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Se volete avere notizie su locali, concerti e musica a Roma |
" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) http://www.forumcommunity.net/?c=6020 |
Radio Città Aperta 88.90 FM tutte le maledette domeniche dalle 19 alle 21 |
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La passione si chiama Roma e i colori sono quelli di sempre Giallo-Rossi, “tutto il resto è noia”, non ci interessa. Nati partendo dalle proprie radici, incontrati su un terreno comune, ora cresciuti all’ombra degli stessi ideali, abbiamo deciso di ripiegare le nostre primarie identità, di rinunciare a parte di esse, di sacrificarle sull’altare di un unico gruppo identificativo. Se una volta un Gruppo Ultras disse: “Fatto un passo indietro ora ne facciamo due in avanti...”, noi ricominciamo da zero, uniti più di prima, concordi nell’accettare le nostre diversità per metterle a disposizione di un obiettivo: creare movimento nella curva nord della A.S. Roma, dare un’alternativa al pranzo al sacco domenicale. Per questo, e non per altro, ci dichiariamo Curva Nord Romana UNICO STRISCIONE, UNICA IDENTITA’, UNICO IDEALE. Coorte
Romana
C.N.R. |
LA ROMA E LA LAZIO NON DOVRANNO COSTRUIRE ALTRI IMPIANTI Nuovo stadio, stop del Coni Petrucci: «Il calcio deve andare incontro alle esigenze di tutti gli sport» (ora, a parte la giustissima considerazione che ci sono capitali europee con anche 10 stadi - vedi Londra - cerchiamo di capire perché il Presidente del C.O.N.I. non voglia altri stadi. Bè, è persino ovvio: il C.O.N.I. l'Olimpico lo affitta alla Roma e alla Lazio. Se non lo affitta, come si dice a Roma, se lo dà in faccia. Tra l'altro mi sembra che quello di Petrucci, più non possa essere che un semplice parere. Se la Roma si vuole costruire uno stadio, ed ottiene i permessi necessari, se lo costruisce e basta, C.O.N.I. o non C.O.N.I.. Il problema per Petrucci e soci è che svanirebbe il ghiotto boccone degli europei 2012, ottima occasione per "riammodernare" ciò che è già stato ammodernato nel 1990 dagli stessi personaggi..., n.d.L.) Usando toni enfatici per lodare l'ad giallorosso ("Una grande figura manageriale, splendidamente supportata dalla straordinaria figura paterna"), ha detto: "Ne abbiamo già parlato con Rosella Sensi, e torneremo a parlarne. Il marchio Roma "tira" a livello internazionale, ovunque vado nel mondo vedo la Roma. Stiamo pensando a un progetto che tenga conto degli interessi di tutti e di quelli della Roma: capisco perfettamente che le società di calcio debbano patrimonalizzare. Per questo motivo sono pronto a rivedere i termini di un eventuale accordoma la rivalutazione dell'Olimpico riguarda anche gli altri sport, e non accetto che di questo aspetto se ne parli con fastidio, da parte di alcuni. Pertanto non servono altri stadi, e lo dico non solo come presidente del Coni ma anche come cittadino: (lascio il commento di Marco, che è anche il mio: "anche io parlo come cittadino. Alla Roma serve URGENTEMENTE UNO STADIO perchè l'Olimpico non è uno stadio pensato per il calcio. Sarò un becero tifoso, ma io allo stadio vado per vedere la partita e la pista di atletica mi rovina lo spettacolo perchè la gara dalla curva NON SI VEDE. Delle altre discipline ne parlo CON FASTIDIO se queste rovinano la visione di quella da me amata. Volete rilanciare alcuni sport cosiddetti "minori"??? Benissimo... Usate l'Olimpico per questo e lasciate che la Roma si cerchi un'altra casa.. Se vado un un ristorante e mi obbligano a mangiare una pietanza che a me non piace, oppure se mi preparano un piatto tipico sbagliando gli ingredienti IO IN QUEL RISTORANTE NON CI VADO PIU'... chiaro il concetto".ndr) negli ultimi trent’anni in Italia si è costruito un solo stadio(il Delle Alpi, ndr)ed il fallimento è sotto gli occhi di tutti (e te credo! Fate uno stadio a Torino, con la pista d'atletica per "tenere in considerazione altri sport" e poi vi lamentate? n.d.L.).Dobbiamo quindi pensare innanzitutto alle cose possibili, a quelle realizzabili. Bisogna essere realisti. E poi, se le società di calcio hanno fini di lucro, chi è che dovrebbe mettere a disposizione il terreno gratis?(è proprio questo il punto: la Roma si sarà rotta i c**** di dover pagare il terreno e se lo compra, costruendoci uno stadio. Il C.O.N.I. sul suo terreno ci faccia l'orticello di guerra, n.d.L.). Finiamola con questa storia che il calcio all’Olimpico si vedrebbe male: lasciamolo dire a chi ci crede...»(Basta. E' troppo. Dov'è la e-mail del C.O.N.I.? Eccola: comunicazione@coni.it. Questo il testo da me inviato: "Gianni Petrucci, vieni in Curva all'Olimpico a vedere come si vede bene la partita. Allegate questa fotografia che ho fatto io). una presenza così massiccia in tv abbia creato un disamore" - Veltroni, Repubblica on line http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/stadivel/stadivel.html, 30 settembre 2005, n.d.L.). Nel pomeriggio, prima di qualsiasi dichiarazione di parte romanista, la benzina sul fuoco è stata sparsa dall’immancabile Claudio Lotito: «Perché la Lazio dovrebbe pagare l’Olimpico per poi avere 25mila persone? Chi abita da solo non si compra mica un castello... E poi l’Olimpico non è in linea con le norme di sicurezza e non bastano un paio di aggiustamenti: è uno stadio vecchio, con una struttura che non può essere modificata, è praticamente solo un campo di gioco. E a me non interessa avere solo un campo di gioco. Per cui il Coni dell’Olimpico faccia quello che crede, ci facesse i meeting di atletica, i concerti, è un problema loro, non della Lazio. Non si possono mica bloccare tutte le attività delle società di calcio perché il Coni non sa cosa farsene dell’Olimpico». Dura e circostanziata, la replica di Coni Servizi non si è fatta attendere, e con un comunicato ha fatto rilevare quanto segue: «1°) In base a quello che possono constatare sia gli spettatori che settimanalmente si recano allo stadio sia i rappresentanti dei media, l’Olimpico dispone della prevista agibilità (già, con una deroga per ogni partita, n.d.L.); 2°) Lo Stadio Olimpico è in una fase avanzata dei lavori di adeguamento sulla base della normativa antiviolenza prevista dal decreto Pisanu (un altro magna magna. Lavori del tutto inutili, al pari del decreto, n.d.L:); 3°) Nei termini previsti dal decreto Pisanu, entro la fine di febbraio 2006, saranno terminati tutti i lavori di adeguamento (mancano ancora il fossato con i coccodrilli e i cecchini sui tetti, n.d.L.). |
lamentano? Perché non parlano dello scudetto buttato tre anni fa?» Forse l’Inter ha un nervo scoperto. «Questa è come la storia di Turone con la Roma. Ad ogni occasione tirano in ballo il fallo di Iuliano su Ronaldo. Anche se Ceccarini avesse concesso il rigore e l’Inter l’avesse segnato, sarebbe finita 1-1. Noi avevamo un punto in più dell’Inter e poi abbiamo vinto lo scudetto di tre o quattro punti, se non sbaglio. Di che si lamentano ancora? Perché non parlano del 5 maggio, quando hanno perso all’Olimpico e ci hanno regalato uno scudetto nel quale noi non credevamo più? Pensino al 5 maggio, non al fallo di Iuliano». Però
è convinzione diffusa che gli arbitri alla Juve riservino un trattamento
particolare. Forse per questo vincete molto in Italia e poco all’estero.
L’Inter
invece non ha vinto quasi niente. Forse perché Moratti è
un gentiluomo finito nella giungla del calcio.
Mancini
è un allenatore bravo? Come mai gli avete preferito Capello per
il dopo Lippi?
Lui
aveva dei pregiudizi sulla Juve e sui suoi dirigenti.
Torniamo
a Mancini.
D’accordo,
la triade ha funzionato in questi 12 anni, però avete preso uno
scivolone tremendo sul doping.
Non
è elegante. Pensa davvero che un illustre professore si metta a
fare un dispetto alla Juve?
Però
l’abuso di farmaci è dimostrato, acclarato al di là di qualsiasi
sentenza o appello.
Cosa
cambia? E’ un dato ancora più allarmante, ma non assolve la Juve.
E
lei trova giusto che il dottor Agricola, condannato per uso di epo, stia
ancora al suo posto? Non le sembra un gesto di un’arroganza insopportabile?
E
nel frattempo avrebbe dovuto avvertire l’opportunità di farsi da
parte.
Davvero
pensa che questa del doping non sia una macchia indelebile per la vostra
gestione?
Meglio
cambiare discorso. Come mai siete diventati all’improvviso amici della
Roma?
In
verità questa stima è recente, diciamo che è nata
dopo il caffè preso con Rosella Sensi in Campidoglio.
Però
vi siete portati a Torino mezza squadra. Questa vuol dire collaborazione?
Avete
cercato di portar via anche Mancini.
