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DI BELLO NEL MONDO"
Johann Joachim Winckelmann, 1756
(archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica)
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31 agosto 2006: allora... inserita la pagina di Inter/Roma di Supercoppa. Inserito il calendario della nuova stagione. Una ragazza si dovrà recare per un anno di dottorato all'estero e non potrà utilizzare l'abbonamento (distinti Sud). Vorrebbe rivenderlo, anche se con uno sconto, visto che la legge Pisanu crea noiosi problemi di accreditamento settimanali: chiede quindi 300 euro invece dei 365 ufficiali. Questa la e-mail: antonio.mussino@uniroma1.it.
Dopodiché, visto che già in due mi avete scritto di avere smarrito la tessera....:
Stella Rossa/Milan 2006/07
Questo significa che, in caso di furto o smarrimento, la prima cosa da fare è scrivere una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno all'A.S. Roma chiedendo non tanto la duplicazione dell'abbonamento quanto la restituzione della somma versata. Se non viene restituita (o se il costo non verrà defalcato dal nuovo abbonamento che andrete a sottoscrivere), si va dal Giudice di Pace di Roma il quale ordinerà alla società di restituire i soldi, quantunque sia auspicabile che non si debba arrivare a tanto.


15 agosto 2006: in una pausa ho comunque inziato la pagina 50 di memorabilia. Leggo poi che la dirigenza Sensi sarebbe dispiaciuta del fatto che i tifosi siano delusi dalla campagna acquisti e che, di fatto, dovremmo rallegrarci per non aver effettuato cessioni importanti. Mi sembra di essere tornato al 1970, quando c'era la Rometta. Quello che si rimporvera a Rosella Sensi è l'aver sbandierato ai quattro venti un progetto che, allo stato, non c'è. La parola "progetto" significa, ad esempio, anche dire ai tifosi: "cari ragazzi non abbiamo una lira per le seguenti ragioni.... il progetto quinquennale prevede due anni di non acquisiti e sofferenza. Dopo di che, risanato il bilancio possiamo pensare ad acquisti importanti" e via dicendo. Il silenzio assoluto è ciò che rimproverano i tifosi. Quando si vedono realtà come il Chievo, con un bacino d'utenza infinitesimale rispetto alla Roma, giocare come noi in Champions League, è legittimo chiedersi se forse qualcosa non va all'interno dell'A.S. Roma, cui va dato atto di aver tentato, per alcuni versi, di venire in contro ai tifosi come si è fatto con le maglie. Dopo 2 anni di battaglia. La Roma è incapace di sfruttare il proprio potenziale. Sono stato tre giorni a Barcellona: il 31 luglio c'era la fila per entrare al museo della squadra catalana, con un discreto prezzo per l'accesso. Possibile, ad esempio, che la Roma non abbia in testa, anche con l'aiuto del Comune di Roma, l'idea di fare un maledettissimo museo dedicato alla nostra squadra, magari in uno spazio ricavato al Foro Italico fino a quando non avremo uno stadio nostro? Possibile che continuiamo ad avere un sito web ufficiale che - oltre a sembrare un bollettino di Borsa - è tradotto in cinese ma non ancora in inglese, tanto che tutti quelli che parlano inglese scrivono a me per avere informazioni? Possibile che per una campagna abbonamenti si scelga l'immagine - pur felice di un girotondo - di una squadra in maglia verde? Possibile che la grafica della nuova tessera faccia così schifo? Vabbè, buon ferragosto, ci sentiamo a Settembre!

14 agosto 2006: gli aggiornamenti riprenderanno a Settembre, visto che ho problemi con il PC. Ho solo aggiornato le amichevoli precampionato.
Nel rallegrarmi per l'elezione di gente nuova e moralmente ineccepibile come Antonio Matarrese alla presidenza della Lega Calcio, al quale auguro ogni bene auspicando che la natura possa provvedere a mantenerlo sempre in forma e in ottima salute, una clamorosa anteprima.... qui di seguito ecco svelato il famoso progetto di Rosella Sensi... e buone ferie a tutti!


26 luglio 2006: in un momento decisivo, quello della sentenza farsa, mi si è rotto il PC e mando questa notizia da un computer di emergenza. Mi sono arrivate decine di e-mail al riguardo e concordo con tutte queste. E' una vergogna, punto e basta. Il resto quando mi ridanno il PC, spero a fine mese.

23 luglio 2006: Anzitutto, grazie a Dielle che mi ha mandato i file dei gol delle prime due amichevoli precampionato. Chi dovesse aver registrato anche i tre gol con lo Standard Liegi, prego di fare lo stesso! Nel periodo estivo, datemi una mano a coprire per intero il precampionato della Roma, perché tra vacanze, week end e via dicendo magari salto qualcosa!
Riprendo per intero, da "Il Romanista", l'articolo di Massimo Izzi che chiarisce i dubbi sul compleanno della Roma...:
 Auguri Roma, con 55 giorni di ritardo

di Massimo Izzi

Dovendo rispondere alla domanda del perché i romanisti possano celebrare la data del 22 luglio, ma non festeggiarla, di getto mi viene di rilevare semplicemente che la Roma è nata il 7 giugno, e ha disputato le sue prime gare il 16 e 17 luglio al Motovelodromo Appio.
 La data del 22 luglio, è legata all’Ordine del giorno numero uno che di fatto, stabiliva i componenti delle tre commissioni che avrebbero dovuto sostenere la vita sociale dl nuovo ente (Commissione sede-tecnica-finanza), e “concretava”, ovvero traduceva in atto scritto, le “norme esecutive”, della nascita di un sodalizio sportivo che da oltre un mese aveva già avuto simbolo, colori sociali e un presidente, Italo Foschi, appunto.
 Il processo di fusione che aveva dato vita alla Roma si era articolato, gradualmente, per più di un anno, l’accelerazione, poi, era arrivata il 6 giugno 1927, quando, nella sede della Lazio, era definitivamente naufragato il tentativo di coinvolgere i biancocelesti nella fusione. IL CONSOLE Vaccaio, vicepresidente bianco-celeste, si era detto pronto ad aderire alla fusione, solo a condizione di veder riconosciuto, per intero, dalla nuova società, il proprio debito (200.000 lire), mentre si dichiarava disposto a riconoscere solo una parte del passivo degli altri enti contraenti. Righini, dirigente della Fortitudo, con delega a rappresentare anche l’Alba, a questo punto fece fagotto e si recò a riferire a Italo Foschi. Foschi non fa una piega, ha già una carta di riserva, rappresentata dal Roman e dai danari freschi garantiti dal Banco Crostarosa e soprattutto dal Banco Sacerdoti. Il 7 giugno, in Via Forlì 16, si tiene la riunione che fa nascere la Roma e che l’indomani riempie molte pagine di giornale.
 La data del 22 luglio 1927 è una tappa importante, dunque, nel processo di crescita della Roma, ma nel tempo, per chi conosce la verità, è divenuta anche il simbolo di una delle più mortificanti sviste della storiografia calcistica italiana, visto che per decenni sono stati dedicati libri, articoli,enciclopedie, alla storia della Roma senza che nessuno si sia preoccupato di consultare le fonti. La verità è sempre stata lì, nei quotidiani ingialliti dell’epoca, ed era lì, anche quando, nel 1992, mi resi conto dell’equivoco. Da allora ho cercato di spiegare a chiunque avesse voglia di ascoltare che la Roma non è nata il 22 luglio. Per quello che riguarda l’Ordine del giorno numero uno, il sottoscritto ha avuto l’onore di averlo fra le mani, molti che ne disquisiscono non lo hanno, magari, neanche letto. Ebbene l’Ordine dl giorno, battuto a macchina e spedito in copia a tutti i membri delle commissioni, non è firmato dal presidente Foschi, che con ogni probabilità non era in sede in quella giornata, ma solo dal segretario, Sebastiano Bartoli.
 Dovete sapere che Sebastiano Avveduti Bartoli, romano purosangue, nella sua vita professionale, sin dal 1912, fu funzionario del Ministero della giustizia. In gioventù era stato campione d’atletica leggera, ginnasta della Fortitudo e anche giocatore di calcio. Nel 1939 si trasferì in Eritrea a dirigere la rivista “Luci Sportive”, e nel paese africano, dove rimase per moltissimi anni, assunse anche il ruolo di delegato del CONI. Dico questo perché Bartoli sapeva benissimo che il famoso Ordine del Giorno numero 1, non era l’atto di fusione dei tre club capitolini che avevano dato vita all’AS Roma, e a volte, visto l’ostracismo con cui la quasi totalità degli organi d’informazione e “le vacche sacre” della storiografia romanista continuano a rifiutare il confronto, viene la tentazione di ripetere il viaggio fatto da Alberto Sordi nel film “Riusciranno i nostri eroi”.
 Se anche si riuscisse a tornare indietro nel tempo, a ritrovare Bartoli, e a fargli testimoniare quello che già le fonti storiche gridano, siamo dolorosamente certi che in molti continuerebbero a insistere nel vecchio refrain, solo per abitudine: “22 luglio auguri Roma …. con 55 giorni di ritardo”. 

Dopo di ciò, visto che mi è stato chiesto, chiarisco il significato dello striscione Boys/Ultras Romani su Cassano. Allora, su due riviste nazionali ("Chi" e "Repubblica") sono usciti due articoli in cui si afferma che Antonio Cassano mantiene il figlio di Paolo Zappavigna, e ciò non è stato smentito dal barese, visto che lo stesso è mantenuto dalla madre, sicché il medesimo è accusato di... "fare il bello" con le disgrazie altrui.
Prima eravamo tifosi, poi siamo diventati clienti, ora siamo "stakeholders": eeco qui il codice etico della Roma. Ci sarebbe da farci il nome di un gruppo e pure qualche canzone... "Siamo gli stakeholders della Roma, siamo del Commando Ultrà....".... Comunque a parte queste sbavature da fissati del marketing, che bello vedere la Roma in campo con una maglia decente!


22 luglio 2006: inserite, grazie a Chiara, le scannerizzazioni di alcune tessere stagionali di fine anni '70-'80, relative a Monte Mario e Tribuna d'Onore. Inserito il biglietto di Roma/Timisoara. Ho tolto il logo della campagna "Eppure sono viva", in quanto l'emergenza per il momento è superata e quanto raccolto è sufficiente per tamponare l'emergenza. La situazione è stabilizzata anche se la bimba è nuovamente ricoverata al Bambin Gesù. Mi riservo un "rilancio" della campagna se ci dovesse essere una nuova situazione emergenziale come quella di qualche mese fa. Nel frattempo, grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito, da chi ha versato 5 euro a chi ne ha versati mille, a chi ha organizzato maniefstazioni di beneficenza e via dicendo. Abbiamo dimostrato di essere una comunità con la C maiuscola, persino superiore ad alcuni apparati statali.
Dopo di che, una curiosità. Forse non c'entra troppo con il calcio, o forse si, ma questa è la cronaca del concerto del 18 febbraio 1980 tenutosi a Torino da parte dei Ramones, storica punkrock band statunitense... Tratto da "Liberazione" di un mesetto fa, è giusto per ricordare agli smemorati del clima che si respirava all'epoca in stadi e palasport... a quelli che "la violenza oggi ha raggiunto livelli preoccupanti mentre negli anni '80 si andava allo stadio con il panino e il vinello e si era tutti felici".
I Ramones nel loro ultimo concerto della loro trentennale carriera


21 luglio 2006: finalmente le prime foto da Castelrotto grazie a Davide!

