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Se volete avere notizie su locali, concerti e musica a Roma |
" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) http://www.forumcommunity.net/?c=6020 |
Radio Città Aperta 88.90 FM tutte le maledette domeniche dalle 19 alle 21 |
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Da:
Il Messaggero del 28/04/2005
dal nostro inviato ENRICO GREGORI Ogni
tanto tracanna a sorsate. Ancora qualche passo e un poliziotto ventenne,
basso, magrissimo e
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L'ITALIA DEMOCRATICA E LA TOLLERANZA ZERO Cosa significa, come viene praticata Se fosse così non ci sarebbe nulla di particolarmente sbagliato: solo ragioni di opportunità potrebbero consigliare il mantenimento di un livello di tolleranza più alto, alla luce del sicuro inasprimento della tensione tra tifoserie organizzate e Stato motivato dal fatto che alcuni comportamenti ritenuti innocui e "sottoculturalmente" accettabili dai primi, sono invece ritenuti costituire reato. Il problema è che siamo in Italia. La "tolleranza zero" qui da noi si traduce non nel pretendere rispetto delle regole imposte dalle nostre leggi, ma nella repressione cieca e generalizzata. Un esempio è costituito da quanto sta accadendo, ad esempio, ai tifosi del Livorno a seguito dei noti fatti della Stazione San Pietro. "Tolleranza zero", nel senso sopra detto, dovrebbe voler dire che chiunque abbia commesso un reato in quel frangente debba essere denunciato e diffidato. Tolleranza zero nel senso che invece si intende nella Repubblica Italiana consiste nel diffidare per tre anni e con obbligo di firma qualsiasi essere vivente che fosse stato presente su quel treno, senza che vengano distinte le singole responsabilità. "Tolleranza zero" dovrebbe voler dire che se qualcuno tira una moneta da qualsiasi settore dello stadio dovrebbe essere - se identificato - denunciato e diffidato. Tolleranza zero in senso italiota significa invece che se chi lancia la moneta siede in Monte Mario e (ammesso e non concesso) non viene identificato allora non si fa (giustamente) nulla, se invece siede in curva... un colpevole si trova, tanto poi verrà assolto, magari a diffida scontata e con articolo sul giornale a nove colonne già irrimediabilmente edito. Magari on un Biscardi che urla dove abita e i suoi gusti sessuali. "Tolleranza zero" dovrebbe significare che se una parte degli incidenti allo stadio sono attribuibili anche alle condizioni fatiscenti dei nostri impianti, questi dovrebbero essere chiusi finché non sono in sicurezza. Tolleranza zero in Italia significa invece che il Prefetto minaccia di chiudere gli stadi per far uscire il titolo sul giornale e dare un senso a una svilita figura istituzionale, ma poi si limita a far rinviare un paio di partite di serie C2 e a tollerare che un Roma/Juventus venga disputato di sera e non di giorno come aveva docilmente chiesto (e non imposto, come gli consente la legge) a chi quel potere gli dà. In altre parole, la "tolleranza zero" viene interpretata come il modo per forzare la legge e non per applicarla rigorosamente. Questo sulle spalle dei "soliti" tifosi, parte più debole e indifendibile di un calcio ormai sempre più ostaggio di una banda di una quarantina di persone che hanno snaturato il senso di questo gioco. In effetti, a ben vedere e al di là del delirante populismo biscardiano, sono sempre e solo i tifosi che pagano, mentre questi parassiti sono ben saldi sulle loro poltrone, che godono di una tolleranza pari a dieci per il fatto di sedere sugli stessi scranni del Parlamento su cui siedono coloro che dovrebbero far osservare le leggi. |
Tutti
a Roma!!!: dopo la splendida trasferta di Palermo, nella quale c-e-n-t-o-s-e-t-t-a-n-t-a
ragazzi del gruppo hanno difeso ed onorato la Maglia e la Curva, sostenendo
la squadra (come sempre!) dall’inizio alla fine nonostante… “l’inferiorità”
numerica, ci stiamo preparando ad una delle trasferte più sentite
dagli Ultras bresciani. Senza volerci dilungare troppo, ci teniamo però
a sottolineare che per noi Roma è sempre stata una tappa fondamentale
ed avvincente, una trasferta che in passato ci ha riservato più
di una piacevole sorpresa. Inutile dirvi perciò quanto il nostro
gruppo ci tenga ad onorarla al meglio con la consueta e determinante presenza,
ricca di valori e contraddistinta (possibilmente!) dalla solita Mentalità.
Gnari, ghif de desedaf!!!: per problemi organizzativi, le iscrizioni inizieranno martedì dopo la riunione e termineranno non appena avremo raggiunto il numero necessario a fare un treno straordinario (a causa del 1° maggio per ora non ci sono altre alternative). Quindi, come sempre, dateci una mano. Brescia 24/04/2005 |
episodi di violenza dopo una partita di calcio. Cinque agenti sono rimasti feriti nei disordini che sono avvenuti Sabato dopo la partita tra Bristol Rovers e Swansea. Nove arresti sono stati eseguiti dopo che i tafferugli sono scoppiati in Gloucester Road a Bristol, dopo che i Rovers avevano vinto 2-0 contro i gallesi al Memorial Stadium. Un portavoce della polizia ha detto che i nove arrestati sono stati posti in libertà provvisoria attendendo nuove prove a carico. Un agente è stato medicato in ospedale dopo aver ricevuto una piccola ferita alla testa. Il Sovrintendente Adrian Coombs, della Polizia di Avon e Somerset, ha detto che l'operazione di polizia per la partita includeva l'utilizzo di cani, cavalli ed un elicottero. "Non ci sono stati seri disordini tra tifosi rivali, prima durante o dopo il match", ha detto, "Quando sono iniziati i disordini nell'area di Gloucester Road, gli agenti si sono immediatamente attivati nel modo più opportuno. Alcuni danni sono stati arrecati ad alcuni esercizi commerciali ma la situazione è stata controllata alla svelta grazie alla professionalità delle forze dell'ordine". (BBC, 24 aprile 2005) "La violenza era ovviamente organizzata, avevano un ragazzo che andava in giro portando messaggi alla gente dicendo dov'era l'azione - dice un tifoso dello Swansea - c'erano gruppi di tifosi avversari che ci aspettavano agli angoli delle strade. Non capisco perché non è stato fatto nulla per bonificare la strada che dovevano percorrere i tifosi ospiti. Era come camminare in zona di guerra". http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/bristol/4477905.stm http://icwales.icnetwork.co.uk |
Glentoran e il Linfield all'Oval. Le tifoserie rivali si sono lanciate oggetti e si sono scontrate sul terreno di gioco dopo che il Glentoran ha vinto 3-2 grazie ad un gol segnato alla fine della partita da Chris Morgan. Ci è voluto del tempo prima che la polizia antisommossa intervenisse in campo per ristabilire l'ordine. Howard Wells, capo esecutivo della FA irlandese ha detto che chiederà quali accorgimenti sono stati adottati per una partita per la quale era prevista una larga affluenza ... I tifosi del settore del Linfield che erano presenti allo stadio di Belfast Est sono riusciti ad entrare in campo da una porta. Sassi e bottiglie sono state lanciate da questi dal terreno di gioco verso la tribuna principale dopo erano seduti i tifosi del Glentoran. In totale dopo il fischio finale sono entrati in campo 400 tifosi. Nove poliziotti e due tifosi sono rimasti feriti. (BBC 23 aprile 2005) http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/football/irish/4477177.stm
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www.ilrestodelpallone.it La congiura del Palazzo colpisce tutto e tutti, spietata, cieca, cinica, sadica. Difende gli interessi del Potere, è solerte nel compiere azioni dimostrative verso i proletari del Pallone, rinfocola l’ego vittimista dei lamentosi presidenti, direttori sportivi, allenatori, calciatori, ultras, comminando punizioni divine a chi osa ostacolare la marcia trionfale della cricca al comando, leggasi A.C. Milan e F.C. Juventus. Chi non ha mai sentito la voce stridula di un rappresentante di qualsivoglia compagine di Serie A, B, C1, C2 e così via? Tutti si lagnano del Potere. Quel Potere che logora chi non ce l’ha (santissime parole) che sovente si traveste da Partito Comunista di qualche stato dell’est (o partito capitalista di qualche stato dell’ovest, per par-condicio…) e reprime gli infedeli trotzkisti rei di aver congiurato contro il Sacro. Vado a memoria: Zeman, Cellino, Facchetti, Campedelli, Foschi (quello che voleva denunciare il guardalinee), Zamparini, De Luca, Galliani, Tanzi, Foti, Lucarelli e tutto il Livorno, anzi tutta Livorno, l’ineffabile famiglia Sensi (campa grazie al Palazzo che tanto detesta) e dulcis in fundo la famiglia Della Valle, quella che dopo aver investito poche lire per l’acquisizione della società ha fruito di una promozione dalla C2 alla B in un solo anno, e compiuta una campagna acquisti ultra-milionaria si ritrova ad un passo da dov’è venuta: la Serie B. Ora sì che Zoff può permettersi di avere cattivi pensieri! Ma ora che anche l’icona principe del Potere, Luciano Moggi, getta