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Da "GIALLOROSSI"
- Dicembre 1980
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DA QUEL GIORNO LA MIA VITA
E'
STATA UN INFERNO
(Lugano, Svizzera, Novembre 1980)
L'appuntamento con il latitante è per le
cinque del pomeriggio, in piazza del municipio. Quando
arrivo, accompagnato dal collega Mario Biasciucci
dell'Occhio, lui è già lì.
"Come stai?", gli
chiedo. "Male, grazie", risponde. Però non ha l'aria
dell'individuo braccato, anche se le polizie di tutta
Europa, in questo stesso momento, gli stanno dando la
caccia. Lui, G.F., è l'ultra romanista che il 28
ottobre del 1979, allo stadio Olimpico, uccise con
un razzo per le segnalazioni marine il tifoso laziale
Vincenzo Paparelli. E' sereno, disteso, quasi
disinvolto.
"Andiamoci a bere un caffé", dice."Poi
vi racconterò tutto". Indossa
un
paio di jeans sdruciti, stivaletti a punta scalcagnati e
un maglione che fanno a pugni con la camicia rossa della
Cerrel, elegantissima e acquistata a Roma, in una
boutique, quando ancora non doveva nascondersi."Adesso non potrei permettermela"
aggiunge guardandomi con gli
occhi socchiusi per il fumo della sigaretta."Non ho una lira".
E' DURO VIVERE DA LATITANTE?
"Altro che se è duro. Devi sempre correre,
scappare, diffidare di tutti e di tutto. Ogni persona
che incontri può essere un poliziotto. Per questo, ho
deciso di farla finita. Tra venti giorni, un mese al
massimo, mi costituirò, tornerò in Italia e affronterò
il processo. Non ce la faccio più a tirare avanti
così, sono a tocchi. Ho già contattato i miei
avvocati, G.A. e P.V., per farmi consigliare. In fondo
ho solo 19 anni e, anche se mi condanneranno, potrò
ancora rifarmi una vita".
L'UOMO CHE HAI AMMAZZATO NE AVEVA 33. CI HAI
MAI PENSATO?
"Cristo, se ci ho pensato. Non ho dormito la
notte per il rimorso, questo è stato un anno
d'inferno, il peggiore anno della mia vita".
Parlando, siamo arrivati davanti a un bar
che tutti, qui a Lugano, chiamano "Caffè del Federale"
perché tra la sua clientela, un tempo, c'erano
parecchi neofascisti italiani in fuga. Proprio lì, a
quel tavolo d'angolo, Marco Pozzan (notoriamente amico
Freda e Ventura) rilasciò la prima intervista dalla
clandestinità e Angelo Angeli, detto "golosone" per la
sua passione per i Baci Perugina e il tritolo,
riceveva gli amici sanbabilini e i "colleghi" della
S.A.M., Squadre d'Azione Mussolini.
La domanda è inevitabile.
COME MAI CI HAI DATO APPUNTAMENTO IN QUESTO
POSTO? CHI TE L'HA SUGGERITO?
"Nessuno, non sforzarti per capire, perché
tanto arriveresti a conclusioni sbagliate. Non sapevo
che i fascisti pascolavano qui, insomma non sono un
"nero" se è questo che vuoi sapere, non ho alcun
interesse per la politica. Caso mai sono giallorosso, la
mia unica fede è la Roma".
ANCHE ADESSO, DOPO TUTTO QUELLO CHE E' SUCCESSO?
"Sì!"
DOVE HAI TRASCORSO QUESTO ANNO DI LATITANZA?
"In giro, facendo una vita infame e modesta.
Ho tirato a campare".
CHI TI HA DATO I SOLDI PER SOPRAVVIVERE? SI,
INSOMMA, CHI TI HA AIUTATO? LA VEDOVA DI VINCENZO
PAPARELLI HA DETTO IN UN'INTERVISTA CHE C'E' QUALCUNO CHE
TI PROTEGGE, CHE FINANZIA LA TUA FUGA.
"No, io so' disgraziato, non ho santi in
paradiso. Per mantenermi ho dovuto lavorare a giornata.
Ho fatto il lavapiatti, l'idraulico, il meccanico".
COME FACEVI A FARTI ASSUMERE?
"Dicevo di avere fame"
HAI MAI TEMUTO DI VENIRE SCOPERTO?