20 luglio 2006: inserita, nella pagina delle tessere, la nuova tessera stagionale della Roma. Iniziata la nuova pagina del precampionato della stagione 2006/07. Chi ha foto del ritiro me le mandi.

19 luglio 2006: scusate la mancanza di aggiornamenti ma ho avuto un guasto al computer. Pian piano recupererò il tempo perduto!
Tanto per lasciar traccia per il futuro, al momento siamo in attesa che l'appello confermi (o, speriamo, peggiori) la situazione della Juvenuts retrocessa in serie B con 30 pounti di penalizzazione, della Fiorentina e della Lazio, pure retrocesse. Terminata la pagina 49 di memorabilia.
Peirò, 1969/70
Zigoni 1971/72
Salvori, 1969/70


11 luglio 2006: credo sia inutile parlare della vittoria ai Mondiali dell'Italia, che mi fa... contento ma non felice visto che, come prevedevo, strani personaggi hanno tratto dall'evento linfa vitale per parlare di clemenza. Anzi, meglio dire che sono contento per l'Italia, felice per Francesco Totti e Daniele De Rossi. Ho però inserito una pagina con foto e filmati degli "inspiegabili" eventi a margine ed alcune foto dei festeggiamenti di Roma, visto che è la nostra città. Sul sito della Gazzetta dello Sport, sondaggio sulla proposta di amnistia.
ABBONAMENTI AS ROMA 2006/07
IL COMUNICATO STAMPA
Roma, 10 luglio 2006   – Il 12 luglio parte la Campagna abbonamenti della  stagione 2006-2007.
Riparte la nuova stagione e tutti entrano in campo. Entra in gioco anche tu.
I tifosi fanno parte del “gioco”, diventano parte integrante della   “squadra” e per farli   entrare in campo, l’A.S. Roma, in occasione della Campagna 
Abbonamenti ha creato una serie di nuove formule, nuovi moduli per renderli attivamente partecipi.
Grazie alla loro passione, i tifosi, mai come nella stagione del record, sono stati a fianco della Società, della squadra ed è proprio per questo che A.S.
Roma ha cercato di coinvolgerli sempre più.
Abbonarsi alla Roma è facile. La campagna che partirà ufficialmente il 12 luglio andrà avanti fino al 25 agosto.
Una Campagna dedicata ai Tifosi. Un esplicito invito a partecipare all’emozione che vive la squadra dopo una partita esaltante. Il tifoso viene invitato
ad entrare a far parte del gruppo per sentirsi parte integrante della famiglia. I Tifosi più fortunati avranno la possibilità di vivere da vicino la vita 
quotidiana della squadra.
DIRITTO DI PRELAZIONE: 12 – 28 Luglio
La Campagna abbonamenti partirà ufficialmente il 12 luglio, tramite i call center Lottomatica 199.109.783 (orario 9.00-13.00/14.00-18.00). Tutti i diritti di
prelazione esercitati tramite call center Lottomatica prevedono  rinnovo e pagamento dell’abbonamento via telefono, mentre il ritiro della tessera 
potrà avvenire a partire dal giorno 7 agosto presso uno dei punti speciali ASRomaStore.
Dal 14 luglio nei punti speciali AS RomaStore, P.zza Colonna, 360, Via Appia Nuova, 130, Via V. Cesati, 76-80, P.zza Indipendenza, 8, Via Torrevecchia,
12, Via Sestio Calvino, 26-30.
Dal 18 luglio nelle numerose ricevitorie LIS Lottomatica.
La VENDITA LIBERA partirà dal 31 Luglio, con le seguenti modalità:
Curve – 31 luglio / 1° agosto
Distinti – 2/3 agosto
Tribuna Tevere e Montemario – 4/5 agosto
Tutti i settori: dal 7 agosto in poi
Tante le formule studiate per coinvolgere gli abbonati della Stagione 2006-2007.
Anche quest’anno sarà possibile la rateizzazione dell’abbonamento scegliendo tra le 2 diverse Formule studiate in collaborazione con AGOS:
FORMULA TASSO 0% (TAEG VARIABILE)
FORMULA ABBONATI E RILASSATI: OGGI TI ABBONI ED INIZI A PAGARE TRA TRE MESI, DOPO LE VACANZE ESTIVE. SARA' POSSIBILE AL RIENTRO 
DALLE VACANZE SCEGLIERE SE PAGARE IN UN'UNICA SOLUZIONE O IN 6 COMODE RATE.
In più, AS Roma ha previsto formule scontate:
PACCHETTO FAMIGLIA: DEDICATO AI CONIUGI E/O CONVIVENTI CON EVENTUALI FIGLI.
AMORE PER SEMPRE: DEDICATO AGLI UTRA-SESSANTACINQUENNI (NATI FINO AL 1941).
Visto il grande entusiasmo manifestato dai Vincitori della scorsa stagione, AS Roma ripeterà il Concorso a Premi legato alla Campagna Abbonamenti 
06/07 con tantissimi premi messi in palio.
Il sorteggio verrà effettuato in una unica data, il 20 settembre 2006.
SUPER TIFOSO CASALINGO: 100 tifosi verranno sorteggiati, per alcune partite casalinghe allo Stadio Olimpico e vivranno l’emozione  di una partita 
vissuta vicino alla squadra del cuore.
GIOCATORE per un GIORNO: 5 tifosi saranno sorteggiati e trascorreranno una fantastica giornata nel Centro Sportivo Fulvio Bernardini, partecipando 
ad una seduta di allenamento insieme alla Squadra.
TRAINING PASS: 10 tifosi saranno sorteggiati e riceveranno un PASS valido per assistere, in 3 distinte giornate, agli allenamenti della squadra, 
conoscere i giocatori e pranzare presso il Centro Sportivo Fulvio Bernardini.
SUPER TIFOSO in TRASFERTA: 10 tifosi  potranno vivere l’emozione di seguire in trasferta la Squadra nelle partite europee, TIM CUP o Campionato.
A CENA con la SQUADRA: 20 tifosi saranno sorteggiati per partecipare, ad una cena con alcuni calciatori passando una serata indimenticabile.
IN RITIRO CON LA SQUADRA: 5 tifosi verranno sorteggiati per trascorrere, 2 giorni  presso il ritiro estivo 2007 al seguito della squadra e assistere agli 
allenamenti quotidiani. Incluso volo aereo o treno e albergo.
TRIGORIA DAY: 10 tifosi saranno sorteggiati per trascorrere un’intensa ed emozionante giornata di “Lavoro” presso il Centro Sportivo Fulvio Bernardini
aiutando e collaborando con il personale di Trigoria per vivere da vicino la squadra.
TIFOSO UFFICIALE: 5 tifosi saranno sorteggiati ed avranno la possibilità di essere fotografati insieme alla squadra nel giorno dello scatto della Foto 
Ufficiale 2006-07.
GIORNALISTA per un GIORNO: 10 tifosi verranno sorteggiati per intervistare un giocatore e vedere in seguito la propria intervista, unitamente al 
reportage fotografico, pubblicata sulla Rivista Ufficiale “La Roma”.
KIT SUPERTIFOSO: 100 tifosi saranno sorteggiati e riceveranno in omaggio il Kit del Supertifoso composto da prodotti del merchandising ufficiale AS 
Roma: una Maglia Ufficiale, un cappellino, uno zaino, una sciarpa ed un portachiavi.

Ohibò, ma non manca qualcosina????
Da domani si può fare il rinnovo ma... 
I PREZZI?


9 luglio 2006: Lunedì 10 luglio 2006, alle ore 14.30, nella Sala Stampa del Centro Fulvio Bernardini di Trigoria, conferenza stampa di presentazione della Campagna Abbonamenti A.S. Roma per la stagione 2006/07. Lunedì al centro sportivo Fulvio Bernardini si raduneranno i giocatori giallorossi in vista della
nuova stagione. Nella stagione 1969/70 ho inserito una rara foto a colori della partita PSV Eindhoven/Roma.
Magari le avrete già sentite... Comunque sia, per chi le avesse perse... (stavano a scherzà!):

Moggi con
la moglie sul caso Paparesta
(219 kb)

Moggi con
Fabio Baldas (Il Processo di Biscardi)
(1143 kb)

Franco Carraro
(1266 kb)

Moggi con Paparesta
(662 kb)

Biscardi con Moggi
(1963 kb)

Moggi e Giraudo su Pararesta
(2763 kb)

Ingargiola e Lanese sull'episodio Paparesta
(1170 kb)

Maria Grazia Fazi con Bergamo
(10320 kb)

Moggi e Mazzini
(1436 kb)

Moggi e Mazzini su Della Valle e l'Inter
(1900 kb)