ombre sui movimenti oscuri del Palazzo, siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Moggi che si lamenta del Palazzo è grottesco: è lui il Palazzo!! E’ come se Berlusconi si scandalizzasse del suo stesso Governo. Ma se tutti condannano il Potere, chi ne usufruisce? L’Atalanta? C’è qualcosa che non va, c’è qualcuno che non va, e quel qualcuno risiede stabilmente dalle parti di Via Allegri, le sue natiche incollate alla poltrona con un adesivo extra-forte, le sue direttive (ne emana qualcuna, anche se non sembra) intente a rattoppare i buchi che lui stesso ha allargato, dalla violenza agli arbitri, dalla Nazionale ai campionati extra-large. L’ultima trovata è un colpo di genio: un rimedio estemporaneo per reprimere le teste calde che popolano gli stadi italiani in virtù di leggi radicalmente garantiste scaricando sugli arbitri ulteriori responsabilità. Non è nuovo a queste coglionate, Carraro: nel 2002 pose il blocco agli extracomunitari dopo la vergognosa figura in Corea per porre fine all’importazione massiccia di giocatori stranieri, come se un francese, un lussemburghese o, tra qualche anno, un turco non fossero stranieri anche loro. Carraro fa comodo a tutti, però: un presidente serio in un paese serio avrebbe fatto fuori mezza Serie A e quasi tutta la B per le grane economiche. Moggi, Galliani, Della Valle e compagnia condannano il Sistema, il Potere, il Palazzo, ovvero chi li mantiene, e così facendo condannano l’esistenza stessa delle loro società. Ma questo ai tifosi nessuno lo ha detto. |
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La
AS Roma multerà il Sig. Francesco Totti per l’ennesima espulsione
con gesto
di nervosismo verificatasi durante il match Roma–Siena della 13° giornata del campionato di calcio italiano Serie A TIM. Pare che la percentuale sopra citata corrisponda a € 120.000! L’ingaggio netto mensile percepito dal fuoriclasse giallorosso per le sue prestazioni calcistiche è € 400.000/mese! Tra i calciatori ed i giornalisti italiani vi è una specie di Gentleman Agreement: i calciatori si fanno intervistare ma i giornalisti non devono formulare loro domande imbarazzanti. La domanda più imbarazzante che possa essere posta ad un giocatore di calcio professionista è: “Lei quanto guadagna?” Noto con soddisfazione che in queste ore i mass media nazionali si soffermano sull’argomento preso in rassegna. Ho infatti la sensazione che molti di Voi si dimentichino degli inusitati compensi elargiti ai giocatori e che la sanzione inflitta al Sig. Totti dal proprio datore di lavoro possa farVi riflettere sulle scandalose retribuzioni dei Vostri beniamini. A tale scopo Vi domando: - Quali sono le sensazioni che provate cantando in curva per incoraggiare i Vostri coetanei che guadagnano, mediamente, € 1.500.000/anno mentre Voi dovete arrangirvi con € 1.000/mese? - Avete mai pensato a come potreste sentirVi meglio se i Vostri idoli in mutande percepissero € 10.000/mese? Non Vi sto prendendo in giro, cerco solo di farVi immaginare una situazione che potrebbe verosimilmente verificarsi se cominciaste a boicottare gli stadi, il merchandising, le pay-tv/x wiev e che renderebbe meno imbarazzante di adesso "vivere" per il proprio team del cuore. Il sistema è al collasso!: - i team chiudono i loro bilanci con decine di milioni di perdite e di debiti nonostante il doping amministrativo e le libere interpretazioni delle norme tributarie (vero Sig. Lotito?); - le tv che acquistano i diritti per trasmettere le partite pure; - i ritorni commerciali per gli sponsor, considerato i costi necessari per apparire sulle maglie delle squadre, sono modestissimi. Vi auguro di impiegare diversamente il prezioso tempo libero che avete nei week-end e di meglio spendere i Vostri soldi. Per esempio domenica 24 aprile lo scrivente, mentre Voi sarete in curva a Marassi dopo aver viaggiato sei ore su un treno di seconda classe, sarà impegnato a mangiare un branzino all’isolana sorseggiando un Donnafugata in un ristorante sul mare tra Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi… Molti cordiali saluti. mibaccia mibaccia@aliceposta.it |
Gentile
Signor Mibaccia,
rispondo con piacere alla Sua e-mail, che sarebbe persino gradevole se non avesse una chiusura sprezzante. Gli ultras sono i primi a combattere il calcio moderno e le sue storture e disapprovano gli eccessivi guadagni delle star del calcio. Gli ultras non sono solo quelli della serie A, ma anche quelli della Serie B, della serie C, D e via dicendo. Tutti cantano per la loro squadra. Tutti cantano a prescindere dai guadagni di coloro che indossano la maglia della squadra che amano. I meno fortunati, senza dubbio, sono quelli di serie A, che amerebbero un calcio povero, come era un tempo. E’ per questa ragione che molte tifoserie cantano di tifare “solo la maglia”, paradosso che per essere apprezzato richiederebbe un idealismo che gretti materialisti non possono certo possedere. Per questo rispondo alla Sua domanda, giustamente curiosa, sul cosa si prova ad incoraggiare coetanei così economicamente fortunati: si provano sensazioni, tifando la propria squadra, che Lei non può capire perché la Sua natura coincide con l’avere e non con l’essere. Io, noi, abbiamo qualcosa in più rispetto a Lei. Non è il contrario. Vede, io stasera mi vado a mangiare un branzino all’isolana sorseggiando un Donnafugata in un ristorante sul mare tra Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi, e magari domani vado a vedere la Roma a Marassi che perde 3-0 sotto il diluvio. Lei farà un bel ruttino e si addormenterà beato dopo aver letto il Corriere della Sera, mentre io starò tornando fradicio dalla città ligure. Il giorno dopo Lei starà sempre a mangiarsi il Suo bel branzino, e io starò a vedermi un concerto punk dopo aver mangiato al volo un panino. E il giorno dopo ancora Lei starà ancora a mangiare un altro branzino, accompagnato da un altro bicchiere di buon vino. Le rigiro la domanda: non è un po’ piatta la Sua vita? Lorenzo |
È perfettamente inutile che il Viminale e la Federcalcio adottino la "tolleranza zero", decidano la sospensione della gara, la sconfitta a tavolino per la squadra di casa e la squalifica del campo al primo petardo lanciato sul terreno di gioco, che il questore abbia la facoltà di non autorizzare la partita se in città, prima del match, sono avvenuti tafferugli, che gli ingressi siano aperti in anticipo per permettere perquisizioni sempre più accurate,anche con personale femminile, che schiere di poliziotti siano impegnati durante la settimana per la bonifica degli stadi e dei loro dintorni, che si minaccino leggi e pene severissime per i trasgressori, più severe di quelle che puniscono (o meglio non puniscono) gli autori di reati finanziari gravissimi, che si vogliano addirittura proibire gli striscioni non "politically correct" e che, insomma, si cerchi di scoraggiare in tutti i modi i tifosi violenti. È perfettamente inutile perché malati non sono i tifosi, malato è il calcio. Violenti non sono i tifosi, violento è diventato il calcio, per essere più precisi, la malattia e la violenza dei primi sono la conseguenza della malattia e della violenza del secondo. Il calcio era una straordinaria festa nazionalpopolare, un rito collettivo che si celebrava la domenica come la messa, carico di significati simbolici, mitici, sentimentali, identitari. Ed era anche una pacifica metafora della guerra che, con le urla, gli insulti all'arbitro nella funzione farmaceutica di "capro espiatorio" (in greco il "capro espiatorio" era chiamato "pharmakos") gli striscioni anche truculenti, serviva a scaricare l'aggressività naturale che è in ciascuno di noi, a canalizzarla in modo intelligente, a controllarla. Nel
corso del tempo tutti questi motivi rituali, mitici, simbolici, identitari
sono stati spazzati via dallo show-business. Quell'antica festa è
stata ridotta a una pura partita di denaro, a un affare colossale, con
in gioco interessi economici enormi, televisivi e pubblicitari. Le partite
sono state spalmate sull'intera settimana,
Come
si poteva pensare che proprio i tifosi, e in particolare il lumpenproletariat
più
ROBERTO VETTESE è ricoverato in rianimazione all'ospedale Maria Vittoria di Torino. Ha 30 anni ed è papà di una bambina di tre. Attualmente è in prognosi riservata anche perchè, tra le varie complicazioni, nella notte scorsa si è presentato un ematoma tra l'orecchio e il cervello causa di notevoli problemi. Come ne uscirà, per il momento, non è dato sapere. Probabilmente perderà un occhio, dovrà sottoporsi ad un lungo ciclo di fisioterapia senza sapere quale potrà essere il grado di invalidità permanente che lo accompagnerà per tutta la vita. ROBERTO VETTESE è stato colpito in faccia da un lacrimogeno lanciato dalla Polizia a pochissimi metri di distanza prima di Juventus/Liverpool. Più volte si è denunciata, anche da questo sito, la pericolosità del lancio ad altezza d'uomo di questi artifizi da parte delle forze dell'ordine, che prima o poi porterà alla tragedia. Sulla vicenda, italica consuetudine, è scesa una cortina di silenzio. I mass media, TUTTI asserviti al potere, hanno taciuto. Lo ribadisco: non è questo il modo di gestire l'ordine pubblico, in quanto non si può tentare di uccidere una persona a meno che lei non abbia tentato di uccidere te. E da quanto so, non mi sembra questo il caso. |
