambonifacese – Lecco” (Lega Pro) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Lombardia; 
“Prato – Poggibonsi” (Lega Pro) del 06/03/2011, vendita dei tagliandi ai soli residenti nella provincia di Prato; 
“Catanzaro – Vigor Lamezia” (Lega Pro) del 06/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nel comune di Lamezia Terme; 
“Vicenza – Torino” (Serie B) del 07/03/2011, divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Piemonte; 
“Brescia – Inter” (Serie A) dell’ 11/03/2011 vendita dei tagliandi ai soli residenti nella provincia di Brescia; 
“Roma – Lazio” (Serie A) del 13/03/2011 vendita dei tagliandi del settore ospiti anche ai non possessori della tessera del tifoso ma con diritto di prelazione a vantaggio dei tifosi fidelizzati; accesso in Tribuna Tevere per gli abbonati di Roma e Lazio del settore e possibilità di acquisto dei biglietti per anziani, donne e minori di anni 14 anche se non in possesso della tessera del tifoso. 
“Santegidiese – Civitanovese” (dilettanti) del 27/02/2011,vendita dei tagliandi per il settore ospiti nel numero massimo stabilito dalle autorità e chiusura della vendita dei tagliandi per la tifoseria ospite alle ore 19.00 di sabato 26/02/2011; 
“Umana Reyer Venezia – Rimini” (basket) del 05/03/2011, vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Veneto; 
“Audace Cerignola – Bisceglie 1913 Don Uva” (eccellenza) del 06/03/2011, chiusura del settore ospiti e vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Foggia; 
“Sant’Antonio Abate – Nardò” (dilettanti) del 06/03/2011, chiusura del settore ospiti e vendita dei tagliandi nella provincia di Napoli; 
“Battipagliese – Trani” (dilettanti) del 06/03/2011, chiusura del settore ospiti e  vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Salerno; 
“Liberty Monopoli – Martina Franca” (eccellenza) del 06/03/2011, chiusura del settore ospiti e vendita dei tagliandi ai residenti nel comune di Monopoli.

Tutto questo si può fare in due modi: via mail (tempo stimato, due minuti!) o via fax (ci si impiega più tempo, ma fa molto più effetto!). Cliccando ai link di cui sotto troverete tutti gli indirizzi a cui inoltrare la nostra legittima protesta :
MAILING LIST (tutti gli indirizzi sono pubblici e reperiti su internet)
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