Ghirelli e Cellino
(544 kb)
Per quanto riguarda gli episodi del centro post-vittoria dell'Italia in semifinale, ricevo e  pubblico:
sono Roberto.
Stavo leggendo l'articolo di giornale che hai messo sugli aggiornamenti, riguardante i festeggiamenti e relativi casini successivi alla vittoria dell'italia contro i crucchi. Tu considera che io abito a monteverde, e la sera, da molti anni oramai, la passo spesso a trastevere, in quanto mi sta veramente vicino. In particolar modo, sto spesso a p.zza Trilussa. Quella sera, esattamente il 4...martedì scorso..io e un po di amici miei siamo arrivati lì a p.zza Trilussa alle 23 e qcosa..e me ne sono andato alle 4 di mattina, quindi te li descrivo io i fatti di quella sera e nn DAVIDE DESARIO  del messaggero...
Appena arrivati a p.zza Trilussa, appunto come ti ho scritto sopra un po dopo le 23, ci stava un casino di gente, che cantava, ballava, beveva, ma nessun molesto. I molesti stavano sul lungotevere in mezzo alla folla accalcata in mezzo alla strada, proprio tra la piazza e ponte Sisto. Alcuni tra questi fermavano le macchine e gli sventolavano le bandiere sopra; se le macchine avevano al loro interno pischelle o vecchi, i molesti cominciavano ad agitarle..con tutto il mio disappunto..vabbè!
Giustamente qcuno s'è pure incazzato di questo "trattamento" e gli ha risposto male a sti pischelli, i quali gli reagivano con qualche calcio sulle portiere o bottiglie di birra ( ma nn a tutti ). E fin qui posso + o meno essere d'accordo con quanto scritto da DAVIDE DESARIO.
Si intravede un pullman, che piano piano arriva a una trentina di metri dalla piazza: alchè si parte in massa e si circonda il pullman ma, apparte 2 pischelletti che prendono a calci i fari di dietro del pullman, nn ha riportato altri danni.Tra l'altro che era di tedeschi, sempre se sia vero, nn lo sapeva nessuno; quindi come fa questo ad affermare che il pullman era pieno di crucchi? nn potevano essere di altre nazionalità? vabbè..
Il cosiddetto "assalto" al pullman, se così può essere definito, sarà avvenuto + o meno all'una, l'una e mezzo din notte, nn oltre, e di guardie nemmeno l'ombra, anche xchè era pieno di gente!! Le macchine e i motorini in sosta nn sono stati toccati da nessuno!!! Io nn ho visto nessuno andare a prendere a calci auto o moto in sosta e, ripeto, tranne qche stronzetto, di rado anche le auto che passavano. Verso le 3 di notte vado in vicolo del moro a prendere al volo una birra, altri amici miei a vicolo del 5 a prende da magnà. Da lì ci siamo visti quasi un'ora dopo, in quanto dal lungotevere attraversano la strada in direzione della p.zza una decina di celerini e cominciano a caricare SENZA CHE NESSUNO STESSE FACENDO QCOSA! queste ****** nn solo sono venute quando la p.zza era mezza vuota, ma soprattutto quando nessuno stava facendo niente di male! Il lungotevere era oramai libero al passaggio delle auto, i "molesti" di turno se ne erano andati..nn so dv, e in p.zza ci stava solo gente che beveva e chiacchierava come in una qsiasi altra serata..
Purtroppo nn posso dirti con esattezza quanti erano i blu, in quanto nn sono potuto andare a vedere dall'altro lato della p.zza in quanto sia me che i miei amici siamo rimasti bloccati in un angolo.Io ne ho visti una decina, nn di +. Nn escludo che ce ne potessero essere altri dall'altro lato della piazza, ma una cosa è certa, anzi + di una:
1) che nel momento in cui sono intervenuti nessuno stava facendo niente di male..se proprio dovevano venire xchè nn lo hanno fatto prima quando effettivamente dei rompipalle c'erano? Cos'è..paura xchè c'era troppa gente?
2) DAVIDE DESARIO è un ("impreciso", sostituisco la parola, n.d.L.) xchè di autobus distrutti nemmeno l'ombra, arresti denunce e feriti!!! ma dove? o sono rimasti lì fino alle 6 di mattino, cosa improbabile, oppure nn era lì!
3) Se, come al solito, nn fossero arrivate le guardie, nn ci sarebbero stati casini, ulteriori a quelle 4 cazzate successe prima!!
Con questo spero di essere stato esaustivo..credo anche troppo ehehe

Mi scrive anche Seb.
Ciao Lorenzo,
io sto ancora infognato qui a Mediolanum e a parte una piccola parentesi a Londra ci passerò tutta 
l’estate…
Ma hai visto ai mondiali sono veramente la fiera del tifoso della domenica, tutti con mille gadget 
assurdi, cappellini ridicoli, facce dipinte (e ricordo una frase del grande Albertone nel film “I due 
Nemici”, e cito: “I MIEI ANTENATI COSTRUIVANO ACQUEDOTTI QUANDO I VOSTRI SI COLORAVANO 
ANCORA LA FACCIA DI BLU…”, sarebbe da dijela ai francesi domenica che de sto mondiale me fregava
zero ma di uscire con loro no, non esiste…).
 Cmq la mail era per portare la tua attenzione al fatto che in qualsiasi piazza italiana ormai cantano il 
coro nostro di Middlesbourgh, quello che ci abbiamo fatto anche la coreografia del derby… e lo 
cantano senza sapere di chi è, da dove salta fuori etc. è veramente fastidioso nel senso vabbè facciamo
finta che siamo tutti Italiani e c’è la finale va bene ma è lo stesso schifo che sentivo a pelle quando 
vincemmo lo scudetto e cani e porci a festeggiare. E’ vero che la nazionale “è di tutti”, e ve la lascio 
volentieri, ma almeno inventatevi un’altra canzoncina…spero almeno che i ragazzi che la cantano 
negli stadi tedeschi lo sanno che è roba nostra. Tra parentesi onore a loro che ci sono andati, senza 
parrucche e con tanti tricolori. Un’ultima cosa penso sicuramente ne sai più di me, è confermata 
l’amichevole con il West Ham il 22 luglio? In tal caso tutti a Bozen… Magari ti sembrerà esagerata sta
reazione per un coro, ma fidati io in queste piazze ci giro ed è tosta anche se ho conosciuto pischelli 
precisi che più o meno la pensano come me.
Anche in questo caso, ricevo e pubblico il comuniato stampa:
UN MONDIALE INDIMENTICABILE ANCHE PER I BAMBINI DI
SOS VILLAGGI DEI BAMBINI

La solidarietà protagonista a Berlino nella grande festa “Il calcio per un 
mondo migliore” - Appello di Fabio Cannavaro agli italiani perché 
sostengano  la Campagna Umanitaria Ufficiale dei Mondiali  “6 Villaggi per il
2006” inviando un sms da 1 euro al numero  48583 o con una chiamata da
rete fissa Telecom allo stesso numero per donare 2 euro:passaparola!

Milano, 7 luglio 2006 - Mancano solo due giorni alla fine di un Mondiale destinato a 
restare nella memoria dei tifosi italiani e nel cuore degli oltre 1000 bambini di 6
Continenti che verranno ospitati nei Villaggi SOS costruiti grazie ai fondi raccolti da “6
Villaggi per il 2006”, la Campagna Umanitaria Ufficiale dei Mondiali di Calcio, lanciata
dalla FIFA e sostenuta da oltre 100 star del calcio mondiale per combattere la piaga 
dell’abbandono infantile che tocca ben 140 milioni di bambini in tutto il mondo. 

La Campagna“6 villaggi per il 2006” è protagonista anche della grande festa calcistica
“Il calcio per un mondo migliore” che si svolge a Berlino per il passaggio di testimone
al Sud Africa, Paese che ospiterà nel 2010 i prossimi Mondiali. Tra gli altri, 
parteciperanno all’evento il premio Nobel per la Pace Nelson Mandela, il segretario 
dell’ONU Kofi Annan e il presidente della FIFA Joseph Blatter. Per la campagna “6 
villaggi per il 2006” sarà presente Georg Willeit, Managing Director di SOS Villaggi 
dei Bambini.
La finale sarà l’ultima occasione per tutti i tifosi per sostenere attraverso sms solidale
questo progetto umanitario di cui beneficeranno i 1000 bambini ospitati nei nuovi 
Villaggi SOS e altri 5mila bambini che frequenteranno le scuole, gli asili e i centri 
sociali degli stessi Villaggi SOS.
Da Duisburg Fabio Cannavaro, Capitano della Nazionale e Ambasciatore per l’Italia di
SOS Villaggi lancia un  appello:  “ Sono le ultime ore utili per contribuire alla 
Campagna Umanitaria: inviate un sms solidale al numero 48583 e con un solo euro 
renderete questo Mondiale indimenticabile anche per le migliaia di bambini 
abbandonati che, grazie alla vostra generosità, potranno avere una casa e un futuro”.
Chiamando da rete fissa lo stesso numero si possono donare 2 euro.
La campagna 6 Villaggi per il 2006 si può anche sostenere cliccando sul sito 
www.6Villaggiperil2006.it. Con una donazione di 6 euro si partecipa ai giochi proposti
online dal sito e si possono vincere i numerosi premi ancora in palio e i due 
superpremi finali che domenica 9 luglio verranno estratti a sorte fra i donatori più 
generosi e fortunati.
Dal sito è possibile accedere anche alle aste solidali di eBay e aggiudicarsi   posti di
back stage ai concerti dei Negramaro  e maglie e palloni autografati dai campioni 
della Nazionale.
SOS Villaggi dei Bambini è una delle più grandi organizzazioni private internazionali 
di assistenza e cura all’infanzia in difficoltà che, con più di  450 villaggi in tutto il 
mondo, dal 1949 dà  una casa e una famiglia ai bambini soli, abbandonati o in grave 
disagio familiare. In Italia è presente dal 1963 e conta sette villaggi situati a Trento, 
Ostuni (BR), Roma, Vicenza, Morosolo (VA), Saronno (VA) e Mantova, che si 
occupano di bambini in affido e di servizi a sostegno delle realta’ familiari delle aree 
limitrofe.