li prevede. Nel provvedimento che si sta preparando non verrà data agibilità agli stadi non attrezzati" Il biglietto nominativo non credo proprio che serva a qualcosa. Il buon Pescante dovrebbe sapere che la Curva Sud - che è il luogo del tifo più acceso - ha tutti abbonati. E l'abbonamento è nominativo. E in ogni caso, quale sarebbe la sua funzione? Forse far sì che ad un posto sia abbinato un nome? Con gli stadi che "qualcuno" ha costruito in quel modo? Mah. Li avete visti gli stadi inglesi? Tutte le file sono ordinatissime, ma non perché siano ordinati gli spettatori: sono proprio i seggiolini che sono ben allineati! Prendiamo la Tribuna Tevere vuota, ci facevo caso domenica. Non c'è un seggiolino che in verticale sia allineato a quello che sta sotto, per la semplice ragione che essendo le tribune ellittiche non si riesce (al contrario dei rettangolari stadi britannici) ad avere un allineamento corretto. Resterebbe da chiedersi, ancora una volta, chi ha costruito, o fatto costruire, questi stadi. Sbaglio o anche all'epoca c'erano Carraro e Pescante? Per quanto riguarda il metal detector, va detto che ciò ulteriormente dimostra come le leggi vengano fatte da chi non capisce assolutamente nulla del fenomeno. Un po' come se il sottoscritto dovesse legiferare in materia di fisica nucleare. Gli scontri avvengono fuori gli stadi nella maggior parte dei casi. Tuttavia, le manifestazioni folkloristiche viste in tv di recente che hanno allarmato il popolo sono state tre: a) Palermo/Messina, dove le "armi" usate dai sostenitori messinesi contro la Polizia (non si è ancora capito, peraltro, perché sia intervenuta) erano aste di bandiera di plastica e cinte di cuoio. Al di là della cosa particolarmente scenografica, ho seri dubbi che questi strumenti possano aver provocato un sia pur minimo danno ad un agente in assetto antisommossa e, ancor più, che simili oggetti possano essere rilevati da un metal detector; b) Inter/Milan, dove sono state lanciate torce (peraltro di libera vendita) che non hanno un'anima in metallo e quindi non vengono di certo rilevate dal metal detector; c) Juventus/Liverpool, dove tutto è avvenuto fuori lo stadio (e quindi fuori la portata dei metal detector). Qualcuno può quindi indagare se tra parenti, mogli ed amici di ministri, segretari e sottosegretari c'è qualcuno che ha una ditta che produce metal-detector? "Varrebbe la pena di esaminare certe sentenze per capire se e come andrebbe variato il regime delle diffide. Prendiamo anche il caso dei fumogeni: se la Cassazione dice che non è reato portarlo allo stadio, e che per l'eventuale reato bisogna attendere che venga gettato in campo, noi che possiamo fare?" Già, varrebbe la pena di esaminare certe sentenze. Mi chiedo perché Pescante non lo faccia, visto che poi ne parla a sproposito. Anche perché non mi risulta che la Cassazione abbia mai detto che non è reato portare un fumogeno allo stadio. D'altra parte non potrebbe certo dirlo, visto che è la stessa legge che lo dice: comma 1 Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, venga trovato in possesso di razzi, bengala, fuochi artificiali e petardi ovvero di altri strumenti per l'emissione di fumo o di gas visibile, è punito con l'arresto da tre a diciotto mesi e con l'ammenda da 150 a 500 euro. "Forse la legge è carente, in ogni caso bisogna tener conto di certe sentenze per deliberare. Ormai la strada è stata segnata, però quella di certi schieramenti trasversali che hanno annacquato la legge non può essere più seguita. Non voglio assolutamente cloroformizzare: ci vuole assolutamente un discorso di severità nei confronti della teppaglia, ma anche di prevenzione e di educazione dei più giovani". "Vorrei un magistrato 'da stadio', che si occupasse quasi solo di questo, come succede in Inghilterra. Nessuno vuole dei tribunali speciali, ma siccome questi sono reati particolari se ci sono dei magistrati particolarmente preparati su questo tema, ad esempio ce ne sono due ottimi nella Procura di Roma, sarebbe tanto meglio. Ma non so se questo sarà realizzabile". Giustamente chi mi ha inoltrato la notizia si chiede: "E perchè non uno per il Parlamento, per il Senato, per la strada, per la piazza,. Magistrati specializzati non nei reati ma nei posti dove vengono commessi.....se vengono commessi" Oltre a questa sacrosanta affermazione, sul resto rispondo io. A parte l'ovvia considerazione che un "magistrato da stadio" sarebbe a tutti gli effetti un tribunale speciale, devo dire che giustamente - per una volta - Pescante chiede che ci siano dei magistrati particolarmente preparati su questo tema. Sono d'accordo. Se ci fossero, ci sarebbero il 50% dei processi in meno. I due ai quali si riferisce sono ottimi magistrati, ma di calcio e tifoserie, purtroppo, non capiscono assolutamente nulla: d'altra parte non è colpa loro.... come si fa a dire di conoscere un fenomeno se non sei mai entrato in una curva? |
ho 37 anni, sono un dirigente di una azienda di telecomunicazioni, sono sposato ho un figlio di tre. Sono davanti alla Domenica Sportiva di cui è ospite e non posso non reagire ai suoi interventi. Potrei e dovrei reagire alla quasi totalità degli interventi ma, sorry, un filo diretto con il "pubblico" lo ha solo lei! Perché parlare con tale superficialità del fenomeno ultras? Se vuole ancora andare a parlarne in giro, perché non si informa? Al suo amico di Singapore perché non chiede che fatica ha fatto a "presentare" un Paese il cui primo ministro è Berlusconi - non per motivazioni politiche ma per semplici motivazioni in ordine di conflitto di interessi? Perché non viene con me ad essere insultato e percosso dalle guardie, reo solo di andare in trasferta? Io vado ancora allo stadio, in casa ed in trasferta e parlo con cognizione di causa. Lei, mi spiace dirlo perché oltre ad una naturale simpatia nutro una sincera stima, fa la parte del perbenista benpensante che parla senza sapere. Non credo voglia approfondire e spero che il messaggio non le risulti irriguardoso o offensivo. Stupisca il pubblico: la prossima volta lo dica "non conosco il fenomeno, quindi non ne parlo". Con immutata stima, P.M. La risposta di Severgnini: Gentile P.M., mi dispiace deluderla. Conosco sia gli ultras entusiasti come lei, sia gli altri: quelli aggressivi e provocatori (lei li ha visti di sicuro all'opera: perché non ne parla?). Guardie che insultano e picchiano? Non ne dubito. Ma non dubito nemmeno della grande maggioranza dei poliziotti che, per pochi soldi, devono passare le domeniche a sopportare quelli che si divertono a giocare alla guerra. Di nuovo: perché non ne parla, Mr M.? Legga la lettera "Società a tifosi a pagamento", pubblicata ieri, scritta da Claudia Di Meo. Dice, verso la metà: "Un mio amico faceva il poliziotto. Era contento di aver trovato un lavoro poi hanno cominciato a mandarlo allo stadio. Una volta tornò dal Franchi dopo Firenze-Juve completamente massacrato in faccia, lo avevano picchiato a sangue e oggi se lo guardi in faccia vedi un occhio completamente strabico, regalo dei tifosi violenti. é tato operato tre volte, ma niente da fare rimmarrà sempre così. All'ospedale mi disse: ho avuto l'istinto di prendere la pistola e di sparare, ho paura non ci voglio più tornare e poi si è messo a piangere. Non è giusto questo. Perchè per questi individui ci sarà la garanzia dell'impunità." . Io ho risposto a lei, M. Adesso lei risponda a me. Non ribatterò in questo spazio centrale - mica possiamo monopolizzare il forum! - ma le risponderò. Pubblicamente. Sono infatti convinto - come ho affermato più volte l'altro ieri alla "Domenica Sportiva", dove sono tornato apposta per dire queste cose - che il calcio italiano sia arrivata a un punto di non ritorno. Gli italiani sensati si sono resi conto che devono ripulire il giocattolo e riprenderselo: oppure ce lo distruggono. |
Non
so se P.M. ha risposto a Severgnini, ma visto che questo è uno spazio
di confronto, lo faccio io, come se la lettera al Corriere fosse farina
del mio sacco. Dialetticamente preparato, il giornalista sposta il problema:
ciò che, infatti, gli veniva imputato non era la scarsa conoscenza
di "ultras" o di poliziotti (come fossero animali da analizzare), ma la
scarsa conoscenza del fenomeno. Certamente, ci sono ultras entusiasti e
ultras provocatori, e se P.M. non ne parla è perché lo stesso
aveva evidenziato il "fenomeno violenza" e non i singoli protagonisti.
Se dovessimo scavare nella fossa dei ricordi dovremmo tirar fuori centinaia
di storie, di migliaia di tifosi e di migliaia di poliziotti feriti, in
maniera più o meno grave, l'uno per mano dell'altro.
