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" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) "Non per guadagnar ma per amor del gioco" |
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Critica al saggio del Prof. Antonio Roversi. |
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di Massimo Izzi Dovendo
rispondere alla domanda del perché i romanisti possano celebrare
la data del 22 luglio, ma non festeggiarla, di getto mi viene di rilevare
semplicemente che la Roma è nata il 7 giugno, e ha disputato le
sue prime gare il 16 e 17 luglio al Motovelodromo Appio.
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IL COMUNICATO STAMPA Riparte la nuova stagione e tutti entrano in campo. Entra in gioco anche tu. I tifosi fanno parte del “gioco”, diventano parte integrante della “squadra” e per farli entrare in campo, l’A.S. Roma, in occasione della Campagna Abbonamenti ha creato una serie di nuove formule, nuovi moduli per renderli attivamente partecipi. Grazie alla loro passione, i tifosi, mai come nella stagione del record, sono stati a fianco della Società, della squadra ed è proprio per questo che A.S. Roma ha cercato di coinvolgerli sempre più. Abbonarsi alla Roma è facile. La campagna che partirà ufficialmente il 12 luglio andrà avanti fino al 25 agosto. Una Campagna dedicata ai Tifosi. Un esplicito invito a partecipare all’emozione che vive la squadra dopo una partita esaltante. Il tifoso viene invitato ad entrare a far parte del gruppo per sentirsi parte integrante della famiglia. I Tifosi più fortunati avranno la possibilità di vivere da vicino la vita quotidiana della squadra. DIRITTO DI PRELAZIONE: 12 – 28 Luglio La Campagna abbonamenti partirà ufficialmente il 12 luglio, tramite i call center Lottomatica 199.109.783 (orario 9.00-13.00/14.00-18.00). Tutti i diritti di prelazione esercitati tramite call center Lottomatica prevedono rinnovo e pagamento dell’abbonamento via telefono, mentre il ritiro della tessera potrà avvenire a partire dal giorno 7 agosto presso uno dei punti speciali ASRomaStore. Dal 14 luglio nei punti speciali AS RomaStore, P.zza Colonna, 360, Via Appia Nuova, 130, Via V. Cesati, 76-80, P.zza Indipendenza, 8, Via Torrevecchia, 12, Via Sestio Calvino, 26-30. Dal 18 luglio nelle numerose ricevitorie LIS Lottomatica. La VENDITA LIBERA partirà dal 31 Luglio, con le seguenti modalità: Curve – 31 luglio / 1° agosto Distinti – 2/3 agosto Tribuna Tevere e Montemario – 4/5 agosto Tutti i settori: dal 7 agosto in poi Tante le formule studiate per coinvolgere gli abbonati della Stagione 2006-2007. Anche quest’anno sarà possibile la rateizzazione dell’abbonamento scegliendo tra le 2 diverse Formule studiate in collaborazione con AGOS: FORMULA TASSO 0% (TAEG VARIABILE) FORMULA ABBONATI E RILASSATI: OGGI TI ABBONI ED INIZI A PAGARE TRA TRE MESI, DOPO LE VACANZE ESTIVE. SARA' POSSIBILE AL RIENTRO DALLE VACANZE SCEGLIERE SE PAGARE IN UN'UNICA SOLUZIONE O IN 6 COMODE RATE. In più, AS Roma ha previsto formule scontate: PACCHETTO FAMIGLIA: DEDICATO AI CONIUGI E/O CONVIVENTI CON EVENTUALI FIGLI. AMORE PER SEMPRE: DEDICATO AGLI UTRA-SESSANTACINQUENNI (NATI FINO AL 1941). Visto il grande entusiasmo manifestato dai Vincitori della scorsa stagione, AS Roma ripeterà il Concorso a Premi legato alla Campagna Abbonamenti 06/07 con tantissimi premi messi in palio. Il sorteggio verrà effettuato in una unica data, il 20 settembre 2006. SUPER TIFOSO CASALINGO: 100 tifosi verranno sorteggiati, per alcune partite casalinghe allo Stadio Olimpico e vivranno l’emozione di una partita vissuta vicino alla squadra del cuore. GIOCATORE per un GIORNO: 5 tifosi saranno sorteggiati e trascorreranno una fantastica giornata nel Centro Sportivo Fulvio Bernardini, partecipando ad una seduta di allenamento insieme alla Squadra. TRAINING PASS: 10 tifosi saranno sorteggiati e riceveranno un PASS valido per assistere, in 3 distinte giornate, agli allenamenti della squadra, conoscere i giocatori e pranzare presso il Centro Sportivo Fulvio Bernardini. SUPER TIFOSO in TRASFERTA: 10 tifosi potranno vivere l’emozione di seguire in trasferta la Squadra nelle partite europee, TIM CUP o Campionato. A CENA con la SQUADRA: 20 tifosi saranno sorteggiati per partecipare, ad una cena con alcuni calciatori passando una serata indimenticabile. IN RITIRO CON LA SQUADRA: 5 tifosi verranno sorteggiati per trascorrere, 2 giorni presso il ritiro estivo 2007 al seguito della squadra e assistere agli allenamenti quotidiani. Incluso volo aereo o treno e albergo. TRIGORIA DAY: 10 tifosi saranno sorteggiati per trascorrere un’intensa ed emozionante giornata di “Lavoro” presso il Centro Sportivo Fulvio Bernardini aiutando e collaborando con il personale di Trigoria per vivere da vicino la squadra. TIFOSO UFFICIALE: 5 tifosi saranno sorteggiati ed avranno la possibilità di essere fotografati insieme alla squadra nel giorno dello scatto della Foto Ufficiale 2006-07. GIORNALISTA per un GIORNO: 10 tifosi verranno sorteggiati per intervistare un giocatore e vedere in seguito la propria intervista, unitamente al reportage fotografico, pubblicata sulla Rivista Ufficiale “La Roma”. KIT SUPERTIFOSO: 100 tifosi saranno sorteggiati e riceveranno in omaggio il Kit del Supertifoso composto da prodotti del merchandising ufficiale AS Roma: una Maglia Ufficiale, un cappellino, uno zaino, una sciarpa ed un portachiavi. Ohibò, ma non manca qualcosina???? Da domani si può fare il rinnovo ma... I PREZZI? |
Moggi con la moglie sul caso Paparesta (219 kb) |
Moggi con Fabio Baldas (Il Processo di Biscardi) (1143 kb) |
Franco Carraro (1266 kb) |
Moggi con Paparesta (662 kb) |
Biscardi con Moggi (1963 kb) |
Moggi e Giraudo su Pararesta (2763 kb) |
Ingargiola e Lanese sull'episodio Paparesta (1170 kb) |
Maria Grazia Fazi con Bergamo (10320 kb) |
Moggi e Mazzini (1436 kb) |
Moggi e Mazzini su Della Valle e l'Inter (1900 kb) |
Ghirelli e Cellino (544 kb) |
sono
Roberto.