8 luglio 2006: leggiamo insieme questo articolo di Giorgio Bocca su Repubblica di qualche giorno fa.
Vizi privati e pubbliche volgarità
di Giorgio Bocca
L'Italia delle intercettazioni telefoniche è talmente laida e plebea che ti toglie la voglia di farci su una qualsiasi morale.
E questa sarebbe la modernità? 
L'Italia delle intercettazioni telefoniche è talmente laida e plebea che ti toglie la 
voglia di farci su una qualsiasi morale. Una latrina e basta. 
Sembra che l'Italia del potere e degli affari abbia totalmente rinunciato a una scuola
di normale educazione, appena si sentono protetti dall'inesistente anonimato 
telefonico i nostri rappresentanti, la nostra crème, i nostri ricchi svaccano, si 
rivoltolano nel brago. 
E che lo faccia il discendente di una delle più antiche case reali d'Europa non è 
casuale: la buona società attuale parla come Alberto Sordi, è la società italiana 
intera che ama stare o si rassegna a questo livello. 
Il calciatore romanesco Francesco Totti è famoso in Italia non tanto per le sue 
imprese sportive, quanto per un libro di barzellette grevi e idiote. Il calciatore Daniele
De Rossi, arrivato da Ostia, quello che spacca a gomitate la faccia degli 
avversari, è adorato dai tifosi e il più lodato dalla stampa sportiva che pure sa che è 
un impunito, uno alla Tyson, votato alla scorrettezza, alla violenza. Non lo sapeva il
gentleman Marcello Lippi che era fatto così e che non sarebbe mai cambiato? 
Leggendo le imprese di questa Italia, i suoi vizi, il suo linguaggio, la sua 
impudenza, ci si chiede dove mai sia finita la scuola famigliare che per secoli ha garantito un minimo di civiltà del paese. 
Non credo che la mia famiglia potesse essere considerata bigotta o baciapile. Era 
una famiglia della piccola borghesia d'ordine, di risorse economiche modestissime, 
di cento libri, di consumi limitati con i valori della Italia monarchica, ma quanto a
educazione morale, quanto a buona educazione, intransigente, inconcepibile l'uso di
un linguaggio volgare, l'esibizione sessuale. Faceva scandalo una nostra cugina che
faceva la ballerina, che vedemmo al Valentino di Torino su un palcoscenico. 
Era una morale ipocrita, da piccoli borghesi? 
Certamente sì, ma più sopportabile del bordello generalizzato che ha il 
suo luogo nelle televisioni di Stato e private. 
A leggere le intercettazioni telefoniche di principi, ministri, sottosegretari e 
notabili vari si ha l'impressione di un rompete le file generale, di una corsa di tutti al 
laido, all'illecito, al volgare. 
Si è arresa anche la Chiesa: di fronte alle richieste pubblicitarie del maggiore 
ascolto, della clientela di massa, ha smesso di denunciare, di proibire, di regolare, 
ha persino lasciato che alcuni sacerdoti e membri di ordini religiosi diventassero 
personaggi di basso spettacolo. È riemersa una Chiesa borgiana, mondana, 
ipnotizzata dal piccolo schermo. 
Il principe corrotto e puttaniere trova sui giornali una ospitalità che la dice lunga sul 
decadimento generale dei costumi e del gusto. Migliaia di pagine su conversazioni
da caserma e da taverna. Per casa Savoia è una novità? Non del tutto. Il padre della
patria Vittorio Emanuele II era di gusti popolari e di maniere così rozze da aver quasi
sedotto la regina Vittoria. 
Umberto I metteva in imbarazzo il barone Rattazzi scorreggiando sullo scalone del 
Quirinale quando rientravano da battute di caccia vergognose in cui avevan ucciso 
cento fagiani e una cinquantina di lepri. Ma ogni tanto si ricordavano anche di 
essere dei re, andavano a combattere a Villafranca o San Martino. 
Questo loro erede non è neppure capace di stare in galera, cade dal letto a 
castello e nelle conversazioni con i suoi manutengoli è cento volte più villano e 
spudorato di loro. 
L'eclisse della morale, certo, ma anche il decadimento del gusto che esso 
comporta. Abbiamo tutti una idea dello stato penoso, miserabile dello spettacolo 
televisivo. Ma pochi hanno potuto farsi un'idea di ciò che accade nelle piccole
televisioni private. Lì il turpiloquio e la pornografia non hanno più limiti. È questa la modernità?
Ed ecco un breve profilo di chi ci fa la morale:
GIORGIO BOCCA
A 18 anni ottiene la tessera del PNF (Partito nazionale fascista), sottoscrive il 
Manifesto in difesa della razza italiana, fortemente voluto da Benito Mussolini 
per compiacere l'alleato tedesco. Ancora ad agosto del 1942, giovane giornalista 
fascista, scrive un notabile articolo in cui imputa il disastro della Guerra alla 
congiura ebraica.
La sconfitta di Stalingrado prima, lo sbarco alleato in Sicilia poi gli impongono di
ripensare alle sue certezze politiche, e si allontana dal giornalismo e dalla sua 
giovanile adesione al fascismo a un tempo: siamo nella prima metà del 1943. Dopo 
l'8 settembre 1943 passa alla Resistenza, e nella resistenza ricomincia la sua 
carriera giornalistica, sino a partecipare alla lotta nella formazione Giustizia e 
Libertà.
Lavorò per la Gazzetta del Popolo, quindi per L'Europeo e Il Giorno. Negli anni 
sessanta si afferma come inviato speciale con inchieste sulla realtà italiana.
Dalla pratica del giornalismo, nasce la sua attività di scrittore, con i suoi libri a 
sfondo sociale e di costume. Il suo interesse si sposta sulla crisi sociale, che - 
nella sua interpretazione dei fatti - genera il terrorismo, di cui scrive la storia e ne 
interroga i protagonisti. Importanti anche le sue opere storiche.
Nel 2000 vince il premio letterario Gandovere-Franciacorta 
nella sezione testimonianze. Profondamente critico nei confronti della 
globalizzazione, nelle sue ultime opere dà una lettura assai negativa dell'ascesa 
politica di Silvio Berlusconi e della politica statunitense.
Giorgio Bocca


7 luglio 2006: sul sito http://www.corriere.it/ c'è un sondaggio sulle pene per Calciopoli... Chi vuole votare lo faccia, altrimento lo fanno solo juventini e milanisti...

Capello
Per il resto, anche questi sono fenomeni sociali...
 

Scoppia la molotov, il finestrino
salva un carabiniere
 La bottiglia incendiaria lanciata contro la vettura ha preso fuoco 
parzialmente e il militare aveva appena chiuso il cristallo
di GIULIO MANCINI (ll Messaggero)
Solo per una fortunata coincidenza non si è assistito al dramma: l’autista, 
nonostante la notte afosa, aveva il finestrino chiuso. Altrimenti quella bottiglia 
incendiaria avrebbe colpito il militare alla guida causando le immaginabili 
conseguenze.
Tragedia sfiorata per la mano di un teppista l’altra notte a Ostia, nel pieno dei 
festeggiamenti per la vittoria della nazionale azzurra. Nel folto del tripudio di 
bandiere e nel mezzo della folla eccitata qualcuno ha lanciato una molotov contro
una gazzella dei carabinieri in servizio di pattugliamento anti-disordini. Un gesto 
evidentemente premeditato, successivo alla grave aggressione a lanci di bottiglie 
vuote contro due pattuglie della Polizia municipale registrata con il successo contro
l’Ucraina.
Allora, era venerdì 30 giugno, rimase ferita una vigilessa per una bottigliata al collo 
e vennero danneggiate un paio di auto di servizio. La polizia, grazie alle riprese 
della Scientifica, ha individuato e denunciato quattro minorenni e un diciannovenne
ritenuti responsabili di quei tafferugli. L’altra notte il gesto è stato ancora più grave
ed il rischio maggiore.
Questa la cronaca. Finita la sfida vittoriosa con la Germania centinaia di tifosi si 
sono radunati al Pontile e nel tratto centrale del lungomare. Folto l’apparato di 
controllo dell’ordine pubblico disposto dal commissariato e articolato in una decina
di pattuglie tra quelle dei carabinieri e quelle della polizia.
Erano passati dieci minuti dopo l’una quando una gazzella della Compagnia di 
Ostia in transito su lungomare Paolo Toscanelli, all’altezza del ristorante ”Mc 
Donald”, è stata raggiunta sul lato del guidatore da una bottiglia incendiaria 
innescata. Il contenitore di vetro si è frantumato contro il montante della portiera 
liberando la benzina che, fortunatamente, solo in parte ha preso fuoco. Solo per un 
fortuito caso il militare al volante aveva chiuso il finestrino qualche minuto prima, 
mettendosi in movimento dalla postazione fissa per percorrere il lungomare.
Sono immediatamente scattate le indagini. Qualcuno ha raccontato di aver visto 
scappare una coppia di giovanissimi in direzione del Pontile ma la bolgia era tale
da impedire ogni possibile riconoscimento e relativo inseguimento.
I resti della bottiglia sono stati raccolti e repertati per la ricerca di eventuali 
impronte digitali. A giudizio degli artificieri la molotov sarebbe stata realizzata da 
mani poco esperte. Gli investigatori stanno esaminando le immagini registrate dai 
sistemi di videosorveglianza di negozi, banche e distributori della benzina del 
centro di Ostia, a caccia di indizi. 