La conoscenza del fenomeno impone un'analisi assai più profonda. Il tifoso che perde un occhio per un lacrimogeno lanciato ad altezza d'uomo, o il poliziotto che viene picchiato a sangue merita ben più del populismo spicciolo. Entrambe le cose non dovrebbero accadere, ma accadono. Secondo Severgnini, ciò avviene perché da un lato ci sono tifosi eccezionalmente malvagi e dall'altra poliziotti grandemente irresponsabili? Non credo sia così, o meglio, credo che in entrambe le categorie di persone, ultras e poliziotti, possano esserci i buoni e i cattivi. Il dovere dello Stato (ma anche quello del buon giornalista) dovrebbe essere quello di capire le ragioni profonde per le quali certe cose accadono. Io non so cosa avviene in una caserma del Reparto Mobile poche ore prima che i celerini prestino servizio per un Brescia/Atalanta o per un Lazio/Livorno. Se hanno paura o se invece sono felici di andare a menare le mani. Posso però dire - e non certo per averlo appreso in un salotto televisivo - che gli incidenti contro le forze dell'ordine nascono esclusivamente per ragioni di risentimento nei confronti delle stesse per torti subiti. Negli anni '80 tale risentimento era rivolto agli altri gruppi ultras, ora che lo Stato ha deciso di imporre militarmente (e solo in questo modo, senza alcun altro intervento di supporto) la sua presenza, il gruppo ultras viene percepito come quello che indossa la divisa. Et voilà, la miscela esplosiva è servita. Credo, sinceramente, che attualmente la presenza delle forze dell'ordine allo stadio sia necessaria solo per tutelare le tifoserie ospiti. Tutti questi schieramenti di forze in occasione, ad esempio, del derby di Roma è controproducente, perché basta un niente per accendere la miccia. Le tradotte militari quando si va in trasferta, i divieti assurdi, i piccoli soprusi che tutti i tifosi vivono domenica dopo domenica (anzi, con questo schifo di calcio moderno, giorno dopo giorno) non vengono smaltiti, ma somatizzati. Questo si traduce, alla prima occasione utile, in scontro: al lacrimogeno nell'occhio e al celerino pestato a sangue. "Gli italiani sensati si sono resi conto che devono ripulire il giocattolo e riprenderselo: oppure ce lo distruggono", dice Severgnini. Già. Ma, un po' come per i pesci, l'operazione va compiuta da chi sta alla testa del giocattolo. Vale a dire, chi ha creato - per gli interessi economici di una ristrettissima cerchia di persone - questo mostro chiamato calcio moderno. |
ridato fiato alle loro voci, riportando all'ordine del giorno il problema che, l'unico degno di due pagine al giorno su tutti i quotidiani per una settimana intera, attanaglia la vita di tutti gli italiani. Sono trent'anni che in Italia si parla di violenza negli stadi ed ogni volta i toni sono gli stessi... finto scandalizzato si leva il grido di gente moralmente impeccabile, i soliti giornalisti che sono ciechi e sordi quando si tratta di guardare i veri problemi del calcio, prudentissimi nel parlare di doping, partite combinate, calcio scommesse, calcio svenduto ad esigenze televisive... decisi e fermi, giustizieri implacabili quando c'è da parlare invece degli ultras, pronti a condannare, qualsiasi cosa facciano, qualcisasi cosa dicano, senza preoccuparsi di stare a controllare la veridicità di quello che dicono, tanto se diffami l'ultras, se lo condanni anche per qualcosa che non ha fatto nessuno ti dirà mai nulla, gli ultras non sono portatori di intere$$i... Nel fine settimana scorsa abbiamo sentire il Ministro dell'Interno Pisanu tuonare contro gli ultras... le televisioni hanno passato e ripassato immagini di scontri e fatto vedere decine di volte i simboli politici esposti nella partita Lazio-Livorno, accompagnati dai soliti commenti idioti: ma come bandiere politiche allo stadio???? Posto che noi difendiamo la nostra volontà di rimanere sempre ed asolutamente apolitici e che la politica in curva la riteniamo solo un elemento di divisione non possiamo non constatare delle cose. Chiunque abbia mai conosciuto qualcuno che abbia mai varcato la soglia di una curva sa benissimo che in determinate curve le banidere politiche sono di casa e che queste proliferano nel momento in cui si affronta una squadra la cui curva sia dell'opposto schieramento politico. Quello che si è visto in Lazio-Livorno si era già visto in altre partite in questo stesso campionato, quando il Livorno ha affrontato l'Inter e la Roma ad esempio, ma allora i commenti non erano stati severi... Scontri: in tutto il campionato ce ne sono stati diversi, sicuramente quelli della scorsa settimana non sono stati i peggiori. Ma allora perchè c'è stata tanta mobilitazione, perchè il Ministro dell'Interno è voluto intervenire ed introdurre nuove norme??? Forse che il governo avesse bisogno di un tema per distogliere parzialmente l'attenzione sulla batosta elettorale delle precedenti elezioni regionali??? Forse che servisse un tema 'giusto' capace di portare il consenso di tutti, che giustificasse l'intervento deciso del governo e che il ministro non si è fatto scappare. Del resto siamo abituati all'utilizzo strumentale del problema ultras: appena approvate le nuove leggi, quattro anni fa, per un lungo periodo i giornali nazionali non hanno parlato di incidenti tra ultras, anche quando questi accadevano, anche quando erano particolarmente violenti, al limite si leggeva di scaramucce... così nel periodo precedente alla promulgazione di quelle stesse leggi ogni piccolo incidente era un violento scontro da ricordare per giorni... Si chiama utilizzo dei mas-media al fine di creare il consenso per poi intervenire legislativamente. I giornali creano il problema a livello di pubblica opinione ed il governo dopo aver fatto decantare il problema per un pò, dà la giusta risposta, guadagnandone in consensi e popolarità. Con ciò non stiamo a lamentarci dell'intervento di un Ministro. Sappiamo che scontrarsi è fuori legge, non ci possiamo certamente nascondere dietro ad una disparità di trattamento, per quanto sistematica sia; non cerchiamo una giustificazione nel fatto che gente ipocrita e bigotta parli male di noi alla propria bisogna. Si cerca solo di comprendere quali possono essere le dinamiche che giorno dopo giorno ci stanno chiudendo la strada, l'intelligenza che muove verso di noi, per cercare di difenderci anche noi in maniera intelligente, per comprendere quando c'è un interesse a colpirci e perchè e quando invece no. Di certo non ci troviamo ad affrontare la 'prima crociata' anti-ultras e di certo non sarà l'ultima. C'è la necessità di resistere, ma sarebbe opportuno farlo con cognizione di causa e non così alla rinfusa... LUNGA VITA AGLI ULTRAS!!! |
REPUBBLICA.IT
Lucarelli contro la Fiorentina. Erano ancora fuori dallo stadio insieme ai tifosi che protestavano contro quanto accaduto domenica scorsa, i presunti abusi dei poliziotti dopo la partita contro la Lazio. Così parlano le curve: non solo con scontri, lanci di fumogeni in campo e violenza. Ma anche disertando gli spalti per qualche minuto o per tutta la partita e voltando le spalle al campo in segno di protesta. Questo è accaduto oggi in molti stadi d'Italia nella prima giornata di campionato in cui sono entrate in vigore le nuove regole decise dalla Federcalcio per fermare i violenti: la possibilità di fermare una partita al primo lancio di oggetti in campo e la sconfitta a tavolino della società retenuta responsabile. La settimana scorsa Roma, Terni e Milano (la notte del derby di Champions) hanno fatto salire l'emergenza curve, il ministro dell'Interno Pisanu ha chiesto il giro di vite, gli organi del calcio gli hanno mandato un segnale. E oggi su tutti i campi, controlli di polizia più serrrati e occhi puntati sulle curve per individuare il primo indizio sufficiente a far scattare la sanzione. Non è successo nulla dal punto di vista dell'ordine pubblico e saranno in molti a cercare di intestarsi questo risultato. Un paio di petardi fatti esplodere dai tifosi laziali dopo il gol di Rocchi a Bologna, qualche mazza sequestrata prima di Brescia-Atalanta - la partita considerata più a rischio - e qualche altro sequestro in serie C1 per Sora-Napoli. Ma è successo qualcosa dal punto di vista del tifo. Gli ultras hanno protestato e, in certi casi, come a Bologna, hanno avuto l'appoggio del resto dello stadio, segno forse che il disagio verso i meccanismi del calcio è molto più diffuso. Protestato contro cosa? Contro il calcio moderno, lo strapotere delle tv, le leggi fiscali fatte ad hoc per evitare i fallimenti delle società di calcio, la repressione e gli abusi di cui gli ultras si ritengono vittime. A Livorno i tifosi dalla curva nord protestano in silenzio per otto minuti fuori dall'Armando Picchi. Poi compostamente, all'ordine prestabilito, hanno preso posto sugli spalti del loro settore. Tanti striscioni lungo la recinzione con una sola scritta: "Vergogna", in riferimento ai fatti di domenica a Roma, i presunti abusi delle forze dell'ordine, subiti da parte dei circa 300 tifosi amaranto che hanno seguito la squadra domenica scorsa nella trasferta all'Olimpico contro la Lazio. Tra gli striscioni, uno dice: "10-04-05 spogliati, picchiati, umiliati: quale reato? Essere livornesi - vergogna". Anche in altri settori dello stadio si vedono ampi spazi vuoti e nello spicchio della curva sud occupata dai livornesi in molti stanno danno le spalle al campo. Anche i tifosi della Fiorentina solidarizzano prima della gara con i livornesi scandendo ripetutamente cori contro le forze dell'ordine. Al termine della protesta, quando la curva si è riempita, l'intero stadio accoglie i tifosi