Così
Moggi faceva pressioni sulla commissione che doveva giudicare Alessandro
sul caso Gea. Giraudo a Moggi: "Mi rompono i coglioni
sul
contratto tv"
"A
mio figlio date solo una multa
sennò
ne faccio cacciare dieci"
Moviola
e tv, Moggi concorda le valutazioni: "Salva quei tre arbitri e sul Milan
puoi battere". Dondarini a Pairetto: "Quelli della Samp erano fuori di
testa"
SAMPDORIA-JUVENTUS
Pairetto
prima del sorteggio: "E' tutto ok"
Moggi
chiama Pairetto
Moggi:
"Ma che fate oggi i sorteggi?"
Pairetto:
"Sì, adesso".
M:
"Ma per mercoledì per tutto?"
P:
"Sì, sì, sì per mercoledì, solo che non ho
la... è a casa".
M:
"Uhm e va be'".
P:
"E' tutto ok eh!"
M:
"Ci sentiamo".
P:
"Eh è tutto avanti sì"
Dondarini
al guardalinee
"Ormai
diamo il rigore"
Dondarini
chiama Pairetto dopo la partita
Dondarini:
"Eh bella battaglia hai visto?"
Pairetto:
"Minchia".
D:
"Orca miseria ma questi erano fuori di testa".
P:
"Come?"
D:
"Erano fuori di testa questi della Sampdoria".
P:
"Quelli della Samp eh?"
D:
"Mamma, guarda ti giuro se non c'erano i giocatori della Juve che mi aiutavano
io non so come finiva questa partita perché erano veramente... ma
dall'inizio dal primo minuto..."
P:
"Sì sì ma questi sono sempre tutti fuori..."
D:
"Poi sai ho dovuto dare quel rigore lì."
P:
"Sì"
D:
"Guarda che è di un netto Gigi".
P:
"Sì ma ci credo perché poi dalla vostra posizione".
(...)
D:
"Guarda ho dovuto sopportare perché se no..."
P:
"Sì sì".
D:
"Sì ho dovuto, ho cercato di non infierire perché questi
erano cerca di... non erano sereni dall'inizio per cui..."
P:
"Sì sì ma vanno sempre in campo mai sereni contro le grandi
squadre si sentono sempre vittima di tutto guarda sono incredibili".
D:
"Sì veramente ma è una cosa vergognosa quella a questo punto
cosa fai? Non puoi dare rigore perché è una grossa squadra..."
P:
"Ma vedrai anche in futuro quando avrai modo di farne ancora vedrai sarà
sempre così li devi già preparare psicologicamente".
D:
"Sì sì ma o me lo aspettavo poi eh perché ci mancherebbe".
P:
"Ma poi tu ha visto domenica hai espulso due sacrosanti no?"
D:
"Mamma mia."
P:
"Sacrosanti no? Si piangevano addosso e dicevano che era stato fatto perché
la partita dopo era contro una grande squadra no?"
D:
"No no infatti infatti".
(...)
P:
"Ma tu cos'avevi dato? rigore?"
D:
"No io mi sono guardato in giro per sapere se era angolo o se era rinvio
e lui mi ha indicato rigore".
P:
"Ma chi?"
D:
"Ambrosino" (il guardalinee ndr).
P:
"Ha indicato rigore?"
D:
"Lui mi ha dato rigore ed io ho fischiato rigore dopo di che mi ha richiamato
mi ha detto "Donda scusami ho fatto una grande cazzata non dare rigore
perché facciamo una troiata mai vista"".
P:
"Era calcio d'angolo infatti"
D:
"E infatti fa "guarda che ha preso la palla scusami istintivamente lì
ho indicato rigore ma guarda è angolo" allora sul 3 a 0 gli ho detto
"Marcello ma oramai diamo rigore" fa "no no guarda assolutamente non darlo
perché non è rigore facciamo una figura di merda" a quel
punto l'ho visto talmente convinto".
P:
"Ma roba da pazzi".
IL
PROCESSO AD ALESSANDRO MOGGI
La
commissione: "A Gallavotti gli fò lo sculaccio"
Paolo
Conti chiama Luciano Moggi
Conti:
"Guarda io credo che noi abbiamo fatto già molto e cerchiamo di
fare il meno possibile, una roba che cerchiamo di fare adesso vediamo ma
l'orientamento che c'è in commissione Luciano è quello di
volumizzare insomma quindi"
M:
"Si vabbé ma"
C:
"Cerca di intervenire"
M:
"Eh?"
C:
"Cerca di intervenire un pochino"
M:
"Ma con chi?"
C:
"Eh lì chi ci può essere, l'avvocato Galavotti, parla con
l'avvocato Galavotti"
(...)
M:
"E gli fò lo sculaccio"
(...)
C:
"Deve fargli una multa bisogna fargli una multa hai capito? E' la strada
che sto battendo anch'io"
M:
"Vabbé va una multa"
C:
"Bisogna fargli una pena pecuniaria sennò rischia la sospensione,
se tu li sensibilizzi, io li ho portati già su stà strada"
M:
"Ma chi bacherozzi devo sensibilizzare su stà strada? Io lo sculaccio!"
(...)
Il
dg Juve a Gallavotti
"Digli
che non rompano i c..."
Moggi
chiama Gallavotti
Moggi:
"Stà a sentì io ti avevo telefonato per una cosa"
Galavotti:
"Io sto qui al tribunale di Napoli"
(...)
M:
"Vabbé ma hai sistemato tutto no?"
G:
"Sì sì tutto sistemato".
M:
"Ho visto che ha preso allenatore, direttore ha preso tutti" (parlano di
De Laurentiis ndr)
G:
"Ma speriamo bene (risata) diamogli una mano perché ne ha bisogno"
M:
"Ma che soggetto, dagli una mano, ma io se dà un colpo de telefono,
ma tu lo conosci?"
G:
"Sì benissimo da tanti anni, poi col cinema lo conosco bene"
M:
"Eh allora digli che mi dia una telefonata o fai un appuntamento te che
così ci vediamo".
(...)
M:
"Ah senti un po' ti volevo chiedere una cosa"
G:
"Dimmi"
M:
"Tu hai fatto quella commissione che giudica i procuratori no?"
G:
"Sì"
M:
"Bò sensibilizzali un po' perché il 20 hanno chiamato per
una cosa di 2 anni fa..."
G:
"Alessandro sì"
M:
"Alessandro , ma digli che andassero a fan culo che non rompessero i coglioni
(risata) insomma dai"
G:
"Ci parlo ci parlo"
M:
"Ma che ci parli, pensaci te e digli che non rompessero le palle"
Luciano
al figlio
"L'accordo
è una multa"
Moggi
chiama il figlio Alessandro
Alessandro
Moggi: "Il più stronzo di tutti è un certo Claudio Onorato
un avvocato che fa parte della Commissione"
Luciano
Moggi: "Eh?"
A.
M.: "Che ha chiesto tre mesi di squalifica per me tanto per rendergli conto..."
(...)
L.
M: "E lasciamo fare a me ora ma che hanno fatto non hanno fatto niente"
A.
M.: "No alla fine fortunatamente c'era qualcuno che mi difendeva penso
che mi fanno una multa spero ma questo ha chiesto una multa più
per tre mesi di squalifica"
L.
M.: "No no una multa fanno, l'accordo era una multa ora sistemo Gallavotti
lascia fare a me, ora quando arrivo a Genova lo facciamo assieme ti faccio
sentire".
Moggi
e i procuratori
"Ne
faccio cacciare 10"
Moggi
con un membro della commissione giudicante
Paolo:
"Senti, è venuto fuori un capolavoro là, hai visto?"
M:
"Sì, si lo so"
P:
"E' stata dura, te l'han detta?"
M:
"Sì, ma mi son fatto una litigata con Garavotti l'ho rimbalzata"
P:
"Eh, ma non è neanche colpa sua perché"
M:
"E' Onorato, l'uomo suo però che ha rotto i coglioni, Onorati, come
si chiama"
P:
"Eh, ma hai visto che aveva proposto una sospensione, mica sono stato io,
sì ma te l'han detto come è andata, o no?"
