“Col numero 9 Edin…Dzeko!”.
Era da 15 anni che la Roma non annunciava
un giocatore così, dai tempi della presentazione di Batistuta.
Era il 6 giugno 2000. Qualcuno se la
ricorda a malapena quella caldissima mattina di inizio
estate, molti nemmeno erano nati. Soprattutto per quel
momento (quello dell’ingresso in campo del bosniaco) oltre 30
mila persone sabato hanno deciso di passare all’Olimpico
la sera prima di Ferragosto spendendo 16
euro per un’amichevole estiva. Rinunciando magari a un week
end al mare, a una cena in famiglia, a quei pochi giorni di
vacanza concessi dal capo, al fresco dell’aria condizionata
in un tardo pomeriggio afoso capitolino. Perché se a Barcellona
presentano con tanto di giochi pirotecnici e luci
stroboschipe Messi e compagni, noi a Roma ci accontentiamo
di un piccolo giro di campo alle 18,30. C’è Dzeko e chi
se ne frega dei giochi, conta la sostanza.
Per quel momento, e pochi altri
(l’ingresso di Totti per esempio) in 33 mila aveva scelto di
portare all’Olimpico figli, mogli, amici, genitori, amanti o
semplici sconosciuti magari incontrati per caso come l’amico
di Martucci nel finale di un film indimenticabile
(ambientato proprio a Ferragosto) di Verdone. Eppure
almeno la metà di quei 33 mila la presentazione l’ha
vissuta schiacciata in fila, coi bambini sulle
spalle, il sudore sulla fronte e un biglietto in mano usato
un po’ come ventaglio un po’ come lasciapassare. A voler
dire: ho pagato, non sono daspato, ma mi state
trattando come una bestia. Cerchiamo di essere
più chiari: alle 17,30 quindi un’ora prima della
presentazione e ben 2 ore e mezza prima della partita col Siviglia
all’Olimpico è andato in scena l’esperimento del Questore
D’Angelo ovvero “l’irrigidimento dei sistemi di
prefiltraggio”. In pratica chi vuole entrare in
un settore deve scegliere un percorso preciso ben prima di
intravedere lo stadio altrimenti non sarà fatto passare e
sarà rimandato indietro
Per esempio: chi vuole entrare in Sud
deve percorrere viale delle Olimpiadi, chi sceglie la Monte
Mario via dei Gladiatori, chi la Tevere
deve scegliere l’ingresso all’Obelisco e così via. Peccato
che nessuno nei dintorni dello stadio si preoccupi di
indicare ai tifosi (e alle tante famiglie che non
frequentano abitualmente l’Olimpico) l’esatto percorso.
Segnaletica? Macché siete matti? Siamo a Roma, figuriamoci.
In compenso tutte le zone sono militarizzate nemmeno si
trattasse di un’amichevole tra Siria e Turchia.
“Papà ma perché ci sono così tanti
poliziotti”, è la domanda frequente dei bambini a
papà distrutti dall’attesa in fila. E vagliela a dare una
risposta. Il prefiltraggio è lento, in molti sbagliano
ingresso e dopo un’ora di fila sono costretti a correre
indietro per imboccare il percorso esatto nemmeno si
trattasse del labirinto di Minosse. All’Obelisco la
situazione più grave. Almeno 5 mila persone in
fila sparpagliate perché il prefiltraggio c’è, ma le
balaustre a indicare le file no. Così c’è chi passa avanti,
chi spinge, chi insulta, chi scavalca il cancello rischiando
il Daspo. Nel frattempo lo speaker della Roma
all’interno dell’Olimpico annuncia i primi nomi:
De Sanctis, Szczesny, Castan, Maicon… La gente comincia a
spazientirsi, qualcuno si sente male ed arrivano le prime ambulanze,
altri decidono addirittura di andarsene a casa
L’Odissea del tifoso (sempre pagante e
non daspato) prosegue. Una volta superato il primo
prefiltraggio arriva il temuto tornello. Altra fila di
mezz’ora, altro caldo, altri pianti di bambini. “Col
numero 9….Edin Dzeko!!”. Niente, ormai la
presentazione della squadra e del bomber è andata. Non tutti
però sono così calmi. Qualche padre di famiglia “sbrocca” (e
dategli torto). “Siete dei bastardi, ci state trattando
come animali. Vergognatevi”. Nessuna risposta.