ritardatari con un lungo applauso. A Milano la Curva nord degli ultras nerazzurri, protagonista martedì scorso del fitto lancio di fumogeni in campo che poi ha portato l'arbitro Merk a sospendere l'euroderby, non inscena nessuna protesta né contestazione prima dell'incontro casalingo contro il Cagliari. Ma gli spettatori sono pochi, 30 mila su 44 mila abbonati. Da segnalare un enorme striscione: "Tutti gli Inter club dicono no alla violenza! Forza ragazzi, noi siamo con voi". Lo stadio applaude lo striscione, la Curva nord rimane in silenzio. Silenzio in curva anche alla lettura delle formazioni, ma dopo pochi minuti dall'inizio della gara gli ultras nerazzurri ritrovano la voce. A Bologna i tifosi voltano le spalle al campo. Mentre lo speaker annuncia la formazione della Lazio tutta la curva Andrea Costa, quella del tifo bolognese, imitata da buona parte dello stadio, decide di girare (fisicamente, non solo metaforicamente) le spalle. Un volantino spiega il gesto: "A tutti quelli che non vorrebbero pagare le tasse" si legge, con chiaro riferimento alla polemica sulla legge utilizzata dalla Lazio per rateizzare il debito col fisco ed evitare il fallimento, ma anche a tutti quelli "che rimpiangono un calcio vero e giocato sul campo". A Brescia i tifosi del gruppo Curva Nord Brescia 1911, diffondono, nei minuti precedenti la gara con l'Atalanta, un volantino su cui è scritto: "Se state leggendo questo volantino vuole dire che ci sono buone probabilità che questa partita (la Partita) si giochi, o quanto meno abbia inizio. Molto dipende ovviamente da come ognuno di noi si sarà comportato e soprattutto si comporterà prima e durante l'incontro. "Infatti - è scritto -, grazie all'ennesimo colpo di genio (nonché il ricatto) dell'illustrissimo, onnipotentissimo, nonché presidente della Figc Franco Carraro, da oggi in poi ogni gesto considerato contrario alla morale comune" potrebbe "far sospendere la partita con conseguente sconfitta a tavolino". Da oggi, prosegue, "le partite e i campionati saranno inevitabilmente falsati (grazie a questo spauracchio) da arbitri che fino ad oggi l'avevano fatto 'solamente' sul campo, favorendo ovviamente i soliti noti". |
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DA
SPORTECONOMY
In Italia l'applicazione di una norma o l'introduzione di una nuova legge è spesso collegata al verificarsi di un evento di forte impatto pubblico. Soprattutto se parliamo di calcio, che concettualmente dovrebbe essere uno sport, ed, invece, da molti anni si è trasformato in un'arena politica dove si può perfino rischiare la vita. Per non parlare dei costi per la collettività legati alla presenza di forze dell'ordine negli stadi. Questa volta, come nel caso del derby di Champions League (tra Milan ed Inter), ci siamo andati vicini (Dida colpito dal razzo che non prende fuoco, nonostante l'utilizzo di materiali acrilici, è solo un fatto fortuito). Diciamo che ci piace arrivare ad un passo dalla tragedia per intervenire, altrimenti l'Italia non si chiamerebbe BelPaese e non ci sarebbe la fila per entrarvi (anche illegalmente). Dopo il caso Dida si è gridato subito allo scandalo, da sinistra a destra passando per il centro. Per poi iniziare a fare i distinguo. C'è chi vuole la linea dura nei confronti degli Ultras, c'è chi li vuole difendere a tutti i costi, c'è chi preferirebbe far passare un po' di giorni e far lavare l'onta al tempo. E sì perchè qui, nel BelPaese, si vuole creare degli stadi bellissimi, ricchi di comfort, proprio per Euro 2012. Ma se prima i nostri Ultras non dimostrano di conoscere le buone maniere tutto questo business andrà in fumo. Secondo noi gli Ultras italiani l'hanno capito perfettamente e per Carraro prevediamo un anno difficile di presidenza. Calcolando che non siamo molto amati in sede Uefa o Fifa, i vertici del governo del calcio internazionale stanno solo aspettando di raccogliere la lunga lista di partite annullate 0-3 a tavolino (perchè questo avverrà) per dirci con molta gentilezza che non siamo capaci di gestire l'ordine pubblico e quindi, di conseguenza, un Europeo di calcio. Probabilmente dovremmo cambiare business. Forse sarebbe meglio gestire "conclavi papali", perchè il calcio è un altro film e lì bisogna dimostrare altre expertise (uno stage in Inghilterra o Germania non guasterebbe). Incredibilmente, cosa che non era mai successa fino ad oggi, è sceso in campo lo stesso presidente della Figc (Franco Carraro). "Ha ragione Pisanu", ha tuonato il numero uno di via Allegri. "Al prossimo lancio di petardo o di oggetti contundenti l'arbitro avrà il potere di sospendere la partita e dare lo 0-3 a tavolino". Incredibile dictu, direbbero i latini. Mai, in Italia, c'era stato un intervento così veloce da parte della Figc. Non sarà, forse, che Carraro ha paura di perdere la candidatura di Euro 2012 (dove al momento non c'è un rivale vero, almeno che non si voglia trasformare dei fantasmi in giganti - e potremmo anche riuscirci), proprio sul fronte della violenza negli stadi?. Secondo noi la risposta è affermativa, ma le nuove norme sponsorizzate dallo stesso Carraro creeranno ancora più caos e di fatto hanno "sdoganato" il movimento degli Ultras. In Italia non c'è solo Forza Italia o i DS, ci sarà anche il partito degli Ultras, che a parte qualche rara eccezione, è molto più compatto delle nostre forze politiche o delle stesse forze dell'ordine (divise in mille rivoli sindacali). Il presidente del Livorno Spinelli ha affermato recentemente che con queste norme speciali i proprietari dei club diventeranno ostaggio dei tifosi. Basterà lanciare un petardo in campo per ottenere cose che fino ad oggi bisognava perorare in mille modi. A Spinelli rispondiamo: "si rivolga a Carraro...è lui l'artefice di questo nuovo intervento salvacalcio". In generale consiglieremmo ai vertici del calcio di aprire piuttosto una trattativa. E' chiaro che gli Ultras non sono lo stadio, ma lo comandano. Un po' come i sindacati nelle industrie. Oggi nessuno grida allo scandalo se datori e sindacalisti parlano. Sono le due facce della stessa medaglia. E allora perchè lo stesso non avviene nel calcio?. Non sono i tifosi ad acquistare i biglietti delle gare di campionato?. E allora che venga loro riconosciuta la dignità che meritano. Non capire questo banale paragone potrebbe portare ai primi Anni di Piombo del calcio italiano. E' questo quello che si vuole nel "Palazzo del Football" tricolore?. Articolo intelligente. Carraro e soci hanno regalato agli ultras (ma anche ai tifosi "normali") il calcio moderno? Vediamo se gli ultras gli regaleranno Euro 2012! |
Stadio Olimpico, ore 20.30 CHI VA ALLO STADIO OLIMPICO... ...SI PREPARI ALLA ENNESIMA FARSA
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7 febbraio 2000 vai a questa pagina Cambiano i governi, non cambia la storia! |
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DA
MILANO, UN TIFOSO DELL'INTER
Innanzitutto i complimenti per il sito che ritengo essere di gran lunga il migliore nel panorama ultras soprattutto per l'encomiabile costanza nel proporre gli aggiornamenti e per la competenza dei commenti. Sono un tifoso interista 22enne, abbonato in curva, ma non mi ritengo un ultras. Volevo porre l'attenzione su quanto successo martedì sera a San Siro e sopratttutto sull' atteggiamento come sempre molto corretto e competente della stampa italiana. Tralascio di mettere in risalto le davvero esigue competenze giuridiche del giornalista medio italiano, cosa che Lei fa correttamente ogniqualvolta le se ne presenta l'opportunità, ma d'altronde quando in tv si sentono parlare politici laureati in giurisprudenza di "reato penale" non credo si possa fare una colpa a nessuno. Non voglio nemmeno giustificare nessuno per ciò che è successo, chi sbaglia (se ciò viene accertato oltre ogni ragionevole dubbio) è giusto paghi. Quello che proprio non va giù è il fatto che una certa stampa pretenda di commentare episodi senza essere al di dentro dell'ambiente in cui accadono, traendo conclusioni che ragionando non un minimo non possono essere accettate. Mi riferisco al fatto della cosiddetta "premeditazione", venuto fuori anche in occasione del vostro derby dell'anno scorso. Le sciacallate giornalistiche in tal proposito, da quanto mi è stato riferito, sono iniziate durante la stessa partita, al momento della sospensione del match, quando ad una televisione locale che commentava l'evento è arrivata un e-mail di un tizio che diceva che un suo amico gli aveva raccontato che probabilmente al trentesimo del secondo tempo... insomma una fonte certissima e degna di ogni considerazione. Dalla curva l'impressione è stata di un fatto molto occasionale e dovuto alla rabbia del momento..infatti è iniziato tutto con un lancio di bottigliette poi sfociato in quello delle torce e comunque non solo da parte di un certo gruppo, come dice il Corriere,che tra l'altro sbaglia clamorosamente nel descrivere la collocazione del gruppo stesso all'interno della curva (è dalla parte opposta al tunnel degli spogliatoi) ma in realta da più punti della curva stessa. Dico che a mio avviso non c'è stata premeditazione perchè, essendo lì in mezzo, ammetto che chiunque avesse portato una torcia allo stadio (cosa che non sarebbe potuta accadere), dopo 16 anni così, dopo l'ennesimo derby andato in malora, dopo che il portiere avversario parava tutto e nel momento in cui eri riuscito a segnare l'arbitro aveva ben pensato di inventarsi un fallo inesistente per annullarti il gol, chiunque, dicevo, si fosse trovato in mano una torcia, certo stupidamente, ma credo anche umanamente, il primo pensiero che avrebbe avuto in quel momento sarebbe stato quello di lanciarla verso il campo. E poi qual è la seconda grande preoccupazione dei giornalisti.. "episodi così rischiano di farci perdere l'assegnazione degli europei 2012..." ...E speriamo! Certo, a tutti piacerebbe vedere gli europei in Italia, ma se il prezzo da pagare è quello dei mondiali del '90 ben vengano gli europei in Turchia o in qualsiasi altro stato...miliardi su miliardi spesi per costruire stadi già non più idonei dopo 10 anni, piste d'atletica utilizzate una volta ogni cinque anni che rendono la visibilità peggiore, impianti da 60000 posti che (con tutto il rispetto) si riempiono solo per il trofeo Birra Moretti...tutto questo sulle nostre tasche.. Scusandomi per essermi dilungato troppo, La ringrazio per la cortese attenzione e le auguro un buon lavoro |