M:
"Sì, gliel'ho data io a Garavotti, perché Garavotti che è
uno che sta nello studio suo questa eh?"
P:
"Eh, però Luciano sai che cos'è eh? la deposizione di Alessandro
è stata brutta, è stata una incolpazione e gli..."
M:
"Ma Paolo, ma non facciamo, ma Paolo non facciamo prenderci in giro"
P:
"E gli avvocati hanno fatto un casino della Madonna"
M:
"Ma io senza deposizione di nessuno, incastro dieci di voi, dai!"
P:
"Luciano, okay lo puoi fare benissimo ma se uno dice"
M:
"Ora, ora ora la deposizione! Ma che cazzo di deposizione, noi ci facciamo
pigliare per il culo"
P:
"La la la l'abbiamo recuperata per i capelli"
M:
"Ci metto le mani io faccio caccià una decina di procuratori"
P:
"Eh, non faresti un cattivo... ma fallo porca madosca, te lo dici ma non
lo fai"
M:
"No non lo fo perché io rispetto il lavoro degli altri ma poi le
prese per il culo non mi piace"
P:
"Eh, comunque abbiamo risolto in maniera brillante, era dura eh? Insomma,
hai visto te l'han detta come era partita la richiesta?"
M:
"So tutto, so tutto anche perché mi sono incazzato abbastanza"
PREVITI
E LA LAZIO
"Previti
vuole che il Milan
dia
soldi a Lotito"
Giraudo
chiama Moggi
Giraudo:
"Sai che io adesso non so se sia vero o meno comunque Adriano dice che
lui ha litigato con Cesare Previti, perché l'ha chiamato Cesare
Previti per dargli una mano a Lotito".
Moggi:
"Eh!"
G:
"Allora lui gli ha detto, Cesare Previti gli ha detto guarda che lo vuole
Berlusconi, allora Adriano gli ha detto, allora fammelo dire da Berlusconi,
perché se Berlusconi vuole che io dia dei soldi a Lotito, siccome
mi sente sempre non ha problemi, me lo dice e allora dice dagli dei soldi
a Lotito, allora è un altro discorso, ma siccome non me l'ha mai
detto".
M:
"Sì no ma dai questo è un deficiente dai si perde, si perde
del tempo"
IL
MOVIOLISTA DI BISCARDI
Moggi:
"Ok Bertini, Dattilo e Trefoloni"
"E
che devo dire di Collina?"
Fabio
Conzutti chiama Moggi
Conzutti:
"Poi c'è vabbé Messina per Bologna-Milan. Il rigore non dato
al Milan eh, quello di Nesta però c'è il rigore dato e poi
tirato via"
Moggi:
"Non devi rompere i coglioni te lo dico subito"
(...)
C:
"Ma sì dopo sai, bene insomma Luciano adesso bisogna vedere come
la mettiamo cioè questo ti volevo chiedere"
M:
"Allora te devi salvare: Bertini, Dattilo e Trefoloni"
C:
"Sì no salvare questo l'avevo capito è sicuro"
M:
"Eh!"
C:
"Solo che dobbiamo fare Luciano, adesso dimmi te cosa devo fare, cioè
su Inzaghi a parte che non c'è niente, ma possiamo dire che"
M:
"Sul Milan puoi battere quanto ti pare"
C:
"Sì sì no quello sicuro!"
(...)
M:
"Trefoloni ha dato un rigore che non c'era no hai detto?"
C:
"Sì"
M:
"La partita era Lazio-Reggina, ha dato in favore della Lazio"
C:
"Sì"
M:
"E la prossima volta lo dà in favore della Reggina e pareggia".
(...)
C:
"Senti invece una cosa ti volevo chiedere Luciano, con Collina cosa facciamo,
visto che c'è il Messina di mezzo?"
M:
"Niente ha arbitrato benissimo"
C:
"Ah cioè è un rigore che è un rigore che si può
dare e lui l'ha dato punto"
M:
"Eh certo e certo, va bon"
C:
"Vabbé niente c'è questo e bon, vedo di farla andare nel
migliore dei modi possibili come sempre"
M:
"Tu vedi poi ci sentiamo dopo la trasmissione"
L'ACQUISTO
DI CANNAVARO
Moggi
al difensore
"Dì
al brindellone che vai via"
Moggi
chiama Fabio Cannavaro e un terzo uomo
Moggi:
"Allora lo possiamo fare anche oggi: fai chiamà Ghelzi (Ghelfi vicepresidente
Inter), gli dici che vuole andà via".
Cannavaro:
"Come?"
M:
"Fai chiamare Ghelzi, ooh.. come si chiama là, brindellone alto...
il Presidente!"
C:
"Facchetti"
M:
"Facchetti. Fai chiamare Ghelzi e Ghelzi lo farà. Gli dici: guarda,
io voglio andà via perché non sò considerato dall'allenatore
e stop".
(...)
M:
"Dagli una telefonata di brutto, dai! Poi richiamami, dai!"
I
SOSPETTI E LA ROMA
"Pensiamo
alle nostre
baggianate
e basta"
Moggi
chiama Giraudo
Giraudo:
"Scusa ma il primo grado, cosa hanno condannato il Chievo e il Siena, han
dei punti di penalità?"
Moggi:
"No no l'hanno assolti, hanno condannato Ricci, Sartori e Papadopulo"
G:
"La società?"
M:
"No no tutto a posto, tutto a posto e quindi si poteva anche evitare una
cosa del genere, oltretutto poi dice naturalmente son baggianate perché
io non ritengo assolutamente una cosa che sia un illecito però".
G:
"Tutto a posto per dire che anche le nostre son baggianate e be'".
M:
"Eh sì anche le nostre sono baggianate si è chiaro, va be',
meno male che noi abbiamo l'abitudine di fare sempre le cose per noi e
basta, (risata) e in quei casi lì ci aiutano le nostre forze".
(...)
G:
"Volevo dirti questo, c'era Baldini no al consiglio che ha accompagnato
Sensi no, lui aspettava fuori, quando sono uscito, siccome la Mazzolini
(Mazzoleni dirigente della Roma ndr) continua a rompere i coglioni che
vogliono fare il contratto delle partite no?"
M:
"Uhm"
G:
"Per il numero di gare che garantiamo, allora io ho detto guarda che e
gliel'ho fatto dire alla Mazzolini, noi parlavamo con Baldini per quando
ci sono i calendari, io gliel'ho detto guarda che noi non facciamo il contratto
se non mettete a posto Emerson eh? "No no ma voi avete questa roba qui
che andate fortissimo, quindi non c'è problema, mettiamo", e allora
gli ho detto ma guardate che questa continua a chiedere eh! La prossima
settimana bisogna vedersi noi inutile che 10 persone, bisogna che lei metta
a posto Emerson e contestualmente, mettiamo a posto il contratto, se no
non va bene 'sta cosa qua, ma non ci sono problemi, e allora se non ci
sono problemi"".
M:
"No no bisogna farlo contestualmente".
G:
"No ma scherzi".
M.
"Altrimenti si fottono eh!"
G:
"Ma che scherzi".
M:
"Quella è gente senza faccia". |
Diffusi
altri verbali delle intercettazioni che stanno gettando il calcio nel caos
Al
centro dei colloqui ancora le designazioni arbitrali e i rapporti con i
media
Moggi:
"Il duo indivisibile
lo
faccio alzare di peso"
Di
seguito i nuovi verbali delle intercettazioni trasmesse dalla magistratura
di Torino ai colleghi di Roma e all'ufficio inchieste della Federcalcio.
IL
CONSIGLIO DI STATO
Telefonata
Innocenzo Mazzini-Luciano Moggi
Mazzini:
"E il consiglio di Stato che ha fatto?".
Moggi:
"Il Consiglio di Stato?".