Stavo leggendo l'articolo di giornale che hai messo sugli aggiornamenti, riguardante i festeggiamenti e relativi casini successivi alla vittoria dell'italia contro i crucchi. Tu considera che io abito a monteverde, e la sera, da molti anni oramai, la passo spesso a trastevere, in quanto mi sta veramente vicino. In particolar modo, sto spesso a p.zza Trilussa. Quella sera, esattamente il 4...martedì scorso..io e un po di amici miei siamo arrivati lì a p.zza Trilussa alle 23 e qcosa..e me ne sono andato alle 4 di mattina, quindi te li descrivo io i fatti di quella sera e nn DAVIDE DESARIO del messaggero... Appena arrivati a p.zza Trilussa, appunto come ti ho scritto sopra un po dopo le 23, ci stava un casino di gente, che cantava, ballava, beveva, ma nessun molesto. I molesti stavano sul lungotevere in mezzo alla folla accalcata in mezzo alla strada, proprio tra la piazza e ponte Sisto. Alcuni tra questi fermavano le macchine e gli sventolavano le bandiere sopra; se le macchine avevano al loro interno pischelle o vecchi, i molesti cominciavano ad agitarle..con tutto il mio disappunto..vabbè! Giustamente qcuno s'è pure incazzato di questo "trattamento" e gli ha risposto male a sti pischelli, i quali gli reagivano con qualche calcio sulle portiere o bottiglie di birra ( ma nn a tutti ). E fin qui posso + o meno essere d'accordo con quanto scritto da DAVIDE DESARIO. Si intravede un pullman, che piano piano arriva a una trentina di metri dalla piazza: alchè si parte in massa e si circonda il pullman ma, apparte 2 pischelletti che prendono a calci i fari di dietro del pullman, nn ha riportato altri danni.Tra l'altro che era di tedeschi, sempre se sia vero, nn lo sapeva nessuno; quindi come fa questo ad affermare che il pullman era pieno di crucchi? nn potevano essere di altre nazionalità? vabbè.. Il cosiddetto "assalto" al pullman, se così può essere definito, sarà avvenuto + o meno all'una, l'una e mezzo din notte, nn oltre, e di guardie nemmeno l'ombra, anche xchè era pieno di gente!! Le macchine e i motorini in sosta nn sono stati toccati da nessuno!!! Io nn ho visto nessuno andare a prendere a calci auto o moto in sosta e, ripeto, tranne qche stronzetto, di rado anche le auto che passavano. Verso le 3 di notte vado in vicolo del moro a prendere al volo una birra, altri amici miei a vicolo del 5 a prende da magnà. Da lì ci siamo visti quasi un'ora dopo, in quanto dal lungotevere attraversano la strada in direzione della p.zza una decina di celerini e cominciano a caricare SENZA CHE NESSUNO STESSE FACENDO QCOSA! queste ****** nn solo sono venute quando la p.zza era mezza vuota, ma soprattutto quando nessuno stava facendo niente di male! Il lungotevere era oramai libero al passaggio delle auto, i "molesti" di turno se ne erano andati..nn so dv, e in p.zza ci stava solo gente che beveva e chiacchierava come in una qsiasi altra serata.. Purtroppo nn posso dirti con esattezza quanti erano i blu, in quanto nn sono potuto andare a vedere dall'altro lato della p.zza in quanto sia me che i miei amici siamo rimasti bloccati in un angolo.Io ne ho visti una decina, nn di +. Nn escludo che ce ne potessero essere altri dall'altro lato della piazza, ma una cosa è certa, anzi + di una: 1) che nel momento in cui sono intervenuti nessuno stava facendo niente di male..se proprio dovevano venire xchè nn lo hanno fatto prima quando effettivamente dei rompipalle c'erano? Cos'è..paura xchè c'era troppa gente? 2) DAVIDE DESARIO è un ("impreciso", sostituisco la parola, n.d.L.) xchè di autobus distrutti nemmeno l'ombra, arresti denunce e feriti!!! ma dove? o sono rimasti lì fino alle 6 di mattino, cosa improbabile, oppure nn era lì! 3) Se, come al solito, nn fossero arrivate le guardie, nn ci sarebbero stati casini, ulteriori a quelle 4 cazzate successe prima!! Con questo spero di essere stato esaustivo..credo anche troppo ehehe Mi scrive anche Seb. Ciao Lorenzo, io sto ancora infognato qui a Mediolanum e a parte una piccola parentesi a Londra ci passerò tutta l’estate… Ma hai visto ai mondiali sono veramente la fiera del tifoso della domenica, tutti con mille gadget assurdi, cappellini ridicoli, facce dipinte (e ricordo una frase del grande Albertone nel film “I due Nemici”, e cito: “I MIEI ANTENATI COSTRUIVANO ACQUEDOTTI QUANDO I VOSTRI SI COLORAVANO ANCORA LA FACCIA DI BLU…”, sarebbe da dijela ai francesi domenica che de sto mondiale me fregava zero ma di uscire con loro no, non esiste…). Cmq la mail era per portare la tua attenzione al fatto che in qualsiasi piazza italiana ormai cantano il coro nostro di Middlesbourgh, quello che ci abbiamo fatto anche la coreografia del derby… e lo cantano senza sapere di chi è, da dove salta fuori etc. è veramente fastidioso nel senso vabbè facciamo finta che siamo tutti Italiani e c’è la finale va bene ma è lo stesso schifo che sentivo a pelle quando vincemmo lo scudetto e cani e porci a festeggiare. E’ vero che la nazionale “è di tutti”, e ve la lascio volentieri, ma almeno inventatevi un’altra canzoncina…spero almeno che i ragazzi che la cantano negli stadi tedeschi lo sanno che è roba nostra. Tra parentesi onore a loro che ci sono andati, senza parrucche e con tanti tricolori. Un’ultima cosa penso sicuramente ne sai più di me, è confermata l’amichevole con il West Ham il 22 luglio? In tal caso tutti a Bozen… Magari ti sembrerà esagerata sta reazione per un coro, ma fidati io in queste piazze ci giro ed è tosta anche se ho conosciuto pischelli precisi che più o meno la pensano come me. |