Sentirmi
dare del Lei mi fa sempre un certo effetto, ma poi mi guardo la carta d'identità
e capisco che i tempi sono maturi :-)
Detto questo, sono d'accordo ovviamente con il ragazzo che mi ha scritto. Siamo di fronte ad una canea di giornalisti che non sanno di cosa parlano. Tutto ciò che non capiscono, è premeditato. Sono completamente all'oscuro dei meccanismi che muovono la folla e, d'altra parte, molto più facile sposare la ragione del complotto, piuttosto che approfondire altri aspetti. Di questo sono responsabili anche i vertici delle questure che, spesso, sono perfettamente a conoscenza di certe dinamiche "da stadio" (le "squadre tifoserie" della Digos non le ho inventate io), ma trovano più comodo e populistico accettare le pulsioni dei mass media e del sentire comune. Chi ha vissuto la curva sa perfettamente che fatti come quelli di Lazio/Roma, Inter/Milan, Siena/Roma di Coppa Italia non sono premeditati ma frutto del momento e dell'imitazione. Lo sa perfino la questura, se è vero - come è vero - che è stato scritto un libro da un agente in servizio presso la stessa questura (sarà veramente interessante leggerne qualche brano quando il giorno del processo verrà sostenuta la tesi del complottto!) in cui si spiega (finalmente con competenza) che tutto è stato frutto della suggestione... Vi lascio con una immagine di altri incidenti "premeditati" Italia B / Spagna B 0-1, fine anni '50 a Cagliari... Riflettano lorsignori. |
rappresenta... scontri, violenze, bandiere naziste, saluti romani, ma anche celebrazioni dello stalinismo più bieco, utilizzo politico delle curve e delle tifoserie. Ieri sera, quasi che il destino voglia mettere sull’avviso, il derby di Champions di Milano sospeso anzitempo per le intemperanze dei tifosi interisti, una situazione critica insomma. A parlarne è un sindacalista del SILP (CGIL) della Polizia di Stato, Renato Scalia: "Fare
entrare quelle bandiere, quegli striscioni, è un errore, così
come fare entrare le bandiere con la falce e il martello, sebbene erigere
queste ultime non sia reato,
Invece
lo striscione che chiedeva giustizia sulla tragedia del Moby Prince? Perchè
dalla parte livornese si è proceduto al sequestro e da quella laziale,
è evidente
In
che maniera si sono "saldate" due tifoserie così avverse fino a
qualche anno fa?
Fu
proprio lei a lanciare l'allarme Forza Nuova riguardo al tifo della Fiorentina...
Quindi
influenza politica di estrema destra, ma spesso a difendere certi gruppi
violenti del tifo sono anche politici di sinistra, qualche volta di estrema
sinistra.... Il
Lei
parla di poche persone che gestiscono la curva, a suo avviso è possibile
ricondurre questa influenza alla capacità di trarre profitto dal
rapporto con le società,
In
questo senso la norma della responsabilità oggettiva della società
calcistica si è mostrata poco funzionale?
Che
ruolo svolge in questo senso l'informazione, o la pseudoinformazione, dei
media?
Possibile
che non si riesca ad intervenire neanche quando dai media sortisce una
vera e propria apologia di reato?
Che
ne pensa della presa di posizione del Ministro Pisanu? Minacciare di chiudere
gli stadi a rischio ha un senso?
Bloccare
migliaia di tifosi violenti nell'imminenza di una gara è impresa
ardua, ma fare opera di prevenzione impedendo a singoli, nella più
parte dei casi
Sui
giornali si legge spesso del modello inglese quale panacea di tutti i mali
del pallone italiano, quali sono le differenze tra l'uso italiano e i metodi
di Polizia
In
Inghilterra sono intervenuti in termini legislativi su norme simili?
Chi
dovrebbe fornire quelle liste?
Abbiamo
tirato in ballo la politica, alcuni partiti, le stesse società,
ma la Magistratura ha qualche responsabilità?
Un
sindacalista della Polizia difende, per ruolo, i poliziotti, tuttavia,
ed è il caso riferito da alcuni tifosi del Livorno (presunte violenze
e pestaggi ad opera delle forze
Lei
li definisce "pochi", ma la massa critica della violenza negli stadi sembra
invece aumentata oltre che cambiata nei connotati. Alcuni anni fa l'identikit
del violento
Abbiamo
parlato di tante tifoserie, da Roma a Livorno, qual è la situazione
a Firenze?
|
Perché
questa violenza stupida, odiosa, senza senso?
Il
Ministro dell´Interno ha annunciato la linea dura.
Che
senso ha cercare vendetta per i morti dell´Heysel?
Lei
quanti anni aveva la notte di Bruxelles?
Lei
era a Liverpool con le spalle voltate?
Come
giudica i deliri su internet di chi chiedeva vendetta?
Le
molotov lanciate davanti allo stadio Delle Alpi?
La
violenza degli ultrà c´entra con la politica?
C´entra
con l´emarginazione sociale?
Un
parlamentare ha proposto l´ergastolo per gli ultrà.
Chiuderanno
gli stadi.
Quanto
conta la Juventus nella sua vita?
Lei
vota?
Forza
Nuova è più vicina alle sue idee?
Cosa
farebbe se vincesse 300 mila euro al totocalcio?
|
Critica
di una buffonata:
La circolare del Viminale subito in vigore. In caso di scontri in città il questore non farà cominciare la partita LE MISURE—Anche le poliziotte saranno impiegate nei «filtraggi» preventivi che dovranno prevedere perquisizioni personali sempre più accurate (le poliziotte c'erano pure prima, n.d.L.). Per evitare che si creino lunghe file ai cancelli, gli stadi apriranno già dalla mattina e dopo essere stati sottoposti alla bonifica di tutti i settori, compresi i sotterranei. La circolare raccomanda l’intensificazione dell’attività di prevenzione sui gruppi organizzati di tifosi, con attenzione particolare a chi si reca in trasferta (beh, più di adesso credo che francamente sia impossibile. Attualmente far parte di gruppi organizzati è una specie di suicidio. Lo spontaneismo è l'unica soluzione). Saranno potenziate le scorte ai pullman e sui treni speciali, così come gli accertamenti sul rilascio dei biglietti. Il questore dovrà sospendere l’incontro quando gli incidenti che avvengono all’esterno «possano far ritenere verosimile il reiterarsi degli stessi all’interno dello stadio, con conseguente esposizione al rischio degli altri spettatori, degli atleti, degli addetti allo svolgimento della gara e delle forze di polizia » (beh, teoricamente era così anche prima, n.d.L.). LE PARTITE A RISCHIO — Le riunioni tecniche convocate in questi giorni sono servite anche a compilare l’elenco degli incontri ritenuti più pericolosi. Nella lista ci sono Brescia- Atalanta (com'è che questa non la rinviano? n.d.L.), Livorno- Fiorentina, Perugia- Torino, Triestina-Genoa e due incontri di serie C2, Juve Stabia-Nocerina e Sora-Napoli che si giocherà sul campo neutro di Benevento (mi sembra che invece si giochi a Sora, n.d.L.). Il questore di Brescia Gaetano Chiusolo si appella agli atalantini: «I tifosi che non hanno il biglietto, non si mettano in viaggio perché saremo costretti a bloccarli ancora prima che arrivino in città». I sostenitori del Livorno, protagonisti degli scontri dopo la partita contro la Lazio, starebbero valutando uno «sciopero» in modo da lasciare le curve vuote. Una forma di protesta che preoccupa gli addetti ai lavori: il timore è che possano decidere di andare a sfogarsi altrove (e se stanno dentro so' pericolosi, e se stanno fuori so' pericolosi... n.d.L.). L’IRA DEL MINISTRO— Gli incontri avuti in questi giorni non sembrano aver affatto rassicurato Giuseppe Pisanu, che rimane scettico sulla possibilità di ottenere collaborazione dai vertici di Coni, Figc e Lega in questa sua battaglia (si tratta di una finta battaglia, fatta per l'opinione pubblica, e già tirata fuori più volte negli anni, per fermarci alle due ultime legislature, prima dalla coppia del centrosinistra Melandri-Bianco, oggi dal povero Pisanu, il cui capo rabbrividisce all'idea di sospendere anche una sola partita, n.d.L.) contro i violenti. Così si spiegherebbe il suo atteggiamento di freddezza notato durante il colloquio che si è tenuto ieri mattina al Viminale con i presidenti Petrucci e Carraro. Al termine lo stesso Carraro ha convocato una conferenza stampa durante la quale ha assicurato che «ognuno farà la sua parte »,ma ha aggiunto: «Devono essere presi tutti i provvedimenti preventivi possibili in modo da non arrivare a un clima che costringa l’arbitro a sospendere una partita ». Un’esortazione che sembra accogliere le preoccupazioni dei club di fronte a una linea di fermezza che potrebbe far calare improvvisamente gli incassi (se la partita si interrompe entro il primo tempo i biglietti vanno rimborsati) e gli introiti dei diritti televisivi. State tranquilli, tra tre domeniche sarà tutto finito... ricordate Roma/Venezia, Roma/Fiorentina e Roma/Torino 1999/00? |
Il
Covvieve della Seva
"...tra assoluzioni e denunce archiviate metà dei responsabili riesce a farla franca" (in prima pagina). Lavinia Gianvito |
L'ottima
Lavina Gianvito trae conclusioni sbagliate e giuridicamente insostenibili.