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GIUSEPPE
"Ieri sera arrivo stranamente in leggero anticipo per Roma - Parma e aspetto gli altri fumandomi una sigaretta dalle parti della "palla". Mentre penso al mutuo e alla spese per la casa nuova (si anche chi frequnta la curva da più di 10 anni ha una vita "normale" con i suoi problemi....) mi si avvicina un tipo che in inglese mi chiede dove può comprare i biglietti. Istintivamente alzo il braccio per indicargli i botteghini ma mi fermo e ridendo lo guardo in faccia compassionevole. Non sono una cima in inglese ma riesco a spiegargli che grazie a una "new law" da quest'anno "is impossible for you buy a ticket near the stadium!". Mi guarda come fossi un demente e si vede chiaro che non ci crede.... faccio appello al mio miglior inglese e alla mia espressione più seria e gli spiego nuovamente la situazione. La frase che lo convince che non sono un folle e che lo fa sorridere amaro è "BerlusKoni government strikes again!". Insomma capisce la situazione e cerca bagarini.... che puntuali stanno li a pochi metri e gli ammollano non so che biglietto per non so che cifra. Immagino cosa penserà ora lo straniero delle leggi Italiche e della loro applicazione e cosa racconterà a casa........ Intanto gli schifosissimi bagarini che girano impunemente li intorno, visto l'acquirente straniero cominciano ad aggiungere alle loro classiche frasi anche un qualcosa che suona come "tichèt". Poco dopo, arrivati i soliti amici, mentre entro ai tornelli sento proprio dietro di me un altro straniero che in inglese chiede informazioni sui biglietti a un inserviente di quelli "marchiati" asroma all'ingresso. Mi viene da ridere e dopo aver detto all' inserviente "spiegajelo te a questo che io ho già dato" mentre lui mi guarda stupito e mentre mi accingo a superare il primo controllo armato non so trattenere un esclamazione, forse sensa molto senso ma comunque a voce alta... un unica ma strana parola.... credo forse straniera anche questa: "pisanu".... " |
Da
"Il Romanista": "Cari amici, mi permetto
di farvi alcune domande a cui spero vogliate rispondere. Premetto che:
ieri (21 settembre) ho avuto la sfortunata idea di andare a vedere la Magica
e mio malgrado mi sono reso conto di che cosa significhi "fare il biglietto".
La prima ricevitoria (zona Torrino) non era in grado di farlo "causa macchinetta
nuova non ancora funzionante"; la seconda (Laurentina) malgrado la disponibilità
del gestore che in mia presenza ha fatto 4 (quattro) telefonate al numero
verde della Lottomatica, e della mia pazienza (ho aspettato 45 minuti)
non ha potuto stampare il biglietto; la terza (Poggio Ameno) ha avuto problemi
perché i tecnici che hanno (oggi) istallato la nuova macchinetta
non hanno lasciato il libretto di istruzioni; la quarta (Montagnola) non
poteva operare perché il tecnico stava montando la nuova macchinetta
in quel momento e quindi "chissà quando funzionerà". Totale:
si sono fatte le 18 e ho rinunciato alla partita. A questo punto vi chiedo:
perché dovrei lasciare i miei dati anagrafici al tabaccaio e alla
Lottomatica (in barba alla legge sulla privacy) che poi chissà che
ci fa? Perché un ministro incompetente in quanto non abituale frequentatore
di curve, deve poter legiferare in materia
sconosciuta? Perché devo essere schedato? Perché l’azienda che di fatto monopolizza (alla faccia della legge contro i monopoli) i sistemi informatici, decide di cambiare i terminali il giorno della partita? Perché l’assistenza telefonica è affidata a società di telelavoro che (sapendone meno di niente) non risolvono tecnicamente i problemi tecnici? Perché nulla è lasciato al caso allo scopo di allontanare i tifosi dagli stadi? Perché li si vuole "popolo bue" da ingrassare a forza di spot tra un canale a pagamento e l’altro? Perché le società di calcio non fanno niente per dimostrare il fallimento di questo tipo di operazioni? Perché nessuno che rappresenti i tifosi (o meglio, i tifosi stessi) non fa in modo di dimostrare in tutta civiltà i disagi a cui si è costretti per seguire la squadra? Ultima domanda: perché credete ancora che la dittatura si faccia coi manganelli? MAURIZIO M. ANNI 57 (tutt’altro che giovane esagitato)" |
Dalle ore 10 di venerdi 23 settembre 2005, fino alle ore 18 di lunedì 26 settembre 2005 le tessere con ingresso dal 18 al 21 potranno essere cambiate con ingresso dal 15 al 17 Dalle ore 10 di martedì 27 settembre 2005 alle ore 18 di giovedì 29 settembre 2005 le tessere con ingresso dal 15 al 17 potranno essere cambiate con ingresso dal 18 al 21. I punti vendita autorizzati per l'operazione cambio posto sono: A.S.ROMA
STORE di Piazza Colonna n°360 - Roma Tel. 06 6786514 con orario 10.00
- 18.30
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di LUCIANO TROIANO
Al
mattino per ore in coda per comprare i biglietti. Al pomeriggio tutti in
fila per entrare allo stadio prima del fischio d’inizio. Tutti stressati
e coi nervi a fior di pelle. La “prima prova” del decreto Pisanu non
poteva andare peggio ieri a Pescara: è
stato un miracolo se per il biglietto antiviolenza non c’è scappata
la rissa.
La
giornata da incubo per i tifosi era cominciata di buon’ora, alle 8,30.
In via Mazzarino e in via D'Avalos, di fronte alle due sole tabaccherie
autorizzate alla vendita dei biglietti nominativi, file
interminabili hanno messo a dura prova i nervi
di tifosi, automobilisti e rivenditori. Alla ricevitoria di via D'Avalos
la tensione s’è fatta pericolosa
tant’è che si sono dovuti addirittura rivolgere alla polizia
per riportare la calma tra chi aspettava sotto il sole da ore. Poco gradita
e forse poco ortodossa
è stata anche l’attività di controllo da parte di agenti
privati messi dalla Pescara calcio sotto la propria sede.
«Sono
arrivato alle 8,30 - dice Andrea, 22 anni, va allo stadio da quando
ne aveva sette -, ho preso il numero per fare la fila: mi hanno dato
il 224 e alle 11,30 si trovavano ancora al 65. Ma come si fa? Questa
storia triplicherà la violenza».
Passano le ore e gli animi si scaldano. «Abbiamo chiamato la polizia
-
dice Giovina Di Biase, della rivenditoria di via D'Avalos -. Ci
dispiace per la gente in fila ma facciamo
quello che ci chiede la legge e la Pescara Calcio».
Colpa anche del software, dicono alla ricevitoria, fornito dalla stessa
società, che è troppo lento e si sovraccarica di dati. «Altro
che sette punti vendita - protesta Beniamino Sabatino, tifoso storico,
in fila a via Mazzarino -, sono aperti solo in due perché quello
di Montesilvano ha il computer che nemmeno parte. Vado
allo stadio da 35 anni e non ho mai visto tutto questo casino».
Intanto alle 11,45 arriva alle tabaccherie la telefonata
dalla questura: stop alla registrazione di tutti i dati, compresa nascita
e residenza, bastano solo nome e cognome;
le file però non si sfoltiscono. E alle 15,30, mezz'ora prima della
partita, le due rivendite sono ancora aperte per dare i biglietti a chi
era in fila dalla mattina. Poi altra fila ai cancelli d'ingresso per vedere
se titolare del biglietto e nome corrispondono. I tifosi si devono presentare
con la carta d'identità alla mano e mostrarla agli steward della
società che accolgono i tifosi dentro lo stadio. Arrivano le 16,
e quando la partita inizia fuori dell’Adriatico
ci sono ancora centinaia di persone a sgomitare
sotto la curva nord. Per disinnescare la situazione
esplosiva, alla fine i cancelli si spalancano per tutti: per quelli con
biglietto e quelli senza, alla faccia del tanto strombazzato decreto antiviolenza.
Per protesta, nei primi dieci minuti dell'incontro, i supporter biancazzurri
hanno lasciato vuote le poltroncine della curva e messo il bavaglio: niente
tifo. La Pescara Calcio, da parte sua, si scusa per i disagi. «Facciamo
quello che ci chiedono di fare - dice Pierfrancesco Visci, responsabile
della comunicazione per la società biancazzurra -. Purtroppo ci
sono stati dei problemi tecnici con il software». Sarà. Intanto,
la società di via Mazzarino si è detta disponibile a raddoppiare
i punti vendita dei biglietti portandoli da sette a quattordici: va bene
ma a patto che siano effettivamente aperti e con i computer funzionanti.