SOS VILLAGGI DEI BAMBINI La solidarietà
protagonista a Berlino nella grande festa “Il calcio per un
Milano,
7 luglio 2006 - Mancano solo due giorni alla fine di un Mondiale destinato
a
“Il calcio per un mondo migliore” che si svolge a Berlino per il passaggio di testimone al Sud Africa, Paese che ospiterà nel 2010 i prossimi Mondiali. Tra gli altri, parteciperanno all’evento il premio Nobel per la Pace Nelson Mandela, il segretario dell’ONU Kofi Annan e il presidente della FIFA Joseph Blatter. Per la campagna “6 villaggi per il 2006” sarà presente Georg Willeit, Managing Director di SOS Villaggi dei Bambini. La finale sarà l’ultima occasione per tutti i tifosi per sostenere attraverso sms solidale questo progetto umanitario di cui beneficeranno i 1000 bambini ospitati nei nuovi Villaggi SOS e altri 5mila bambini che frequenteranno le scuole, gli asili e i centri sociali degli stessi Villaggi SOS. Da Duisburg Fabio Cannavaro, Capitano della Nazionale e Ambasciatore per l’Italia di SOS Villaggi lancia un appello: “ Sono le ultime ore utili per contribuire alla Campagna Umanitaria: inviate un sms solidale al numero 48583 e con un solo euro renderete questo Mondiale indimenticabile anche per le migliaia di bambini abbandonati che, grazie alla vostra generosità, potranno avere una casa e un futuro”. Chiamando da rete fissa lo stesso numero si possono donare 2 euro. La campagna 6 Villaggi per il 2006 si può anche sostenere cliccando sul sito www.6Villaggiperil2006.it. Con una donazione di 6 euro si partecipa ai giochi proposti online dal sito e si possono vincere i numerosi premi ancora in palio e i due superpremi finali che domenica 9 luglio verranno estratti a sorte fra i donatori più generosi e fortunati. Dal sito è possibile accedere anche alle aste solidali di eBay e aggiudicarsi posti di back stage ai concerti dei Negramaro e maglie e palloni autografati dai campioni della Nazionale. SOS Villaggi dei Bambini è una delle più grandi organizzazioni private internazionali di assistenza e cura all’infanzia in difficoltà che, con più di 450 villaggi in tutto il mondo, dal 1949 dà una casa e una famiglia ai bambini soli, abbandonati o in grave disagio familiare. In Italia è presente dal 1963 e conta sette villaggi situati a Trento, Ostuni (BR), Roma, Vicenza, Morosolo (VA), Saronno (VA) e Mantova, che si occupano di bambini in affido e di servizi a sostegno delle realta’ familiari delle aree limitrofe. |
salva un carabiniere La bottiglia incendiaria lanciata contro la vettura ha preso fuoco parzialmente e il militare aveva appena chiuso il cristallo Solo per una fortunata coincidenza non si è assistito al dramma: l’autista, nonostante la notte afosa, aveva il finestrino chiuso. Altrimenti quella bottiglia incendiaria avrebbe colpito il militare alla guida causando le immaginabili conseguenze. Tragedia sfiorata per la mano di un teppista l’altra notte a Ostia, nel pieno dei festeggiamenti per la vittoria della nazionale azzurra. Nel folto del tripudio di bandiere e nel mezzo della folla eccitata qualcuno ha lanciato una molotov contro una gazzella dei carabinieri in servizio di pattugliamento anti-disordini. Un gesto evidentemente premeditato, successivo alla grave aggressione a lanci di bottiglie vuote contro due pattuglie della Polizia municipale registrata con il successo contro l’Ucraina. Allora, era venerdì 30 giugno, rimase ferita una vigilessa per una bottigliata al collo e vennero danneggiate un paio di auto di servizio. La polizia, grazie alle riprese della Scientifica, ha individuato e denunciato quattro minorenni e un diciannovenne ritenuti responsabili di quei tafferugli. L’altra notte il gesto è stato ancora più grave ed il rischio maggiore. Questa la cronaca. Finita la sfida vittoriosa con la Germania centinaia di tifosi si sono radunati al Pontile e nel tratto centrale del lungomare. Folto l’apparato di controllo dell’ordine pubblico disposto dal commissariato e articolato in una decina di pattuglie tra quelle dei carabinieri e quelle della polizia. Erano passati dieci minuti dopo l’una quando una gazzella della Compagnia di Ostia in transito su lungomare Paolo Toscanelli, all’altezza del ristorante ”Mc Donald”, è stata raggiunta sul lato del guidatore da una bottiglia incendiaria innescata. Il contenitore di vetro si è frantumato contro il montante della portiera liberando la benzina che, fortunatamente, solo in parte ha preso fuoco. Solo per un fortuito caso il militare al volante aveva chiuso il finestrino qualche minuto prima, mettendosi in movimento dalla postazione fissa per percorrere il lungomare. Sono immediatamente scattate le indagini. Qualcuno ha raccontato di aver visto scappare una coppia di giovanissimi in direzione del Pontile ma la bolgia era tale da impedire ogni possibile riconoscimento e relativo inseguimento. I resti della bottiglia sono stati raccolti e repertati per la ricerca di eventuali impronte digitali. A giudizio degli artificieri la molotov sarebbe stata realizzata da mani poco esperte. Gli investigatori stanno esaminando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza di