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ROMA - ATHLETIC CLUB BILBAO 2-1 Roma, Stadio Olimpico Giovedì, 6 marzo 2025 ore 21.00 ![]() invia una e-mail per i resoconti |
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Io ci
lavoro allo stadio per la Roma ma sono prima una
tifosa da sempre, e ieri sera ho avuto la certezza che
mio padre e mia nonna da lassù (i più grandi Romanisti
che abbia mai conosciuto) stavano soffiando su quelle
bandiere insieme a noi. |
La
coreografia in occasione della partita von l'Athletic
Club ci ha restituito la nostra essenza più sana,
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“S’è
fatta la storia” secondo me è questa la frase che
descrive la coreografia di ieri, Grazie a tutti noi. Viva
la Roma e i romanisti Giulia |
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Voglio solo che resti scritto che e mi zio (Andrea), abbiamo sventolato la bandiera cucita da nonna Marisa, madre de mi zio. Marisa ha 87 anni e in due giorni ha tagliato e cucito bandiere. Gianluca |
mi
scaturisce una lacrima, pensare di aver fatto parte di
una scenografia che è stato
un vero e proprio gesto d’amore, come una carezza,
come una magnifica storia, abbiamo
vissuto l’apice del tifo mondiale, una tifoseria che
ieri, ha fatto tremare le gambe, devo
dire la verità, solo dopo ho realizzato, , ma non
voglio, voglio continuare a guardare fare
fatica a sventolare un vessillo, che si scontrava con
gli altri; cadere giù quando è gol, questi
siamo noi, questa è l’A.S Roma. |
6/03/2025,data
da segnare per l'Associazione Sportiva Roma,diversi i
motivi, L'uzbeko,che al 93' spaccato,la insacca dentro,come se fosse tutto scritto,come se ci fosse dovuto quel benedetto gol,come se tutte quelle bandiere hanno soffiato per fare entrare il pallone. Ieri è stato dimostrato per l'ennesima volta,che romanità,romanisti e romanismo,sono più di un qualcosa di astratto,più di una tifoseria,sono le vecchie maniere che io giovane sposo a vita,per sempre. E caricheró finché vedrai sventolar questa bandiera siamo gli ultras della roma e per sempre canterem!" Un
saluto Lorenzo,un giorno vorrei incontrarti per
stringerti la mano,grazie e FORZA ROMA. |
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Che stadio,l'entusiasmo,il tifo,i cori,il
gol di eldor all’ ultimo che ci ha fatto esultare,il
clima fuori allo stadio un qualcosa di unico e di
indimenticabile quando diciamo che esse della Roma è
qualcosa di speciale è stato riassunto ieri sera.FORZA
ROMA Manuel |
Buonasera Lorenzo Ieri
serata veramente fantastica e penso che un concetto
fondamentale vada sottolineato la cara e |
Buonasera grande avvocato Ieri sera che dire una roba da brividi spettacolo allo stato puro un oceano giallorosso passione e onore FINCHÉ VEDRAI SVENTOLAR QEUSTA BANDIERA SIAMO GLI ULTRAS DELLA ROMA E PER SEMPRE NOI CANTEREM Saluti
grande avvocato
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Lorenzo
complimenti da Modena . Ieri avete dimostrato ancora
una volta che quando volete siete i numeri 1 senza
rivali . Video, immagini , link, visti e rivisti nella
giornata di oggi. Un vero spettacolo offerto a chi ama
il mondo ultras . Buona serata . |
Ciao Lorenzo, Intanto grazie sempre e per tutto Sono un Romanista fuorisede, sono pugliese ed ho pensato e scritto questo ieri notte mentre ancora cercavo di smaltire l’adrenalina. “Quello che è successo oggi allo Stadio Olimpico di Roma rimarrà nella storia. E non per il gol al 93’. Solo chi ha vissuto il mondo del tifo può comprendere la grandezza di ciò che è stato realizzato. Un’organizzazione anacronistica, romantica, appassionata, vecchio stile. Recap - Per chi non lo sapesse, nei giorni scorsi, i gruppi della Curva Sud hanno fornito ai tifosi le indicazioni per realizzare la propria bandiera e partecipare alla coreografia. Indicazioni precise sulle misure la disposizione e sul pantone da utilizzare. Per me, oggi è stata scritta una pagina di storia del tifo organizzato in Italia. Migliaia di tifosi hanno fatto cucire in casa le proprie bandiere. Non c’era uno sponsor dietro, nessuna autorizzazione, nessun aiuto economico da parte della società, nessuna produzione industriale. Solo l’amore e la dedizione dei tifosi che, bandiera alla mano, hanno reso lo stadio un quadro vivente. Qualcosa che resterà per sempre nella storia Curva Sud. Avanti