Se una persona viene assolta, vuol dire che è innocente.
E così è anche se la sua posizione viene archiviata. Elencando alcune assoluzioni ed archiviazioni, si vuol dare l'impressione che i colpevoli non paghino. Non è così: o non è reato, o sono innocenti. |
La
Repubblica
"Quando mai ne identificheranno uno?" Gianni Mura |
Ne
hanno arrestati sinora quattro. Bisognerà vedere se sono responsabili.
Se lo sono, verranno condannati, se non lo sono verranno assolti. Ed infatti...: "(ANSA) - MILANO, 14 APR - E' stato rimesso in liberta' uno dei quattro ultras fermati ieri nel corso delle indagini sui disordini durante Inter-Milan di Champions. Si tratta, secondo quanto precisato in Questura, di uno studente di 23 anni, residente a Desio (Milano). Una volta portato in questura, e messo a confronto con i fotogrammi estrapolati dalla Scientifica, gli investigatori hanno escluso che potesse trattarsi della stessa persona ripresa. Quindi lo hanno rimesso in liberta'". |
Maurizio
Zamparini attacca il presidente della Figc Carraro dopo le nuove
norme antiviolenza varate che obbligano l'arbitro ad interrompere la partita al primo lancio di oggetti in campo. ''Sono decisioni che mi meravigliano e fanno pensare - ha detto il presidente del Palermo, vicepresidente vicario della Lega Calcio -. E' stranissimo, demagogico e populista il suo atteggiamento nei confronti del problema della violenza negli stadi. Noi in Lega abbiamo pochissimo potere, ma siamo a disposizione per sistemare gli stadi. Noi dobbiamo prendere esempio da altri Paesi, senza vergognarci della nostra ignoranza in materia. Il Credito sportivo esiste, lo si utilizzi per portare avanti strategie finalizzate al rifacimento degli stadi''. (14/04/2005) (Spr) |
Beh, certo, gli stadi li hanno fatti Carraro e Pescante! |
Il
Covvieve della Seva
MILANO - Altro che pentimento. "Siamo stufi delle prese per il culo, delle cappellate societarie, dei camminatori in campo, dei giocatori da locali alla moda... Vi roviniamo lo spettacolo a voi cari spettatori di Sky, a voi cari moralisti da stretta di mano sportiva: io ne ho le palle piene e interrompo la partita". Per capire davvero l'aria che tirava martedì sera sui gradoni della Curva Nord di San Siro, basta frugare nel dibattito che il giorno dopo anima i siti degli ultrà interisti. Basta leggere alcuni degli appunti riservati che i carabinieri hanno inviato in queste settimane alla Procura milanese. Basta fare due chiacchiere con chi in quella curva ci vive da anni, con i diffidati, con gli arruffapopolo. E capire che il cocktail esplosivo che si è creato sulla Nord non poteva fare altro che esplodere. Perché
è un cocktail dove si agitano elementi devastanti: una deriva
I
rapporti del Viminale dicono che degli ottantamila ultras italiani, almeno
Oggi
i Boys, il gruppo più antico della Nord, sono in minoranza. A fare
la
Gli
ultrà milanesi non si occupano solo di politica e di calcio. Le
diffide
Ufficialmente,
l'Inter non ha rapporti con gli ultrà: non concede deleghe
Per
questo suo ruolo di interfaccia con la società, Caravita è
da tempo
È
in questi ambienti della curva che ieri si ammette tranquillamente che
|
(ANSA)
- ROMA, 13 APR - Forza Italia chiede a Pisanu che si torni alla
versione "dura" del decreto contro la violenza negli stadi, modificato in Parlamento. Maurizio Paniz, relatore del provvedimento, e Italico Perlini, capogruppo azzurro in commissione Giustizia alla Camera, considerano "prioritaria una piu' rigida forma di repressione degli illeciti" e vogliono il ripristino del testo modificato da "alcuni interventi 'buonisti'". Il Codacons chiede ai prefetti di chiudere i club degli ultras violenti. (peccato che quello che lamentano questi signori sia stato scarsamente applicato per una semplice ragione: in 36, o anche 48 ore non si fa in tempo ad identificare un soggetto. Per questa ragione la flagranza differita è stata poco utilizzata. Per vedere i filmati spesso gli investigatori impiegano settimane..., n.d.L.) (ANSA) - ROMA, 13 APR - "La violenza negli stadi e' intollerabile": lo afferma il ministro della Giustizia, Roberto Castelli. "Quando era ministro dell'Interno Scajola -ricorda Castelli- il governo presento' un provvedimento restrittivo contro la violenza negli stadi, che pero' il Parlamento ha edulcorato. Probabilmente non bisognava edulcorarlo". (Lo avrebbe fatto la Corte Costituzionale, n.d.L.) Tosatti, mercoledì: "Sapete che i fumogeni si possono portare in campo 'basta che non siano tirati'? Non è vero. E' reato portare fumogeni, anche se non vengono tirati. lanciati dagli ultras nerazzurri, niente di grave: solo una leggera ustione a una spalla. Paura in quei momenti? "Al momento onestamente non moltissimo -ha detto il portiere brasiliano-. Ho avuto piu' paura nella partita contro la Roma a maggio, perche' c'e' stata un' esplosione vicino a me. In realta' non ho pensato a tutelarmi perche' il mio pensiero era quello di sgombrare l'area dagli oggetti, per far si' che la partita potesse riprendere". |
MARIO PESCANTE http://www.mariopescante.it/html/home.htm |
Non
posso certo parlare di ignoranza giuridica dell'On. Mario Pescante, in
quanto lo stesso è laureato in giurisprudenza. Questa circostanza
costituisce quindi un'aggravante alle sue oniriche affermazioni.
Uno dei costruttori degli stadi di Italia '90, dall'alto del suo scranno e forte dei numerosi microfoni che la vita politica di un uomo di facciata riesce ad ottenere, cerca di scaricare - novello Ponzio Pilato - su altre categorie le responsabilità di chi gestisce, da anni, lo sport italiano. Sono il primo a criticare la categoria alla quale appartengo, nella quale molto spesso non mi riconosco, e dicendo questo cerco di mettermi al riparo da accuse di partigianeria. Tuttavia in questo caso ci troviamo di fronte ad un individuo - già titolare di due baby pensioni - che vorrebbe arrogarsi il diritto di essere accusatore e giudice. Mario Pescante vorrebbe essere tutto. Secondo quest'uomo, persino il giudice dei giudici, e cioè la Corte di Cassazione, è "colpevole" se osa dare ragione a un tifoso. Criminali gli avvocati che li tutelano. Orrendi i deputati che osano dire il suo contrario. E sì che di avvocati l'On. Mario Pescante ha avuto bisogno negli anni. Dovette dimettersi dalla presidenza del C.O.N.I. nel '98 per lo scandalo del laboratorio antidoping dell'Acquacetosa. Grazie al lavoro dei suoi avvocati, fu prosciolto dalla magistratura ordinaria, ancorché severamente censurato dalla commissione ministeriale presieduta da Carlo Federico Grosso. Sempre di avvocati l'On. Pescante ha avuto bisogno allorquando si è ritrovato più volte indagato per la sua attività ai vertici dell'ente nazionale sportivo: per la ristrutturazione dello stadio Olimpico (è stato prosciolto), per i finanziamenti al centro sportivo "Fiamma" (all'epoca fu rinviato a giudizio per abuso d'ufficio), per i presunti danni erariali provocati dalla rimozione del manto erboso dell'olimpico (fu indagato per truffa), e soprattutto per la presunta "banda del doping di Stato" - eritropoietina e affini - che avrebbe ruotato intorno al professor xxxxx di Ferrara per alterare le prestazioni di centinaia di campioni sportivi italiani, ovviamente con finanziamenti del Coni (anche qui, indagine per associazione per delinquere, frode sportiva, abuso d'ufficio, peculato e truffa, con archiviazione per Pescante). Alla luce di ciò, la presa di posizione odierna dell'On. Pescante - suonata al contrario - risulterebbe questa: "Il codice penale che punisce i reati di truffa, abuso d'ufficio, frode sportiva e peculato non funziona per l'opera del partito trasversale degli avvocati". L'unica differenza è che l'On. Pescante - più volte indagato come un qualsiasi ultras d'Italia - non è mai stato diffidato dal ricoprire i propri incarichi istituzionali, come invece accade al tifoso (denunciato e non condannato) cui viene interdetto l'accesso agli stadi. Anch'io spesso non condivido alcune sentenze della Corte di Cassazione, ma mai mi sognerei di dire che un certo fenomeno "è colpa della Corte di Cassazione" o degli avvocati. Anche perché sono i giudici chiamati ad applicare le leggi, non gli avvocati. Se le leggi sono fatte male, beh, l'On.le Pescante dovrebbe prendersela con il Parlamento. Quel Parlamento ove lo stesso tuttora siede. Pagato con i soldi nostri. |
Una
vacanza a Londra anche se di 4 giorni, non puo' prescindere dal fattore
calcistico, soprattutto per gli amanti del genere.