"Un'infinità di volte. La prima mi capitò
subito dopo la disgrazia. Ero alla macchia da una decina
di giorni. Presi un treno per tornare a Roma e mi trovai
in uno scompartimento di seconda classe con diversi
viaggiatori. Uno di loro era un poliziotto in borghese,
lo capii dai discorsi. A un certo punto si mise a
leggere il giornale. Con la coda dell'occhio vidi che
stava guardando la mia fotografia e lo sentii eslamare:
"Se mi capitasse tra le mani questo tipo qui, gli
metterei la pistola in bocca e lo menerei pure". Per
paura che mi riconoscesse, mi buttai una rivista in
faccia e rimasi così per tutto il viaggio, facendo finta
di dormire. Non ho mai pregato come quella volta. Anche
di recente per poco non mi è venuto un colpo. Stavo
rientrando nel mio rifugio, quando ho sentito una voce
che diceva: "Giovanotto...". Mi sono girato e ho
visto un gendarme che correva verso di me. "Stavolta
è proprio finita" ho mormorato. Invece voleva solo un
fiammifero. Gli ho regalato l'accendino dalla gioia
quando me ne sono reso conto".
I VECCHI AMICI TI SONO RIMASTI VICINO?
"No, mi hanno abbandonato. Non c'è stato un
cane che sia andato da mia madre a chiedere notizie.
Perfino la ragazza mi ha piantato. Ha 18 anni. Non ho
più avuto il coraggio di cercarla da quello
stramaledetto giorno".
CHE COSA RAMMENTI DI QUEL POMERIGGIO?
"Tutto. Le grida della folla, il rumore del
razzo..."
COME TE LO ERI PROCURATO?
"In un negozio, dove sennò? IL giorno prima
del derby, approfittando del fatto che ero di riposo, mi
sono trovato con i soliti amici. C'erano M.A., E.M. e
altri"
TUTTI TIFOSI DELLA ROMA?
"Bé, dire tifosi è poco. Noi ciavemo er core
giallorosso, Pruzzo è il nostro Dio e Liedholm il suo
profeta..."
CHE COSA AVETE FATTO?
"Abbiamo studiato un programma per sostenere
la squadra l'indomani"
RISULTATO?
"Siamo andati a comprare dei botti per fare
un pò di casino, Nel primo negozio non c'era niente che
facesse al caso nostro, ma nel secondo ci hanno fatto
vedere dei razzi a luce rossa. "Sono pericolosi?" abbiamo
chiesto. "No",ci ha risposto il proprietario. "Se
li sparate orizzontali, a 50 metri si apre il paracadute e
potete raccoglierli con una mano". Se non ci avesse
detto così non li avremmo presi, siamo stati truffati,
insomma. Oltretutto le istruzioni erano scritte in
inglese e nessuno di noi capisce questa lingua. Soltanto
dopo abbiamo saputo che si trattava di residuati di
magazzino, che non si trovavano neppure più in
commercio. Con 50mila lire ne abbiamo presi tre"
CHI VI HA DATO QUEI SOLDI? LA ROMA?
"Tutto sudore nostro. Ce li siamo procurati da
soli. Noi del Commando Ultrà Curva Sud siamo sempre
stati autosufficienti"
CHE COS'E' IL "COMMANDO ULTRA' CURVA SUD"?
"E' il fior fiore dei tifosi romanisti..."
DEI PIU' SCATENATI, VISTO CHE IL VOSTRO STEMMA
E' UN TESCHIO CON UNA FOLGORE?
"Macché scatenati, noi ci agitavamo solo per
rincuorare la Roma. Sono i "trascinatori" quelli che
fanno casino. Loro sono dei delinquenti, armano anche i
bambini. Noi abbiamo sempre usato bengala innocui"
LA SOCIETA' FAVORIVA LA VOSTRA ATTIVITA'?
"Non ci ha mai aiutato più di tanto. Ci dava i
biglietti omaggio del servizio d'ordine e ci metteva a
disposizione il magazzino"
BEL SERVIZIO D'ORDINE! NEL MAGAZZINO CUSTODIVATE
I RAZZI. ALLORA SONO LE SOCIETA' A FAVORIRE LA VIOLENZA.
"No, la Società non c'entra. Il magazzino ce
lo dava per le bandiere, Certo che ogni tanto qualcuno
ci nascondeva anche i botti. Con i biglietti del
servizio d'ordine, difatti, si passava dallo stesso
cancello "E" da cui entrava il personale dello stadio.
Non c'erano controlli. Quel giorno, ad esempio, i razzi
me li ha portati dentro uno della Roma due ore prima
dell'inizio. Io ero fuori con quelli del controllo".