Roma! Avanti Romanisti!” |
Salgo le scale della tribuna Tevere tardi ,di corsa, dopo 11 ore di lavoro , con la bandiera messa in macchina insieme alla sciarpa alle 7:40 di mattina . Prendo
posto in piedi , cosa non comune in tribuna Tevere e parte mai
sola mai , mi guardo intorno e mi cominciano a
scendere lacrime dagli occhi e penso tra a me :
stasera abbiamo già vinto .Sono abbonato da anni ma
non ho mai vissuto un emozione del genere. |
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Ciao Lorenzo io non so come definirci perché anche gli aggettivi sono insufficienti per farlo. Quando si dice che siamo un popolo non è retorica è realtà. Siamo un popolo che insegue un sogno chiamato ROMA. Tommaso
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Ringrazio mio padre ogni giorno di avermi fatto innamorare dei colori più belli del mondo. Sono abbonata da 25 anni, ma in 25 non ho mai Visto una cosa del Genere , non riesco neanche a descrivere cosa ho provato . I brividi mi vengono . SIAMO I
PIÙ BELLI DEL MONDO |
Buonasera avvocato, Ho letto il suo posto su Instagram e le
invio il mio personale resoconto…mio figlio di 11
anni, abbonato in curva sud e sempre presente da
quando aveva 3 anni…sarà anche in trasferta a
Bilbao! Se vuole può inserire la sua foto nel sito!
Si chiama Daniel! Valentina |
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Ciao Lorenzo sono Ivano di Legio Vltima a 64 anni la nostra Roma mi fa ancora scendere le lacrime dall’emozione. Essere Romanista da nonni e genitori romanisti con in più con la passione per la rievocazione storica di epoca Romana, mi inorgoglisce e mi rende fiero di essere Romano. Fino a due stagioni fa in curva sventolava anche la bandiera rievocativa con la lorica dei legionari, purtroppo non è piccola e portarla avanti e indietro ora mi pesa. Grazie per tutto quello che fai e avanti sempre curva sud. Forza Roma |
Resoconto: Ci sono serate esulano dai tempi e dalla realtà circostante. Serate in cui ti rendi conto fin da subito che stai per contribuire alla stesura di una di quelle pagine di storia che spesso ti trovi a leggere in maniera quasi maniacale, quelle che tornerai a guardare e riguardare in un secondo momento, chissà quanto lontano. La sensazione di ieri sera era esattamente questa: per chi, come me, non era nato ai tempi di Roma-Juve ('86) ed era ancora piccolo per aver vissuto in maniera attiva quel Roma-Parma del 17 Giugno, lo spettacolo di Roma-Athletic resterà una pagina indelebile nella propria memoria. Di notti europee al cardiopalma ne abbiamo vissute tante, in questi anni: merito di una Roma (a prescindere da come la si pensi su proprietà, blocco storico di calciatori e allenatori passati per la nostra panchina negli anni di questo ciclo storico) che ha saputo ritagliarsi un'importante dimensione a livello continentale e che, a prescindere da come finirà questo ennesimo cammino di coppa, verrà ricordata negli anni delle generazioni future di tifosi. L'Europa League mi ossessiona da anni ormai, vari pensieri mi frullano in testa mentre mi accingo a raggiungere il mio solito posto in Curva Nord. La partita sarà difficile, forse tra le più dure in questi anni di EL, ma lo spettacolo che lo stadio offre contribuisce a trasformare l'ansia in determinazione, la paura in senso di orgoglio e appartenenza. Uno spettacolo autentico, semplice ma di enorme impatto, uno spettacolo, appunto, d'altri tempi per molti ragazzi come me, tra i 25 e i 30, cresciuti con lo stadio dei divieti e della repressione. Uno spettacolo che sottolinea tutto ciò che dovrebbe contraddistinguere una Tifoseria con la "t" maiuscola: senso di identità, compattezza, appartenenza, attaccamento ai colori e ostentazione fiera degli stessi. Il risultato è stato sotto gli occhi di tutti, non solo allo stadio ma anche a livello di reazioni social. Da sottolineare due striscioni (uno in Sud, sotto il tabellone, l'altro in Nord, accompagnato da cori pro Udine) per Roccia, noto ultras friulano purtroppo scomparso. Nel secondo tempo lo stadio trascina la rimonta che si concretizza all'ultimo istante: quando lo spauracchio del Var lascia il posto alla consapevolezza di aver portato a casa il primo atto di questo doppio confronto, è apoteosi. Ora subentrerà l'ansia e l'adrenalina in vista del ritorno, sarà durissima, anche se il 2-1 ci concede un lieve vantaggio... ma almeno per le prossime ore godiamoci la pagina di tifo (e di storia) della nostra Roma che abbiamo appena scritto. Onore a chi andrà a Bilbao, AVANZIAMO! Fabiano