Dal
Covvieve della Seva
L’esercito dei 74 mila ultras Segnalate 23 squadre: tutte le loro partite sono a rischio MILANO — Tifoserie organizzate sempre più politicizzate. Ultras che grazie «ad una fitta rete di rapporti economici e non con le società», approfittando di crisi e debolezze di molte, entrano nel business del calcio gestendo gadgets, biglietti e trasferte arrivando a «condizionare» assetti e comportamenti dei club che pure li hanno finanziati. Fino a diventare, con i loro comportamenti violenti sugli spalti e fuori dagli stadi, «massa di manovra da utilizzare nelle scalate alle stesse società», ma anche soggetti attivi con proprie finalità. Un rapporto della direzione centrale della polizia di prevenzione, basato sull’osservazioni delle «Sezioni tifoserie» durante i campionati 2003-2004 di serie A, B, C1 e C2, traccia la prima fotografia del fenomeno delle tifoserie italiane. Un territorio inesplorato (veramente credo che un territorio più esplorato di questo non ci sia. Se mettessero 1/10 delle energie e dei soldi che sprecano per questa cosa per combattere il terrorismo islamico lo stesso sarebbe già stato debellato). DESTRA E SINISTRA— Dei 74.000 tifosi raccolti in 445 gruppi ufficiali, 43.000 (il 59%), secondo la polizia, sono orientati politicamente (eh già, perché il Questore non è orientato politicamente? E il poliziotto che indaga non vota? Il tifoso deve essere decerebrato e non avere idee secondo loro? In Monte Mario non fanno politica?) e fanno parte di 192 organizzazioni. Di questi ultimi, 39 sono su posizioni di estrema destra, 74 genericamente di destra, 22 di estrema sinistra e 57 genericamente di sinistra. I restanti 253 sodalizi non hanno connotazione (la vera notizia dovrebbe quindi essere che la maggioranza sono non politicizzati). In base a questi dati, la polizia ha stilato anche un elenco di 23 squadre le cui tifoserie «hanno evidenziato un profilo politico particolarmente aggressivo» e si «sono distinte per una particolare propensione verso comportamenti violenti »: Ancona, Ascoli, Bari, Cagliari, Cavese, Nocerina, Catania, Cosenza, Genoa, Inter, Lazio, Livorno, Napoli, Parma, Perugia, Pisa, Roma, Savona, Ternana, Torino, Triestina, Venezia e Verona (ci sarebbe molto da dire su questa lista... e comunque manca una squadra ;-) indovinate quale?. LA
MAPPA — I club di destra e di estrema destra raccolgono la maggioranza
dei tifosi e sono concentrati in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio,
Marche e Sicilia; l’orientamento verso sinistra ed estrema sinistra è
egemone solo in Toscana. Al Sud generalmente gli ultras non hanno connotazione.
I gruppi di destra sono caratterizzati da un «ideale utopico e romantico»
di «fede del tifo», da un «marcata tendenza ad iniziative
aggressive» e, talvolta, «da suggestioni razziste e xenofobe».
A sinistra, invece, c’è una «vocazione sociale e terzomondista
», gli spalti diventano «terreno di lotta», anche sociale,
e «strumento per contrastare la fascistizzazione delle curve»
(Ma
davero? Chi lo avrebbe mai detto! Quanto hanno speso - dei soldi nostri
- per 'sto rapporto?).
INFILTRAZIONI
E AFFARI — Sono di regola le infiltrazioni di soggetti che cercano
di fare proselitismo politico sugli spalti.
CONTATTI—I gruppi comunicano con internet, radio private e 95 pubblicazioni (fanzine). Anche quelli storicamente nemici. Nel ’95, dopo l’omicidio a Genova di un rossoblu, molti si sono uniti nel «Movimento ultras nazionale» per opporsi alla violenza (pure teorizzata) e a ciò che, trattando il tifoso come consumatore, gli nega un ruolo da protagonista: industria calcistica, pay-tv e commercializzazione del calcio. UN
ESERCITO IN CAMPO — Contro questo stato di cose (quindi
a protezione del sistema corrotto avversato dagli ultras)
a ogni partita vengono schierati migliaia di uomini delle forze dell’ordine
che, nella stagione 2003-2004, hanno arrestato 281 persone, ne hanno denunciate
1.105, a 733 delle quali è stato vietato di rimettere piede negli
stadi.
Vero Gianni Mura? |
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Abbiamo sempre ritenuto in cuor nostro i nuovi decreti antiviolenza del Ministro Pisanu inutili per le finalità che si propongono di raggiungere e pensati da chi non ha mai messo piede in uno stadio di calcio, se non in tribuna d’onore. Avevamo ragione. Al momento in cui la maggior parte dei tifosi hanno sottoscritto il rinnovo dell’abbonamento, nessuno ha fatto sapere dell’erezione di novelli muri di Berlino all’interno della Curva Sud che avrebbero impedito a coloro che hanno l’abbonamento nel settore curva lato Monte Mario di potersi spostare nella parte centrale della curva. In un carbonaro silenzio, le istituzioni hanno lavorato senza lasciar trapelare nulla e senza coordinarsi con l’A.S. Roma, che pure nulla ha fatto sapere al riguardo ai suoi affezionati abbonati, con una campagna abbonamenti complicata e disorganizzata. Il risultato è stato che ieri in Curva Sud, tornelli a parte, non si è notato alcun positivo cambiamento di rilievo, visto che ciascuno ha occupato il posto che più desiderava occupare, mentre l’elemento negativo è rappresentato dal fatto che alcune famiglie sono state disgregate, con mamme costrette ad andare nel settore di curva lato Monte Mario e figli liberi di andare nel settore centrale della curva. Com’era ovvio che accadesse, la maggior parte delle persone hanno scavalcato per riavvicinarsi ai propri amici e parenti, e questo ha senz’altro creato una situazione di pericolo che prima non esisteva. Oltre ad evidenziare il deprimente spettacolo di un Olimpico semivuoto per la prima di campionato, frutto esclusivo della nuova normativa, con il presente comunicato esprimiamo – sicuri di interpretare il pensiero della quasi totalità dei tifosi che frequentano la Curva Sud dell’Olimpico - lo sconcerto per ciò che appare essere un tentativo – perfettamente riuscito - di complicare ulteriormente la vita del tifoso. Prevediamo, qualora le cose non dovessero cambiare, seri problemi di ordine pubblico, visto che se non accade nulla è sempre e solo grazie al senso di responsabilità dei gruppi organizzati. Tuttavia la pazienza, messa a dura prova da inefficienza, disinformazione e vessazioni, può venir perduta. Invochiamo l’intervento dell’A.S. Roma perché cerchi di tutelare i suoi tifosi prendendo come base di partenza il fatto che in Curva Sud – per volontà popolare - i posti numerati non verranno mai rispettati, così come si è potuto verificare in occasione di Roma/Udinese. E’ quindi inutile impedire ai tifosi con accesso dai cancelli 18-19-20 che intendono stare vicino ad amici e parenti con ingressi 15-16-17 di poterlo fare. Quale suggerimento concreto, chiediamo che l’A.S. Roma dia una settimana di tempo ai tifosi con ingressi dai cancelli 15-16-17 per cambiare il proprio abbonamento con gli ingressi 18-19-20, visto che nessuno era stato informato delle modifiche che sarebbero intervenute al momento dei rinnovi degli stessi oppure di aprire il cancello divisorio che separa gli stessi. Oltre a ciò, chiediamo che si possano acquistare i biglietti allo Stadio Olimpico anche il giorno della partita, visto che negare tale possibilità si traduce in un danno per coloro che vogliono vivere una giornata di sport all’aria aperta e non davanti a una TV. Abbiamo cercato di essere propositivi per evitare problemi futuri. In assenza di segnali di riscontro positivi, è logico prevedere forme di disobbedienza il cui livello di civiltà sarà lasciato alla coscienza di ciascuno e al comportamento da parte delle forze dell’ordine che prestano servizio allo Stadio Olimpico. Si spenga la tensione, si ascolti la gente. Tutta la Curva Sud |
The
Big Bastard (sei un grande) mi segnala un altro motivo anti-Diadora: http://www1.diadora.it/testimonials/allenatori/home.php?lin=0.
Ho
comprato il biglietto per la partita di stasera. Il commento del titolare
della Lottomatica è stato, testuale: "queste norme non servono a
un c*****. Je li farei riempì a Pisanu 'sti moduli!". Ho annuito
e mi ha dato un certo fastidio dover annotare il mio nome a penna sul biglietto.
Nel frattempo mi viene segnalata dall'amico Bobo il metodo usato dai bagarini
per vendere i biglietti: "il baga segue
un gruppo di stranieri che resta costernato davanti al botteghino chiuso
(e
te credo: è l'unico Paese al mondo dove non si può comprare
il biglietto allo stadio! n.d.L.)... si
fa avanti, vende il prodotto, e i malcapitati si avviano al cancello ignari...
lo steward col palmare guarda il giapponese di turno... guarda il nome
sul visore... Gennaro Malaparte! Poi, giustamante pensa... "che cazzo c'entra
sto' poraccio... ce famo l'ennesima figura del cazzo..." e gennaro cogli
occhi a mandorla passa ancora una volta ignaro".
Sulle
maglie, spiega Bordin, "quelle resteranno fino alla fine della stagione,
anche se il prossimo anno (il prossimo anno????
Ma nun je scade er contratto??? Oddio no!)
cercheremo di venire maggiormente incontro alle esigenze dei tifosi" (il
solo modo è sparire).