Ma:
"Sai che ha fatto? Ha riammesso il Como e la Viterbese".
M:
"Ma va!! Ha riammesso il Como e la Viterbese? Ha messo in crisi la Federazione!".
Ma:
"Eh e a questo punto si è riammessa l'Ancona in C2 è l'unica
cosa buona questa!".
M:
"E' un bel casino questo!".
Ma:
"E sai chi era il Presidente della sezione del Consiglio di Stato? Frascione".
M:
"Eh questo se non lo facciamo fuori!".
Ma:
"Ma l'avete sempre difeso voi".
M:
"Se non lo facciamo diventa un casino".
Ma:
"Ma come si fa a tenere Frascione".
M:
"Ma poi a fare così si dà contro alla Federazione eh!". (...)
M:
"Va bè senti un po' va invece ti voglio dire un'altra cosa, dunque
ieri sera, ieri Carraro ti ho detto che aveva telefonato a Lippi".
Ma:
"Sì"
M:
"Che Lippi gli aveva domandato dell'ufficio a Lippi gli aveva detto sì
va benissimo ma io non vorrei".
Ma:
"Ma lui non vuole la segretaria".
M:
"Ma non è mica così lasciate stare, io conosco Lippi, io
conosco Lippi come le tasche mie, va in tilt e si entusiasma ma se va in
tilt va in tilt"
Ma:
"Eh ma quando va male?"
M:
"Però lui ha bisogno di un'organizzazione"
I:
(risate).
(...)
Ma:
"Te, tu mi devi dire anche se c'è necessità di far sta cosa
per mettere a posto una certa cosa"
M:
"Quella lì, quella lì"
Ma:
"Te, tu mi devi dir la verità non mi devi qualcosa".
M:
"Ma te lo sto dicendo, c'è la necessità di mettere a posto
quella lì ma anche per organizzare".
Ma:
"Eeh no aspetta".
M:
"Per toglierla da dov'è in poche parole".
Ma:
"E no e stamme a sentire ti sto dicendo una cosa importante che tu devi
valutare".
M:
"Uhm".
Ma:
"Ma parlo io non c'è bisogno che parli te. Allora in Federazione
oggi sono stato avvicinato da due miei informatori, che mi hanno detto
guarda che la bionda va dicendo in giro che hanno messo di mezzo gli avvocati".
M:
"No non hanno messo di mezzo niente".
Ma:
"Aspetta lasciami finire, non solo hanno messo di mezzo gli avvocati ma
va dicendo che se non gli danno ogni cosa ben precisa e importante e compagnia
bella, fa venir fuori un gran casino e fa scoppiare un bel bubbone, allora
questa storia, non è bella se tu permetti"
(...).
Ma:
"No ma se questa scema va dicendo in giro ste cose".
M:
"No ma allora dobbiamo farlo prima possibile tu mercoledì vai da
Carraro e gli dici Moggi ti ha detto di fare una cosa e deve essere fatta!".
TOSATTI
E IL SORTEGGIO
Pairetto
chiama Bergamo
Pairetto:
"Che rottura di c... guarda ci fosse la designazione cazzo domenica prendevano
Collina, paf e si metteva a Udine a Udine che era il posto più giusto
per metterlo perché ci è stato casino questa settimana e
tutto e lo mettevamo lì e avevamo la più bella cosa che potessimo
fare".
Bergamo:
"Eh sì!"
P:
"Ma vaffanculo e poi ci rompe anche il cazzo quello lì...( parlano
di Tosatti n. d. r.) che lui che vuole sto cazzo di sorteggio noi invece
così mettevamo Collina che era la cosa più limpida nel senso..."
(...)
B:
"Il problema è che c'è Lazio e Roma e c'è Farina".
P:
"Orca troia guarda, togliamo una delle due, la Roma con chi gioca?".
B:
"E come fai la Roma gioca con l'Inter".
A:
"Puttana no quella va messa dentro".
B:
"La Lazio gioca in trasferta e aspetta dove gioca, perché le ho
guardate tutte sono stati un po' in ufficio
A:
"La Lazio gioca fuori, al limite togliamo la Lazio Paolo ma vaffanculo
eh si scusami scusami eh no?"
B:
"Ora non mi ricordo dove però si può anche levare".
A:
"No dico per dire non è una soluzione Paolo".
B:
"Ha sette punti si fa a quattro ce l'abbiamo, Collina Racalbuto Rosetti
e Farina e la Lazio se ne va in seconda fascia".
A:
"In seconda fascia e vaffanculo tanto la Lazio non è una squadra
da... no?"
MANOVRA
UEFA
Telefonata
Moggi-Innocenzo Mazzini
Ma:
"Tutta gente messa lì da Carraro, dai".
M:
"Certe volte non sanno neppure che fanno".
Ma:
"Sì ma il 27 quando c'è da andare a riscuotere lo stipendio..."
M:
"Ma che interessi hanno a togliere questo dall'Uefa?"
Ma:
"Eh ma perché è un amico nostro, coglione!"
M:
"Eh ma questo me lo devono, ma lascia perdere, eh questa sera chiamo Ghirellino
e te lo dico".
Ma:
"Ma a parte Pazzanese, non pensà solo a Pazzanese, c'è anche
quella storia dello Statuto eh!".
M:
"Quella è una cosa complicata va bè".
Ma:
"Boh, io so solo che lunedì quest'altro, si faccia la solita figura
del cazzo eh, mamma mia".
M:
"E se si fa una figura del cazzo ci mettono il commissario ad acta, eh".
IL
SEGRETARIO
Telefonata
Mazzini-Moggi
MA:
"Te lo sai che ieri c'è stato l'incontro a Roma tra Ghirelli e De
Laurentiis?".
MO:
"Sì me... fanno baci in bocca".
MA:
"Sai se si baciassero...".
MO:
"E' lui che gli fa da tramite su tutto, gli ho fatto prendere Marino".
MA:
"E allora perché non ci si manda..."
MO:
"E infatti che gli voglio fare io?"
MA:
"Bravo"
MO:
"Lasciami operare sai che arrivo (...) io a essere preso per il culo a
me mi sta bene tutto ma essere preso per il culo non mi piace".
MA:
"Ti volevo dare altre due perlettine, lui sta sminestrando a suo piacimento
sia il settore giovanile con quel demente di Papponetti sia qui al settore
tecnico"
MO:
"Come nel settore tecnico".
MA:
"Sì, qui a Coverciano"
MO:
"Che può fare a Coverciano?".
MA:
"Fa contratti, fa tutta una serie di azioni che dimostrano come lui si
senta il presidente federale".
MO:
"Ah dobbiamo fermarlo".
MA:
"Questo è pericolosissimo, ricordatelo".
BALDAS
E BISCARDI
Telefonata
Moggi-Fabio Baldas
BA:
"Allora, va bè con Aldo ho risolto".
M:
"Ci mancherebbe".
BA:
(risata) "Ah va bè gli ho parlato gliel'ho menata lì un po',
eh ancora eh ma ste cose, gli ho detto si va bè ascolta se ho sbagliato
ti richiedo scusa" (...)
BA:
"Allora intanto è stato Pairetto che ha messo i bastoni fra le ruote
all'Uefa, perché l'Uefa mi vuole tenere".
M:
"Eh adesso sento un pochino".
BA:
"Ascolta io ho fatto, ti ho preparato due righe di appunto, te le mando
via fax in ufficio?".
IL
DUO INDIVISIBILE
Telefonata
Moggi-Mazzini (parlano di Bergamo, Pairetto e la segretaria)
MA:
"Sì caro, il duo è invisibile ricordati di cosa ti dice Innocenzo".
M:
"No, no ti sbagli".
MA:
"Ma secondo lui eh!"
M:
"Cioè il duo indivisibile vorrebbe significare lei e lui? Ma perché
indivisibile?"
MA:
"Perché lei fa una questione di tutto che ha fatto per la struttura".
M:
"E per lui".