Oltrepassato il tornello arriva il terzo controllo documento
in meno di 200 metri e la beffa finale. “Per
favore toglietevi le scarpe”. E lo
chiedono a tutti, nessuno escluso. Come in areoporto anche
se lì hanno la decenza di darti un pezzo di plastica.
All’Olimpio no: piedi per terra, sull’asfalto
bollente e sporco mentre un energumeno ti perquisisce
ovunque.
Qualcuno nemmeno ha i calzini. C’è chi
ride per non piangere. Lo speaker intanto ha smesso di
parlare, si sente Roma, Roma, Roma e la
squadra sta rientrando negli spogliatoi. Per chi ha
acquistato un biglietto di Sud però le sorprese non sono
finite. Oltre a decine di camionette stipate nel piazzale
sul quale si affacciano le scale d’ingresso al settore, c’è
un ingente dispiegamento di forze dell’ordine anche nei
bagni, al bar, dentro la stessa curva. Un occhio
perenne, alla Truman Sho
Una novità che può essere perfino
condivisa se non fosse che nel frattempo si è deciso di
chiudere diversi commissariati nelle periferie, che nelle
strade (spesso buie, chi è rimasto a Roma ad agosto lo sa
bene) giri una volante ogni ora e che ci siano zone – vedi i
recenti casi del Pigneto e di Tor Bella Monaca – ormai
ingestibili per Polizia e Carabinieri. Però per il
Questore i veri problemi della città sono all’Olimpico.
Qualche poliziotto prova a mormorarlo, ma guai a farsi
sentire. Infine il muro. No, ancora non
c’è materialmente e probabilmente verrà innalzato entro il
19 agosto a dividere sia la Sud sia la Nord. Sabato
sera c’era un doppio cordone di steward a
simulare la vetrata. Risultato? La Curva Sud decide
di non cantare, di non sventolare bandiere. Solo
dopo mezz’ora si sentono tre cori: uno per i tanti
diffidati, uno contro le forze dell’Ordine, uno contro la
divisione della curva. Poi il silenzio.
Perché se w.è vero che i gruppi a volte
sono stati sporchi e cattivi, va detto che sono gli stessi
in grado di mettere in scena la coereografia del
derby d’andata, di supportare la squadra dopo un
7-1 in casa, di animare quel tifo spesso
motivo di vanto in Italia e in Europa. Ferita, quasi uccisa
nella sua intimità la Curva ha provato a rovinare la festa,
e proverà a farlo per tutto il campionato in una guerra
contro Pallotta e contro le istituzioni
che andrebbe evitata per il bene della Roma. In realtà ci
pensa ancora Dzeko a far passare bene la
serata, e a strappare un sorriso anche a quei bambini che
prima piangevano. Ma contro la Juve, con almeno il doppio
degli spettatori e una tensione ben maggiore, siamo sicuri
che basterà?
http://www.forzaroma.info/news-as-roma/open-day-roma-lunghe-code-ai-tornelli-migliaia-di-tifosi-perdono-la-presentazione-foto-video/?refresh_ce-cp
CREATO
GRUPPO SU FB PER SCAMBIO POSTO IN CURVA SUD:
https://www.facebook.com/groups/854941291255970/
Seconda cosa: non è che
mo' col cambio posto
accettiamo a testa bassa
'sto muro: cerco un tifoso
di Curva Sud cui hanno
cancellato l'abbonamento
(e al quale non ne hanno
dato uno sostitutivo) che
voglia chiedere alla
Prefettura il perché dei
lavori (visto che nessuno
conosce l'atto con il
quale il Prefetto impone
una cosa simile). Poiché
esistono i decreti
cautelari di urgenza con
cui si può chiedere la
sospensione dei lavori e
visto che un provvedimento
prefettizio deve essere
motivato, direi quantomeno
di vederci chiaro. Mi
scriva in privato. Grazie.
Terza cosa: non è più
compito mio che ormai sto in Nord ma sono
certo che gli amici della Sud mostreranno
in qualche modo solidarietà con i numerosi
ragazzi che di fatto sono stati cacciati
dalla curva dalla Prefettura.