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Non trovo ancora le parole giuste per descrivere cosa ho provato e vissuto ieri sera, che dire? "A pa', oggi famo la storia" Arrivo verso le 20:40 ai cancelli della nord, dove sono abbonato insieme a mio padre, con la bandiera in mano 100x140 giallo ocra e rosso pompeiano con un senso di appartenenza, amore e ricordi - la presi 2 anni fa alla semifinale con il Leicester e l'ha utilizzai soltanto in due altre occasioni: la finale di Tirana e Budapest. Passiamo con fretta e furia i controlli, entriamo e rimaniamo subito a bocca aperta dal muro di bandiere con i colori de Roma nostra, compatte e unite davanti ai miei occhi e mi sono subito ritornate in mente le serate Europee, tutte nostre, vissute in quest'ultimi anni. Mio padre che esclama: "so tornato regazzino filibè" e quasi me commuovo pure io a vederlo così emozionato co l'occhi lucidi e ci parte subito l'adrenalina a 1000 con gambe tremanti. La partita inizia in un'atmosfera da far rabbrividire e si svontola compatti nei minuti a venire ed ecco che vedo due ragazzi che continuavano a girarsi verso il tabellone, sprovvisti di bandiere e sciarpe e lamentandosi di non vedere la partita. Alcune persone davanti a me si mettono a sede ed altre schiamazzano contro me ed altre persone con bandiere in mano perché stavamo "ustruendo la visuale" sventolando i colori più belli che esistano, come gran parte dello stadio. Un appello a queste persone: Come vi sentite a non essere partecipi e a lamentarvi delle bandiere sventolate al vento anche in serate come quella di ieri sera? Davvero, non so spiegarmelo come fate ed è un peccato che c'è gente che non è potuta venire e che avrebbe dato tutto per esserci. Avrebbero sicuramente dato più di voi il sostegno ai ragazzi in campo. Questa lamentela la dovrei fare ad ogni partita perché la storia non cambia. Poco dopo sento in lontananza il lancia cori del muretto "Daje Ivan" che si scaglia propio contro quest'ultimi "genere di tifosi" con "che ce venite a fa ao stadio?" sacrosanto. L'unica nota non-positiva di ieri sera... ma tralasciando tutto ciò: arriviamo a fine partita, con gol di Eldor come ciliegina sulla torta, che ci fa volare di 5 seggiolini in basso con apoteosi totale post-var (maledetto calcio moderno) e che consacra una serata già consacrata. Abbraccio finale con papà, che non smetterò mai di ringraziare. Mando un GRAZIE enorme a TUTTI i Romanisti che hanno partecipato a questa immensa e fantastica pagina di storia del tifo e di amore verso un sentimento che da 97 anni anima questa città. È tutta roba nostra... Si è fatta la storia! e noi ne' siamo gli artefici. Un grazie infinite a lei Lorenzo per tutto, Forza Roma! Ma che
ne' sanno l'altri... |
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Buonasera, ho scritto di getto, spero verrà apprezzato. Sempre forza Roma. La serata di ieri si può
raccontare con un paradosso: lo stadio era il quadro,
la partita la cornice. I protagonisti dello spettacolo
si trovavano sugli spalti, nel cuore pulsante di
61.000 anime unite dai nostri due colori.
Il
momento in cui ho salito l’ultimo gradino della scala
è scolpito sulla mia pelle, come un tatuaggio. Un muro
infinito di bandiere giallorosse si è aperto davanti
ai miei occhi, un’onda che sembrava inghiottirmi. Ho
sentito un brivido salirmi lungo la schiena: era il
peso di un amore collettivo, la grandezza di una
passione condivisa. Ho pensato ai nostri cari che non
ci sono più, ma sappiamo tutti che dentro quel mare
giallorosso erano presenti anche loro.