negozi, banche e distributori della benzina del centro di Ostia, a caccia di indizi. DOPO la vittoria degli azzurri la festa è esplosa in tutto il centro storico. E con la festa, puntuale, è arrivata anche la guerriglia. In centro, a piazza Venezia e a Campo de’ Fiori, andate via le persone perbene, gruppi di teppisti coi volti coperti da caschi e passamontagna si sono resi protagonisti di assalti contro le forze dell’ordine e sassaiole. Vigili picchiati, 25 autobus devastati, bottigliate contro polizia e carabinieri, uno scenario da guerra civile che a Ostia ha registrato perfino il lancio di una molotov contro una gazzella dell’Arma. I TESTIMONI dicono che «era tutto organizzato, si sono coperti la faccia e hanno iniziato l’assalto». Seminando il panico fra romani e turisti. Per domenica notte dunque si teme il peggio. E si torna a parlare dell’ipotesi del racket dietro questi incidenti preparati ad arte. |
A Ostia sfiorata la tragedia: molotov contro auto dei carabinieri La festa scatena i vandali: cariche, arresti e bus a pezzi Cinque arresti, cinque denunce a piede libero, un carabiniere e un vigile urbano feriti, un venditore ambulante picchiato, due auto della polizia municipale abbozzate, una gazzella dell’Arma colpita a Ostia dalle molotov e venticinque autobus dell’Atac danneggiati. Si fa fatica ad accostare questo amaro bilancio alla splendida festa che martedì notte ha coinvolto tutta la città per la vittoria “mondiale” dell’Italia contro la Germania. Si fa fatica a pensare che in mezzo a quel fiume di ragazzi e ragazze che cantavano “pò-pò-pò-pò-pò-pò”, di padri che accompagnavano bambini con gli occhi della meraviglia, di coppie innamorate e sorridenti, siano riusciti, ancora una volta, ad infiltrarsi e a prendere il sopravvento i soliti stupidi. Probabilmente sono gli stessi (o gli amici, poco importa) che in questi ultimi anni hanno rovinato, con le loro “imprese” dentro e fuori lo stadio all’Olimpico, l’immagine di Roma agli occhi di tutto il mondo: dalla monetina all’arbitro Frisk, al derby sospeso per concludere con gli ignobili striscioni razzisti dell’ultima Roma-Livorno. Gente che non ha avuto neanche l’alibi, come a volte è accaduto, del cattivo esempio dei loro beniamini. Francesco Totti, per primo, ha imparato a incassare calci e scorrettezze e a non rispondere alle provocazioni. Gli stupidi, invece, no. Continuano ad essere stupidi e basta. E lo hanno dimostrato ancora una volta anche martedì dopo il triplice fischio finale della partitissima di Dortmund. Al punto che il prefetto di Roma, Achille Serra, questa mattina ha inserito la gestione dell’ordine pubblico per la partita di domenica sera al primo punto dell’ordine del giorno del comitato provinciale in programma questa mattina: «Si tratta della solito gruppo violento e minoritario che rovina tutto - spiega Serra - chiederò alle forze dell’ordine di mettere in strada il maggior numero di uomini possibile ma è difficile prevenire, controllare e contenere gruppi che possono agire in ogni angolo della città». Le prime avvisaglie, martedì, in via dei Fori Imperiali dove sono stati fermati e presi d’assalto alcuni autobus di linea. La situazione è presto degenerata. Un gruppetto dal saluto romano facile, invece di cantare “Fratelli d’Italia”, ha cominciato ad inneggiare al Duce sotto il balcone di piazza Venezia. Poi, insieme ai palloni, sono volate bottiglie di vetro. E’ l’inizio di una escalation di atti di vandalismo inspiegabili. Lo sa bene l’autista della linea 45N il cui mezzo, intorno all’una, è stato fermato e accerchiato in piazza Venezia da una cinquantina di giovani che hanno costretto lui e i passeggeri ad abbandonare il mezzo. Poi hanno spaccato specchietti retrovisori, preso a calci le porte, mandato in pezzi vetri. Con le aste delle bandiere hanno distrutto i fari. Sono saliti a bordo e hanno scardinato le poltroncine, scaricato gli estintori. Alla fine gli autobus danneggiati sono stati 25 (soprattutto in via del Corso, piazza Bologna e Trastevere) e i danni, secondo le stime dell’Atac, ammontano a circa 120mila euro tra riparazioni e corse perse. Ma non è tutto. I vandali si sono spostati, scappando di volta in volta all’arrivo delle forze dell’ordine. Hanno travolto con una sassaiola alcune volanti della polizia Municipale (del IV e del VII gruppo): «Avevamo già sottoposto questo rischio al comandante reggente Giovanni Catanzaro - spiega Gabriele Di Bella - al quale avevamo detto della disorganizzazione generale in cui si trovano ad operare i vigili durante i caroselli dei festeggiamenti. La Cisl chiede quindi al sindaco provvedimenti e un incontro urgente». L’atmosfera è precipitata, neanche a dirlo, nella bolgia di Campo de’ Fiori dove è partito un fitto lancio di bottiglie di vetro e sassi contro le camionette di carabinieri e polizia. Le forze dell’ordine sono state costrette ad effettuare cariche di alleggerimento”, allontanando dalla piazza i teppisti e al tempo stesso comitive festose di italiani e turisti: arresti e denunce e qualche ferito. Ma non è finita. Quei ragazzi che non meritano di essere chiamati romani si sono ricompattati poco lontano, hanno sfogato la loro rabbia, e forse la loro frustrazione, contro i vetri e gli sportelli delle macchine parcheggiate. Poco distante stesse scene, incredibili e vergognose a