Prima di organizzare il viaggio ho cercato di scegliere il periodo migliore , evitando di saltare partite importanti della Roma e cercando di beccare il match piu' interessante nella Capitale britannica. Il periodo fissato va dal 8 aprile al 12, la morte del Papa ha rischiato seriamente di farmi saltare il viaggio, causa problemi di traffico aereo, ma alla fine tutto va per il meglio e si parte da Pescara. L'arrivo a Londra è puntuale cosi' come puntuale è il benvenuto che ricevo, pioggia, freddo, vento nuvoloni neri tutto nel piu' fedele British weather. Per fortuna i giorni seguenti saranno migliori. Il venerdi' passa veloce fra un po di shopping, pub, e incursione serale in qualche club. Finalmente è sabato, è ora di Chelsea-Birmingham. Ovviamente non ho il biglietto, la squadra di Abramovich quest'anno vola,e sta per conquistare lo scudetto dopo ben 40 anni, lo stadio è composto quasi interamente da abbonati e quei pochi posti a disposizione vanno a ruba. Sold out ( esaurito) si legge un po' ovunque.Sinceramente del match mi importa poco e niente, sono altri gli aspetti che mi incuriosiscono e al contempo mi affascinano. Di fronte ci sono due tifoserie, due mobs di grosso spessore, quella storica del Chelsea, dei famigerati headhunters e quella del Birmingham, degli zulu warriors la piu' "on fire" del momento. Inutile dire che dentro di me era grossa l'attesa e la speranza di vedere le due firms all'opera, fuori lo stadio. L'hotel, posizionato in una zona tranquilla e strategica non distava molte fermate di metro ma decido di arrivare ugualmente presto fuori lo stadio per sicurezza. La partita inizia alle 15, e alle 12 gia' sto dentro il treno direzione wimbledon. Ad Earl's Court do uno sguardo sulla piattaforma, questa è una fermata solitamente a rischio, ma è tutto tranquillo. Fulham Broadway, si scende, ci siamo. Mancano 2 ore e mezza, la zona dello Stamford Bridge è abbastanza deserta, il tempo è buono, splende il sole, con qualche nuvolone che a tratti lo copre, ma la temperatura è tutt'altro che mite, tira un vento gelido di tramontana. L'afflusso di tifosi è ancora scarso, pochi bobbies presenti, sembrerebbe terreno fertile per qualche incontro ravvicinato delle due tifoserie. Giro per la zona e per le stradine attorno all'impianto, ma senza risultati. La fame si fa sentire , decido di farmi un bel panino con salsiccia fatto su un barbecue accanto ad un pub di fronte allo stadio, il So bar. Dentro è strapieno di tifosi che cantano, noto due , tre tifosi con tatuaggi sulle braccia e maglia del Chelsea che fanno da lancia cori sopra le sedie, i cori sono molto belli, alcuni di quelli sono stati ripresi anche dalla Sud, (tieni in alto i tuoi color, ma che siete venuti a fa, dai rioni e dai quartieri). Tutto molto caratteristico, ma ovviamente non è quello che stavo cercando. Non erano certo una firms. Il tempo passa, dei tifosi del Birmingham ancora nessuna traccia, ma al contrario cominciano ad aumentare i bobbies, alcuni si piazzano con un cellulare fuori dal pub, altri agli angoli delle strade, poi vedo sfilare una lunga fila di poliziotti a cavallo con telecamere sotto braccia. Penso, e spero che forse gli ospiti stanno per arrivare. Mi avvicino all'uscita della metro, ripercorro fulham broadway, ma invano. Il vento gelido mi sta letteralmente tagliando le orecchie, ho bisogno di un posto caldo, dopo un'ora e mezza all'aperto. Vado dentro lo Shed bar, pub dentro lo stadio, all'interno di quella che un tempo era una delle terraces piu' violente. E' molto grande, tutto in legno con un lungo bancone e sulle pareti quadri di giocatori del Chelsea di tutti i tempi. Rispetto a quell'altro non c'è nessun coro, ad eccezione di 4 attempati che per un attimo cercano di smuovere l'atmosfera intonando un paio di slogan ma non vengono seguiti da nessuno. L'eta' media è molto alta 40-50 anni, la birra scorre a fiumi, anche io mi unisco al coro con una pinta servita tra l'altro da una cameriera italiana, mi guardo intorno e vedo gente tutto sommato tranquilla, sono poche le faccie degne di considerazione. Sono le 14, 25, faccio altri giri, ora è il momento di massima affluenza, Fulham broadway è un fiume di persone che si dirigono verso lo Stamford, l'occhio allenato cerca di individuare i tipi giusti, vedo qualche maglione stone island, ma per lo piu' sono tutti degli shirtes. Qualcuno si avvicina e chiede se per caso abbiamo dei biglietti, ecco pure per dei bagarini c'hanno preso! Faccio il giro del perimetro dello stadio con la speranza di individuare qualche gruppetto di Birmingham ma invano, chiedo a qualche steward se gli ospiti sono arrivati, ma uno sembrava caduto dalle nuvole, l'altro non lo sapeva. La gente frettolosamente continua ad andare verso il proprio settore, tutti nella massima tranquillita', in ordine, pochissimi schiamazzi, cori zero, sembrava stessero andando in un teatro piuttosto che allo stadio. Qualcuno ci butta un'occhiata, noi eravamo in 3, ben messi, giubbotti scuri invernali, capelli rasati, si puo' dire che la in mezzo gli unici che sembravano adatti a cercare rogne eravamo proprio noi(!!). Sono praticamente le tre, getto la spugna. Torno verso la metro abbastanza deluso, senza aver capito da dove sia fatto arrivare ed entrare il gruppo di Birmingham, anche se è probabile che molti saranno andati in gruppetti da tre, visto la calma e la tranquillita' della zona che lo permette. Ho tastato dal vivo quello che fino ad ora ho avuto modo solo di ascoltare, cioè di quanta militarizzazione sono vittime gli stadi inglesi. Le telecamere sono innumerevoli, la polizia tiene sotto controllo l'intera zona dello stadio. E' ovvio che vicino agli impianti non puoi muoverti, e che il movimento avviene lontano. Londra è immensa, credo che per un turista riuscire a beccare la stazione di metro, o la stradina, o il pub dove uno scontro avviene è quasi impossibile. Cosi' come credo sia molto ma molto difficile conoscere i tipi giusti, che sappiano darti le dritte giuste. Li si rischia tantissimo. La sensazione che ho avuto è stata quella di percepire la presenza di hooligans, senza pero' vederli. Ombre, sono delle ombre che si mimetizzano in mezzo al resto dei tifosi omologati. Ora capisco quando in fedeli alla tribu' e in altri libri,continuamente si ripeteva " stare chiusi"," abbottonati", "ben vestiti", "mai dare nell'occhio".beh , devo riconoscere che i risultati sono stati raggiunti. Da quello che ho visto, in una sfida profondamente a rischio, o le firms non esistono piu', o hanno raggiunto un livello di guardia tale da rendergli onore. Ci vuole il kgb dei bei tempi per stanarli. Ma io non mi arrendo, alla prossima.. cara vecchia Londra. |
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"Gigi Moncalvo, 54 anni, capostruttura di Raidue, è giornalista professionista dal 1976. Ha lavorato al "Corriere della Sera" come capo della redazione spettacoli e tv, al "Giorno" come inviato speciale, nelle tre reti televisive del gruppo Fininvest per reportage, documentari e trasmissioni giornalistiche (tra gli altri il primo speciale dall’interno della centrale nucleare di Chernobyl). Ha condotto per cinque anni i collegamenti internazionali per i programmi di Mike Buongiorno; ha coperto come inviato speciale Fininvest i servizi speciali dall’Unione Sovietica nel periodo di Gorbaciov; ha condotto in studio le prime edizioni dei TG Fininvest: da "Dentro la Notizia" a "Canale 5 News" a "Studio Aperto". Per due anni è stato poi direttore del quotidiano "la Padania" e ha condotto numerose trasmissioni persso alcune importanti Tv private ("Vietato Ucciderci", "Silenzio Stampa", "Barba&Capelli")". Il video del lancio di oggetti (16608 kb) |
MONCALVO, PARE CHE A MILANO ABBIANO SOSPESO UN DERBY DI CHAMPIONS LEAGUE CUI HANNO ASSISTITO UN MILIARDO DI SPETTATORI... TUTTO PREMEDITATO ANCHE QUI, NO? DICCI QUALCOSA, MONCALVO! |
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