Bordin, "Janus" è stato bocciato. "L'iter di approvazione del pallone lo abbiamo perseguito nei minimi dettagli. Janus è stato proposto e accettato, non certo imposto (qui ha ragione. E' la Società che dovrebbe mettere dei paletti). Ma è chiaro che adesso stiamo aprendo gli occhi, siamo disposti ad ascoltare le indicazioni di tutti e stiamo facendo le valutazioni del caso". Cambierà sin dall'impegno di giovedì in Coppa UEFA? "Questo dobbiamo ancora deciderlo" (decidete entro stasera alle 21 perché se per ipotesi la Roma perde e un qualsiasi raccattapalle cicca il pallone domani dovrete chiudere tutti i negozi Diadora). Non si potevano prendere prima certe decisioni? Si dice che i giocatori si fossero lamentati da tempo... "Posso assicurare che avevamo ricevuto l'ok della società. Altrimenti non avremmo potuto metterlo in commercio". Eppure il primo "Janus" era stato modificato proprio per le proteste dei giocatori. "Noi abbiamo modificato il pallone in base alle indicazioni della squadra. In questo momento il pallone rispecchia le caratteristiche del passato con una parte migliorativa che sono dei canali di cucitura che permettono , nei calci più lunghi, al pallone di essere più preciso. Sia come numero di elementi che lo compongono, che come peso e struttura, il pallone è tradizionale" (già, ma il colore no. Giustamente il portiere dell'Udinese diceva che era come se dipingessero le porte di verde!) Quindi anche come peso. "Si. Passateci due o tre grammi in più o in meno ma sono fisiologici perché basta cambiare il tono della tintura". La Diadora aveva fornito alla Roma anche altri palloni o solo il modello bicolore? "No, solo questo, il pallone era nato pensando allo scudetto della Roma, riportando due colori che si pensava non creassero problemi (quei due colori portateli, in modo armonico, sulle nostre maglie, cazzo!) E da lì si è partiti per lo sviluppo cromatico". Sono stati fatti degli studi appositi per capire se il rosso e il giallo fossero due colori ben visibili in contrasto col prato verde? "Sì, abbiamo fatto degli studi (ma de che...) ma soprattutto abbiamo lasciato che fossero i giocatori a darci l'indicazione finale". Gli oculisti ritengono (ragazzi, Roma è Roma!) che questa unione cromatica richieda uno sforzo ottico superiore rispetto a una sfera bianca. "Abbiamo letto anche queste informazioni e naturalmente ne terremo conto". Cambiamo argomento: cosa c'è dietro la creazione di una nuova maglia? "L'iter è abbastanza complesso (eppure dovrebbe essere semplice semplice). La Diadora ha cercato di fare una maglia tecnica per i giocatori. Abbiamo fatto una ricerca sui tessuti e dal quel punto di vista è una delle migliori (non abbiamo dubbi al riguardo e per questo siamo ancora più inc********. Era sufficiente pochissimo per arrivare alla perfezione), La maglia elasticizzata permette di rimanere aderente al corpo e di favorire la sudorazione. La produciamo in Italia e per questo non abbiamo badato ai costi, cercando di fornire un prodotto di altissima qualità (siete ancora più colpevoli: che cosa ci voleva, dopo le indicazioni dello scorso anno, ad arrivare all'eccellenza?). Dal punto di vista grafico tutto è discutibile e opinabile (tranne la maglia tradizionale) ma sicuramente alla base c'è un progetto tecnico molto importante (per chi?). Comunque si è cercato di riprendere i colori della Roma" (e nun lo so! Di chi dovevano essere? Della Juve? Del Padova? Della Sampdoria? In ogni caso avete sbagliato ancora perché il nero NON è un colore della Roma e già ve lo avevamo detto). Per un'azienda non sarebbe meglio attenersi il più possibile alle tradizioni? "Sono indicazioni che abbiamo raccolto (le avevate raccolte pure lo scorso anno. Ora basta, vogliamo la Robe di Kappa che ha fatto delle maglie splendide dal Brasile all'Azerbaigian) e cercheremo di tenerne conto per la prossima maglia" (speriamo non ci sia una prossima volta). Come mai per la Coppa UEFA in bianco e non in giallorosso? "Nel momento in cui si va all'estero dobbiamo tener conto anche dei colori delle maglie delle altre squadre (mi/ci risulta che solo il Lens, il Motherwell e poche altre abbiano la maglia giallorossa... lo sa Gelindo Bordin?). La scelta del bianco è stata fatta perché di notte è più visibil"e. Ci ha servito un assist: allora di notte ridateci un pallone bianco... "E' vero ho fatto un autogol" (ve lo avevo detto che il pallone non sa neanche cos'è....) La maglia di Coppa Italia i tifosi l'hanno proprio bocciata? "Noi volevamo attenerci alle tradizioni, la maglia di uno dei tre club dalla cui fusione è nata la Roma era verde (e bianca. Peccato che le altre due fossero rossoblu e rossogialla). Comunque ne terremo nota per il futuro" (il vicentino Bordin ci vuole far credere che sappia quali sono le tre squadre che hanno dato vita alla Roma e quali siano i loro colori. Prego qualsiasi conduttore di fami avere un confronto con Bordin. Sono disposto a pagare). Il pallone sarà cambiato in corsa, le maglie? "No, le maglie restano così, anche perché sul pallone stiamo valutando aspetti tecnici. Sulla maglia non ci sono controindicazioni tecniche". Da dove nasce la scelta della banda nera tra il rosso e giallo della prima maglia? "E' un discorso cromatico legato al colore del calzino" (già. Peccato che il calzino nero lo abbia introdottto proprio la Diadora nel 1998/99. Prima era rosso con bordo giallo, vedi Almanacco Panini e Statuto del 1927 con cui è stata fondata la Roma). Durante la presentazione delle prime maglie ce ne era anche una arancione per la Coppa Italia, dunque oltre alla verde ce n'è un'altra? Sì. Anche perché la prima maglia verde (PRIMA MAGLIA VERDE??????????? La prima maglia è rossa con i bordi gialli!) in trasferta potrebbe risultare incomaptibile con quella della squadra che gioca in casa" (quindi se giochiamo con l'Avellino, loro giocano in verde e noi in arancione... Roba da pazzi) Perché il disegno asimmetrico con la maglia un po' sbilanciata a sinistra dove cin sono i fascioni? "E' stata una scelta in base alle tendenze attuali". (Che c***** vuol dire? Quali tendenze? Attuali de che? Pensate che veniamo dalla Val Brembana? Abbiamo quasi 3000 anni di storia a fronte di qualche decina dei vostri!) La Roma come cavia per maglie create solo con una precisa logica industriale?(esatto, bravo intervistatore) "E' chiaro che quando si crea qualcosa lo si fa per dare ad entrambe le parti un ritorno economico (lasciate stare la tradizione, quindi. Parlate di euro.) Tuttavia la Diadora non ha usato la Roma come cavia. Per noi la Roma è un progetto importantissimo (bene, non lo avete studiato a sufficienza), lo dobbiamo vivere come una partnership. E ascoltare le esigenze dei tifosi che rappresentano il calcio" (le belle parole non ci piacciono. Vogliamo i fatti. Ve lo avevamo detto lo scorso anno e ci avete preso per il culo. Non vi crediamo più. Non vi vogliamo più vedere). Voi avete fatto delle maglie simili per tutte le squadre sponsorizzate dalla Diadora. E' così complicato produrre linee diverse per ogni vostra squadra? "Sicuramente è stata una scelta aziendale quella di fare delle maglie simili tra loro, per lanciare una linea (di cui a noi non frega un c****). Per il futuro però ci stiamo muovendo in modo diverso" (La Roma è unica. Noi siamo unici. La maglia deve essere unica e tradizionale. Non ci sono margini di discussione. Siete arrivati ieri e vi permettette di dire come dobbiamo vestirci. O vi adattate VOI a noi o sarà guerra perpetua). |
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L’ESPERTO
(Il Messaggero)
ROMA - «Un pallone così può fare davvero dei brutti scherzi». Il professor Walter Gerbino, docente di psicologia all'Università di Trieste e esperto nella percezione dei colori non si sorprende delle lamentele di tifosi e giocatori. Professor Gerbino, la Roma ha un pallone invisibile? «No, invisibile no, però quando ruota, quel giallo e rosso finiscono per dare una tonalità arancione con poca "riflettanza". Così si capisce meno come ruota il pallone. Poi un arancione ne' troppo scuro ne' troppo chiaro come questo, sul verde dell'erba si vede poco». Non è strano? Si pensa che rosso e arancione siano così distanti... «Il problema non è solo cromatico. E' anche della luce che un oggetto e lo sfondo in cui si muove riflettono. Se è molto simile, si dicono "isoluminanti" e la percezione del movimento è molto scadente quando oggetto e sfondo sono isoluminanti, anche se la differenza cromatica è forte. Un pallone così si vedrebbe benissimo su un campo coperto di neve». Certo, la neve all'Olimpico non è così facile da ottenere. Ma perché si vede male in Tv? «Perché la televisione diminuisce la differenza di colore, non fa passare tutto il segnale cromatico. Quindi, addio palla. Probabilmente chi ha progettato il pallone si è fidato del modo in cui si vede da fermo. Ma in movimento le cose vanno diversamente».