POI CHE COS'E' ACCADUTO?
"I laziali si davano un gran daffare e così
abbiamo pensato di controbatterli. Mi sono ritrovato in
mano il primo razzo e l'ho acceso, ma ho dovuto agitarlo
perché non partiva. A forza di muoverlo mi è sfuggito di
mano, era la prima volta che lanciavo un ordigno simile.
Subito dopo ho cercato di accenderne un altro, ma si è
sprigionato un fumo densissimo. Nella nebbia ho visto la
folla ondeggiare dalla parte dei laziali, nient'altro."
NON TI SEI ACCORTO DI AVER UCCISO UN UOMO?
"No, l'ho saputo dalla radio e dagli
altoparlanti del campo".
ALLORA CHE HAI FATTO?
"Sono rimasto al mio posto a vedere la
partita. Speravo che non fosse il mio, quel razzo
maledetto. Verso la fine del primo tempo, però ho notato
che i compagni mi guardavano in modo strano e ho
cominciato ad allarmarmi. Appena hanno aperto i cancelli
dello stadio me la sono squagliata. Mica poteva restare
lì con scritto assassino in fronte".
QUESTA E' LA PRIMA VOLTA CHE AMMETTI DI AVER
LANCIATO IL RAZZO OMICIDA. SE NON SBAGLIO, IN PASSATO HAI
SCRITTO UNA LETTERA A UN GIORNALE NEGANDO TUTTO.
"Non sapevo più cosa fare per discolparmi,
avevo perso la testa. Quel giorno non volevo fare del
male a nessuno, tanto è vero che giravo a viso scoperto,
senza fazzoletto sul volto come fanno gli ultrà quando
decidono di menare le mani. Non sono mai stato violento.
Certo, qualche volta mi sono picchiato con i laziali, ma
tutto è finito lì. Ho sempre avuto paura di prenderle.
Anche da bambino ero sottomesso a tutti. Nella mia zona
mi chiamavano "pollacchione" e non mi rispettava
nessuno".
ERI GIA' ROMANISTA A QUELL'EPOCA?
"Tifavo per la prima in classifica che era la
Juventus. Poi ho scoperto la Roma e me ne sono
innamorato. Ho cominciato ad andare allo stadio ad otto
anni con mia sorella N. A 13 anni ho cominciato a
lavorare perché non avevo più voglia di studiare. Con i
primi guadagni mi sono comprato un abbonamento per la
Curva Sud".
TORNIAMO ALLA TUA FUGA.
"C'è poco da dire. Quando i compagni, che sono
rimasti allo stadio fino all'ultimo, mi hanno confermato
che la polizia mi cercava per l'assassinio di quel tizio
me la sono squagliata. Prima però ho telefonato a casa,
a mia madre, dicendole che partivo per Pescara".
NON LE HAI DETTO ALTRO?
"E che so' scemo? Mica potevo dirle "ho
ammazzato uno". Sarebbe svenuta al telefono".
AVEVI MOLTO DENARO CON TE?
"Duecentomila lire, tanto è vero che ho dovuto
chiedere ospitalità a un amico. La sera dopo mi sono
spostato, poi ho cominciato a vagare da un paese
all'altro. Sono stato anche all'estero..."
COME VIAGGIAVI?
"In treno o con l'autostop. La polizia
trascura gli autostoppisti, ha altro da fare".
ADESSO COME TRASCORRI LE TUE GIORNATE?
"Lavorando qua e là. La sera non esco mai, non
vado neppure al cinema per paura che mi fermino per
chiedere i documenti".
HAI PIU' VISTO I TUOI GENITORI?
"No, ed è questa la cosa che mi dispiace di
più. Oltretutto io contribuivo al bilancio familiare.
Prendevo 50mila lire alla settimana e le versavo quasi
tutte in casa. Papà è un saldatore disoccupato, da solo
non ce la fa a mandare avanti la famiglia".
DAVI TUTTO A LUI?
"Sì. Pensa che gli amici mi avevano
soprannominato "Tzigano" perché, per non sporcare il
vestito buono, andavo allo stadio conciato come uno
straccione".
SEI PIU' TORNATO A VEDERE UNA PARTITA?
"No, mi è sempre mancato il coraggio. Ho paura
di tradirmi per l'emozione. Ma un giorno ci ritornerò.
Magari andrò in tribuna, non nella curva sud".
TI SEI PENTITO DI QUELLO CHE HAI FATTO?