Fisicamente ero in Nord, ma ieri sembrava la Sud, che
a sua volta poteva essere la Tevere o i Distinti. Non
esistevano più confini tra ultras e tifosi “normali”.
Eravamo un’unica voce, un unico battito, ciascuno con
la propria bandiera, la nostra bandiera.
Ora scrivo dalla mia
camera. Mi volto e la vedo lì, la bandiera di
Roma-Bilbao. La stessa che ieri sventolavo in un
vortice di emozioni, la stessa sotto cui ho visto
seggiolini vibrare al gol di Shomurodov, mentre il
pallone scavalcava la linea proprio al minuto 93:00.
Ho visto uomini e bambini piangere di gioia, tifosi
rotolare a terra nell’esultanza più sincera.
Un giorno sarò vecchio, e spero
che i miei nipoti, toccando questa bandiera e
sentendone l’odore, possano percepire anche solo un
millesimo di ciò che ho vissuto io. Perché certe notti
non finiscono mai, restano impresse, come un dipinto
perfetto, di cui non siamo cornice, bensì protagonisti
assoluti. |
Ciao Lorenzo, piacere Simone. Questo è stato il mio pensiero stamattina dopo aver vissuto la serata di ieri. E' una serata che rimane con te a vita, impressa nella mente di chi ha avuto la fortuna di viverla. Un amore senza logica, fuori dal normale, che ti assale e ti fa sentire vivo. Roma tu sei la luce, sei vita allo stato puro. Ed io di questa vita non ne avrò mai abbastanza. Ti amo in ogni forma possibile e immaginabile. PER ASPERA AD ASTRA. Ti ringrazio per aver dato la possibilità di non perdere questi pensieri. Buona serata e SEMPRE FORZA ROMA! Simone. |
Qualche
partita e qualche stadio , nei miei 55 anni di vita
, le ho e li ho visti.... con coreografie
annesse. Ieri sera ho pianto ... non per il goal
al 93 °... ma prima dell ' inizio della partita
perché, ciò di cui sono morbosamente innamorato
fin da bambino , non poteva essere interpretato
ed espletato in modo migliore . La bandiera va
portata, SEMPRE ! Grazie Romanisti. |
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Quello che è successo ieri sera, quello che è stato fatto dai romanisti, verrà ricordato nella storia. Sono entrata alle 18:58 e al solo pensiero di quello che sarebbe stato, piangevo, si ero emozionatissima. Ieri siamo stati, d’altronde come sempre, il 12 esimo uomo in campo, ieri la palla l’abbiamo spinta dentro tutti insieme. Ieri siamo stati passione, amore, romanticismo, ieri abbiamo fatto la storia. Una delle tante serate che custodirò dentro di me gelosamente. Grazie ai ragazzi della sud per questa iniziativa. Noi
siamo Roma!💛❤️= |
"Nulla nasce dal nulla..." Le mani di una madre trasformano con cura la stoffa per amore del proprio figlio; una bandiera viene issata per amore di una squadra e di una città. Un amore che pervade un intero popolo. La speranza di una vittoria, attesa da ore prima del fischio d'inizio – non perché essa sia certa, ma perché filtra come la luce attraverso la cruna di un ago, intrisa dei colori di un ideale. L'attesa, l'orgoglio, la sofferenza, il boato, l'eco che risuona nelle orecchie e ti accompagna fino al giaciglio, quell'adrenalina che non ti permette di chiudere occhio, tenendoti sveglio fino a notte fonda. Sorride l'immortale speranza. Sorride alla gente che sa amare e che si stringe attorno a un ideale chiamato Roma, si stringe e si riverbera nell'aria e nel mondo come nessun altro. Andrea P.S.