per la Diadora:
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Mimmo
Ferretti (Il Messaggero)
ROMA – Janus sta per andare in pensione a due mesi scarsi dalla sua nascita. Non piace ai tifosi allo stadio, non piace neppure alla gente che se ne sta davanti al televisore e, soprattutto, non piace ai giocatori di Spalletti, che (per ovvi motivi...) non lo dicono a voce alta. E’ poco visibile e sostanzialmente ingovernabile, dicono i vari addetti ai lavori in tribuna o in campo. Nessuno a Trigoria si azzarda a dire che la Roma ha perso contro l’Udinese per colpa del pallone da luna park, ma un po’ tutti hanno voglia di metterlo in magazzino e non usarlo più. C’è chi ha paragonato Janus ad un pallone da basket; chi l’ha etichettato come una melagrana e c’è pure chi si è divertito a dipingerlo come un tipico pallone da spiaggia: sta di fatto che, finora, ha raccolto più critiche che consensi. Quei due clamorosi, incredibili lisci di Totti domenica sorsa contro l’Udinese? Colpa del pallone, hanno detto in parecchi. Vero o falso, i due episodi che hanno visto protagonista uno dei giocatori tecnicamente più bravi, se non altro hanno avuto il merito di (ri)sollevare il problema. E la Roma non è rimasta a guardare: ieri, complice la presentazione delle maglie per l’Uefa, riunione a Trigoria tra la dirigenza giallorossa e la Diadora, l’azienda che produce Janus: la voce che giovedì, in occasione della partita contro l’Aris di Salonicco, si giocherà con un pallone nuovo e monocolore è più di un’ipotesi. «Stiamo studiando una sorpresa», ha svelato Gelindo Bordin, direttore marketing della Diadora (oddio, no!!!!!, n.d.L.). Di Janus, che viene confezionato in Cina, ne sono stati ordinati in un primo tempo cinquemila esemplari: il vecchio stock sta andando a ruba, perchè ai tifosi il gadget piace. «Volevamo che non fosse solo un pallone, ma un oggetto, un simbolo. Ora stiamo valutando soluzioni alternative», ha dichiarato ancora Bordin. Ma che cosa si rimprovera al pallone bicolore? La Diadora, in una nota informativa dello scorso luglio, parla di “una sintesi perfetta tra stile e ricerca tecnologica“ (peccato manchi un componente essenziale: la funzionalità allo scopo di giocare al calcio, n.d.L.). Il rivestimento del pallone è in poliuretano termoplastico, “un materiale molto soffice e elastico che garantisce un tocco morbido e un eccezionale controllo del pallone“ stesso. In realtà, le accuse più ricorrenti nei confronti di Janus bicolore sono la scarsa visibilità e la sua eccessiva leggerezza: un problema mica da ridere, ad esempio, per i portieri soprattutto sulle traiettorie lunghe o alte. In più, quel pallone è scarsamente rintracciabile dai tifosi allo stadio o davanti alla tv perché non ha colori che si contrastano fortemente l’uno con l’altro e, perciò, si perde quando sullo sfondo c’è una tribuna più o meno piena. Il problema Janus era stato sollevato dal clan dei portieri della Roma fin dai tempi del ritiro di Castelrotto, tanto è vero che nelle settimane passate la Diadora aveva spedito a Trigoria un paio di prototipi da studiare (bianco e arancione anzichè rosso e giallo, ad esempio) e utilizzare eventualmente in coppa Uefa, ma alla fine un po’ tutti hanno convenuto che era meglio, anzi meno peggio non cambiare. Dopo la partita con l’Udinese, però, l’ennesima verifica e la decisione di cambiare. Oggi la Diadora comunicherà alla Roma la soluzione individuata già per la partita contro l’Aris: si va verso una soluzione all’antica, cioè con un pallone monocolore, sostanzialmente bianco. Ci sarà bisogno di almeno venti esemplari, dato che la società giallorossa ne utilizza altrettanti per ogni gara, distribuendone almeno quattro per ogni lato del campo per facilitare una veloce ripresa del gioco. Complicato usare stabilmente i palloni dello scorso anno perché sono già fuori produzione agonistica. |
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Calcio
- L'A.s. Roma passa ad Hera per il match con l'Aris Salonicco
Ore febbrili in casa A.s.Roma per risolvere il problema del pallone Janus, che non piace a tifosi ed addetti ai lavori. Secondo quanto risulta a Sporteconomy.it l'A.s. Roma sta valutando un nuovo pallone per il match di giovedì con l'Aris di Salonicco (match inaugurale di Coppa Uefa 2005/6). Porta sempre la firma della Diadora, si chiama Hera e sarà completamente bianco con inserti neri (allo studio anche una seconda opzione completamente "arancione"). Janus, però, non finirà in "soffitta", come molti erroneamente credono. Fonti vicine alla squadra ci confermano l'utilizzo del pallone incriminato nelle prossime gare di campionato. Ma la Diadora sta lavorando per varare una versione Janus "cromaticamente correct". Ovvero bianco-rosso e non più arancione/rosso. Quindi più visibile ed addomesticabile dai calciatori giallorossi. Lo stesso pallone, tra l'altro, è attualmente utilizzato (con un binomio cromatico composto dal bianco e dal blu) dall'Hannover 96 in Germania ed in altre versioni da tutte le squadre sotto contratto con Diadora. http://www.sporteconomy.it/index.php?id=0,3636,0,0,1,0
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Corriere dello Sport e Il Messagero, i due principali quotidiani capitolini, hanno dedicato al caso Janus una serie di articoli con approfondimenti tecnici. Neppure molto velatamente si legge tra le righe che i due tiri sbagliati dal capitano Francesco Totti sarebbero attribuibili ai colori (giallo e rosso) del nuovo pallone, che allo stadio o in tv non sarebbe perfettamente riconoscibile. La casa veneta, kit supplier della A.s.Roma fino al 2007, nel frattempo ha fatto sapere che sta già lavorando alla risoluzione del problema. Visto, tra l'altro, che giovedì sera la squadra giocherà in casa con l'Aris Salonicco. Una cosa è certa: nella scorsa stagione la Diadora era stata tacciata di non voler rispettare le tradizioni dei colori giallorossi. Adesso che, perfino, sul pallone sono stati apposti i due colori "base", c'è di nuovo un ritorno d'immagine negativo (perché non capiscono a cosa servono le cose nel giuoco del calcio, n.d.L.). Deve far riflettere il fatto che il pallone "inquisito" (Janus) è stato fatto provare ai giocatori e allo staff tecnico della A.s. Roma durante il ritiro pre-campionato. In quell'occasione non ci furono, nonostante i test in campo, osservazioni di alcun tipo. Insomma il mistero di questo nuovo pallone Diadora è sempre più fitto. Nel frattempo fanno sapere in Diadora, che al di là degli aspetti tecnici il pallone Janus è tra i gadget più venduti della nuova collezione del merchandising 2005/6, con richieste perfino dalla lontana Cina. Comunque vada (ritirato o utilizzato) questo prodotto rischia di diventare un oggetto per amanti di "memorabilia". E magari sarà scambiato su EBay.it a prezzi notevolmente più alti rispetto a quello di listino. http://www.sporteconomy.it/index.php?id=6,3631,0,0,1,0 |
Cosa
devo fare per entrare in possesso del biglietto ?
Per comprare i biglietti basta mostrare un documento d’identità o il codice fiscale. Si possono comprare biglietti anche per altre persone. I biglietti per la partita allo stadio di Roma o Lazio possono essere acquistati presso i numerosi punti vendita della Lottomatica: a Roma sono 180, nella provincia e nel Lazio 54. Bisogna mostrare al rivenditore i documenti di tutti i titolari dei biglietti? No. Il ricevitore deve solo registrare i dati dell'acquirente. Sarà lui, spiega la polizia, ad essere contattato dalle forze dell'ordine in caso di indagini su persone che occupavano i posti relativi ai tagliandi da lui acquistati. Questo vuol dire che il problema bagarini rimarrà irrisolto. Il bagarino compra dieci biglietti e li rivende fuori lo stadio. Siccome le indagini non potranno essere svolte prendendo come base di partenza il posto, ma la persona (Pisanu non ha capito che la responsabilità penale è personale, e che un seggiolino non può essere responsabile di un reato), è evidente che il bagarino non corre alcun tipo di rischio. Oltre a ciò, qualora dovesse mai accadere (e non accadrà mai, statene certi) che il bagarino dovesse essere contattato per sapere di chi erano i biglietti che ha acquistato, sarà sufficiente che dica "non ricordo". A quel punto il massimo che può avere è una sanzione. Considerato che le probabilità che questo accada sono una su 1.000.000, capite bene che il rischio è pari a zero e che sotto questo profilo siamo di fronte alla solita idiozia all'italiana. Se ho avuto un contrattempo e non posso più andare allo stadio, posso regalare il biglietto? Sì, ma chi avrà il biglietto dovrà fare la variazione del nominativo presso un punto vendita. In futuro lo si potrà fare anche via telefono, sms, e internet. E' vero che la domenica i botteghini dello stadio saranno chiusi? No. Il decreto Pisanu prevede solo una fascia di rispetto all’interno della quale non è consentita la vendita. Quindi i botteghini della domenica saranno allestiti fuori dalla fascia di rispetto. Attualmente solo Parma lo ha già fatto. A Roma, in attesa dei botteghini nei pressi dell’Olimpico, 33 ricevitorie della Lottomatica hanno aderito alla richiesta di rimanere aperte anche la domenica mattina. E vabbé, spostano i botteghini di 100 metri. Che cambia? Cosa succede se entro con un biglietto intestato ad un'altra persona ? Se vengo fermato e identificato, secondo il Viminale, il biglietto sarà sequestrato e il possessore verrà accompagnato fuori dall'impianto. Non sono previste sanzioni a meno che non si tratti di un soggetto con divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Per tifosi recidivi può scattare il provvedimento di divieto di accesso. Una volta entrato allo stadio, posso sedermi in un altro posto? No. Eventuali discussioni dovrebbero essere risolte dallo steward e se necessario dalle forze dell'ordine. Ma soprattutto chi occupa un posto sbagliato lascia quello corretto libero, rischiando che venga preso da qualcuno che potrebbe commettere irregolarità. E allora? E' qui l'inganno! Se qualcuno si siede al posto mio e commette un reato E' SEMPRE RESPONSABILE CHI COMPIE IL REATO E NON IL TITOLARE DEL POSTO. E' uno dei principi base del diritto costituzionale. Stanno facendo leva sull'ignoranza giuridica della gente per far credere che se Tizio tira una monetina dal posto mio sono io il responsabile! La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra. Lo
steward può chiedermi i documenti?