DOPO la vittoria degli azzurri la festa è esplosa in tutto il centro storico.
E con la festa, puntuale, è arrivata anche la guerriglia. In centro, a piazza Venezia 
e a Campo de’ Fiori, andate via le persone perbene, gruppi di teppisti coi volti 
coperti da caschi e passamontagna si sono resi protagonisti di assalti contro le 
forze dell’ordine e sassaiole. Vigili picchiati, 25 autobus devastati, bottigliate contro
polizia e carabinieri, uno scenario da guerra civile che a Ostia ha registrato perfino
il lancio di una molotov contro una gazzella dell’Arma. I TESTIMONI dicono che 
«era tutto organizzato, si sono coperti la faccia e hanno iniziato l’assalto». 
Seminando il panico fra romani e turisti. Per domenica notte dunque si teme il 
peggio. E si torna a parlare dell’ipotesi del racket dietro questi incidenti preparati ad
arte.
I festeggiamenti azzurri degenerano, la città vive una notte di follia
A Ostia sfiorata la tragedia: molotov contro auto dei carabinieri
La festa scatena i vandali: cariche,
arresti e bus a pezzi
di DAVIDE DESARIO (Il Messaggero)
Cinque arresti, cinque denunce a piede libero, un carabiniere e un vigile urbano
feriti, un venditore ambulante picchiato, due auto della polizia municipale 
abbozzate, una gazzella dell’Arma colpita a Ostia dalle molotov e venticinque 
autobus dell’Atac danneggiati. Si fa fatica ad accostare questo amaro bilancio alla
splendida festa che martedì notte ha coinvolto tutta la città per la vittoria 
“mondiale” dell’Italia contro la Germania. Si fa fatica a pensare che in mezzo a 
quel fiume di ragazzi e ragazze che cantavano “pò-pò-pò-pò-pò-pò”, di padri che 
accompagnavano bambini con gli occhi della meraviglia, di coppie innamorate e 
sorridenti, siano riusciti, ancora una volta, ad infiltrarsi e a prendere il sopravvento 
i soliti stupidi. Probabilmente sono gli stessi (o gli amici, poco importa) che in 
questi ultimi anni hanno rovinato, con le loro “imprese” dentro e fuori lo stadio 
all’Olimpico, l’immagine di Roma agli occhi di tutto il mondo: dalla monetina 
all’arbitro Frisk, al derby sospeso per concludere con gli ignobili striscioni razzisti
dell’ultima Roma-Livorno. Gente che non ha avuto neanche l’alibi, come a volte è 
accaduto, del cattivo esempio dei loro beniamini. Francesco Totti, per primo, ha 
imparato a incassare calci e scorrettezze e a non rispondere alle provocazioni.
Gli stupidi, invece, no. Continuano ad essere stupidi e basta. E lo hanno 
dimostrato ancora una volta anche martedì dopo il triplice fischio finale della 
partitissima di Dortmund. Al punto che il prefetto di Roma, Achille Serra, questa 
mattina ha inserito la gestione dell’ordine pubblico per la partita di domenica sera
al primo punto dell’ordine del giorno del comitato provinciale in programma questa
mattina: «Si tratta della solito gruppo violento e minoritario che rovina tutto
spiega Serra - chiederò alle forze dell’ordine di mettere in strada il maggior 
numero di uomini possibile ma è difficile prevenire, controllare e contenere gruppi 
che possono agire in ogni angolo della città».
Le prime avvisaglie, martedì, in via dei Fori Imperiali dove sono stati fermati e presi
d’assalto alcuni autobus di linea. La situazione è presto degenerata. Un gruppetto
dal saluto romano facile, invece di cantare “Fratelli d’Italia”, ha cominciato ad 
inneggiare al Duce sotto il balcone di piazza Venezia. Poi, insieme ai palloni, 
sono volate bottiglie di vetro. E’ l’inizio di una escalation di atti di vandalismo 
inspiegabili. Lo sa bene l’autista della linea 45N il cui mezzo, intorno all’una, è 
stato fermato e accerchiato in piazza Venezia da una cinquantina di giovani che 
hanno costretto lui e i passeggeri ad abbandonare il mezzo. Poi hanno spaccato 
specchietti retrovisori, preso a calci le porte, mandato in pezzi vetri. Con le aste 
delle bandiere hanno distrutto i fari. Sono saliti a bordo e hanno scardinato le 
poltroncine, scaricato gli estintori. Alla fine gli autobus danneggiati sono stati 25 
(soprattutto in via del Corso, piazza Bologna e Trastevere) e i danni, secondo le 
stime dell’Atac, ammontano a circa 120mila euro tra riparazioni e corse perse. 
Ma non è tutto. I vandali si sono spostati, scappando di volta in volta all’arrivo 
delle forze dell’ordine. Hanno travolto con una sassaiola alcune volanti della 
polizia Municipale (del IV e del VII gruppo): «Avevamo già sottoposto questo 
rischio al comandante reggente Giovanni Catanzaro - spiega Gabriele Di Bella - al
quale avevamo detto della disorganizzazione generale in cui si trovano ad operare
i vigili durante i caroselli dei festeggiamenti. La Cisl chiede quindi al sindaco 
provvedimenti e un incontro urgente».
L’atmosfera è precipitata, neanche a dirlo, nella bolgia di Campo de’ Fiori dove è
partito un fitto lancio di bottiglie di vetro e sassi contro le camionette di carabinieri
e polizia. Le forze dell’ordine sono state costrette ad effettuare cariche di 
alleggerimento”, allontanando dalla piazza i teppisti e al tempo stesso comitive 
festose di italiani e turisti: arresti e denunce e qualche ferito.
Ma non è finita. Quei ragazzi che non meritano di essere chiamati romani si sono
ricompattati poco lontano, hanno sfogato la loro rabbia, e forse la loro 
frustrazione, contro i vetri e gli sportelli delle macchine parcheggiate. Poco 
distante stesse scene, incredibili e vergognose a piazza Bologna. E peggio 
ancora a piazza Trilussa e a Trastevere in generale dove i tifosi-vandali se la sono
presa con le auto che scorrevano sul lungotevere e, vigliaccamente, con moto e 
auto in sosta. E la scintilla è stata il blocco di un pullman di turisti tedeschi. Da lì
a poco sono arrivate le cariche delle forze dell’ordine, arresti, denunce, ambulanze
per soccorrere i feriti.
«Un danno enorme alla città
Romani, isolate i teppisti»
«In una festa dove l'aspetto gioioso doveva essere l'unico ammesso, c'è stato un
gruppo di teppisti vigliacchi che confuso tra la folla ha prodotto un danno 
incalcolabile alla città». A parlare è l'assessore capitolino alla Mobilità, Mauro
Calamante, in merito ai danni subiti dai bus Atac durante i festeggiamenti per la
vittoria della Nazionale contro la Germania. «A parte i 120mila euro stimati da 
Atac per riparare le vetture - continua l'assessore - bisogna considerare il danno 
all'immagine della nostra città e anche le attese alle quali sono stati costretti altri
incolpevoli utenti delle linee coinvolte nei danneggiamenti. Nella speranza che 
domenica sera tutti noi possiamo festeggiare una nuova vittoria degli azzurri,
invito i romani a ragionare sui propri comportamenti e a contribuire a isolare e 
neutralizzare questi teppisti».
E a Cagliari:
Risse, bottigliate e feriti: guerriglia urbana in centro
La prima bottiglia, lanciata dalla mano di un teppista, prende in pieno un'auto della
polizia. Mancano cinque minuti all'una, e la serata mundial dedicata ai 
festeggiamenti per la vittoria dell'Italia sulla Germania si trasforma in una notte di 
violenza, teppismo e guerriglia. Le bottiglie iniziano a piovere sulle forze dell'ordine
e sugli impauriti tifosi azzurri, costretti alla fuga. È l'inizio della fine della festa. cori
festosiIn piazza Yenne, fino a quel momento teatro di cori festosi, sventolio di 
tricolori e applausi, diventa così protagonista l'imbecillità di un gruppo di vandali. Il 
bilancio: alcuni feriti lievi, auto ammaccate, vetri rotti, sedie e tavolini dei bar 
all'aperto usati come proiettili, due dipendenti di una delle gelaterie della piazza 
picchiati solo per aver tentato di proteggere il locale. Alla fine della folle notte, 
nessun arresto o fermo. Ma le immagini della mega rissa e di polizia e carabinieri 
schierati in assetto antisommossa hanno fatto passare in secondo piano quelle 
della festa per la finale mondiale conquistata dall'Italia. la prima bottiglia. Eppure, 
fino a mezzanotte e 55 minuti la statua di Carlo Felice sembrava sorridere: sotto di
lui, migliaia di persone felici, bandiere dell'Italia in mano, a saltellare e intonare inni
per gli azzurri vincitori e cori di sfottò per i tedeschi battuti. Poi tutto prende una 
piega diversa. Improvvisamente e senza un motivo, inizia un fitto lancio di bottiglie.
Nel mirino polizia e carabinieri, fino a quel momento a guardia discreta di una 
piazza colorata e gioiosa. È il fuggi fuggi. C'è paura, le famigliole sono le prime a 
darsela a gambe. I teppisti si coprono il viso con bandiere e sciarpe, il lancio di 
bottiglie non si ferma. Volano vetri di birra, di superalcolici e bottiglioni di vino. 
Oramai il pavimento del Largo è un tappeto di cocci. Le forze dell'ordine non 
perdono la calma, scelgono di spostarsi dal facile bersaglio. Decidono di evitare un 
intervento che potrebbe avere conseguenze gravi. Vogliono evitare la carica 
manganelli alla mano, che però sfoderano al fianco degli scudi. I vigili urbani sono i
più bersagliati. Per diversi minuti presi di mira dalle bottigliate, traslocano a metà del largo Carlo Felice, hanno diverse macchine ammaccate. Gli sguardi degli agenti
sono tesi ma non tradiscono paura: di fronte a loro c'è una folla immensa, e da 
tutte le parti volano bottiglie lanciate da mani invisibili. Le forze dell'ordine (una 
sessantina di uomini, e una ventina di mezzi tra auto e blindati) decidono per uno
spostamento tattico. Sembrerebbe una ritirata ma non lo è. Nel giro di venti minuti 
polizia e carabinieri, scendono nel largo Carlo Felice, da via Roma si portano in via
Sassari, poi in via Ospedale, per sbucare in via Santa Margherita. Hanno i caschi
con le visiere calate, scudi e manganelli per difendersi. la rissaIntanto in piazza 
l'orologio segna l'una e un quarto. Le bottiglie continuano a sibilare sulle teste di chi
non è riuscito a fuggire: in diversi corrono con la testa ferita, per terra i fazzoletti 
sporchi di sangue. In un attimo la situazione peggiora e scoppia il finimondo anche 
davanti alle gelaterie e ai pub. Un gestore, più accorto degli altri (scottato dalle 
precedenti esperienze) aveva ritirato tavoli e sedie verso mezzanotte, ora abbassa 
la serranda e si barrica dentro il bar. Gli altri colleghi dei locali vicini, vedendo la 
situazione degenerare, provano a ritirare le loro cose. Senza successo. Iniziano a 
volare pugni e calci, seguiti da tavoli e sedie. Hanno la peggio due ragazzi di un 
locale: un gruppetto di teppisti spinge verso l'alto la serranda del locale e la 
rompono. Assalgono i due ragazzi e li tempestano di calci e pugni. La confusione è
tanta, anche se la piazza inizia a essere meno affollata. Arriva anche un'ambulanza
per soccorrere un ferito, mentre qualcun altro deve ricorrere alle cure del pronto 
soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio. Niente di grave, per fortuna. Ma uscire
di casa per festeggiare e ritrovarsi con un taglio in testa o con una ferita a un 
braccio non è quello che avevano messo in programma. I vandali a questo punto non possono più nascondersi tra la folla. Fuggono nelle vie della Marina scaricando
la rabbia residua su alcune incolpevoli auto. A questo punto anche poliziotti e 
carabinieri sono pronti per intervenire. Iniziano la loro discesa verso piazza Yenne. I
timori di uno scontro svaniscono in un attimo. I violenti, non potendosi nascondere
nella folla, si trasformano in pecorelle. Chi non si era ancora allontanato fugge verso
il largo Carlo Felice. I poliziotti, alle due e trenta riprendono il controllo della zona.
Alle tre meno dieci anche per le forze dell'ordine arriva il momento di mettere la 
parola fine a una nottata rovinata da un gruppo di imbecilli. In piazza Yenne, sotto 
lo sguardo questa volta triste di Carlo Felice, restano i segni di una guerriglia: un 
tappeto di vetri e cocci di bottiglie, fazzoletti di carta macchiati di sangue, camerieri
e padroni delle gelaterie e dei bar della piazza che con scope e sacchi di 
spazzatura fanno sparire i resti di una triste notte di festa.
Matteo Vercelli (L'Unione Sarda)

 
1974: Ortana (la squadra di Orte) e la Roma
Riguardo le meraviglie di Roma, vi segnalo il sito
www.romaspqr.it


6 luglio 2006: inserite le foto di Juventus/Roma 1982/83.