Grazie mille per tutto quello che fai
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Caro Lorenzo, ieri ho portato allo stadio mia mamma, abbiamo condiviso questa giornata insieme. Un anno e mezzo fa è venuto a mancare mio papà, tifoso della Roma, e molto spesso veniva allo stadio insieme a me, anzi ero io che andavo insieme a lui. La sua ultima partita allo stadio è stata Roma- Parma l' addio di Daniele, Daniele per lui e per me rappresentava il romanismo. Ieri sono riuscito a portare mia madre allo stadio con il bandierone in mano pronta a sventolare, nei suoi occhi vedevo la felicità di una bambina, come se fosse la prima volta che andò allo stadio, ma lei era una di quelle presento a Roma- Liverpool presenti allo scudetto in curva nel 1984 insieme sempre a papà Tiberio. La giornata di ieri racchiude il romanismo, racchiude la bellezza del tifoso romanista, ed è vero che vinciamo poco, ma è anche vero che noi viviamo per queste serate, e ieri chiudendo gli occhi mi sono immaginato mio padre vicino a me dicendomi " a pise' ma quant'è bello esse romanisti. FORZA
ROMA |
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Io c'ero, ero lì, in quel distinti sud gremito di bandiere come tutto lo stadio. È stato bellissimo, è stato bellissimo non aver visto neanche un minuto di partita, è stato bellissimo accorgersi di aver segnato dall' abbraccio di uno sconosciuto che aveva uno scorcio in più di te per vedere tra una bandiera e l' altra, è stato bellissimo sventolare quella bandiera per 90 minuti ininterrotti. È stata una serata da VERI ROMANISTI!!! ED È
STATO BELLISSIMO |
Caro Lorenzo, ho letto la storia su instagram ed ho deciso di scriverti. Mi piacerebbe essere pubblicato sul sito, ma in maniera anonima. Non perché me ne vergogno, ma perché la mia storia non vale più di quella di nessun altro. Ho la Roma nel cuore da quando ho 4 anni (il ricordo parte da lì). Averla nel cuore significa amarla sempre. Perciò ti dico che, nel mio cuore, questa vittoria si stringe insieme a quella con il Lecce di (credo) due anni fa. Volevo aggiungere inoltre due cose: uno, la bandiera che già avevo cucito un anno fa insieme a mamma mia (ah, le mamme❤️) l’ho semplicemente girata dal verso giallo, ma già l’avevo fatta perché è simbolo del romanismo; due, la Roma, tornando al discorso di prima, è zio mio che quando mi sente urlare da solo forza roma ale dopo un gol subito si mette a piangere. Quella di ieri sera è stata la partita di noi romanisti, quelli che amano stare tra le bandiere piuttosto che guardare la partita. Amo questi due colori, e mai smetterlo di farlo. Grazie di aver dedicato qualche minuto per leggermi. ❤️ ti
allego qualche foto di ieri sera che ho scattato.
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Ciao Lorenzo! Giovedi sera è stata una di quelle serate indimenticabili da raccontare ai futuri nipotini! Il momento del gol di Eldor per me è stato un pianto liberatorio e per far capire bene cosa è successo devo tornare un attimo indietro! Più o meno due anni fa mi frequentavo con una ragazza, un maledetto sabato sera in un tragico incidente lei è volata via! Mi capita spesso di pensare a lei, come alla Roma, e proprio ieri sera al 92’ ero perso nei pensieri….”cavolo con uno stadio cosi toccava vince” allora proprio in quel momento alzo gli occhi al cielo. Da sotto la balaustra dei Fedayn, perchè per me rimarrá per sempre loro, guardo fisso il cielo e penso a lei, a Giulia, tra me e me dico “O Giu facce sto miracolo, fa segna la Roma”. Riabbasso
lo sguardo e ce sta Alexis che da quella palla magica
a Eldor….il resto è storia….io penso che la vittoria
di ieri sera è anche sua, è anche di Giulietta. Te
voglio bene Giù! Te voglio bene Curva Sud!