Credo sia veramente difficile, quest'anno,
fare il tifo come se nulla sia successo.
Si tratta della cosa più grave mai
accaduta al tifo della Roma dal 1927.
Una mail: "Caro Lorenzo, ti scrivo innanzitutto per
dirTi di non mollare con il sito poiché, se il prossimo anno
non ci fanno nemmeno attaccare la pezza con A.S.R., davvero
è rimasto solo il sito as roma ultras, quindi non mollare.
Premetto che non sono abbonato, ma vado spesso allo stadio
il 70 percento delle partite vado, solo in sud, e sempre
nella parte bassa. La cosa che fa ridere di questa faccenda
è una, a Torino buttano le bombe carta, e a Roma dividono i
settori in micro settori. Secondo me per il tifo giallorosso
è la fine. Se ora come ora i ragazzi sì facevano in 4 per
far cantare 100 persone ora secondo me, e spero di
sbagliarmi è la fine. La mia opinione è una. Boicottare lo
stadio, o meglio boicottare la partita. So benissimo che sto
parlando di un UTOPIA, specialmente per chi é abbonato, ma è
così per dire. Se nessuno entra, stadio vuoto e di fuori
magari 1000,2000, o 30.000 persone a cantare, sventolare,
fumoni e bomboni sarebbe il massimo. Gli crei 2 problemi.
Uno di ordine pubblico poiché sono obbligati a schierare il
servizio d'ordine che è servito a Genova per il g8, ogni
domenica. È questo è uno. Il secondo al sig. James, che
dovrà dare spiegazioni a qualcuno se dopo la 3 partita ha
sempre lo stadio vuoto no?
Secondo me o fai cosi, o fa male ammetterlo tra 2 anni con
lo stadio nuovo, avremmo le coreografie pagate dagli sponsor
e i megafoni che ti invitano a cantare ad ogni gol, battono
il tempo delle canzoni da cantare, majorette, tutti seduti e
via così.
Caro Lorenzo, io lo so che non è possibile mettere in
pratica tutto questo, ma è bello sognare, poi quando avró
nostalgia vado sul tuo sito, metto una stagione a caso
intorno agli anni 2000, e guardo le foto.
Intanto io continuo la mia piccola battaglia di boicottare
il nuovo stemma e sentirmi le partite in radio quando non
vado allo stadio. Almeno su questo non mi avranno mai.
Del resto ti saluto a te a tutti augurandovi ogni bene.
Cristian".
Altra mail:
Caro Lorenzo,
essere ossessionati dalla Roma, non vuol dire farsi prendere
per il culo da sapientoni che interpretano a loro piacimento
il contenuto di un contratto (l'abbonamento) che, per quanto
di seguito, è a mio parere ormai divenuto inefficace.
Mi spiego. Io ho rinnovato l’abbonamento per poter assistere
alle partite casalinghe in una parte dello stadio chiamata
"Curva Sud", che, all'epoca del rinnovo, non aveva
suddivisioni di sorta al proprio interno. I c.d.
“settori” associati ai numeri 18 – 19 – 20 – 21 servivano,
infatti, unicamente ad individuare gli ingressi di accesso
al più ampio spazio posizionato fra i Distinti Sud e la c.d.
Curva Sud Laterale.
Oggi, la Prefettura impone un ulteriore frazionamento
all’interno di un’area, che prima non ne aveva. Di fatto, è
come se – su disposizioni della Prefettura – fossero stati
creati due nuovi e diversi settori che prima non esistevano.
E' quindi evidente che, se io avessi saputo tutto ciò, avrei
aspettato la decorrenza del periodo di c.d. prelazione e poi
mi sarei abbonato dove mi pareva (insieme agli amici)
nell'uno o nell'altro sub - settore, oppure in altra parte
dello stadio. Secondo la Roma, non è così e - negando
l'evidenza come fanno i bambini di cinque anni - ci vuole
far credere che in Curva Sud (così come in ogni curva
d'Italia) tutti, da bravi, rispettino il proprio posto,
oppure chiamino lo steward per far alzare chi lo sta
impropriamente occupando...