4 luglio 2006: ogni tanto il Covvieve della Seva, quando si libera - per fortuna sempre più spesso - di alcuni suoi fantasiosi reporter che pur di dire qualcosa attingono nel boschetto della loro fantasia, tira fuori qualche articolo interessante... Lo inserisco dopo la cronaca degli avvenimenti:
CAMPO DE' FIORI: DALLA FESTA ALLA RISSA
(Il Messaggero)
Una battaglia. Con cinque feriti, tre arresti, decine di clienti coinvolti e i veri responsabili che come al solito l’hanno fatta franca. L’ennesima rissa e la reazione, questa volta dura, della polizia e dei carabinieri hanno fatto vivere a Campo de’ Fiori un’altra nottata d’inferno. L’entusiasmo per Italia-Ucraina probabilmente ci ha messo del suo. Tutto è nato da un centinaio di giovani che giocavano a calcio sotto la statua di Giordano Bruno incuranti che la palla potesse finire sui tavoli dei bar e dei ristoranti. Gli agenti, dopo una prima lite, hanno tentato di calmare le acque. Ma dopo qualche minuto una pioggia di sassi e bottiglie partiti dalla parte dei teppisti li ha costretti a chiamare i rinforzi.
Era più o meno l’una e mezzo di ieri mattina. Serata calda. Entusiasmo alle stelle per la vittoria degli azzurri. Birra a fiumi. A controllare la piazza c’erano una pattuglia dei Reparto Mobile della polizia, una macchina dei carabinieri e una dei vigili urbani. «È successo, né più né meno, quello che è capitato tutte le altre volte afferma Marcello Cardona, neo dirigente del commissariato Trevi-Campo Marzio, arrivato sulla piazza con i rinforzi È comparso il solito gruppetto di giovani che si sono messi a giocare a calcio lanciando il pallone verso i tavolini. Gli agenti hanno cercato di persuaderli a smettere. La gente, lì, nei locali, vuole stare tranquilla. Ma dopo poco, per tutta risposta, è partito il lancio di bottiglie verso le nostre macchine. Lo dico chiaramente: le aggressioni non verranno più consentite. La linea d’ora in poi è questa: se qualcuno vuole violare la legge, metta nel conto di subire un arresto e un possibile processo».
I giovani, secondo diversi testimoni, hanno «deliberatamente aggredito» le camionette che presidiavano la zona «dopo aver indossato i caschi per nascondersi i volti». «Un gruppo racconta il gestore di uno dei locali li ha attaccati dal centro della piazza, mentre un altro li prendeva alle spalle da via dei Bovai». Via radio, gli agenti hanno chiesto un «intervento adeguato». Dopo poco, carabinieri e poliziotti hanno iniziato «alcune cariche di alleggerimento» nel tentativo di disperdere gli scalmanati. Ma la situazione è degenerata. I lanci di bottiglie e bastoni sono proseguiti. Alcuni teppisti sono corsi verso i locali e sono stati inseguiti fin dentro ai bar e alle birrerie. A quel punto, però, anche diversi clienti sono finiti coinvolti nel parapiglia. Evidentemente i manganelli, nella confusione, non sono sempre riusciti a distinguere i veri responsabili dell’assalto da quelli che non c’entravano niente.
Lo fa pensare anche l’età delle persone arrestate e poi rilasciate. Che sono tre: Marco Mercuri, 44 anni, e i fratelli Lucio e Mirko Lemma, rispettivamente 39 e 26. L’accusa, per tutti, è di lesioni e resistenza pubblico ufficiale. Ma Mercuri, in realtà, è stato preso all’interno di un bar. «Mi sono solo rifiutato di uscire perché temevo un ulteriore lancio di bottiglie ha raccontato e a quel punto polizia e carabinieri mi hanno riempito di botte». L’attacco dei giovani comunque è innegabile. Oltre ai testimoni, ci sono i referti medici: i feriti tra le forze dell’ordine sono cinque. Un carabiniere si è dovuto far medicare per un profondo morso a un braccio.
E dire che la serata fino a quel momento era filata via liscia. Nonostante l’entusiasmo per la vittoria degli azzurri, uno dei funzionari del commissariato Trevi, il dottor Valdalà, aveva parlamentato con i ragazzi. «Dobbiamo darci una mano aveva detto Se ognuno rispetta le regole, a Campo de’ Fiori di può stare tutti, giovani, adulti, anziani, con assoluta serenità». Ma il messaggio, evidentemente, non è stato inteso. «Verso l’una secondo uno dei gestori sono arrivati i soliti teppisti con l’aria più “coatta” degli altri. È gente che viene dall’hinterland. Ormai li conoscono tutti. A quelli non gliene frega niente. Hanno un solo obbiettivo: fare casino». E l’hanno fatto.
«Mi hanno massacrato di botte»
 Marco Mercuri era in un bar: «Sono stato trascinato fuori e pestato»
Dodici giorni di prognosi salvo complicazioni. Notte in cella. Lividi sulla testa, alle gambe, sulle braccia. Unica colpa: essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato.Marco Mercuri, 44 anni, titolare di una ditta che segue la manutenzione degli impianti elettrici della Camera, è una delle tre persone arrestate per gli scontri di Campo de’ Fiori. Solo che lui lo dice se non altro l’età non è uno dei ragazzini che scagliavano la palla contro i tavoli dei bar. Era un cliente, l’altra sera, ed è stato coinvolto nel parapiglia. «Stavo alla “La Taverna del Campo” racconta Mercuri quando è entrato un carabiniere in borghese gridando come un ossesso: “Fuori, tutti fuori!”. Gli agenti pensavano che alcuni di quelli che avevano attaccato le forze dell’ordine si fossero rintanati là dentro. Ma io che c’entravo? Mica so’ un ragazzino. Stavo parlando con un paio di conoscenti e gli ho risposto che fuori non ci andavo».
La confusione, a Campo de’ Fiori, era al massimo. Erano circa le due meno un quarto. «Dopo le prime cariche racconta Mercuri qualcuno aveva fatto abbassare la saracinesca del locale. Poi la saracinesca è stata rialzata. Sembrava tutto passato, quando, all’improvviso, è entrato quel tipo. Avevo paura che da fuori continuassero a lanciare oggetti e così gli ho detto che non volevo uscire. Non l’avessi mai fatto. M’hanno preso e trascinato all’esterno. Erano in quattro, tutti in borghese, con gli elmetti da carabinieri, è mi hanno letteralmente gonfiato di botte. Ma io a queste cose non ci sto’. Allora gridavo che qualcuno mi dicesse che era il funzionario che dirigeva le operazioni».
La piazza intanto era un campo di battaglia. «E a quel punto sono finito in mano a un gruppo di poliziotti continua Mercuri e ho rimediato tre cazzotti in bocca. Da lì mi hanno portato in una camera di sicurezza al commissariato Trevi. Dodici ore in una stanzetta, senza acqua e senza niente. Alle nove e tre quarti del mattino si sono resi conto che ero conciato male e mi hanno fatto portare all’ospedale Santo Spirito». Lo stesso commissariato, verso l’una di ieri, ha fatto scarcerare Mercuri. «Ma vi pare chiede lui che uno debba subire una cosa così?».
L. Lip.
 «E’ colpa dei provocatori: li arrestino e tutto finirà»
«La vergogna è che dieci ragazzini delinquenti riescono ogni volta a far “esplodere” Campo de’ Fiori. La polizia si metta in borghese e li acchiappi una volta per tutte. Fermati loro, sarà la fine delle risse. Così non si può andare avanti». Angelo, gestore di uno dei locali sulla piazza più calda delle notti romane, è veramente arrabbiato. «Tra l’altro dice ho l’impressione che le forze dell’ordine questa volta abbiano un po’ esagerato. Gli agenti caricavano. Solo che, mentre i veri responsabili del caos scappavano, ci sono andati di mezzo diversi clienti dei locali».
L’atmosfera, dopo la notte di Italia-Ucraina, è tesa. «Guardi dice il gestore mi faccia il favore di non rendermi riconoscibile. Qui ormai c’è da aspettarsi di tutto. Se te la prendi coi teppisti, non sai mai quello che può succedere. E se provi a criticare polizia e carabinieri, devi mettere in conto che poi magari ti fanno qualche controllo supplementare. Lo ripeto, era tutto tranquillo. Poi, per colpa di dieci fanatici, ci sono andati di mezzo tutti. Sono “provocatori”, gente che viene dalla periferia profonda e che, evidentemente, sa divertirsi solo così». 


Notti violente, quando il tifo è un pretesto (Covseva)
Dallo stadio a Campo de'Fiori, la sfida alla polizia
dei gruppi «mordi e fuggi»
Dietro gli scontri dell'altra sera - a Campo de' Fiori e al pontile di Ostia 
- tra giovani e forze dell'ordine, non c'è solo «moda», disagio 
adolescenziale o teppismo che trova sfogo nell'euforia delle notti mondiali. 
C'è, invece, un movimento che parte da più lontano, che va dalle curve dello stadio alle piazza e viceversa, e che comincia a preoccupare Polizia e Carabinieri anche in vista di Italia-Germania di domani sera: i turisti 
tedeschi, nella capitale, sono tanti e la piazza con la statua di Giordano 
Bruno è - nell'immaginario degli stranieri - il luogo del «melting pot» alla 
romana. È proprio lì, però, che sempre di più si concentra un certo tipo di 
fenomeno, con le cariche della polizia, gli agguati nei vicoli, il lancio di 
oggetti contro blindati e camionette. Solo che, a cercare lo scontro, non 
sono più soltanto i «duri», quelli coperti dal casco e armati di bastone, ma 
anche i presunti insospettabili. Come la ragazzina di poco più di sedici 
anni, col piercing d'ordinanza e vestiti firmati, che col la sua vocina 
esile si univa al coro «lo sbirro è, il mestiere più infame che c'è». Oppure 
agli studenti universitari che sembravano usciti da uno dei celebri film sui 
Nerds (gli «sfigati» dei college americani) e che applaudivano ironicamente 
all'intervento della polizia costretta a sgomberare la piazza.
Un movimento, come detto, che viene da lontano e che - a livello giovanile - rappresenta ormai una tendenza che comincia a fare proseliti, nelle strade come all'Olimpico: «Nella vita come allo stadio... o sei guardia o sei 
ladro» la scritta apparsa in curva Sud. Era opera dei «Bisl», sigla nata 3-4 
anni fa nel frastagliato universo ultras giallorosso e che sta per «Basta 
infami, solo lame»: secondo le forze dell'ordine sono una quindicina di 
persone, e mai sempre le stesse, tanto che loro si definiscono non un gruppo ma una «corrente di pensiero». La sigla Bisl ha inneggiato al «lupo» Liboni (il bandito che uccise un carabiniere), ha scritto «Banlieau o periferia, il problema è la polizia» mentre i sobborghi francesi bruciavano, professa l'idea secondo cui «fare l'ultras è reato» e si schiera contro un certo modo di fare gli ultrà, cioè attraverso i programmi sulle radio private, la vendita di t-shirt, l'organizzazione delle trasferte, la gestione dei 
biglietti. Secondo loro, questo tipo di tifoso è diventato parte del sistema, e non è una questione politica, come si evince da alcuni messaggi apparsi sempre in Sud: «Nè rossi né neri, volti coperti liberi pensieri».
Loro - ma non solo loro - sono tra quelli che stanno diffondendo i cosiddetti «incontri (o scontri) casuali». Casuali - casuals , come si legge sui blog - nel senso che vanno al di fuori degli schemi di alleanze o rivalità conosciute e che quindi non sono facilmente catalogabili. Per evidenziare questo concetto, hanno scelto una frase di Lucio Dalla, nella canzone «Grande figlio di p...»: «Sotto l'ombra del cappello non ti fa capire mai, se tira fuori il suo coltello o ti chiede come stai», si lesse sempre in Sud, che più della Nord laziale è stata colpita dal fenomeno della frammentazione.
Campo de' Fiori si inquadra più o meno in questo scenario, ed è preoccupante proprio perchè assimilabile ma non ascrivibile in toto al fenomeno delle curve. Nella piazza - ancora di più che allo stadio - non ci sono capi o registi occulti, ma gruppetti di 10-15 ragazzi che non interagiscono tra di loro, se non nel momento della sfida alla polizia. E quando vengono fermati dagli agenti mantengono l'aria di chi non accetta di obbedire alle disposizioni. Ed è proprio questo sentimento di ostilità verso le regole, la legalità e quindi le forze dell'ordine, che preoccupa di più chi quell'ordine lo deve garantire.
Ernesto Menicucci Roberto Stracca
Solo adesso sono riuscito a mettere nella pagina 3 di Stella Rossa/Roma le foto inviate da tifosi serbi della Roma.