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Buongiorno Lorenzo, da
Udine tutta la mia gioia e i miei brividi per questa
vittoria e per questa coreografia..siete stati un
esempio..per chiunque..con voi, SEMPRE..amo Roma, la
squadra, la città e VOI.. |
Ciao Lorenzo, Come, credo, qualcuno abbia visto e capito, giovedì, come tanti altri, sono andato allo stadio con la mia bandiera. Non una bandiera particolarmente speciale di per sé, perché non cucita a mano, ma una di quelle che trovi per pochi euro alle bancarelle fuori dallo stadio. Una bandiera della Roma, sì, con i nostri colori, sì, ma non unica, come molte altre quella sera. Peró allo scoccare del minuto 93 della partita, ho capito che quella bandiera è diventata per me la più speciale del mondo. Perché è diventata parte attiva (una goccia in un oceano, forse, ma se togli tutte le gocce dall’oceano, cosa rimane?) di una di quelle notti che, già mentre sali le scale dello stadio un’ora prima che inizi la partita, sai che diventerà storica. E questo sentimento mi ha
accompagnato per tutto il viaggio di ritorno. Io e il
mio scooter, la bandiera incastrata in qualche modo
per non farla volare via, negli occhi ancora tutte le
emozioni e i colori della serata; una buca grossa come
una voragine, il bauletto dello scooter che se ne
andava sul raccordo, perso per sempre, ma un solo
pensiero fisso: riportare a casa quella bandiera, che
sarà sempre parte di quella notte così profondamente
romanista. Forza Roma! Federico |
Ciao Lorenzo, scusa se non ti do del lei ma sei uno del popolo e le battaglie che combatti da anni e in cui mi riconosco non riescono a farmi dare del lei…ho 26 anni e mi chiamo Riccardo, romanista dal 1º giorno di vita come puoi vedere. Nel corso degli anni sono stato molte volte allo stadio e alcune mi sono rimaste nel cuore: Roma-Genoa 3-2, Roma-Atalanta 2-1 quando scavalcammo l’Inter, Roma Bodø 4-0, Roma Leicester 1-0 mai pensavo di vedere la Nostra squadra in finali europee, lo speravo assolutamente ma vederlo è un’altra cosa, Roma leverkusen 1-0….etc Giovedì però è stato un qualcosa di impensabile, perché già a campo testaccio vedendo lo stadio mezzo vuoto con tutti che sventolavano la propria bandiera, avevo il corpo pieno zeppo di brividi, ovunque. Arrivati al riscaldamento lo stadio era pieno e anche là Sud, che ormai era così piena che neanche uno spillo ci sarebbe stato. Vedere là Sud così è stato incredibile, mi vengono i brividi solo a pensarci, come ora, sembrava un mare in tempesta, non so se ti è mai capitato di stare in mare aperto e di focalizzarti sulle onde che si sommano tra loro caoticamente, con tutte quelle micro increspature create dal vento, l’effetto era lo stesso migliaia e migliaia di onde giallorosse mosse dalla forza del mare giallorosso e dal vento che ne increspava la superficie…incredibile, bellissime e uniche. Niente e nessuno può e potrà mai fermare il mare. Con affetto, sempre forza Roma |
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Ciao Sono Valeria la moglie di un tifoso della Roma E si… mi ha chiesto di fargli la bandiera… come potevo dirgli di no! Sono andata a comprare la stoffa, ho riesumato la macchina da cucire (che per chissà quale motivo mia madre me l’ha regalata) e ho iniziato a pensare da dove potevo iniziare. Non so cucire. Così, inizio a vedermi una quantità inimmaginabile di tutorial su YouTube… Non volevo deludere mio marito. Alla fine, dopo 2 giorni di lavoro, la bandiera era pronta. E non era nemmeno uscita così male. Ma mi è bastato vedere la felicità di Flavio mentre la sventolava. Forza
Roma… sempre!
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Buongiorno Lorenzo, mi chiamo Andrea, ho la Roma cucita sul cuore da quando sono piccolo e vado allo stadio dal 2011. Ne ho vissute tantissime in così poco tempo, di belle e di brutte, ma nulla di lontanamente paragonabile alla partita dell'altra sera. Ho avuto il privilegio di vivere la mia gioventù durante gli anni in cui la Roma è diventata una costante presenza in Europa, capace di imprese e miracoli non da poco. Ne ho vissute tante ma non ho mai avuto una sensazione così netta di essere partecipe di un momento del genere, un evento generazionale. Era come se io, e ogni altro Romanista, non stessimo impugnando l'asta di una bandiera ma una penna, con la quale ognuno di noi ha scritto una pagina indelebile di questa storia collettiva. Una storia che l'altra sera è stata tumultuosa, emozionante (e con un brivido finale non da poco) che è sembrata una metafora perfetta per spiegare cosa sia la Roma. La Roma per me è stata sempre la luce in fondo al tunnel anche quando tutto sembrava perduto. Mi sembra che per la prima volta, sento di averla ripagata davvero, con la dichiarazione d'amore più bella e spontanea mai vista prima. Roma-Bilbao del 6 marzo 2025 sarà, senza alcun dubbio, la prima cosa che racconterò ai miei figli e ai miei nipoti quando mi chiederanno: "cos'è la Roma?". La nostra Fede mai morrà, Andrea. |
Ciao Grande Lorenzo ti scrivo le mie emozioni.. Ho vissuto alla mia età un
altra emozione indescrivibile, paragonabile ma forse
che supera anche il 23 Ottobre 1983 lazie Roma 0 2
nella quale come sempre ero presente in curva Sud
sotto la A Del ti amo, e Roma Juventus 16 Marzo 1986
giorno della nascita del mio gruppo AVVELENATI
presente in curva Nord sul muretto dei Rangers, con
tutto l' olimpico addobbato di strisce giallo e rosse.