"Se vedessi un ragazzo con dei razzi in mano
glieli farei ingoiare. Mi sono rovinato la vita per
quella robaccia".
A DIRE IL VERO TE L'ERI GIA' ROVINATA PRIMA.
AVEVI GIA' AVUTO ALTRI GUAI CON LA GIUSTIZIA.
"Quali guai? Le mie sono sempre state
stupidaggini. Ho preso 4 mesi per uno scippo, ma non
avevo una lira. E da piccolo mi sono fatto pescare
mentre giocavo dentro una macchina rubata da altri.
Tutto qui".
COSA FARAI DOPO ESSERTI COSTITUITO?
"Scriverò una bella lettera alla moglie e ai
figli di Paparelli per chiedere il loro perdono".
SPERI CHE TE LO RICONOSCANO?
"Sì. Quel disgraziato è morto, ma sono
disgraziato anch'io che continuo a vivere con questo
peso sulla coscienza".
HAI PAURA DI ANDARE IN GALERA?
"No. Ho paura di uscire. Sono sicuro che i
laziali non dimenticheranno ciò che è accaduto e, prima
o poi, verranno a cercarmi per pareggiare il conto.
Si è trattato di una disgrazia, maledizione,
non di un delitto".
L'intervista è finita, prima di andarsene G.F.
si dà una spolverata agli stivaletti a punta, da bullo
di periferia che balla il liscio. "Presto ci
rivediamo a Roma", dice. "Sto preparandomi per
"L'ultimo Tango".
(Articolo
di Gian Paolo Rossetti, "Oggi")
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Lettera di Tzigano a "Il Tempo"
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ENGLISH VERSION
SINCE
THAT
DAY MY LIFE
HAS
BEEN THE HELL
(Lugano, Suisse, November 1980)
The
appointment with the absconding is at 5 p.m. at the
Municiple's Square. When I arrive, with my colleague Mario
Biasciucci of "Occhio", he is already there. "How are
you?", I ask him. "Bad, thanks", he answers.
After all he has not the appearence of the pursued man,
even if all the european police, at this moment, are
hardly looking for him. He, G.F., is the AS Roma ultrà
that on October
28th ottobre 1979, at the Olympic Stadium, killed
with a sea-rocket tha Lazio fan Vincenzo Paparelli. He's
calm, relaxed, almost sure of himself.
"Let's go
and have a coffee", he says. "Then I'll tell you
all". He wears a pair of ruined jeans, ruined boots
and a sweater that contrast too much with the red Carrel's
shirt, very elegant and bought in Rome, in a boutique,
when he still hadn't to hide. "Now I couldn't take the
liberty" he adds looking with almost closed eyes due
to the cigarette's smoke.
"I don't
have money". IS IT HARD TO LIVE AS
ABSCONDING?
"Yes it
really is. You must run, escape always, suspect of
everyone and everything. Every person you meet can be a
cop. Due to this, I have decided to finish. In a twenty
days, one month, I'llo go back to Italy, I will go to
the police and I will front the justice, I just can't
carry on this way, I'm destroyed (in roman slang
n.d.r.). I've already contacted my lawyears, G.A. e
P.V., to get a suggest. I'm only 19 after all, and even
if I'll be condamned I still can to re-do my life".
THE MAN YOU
KILLED WAS 33. DID YOU THINL ABOUT THIS?
"Christ,
I thought about it. I didn't sleep the night due to the
remorse, this ahas been a hell-year, the worst year in
my life".
While
talking, we arrived in front of a bar that everyone here
in Lugano call "Federal's Coffe Bar" because in its
clients, once upon a time, tehre were a lot of italian
neo-fascist escaping. Just there, at that angle-table,
Marco Pozzan (friend of Freda & Ventura) gave his
first interview from the absconding and Angelo Angeli,
told "big greedy" due to his passion for Baci Perugina
and tritol, entertained his friends from San Babila and
his colleagues of S.A.M., Squadre d'Azione Mussolini. I
can't avoid the question.
WHY YOU GAVE
TO US APPOINTMENT IN THIS PLACE? WHO SUGGESTED IT TO YOU?
"Nobody,
don't try to understand, because you'd reach wrong
conclusions. I didn't know tha fascists were used to
come here, I'm mot a "black", if it's this that you want
to know., I don't have interest in politics. In case I
am yellow-red, my only faith is AS Roma".
EVEN NOW,
AFTER ALL WHAT'S HAPPENED?