MA:
"E per lui bravo, non guadagnava 900 euro come li guadagna tutti, ma ne
guadagnava 2000".
M:
"E se io vado da Carraro e faccio alzà di peso tutte e 2? Il duo
indivisibile, guarda che io vado per pochi spicci eh!".
UNA
SEGRETARIA IN PIÙ
Lippi:
«Accidenti. Ah senti ti devo dire una cosa. Oggi mi ha chiamato Carraro
no? (...) Ieri sera quando te mihai telefonato e mi hai detto quella cosa
lì. Io lì per lì non ho neanche capito bene no?»
Moggi:
«Io ti facevo mettereuna segretaria a tua disposizione»
Lippi:
«Sì, no, volevo dire che quando me l’hai detto ieri sera,
io non ho capito benissimo quello che mi hai detto, poi mi hai detto tanto
ci sentiamo domani. (...) Oggi poi mi ha chiamato Carraro no? (...) Era
contento, mi ha fatto i complimenti, era tutto contento. Poi mi dice: senta
un po’, ho parlato con il vostro amico, emi dice di metterle una segretaria
a disposizione, ma io pensavo che lei con Vladovich si trovasse bene, no?»
Moggi:
«No, ma non ha capito un c...» (...)
Lippi:
«Come segretaria di Mazzini lo posso capire ma se viene fuori che
Lippi ha una segretaria, viene fuori sui giornali, viene fuori sicuro,
lo fanno venire fuori loro»
Moggi:
«Ma mica a disposizione tua, a disposizione del club Italia»
Lippi:
«Ecco, questo è un altro discorso (...) ma deve essere specificato
bene, eh» (...)
Moggi:
«Eh, ma perché le cose vanno bene Marcello, è qui che
bisogna far andar le cose meglio, capisci? (...) L’abilità sta nel
cogliere imomenti propizi per far andar meglio le cose siccome io conosco
la maniera dilettantistica di questi qua allora è meglio metterli
con il cappio subito in modo che capiscano che c’è un’organizzazione,
dove però non ci deve essere Lippi che la chiede, deve esser fatta
in modo che...» (...)
Lippi:
«Eh, infatti, infatti. Tu però devi essere bravo a fargliela
capire eh?»
Moggi:
«Domani vado a quella riunione e ci penso io...
BASTONI
TRA LE RUOTE
Baldas:
«Intanto è stato Pairetto a mettere i bastoni tra le ruote
all’Uefa, perché l’Uefa mi vuole tenere, mi vorrebbe tenere (...)
Ho parlato con Eberle ed Eberle mi ha detto guarda, se la Federazione non
l’Aia perché io non c’entro più con gli ispettori arbitrali
no, mase la Federcalcio manda due righe all’Uefa loro mi tengono»
Moggi:
«Chi, la Federazione dovrebbe mandarle?»
Baldas:
«Sì, esatto» (...)
Moggi:
«Eh, adesso sento un pochino»
Baldas:
«Ascolta io ho fatto, ti ho preparato due righe di appunto, te le
mando via fax in ufficio?»
Moggi:
«Mandamele in ufficio»
Baldas:
«Va bene, e comunque sarà poi mica Pairetto che mette i bastoni
tra le ruote no?» (...)
Moggi:«Ma
va’,maguarda se tu immagini che Pairetto può mettere i bastoni tra
le ruote (risata)»
HO
VISTO CHI BACIAVI
Moggi:
«Però te t’ho vista abbracciata a Baldini, nonmi sei piaciuta»
donna
(non identificata): «Nono, allora ti dico questo, che l’hanno trasmesso
in televisione?»
Moggi:
«Sì»
donna:
«Allora, ho trovato Baldini e Girando che stavano parlando insieme
(...)»
Moggi:
«Giraudo t’ha salutato mentre baciavi Baldini»
donna:
«(...) sai che gli ho detto, chiedi conferma a lui se non mi credi,
dico, ‘‘ma che bella coppia che fate capito?’’»
Moggi:
«Comunque è rimasto molto deluso»
donna:
«Chi? Perché?»
Moggi:
«E perché t’ha visto baci e abbracci »
IBRA
VIENE ALLA JUVE
Raiola:
«(...) Dice, guarda, diglielo a Zlata (è il presidente dell’Ajax
che si rivolge a Raiola) questo, può fare guerra quanto vuole (...)
noi non lo mandiamo via, perché se lui vuole andare via o va alla
Roma, che già offre di più... No no, ho detto, lui non va
alla Roma, e la Juve anche lei arriva a 12 milioni, non c’è problema.
(...) Lui ha tirato fuori un fax del Monaco che mi ha mandato adesso, del
Monaco, io gli ho detto guarda che il Monaco non ha neanche i soldi per
accendere la luce nello stadio. E un fax del Lione che vogliono trattare
intorno ai 20 milioni (...) Vuoi che te lo mandi il fax del Lione e del
Monaco?»
Moggi:
«Sì sì, ma intanto che me ne faccio io?»
Raiola:
«No, va be’, non vorrei che quello scemo di Giraudo dicesse Raiola
sta facendo lo scemo»
Moggi:
«Mica vorrai confronta’ Juventus, Lione, Monaco, dai»
Raiola:
«Tu devi essere un po’ più contento quando mi senti, capito?»
Moggi:
«E certo»
Raiola:
«Io ti do i gioielli»
Moggi:
«Ma io infatti vedi ti...»
Raiola:
«E Giraudo questo non lo capisce »
NAPOLI
- Il direttore generale della Juventus Luciano Moggi e l'amministratore
delegato Antonio Giraudo sono indagati anche per concorso in sequestro
di persona nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli.
Tale
accusa si riferisce a un episodio avvenuto al termine della partita Reggina-Juventus
del 6 novembre 2004, conclusasi 2-1 per i calabresi, ovvero quando i due
dirigenti avrebbero chiuso a chiave negli spogliatoi l'arbitro Paparesta
ed i suoi collaboratori Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro.
Tale
comportamento sarebbe scaturito dal fatto che la terna arbitrale non avrebbe
assicurato "un esito favorevole della gara della Juventus".
L'arbitro
e guardalinee "privati della libertà personale" sarebbero stati
minacciati con "plurime espressioni verbali", come è scritto nell'avviso
emesso dai magistrati. Il fatto è accaduto al Granillo di Reggio
Calabria il 6 novembre 2004.
La
circostanza emerge da alcune telefonate intercettate. La prima tra Pietro
Ingargiola, osservatore dell'Aia, e Tullio Lanese, presidente dello stesso
organismo.
Ingargiola:
"Cumpà, quello che ho visto io in vita mia non l'ho mai vista una
cosa del genere, cioè entrano Moggi e Giraudo...Moggi lo minaccia
col dito, col dito agli occhi... Tu sei scandaloso, come è scandaloso
il rigore che non hai dato. A Paparesta gli ha detto: con te non abbiamo
fortuna, almeno tu sei quello di sempre...io gli ho detto a lui (riferendosi
evidentemente a Paparesta): ma tu di queste cose...Dice: acqua in bocca,
mi fa, acqua in bocca per tutti...ripeto a me nun me ne frega niente. Io
non ho visto e non ho sentito, sono cose vostre...".
Lanese:
"...problemi vostri sono, è logico, io non c'ero, io non c'ero...
Ingargiola:
"...Io non ho visto e non ho fatto niente, io mi sono andato...quando questi
sono andati a minacciare, io sono andato dentro il bagno..."
Lanese:
"bravo, bravo, bravo".
In
un'altra telefonata, la stessa giornata, Moggi parla con una donna.
Moggi:
"Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono portato le chiavi in aeroporto...ora
li apriranno! Butteranno giù la porta..".
Successivamente
Moggi al telefono commenta con il giornalista Damascelli. "...Sono entrato
nello spogliatoio, li ho fatti neri tutti quanti! Poi li ho chiusi a chiave
e volevo portare via le chiavi, me le hanno levate, se no le portavo via".