Ma giovedì sera sarà l'età ho provato un insieme di
sensazioni, orgoglio, fierezza, appartenenza Amore
imprescindibile per la mia Roma. Uno stadio che ha
dato una prova di grandezza irraggiungibile per tutti
gli altri...mai vista una cosa del genere, noi
dovremmo vincere una Champions tutti i giorni... Ed al
goal di Shomurodov ho capito di essere
immortale...perche' si Nun ho stirato giovedì sera sO
come Hilander....grazie Curva Sud grazie Romanisti Vi
amo.. |
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Ciao
Lorenzo, scrivo questa mail per scriverti di quello
a cui ho assistito giovedì 6 marzo, un momento,
anzi, dei momenti che probabilmente (come per tanti
altri) rimarranno per tanto tempo nella mia memoria.
Perché per un ragazzo come me, che non va spesso
allo stadio a causa soprattutto di fattori
economici, doveva essere quel treno da prendere al
volo e che probabilmente chissà dopo quanti anni
sarebbe ripassato, è stato seguire l'istinto,
fregandosene di tanti fattori personali. Non mi
sarei mai potuto perdonare l'aver mancato, per
l'ennesima volta, l'occasione di vivere e far
rimanere impressa nella propria memoria una serata
come quella di giovedì dopo le tante che ho perso
(come quel Roma Barcellona del 2018 il giorno prima
del mio compleanno oppure, per le trasferte,
perdermi le notti di Tirana o quella maledetta notte
di Budapest). Essere stato lì, giovedì 6 marzo, è
roba da raccontare alle future generazioni, una di
quelle serate per cui tanti parleranno di leggenda.
E soprattutto onore alla Sud che è riuscita a
coinvolgere tutto lo stadio, cosa non facile quando
ci si ritrova con una tifoseria che spesso,
purtroppo, ha ormai chi esulta per le trasferte
vietate, quando vengono dati i daspi e che si
lamenta delle bandiere nei settori. M. |
Ciao Lorenzo, sono Emanuele e ho 28 anni con 27 anni di stadio alle spalle. Ne ho viste di partite ma giovedí ho scoperto che si può sempre rimanere a bocca aperta anche in un luogo che chiami casa e in cui credevi di aver visto ogni angolo, anche quello più nascosto. W i tifosi della Roma, chi era li come noi a sventolare e chi non ha avuto modo di esserci. |
Buonasera
avvocato, sono Leonardo un ragazzo di 20 anni che
frequenta la Sud ed ero presente giovedì sera, volevo
lasciare un mio piccolo e umile scritto su quello che
ho vissuto quella sera:
Come fai a
descrivere quello che hai vissuto ieri sera? Torno a
casa stremato e col cuore colmo d’amore, papà co
l’occhi serrati me fa: “Com’è annata?” e io resto in
silenzio, non saprei da dove partì, qualsiasi
aggettivo sarebbe superfluo per descrivere quello
che i miei occhi hanno visto e quello che la mia
anima ha sperimentato…”indimenticabile Pà” rispondo
con quella poca voce che mi è rimasta in gola. Tutto
parte una settimana prima, sto in fila per comprare
i tessuti co l’amico de sempre e per essere una fila
di un negozio di tessuti è una fila strana: davanti
e dietro di noi ci stanno medici, avvocati, operai,
anziani e bambini…mi torna in mente in mente una
frase di nonno: “aristocratica e popolare!” È
il turno nostro e il negoziante già sa tutto, basta
uno sguardo d’intesa e già stringo la stoffa tra le
mie mani. Da
li in poi è un’attesa snervante, un continuo sguardo
alle ore che mancano, con l’ansia che si mischia a
quella folle voglia di vivere ancora una notte
speciale. E
poi…poi arriva quel giorno, ti alzi la mattina e fai
tutto di fretta come per accelerare il tempo, come
per correre incontro a quell’evento che aspetti da
tanto. La
liturgia fuori è sempre quella: la birra coi soliti
amici, la chiacchiera di circostanza e poi di corsa
dentro. L’ambiente
è surreale, il seggiolino vibra sotto i tuoi piedi e
i battiti salgono… Poi
entra in campo la squadra e qui termina il racconto