piazza Bologna. E peggio ancora a piazza Trilussa e a Trastevere in generale dove i tifosi-vandali se la sono presa con le auto che scorrevano sul lungotevere e, vigliaccamente, con moto e auto in sosta. E la scintilla è stata il blocco di un pullman di turisti tedeschi. Da lì a poco sono arrivate le cariche delle forze dell’ordine, arresti, denunce, ambulanze per soccorrere i feriti. Romani, isolate i teppisti» gruppo di teppisti vigliacchi che confuso tra la folla ha prodotto un danno incalcolabile alla città». A parlare è l'assessore capitolino alla Mobilità, Mauro Calamante, in merito ai danni subiti dai bus Atac durante i festeggiamenti per la vittoria della Nazionale contro la Germania. «A parte i 120mila euro stimati da Atac per riparare le vetture - continua l'assessore - bisogna considerare il danno all'immagine della nostra città e anche le attese alle quali sono stati costretti altri incolpevoli utenti delle linee coinvolte nei danneggiamenti. Nella speranza che domenica sera tutti noi possiamo festeggiare una nuova vittoria degli azzurri, invito i romani a ragionare sui propri comportamenti e a contribuire a isolare e neutralizzare questi teppisti». |
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E
a Cagliari:
polizia. Mancano cinque minuti all'una, e la serata mundial dedicata ai festeggiamenti per la vittoria dell'Italia sulla Germania si trasforma in una notte di violenza, teppismo e guerriglia. Le bottiglie iniziano a piovere sulle forze dell'ordine e sugli impauriti tifosi azzurri, costretti alla fuga. È l'inizio della fine della festa. cori festosiIn piazza Yenne, fino a quel momento teatro di cori festosi, sventolio di tricolori e applausi, diventa così protagonista l'imbecillità di un gruppo di vandali. Il bilancio: alcuni feriti lievi, auto ammaccate, vetri rotti, sedie e tavolini dei bar all'aperto usati come proiettili, due dipendenti di una delle gelaterie della piazza picchiati solo per aver tentato di proteggere il locale. Alla fine della folle notte, nessun arresto o fermo. Ma le immagini della mega rissa e di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa hanno fatto passare in secondo piano quelle della festa per la finale mondiale conquistata dall'Italia. la prima bottiglia. Eppure, fino a mezzanotte e 55 minuti la statua di Carlo Felice sembrava sorridere: sotto di lui, migliaia di persone felici, bandiere dell'Italia in mano, a saltellare e intonare inni per gli azzurri vincitori e cori di sfottò per i tedeschi battuti. Poi tutto prende una piega diversa. Improvvisamente e senza un motivo, inizia un fitto lancio di bottiglie. Nel mirino polizia e carabinieri, fino a quel momento a guardia discreta di una piazza colorata e gioiosa. È il fuggi fuggi. C'è paura, le famigliole sono le prime a darsela a gambe. I teppisti si coprono il viso con bandiere e sciarpe, il lancio di bottiglie non si ferma. Volano vetri di birra, di superalcolici e bottiglioni di vino. Oramai il pavimento del Largo è un tappeto di cocci. Le forze dell'ordine non perdono la calma, scelgono di spostarsi dal facile bersaglio. Decidono di evitare un intervento che potrebbe avere conseguenze gravi. Vogliono evitare la carica manganelli alla mano, che però sfoderano al fianco degli scudi. I vigili urbani sono i più bersagliati. Per diversi minuti presi di mira dalle bottigliate, traslocano a metà del largo Carlo Felice, hanno diverse macchine ammaccate. Gli sguardi degli agenti sono tesi ma non tradiscono paura: di fronte a loro c'è una folla immensa, e da tutte le parti volano bottiglie lanciate da mani invisibili. Le forze dell'ordine (una sessantina di uomini, e una ventina di mezzi tra auto e blindati) decidono per uno spostamento tattico. Sembrerebbe una ritirata ma non lo è. Nel giro di venti minuti polizia e carabinieri, scendono nel largo Carlo Felice, da via Roma si portano in via Sassari, poi in via Ospedale, per sbucare in via Santa Margherita. Hanno i caschi con le visiere calate, scudi e manganelli per difendersi. la rissaIntanto in piazza l'orologio segna l'una e un quarto. Le bottiglie continuano a sibilare sulle teste di chi non è riuscito a fuggire: in diversi corrono con la testa ferita, per terra i fazzoletti sporchi di sangue. In un attimo la situazione peggiora e scoppia il finimondo anche davanti alle gelaterie e ai pub. Un gestore, più accorto degli altri (scottato dalle precedenti esperienze) aveva ritirato tavoli e sedie verso mezzanotte, ora abbassa la serranda e si barrica dentro il bar. Gli altri colleghi dei locali vicini, vedendo la situazione degenerare, provano a ritirare le loro cose. Senza successo. Iniziano a volare pugni e calci, seguiti da tavoli e sedie. Hanno la peggio due ragazzi di un locale: un gruppetto di teppisti spinge verso l'alto la serranda del locale e la rompono. Assalgono i due ragazzi e li tempestano di calci e pugni. La confusione è tanta, anche se la piazza inizia a essere meno affollata. Arriva anche un'ambulanza per soccorrere un ferito, mentre qualcun altro deve ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio. Niente di grave, per fortuna. Ma uscire di casa per festeggiare e ritrovarsi con un taglio in testa o con una ferita a un braccio non è quello che avevano messo in programma. I vandali a questo punto non possono più nascondersi tra