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Nel
chiedersi per quale ragione se si segue il modello inglese si adottano
norme che gli inglesi non hanno (in Inghilterra non ci sono i biglietti
nominativi), ecco le ulteriori disposizioni del Ministero dell'Interno.
"Alla luce delle tre giornate di campionato svolte, il Ministero dell’Interno ha tracciato un primo esame sulla situazione e sullo stato di attuazione dei decreti con particolare riferimento alle misure urgenti. In particolare le criticità emerse sono relative alle procedure introdotte per la vendita dei biglietti nominativi. Successivamente ai quesiti posti dalle società e dalla Lega Calcio sono state condivise le seguenti soluzioni: 1) Vendita La vendita dei tagliandi deve svolgersi: • presso tutte le agenzie ed esercizi pubblici certificati; • presso le società ed i punti vendita indicati dalle società sportive; • presso i c.d. botteghini al di fuori dell’area sportiva; • entro i tempi stabiliti dalle Società Sportive in maniera tale da consentire l’acquisto con varie modalità e comunque in tempo utile per l’inserimento in banca dati. 2) Procedura per l’acquisto del biglietto singolo Per ottenere il rilascio del biglietto è necessario: • fornire nome cognome e data di nascita dell’utilizzatore mostrando un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto, tessera AT ecc.); • in alternativa, presentare il Codice fiscale (ad esempio in caso di acquirenti minori degli anni 15), la Carta Nazionale dei Servizi, la Tessera sanitaria, la Carta d’Identità Elettronica, la Carta di Credito – in caso di pagamento a mezzo POS – o altra carta che consenta la registrazione dei dati elettronicamente. 3) Procedure per l’acquisto di più biglietti (fino a 10) In caso di acquisto di più biglietti – massimo 10 – è necessario fornire nome cognome e data di nascita della persona che acquista i biglietti mostrando un documento valido, seguendo la procedura di cui al punto 2) e produrre l’elenco riportante nome cognome e data di nascita degli altri utilizzatori. In tal caso i dati sono attestati dall’acquirente che se ne assume la responsabilità ai sensi di legge. 4) Procedura per la vendita biglietti ai Tifosi Ospiti (di colore diverso) Ove il sistema di vendita dei tagliandi sia il medesimo o comunque compatibile, la società organizzatrice autorizzerà la società ospite a vendere, con le modalità di cui ai punti 2 e 3, il numero di tagliandi disponibile nel relativo settore. Negli altri casi la società organizzatrice invia il numero di tagliandi prefissati alla società ospite senza nominativo, corredati con il regolamento d’uso dell’impianto, con l’obbligo per quest’ultima di interrompere la vendita entro le ore 19,00 del giorno precedente la gara e di comunicare, entro la stessa ora, l’elenco nominativo degli acquirenti, compilato secondo le modalità di cui al punto 2. 5) Procedura per il rilascio di ingressi ad Istituzioni, Enti ed Aziende • Procedura principale: le società organizzatrici inviano, come i tifosi ospiti, il numero di tagliandi stabiliti, corredati dal regolamento d’uso dell’impianto, intestati, senza nominativo, alle singole organizzazioni. L’ente interessato trasmette in tempo utile all’inserimento in banca dat lelenco nominativo dei fruitori assumendone le responsabilità ai sensi di legge; • Procedura alternativa: le società organizzatrici dell’evento rilasciano, senza formalità, inviti o altro documento che autorizzi il possessore a ritirare presso i punti vendita specificamente indicati nell’invito stesso, i titoli di accesso secondo le procedure di cui ai punti 2 e 3. sull’invito dovrà essere chiaramente indicato che lo stesso non dà titolo all’accesso allo stadio se non previo ritiro del biglietto presso i punti di vendita indicati. 6) Procedura per il rilascio e vendita di tessere stagionali nominative Si applicano le procedure di cui ai punti 2 e 3. 7) Procedura per la cessione a terzi del titolo di accesso Nel caso in cui il possessore del biglietto intenda cedere il proprio titolo di accesso ad un fruitore terzo tale variazione dovrà essere comunque effettuata: • presso i punti vendita di cui al punto 1 anche il giorno della gara nei punti vendita posti all’esterno dell’area riservata, presentando il titolo di accesso stesso da cambiare; • tramite call center convenzionati (es. pronto pagine gialle, numeri verdi ecc.); • tramite internet, utilizzando il sito della società organizzatrice e emettitrice, Tale variazione dovrà avvenire entro i tempi stabiliti dalla società organizzatrice al fine di consentire l’aggiornamento del data base. 8) Procedura per la cessione temporanea di tessera stagionale Nel caso in cui il possessore di una tessera stagionale nominativa intenda cedere temporaneamente per un evento il proprio titolo di accesso ad un fruitore terzo tale variazione dovrà provvedere ad eseguire le procedure di cui al punto 7. Al riguardo i rappresentanti delle società sportive presenti hanno rappresentato la propria soddisfazione per le soluzioni adottate, condizionata però alle soluzioni tecniche che saranno assicurate dalle società emettitrici ed ai relativi tempi di esecuzione. Il rappresentante della Lottomatica ha assicurato la modifica immediata del software, l’implementazione del sistema entro il 20 settembre e la disponibilità, entro 60gg, di nuove tecnologie che consentiranno di aumentare il numero di ricevitorie". |
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tra|di|zió|ne
s.f.
AU
1
trasmissione del patrimonio culturale delle generazioni passate, costituito
spec. da consuetudini, memorie, notizie, ecc., attraverso la documentazione
scritta, la comunicazione orale, l’esempio: t. orale, scritta
2
qualsiasi contenuto culturale trasmesso dalle generazioni passate: t. religiosa,
letteraria, le tradizioni popolari | complesso delle consuetudini, degli
usi e dei costumi trasmessi nel tempo: rispettare la t., essere attaccato
alle tradizioni
Il
mio pensiero va a quei padri che avranno l’infelice compito di dover spiegare
ai loro figli perché non gli compreranno la maglia della Roma per
il compleanno, ma soprattutto a tutti coloro che invece presi da un ritmo
di vita frenetico finiranno, PER AMORE della Roma, a comprare comunque
quelle maglie indecenti.
Auguro
sinceramente alla Diadora, a chi lucra sull’amore delle persone, per il
lancio di queste maglie, tutta la sfiga possibile.
Ecco
qui la pagina dedicata alle maglie della Diadora.
Biglietti
per Roma/Aris: Fino a giovedì è possibile acquistare i biglietti
per la partita di Coppa Uefa contro l'Aris Salonicco. I tagliandi si potranno
acquistare esclusivamente nei Roma Store e nei punti Lis Lottomatica. Il
giorno della gara non saranno aperti i botteghini allo stadio. I prezzi:
Curve e
Distinti
12 euro, Tevere Laterale 25 euro, Tevere Centrale 30 euro, Monte Mario
45 euro.
"(ANSA)
- SOFIA, 12 SET - Settantasette arresti e sei poliziotti feriti. E' il
bilancio degli scontri durante il derby di Sofia tra Cska e Levski. I tifosi,
69 del Levski e 8 del Cska, sono finiti in manette in seguito agli scontri
con le forze dell'ordine. Per la cronaca, il derby e' finito in parita':
1-1. Ad ottobre la Bulgaria ha promulgato una legge contro la violenza
negli stadi che prevede fino a 25 giorni di detenzione e oltre mille dollari
di multa".
"
(ANSA) - BUENOS AIRES, 12 SET - Un calciatore e' stato gravemente ferito
da un poliziotto negli scontri scoppiati durante una gara della serie B
argentina. L'agente ha colpito al petto il giocatore, Carlos Azcurra, difensore
del San Martin, con un proiettile di gomma sparato quasi a bruciapelo.
Il giocatore, intervenuto per cercare di proteggere i propri tifosi da
un intervento troppo energico delle forze dell'ordine, e' ricoverato in
terapia intensiva in prognosi riservata".
Su
questo sito in spagnolo
ulteriori notizie su questo incredibile episodio. Riassumendo: nel corso
della partita di serie B San Martin de Mendoza/Godoy Cruz, dispuata alo
stadio Mundialista Malvinas Argentinas, sul 3-0 per la squadra ospite a
mezz'ora del 2° tempo, i tifosi del San Martin, infuriati per la sconfitta,
hanno cominciato a tirare pietre sul campo di gioco, tentando altresì
di aggredire la tifoseria rivale cercando di entrare nella loro tribuna.
La polizia è intervenuta violentemente con gas lacrimogeni e proiettili
di gomma, cosa questa che ha provocato una reazione congiunta ed immediata
dei giocatori del San Martin e la sospensione definitiva della partita.