Infine
quattro giorni dopo Moggi parla a telefono con Lanese: Lanese: "lo so,
non mi dire, cioè io so tutto perchè l'osservatore è
un mio amico e m'ha detto che t'ha visto entrare, cosa gli hai detto, dice
io che devo fare? Tu, gli ho detto, non c'ero e ti fai i c... tuoi. Eh,
eh, giusto?".
ROMA
- Moggi che chiama il designatore ed elargisce "consigli" per le griglie
degli arbitri alla vigilia della partita. Che parla con Giraudo meditando
di trovare un modo per "punire" Zeman. Poi una telefonata con il vice di
Carraro, Mazzini, per screditare i Della Valle. E ancora: l'arbitro Paparesta
"sequestrato" e minacciato sempre dal ds juventino negli spogliatoi del
Granillo a Reggio Calabria dopo la gara. Lo scenario che si delinea mano
a mano che filtrano i contenuti delle intercettazioni dei magistrati napoletani
è inquietante. Ecco alcuni dei dialoghi fra i vari protagonisti
dello scandalo, un vero e proprio terremoto per il calcio italiano.
Luciano
Moggi a Antonio Giraudo (22 dicembre 2004)
Moggi:
A Zeman "bisogna... bisogna fargli qualcosa, non so un sistema, peccato
che... bisogna dargli una legnata...". I due parlano del tecnico boemo
che, si ricorda nell'avviso di comparizione, aveva reiteratamente denunciato
le responsabilità della società juventina in ordine all'uso
di sostanze dopanti, e si prefigura così il tentativo di "raccogliere
dossier per screditarne la reputazione".
Moggi:
"Bisogna prendere le emorragie, dandogli un danno a questo qua, inventandoci
qualcosa, portandogli via un giocatore, trovargli qualche...".
Luciano
Moggi e Paolo Bergamo (9 febbraio 2005).
Moggi:
"Ora invece ti dico quello che mi ero studiato io
Bergamo:
"Vediamo cosa torna con quello che ho studiato io"
Moggi:
"Vediamo un pochino se...."
Bergamo:
"Vediamo chi ha studiato meglio... Chi ci metti in prima griglia di squadre?
Di partite?"
Moggi:
"Aspe'... fammi piglià il foglietto! Perché io me la son
guardata oggi per bene. Allora io ho fatto: Inter-Roma..."
Bergamo:
"Sì..."
Moggi:
"Juventus-Udinese..."
Bergamo:
"Sì..."
Moggi:
"Reggina-Milan..."
Bergamo:
"Sì..."
Moggi:
"Fiorentina-Parma, che non può non essere non messa qui... e Siena-Messina"
Bergamo:
"Sì..."
Moggi:
"Ho fatto di cinque, ma si può fa' anche di quattro però!
Non è che, però, Siena-Messina mi sembra una partita abbastanza
importante! Mi sembra, eh?"
Bergamo:
"Poi c'è anche Livorno-Sampdoria che all'andata c'è stato
casino! Comunque, vabbè, vai avanti, tanto questo... cambia poco"
Moggi:
"So' squadre che... so' squadre Livorno e Sampdoria che in pratica so'
un po' più tranquille!
Bergamo:
"Uhhh! Insomma! Mha... Vabbè, vai, tanto questo cambia poco, se
ne puo aggiungere anche una volendo, però arbitri per la prima fascia
ce ne ho pochi. Dimmi".
Moggi:
"Io c'ho messo Bertini..."
Bergamo:
"Uh..."
Moggi:
"Paparesta che ritorna..."
Bergamo:
"No, Palapresta non ritorna!"
Moggi:
"Ritorna venerdì"
Bergamo:
"Ma sei sicuro?"
Moggi:
"Sicuro!"
Bergamo:
"Ma se mi ha detto Gigi che questo impegno con l'Uefa lo tiene fuori fino
al 12..."
Moggi:
"Eeh... ti ha detto una ca... e il 12 quand'e? Bergamo: "Sabato"
Moggi:
"No, no, lui ritorna venerdi sera. Bertini, Paparesta, Trefoloni, Ragalbuto,
ci avevo messo Tombolini, però Tombolini poi ha fatto casino con
la Lazio, non so questo qui com'è, cioè ha fatto casino,
ha dato un rigore..."
Bergamo:
"Uh..."
Moggi:
"...e questi erano gli arbitri che io avevo messo in questa griglia"
Bergamo:
"E Rodomonti al posto di Tombolini, no?" Moggi: "....O Rodomonti al posto
di Tombolini, va pure bene.
Bergamo:
"E allora s'era fatta uguale, vedi?!"
Moggi:
"Io... io credo... credo che questa qui possa essere una griglia.... una
griglia"
Bergamo:
"Cioè io non c'ho Paparesta. Io ce ne avevo quattro. C'avevo Bertini,
Ragalbuto, Rodomonti e Trefoloni. E sinceramente Tombolini volevo tenerlo
un turno fermo perché ha sbagliato, sennò questi non li punisci
mai?"
Moggi:
"Si si, no no no... Eh... Oh? Guarda, ora ti dico... Può darsi pure
che io mi sbaglio, io pure c'ho della gente da tene' sotto, no? Se tu,
per esempio, non punisci Collina e Rosetti, gli altri sono tutti autorizzati..."
Bergamo:
".Ma infatti, io Collina e Rosetti non ce li ho mica messi, eh?"
Moggi:
"No, per dirti... Ma gli altri sono autorizzati a dire: se lo fanno loro
possiamo farlo anche noi, non ci devono rompere i coglioni!"
Bergamo:
"Io ce li ho scritti, Bertini, Rodomonti, Trefoloni, poi te me dici Paparesta,
meglio! Paparesta arriva e si fa arbitrare! L'importante è che arrivi
di venerdì perché Inter-Roma anticipa al sabato"
Moggi:
"No, no venerdi sera lui arriva! No, no, non ci sono problemi...."
Moggi:
"Io credo... credo che questa qui non abbia... non abbia nessun problema
questa griglia, penso. Lo penso io, poi sai, nel calcio non si sa mai,
se son problemi o meno, però..."
Bergamo:
"No, ma anch'io ci credo a questa qui, eh... l'unica cosa, non mi interessa
nemmeno che Bertini va a fare Reggina-Milan che è la sesta volta
del Milan e... da quel momento sarà poi precluso! Pazienza, ahò.
Non farà Milan-Juventus ma non è questo che ci preoccupa!
Perché tanto ha già fatto l'andata, quindi...".
Moggi
e Giraudo sono indagati anche per concorso in sequestro di persona, in
riferimento a un episodio avvenuto al termine di Reggina-Juventus del 6
novembre 2004, conclusasi 2-1 per i calabres: i due dirigenti avrebbero
chiuso a chiave negli spogliatoi del Granillo di Reggio Calabria l'arbitro
Paparesta e i suoi collaboratori Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro,
poiché la terna arbitrale non avrebbe assicurato "un esito favorevole
della gara della Juventus". L'arbitro e guardalinee "privati della libertà
personale" sarebbero stati minacciati con "plurime espressioni verbali",
come scrivono i pm.
La
circostanza emerge da alcune telefonate, la prima tra Pietro Ingargiola,
osservatore dell'Aia, e Tullio Lanese, presidente dello stesso organismo.
Ingargiola:
"Cumpà, quello che ho visto io in vita mia non l'ho mai vista una
cosa del genere, cioè entrano Moggi e Giraudo... Moggi lo minaccia
col dito, col dito agli occhi... Tu sei scandaloso, come è scandaloso
il rigore che non hai dato. A Paparesta gli ha detto: con te non abbiamo
fortuna, almeno tu sei quello di sempre... io gli ho detto a lui (riferendosi
evidentemente a Paparesta): ma tu di queste cose... Dice: acqua in bocca,
mi fa, acqua in bocca per tutti... ripeto a me nun me ne frega niente.
Io non ho visto e non ho sentito, sono cose vostre...".