la folla. Fuggono nelle vie della Marina scaricando la rabbia residua su alcune incolpevoli auto. A questo punto anche poliziotti e carabinieri sono pronti per intervenire. Iniziano la loro discesa verso piazza Yenne. I timori di uno scontro svaniscono in un attimo. I violenti, non potendosi nascondere nella folla, si trasformano in pecorelle. Chi non si era ancora allontanato fugge verso il largo Carlo Felice. I poliziotti, alle due e trenta riprendono il controllo della zona. Alle tre meno dieci anche per le forze dell'ordine arriva il momento di mettere la parola fine a una nottata rovinata da un gruppo di imbecilli. In piazza Yenne, sotto lo sguardo questa volta triste di Carlo Felice, restano i segni di una guerriglia: un tappeto di vetri e cocci di bottiglie, fazzoletti di carta macchiati di sangue, camerieri e padroni delle gelaterie e dei bar della piazza che con scope e sacchi di spazzatura fanno sparire i resti di una triste notte di festa. Matteo Vercelli (L'Unione Sarda) |
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(Il Messaggero) Era più o meno l’una e mezzo di ieri mattina. Serata calda. Entusiasmo alle stelle per la vittoria degli azzurri. Birra a fiumi. A controllare la piazza c’erano una pattuglia dei Reparto Mobile della polizia, una macchina dei carabinieri e una dei vigili urbani. «È successo, né più né meno, quello che è capitato tutte le altre volte afferma Marcello Cardona, neo dirigente del commissariato Trevi-Campo Marzio, arrivato sulla piazza con i rinforzi È comparso il solito gruppetto di giovani che si sono messi a giocare a calcio lanciando il pallone verso i tavolini. Gli agenti hanno cercato di persuaderli a smettere. La gente, lì, nei locali, vuole stare tranquilla. Ma dopo poco, per tutta risposta, è partito il lancio di bottiglie verso le nostre macchine. Lo dico chiaramente: le aggressioni non verranno più consentite. La linea d’ora in poi è questa: se qualcuno vuole violare la legge, metta nel conto di subire un arresto e un possibile processo». I giovani, secondo diversi testimoni, hanno «deliberatamente aggredito» le camionette che presidiavano la zona «dopo aver indossato i caschi per nascondersi i volti». «Un gruppo racconta il gestore di uno dei locali li ha attaccati dal centro della piazza, mentre un altro li prendeva alle spalle da via dei Bovai». Via radio, gli agenti hanno chiesto un «intervento adeguato». Dopo poco, carabinieri e poliziotti hanno iniziato «alcune cariche di alleggerimento» nel tentativo di disperdere gli scalmanati. Ma la situazione è degenerata. I lanci di bottiglie e bastoni sono proseguiti. Alcuni teppisti sono corsi verso i locali e sono stati inseguiti fin dentro ai bar e alle birrerie. A quel punto, però, anche diversi clienti sono finiti coinvolti nel parapiglia. Evidentemente i manganelli, nella confusione, non sono sempre riusciti a distinguere i veri responsabili dell’assalto da quelli che non c’entravano niente. Lo fa pensare anche l’età delle persone arrestate e poi rilasciate. Che sono tre: Marco Mercuri, 44 anni, e i fratelli Lucio e Mirko Lemma, rispettivamente 39 e 26. L’accusa, per tutti, è di lesioni e resistenza pubblico ufficiale. Ma Mercuri, in realtà, è stato preso all’interno di un bar. «Mi sono solo rifiutato di uscire perché temevo un ulteriore lancio di bottiglie ha raccontato e a quel punto polizia e carabinieri mi hanno riempito di botte». L’attacco dei giovani comunque è innegabile. Oltre ai testimoni, ci sono i referti medici: i feriti tra le forze dell’ordine sono cinque. Un carabiniere si è dovuto far medicare per un profondo morso a un braccio. E dire che la serata fino a quel momento era filata via liscia. Nonostante l’entusiasmo per la vittoria degli azzurri, uno dei funzionari del commissariato Trevi, il dottor Valdalà, aveva parlamentato con i ragazzi. «Dobbiamo darci una mano aveva detto Se ognuno rispetta le regole, a Campo de’ Fiori di può stare tutti, giovani, adulti, anziani, con assoluta serenità». Ma il messaggio, evidentemente, non è stato inteso. «Verso l’una secondo uno dei gestori sono arrivati i soliti teppisti con l’aria più “coatta” degli altri. È gente che viene dall’hinterland. Ormai li conoscono tutti. A quelli non gliene frega niente. Hanno un solo obbiettivo: fare casino». E l’hanno fatto. Marco Mercuri era in un bar: «Sono stato trascinato fuori e pestato» La confusione, a Campo de’ Fiori, era al massimo. Erano circa le due meno un quarto. «Dopo le prime cariche racconta Mercuri qualcuno aveva fatto abbassare la saracinesca del locale. Poi la saracinesca è stata rialzata. Sembrava tutto passato, quando, all’improvviso, è entrato quel tipo. Avevo paura che da fuori continuassero a lanciare oggetti e così gli ho detto che non volevo uscire. Non l’avessi mai fatto. M’hanno preso e trascinato all’esterno. Erano in quattro, tutti in borghese, con gli elmetti da carabinieri, è mi hanno letteralmente gonfiato di botte. Ma io a queste cose non ci sto’. Allora gridavo che qualcuno mi dicesse che era il funzionario che dirigeva le operazioni». La piazza intanto era un campo di battaglia. «E a quel punto sono finito in mano a un gruppo di poliziotti continua Mercuri e ho rimediato tre cazzotti in bocca. Da lì mi hanno portato in una camera di sicurezza al commissariato Trevi. Dodici ore in una stanzetta, senza acqua e senza niente. Alle nove e tre quarti del mattino si sono resi conto che ero conciato male e mi hanno fatto portare all’ospedale Santo Spirito». Lo stesso commissariato, verso l’una di ieri, ha fatto scarcerare Mercuri. «Ma vi pare chiede lui che uno debba subire una cosa così?». L. Lip. |