Ebbene, se la Roma pensa questo, assumiamo anche noi lo
stesso formale metodo di approccio alla questione. In tale
ottica, l'unica conseguenza possibile è che TUTTI gli
abbonamenti, intesi come contratti che mi attribuiscono
dietro pagamento di determinata somma, di assistere alla
partita in quella determinata parte dello stadio, sono
divenuti ormai inefficaci e quindi nulli e / o annullabili
per un evento sopravvenuto e rispetto al quale la Roma non
ha colpe (?), ma di sicuro NEMMENO NOI.
Quindi, si deve prendere formalmente atto di una nuova
situazione: non esiste più il settore Curva Sud, bensì – per
stessa ammissione della AS Roma - il settore “Curva Sud
Centrale Destra” (ingressi 18 e 19) ed il settore “Curva Sud
Centrale Sinistra” (ingressi 20 e 21).
Consideriamo, poi, che nel sito della Roma si parla
genericamente ancora oggi di “Curve” e NON dei due NUOVI
settori. Di conseguenza, ognuno di noi potrebbe, a mio
parere, chiedere all’A.S. Roma la risoluzione del contratto
per impossibilità sopravvenuta della prestazione, oppure,
perché la prestazione che l'AS Roma si è impegnata ad
effettuare (farmi assistere alla partita in Curva Sud,
intesa come spazio unitario e NON ulteriormente frazionato)
è divenuta inattuabile. La parte di stadio denominata "Curva
Sud", infatti, subirà pesanti modificazioni strutturali e
verrà frazionato. E' come se io pagassi per avere una
macchina di color bianco e la concessionaria me la
consegnasse rossa. Sarebbe sempre la stessa macchina, è
vero, ma di colore diverso. Ed io potrei chiedere la
restituzione del prezzo. In altre parole, lo spazio dove io
ho all'epoca (aprile 2015) scelto di assistere all'evento
"partita casalinga" di campionato 2015-16 dell'As Roma,
verrà profondamente modificato DOPO la sottoscrizione
dell'abbonamento. Ritengo, quindi, che TUTTI i
sottoscrittori di abbonamento possano chiedere la
restituzione dell'importo pagato.
Quello che più fa incazzare tutti noi è però ben altro. A
ben guardare, infatti, la Prefettura ha semplicemente
imposto il frazionamento e la riduzione dei posti MA NULLA
HA IMPOSTO riguardo le modalità organizzative. Pertanto, ben
potrebbe l’AS Roma dare seguito ai lavori di adeguamento e
consentire tuttavia, almeno per questo campionato, la libera
“circolazione” delle persone all’interno dei due Sub –
Settori.
Né si potrà dire che è "vietato", che il contratto non lo
prevede, che i posti sono assegnati e che nessuno può
occupare un posto diverso. Questo valeva quando la Curva Sud
era un unico settore. Oggi sono (o saranno) due settori
diversi e quindi la relativa pattuizione contrattuale è – a
mio parere – NULLA e / o annullabile. Tanto è vero che l'AS
Roma consente a quelli che saranno addirittura sbattuti
fuori dalla Sud, di andare in altro settore.
L'AS Roma, quindi, vuole nascondersi dietro le sempre
"sacre" questioni di ordine pubblico e vuole ergersi a
moralizzatrice di noi "fottuti idioti", ponendo in essere
restrizioni che non sono state affatto imposte dalla
Prefettura, ma interpretando in modo arbitrario il contenuto
del contratto di abbonamento. C'è il rischio che, rimanendo
così le cose, si creino tensioni agli ingressi, discussioni,
risse, cariche ecc. ecc.
E se poi la Curva Sud decidesse in blocco di NON entrare?
Migliaia di persone FUORI dallo stadio... E questo per le
prime due, tre, dieci partite... Un bel problema per il
Prefetto...
Si ha quindi l’impressione che questa manovra sia stata
studiata a tavolino con la complicità dell’AS Roma.
L'AS Roma, però, ben potrebbe consentire - ferma restando la
barriera al centro, al posto dell'inutile scala gialla
voluta dal beneamato Dott. Serra - di spostarsi liberamente
da una parte all'altra dei due sub - settori, evitando ogni
tipo di problema di ordine pubblico.