Lanese:
"...problemi vostri sono, è logico, io non c'ero, io non c'ero..."
Ingargiola:
"Io non ho visto e non ho fatto niente, io mi sono andato... quando questi
sono andati a minacciare, io sono andato dentro il bagno..."
Lanese:
"Bravo, bravo, bravo".
In
un'altra telefonata, la stessa giornata, Moggi parla con una donna.
Moggi:
"Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono portato le chiavi in aeroporto...
ora li apriranno, butteranno giù la porta..".
Successivamente,
Moggi al telefono commenta con il giornalista Damascelli: "Sono entrato
nello spogliatoio, li ho fatti neri tutti quanti! Poi li ho chiusi a chiave
e volevo portare via le chiavi, me le hanno levate, sennò le portavo
via".
Quattro
giorni dopo, Moggi al telefono con Lanese.
Lanese:
"Lo so, non mi dire, cioè io so tutto perché l'osservatore
è un mio amico e m'ha detto che t'ha visto entrare, cosa gli hai
detto, dice io che devo fare? Tu, gli ho detto, non c'ero e ti fai i c...
tuoi. Eh, eh, giusto?".
Il
nome di Franco Carraro compare in una delle intercettazioni acquisite nell'ambito
dell'inchiesta della Procura di Napoli. Viene considerato direttamente
coinvolto nell'individuazione della griglia arbitrale e successivamente
del direttore di gara per dare un "aiuto" in campo alla Lazio. Il primo
episodio è riferito alla partita Chievo-Lazio vinta dalla squadra
romana per 1-0 il 20 febbraio 2005, sesta giornata della gara di ritorno.
Il presidente della Figc sottolinea a Paolo Bergamo - allora designatore
arbitrale - la necessità di "dare una mano alla Lazio", come dall'intercettazione
della telefonata del 3 febbraio.
La
circostanza viene comunicata da Bergamo a Pairetto, altro designatore,
e da Mazzini, vice presidente della Figc, allo stesso Pairetto:"Mi ha cercato
Lotito, voleva sapere, lui aveva parlato con Carraro, credo venerdì,
sulla richiesta di attenzione verso il suo caso, perché tu sai è
uno dei portabandiera di pro Carraro, pro Galliani, ma Carraro v'ha detto
qualcosa e non v'ha detto niente?... Cerca di capire Gigi, lui vuole sapere
soltanto se Carraro vi ha detto qualcosa, di tenere in considerazione la
posizione della Lazio e sua, perché lui sta facendo tanto...". Poi,
Mazzini a Lotito: "Ti volevo dire per dirti quanto ci tenevo a questa cosa,
lui (Bergamo) è alla Fifa, hai capito? E torna stasera, l'altro...
l'altro (Pairetto) è stato all'Uefa è tornato sabato".
Secondo
l'accusa si perfezionava dunque un accordo per favorire la Lazio. C'è
una telefonata tra Mazzini e Lotito, riferita all'intervento di Carraro.
Lotito:
"Quindi lui ci aveva parlato? Questo è un fatto positivo, allora
significa che è leale con me". E ancora: "Ma l'ha fatto specificamente
o genericamente? Nel senso per una conduzione anche futura non solo specifica
per un fatto"
Mazzini:
"No, no... me lo ha confermato, non solo... ma è un intervento pressante".
Lotito:
"Bisogna che te li lavori tutti e due e ci parli in modo chiaro, comincia,
comincia, dobbiamo vedere e cominciamo a dire, hai capito? A stabilire,
a stabilire, capito?".
Il
secondo episodio che riguarda la Lazio e quando, secondo l'accusa, c'è
un diretto interesse di Carraro, è relativo alla partita interna
vinta con il Parma per 2-0, il 27 febbraio, arbitrata da Messina. Mazzini
telefona a Lotito.
Mazzini:
"Bisogna salvarsi in tutti i modi, eh?...". Lotito: "Aho', domenica ho
il Parma eh? Che è importante".
In
un'altra telefonata, Mazzini dice: "Ti arrestano... ti arrestano". E Lotito:
"Aho', e perché mi devono arrestare?". Mazzini: "Eh, chiediglielo
a quelli del Parma... chiediglielo a quelli del Parma!...".
Il
terzo incontro della Lazio al centro dell'inchiesta è quello vinto
a Bologna per 2-1. Secondo l'accusa la designazione di Tagliavento era
stata predeterminata da Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini e Lotito. Il
presidente della Lazio dice: "Il problema adesso è a Bologna...
stammi a sentire... guarda che Bologna è importante, sai perché
o sai che m'ha fatto Gazzoni... lo sai che mi ha detto... domenica vicino
a me? Ti faccio una dichiarazione al vetriolo... dico vabbè... fai
la dichiarazione". Mazzini: "Te fai la dichiarazione... noi ci prendiamo
i punti".
Due
le partite del Milan al centro dell'inchiesta della procura di Napoli:
Milan-Brescia (risultato 1-1) del 9 aprile 2005, e Milan-Chievo (1-0) del
20 aprile 2005.
Per
il primo episodio sono indagati per concorso in frode sportiva Leandro
Meani, dirigente del Milan, il vicecommissario della Can, Gennaro Mazzei,
e il guardalinee Gabriele Contini. Gli inquirenti parlano di "designazione
fraudolenta" di Contini che si adoperava per "il raggiungimento di un risultato
comunque favorevole alla squadra milanista". In una conversazione del primo
aprile di quell'anno Contini, appena designato per la gara del Milan, chiama
Meani "per concordare un incontro a cena dopo la partita e Meani, vantando
il proprio merito per la designazione dice: "Figa, se non c'era zio, però,
sempre, eh?". Contini risponde con una risata.
Per
l'altro incontro, Milan-Chievo del 20 aprile 2005, risultano indagati sempre
Meani, l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo e il guardalinee Claudio
Puglisi. Agli atti una conversazione tra Bergamo e Pairetto. Bergamo sottolinea
che "a... a... e..., uno che è già da due mesi che dovevamo
averlo messo e c'è stata qualche pressione e quindi... si mette
Puglisi a fare Milan-Chievo... Ehm, ieri si è sbagliato e quindi
questi dicono: perché ci penalizzate? Ehm, cioè con me non
hanno parlato, eh? Ti dico la verità, hanno chiamato Gennaro".
In
un'altra partita il Milan, per gli inquirenti, risulta invece danneggiato
allo scopo di agevolare la Juventus. Si tratta di Siena-Milan (risultato
2-1) del 17 aprile 2005. Indagati Paolo Bergamo, Pier Luigi Pairetto, il
vicepresidente della Federcalcio Innocenzo Mazzini, Antonio Giraudo e il
guardalinee Duccio Baglioni. In quella gara fu annullato per fuorigioco
un gol al rossonero Schevchenko. Il 22 aprile c'è una telefonata
tra Mazzini e Giraudo. Mazzini, "al fine di esaltare - scrivono i pm -
la capacità e la potenza del gruppo" ricorda all'interlocutore il
lavoro "eccezionale" fatto da Bergamo per la partita Siena-Milan ("Però...
però devo dire a Siena il nostro amico è stato eccezionale,
eh").
Altra
conversazione del 17 aprile tra Leonardo Meani e Contini. Quest'ultimo
nell'attribuire le principali responsabilità a Baglioni precisa:
"E' l'amico di Pairetto, se lo vuoi sapere è quello che gli prenota
i biglietti, che Pairetto va a mangiare a casa sua, non al ristorante,
a casa sua".
Meani
poi chiama il vicecommissario Mazzei per lamentarsi dell'errore di Baglioni.
"Che c..., che c..., io questo proprio non lo voglio no, questo non lo
voglio, non l'ho mai chiesto né voluto, questo è uno... Oltretutto
adesso mi dice di stare molto attenti, eh, di non sbagliare perché
Galliani è furibondo, perché figurati. Quindi digli di stare
molto attenti da qui... alla fine del campionato". Ripete il concetto più
volte (sottolineano i pm) poi aggiunge: "...Comunque Gennaro è furibondo,
ri.. riporta da adesso in poi di non sbagliare più un c... perché
è furibondo, quindi anche mercoledì cercate di mandare due
intelligenti".