30 giugno 2006: inserito I cinquantanni della Roma, tratto dai quaderni del Guerin Sportivo del 1977.

29 giugno 2006: ecco una versione più leggera del gol di Totti (38943 kb), grazie a Claudio. Guardate invece cosa è accaduto nel basket a Belgrado qualche settimana fa, nel derby tra Partizan e Stella Rossa (6266 kb)...

28 giugno 2006: ecco qui il video del gol di Totti. Dura più di un minuto e, avendolo registrato "al volo", non ho avuto il tempo di usar il programma corretto. Per questo pesa ben 74 mb. Ho praticamente completato il campionato 1980/81 con le foto a colori. Mi manca giusto qualche partita che pian piano inserirò.
Leggete l'articolo di questo individuo. I commenti prego inviarli a Maurizio Belpietro, visto che "Il Giornale" non ha il coraggio di indicare le e-mail di chi scrive per il quotidiano: http://www.ilgiornale.it/scrivi.pic1
Da Il Giornale (27.06.2006).
Totti non fa il cucchiaio ma l'Italia trema
«Ci avevo pensato...» 
- di Riccardo Signori
a Kaiserslautern
Tifiamo tutti per il Pupino. Forse è l'unico che sappia dare l'ispirazione giusta al Pupone, che poi è il papà. Quella foto rimarrà nei ricordi di famiglia: papà Totti che corre felice con il dito in bocca, come Cristian che succhia il ciuccio. Prego voltare pagina: non è più il tempo di ripensare all'ultima topica dell'europeo del 2000, alle brutte abitudini coreane, allo sputo-day in Portogallo, a quell'intervento di Vanigli che, da febbraio in poi, è stato la croce del suo credere nel pallone.  Prima il dito se lo mangiava, ora se lo ciuccia. Strano ma vero: è il segno della crescita.
Ritroviamo un'Italia sollevata dalle mani e dai piedi di questo Pupone, un po' viziatello, core de Roma, ma che non sta nel cuore di tutta Italia. Totti è comparso sotto il nostro gigantesco pallone gonfiato e l'ha sollevato come un Ercole. È riapparso negli occhi come tutti lo vorrebbero: meno barzellettiere e più campione. Finalmente ha ripagato quel credo che tecnici e commissari tecnici gli hanno regalato con tanto pegno personale per ricavarne soltanto un mortificato e mortificante:  «mi dispiace, ho sbagliato».
Ieri il Pupone non era la controfigura di un burino di Trastevere, ma un moderno narratore di favole e di incanti. Un attimo per pensare davanti al dischetto, quando tanta parte d'Italia gli sussurrava fra i denti: «Per favore lascia stare il cucchiaio, non fare il fesso, non ci rovinare la speranza». Un'idea che lo ha attraversato per qualche attimo. Poi deve aver pensato a Cristian, che con i suoi occhioni gli suggeriva: «Papà, non sarai mica matto!». Totti deve aver sentito. Grazie Cristian. «C'era troppo caldo, il cucchiaio non andava. Meglio battere come avete visto». Questo il racconto, che non diventa barzelletta neppure quando Totti ti dice che, prima di battere, in testa frullava solo un pensiero fisso: «Come esultare». E che poteva diventare un pensiero fesso, se non avesse realizzato.
Ma tutto è bene quel che finisce bene. Dopo quattro mesi la caviglia rotta è diventata un ricordo. Tutto cominciò il pomeriggio del 19 febbraio. Tutto si è dissolto in un afoso lunedì tedesco del 26 giugno.  Totti ha finalmente fatto pace con se stesso e con l'Italia. Lui che divide e non sempre unisce. Lui che potrebbe indurre ogni giorno al referendum abrogativo per la sua presenza in nazionale: «si» o «no». Anche se ha già deciso di lasciare dopo il mondiale. Lui che, quando esce dalla tana romana, diventa un pupino anche nel gioco. Qui in Germania era un ragazzo attraversato da mille paure, ma quei capelli corti lo facevano ancora più piccolo, indifeso, spaesato. Vedi Totti, immagini un divino gladiatore calcistico e ti ritrovi con un racchietto liofilizzato.  Lo raccontava un giornalista olandese abituato ai suoi Van Basten. Ce n'eravamo accorti tutti noi, patria sua e nemici suoi. Ieri il ragazzino ha ritrovato presenza regale. «Ho fatto un lancio a Perrotta e mi sono sbloccato». Si è messo davanti al dischetto e si è sgravato d'un peso.
I polmoni hanno ripreso aria, il cielo è tornato azzurro, la vita calcistica ha ricominciato a restituire un po' di sapor dolce. Sì, il fiele è ancora sulla punta della lingua. Totti proprio non se l'è risparmiato.«Non ho mai risposto a chi mi criticava. Aspettavo la rivincita ed è arrivata. Ora vengano allo scoperto quelli che mi hanno massacrato». Non si può pretendere che un Pupone, ancora un po' Pupino, diventi anche un santo. Basta che segni i gol. Questo è il primo che realizza nella storia dei suoi mondiali, il primo dopo l'incidente: l'ultimo risaliva a febbraio contro il Cagliari. E sempre su rigore. Il dischetto ha caratterizzato meraviglie e qualche follia. Il tiro a cucchiaio che fece paralizzare mezza Italia.  Quando Maldini ha pensato quello che avrebbe pensato Cristian: «Questo è matto». E lui fece ammattire tutti.
Poi il cucchiaio è diventato un simbolo di sbruffoneria. Totti il simbolo di un'incompiuta calcistica. Oggi è un cavaliere da carezzare nel nome della patria calcistica. E poco importa che dica: «Ci sono altre gioie più importanti nella vita: lo scudetto della Roma e la nascita di mio figlio. In fondo ho tirato solo un rigore, anche se la porta era piccola e il portiere enorme». Come la sua responsabilità.  Forza Cristian, a trent'anni papà si è fatto adulto: dito in bocca e Italia sulle spalle. 


27 giugno 2006:
L'arresto di Bin Laden!
AS Roma 1970/71

Franco Carraro
"Non me lo aspettavo"
(317 kb)

Aldo Biscardi
"Nego tutto"
(401 kb)


25 giugno 2006: anche se risalgono allo scorso anno, ecco qui le immagini della manifestazione unitaria degli ultras tedeschi contro repressione e calcio moderno. Un profetico libro scritto da Simone Stenti nella stagione 2004/05:



24 giugno 2006: Fabrizio di Tor Tre Teste mi comunica che ha iniziato a fare spillette personali da 25 mm. per informazioni:
spillette_personali@libero.it. Aggiunte altre foto nella stagione 1983/84 e la pagina di Roma/Napoli 5-1 dello stesso anno. Aggiunti alcuni oggetti nella pagina 49 di memorabilia.

23 giugno 2006:

22 giugno 2006: inserite diverse foto della stagione 1983/84. Nella parte relativa alle coppe europee, le foto a colori di CSKA/Roma.

20 giugno 2006: curiosa notizia: (ANSA) - BERLINO, 19 GIU - Degli hooligans si sarebbero infiltrati tra gli uomini del servizio d'ordine nell'isola pedonale di Berlino alla Porta di Brandeburgo. A sostenerlo e' il quotidiano Der Tagesspiegel. Gia' la sera della gara d'apertura, la polizia avrebbe sventato una colossale zuffa tra hooligans provenienti dalla Sassonia muniti di tesserini della security e tifosi violenti. Intanto un'inchiesta e' stata aperta nei confronti di 5 poliziotti accusati di aver picchiato un tifoso in una zona all'aperto". A volte mi chiedo se sono matto io o chi scrive: invece di porsi il problema del fatto che gli uomini del servizio d'ordine si comportino da hooligans, si sostiene che gli hooligans si insinuano nel servizio d'ordine!
Padri de Famija
Uno degli ultimi romantici viene dalla Svizzera... Onore all'invasore dopo il gol!
Un enorme errore di qualche giocatore... (1983)
Un errore del Rangers... il Celtic esulta
Per chi lo avesse dimenticato...
Sempre per chi lo avesse dimenticato...
Grazie a Biagio, recuperata un'amichevole: Roma/Perugia 6-0 dell'agosto 1938.


19 giugno 2006: inserite le foto di Roma/Pisa 1982/83. Inserite, grazie a Massimo Izzi, due tessere del 1965/66 e una del 1950/51. Inserite anche le foto di Roma/Pisa 1983/84.