I fotografi a bordo campo si sono arrabbiati contro i tifosi del San Martin
perché alcune pietre hanno danneggiato l'attrezzatura e a sua volta
la Polizia ha incrementato la propria furia quando un giocatore del San
Martin ha lanciato contro di loro un pallino in forma di protesta per la
violenza della repressione. Il fatto più incredibile, registrato
con chiarezza dalla Tv via cavo TN, e che sicuramente sarà visto
in tutto il mondo, è stato quando la polizia ha sparato a bruciapelo,
a meno di un metro di distanza, al giocatore Azcurra, preso di mira perché
individuato come uno di quelli che aveva reagito agli abusi che stava subendo
la tifoseria del San Martin. Il giocatore di 28 anni ha avuto un polmone
perforato ed è stato trasportato all'Ospedale più vicino.
Non corre più pericolo di vita, dopo l'operazione subita. "E' stata
un esecuzione", titola "La Nacion", Pochi centimetri e il proiettile avrebbe
raggiunto il cuore. Otto poliziotti sono stati arrestati (traduzione
del sottoscritto).
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di Riccardo Luna (Il Romanista) No, non sarà come l’anno scorso. Questa sconfitta è tutta un’altra cosa. Lo diciamo un po’ perché ne siamo convinti (il bel lavoro fatto in estate non potrà non dare risultati); e un po’ per esorcizzare la paura che ci si leggeva in faccia quando nel secondo tempo si è rivista una confusione incredibile e molti giocatori spenti come se fossimo a fine stagione. Non sarà come l’anno scorso, ne siamo certi: il pallone per esempio è molto peggiorato. Trovo scandaloso che la Roma debba giocare con un oggetto bocciato all’esordio da tifosi, telespettatori e giocatori. Non solo non si vede (Totti non avrebbe mai ciccato due volte un tiro): ma è bicolore e leggero, e quando rimbalza sembra la palla matta. Se la Diadora non interviene, le gare in casa saranno sempre ad handicap. Ma non vogliamo alibi per la sconfitta. Come non ce ne sono per la buffonata del decreto Pisanu che per giorni ha gettato nel panico i tifosi e la società giallorossa alle prese con nuove norme ridicole e contraddittorie. Straordinario il risultato: uno stadio semivuoto per l’esordio in campionato e norme praticamente disattese (molti biglietti erano senza nome, all’ingresso non c’era nessun controllo sui documenti e fuori c’erano i bagarini! Se ci sono i bagarini, di che biglietti nominali parliamo?). Solo in Sud sono stati inflessibili: separando genitori e figli con un cancello. Per fortuna non c’è tempo per le polemiche. Giovedì si ricomincia, e poi domenica. Vogliamo una squadra che torni a raspare. Forza Spalletti! |
(Da
Il Romanista)
I riscontri al botteghino non hanno fatto sorridere. Roma-Udinese non ha attirato il grande pubblico. Sarà stato anche per le difficoltà relative all'acquisto dei biglietti, ma all'Olimpico erano presenti solo 39.000 spettatori circa. Oltre agli abbonati, c'erano 12.949 paganti per un incasso parziale di 259.185 euro. Non è stato sicuramente un pomeriggio da ricordare, dalla Roma ci si attendeva un debutto interno diverso anche perché c'era da sfatare il tabù Olimpico (in casa non si vince dal 20 febbraio contro il Livorno). La delusione è palese anche sul volto e nelle parole di Rosella Sensi: «Mi aspettavo un esordio diverso - ha detto a fine partita - è andata male, ma siamo solo all'inizio». La scarsa presenza di pubblico era ampiamente prevista, tanto che l'ad della Roma si era schierata apertamente contro le nuove norme in un'intervista ieri a Il Messaggero: «Un Olimpico vuoto è sicuramente anomalo, ma non c'entra il distacco dei tifosi, loro vogliono esserci sempre. Sono le nuove norme il problema e per prima ci rimette la squadra. La sicurezza è importante ma non bastano i biglietti nominativi, io sono per il modello inglese». Ma a tenere banco ieri nelle parole di Rosella Sensi è stato anche Cassano: «Il fatto positivo è che è stato applaudito anche se si parla solo di lui, invece di apprezzare il lavoro di tutti quanti. Spero che questa sia la settimana decisiva per il suo rinnovo ma abbiamo deciso di parlare di questo solo attraverso comunicati e non con dichiarazioni pubbliche». Qualcosa in più la Sensi ha detto sempre al Il Messaggero: «Aspettiamo l'epilogo della vicenda, poi commenteremo il tutto. E' inevitabile che aumentargli l'ingaggio potrebbe creare problemi con gli altri, ma la Roma segue alcuni parametri e ha altri campioni fondamentali come Antonio. Per me tanti sono come lui, penso a De Rossi ma anche a Cufrè». Di Cassano ha parlato ieri anche con La Gazzetta dello Sport: «Si deve gestire da solo, è un giocatore e deve rientrare in un gruppo. Le regole nella Roma ci sono sempre state, Spalletti è molto tenace nel farle rispettare». |
I TIFOSI contro il nuovo decreto anti-violenza. Striscioni di dissenso sono apparsi ieri sera, prima a Palermo, poi a Milano contro gli effetti della nuova normativa. La protesta degli ultras rossoneri in occasione della partita casalinga del Milan con il Siena a San Siro si è esplicitata attraverso una serie di messaggi cubitali che hanno accolto l'ingresso delle squadre: «Società fallite, folclore vietato, stadi fatiscenti, calcio spezzatino, doping, presidenti truffatori, tasse non pagate. Sono i tifosi il male del calcio? No al decreto!». Gli ultras rossoneri hanno poi seguito l'inizio della partita, con gli striscioni di protesta ancora esposti, in silenzio. Stesso filone anche a Palermo, contro il decreto. Proteste anche in serie B, ma non solo per il decreto. I tifosi della serie cadetta ce l’hanno con le gare al sabato. A Bologna è stato esposto uno striscione: «Articolo 1: l'Italia è una repubblica fondata sui diritti tv». Entrando allo stadio un quarto d'ora dopo l'inizio della partita solamente alcuni gruppi della tifoseria organizzata hanno così deciso di protestare contro la decisione del Tar del Lazio di sospendere l'ordinanza con cui i sindaci di alcune città, fra cui Bologna, avevano vietato l'uso degli stadi per le partite al sabato pomeriggio. Fra gli striscioni esposti anche un messaggio a Sergio Cofferati e agli altri primi cittadini del coordinamento: «Sindaci non mollate». Contro l'intrusione del Tar nelle vicende calcistiche i tifosi hanno scritto anche «No al calcio tarato». A differenza di lunedì, quando ci furono file e caos ai botteghini prima dell'inizio della partita, l'accesso allo stadio non ha creato particolari problemi. Sugli spalti del «Dall'Ara», come aveva annunciato, non c'è il sindaco di Bologna Sergio Cofferati. «Ho già preso un altro impegno» ha detto il sindaco venerdì sera commentando la decisione del Tar del Lazio. | (Da
Il Romanista)
Non c'era mai piaciuto, fin dal suo esordio. Anche i giocatori lo avevano bocciato, tempo fa. E ieri anche Peppe Giannini (commentando in diretta tv un errore di Totti) e il portiere friulano De Sanctis non gli hanno concesso scampo. Stiamo parlando di Janus, il rivoluzionario pallone bicolore che la Diadora fornisce quest'anno alla Roma: non ne discutiamo gli indubbi pregi estetici e l'originalità, ma per gli spettatori è fonte di problemi (in molti si lamentano di non scorgerlo bene) così come per i giocatori - in particolare i portieri - che ne denunciano l'eccessiva leggerezza e l'impossibilità di prevederne le traiettorie. Il mese scorso si era parlato di sostituirlo con un modello più visibile (ed auspicabilmente più pesante), ma poi non se ne è fatto nulla. O meglio, la Diadora ne ha forniti in prova due tipi "riveduti e corretti", nessuno dei quali piace però a chi poi li deve utilizzare in campo: e allora, perché intestardirsi nel riproporli? Probabilmente la risposta sincera è arrivata proprio da De Sanctis che - non avendo la ditta veneta come sponsor - ha detto che i palloni ormai rispondono quasi sempre «a logiche di marketing, anziché alle esigenze tecniche». Nella speranza che qualcuno provveda al più presto (non ha senso, nemmeno commercialmente, esporre i calciatori a certi rischi: alla lunga ne risentirebbe anche la fama del prodotto), oggi è in programma un altro evento - a cura dello sponsor tecnico - che in passato ha fatto spesso discutere: la presentazione della maglia per la Coppa Uefa. Secondo le ultime indiscrezioni, in Diadora qualcuno ha colto il grido d'allarme che la presunta maglia verde (stile "Palio di Siena") aveva fatto levare da parte dei tifosi romanisti. Ovvero, dovrebbe essere stata scartata l'idea di presentare "quella" maglia, per far posto a due diverse proposte, che già dalla descrizione sembrerebbero essere più rispettose della tradizione: si parla di un completo tutto rosso, in stile-Liverpool, per una buona visibilità notturna; e di una seconda maglia bianca, ma con una manica gialla ed una rossa. Per sapere se... ci piaceranno, basterà aspettare le 14.30 di oggi, quando a Trigoria verrano esibite per la prima volta. A parte Totti, Spalletti e Conti, è prevista la presenza di Losi (capitano della Uefa 1961), del sindaco Veltroni (sulla manica ci sarà anche un logo dell'amministrazione capitolina), mentre la madrina sarà un'artista francese, Giulia Smith, che è prima ballerina del Moulin Rouge. |
ciao lorè... per prendere i biglietti di roma udinese è stata un'impresa... prima sono andato all'asroma store e dato che era domenica era chiuso ma c'era un biglietto con scritto "si accettano prenotazioni per roma udinese x i posti CURVA SUD TRBUNE E DISTINTI". Sono andato martedì e al ragazzo ho chiesto di prenotarmi due curve sud se era possibile. Prima mi dice che era disponibile e che dovevo tornare giovedi con il nome carta d'identità. arrivo li e si era scordato di dirmi del codice fiscale.. poi arrivo con il codice e me dice che le curve non ci sono. allora penso, ci rinuncio. Poi però mi sono detto, percheper un cojone devo rinuncià a vedemme la mia roma?? sono andato di nuovo li.. da unaltro ragazzo.. in tre minuti avevo due curve sud in mano con tanto di nome e posto.. Le cose sono due: o che quel ragazzo di prima era stupido oppure era stato invcaricato(ordini superiori) di non vendere i biglietti di curva per la solita questione dei posti cosiddeti "cuscinetto". mah.. e cmq Daje ROMA | Caro
Lorenzo,
vorrei sottoporti una domanda. Ho rinnovato il mio abbonamento in Curva Sud i primi giorni in cui è partita la campagna rinnovo. Mi sono accorto che il mio abbonamento non possiede nè nome, nè cognome. Secondo te, domenica, cosa mi succederà? Mi diffideranno per non aver seguito il decreto Pisanu? Ma poi, in realtà, la colpa è davvero la mia? Un saluto Mauro |
Membri
della giuria: Giancarlo Dotto
Il
giorno sabato 8 ottobre alle ore 18.00, si assegnerà il1°
Premio Sandro Ciotti.
