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Se volete avere notizie su locali, concerti e musica a Roma |
" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) "Non per guadagnar ma per amor del gioco" QUELLI CHE SIAMO * LA GIUSTA DISTANZA * NON DORMO |
Radio Città Aperta 88.90 FM tutte le maledette domeniche dalle 19 alle 21 |
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2+2 = 5 3 + 1 = 7 Gli strani dati dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive clicca qui
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nella stagione di Serie A 2007/08... teniamo il conto!
DOVE SEGNALARE I SOPRUSI http://blog.striscialanotizia.fabbricadigitale.it/ |
A volte anche verso le 15.00. Il sabato non ci sono regole. Dopo le partite, le foto vengono inserite dopo circa due ore, salvo imprevisti.
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GARA A.C. SIENA – A.S. ROMA DEL 3 FEBBRAIO 2008 ORE 15.00 A.S. ROMA informa i propri tifosi che, in conseguenza delle recenti disposizioni emanate dall’Osservatorio del Viminale, per la gara Siena-Roma del 3 febbraio 2008 ore 15.00 il settore riservato agli ospiti dello Stadio “Artemio Franchi – Montepaschi Arena” di Siena rimarrà chiuso. La Roma conferma che il settore di colore blu è chiuso. Rimangono aperti i settori rosso, giallo, verde e arancione. |
E-mail: "Inutile commentare.. .tribuna stampa del Sant'Elia, Cagliari-Napoli... Saluti http://www.youtube.com/watch?v=Gf-lf-Q7EcE". Ultras anche questi? |
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NONNO MEDE, via camporegio 21 Ristorante PADAFORTE, piazza del campo 13 Osteria DEL CORO, via pantaneto 85 Trattoria LA CHIOCCIOLA , via mencatelli 4 Ristorante GALLO NERO , via del porrione 65-67 Per chi non lo avesse ancora, suggerisco di scaricarsi lo stupendo programma "Google Earth" per vedere dall'alto Siena e trovare ogni possibile via d'accesso, dal sentiero al ruscello, alla ridente città toscana. |
NO
al calcio business, che non si ferma nemmeno davanti ad un omicidio volontario.
NO
alla violenza gratuita e tutelata di chi dovrebbe garantire l'ordine pubblico.
NO
ai media ed alla giustizia che usano due pesi e due misure.
Il
nostro é un piccolo gesto per esprimere la nostra solidarietá
ai ragazzi che sono stati gettati in pasto all'opinione pubblica, solo
per aver alzato la testa contro le ingiustizie e le violenze istituzionali.
Intendiamo
raggiungere tutti questi ragazzi, singolarmente, e fargli capire che non
sono soli.
Vorremmo
che la solidarietá ULTRAS, esistesse sempre e comunque, per aiutare
chi lotta, trasversalmente, contro un nemico piú grande e piú
forte, ma non per questo imbattibile".
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ROMA
- PALERMO:
PREZZI (inclusi diritti di prevendita) Tribuna d’Onore * € 215,00 Tribuna Monte Mario Top € 95,00 Tribuna Monte Mario € 85,00 Tribuna Tevere Centrale € 65,00 Tribuna Tevere Laterale € 48,00 Distinti € 28,00 Curva Nord € 17,00 Non Deambulanti e Invalidi 100% con accompagnatore * € 28,00 |
ROMA
- REAL MADRID:
PREZZI (inclusi diritti di prevendita) Tribuna d’Onore * € 250,00 Tribuna Monte Mario Top € 120,00 Tribuna Monte Mario € 110,00 Tribuna Tevere Centrale € 75,00 Tribuna Tevere Laterale € 55,00 Distinti Sud e Nord € 30,00 Curve Sud e Nord € 20,00 Non Deambulanti e Invalidi 100% con accompagnatore * € 30,00 |
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Ciao
Lorenzo,