Diego
Della Valle fu anche vittima di un tentativo di screditarlo, per danneggiarlo
nella corsa alla Lega quando si opponeva a Adriano Galliani. E' uno dei
particolari che emerge dalle intercettazioni. Mazzini, il 3 dicembre del
2004, dice a Moggi: "Allora due mie strette conoscenze qui di Firenze hanno
una documentazione molto molto riservata ma molto interessante, che loro
son disponibili a vendere, sull'intrallazzo che il signor Della Valle ha
fatto con il Sindaco su certe operazioni di vendita di immobili qui a Firenze
in maniera truffaldina... Loro sono disponibili a dare la documentazione
con soldi naturalmente, a un plenipotenziario di Galliani... o chiunque
esso sia... Ora, sarò vero o non sarà vero, però merita
di andare a vedere secondo me".
Ci
sono poi altre telefonate, fino all'ultima del 22 dicembre. In una Moggi
dice a Mazzini: "Lavora per quella cosa là, fammi sape' qualcosa,
dai". In un'altra Mazzini spiega: "Io tra oggi e domani vedo quegli amici
che potrebbero avere delle cose interessanti!". E Moggi: "Io cambierò
spesso il telefonino, no? Per evita' che... che mi localizzino... però
tu adesso, una preghiera... questo qui è un numero che non devi
da' a nessuno!". Mazzini, successivamente, rivela a Moggi: "Hanno dei documenti
strani in mano... loro vogliono manda' via Della Valle".
Il
presidente del Livorno, Aldo Spinelli, fu 'punito' dall'arbitro De Santis
per le dichiarazioni rilasciate sulla cosiddetta 'combriccola romana' della
quale De Santis, secondo Spinelli, faceva parte. E' quanto si sostiene
nell'avviso a comparire della Procura di Napoli.
In
particolare, secondo l'accusa, De Santis, in veste di direttore di gara
dell'incontro Livorno-Siena, finito 3-6 l'8 maggio del 2005, avrebbe espulso
in maniera ingiustificata il calciatore Fabio Galante e avrebbe compiuto
"atti finalizzati ad alterare il risultato del predetto incontro terminato
con la vittoria del Siena, dovendo il Livorno giocare per oltre settanta
minuti in inferiorità numerica". E questo, si sostiene, "per danneggiare"
Spinelli. C'è una telefonata intercettata tra Innocenzo Mazzini
e De Santis. Il vice presidente della Figc dice: "Povero Spinelli... sei
stato come sempre splendido...". De Santis replica: "...Hai visto? Pronti
e via, uno fuori...".
Moggi
parla con Mazzini di Carraro: "Non deve rompere i coglioni".
La
telefonata è del 9 marzo 2005, dopo la convocazion fatta da Carraro
dei due designatori arbitrali, Bergamo e Pairetto. Mazzini rassicura Moggi:
"Sì ho già fatto quello che dovevo fare, stai tranquillo".
E il direttore generale della Juventus ribadisce: "perché non deve
rompere i coglioni". E, infine, conclude: "No, no noi ci sentiamo, ma ci
parlo io, parlo io e - dice testualmente - gli faccio parlà da Geronzi,
non ti preoccupà...".
Ignazio
Scardina, giornalista di Rai Sport, tra i destinatari degli inviti a comparire
della Procura di Napoli. E' fra gli esponenti del mondo dell'informazione
dei quali sono state intercettate in alcune telefonate. Il riferimento
nell'invito a comparire è in particolare al condizionamento presunto
di alcune trasmissioni tv - si cita Il Processo di Biscardi - e a singoli
giornalisti o commentatori del servizio pubblico o di emittenti private.
In relazione al Processo, Moggi parla con il moviolista Baldas, ex arbitro,
in riferimento a Rodomonti. Baldas dice: "C'e Rodomonti, gli diamo un po'
addosso se tu sei d'accordo". Moggi: "Noo, lasciatelo stare, visto che
ci sono io sabato, che mettere il rigore del Siena?".
In
un'altra telefonata, Baldas: "Senti, per quanto riguarda lì con
il Cagliari lì c'è un fuorigioco di ottanta centimetri io
non so se adesso devo verificare se è Mitro o Rossomando"
Moggi
risponde: "Ma... no bisogna salva... l'arbitro".
Baldas:
"No, no questo sicuro, a limite... no li diamo... scarichiamo sui guardalinee"
Moggi:
"Chi erano i guardalinee?"
Baldas:
"Mitro e Rossomando"
Moggi
gli dice: "Scarica su Ossomando...Somando"
Baldas
insiste: "Che ci faceva dall'altra parte...Non so se era lui lì
o se era dall'altra parte"
Moggi:
"Se era lui è bene se no scarichi su Mitro" Baldas: "Va bene, va
bene allora ho capito tutto...va bene"
Altra
telefonata, Moggi a Baldas: "Non mettere ovviamente la prova televisiva
di Ibrahimovic"
Baldas:
"Senti Tombolini gli do dentro un po' sulla storia... non te ne frega niente?".
Moggi:
"Sì...sì...non me ne frega niente".
Altra
telefonata, Moggi e Biscardi.
Biscardi:
"Zeman lo faccio stanga' da Riva..."
Moggi:
"Ma vogliamola una bella cosa? Andiamogli addosso di brutto".
Ci
sono altre telefonate tra Moggi e il presidente del Messina, Franza, e
ancora, tra Moggi e Biscardi dopo la partita Juventus-Milan, conclusasi
0-0.
Biscardi
riferisce: "L'unica moviola che ho fatto io, barando un po', come puoi
immaginare, che Costacurta stava dentro l'area con i piedi fuori, ma con
la mano che ha fatto il fallo da rigore, stava dentro l'area"
Moggi:
"Però guarda bisogna fa assolve l'arbitro con formula ampia"
Biscardi:
"Bertini... si, gli faccio mettere poco"
Moggi:
"Niente... no... niente, niente, niente Aldo.
Taglia...
taglia... taglia tutto... o dici che c'ha ragione l'arbitro oppure devi
taglia' la moviola".
Baldas
a Moggi, 17 gennaio 2005: "C'è il fuorigioco di Trezeguet sul gol"
Moggi:
"L'arbitro deve essere assolto alla grande! Anzi!"
Baldas:
"Ma tutto quello che vuoi... no però voglio dire, siccome sai, siccome
è in virtuale, si vede che c'è... che ci sono cinquanta centimetri
di fuorigioco!"
Moggi:
"Poi i cinquanta centimetri li accorci, devono diventa' venti".
PREVITI
CUORE LAZIALE - Luciano Moggi ha rapporti con molti politici, fra cui due
ministri. Un giorno però, dalle telefonate, spuntano anche i nomi
di Berlusconi e Previti. E' il 1° settembre 2004: Giraudo racconta
a Moggi una confidenza che gli ha appena fatto il vicepresidente del Milan,
Adriano Galliani, su presunte pressioni di Previti (laziale sfegatato),
per "aiutare" il presidente della Lazio Lotito, indebitatissimo col fisco:
"Adriano dice che lui ha litigato con Cesare Previti, perché l'ha
chiamato Cesare Previti per dargli una mano a Lotito. Cesare Previti gli
ha detto: "Guarda che lo vuole Berlusconi". Allora Adriano gli ha detto:
"Allora fammelo dire da Berlusconi, perché se Berlusconi vuole che
io dia dei soldi a Lotito, siccome mi sente sempre, non ho problemi, ma
siccome non me l'ha mai detto... ".