Premio Sandro Ciotti, assegnazione dello “striscione d’oro” alla tifoseria con lo striscione più creativo e premio al gesto sportivo dell’anno. L’
iniziativa è organizzata dalla Fondazione Solidarietà e Cultura
e patrocinata dal Comune di Montalto di Castro ed ha lo scopo di premiare
i comportamenti di civiltà dei tifosi all’ interno e fuori gli stadi,
a partire dalla stagione calcistica 2004/2005.
La
Fondazione Solidarietà & Cultura è un’organizzazione
non lucrativa di utilità sociale.
Saremmo
lieti di poter avere vostre segnalazioni sugli striscioni presenti nel
nostro sito www.premiosandrociotti.it
Cordiali Saluti Il
presidente
INFO
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VERI TIFOSI ALLO STADIO (Il Romanista) del campionato e la sicurezza dei tifosi il ministro dell’Interno deve farsi da parte per manifesta incapacità a capire cos’è una partita di calcio. Non è una questione politica, ma un problema di buon senso. E di ordine pubblico. Le lodevoli intenzioni del ministro si sono rivelate pessime nel risultato. Siamo tutti contro la violenza negli stadi, e tutti auspichiamo luoghi sicuri dove le famiglie pos- C’ sano comodamente assistere ad una partita di calcio. Ma così no. Il decreto Pisanu sta facendo impazzire i tifosi e tutti i club. Con le nuove regole comprare un biglietto è diventata una impresa che può durare giorni. E al termine della procedura, diversa in ogni punto vendita, non si è nemmeno sicuri di riuscire ad entrare allo stadio in tempo per la partita. Mica vorrete davvero stadi senza pubblico? Ieri, mentre a Roma venivano stampati biglietti nominali senza nome (che succederà all’ingresso, ai famigerati tornelli?); e venivano rimandati a casa senza tagliandi minorenni perchè privi di carta d’identità (eppure per i ragazzi basta il codice fiscale); mentre a Roma a due gemelli veniva detto che potevano acquistare un solo biglietto perchè il terminale non poteva «emetterne due per la stessa persona»; mentre andava in scena questa tragicommedia, al Viminale si è svolto un vertice che ha stabilito che va tutto bene a parte «alcune problematiche emerse in via applicativa». Ed è stata pubblicata una procedura in otto punti «per fare chiarezza». Ieri. Dodici giorni dopo l’inizio del campionato. Un dilettante non avrebbe saputo fare peggio. Solo ieri abbiamo appreso per esempio che non è necessario portare i documenti degli amici per cui si comprano i biglietti; solo ieri abbiamo appreso che fra i documenti validi c’è la carta di credito; solo ieri abbiamo appreso che sarà possibile cedere il biglietto ad un amico anche il giorno della gara. Solo ieri abbiamo capito che non c’è niente da fare: quel decreto va sospeso. Prima che qualcuno si faccia male. b nhmj j
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Pochi
tifosi, qualche disagio, tanta confusione. Bastano pochi minuti in un
Roma Store o in un punto Lis Lottomatica per rendersi conto che, a tre giorni dall'esordio all'Olimpico della squadra giallorossa, i problemi sono ancora tanti. Colpa, si dirà, degli oneri imposti dalla nuova normativa sulla sicurezza negli stadi, che costringono le società ad emettere tagliandi nominali. E che, nei giorni scorsi, hanno creato non poche difficoltà ad operatori e tifosi. Problemi legati al nuovo software, procedure lunghe e spesso non uniformi da un punto vendita all'altro, inconvenienti di ogni tipo, hanno costretto molti tifosi alla prima "odissea stagionale". Due giorni fa, le estenuanti file davanti in via Appia Nuova e il black-out dei terminali in via Cola di Rienzo. Ieri nuovi, e forse attesi, problemi. Ai quali, peraltro, si aggiunge la non uniformità nei criteri adottati per la vendita. Il viaggio tra i tifosi inizia nel Roma Store di Piazza Colonna. Siamo nel primo pomeriggio e la biglietteria è semivuota. Ma l'attesa è, inizialmente, lunga. Colpa del sistema informatico, che periodicamente fa le bizze. Arrivano anche tanti stranieri, ma per loro acquistare il desiderato tagliando è impossibile: problemi di compatibilità tra software e dati contenuti nel passaporto. Computer permettendo, però, la procedura è piuttosto semplice; è sufficiente consegnare un documento d'identità e attendere un paio di minuti, giusto il tempo necessario all'operatore per inserire i dati nel sistema. Procedimento analogo a quello effettuato in qualsiasi altro Roma Store. Ma, se a Piazza Colonna non pongono alcun limite al numero di biglietti acquistabili per persona, a via Appia Nuova garantiscono al massimo tre tagliandi ad acquirente. In entrambe i casi, vanno comunque presentati i documenti d'identità originali di tutte le persone che figureranno titolari di un biglietto. Il destino del tifoso che si reca in un Roma Store sembra dunque strettamente legato alla clemenza del nuovo software utilizzato per l'emissione di tagliandi nominali. Non ci sono moduli da compilare, liberatorie da firmare. E ieri, incredibilmente, non c'erano neanche le tipiche lunghe file che spesso accompagnano la vendita dei biglietti per le gare della Roma. Nel pomeriggio, a Piazza Colonna come a via Appia Nuova, i tifosi erano davvero pochi. Segno, forse, che per un giorno lo scoramento e la paura di fare un viaggio a vuoto hanno prevalso sull'amore e sulla passione per i colori giallorossi. D'altronde, gli imprevisti erano stati tanti sin dalle prime ore di prevendita. C'è chi ha atteso per un'ora prima di arrendersi di fronte al black-out del sistema. E ci sono anche tante persone che delle nuove norme sulle sicurezza hanno ancora un'idea piuttosto vaga. Di contorno, ma non per questo meno indicativi del caos regnante in tema biglietti, ci sono gli episodi curiosi. E ieri mattina, Sandro, voce di Radio Flash, ha regalato ai suoi ascoltatori il racconto della singolare avventura di due fratelli gemelli, che hanno tentato invano di entrare in possesso di due biglietti. Per il sistema i due tifosi, stesso cognome e stessa data di nascita, sono la stessa persona. E, una volta emesso il primo tagliando, stamparne un secondo identico, eccezion fatta per il nome di battesimo, è stato impossibile. Disagi anche nei punti Lis Lottomatica. In una ricevitoria, il gestore è preoccupato perché sui biglietti che stampa non ci sono nome e cognome. «Ho provato a contattare la società - dice - ma le linee sono costantemente occupate. Ed io continuo a mandar via le persone ». Il mistero, tuttavia, è presto risolto. Basta recarsi in un altro punto-vendita per scoprire che l'assenza del nominativo sul tagliando è una cosa normale. E che la procedura per ottenere un biglietto è diversa rispetto a quella adottata nei Roma Store. L'obbligo di esibire un documento d'identità rimane, ma nelle ricevitorie il tifoso deve anche riempire un modulo che autorizza al trattamento dei dati personali. Nella parte alta della liberatoria vanno inseriti nome, cognome, luogo, data di nascita ed estremi del documento. Una firma autorizza al trattamento di tali dati. L'acquirente, poi, può acquistare un massimo di dieci biglietti. In tal caso i nominativi forniti saranno diversi, ma, e qui sta l'incongruenza, la firma che permette il trattamento dei dati personali di ogni titolare, è sempre la stessa. Una palese violazione della normativa sulla privacy, una "gaffe" alla quale il Viminale sta già tentando di porre rimedio. |
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