«La vergogna è che dieci ragazzini delinquenti riescono ogni volta a far “esplodere” Campo de’ Fiori. La polizia si metta in borghese e li acchiappi una volta per tutte. Fermati loro, sarà la fine delle risse. Così non si può andare avanti». Angelo, gestore di uno dei locali sulla piazza più calda delle notti romane, è veramente arrabbiato. «Tra l’altro dice ho l’impressione che le forze dell’ordine questa volta abbiano un po’ esagerato. Gli agenti caricavano. Solo che, mentre i veri responsabili del caos scappavano, ci sono andati di mezzo diversi clienti dei locali». L’atmosfera, dopo la notte di Italia-Ucraina, è tesa. «Guardi dice il gestore mi faccia il favore di non rendermi riconoscibile. Qui ormai c’è da aspettarsi di tutto. Se te la prendi coi teppisti, non sai mai quello che può succedere. E se provi a criticare polizia e carabinieri, devi mettere in conto che poi magari ti fanno qualche controllo supplementare. Lo ripeto, era tutto tranquillo. Poi, per colpa di dieci fanatici, ci sono andati di mezzo tutti. Sono “provocatori”, gente che viene dalla periferia profonda e che, evidentemente, sa divertirsi solo così». Notti violente, quando il tifo è un pretesto (Covseva) Dallo stadio a Campo de'Fiori, la sfida alla polizia dei gruppi «mordi e fuggi» - tra giovani e forze dell'ordine, non c'è solo «moda», disagio adolescenziale o teppismo che trova sfogo nell'euforia delle notti mondiali. C'è, invece, un movimento che parte da più lontano, che va dalle curve dello stadio alle piazza e viceversa, e che comincia a preoccupare Polizia e Carabinieri anche in vista di Italia-Germania di domani sera: i turisti tedeschi, nella capitale, sono tanti e la piazza con la statua di Giordano Bruno è - nell'immaginario degli stranieri - il luogo del «melting pot» alla romana. È proprio lì, però, che sempre di più si concentra un certo tipo di fenomeno, con le cariche della polizia, gli agguati nei vicoli, il lancio di oggetti contro blindati e camionette. Solo che, a cercare lo scontro, non sono più soltanto i «duri», quelli coperti dal casco e armati di bastone, ma anche i presunti insospettabili. Come la ragazzina di poco più di sedici anni, col piercing d'ordinanza e vestiti firmati, che col la sua vocina esile si univa al coro «lo sbirro è, il mestiere più infame che c'è». Oppure agli studenti universitari che sembravano usciti da uno dei celebri film sui Nerds (gli «sfigati» dei college americani) e che applaudivano ironicamente all'intervento della polizia costretta a sgomberare la piazza. Un movimento, come detto, che viene da lontano e che - a livello giovanile - rappresenta ormai una tendenza che comincia a fare proseliti, nelle strade come all'Olimpico: «Nella vita come allo stadio... o sei guardia o sei ladro» la scritta apparsa in curva Sud. Era opera dei «Bisl», sigla nata 3-4 anni fa nel frastagliato universo ultras giallorosso e che sta per «Basta infami, solo lame»: secondo le forze dell'ordine sono una quindicina di persone, e mai sempre le stesse, tanto che loro si definiscono non un gruppo ma una «corrente di pensiero». La sigla Bisl ha inneggiato al «lupo» Liboni (il bandito che uccise un carabiniere), ha scritto «Banlieau o periferia, il problema è la polizia» mentre i sobborghi francesi bruciavano, professa l'idea secondo cui «fare l'ultras è reato» e si schiera contro un certo modo di fare gli ultrà, cioè attraverso i programmi sulle radio private, la vendita di t-shirt, l'organizzazione delle trasferte, la gestione dei biglietti. Secondo loro, questo tipo di tifoso è diventato parte del sistema, e non è una questione politica, come si evince da alcuni messaggi apparsi sempre in Sud: «Nè rossi né neri, volti coperti liberi pensieri». Loro - ma non solo loro - sono tra quelli che stanno diffondendo i cosiddetti «incontri (o scontri) casuali». Casuali - casuals , come si legge sui blog - nel senso che vanno al di fuori degli schemi di alleanze o rivalità conosciute e che quindi non sono facilmente catalogabili. Per evidenziare questo concetto, hanno scelto una frase di Lucio Dalla, nella canzone «Grande figlio di p...»: «Sotto l'ombra del cappello non ti fa capire mai, se tira fuori il suo coltello o ti chiede come stai», si lesse sempre in Sud, che più della Nord laziale è stata colpita dal fenomeno della frammentazione. Campo de' Fiori si inquadra più o meno in questo scenario, ed è preoccupante proprio perchè assimilabile ma non ascrivibile in toto al fenomeno delle curve. Nella piazza - ancora di più che allo stadio - non ci sono capi o registi occulti, ma gruppetti di 10-15 ragazzi che non interagiscono tra di loro, se non nel momento della sfida alla polizia. E quando vengono fermati dagli agenti mantengono l'aria di chi non accetta di obbedire alle disposizioni. Ed è proprio questo sentimento di ostilità verso le regole, la legalità e quindi le forze dell'ordine, che preoccupa di più chi quell'ordine lo deve garantire. Ernesto Menicucci Roberto Stracca |
Da
Il Giornale (27.06.2006).