sono un pò perplesso sulla questione dei punti fedeltà perchè parlandoci chiaro, sicuramente chi segue la Roma ovunque è un gran tifoso da premiare per la sua fedeltà e su questo non ci piove, però per farsi 3 trasferte europee almeno 600-700 euro ti partono e in 3 mesi non sono proprio bruscolini, senza poi considerare le 2 possibili trasferte in Italia ogni mese in teoria che sono un'altro centinaio scarso di euro al mese. Mi sembra chiaro che su 1200 euro di stipendio che in molti portano a casa 300 per seguire la Roma non li si potrà mai spendere. Chi non ha ampie disponibilità economiche e direi anche di tempo materiale per seguire ovunque la Roma per motivi ovvi e sacrosanti di lavoro, famiglia, studio... è sicuramente molto svantaggiato, troppo. Non c'è uno strumento per misurare la fedeltà e l'amore per la Roma di una persona e ti chiedo scusa per la considerazione negativa che ti ho fatto senza avanzare altre proposte concrete, sinceramente non ne trovo facilmente applicabili, mi verrebbe in mente, anche se è probabilmente irrealizzabile, che chi segue un certo numero di trasferte in un anno (quasi tutte), la stagione seguente paga l'abbonamento la metà. Secondo me comunque una gestione della vendita dei biglietti più pulita in cui "il più forte" giustamente rimane dietro se è arrivato dopo, consentirebbe, passandosi una nottata in fila, a chi segue sempre la Roma di comprare tranquillamente il biglietto e a chi non la può sempre seguire ovunque di andarsi a vedere la sua trasferta, magari annuale, che penso si preferisca legittimamente fare al Bernabeu piuttosto che a Kiev. Ciao Matteo Caro Matteo, come anticipato ieri, il sistema più corretto sarebbe quello che tu dici. Ma poiché nell'anarchia - inteso come sistema senza regole imposte a priori - il più forte mena e passa avanti, allora è necessario creare delle regole che rendano il sistema il meno ingiusto possibile. E' chiaro che in un sistema che si basa sul denaro, chi ha più soldi è sempre avvantaggiato, ma questo non solo allo stadio, anche nella vita. Il criterio elaborato, infatti, tiene conto anche delle presenze in casa, dell'età e di altri fattori. Come ben dici tu, correttamente, non ci sono proposte alternative. Ed allora, o quello che si ripete dal 1984 (e non solo dal 2000!) o qualche regola che, peraltro, non impedisce a nessuno di acquistare il proprio biglietto: fai la fila e lo prendi, ma senza il rischio che i fedelissimi (chiunque essi siano) restino fuori perché una masnada di giapponesi o tifosi dell''ultima ora decidono secondo il classico schema "annamo a Madridde a magnasse la paella". Un sistema perfetto non esiste, ma questo garantisce un certo equilibrio tra tifosi di sempre e tifosi da Perugia-Firenze-Madrid. Del resto tutto 'sto casino per andare a Kiev non c'era e, pur capendo, che la gente voglia andare al Bernabeu e non nella fredda Ucraina, siamo sempre al punto di prima: 8000 richieste, 3000 biglietti. Bastoni e coltellate come per Roma/Liverpool? |
ciao
lorenzo,
secondo me hai pienamente ragione, visto che l'abbonamento e i biglietti sono nominativi la roma ha la possibilità di raccogliere queste informazioni, applicare i punteggi per ogni singolo caso, al fine di pubblicare una lista dei tifosi a cui spetta il biglietto. Il diritto di prelazione andrà esercitato entro due giorni dall'uscita della lista, in modo che i biglietti rimasti vadano assegnati a chi immediatamente dopo nella graduatoria. L'assegnazione dei punti bonus secondo me, potrebbe creare confusione nell'applicazione, poichè dovrebbe essere certificata tramite la residenza sulla carta d'identità. Per vari motivi molte persone hanno residenza altrove pur abitando a Roma o viceversa. Ultima cosa che secondo me andrebbe fatta da subito: gli abbonati per esercitare il diritto di prelazione dovrebbero esibire solo l'abbonamento visto che la roma è in possesso di tutti i miei dati, il fatto che ciò non accada mi fa pensare che nel database per la vendita dei biglietti ci sia un casino pazzesco. Mattia I sistemi possono essere molti e tutto è migliorabile. Quindi ogni suggerimento è benvenuto, in modo che si possa congegnare la cosa più equa. |
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Tessera (19 partite) | 1900 punti (residenti fuori provincia: +510 punti; under 18: +170 punti) |
Biglietto per partita singola | 110 punti (residenti fuori provincia: +30 a partita; under 18: +10 a partita) |
Biglietto per ogni trasferta in Italia (competizioni ufficiali) | 200 punti (under 18: + 10 a partita) |
Biglietto per ogni trasferta in Europa (competizioni ufficiali) | 220 punti (under 18: + 20 a partita) |