"Yes!"
WHERE HAVE
YOU BEEN IN THIS YEAR OF ABSCONDING?
"Travelling
around, doing an abominable and moderated life. I tried
to carry on".
WHO GAVE YOU
THE MONEY TO CARRY ON? WHO HELPED YOU? THE PAPARELLI'S
WIDOW TOLD IN AN INTERVIEW THAT SOMEONE PROTECT YOU, THAT
PAYS YOUR ESCAPE.
"No, I am
disgraced, I don't have anyone in the paradise. I had to
work day by day to live. I did the dish-washers, the
hydraulic, the mechanic".
HOW DID YOU
GET THESE JOBS?
"I told
to be hungry"
DID YOU EVER
HAVE THE FEAR TO BE FOUND?
"Several
times. First time was immediately after the disgrace. I
was escaping since ten days. I catched a train to go
back to Rome and I found a seat in a second class room
with some different people. One of them was a cop, I
understood it from their talking. At one point he
started reading a newspaper. With the tail of my eye I
saw that we was watching at tmy picture and I heard him
saying: "If I could get in my hands this guy, I'd
put my gun in his mouth and then I beat him". I threw a
newspaper on my face to avoid him recognizing me and I
stayed in that way all long the trip, pretending to
sleep. I never prayed so much as that time. Even few
days ago, I felt very fear. I was coming back in my
haunt, when I heard a voice saying "Hey guy...".
I turned and I saw a cop running towards me. "This
time is really over" I thought. While he only was
looking for a match. I gave him my lighter when I
understood".
DID OLD
FRIENDS SUPPORTED YOU?
"No, they
left me. Nobody asked to my mother news about me. My
girlfriend too left me. She's 18. I didn't have the
courage to look for her since that bloody day".
WHAT DO YOU
REMIND OF THAT AFTERNOON?
"Everything.
The crowd screaming, the rocket's noise..."
HOW DID YOU
GET IT?
"In a
shop, obviously. The day before of the derby, I was on
rest, so I met with the usual friends. There was M.A.,
E.M. and others"
EVERYBODY AS
ROMA FANS?
"Well, to
say fans is reductive. We have our heart that is yellow,
Pruzzo is our Gos and Liedholm his prophet..."
WHAT DID YOU
DO?
"We
studied a program to support our team the next day"
AND SO?
"We went
to buy something to do a bit of chaos. In the first shop
we didn't find anything, but in the second one they
showed us some rockets with a red light. "Are they
dangerous?" we asked. "No",the owner answered.
"If you shot them in an horizontal way, after 50
meters the parachutes opens and you can get them with your
hand". If that man didn't say this, we wouldn't take
them, we have been swindled. And after this the
instructions were in english and we dont't speak this
language. Only after we knew that they were old
residued, no more in commerce. With 50 thousand lire we
took three of them"
WHO GAVE YOU
THAT MONEY, AS ROMA?
"All was
our sweat. We gained by ourselves. We of the Commando
Ultrà Curva Sud are auto-sufficient"
WHAT IS THE
"COMMANDO ULTRA' CURVA SUD"?
"It's the
cream of AS Roma fans..."
THE MOST
VIOLENT, CONSIDERED THAT YOUR SYMBOL IS A SKULL WITH A
THUNDER-BOLT?
"No,
we're not violent, we got agitated only to support AS
Roma. The "draggers" are the ones who do the chaos. They
are delinquents, they give weapons to the children too.
We always used inoffensive rockets"
THE AS ROMA
SUPPORTED YOUR ACTIVITY?
"Not so
much. AS Roma gave us some free tickets and gave us a
room near the stadium"
WHAT A
WONDERFUL SECURITY SERVICE! IN THAT ROOM YOU HIDED THE
ROCKETS. SO, IT'S TRUE THAT FOOTBALL SOCIETIES FAVOURS
VIOLENCE.
"No, it's
not AS Roma fault. The room was for the flags. Yes,
sometimes someone hided the rockets too. With the free
tickets you can get in from the "E" gate. From that gate
go in also the people who works in the stadium. There
wasn't controls. On that day, for example, the rockets
were taken inside from a AS Roma's worker two hours
before of the kick off. I was outside with the
security".
AND WHAT
HAPPENED THEN?
"Lazio
fans were working hard, so that we thought to fight
them. I took the first rocket and I lighted it, but I
had to shake it because it didn't work. Shaking it, it
got off from my hands, it was the first time that I was
using that sort of thing. Immediately after I tried to
light another one, but a very dense smoke came out. In
the fog I saw the Lazio fan crowd waving, nothing more."