Tale eventualità sembra addirittura prevista nello stesso
"contratto" di abbonamento, laddove, alla lettera H) si fa
espresso riferimento al fatto che l'AS Roma possa assegnare
"a propria discrezione ... un posto DIVERSO rispetto a
quello posseduto nell'ambito di uno stesso settore o di un
altro settore di pari o superiore livello". Quindi, se l'AS
Roma vuole ritenere ancora valido il contratto di
abbonamento che tutti noi abbiamo (chi in una Curva o
nell'altra) già rinnovato, utilizzi questo potere
discrezionale derivante dal contratto (che in tal caso
potremmo considerare ancora valido...), e consenta a noi
"fottuti idioti" di sedersi dove troviamo posto, accanto
agli amici di una vita, senza doverci separare.
Se ciò non verrà recepito, l'unica alternativa possibile è
quella di inondare di fax, PEC, racc. a/r ecc. l'AS Roma ed
eccepire l'intervenuta risoluzione del contratto, chiedendo
la restituzione dei soldi versati, oppure, in alternativa,
chiedendo IL CAMBIO POSTO, ovvero - molto più banalmente -
l'autorizzazione (vista la sopravvenuta necessità di
frazionamento della Curva) a sedersi dove ci pare. In caso
di ulteriore inerzia, suggerirei una bella causa con
migliaia di attori da un lato (noi) ed un'unica convenuta:
l'AS Roma.
Il nostro compianto Dino Viola avrebbe preso a schiaffi
questi cialtroni e li avrebbe sbattuti fuori.
Forza magica Roma! Un Ultrà.
Ottimo parere. Ne tengo conto.
Lettera inviata alla biglietteria della Roma:
"Noi ci conosciamo già, da svariati
anni ormai, mi presento subito, il mio nome è xxx in Curva
Sud da ormai 20 anni.
La nostra conoscenza risale al periodo Tessera del
Tifoso, tra convegni, incontri al ritiro estivo e
chiacchierate nelle sue passeggiate sotto la Curva.
Le nostre strade sono state sempre divise, lei
strenuo aziendalista e noi innamorati, anche forse in
maniera ossessiva di quella maglia.
Arrivo subito al dunque:
il motivo che mi porta a scriverle, è la Curva Sud,
il cuore pulsante di questa città, la casa di tanti
romanisti da generazioni, un luogo dove il disoccupato
gioiva o imprecava esattamente come un avvocato, un luogo
dove sono nate amicizie e amori, litigi e scazzottate, un
luogo vero, pieno di difetti sicuramenti, ma in tutta la
sua dannataggine estremamente leale.
Leale dopo i 7 goal in casa, leale dopo il 26 Maggio,
leale dopo Roma Liverpool, ostinatamente al vostro fianco.
Oggi quello spazio non esiste più, diviso spaccato,
frammentato da un vetro.
Eppure la storia con i muri qualcosa dovrebbe averci
insegnato, dovrebbe averci insegnato che le divisioni sono
fatte per essere abbattute, che dividere gli affetti o le
razze è la cosa peggiore che possa fare un essere umano.
La mostruosità partorita, è il perfetto risultato di
15 anni di fallimenti, fatti di biglietti nominali,
Tessere del Tifoso, striscioni vietati, strumenti di tifo
vietati, trasferte vietate e Daspo a pioggia.
Come vede anche lei, la parola VIETARE è l'unica che
conoscete e assecondate.
Dopo averci fatto rinnovare a scatola chiusa, ci
regalate questa "disgregazione", l'esatto contrario della
funzione sociale delle Curve. Ce la regala il sig.
Prefetto con la Vostra silenziosa complicità.
Una complicità, fatta di seggiolini eliminati, di
stemmi cambiati, di date stravolte, di colori delle maglie
orribili, di prezzi esorbitanti e chi più ne ha più ne
metta.
La Curva Sud muore, moriranno i cori, il colore e le
coreografie. Se questo era quello che volevate ottenere ci
siete senza dubbio riusciti.
Tutto ha un inizio e tutto ha una fine, quella della
Curva è arrivata e voi ne siete stati orribilmente
complici.
Nel mio ricordo rimarrà sempre unica ed indivisibile".