Precedenti abbonamenti (a far data dal 1982/83) | 1000 punti |
Ulteriori
vantaggi:
Partite amichevoli gratis Prelazione biglietti per le partite in trasferta, di coppa e derby |
Mi
chiamo Riccardo Caria, ho 26 anni e vivo a Cagliari. Venerdì 11
gennaio 2008, come spesso accade, ho deciso assieme ad un amico (Mattia
Sanna, 21 anni, di Cagliari anche lui) di andare al cinema. Una serata
qualsiasi. Finita la proiezione, io è Mattia decidiamo di andare
a mangiare qualcosa prima di tornare a casa, visto che il giorno dopo avremmo
dovuto studiare. La scelta, come sempre, cade sulla pizzeria Tre Archi
in viale Diaz, anche perché avevamo saputo che altri amici si trovavano
in quella zona.. Tutto ciò accadeva poco dopo le 23. Arrivati nel
luogo stabilito, la macchina viene parcheggiata nel parcheggio della banca
CIS. La stessa sera a Cagliari era in programma una manifestazione davanti
alla casa del governatore Renato Soru, per i fatti legati ai rifiuti campani
direzionati verso la Sardegna. Non possiamo non sentire gli schiamazzi,
vedere il dispiegamento di auto della polizia, notare il fumo proveniente
dalla collinetta di viale Bonaria (dove abita il governatore). Incuriositi,
decidiamo di
avvicinarci un poco e vedere cosa realmente stia accadendo. Attraversiamo il parcheggio, che come ogni cagliaritano sa bene è molto grande, e arriviamo all'inizio di viale Bonaria. Qui ci sono tanto altri giovani e non, esponenti del mondo politico sardo, giornalisti, mezzi della polizia, e quant'altro. In una via laterale si notano i cassonetti rovesciati. Un lacrimogeno viene sparato, si sentono le detonazioni delle bombe carta, arriva qualche petardo; il gas inizia a riversarsi verso noi, quindi ci allontaniamo. Bisogna tenere ben presente che dal luogo in cui ci trovavamo noi (ai piedi della collinetta) non si vede la casa del governatore, quindi è ben facile immaginare quanto distanti fossimo dall'abitazione, luogo dove erano in atti scontri fra teppisti e forze dell'ordine. Attraversiamo nuovamente il parcheggio della banca CIS e ci fermiamo sul marciapiede che si trova di fronte alla "Sicurezza Notturna", quindi in viale Diaz; di fatto siamo all'ingresso del parcheggio. Li non era accaduto nulla, siamo molto lontani dagli scontri, non ci sono teppisti e nemmeno persone, eccezion fatta per tre giovani che poco dopo si avvicinano dalle nostre parti; sono una ragazza e due ragazzi. Restiamo li a guardare, increduli, allibiti per quanto stava accadendo, dal momento che a Cagliari una cosa simile mai l'avevamo vista. Passano circa dieci minuti, siamo tra le 23,30 e le 23,45: da viale Diaz direzione viale Poetto arriva un Land Rover corazzato della polizia, una camionetta bella capiente. Subito dopo vediamo arrivare uno schieramento di 10-15 agenti in assetto antisommossa, quindi con casco, scudo e manganello. Mattia mi dice "Guarda, arriva la polizia in tenuta. Stanno andando a prendere i teppisti. Finalmente!". Io ricordo di aver pensato che siccome li non era in atto alcuno scontro, probabilmente la camionetta era entrata all'ingresso del parcheggio per prelevare gli agenti e portarli verso gli scontri. Poi da li tutto è successo velocemente, è difficile anche spiegarlo a parole. Gli agenti hanno accelerato il passo e sono corsi verso uno dei ragazzi che si trovavano a pochi metri da noi, lo hanno afferrato e hanno iniziato a trascinarlo verso la camionetta dandogli delle manganellate molto forti. La ragazza si dispera e grida "No, lasciatelo! E' il mio ragazzo, non ha fatto nulla!". Tempo due secondi e gli agenti le sono addosso, riservandole lo stesso trattamento che avevano avuto pochi secondi prima col suo ragazzo. Contemporaneamente afferrano e picchiano anche il terzo ragazzo. Ripeto, tutto ciò è successo molto velocemente, quindi non c'è nemmeno stato il tempo di pensare. E infatti io sul momento non capivo cosa stesse accadendo, mi sembrava impossibile. Istintivamente ho alzato le braccia in aria per dimostrare