17 giugno 2006: buon anniversario a tutti! Anche Repubblica riprende la petizione on line contro i distruttori del calcio della FIFA: http://www.repubblica.it/2006/06/speciale/mondiali/servizi/petizione-tifosi/petizione-tifosi/petizione-tifosi.html
Questo mi era sfuggito qualche tempo fa....:
Guerin Sportivo, n. 44 del 3-9 novembre 1982
Ricevo e pubblico:
COMUNICATO STAMPA
SABATO 17 SI GIOCA ITALIA USA: LA PARTITA DELLA SOLIDARIETA’
Sabato 17 giugno la FIFA dedica l’incontro Italia-USA alla Campagna Umanitaria Ufficiale dei Mondiali di Calcio “6 Villaggi per il 2006”
a cui tutti possono aderire inviando un SMS solidale al numero 48583
Milano, 15 giugno - Il secondo appuntamento degli Azzurri  sarà dedicato alla solidarietà. Le squadre dell’Italia e degli Stati Uniti sosterranno la raccolta fondi della Campagna Umanitaria Ufficiale dei Mondiali di calcio “6 Villaggi per il 2006”, entrando in campo con i bambini dei Villaggi SOS. Lo stadio di Kaiserslautern ospiterà i volontari dell’Associazione e i desk infornativi a disposizione dei tifosi che vorranno contribuire alla Campagna, mentre i telespettatori potranno aderire all’iniziativa donando 1 Euro via SMS inviato al numero 48583 da rete mobile TIM, Vodafone Italia, Wind, 3 Italia o 2 Euro con una chiamata da rete fissa Telecom Italia allo stesso numero.
Gli azzurri scenderanno in campo per sostenere la raccolta dei fondi necessari alla costruzione di 6 Villaggi SOS in Brasile, Messico, Nigeria, Sudafrica,Vietnam e Ucraina, paesi in cui sono milioni i bambini che vivono in condizioni di abbandono e di estrema difficoltà. In questi Villaggi SOS verranno accolti oltre 1.000 bambini mentre i Centri Sociali, le Scuole e gli Asili che sorgeranno accanto ai Villaggi offriranno assistenza a non meno di 5mila bambini delle comunità locali e alle loro famiglie.
“Nel mondo vivono 140 milioni di bambini abbandonati. A questi bambini dobbiamo ridare una casa, una famiglia e un futuro. Donando ognuno di noi può compiere un grande gesto di solidarietà” ha dichiarato Fabio Cannavaro, Capitano della Nazionale e ambasciatore per l’Italia della Campagna umanitaria. Insieme a lui sono ambasciatori FIFA per SOS Italia Villaggi dei Bambini il CT della Nazionale Marcello Lippi, Francesco Totti e Pierluigi Collina.
La Campagna si può sostenere anche cliccando sul sito www.6villaggiperil2006.it. Con una donazione di 6 euro i tifosi hanno la possibilità di partecipare ai FantaMondiali di Radio Deejay e alle aste di eBay che mettono all’incanto le maglie autografate di numerosi campioni presenti ai Mondiali di Germania. I donatori utenti del sito  hanno anche la possibilità di partecipare a numerosi giochi vincendo all’istante  i premi in palio tra cui i biglietti d’ingresso alle partite Mondiali.
Dal 1995 FIFA e SOS villaggi dei Bambini sono legati da una partnership che ha permesso di offrire soluzioni concrete al problema dell’infanzia abbandonata che interessa ben 140milioni di bambini in tutto il mondo. Nel corso di questi anni sono stati raccolti milioni di euro utilizzati per costruire strutture di accoglienza ed assistenza e strutture sportive in cui i bambini in difficoltà hanno ritrovato la gioia e la spensieratezza giocando a calcio.
SOS Villaggi dei Bambini è una delle più grandi organizzazioni private internazionali di assistenza e cura all’infanzia in difficoltà che, con più di  450 villaggi in tutto il mondo, dal 1949 dà  una casa e una famiglia ai bambini orfani o in grave disagio familiare. In Italia è presente dal 1963 e conta sette villaggi situati a Trento, Ostuni (BR), Roma, Vicenza, Morosolo (VA), Saronno (VA) e Mantova, che si occupano di bambini in affido e di servizi a sostegno delle realta’ familiari delle aree limitrofe.
Per informazioni: UFFICIO STAMPA CAMPAGNA “6 VILLAGGI PER IL 2006
Chiara Parisi tel. 02-55231564 Fax 02-56804567 email: chiara.parisi@sositalia.it
Patrizia Rivani Farolfi  Tel 02- 5458153 e-mail: patrivfar@fastwebnet.it


16 giugno 2006 (pomeriggio): inserite le foto di Roma/Fiorentina 1982/83 e di Colonia/Roma 1982/83 (alla fine della pagina).
Meno male che è della Lazie!


16 giugno 2006: lo sapevate che un terzo (1.000.000) dei biglietti dei mondiali sono andati agli sponsor che li hanno ridistribuiti ai dipendenti delle loro aziende? Chi vuole protestare contro i papponi della FIFA, che certo non sono da meno rispetto a quelli della FIGC, può farlo qui:
http://www.footballsupportersinternational.com/petition/
Sempre a proposito di mondiali, ecco le immagini, un po' artigianali, dei disordini dei polacchi in Germania (30 mb). Inserita la storia della Pro Roma.
Iniziata la pagina 49 di memorabilia.

15 giugno 2006 (pomeriggio): terminata la pagina 48 di memorabilia. Aggiornamenti sulla questione Noemi.

15 giugno 2006: Inserito un articolo-intervista a Totti del 1995/96. Aggiunti i dati sugli spettatori 2005/06 con tutte le medie, anche se devo riorganizzare la pagina.

14 giugno 2006: Inserito l'articolo "CUCS: Historia del Mito", cinque articoli di Sergio Galàn per la rivista spagnola Super Hincha dell'aprile/ottobre 2000. Ricordate poi il caso di quel ragazzo denunciato per aver "lanciato" una torcia in occasione di Juventus/Roma di Coppa Italia del Gennaio 2006? Beh, desidero anzitutto ringraziare Giacomo del Gruppo Falanghina e Marco (Manipolo) per avere risposto all'appello ed essersi presentati a testimoniare ieri a Torino. Grazie al loro senso di responsabilità e alle foto che sono state depositate si è potuto dimostrare che il ragazzo non aveva affatto "lanciato" una torcia ma l'aveva semplicemente lasciata cadere nell'anello sottostante, completamente vuoto (mentre secondo gli agenti che lo avevano denunciato aveva creato pericolo per le persone e per questa ragione la Questura di Torino lo ha diffidato per un anno). Il Giudice lo ha assolto per il reato più grave ed ha applicato una semplice multa per il possesso della torcia, cosa questa che consentirà di fargli togliere la diffida.

12 giugno 2006: mi è costato qualche euro, però questo servizio de "La Domenica del Corriere" del 17 aprile 1973 lo dovev(am)o avere...

10 giugno 2006: terminata la pagina 48 di memorabilia.

8 giugno 2006: il decreto di quel galantuomo di Pisanu che chiama Moggi per salvare la Torres e che crea il caso Lazio/Livorno per poter giustificare davanti all'opinione pubblica il suo decreto (leggere le intercettazioni tra lui e Carraro per far nascere il caso mediatico, pubblicate sul Tirreno), ha contribuito a svuotare gli stadi? E se sì, chi ne ha giovato?
Vediamolo (grazie a Francesco D'Ambrogio) analizzando le ultime due stagioni della Roma, ricordando che in quella 2004/05 la Roma andò malissimo, mentre in quella 2005/06 è andata molto bene:
2004/05
2005/06
Differenza
fiorentina 1 0 57724 fiorentina 1 1 39690 - 18034
udinese 0 3 40390 udinese 0 1 37949 - 2441
lecce 2 2 45097 lecce 3 1 38932 - 6165
parma 5 1 43558 parma 4 1 35542 - 8016
sampdoria 1 1 43887  sampdoria 0 0 39846 - 4041
inter 3 3 61075 inter 1 1 56819 - 4256
siena 0 2 40069 siena 2 3 33508 - 6561
messina 3 2 45328  messina 2 1 34347 - 10981
palermo 1 1 54399 palermo 1 2 35316 - 19083
cagliari 5 1 46289 cagliari 4 3 c.neutro n.g.
atalanta 2 1 42057 in B
bologna 1 1 43167 in B
livorno 3 0 44251 livorno 3 0 36701 - 7550
juventus 1 2 69488 juventus 1 4 68818 - 670
milan 0 2 59496 milan 1 0 48952 - 10544
reggina 1 2 41000 reggina 3 1 32734 - 8266
brescia 2 2 45929 in B
lazio 0 0 64936 lazio 1 1 61030 - 3906
chievo 0 0 55386 chievo 4 0 32068 - 23318
in B ascoli 2 1 38722
in B empoli 1 0 43503
in B treviso 42263
L'analisi di cui sopra ha quale parametro il blasone delle squadre, ponendo a paragone la medesima partita nelle due stagioni.
Dall'analisi di questi dati emerge (ho ancora buona memoria):
a) che non è vero quanto detto a suo tempo dal Dott. Francesco Tagliente (Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive, funzionale al sistema calcio sotto inchiesta e sul quale auspico si apra un'indagine in ordine ai dati che vengono forniti) che negava il calo degli spettatori negli stadi dopo il decreto Pisanu;
b) che in una stagione dove gli incidenti all'Olimpico sono stati sostanzialmente gli stessi della stagione precedente (vedere la pagina relativa alla cronaca), gli spettatori sono diminuiti lo stesso, con ciò togliendo forza alla tesi per la quale se la gente non va negli stadi è per via della violenza;
c) in una stagione dove la Roma è andata bene, posta a confronto con una in cui la Roma è andata male, la società giallorossa ha perso la bellezza di 133.832 spettatori (186.786 se si aggiunge anche il raffronto tra le squadre che nelle diverse stagioni militavano in serie B).
d) la media degli spettatori per partita è passata da 45.519 a 38.877, vale a dire 6.642 spettatori in meno a partita.
Ora, vogliamo forse pensare che questi 6642 tifosi del 2004/05, le ali più moderate del tifo, non si siano comprate un bel decoder?
Chi ha prodotto per questa stagione i decoder?
Chi è il Ministro Pisanu?
Chi ha goduto di questa distruzione?
1+1 = 2 (tranne che per l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, come sappiamo!).


7 giugno 2006: inserite le foto di un'amichevole ritrovata: Roma/Nazionale Militare 4-2 del 1957/58. Inserite anche le foto di Roma/Inter e Sampdoria/Roma della stessa stagione.

6 giugno 2006: grazie all'acquisto di diversi numeri del vecchio "Il calcio Illustrato" (tra un po' faccio un mutuo!), ho coperto la maggior parte delle partite della stagione 1947/48. Iniziata la pagina 48 di memorabilia, che tra poco dovrò ordinare per sezioni...
Parte bassa del Lungotevere vicino Ponte Sisto
LO VOGLIAMO ANCORA TRA LE PALLE?
L'uomo qui a fianco è indiziato per associazione a delinquere.
E' uno di quelli che ha rovinato il nostro calcio. Un amico di Moggi. Come il migliore dei camaleonti cerca di riciclarsi, passando da La7 a 7Gold.
Esprimiamo il nostro dissenso dicendo NO A BISCARDI inviando ua e-mail a tutti e tre gli indirizzi.

tg7@7gold.tv
programmi@7gold.tv


4 giugno 2006: anzitutto un doveroso ricordo per Antonio De Falchi nel 17° anniversario della scomparsa. Terminata la pagina 46 di memorabilia ed iniziata la pagina 47. Inserite diverse foto della rivista Roma Mia. Nella stagione 1947/48 inserite le statistiche delle penalità e lo schemino dei cannonieri.
Ahò, meno male che ce sta Scalfari che dopo qualche decennio che lo diciamo s'è svejato!
Peppe Giannini allenerà l'Arges, squadra di Serie A rumena.
Ecco le foto in anteprima.
Peppe Giannini con il proprietario dell'Arges, Romania Peppe Giannini con il General Manager dell'Arges
Vignetta dell'agosto 1948


2 giugno 2006: ieri a Monterosi, 30 km di Cassia Bis verso Viterbo, si è disputata una partita che aveva tra gli obiettivi quello di celebrare la promozione del Monterosi in Prima Categoria, di ricordare un ragazzo scoparso e di raccogliere fondi per Maria Noemi. Mi ha fatto veramente piacere vedere giocare Spalletti, che ha disdetto tutti gli impegni per essere presente, e Franco Baldini! Oltre a lui anche Peppe Giannini. Le foto della giornata le trovate in questa pagina

1° giugno 2006: qui sotto a sinistra, la tristezza. A destra una chicca riferita al 1941/42.
Lettera inviata dalla Juventus ai suoi tifosi
1942

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