«Ci avevo pensato...» a Kaiserslautern Tifiamo tutti per il Pupino. Forse è l'unico che sappia dare l'ispirazione giusta al Pupone, che poi è il papà. Quella foto rimarrà nei ricordi di famiglia: papà Totti che corre felice con il dito in bocca, come Cristian che succhia il ciuccio. Prego voltare pagina: non è più il tempo di ripensare all'ultima topica dell'europeo del 2000, alle brutte abitudini coreane, allo sputo-day in Portogallo, a quell'intervento di Vanigli che, da febbraio in poi, è stato la croce del suo credere nel pallone. Prima il dito se lo mangiava, ora se lo ciuccia. Strano ma vero: è il segno della crescita. Ritroviamo un'Italia sollevata dalle mani e dai piedi di questo Pupone, un po' viziatello, core de Roma, ma che non sta nel cuore di tutta Italia. Totti è comparso sotto il nostro gigantesco pallone gonfiato e l'ha sollevato come un Ercole. È riapparso negli occhi come tutti lo vorrebbero: meno barzellettiere e più campione. Finalmente ha ripagato quel credo che tecnici e commissari tecnici gli hanno regalato con tanto pegno personale per ricavarne soltanto un mortificato e mortificante: «mi dispiace, ho sbagliato». Ieri il Pupone non era la controfigura di un burino di Trastevere, ma un moderno narratore di favole e di incanti. Un attimo per pensare davanti al dischetto, quando tanta parte d'Italia gli sussurrava fra i denti: «Per favore lascia stare il cucchiaio, non fare il fesso, non ci rovinare la speranza». Un'idea che lo ha attraversato per qualche attimo. Poi deve aver pensato a Cristian, che con i suoi occhioni gli suggeriva: «Papà, non sarai mica matto!». Totti deve aver sentito. Grazie Cristian. «C'era troppo caldo, il cucchiaio non andava. Meglio battere come avete visto». Questo il racconto, che non diventa barzelletta neppure quando Totti ti dice che, prima di battere, in testa frullava solo un pensiero fisso: «Come esultare». E che poteva diventare un pensiero fesso, se non avesse realizzato. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Dopo quattro mesi la caviglia rotta è diventata un ricordo. Tutto cominciò il pomeriggio del 19 febbraio. Tutto si è dissolto in un afoso lunedì tedesco del 26 giugno. Totti ha finalmente fatto pace con se stesso e con l'Italia. Lui che divide e non sempre unisce. Lui che potrebbe indurre ogni giorno al referendum abrogativo per la sua presenza in nazionale: «si» o «no». Anche se ha già deciso di lasciare dopo il mondiale. Lui che, quando esce dalla tana romana, diventa un pupino anche nel gioco. Qui in Germania era un ragazzo attraversato da mille paure, ma quei capelli corti lo facevano ancora più piccolo, indifeso, spaesato. Vedi Totti, immagini un divino gladiatore calcistico e ti ritrovi con un racchietto liofilizzato. Lo raccontava un giornalista olandese abituato ai suoi Van Basten. Ce n'eravamo accorti tutti noi, patria sua e nemici suoi. Ieri il ragazzino ha ritrovato presenza regale. «Ho fatto un lancio a Perrotta e mi sono sbloccato». Si è messo davanti al dischetto e si è sgravato d'un peso. I polmoni hanno ripreso aria, il cielo è tornato azzurro, la vita calcistica ha ricominciato a restituire un po' di sapor dolce. Sì, il fiele è ancora sulla punta della lingua. Totti proprio non se l'è risparmiato.«Non ho mai risposto a chi mi criticava. Aspettavo la rivincita ed è arrivata. Ora vengano allo scoperto quelli che mi hanno massacrato». Non si può pretendere che un Pupone, ancora un po' Pupino, diventi anche un santo. Basta che segni i gol. Questo è il primo che realizza nella storia dei suoi mondiali, il primo dopo l'incidente: l'ultimo risaliva a febbraio contro il Cagliari. E sempre su rigore. Il dischetto ha caratterizzato meraviglie e qualche follia. Il tiro a cucchiaio che fece paralizzare mezza Italia. Quando Maldini ha pensato quello che avrebbe pensato Cristian: «Questo è matto». E lui fece ammattire tutti. Poi il cucchiaio è diventato un simbolo di sbruffoneria. Totti il simbolo di un'incompiuta calcistica. Oggi è un cavaliere da carezzare nel nome della patria calcistica. E poco importa che dica: «Ci sono altre gioie più importanti nella vita: lo scudetto della Roma e la nascita di mio figlio. In fondo ho tirato solo un rigore, anche se la porta era piccola e il portiere enorme». Come la sua responsabilità. Forza Cristian, a trent'anni papà si è fatto adulto: dito in bocca e Italia sulle spalle. |
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Franco Carraro "Non me lo aspettavo" (317 kb) |
Aldo Biscardi "Nego tutto" (401 kb) |
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fiorentina 1 0 57724 | fiorentina 1 1 39690 | - 18034 |
udinese 0 3 40390 | udinese 0 1 37949 | - 2441 |
lecce 2 2 45097 | lecce 3 1 38932 | - 6165 |
parma 5 1 43558 | parma 4 1 35542 | - 8016 |
sampdoria 1 1 43887 | sampdoria 0 0 39846 | - 4041 |
inter 3 3 61075 | inter 1 1 56819 | - 4256 |
siena 0 2 40069 | siena 2 3 33508 | - 6561 |
messina 3 2 45328 | messina 2 1 34347 | - 10981 |
palermo 1 1 54399 | palermo 1 2 35316 | - 19083 |
cagliari 5 1 46289 | cagliari 4 3 c.neutro | n.g. |
atalanta 2 1 42057 | in B | |
bologna 1 1 43167 | in B | |
livorno 3 0 44251 | livorno 3 0 36701 | - 7550 |
juventus 1 2 69488 | juventus 1 4 68818 | - 670 |
milan 0 2 59496 | milan 1 0 48952 | - 10544 |
reggina 1 2 41000 | reggina 3 1 32734 | - 8266 |
brescia 2 2 45929 | in B | |
lazio 0 0 64936 | lazio 1 1 61030 | - 3906 |
chievo 0 0 55386 | chievo 4 0 32068 | - 23318 |
in B | ascoli 2 1 38722 | |
in B | empoli 1 0 43503 | |
in B | treviso 42263 |
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E' uno di quelli che ha rovinato il nostro calcio. Un amico di Moggi. Come il migliore dei camaleonti cerca di riciclarsi, passando da La7 a 7Gold. Esprimiamo il nostro dissenso dicendo NO A BISCARDI inviando ua e-mail a tutti e tre gli indirizzi. tg7@7gold.tv programmi@7gold.tv |
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Ecco le foto in anteprima. |
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