lucido dei fatti, non me ne vogliano i non Romani ma
non so davvero come fare…come faccio a spiegare quel
mare di bandiere che ti avvolge, gli occhi che si
riempiono di lacrime, la sensazione di star vivendo
un momento storico e l’emozione di sapere di farne
parte… Dietro
quelle bandiere ci sono le speranze e i sogni di
70000 persone, io riesco a percepire le loro
emozioni, a vedere le loro facce: l’orgoglio che sta
scoppiando dentro il loro petto, la fierezza con la
quale sventolano quei due colori ed il chiaro
significato: l’A.S. Roma è una fede e noi siamo i
suoi profeti. Tutto
il resto è solo la cornice di un quadro
spettacolare, perché la verità è che tutti noi
avremmo fatto lo stesso anche in caso di risultato
avverso e questa è la cosa più spettacolare del
nostro amore. Un
amore che sfugge ad ogni tentativo di inquadramento
logico perché logico non è, un amore che rifiuta il
razionale perché irrazionale nell’essere ed etereo
nella concezione. Torno
a casa con la consapevolezza di aver vissuto
l’ennesima serata indimenticabile, ancora più
convinto della mia fede e con quella infinita voglia
di farlo ancora e ancora Di
dimostrare nuovamente che l’amore eterno esiste e
noi ne siamo la dimostrazione vivente. Non
so se è appropriato per il sito né se è troppo
lungo, l’ho scritto col cuore il giorno dopo la
partita e mi faceva piacere condividerlo, La
saluto con la speranza che possa apprezzarlo e la
ringrazio in anticipo per la possibilità da lei
fornitami, Buona serata e forza
Roma! Sanna Leonardo
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Da Milano:
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Ciao
Lorenzo, alla
soglia dei 50 ho riprovato l'emozione che ebbi 43 anni
fa la prima volta di quando entrando nel (vecchio)
Olimpico mi si aprì davanti l'immagine del campo da
quelle splendide entrate ormai sopravvissute solo in
Tevere. Giovedì
durante il tragitto con mio figlio e gli altri amici
eravamo li a guardare quanti avessero la bandiera, io
avevo finito di "orlare" le nostre 4 alle tre del
mattino, optando per un brutale ma efficace utilizzo
di una spillatrice metallica: in me è rimasto quel
ragazzino che "galoppino" nel commando che (magari
anche con te) a casa di Stefania e Roberto faceva
le nottate per cucire i fratini del derby. Dopo
aver superato le file interminabili sono entrato in
distinti nord appena dopo l'ingresso delle squadre per
il riscaldamento, ho avuto un groppo alla gola e mio
figlio, 13 anni, piangeva. Ho
colmato un vuoto che avevo in me, l'emozione "mancata"
del Roma-Juve 1986, vissuta solo leggendo "la voce dei
tifosi" su "Roma Mia", sul libro del CUCS ed i vari
racconti su "La Roma", interiorizzata talmente tanto
da raccontarla in un tema su un'emozione particolare
nel quale "millantai" di esse stato allo stadio ed
aver visto quella corografia. Ieri
però è stata una cosa unica, nel 1986 vi fu la
collaborazione di decine, forse centinaia di persone
ma c'era comunque un'organizzazione, e tecnicamente a
chiunque può capitare in un periodo di avere un
tifo organizzato particolarmente creativo, numeroso e
valido. Ma
quanto accaduto giovedì è frutto dell'amore che c'era
dietro ogni bandiera, anche di chi l'ha
comprata, perché in altre occasioni non avrebbe
mai fatto la fila alla bancarella. Chiudo
questa poco sintetica email ringraziando i tifosi
della M. Mario, la principale trasformazioni di questi
meravigliosi anni di stadio è lì, in quella tribuna
che qualche decade fa guardava spesso dall'alto in
basso il "popolino" della curva, ed oggi tifa, canta,
sventola bandiere. Ciao, Paolo |
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![]() video 1 |
![]() video 2 |
![]() Videoresoconto di Diego |
![]() Gol di Shomurodov dalla Tribuna Tevere |
![]() Da dentro la curva |
![]() Si sventola in curva! |