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Quante volte sentite dire ad un laziale "noi c'avemo il simbolo dell'Impero Romano" e voi no, "noi semo veri romani" e voi no, ecc. ecc.?
Per
prima cosa l'aquila laziale deriva dall'aquila "turrita":
la definizione di turrita sta per "aquila ad ali
spiegate sormontata da corona murale"; al tempo del
fascismo l'aquila turrita dell'AMI (aeronautica
militare italiana primo ente ad utilizzare
in Italia l'aquila turrita come simbolo di araldica) aveva il capo
rivolto verso destra, ad oggi, è di nuovo rivolto
verso una più tradizionale sinistra, il lato del
cuore, destro per chi guarda.
Se a quest'aquila togliete la corona murale, resta l'aquila laziale "ad ali spiegate", che non è stata certo prerogativa della sola Lazio, come simbolo di araldica infatti, è presente in quasi tutti gli stemmi militari, nobiliari, familiari, e pure negli stemmi relativi alle corporazioni di arti e mestieri di oggi, di ieri e, presumibilmente, di domani: dall'aquila degli Zar di Russia, all'aquila del Messico; dall'aquila simbolo della Harley Davidson, all'aquila della Moto Guzzi; dall'aquila delle S.S. tedesche, all'odiosa aquila austriaca tanto invisa all'Italia di 100 anni fa... e poi c'è l'aquila del Fernet ovviamente!
Si
potrebbe arrivare sino a domani senza riuscire ad
elencare neanche 1/3 delle aquile "ad ali spiegate" presenti
in araldica, o su marchi/brand commerciali come il logo delle cartiere Pigna, o su
stemmi di famiglie storiche come la famiglia Doria:
l'effige di gran lunga più sfruttata per
rappresentazioni grafiche di questo tipo.
I laziali del resto non sono
mai stati "originali", mentre la Lupa Capitolina è
il simbolo di Roma Capitale e nient'altro: se andate a Siena
nel chiostro del Palazzo Comunale trovate la Lupa, se
andate ad Aosta a Piazza della Repubblica (foto in
alto) trovate la Lupa, se andate a Verona a
Piazza Erbe trovate la Lupa, se andate a Pisa
a Piazza dei Miracoli trovate la Lupa... perché la Lupa
Capitolina era, ed è, il simbolo di Roma Capitale e basta,
concessa previo decreto comunale alla asroma
nel 1927.
Tuttavia non tutto è falso,
nella simbologia romana effettivamente c'è l'aquila, certo, i
laziali hanno sempre il vizio di sviare il senso
della storia a loro favore, ma poi, basta farsi una
letta qua e là, per smontare le loro teorie falliche: l'aquila
dell'impero romano era, in realtà, l'aquila delle legioni
stranierie; non rappresentava Roma Capitale,
il cui simbolo, la Lupa Capitolina, veniva apposto in loco
dopo che l'esercito aveva conquistato la città.
No, l'aquila rappresentava la legione, che in caso di necessità arruolava a piene mani dagli agrestes (così veniva chiamata la popolazione dedita alla pastorizia) non certo tra i cittadini romani.
Spesso poi, la legione amava darsi simboli zoomorfi, non c'era mica solo l'aquila come vorrebbero farci credere i laziali: c'era il bufalo della Legio X, il leone della Legio XIII, Pegaso della Legio II, il toro della Legio VI, anche il cinghiale era spesso ricorrente come simbolo.
E non è finita qua, perché l'aquila delle legioni romane era l'aquila "picchiatrice", non l'aquila ad ali spiegate laziale (foto in alto a destra)!
L'aquila legionaria aveva le ali all'ingiù dette "a volo abbassato", a simboleggiare la picchiata sulla preda non il volo, osservazione che può esser fatta anche nei riguardi della simbologia fascista la quale, come sappiamo, è profondamente mutuata dalla tradizione romana.
Si tratta di una differenza enorme che qualunque studioso di araldica con estrema facilità vi saprà confermare: l'aquila laziale non ha niente a che fare graficamente parlando con l'aquila delle legioni romane.
Consultate gli attributi araldici di posizionamento.
Inoltre l'aquila "ad ali spiegate" laziale venne aggiunta allo stemma della società molto dopo, prima di lei ci fu il bufalo proposto nel 1928 da Carlo Bergoglio nelle pagine del Guerin Sportivo e, ovviamente, "la ciociara" della stagione 1963/1964 a testimoniare l'origine "fuori porta" dei tifosi bianco-celesti.
Bisogna arrivare alla seconda metà degli anni '70 per avere l'aquila bianco-celeste, difficile pensare che alla fine scelsero l'aquila in onore di Roma, ci avrebbero pensato subito altrimenti, o no?
La scelta fu presumibilmente dettata dalla "moda" del momento, anche perché i baldi giovani guidati da Bigiarelli, semi-analfabeta marchigiano, si rifecero sin dall'inizio alla Grecia non certo a Roma.
Arriviamo
infine alla prodezza di Lotito per riportare i
laziali allo stadio dopo 10 stagioni di "lotta salvezza": l'aquila
Olimpia presa in prestito dal Benfica gioia di
grandi e piccini che fremono nel vederla sorvolare (quando
le va) la Curva Nord con i nastrini bianco-celesti
dopo aver dismesso quelli bianco-rossi... della
serie, simboli in affitto!
L'aquila Olimpia è l'aquila calva del Nord America,
presente pure sulla coat of arm USA e sullo stemma presidenziale della Casa Bianca,
non è la tipica aquila heliaca detta anche, e non per
caso, "aquila imperiale", originaria di Europa, Asia e
Africa che, svernando in Italia, verosimilmente accompagnava
le legioni romane in guerra!