DIDN'T YOU
GET ADVICE TO HAVE KILLED A MAN?
"No, I
knew it from the radio and from the speakers".
AND WHAT YOU
DID?
"I stayed
at my seat watching the match. I hoped that bloody
rocket wasn't mine. But at the end of the first half I
noted that my friends were looking at me in a strange
way and I started to be alarmed. At the opening of the
gates I went away. I certainly couldn't stay there with
"killer" written on my head".
THIS IS THE
FIRST TIME THAT YOU ADMIT THE LAUNCH OF THE KILLER ROCKET.
IF I AM NOT WRONG YOU WROTE A LETTER TO A NEWSPAPER WHERE
YOU SAID THE CONTRARY.
"I didn't
know what to do, I lost my head. I didn't want to do
anything bad to anyone that day, infact I was going
around with discovered face, without hiding my face like
ultrà do when decide to beat. I never been a violent. I
boxed with lazio fans sometimes, that's true, but
everything ended there. I always was afraid to be
beaten. Even when I was a child I was under everybody.
In my quarter I was nicknamed "big chicken" and nobody
respected me".
WERE YOU
ALREADY A ROMA FAN ON THAT PERIOD?
"I
supported the first in the championship, which was
Juventus FC. Then I discovered AS ROma and I felt in
love with her. I started to go to the stadium when I was
8 with my sister. At 13 I started working 'cause I
didn't want to study anymore. With my first gains I
bought a season ticket for the Curva Sud".
LET'S GO
BACK TO YOUR ESCAPE.
"There's
few to say. When my friends, who stayed in the stadium
till the end, confermed me that police were looking for
me fue to the killing of that man I went away. But
firstly I phoned to my mother, telling her that I was
leaving for Pescara".
DIDN'T YOU
TELL ANYTHING ELSE TO HER?
"Do you
think I'm crazy? I certainly couldn't tell her "I
killed a man". She would have fainted at the phone".
HOW MANY
MONEY YOU HAD WITH YOU?
"200
thousand lire, infact I had to ask ospitality to a
friend. The evening after I moved, then I started going
from a town to another. I have been abroad too..."
HOW DID YOU
TRAVEL?
"By train
or by autostop. Police doesn't care about autostop, they
have sometihng else to do.
AND NOW HOW
DO YOU SPEND YOUR DAYS?
"Working
here and there. I never go out on evening, I don't go to
the cinema 'cause I'm afraid to be halted from police.
HAVE YOU
SEEN YOUR PARENTS ANYMORE?
"No, and
this is the thing that I miss more. Apart from this I
gave my gains to the family. I gained 50 thousand lire
in a week and I gave this money to my family for the
most part of it.. My dad is desemployed, he can't carry
on the family by himself".
DID YOU GIVE
EVERYTHING TO HIM?
"Yes. You
know, my friends nicknamed me "Tzigano" because I was
very bad dressed at the stadium to keep clean my new
suit".
DID YOU GET
BACK TO SEE A FOOTBALL MATCH?
"No, I
never had the courage. I am afraid of my emotions. But
one day I'll go back. Maybe I'll go in the tribune, not
in Curva Sud".
DID YOU
REGRET FOR WHAT YOU DID?
"If I see
a guy with rockets in his hands I would make him eat
them. I ruined my life for that bad sort of things".
TO BE
HONEST, YOU HAD YOUR LIFE ALREADY RUINED. YOU ALREADY HAD
OYTHER TROUBLES WITH THE JUSTICE.
"Which
troubles? All little things. I took 4 months for a
theft, but I didn't have money. And when I was a child I
got caught when I was playing in a car which was stolen
by other people. That's all".
WHAT WILL
YOU DO AFTER GOING TO THE POLICE?
"I will
write a nice letter to the Paparelli's wife aand sons to
ask them forgive".
DO YOU HOPE
THAT THEY WILL?
"Yes I
do. That poor man died, but I'm poor too as I live with
this fact on my soul.
ARE YOU
AFRAID OF JAIL?
"No. I'm
afraid to go out of jail. I'm sure that Lazio fans will
not forget what's happened and, one day, they will look
for me. It has been a disgrace, Goddamn, not a delict".
The
interview is over, before to go away G.F. cleans his
boots."Soon we will meet in Rome", he says. "I'm
preparing for the last dance".
(By Gian
Paolo Rossetti, "Oggi")