LE
MINACCE - La Commissione di vigilanza sui procuratori del calcio contesta
ad Alessandro Moggi, presidente della Gea, un comportamento scorretto e
minaccia di squalificarlo per un po'. Il giovane Ale va a piangere da papà
Luciano, che chiama furibondo un membro della Commissione, Paolo Conti:
"Che roba è?". Quello si giustifica: "Noi l'abbiamo sempre rimandata,
abbiamo già fatto molto, cerchiamo di fare il meno possibile, ma
cerca di intervenire tu". E gli segnala un altro membro, Gallavotti (avvocato
della federcalcio, ndr): "Tu gli devi dire che bisogna fare una pena pecuniaria,
se no rischia la sospensione, se tu li sensibilizzi". Moggi: "Ma chi bacherozzi
devo sensibilizzare? Io lo sculaccio! E tu vedi di non rompere i coglioni".
Poi telefona a Gallavotti, che lo chiama affettuosamente "Lucianone": "Tu
hai fatto quella commissione che giudica i procuratori, no? Bò,
sensibilizzali un po', perché il 20 hanno chiamato Alessandro per
una cosa di due anni fa. Ma digli che andassero a fanculo, che non rompessero
i coglioni! Li conosci tutti, mi raccomando, fammi sapè". L'avvocato,
ubbidiente, assicura: "Sì, sì, ci parlo io". Il giorno 22
Ale richiama papà: "L'avvocato Onorato della commissione ha chiesto
3 mesi di squalifica per me. Alla fine qualcuno mi ha difeso, anche se
questo stronzo di avvocato ha chiesto una multa più 3 mesi di squalifica".
Moggi senior è una furia: "L'accordo era una multa! Ora sistemo
Gallavotti, lascia fare a me". Prima però parla con un altro membro
della commissione, che gli spiega: "La deposizione di Alessandro è
stata brutta e gli avvocati han fatto un casino della Madonna". Ma Lucianone
passa alle minacce: "Ma io, senza la deposizione di nessuno, incastro dieci
di voi, dài! Ma che cazzo di deposizione, facciamo a pigliarci per
il culo? Ci metto le mani io e faccio cacciare una decina di procuratori!".
Alla fine Alessandro se la cava con una multa.
LUCIANONE
MOVIOLISTA - Con tutto quel che ha da fare, Moggi trova il tempo per istruire
i moviolisti. Uno di una tv privata lo chiama per sapere come trattare
l'arbitro Trefoloni che "ha regalato un rigore alla Lazio". E Lucianone:
"Bisogna trattarlo bene". Poi c'è il moviolista di Biscardi, che
dal 2004 ha inaugurato al Processo la "patente a punti" per gli arbitri.
Anche per lui, istruzioni precise prima di andare in onda: "Allora - raccomanda
Moggi - te devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere
quanto ti pare". Il giovanotto fa notare che gli arbitri hanno commesso
errori e, con la patente a punti, "qualcosina dobbiamo tirar via a Trefoloni
e Dattilo, magari un punto. Dimmi tu cosa devo fare e io nei limiti del
possibile faccio". Ma Moggi, inflessibile: "A Dattilo, Trefoloni e Bertini
va dato un punto in più: anziché 20, 21! Poi ci sentiamo
dopo la trasmissione". Il pover'uomo gli rinnova una raccomandazione, un
fax che gli ha inviato tempo prima: "Pensi di riuscire a far qualcosa per
me, per farmi fare qualche partita di serie A? Ti prego, ricordati di me
nelle tue preghiere". E Moggi, benedicente: "Ma io mi ricordo sempre di
tutti, non c'è bisogno di pregare".
L'ARBITRO
CON 50 OCCHI - Lunedì 20 settembre 2004, alla vigilia della cena
a casa Giraudo (martedì 21), vengono designati gli arbitri per la
terza di campionato, in programma mercoledì 22. La Juve sarà
a Genova contro la Sampdoria. Il 20 mattina Moggi chiede notizie a Pairetto:
"Ma che fate oggi i sorteggi?". Pairetto: "Sì, adesso... comunque
abbiamo impostato bene, stiamo definendo, è tutto ok... tutto avanti...
a dopo". Un'ora dopo un'impiegata dalla Figc chiama Moggi: "Sono usciti
gli arbitri per mercoledì". E lui: "Sì, sì, ma li
conosco già: abbiamo Dondarini". La donna è stupita: "Ah,
li conosce già? Sì, Dondarini, esatto". L'indomani un Dondarini
emozionatissimo chiama Pairetto per ringraziarlo (l'arbitro era stato pure
candidato da Pairetto ad internazionale). Pairetto: "Mi raccomando, Donda...
Fai una bella partita, che sai che lì sono sempre...". Dondarini:
"... particolari...". Pairetto: "Infatti, quindi con cinquanta occhi bene
aperti... per vedere anche quello che non c'è, a volte... So che
arbitrerai benissimo". La Juve vince 3-0, a mani basse. Il primo gol è
su rigore, generosamente concesso dal Donda fra le proteste. All'ultimo
minuto il guardalinee segnala un rigore anche per la Samp: fallo in area
su Pagano. Il Donda indica il dischetto, ma poi, quando Flachi sta per
calciare, cambia idea e trasforma il penalty in corner. Finisce in rissa.
L'indomani il malcapitato telefona a Pairetto: "Bella battaglia, hai visto?
Questi della Samp erano fuori di testa, se non c'erano i giocatori della
Juve che mi aiutavano, non so come finiva la partita... Ho dovuto dare
un rigore (alla Juve), che era di un netto, Gigi... Emerson mi guarda subito
come a dire "oh, ma questo è rigore", e io tranquillamente fischio
e indico il rigore, solo che sai lì nessuno ha capito niente...
il pubblico... Poi per fortuna mi dicono che c'è l'inquadratura
dietro la porta che fa vedere che è nettissimo... Non puoi dare
un rigore perché è una grossa squadra?". Quanto al rigore
dato e poi tolto alla Samp, è tutta colpa del guardalinee: "Mi ha
detto: "Donda, scusami, ho fatto una gran cazzata, non dare il rigore,
è solo angolo". Allora, sul 3-0, gli ho detto: "Ma ormai diamo il
rigore". Ma lui fa: "No, assolutamente non darlo, perché facciamo
una figura di merda". Alla fine l'episodio non è stato bello, ma
è meglio non averlo dato... Alla fine credo di averla portata via
limitando i danni...".
LE
GUERRE DEL MERCATO - La campagna acquisti bianconera, dopo l'arrivo di
Capello, ha due obiettivi: Fabio Cannavaro dall'Inter e Zlatan Ibrahimovic
dall'Ajax. I due sono già d'accordo con Moggi, ma restano da convincere
i rispettivi club, buttandola in rissa e aizzando i giocatori contro le
società. Il 20 agosto Lucianone dice a Giraudo: "Ho parlato con
Cannavaro e ci ho fatto parlà anche Ciro Ferrara". Il caso lo segue
il suo factotum Paco Casal. Ma poi Moggi parla direttamente con Cannavaro
e lo convince a far chiamare dal suo procuratore Branca "il brindellone
alto", cioè il presidente dell'Inter Giacinto Facchetti, per comunicargli:
"Guardate, io voglio andar via, perché non sono considerato dall'allenatore".
Insomma, Cannavaro "farà casino, dopodiché Paco interviene"
con l'Inter. Anche Ibrahimovic, ad Amsterdam, ha ricevuto precise istruzioni
sulle più moderne tecniche di guerriglia: rifiutarsi di giocare,
non presentarsi agli allenamenti, fare l'offeso per il trattamento del
compagno di squadra Van der Vart. "Il ragazzo (Ibrahimovic, ndr) c'ha le
palle... E' venuto fuori un litigio bestiale - confida Moggi a un giornalista
famoso e molto amico - alimentato un po' da noi, insomma...". Alla fine,
come da copione, Ibrahimovic approda alla Juve. Pairetto, sempre molto
super partes, chiama Moggi apposta dall'Uefa per complimentarsi dell'affare:
"Eccezionale! Bestiale! Complimenti! Madonna!". |