che ero li con intenzioni pacifiche, non ero una minaccia e non avevo fatto nulla. Anzi, a dirla tutta ero li per mangiare una pizza! Ma ciò non è valso a niente, visto che sono stato afferrato per il collo da un agente molto più alto e più grosso di me. Prontamente gli ho detto "Non ho fatto niente, non ho fatto niente, non c'entro nulla, ho la macchina parcheggiata qui!". Non è servito a niente, l'uomo mi ha colpito col manganello e trascinato via, anche se non facevo resistenza per non peggiorare le cose. In compenso ho ricevuto degli insulti dall'agente, e mi intimava con delle bestemmie di camminare. Trascinandomi mi sbatte contro un palo e continua a spingermi per farmi andare verso la camionetta. Sul momento ho pensato che forse volevano soltanto fare dei controlli, che non ci avrebbero fatto altro male se non avessimo opposto alcuna resistenza ma sulla soglia della camionetta ho capito che non sarebbe affatto andata così: i ragazzi prelevati prima di me iniziano ad essere presi a calci e a manganellate sempre più forti e frequenti, vola anche qualche sberla. A me succede la stessa cosa, prendo botte un po' dappertutto e in particolar modo nella schiena. Gli insulti continuano senza sosta. Cercavo di spiegare le mie ragione, ma non vengo ascoltato da nessuno; anzi, si inferociscono ancora di più, se è possibile. Veniamo fatti sedere e cerco di restare calmo. Mattia non è più con me, non riesco a vederlo, penso che forse è riuscito ad andare via. Io mi auguro che sia andata così. Ma poco dopo viene portato anche lui sul mezzo e posso distinguere chiaramente almeno 5 agenti che si accaniscono sulla sua schiena con calci e manganellate. Salta subito all'occhio l'espressione di dolore sul suo volto. Lo afferro prontamente per un braccio e lo faccio sedere dietro di me, per metterlo un po' al riparo. Si fa largo intanto la voce disperata della ragazza, che implora gli agenti di smetterla con la violenza. Gli agenti chiedono al poliziotto a bordo di restare a fare la guardia a noi e lui risponde affermativamente. La ragazza continua ad implorare perché cessino le botte. Il poliziotto è un ragazzo, sembra il più umano di tutti, ci dice che adesso c'è lui qui con noi e non verremo più picchiati. In effetti non ricordo di averlo visto picchiarci neppure prima. Senza pensarci mi alzo in piedi e inizio a spiegare all'agente che noi siamo brave persone, siamo li solo per mangiare qualcosa e non c'entriamo assolutamente nulla con gli scontri, abbiamo la macchina parcheggiata li vicino e siamo li per quello. Ricordo anche di avergli detto che io non sono un contestatore delle forze dell'ordine, che se la sono presa con le persone sbagliate. L'agente allora risponde che quando ci sono simili disordini dobbiamo fuggire via. Io allora gli ripeto nuovamente che siamo li soltanto per mangiare, che gli scontri sono avvenuti molto lontano dal punto in cui noi ci trovavamo e lo invito a guardare tutti i locali e le pizzerie che in effetti ci sono in viale Diaz. L'ho fatto perché gli agenti avevano un accento tipicamente romanesco, quindi ipotizzavo che potessero non conoscere bene quella zona della città. A quel punto anche gli altri ragazzi iniziano a parlare con l'agente, francamente non ricordo nemmeno cosa si sono detti, ma suppongo le stesse cose che avevo già detto io, più o meno. Nel frattempo fuori dalla camionetta inizia ad arrivare della gente, probabilmente allibita da quanto stava accadendo. Un signore si avvicina al finestrino e chiede all'agente se quello che stava accadendo fosse giusto, che noi avevamo ragione, che dovevano lasciarci andare. Ma noi non avevamo ragione, non eravamo li per avere ragione di qualcosa, eravamo li semplicemente per mangiare. Sta di fatto che l'agente fa passare pochi minuti, dopodichè chiama i colleghi, gli dice che siamo bravi ragazzi e che è il caso di farci scendere e mandare via. Inizio allora a chiedermi "Ma come, non ci controllano neppure i documenti? Eppure essere caricati su un mezzo equivale ad un arresto! Ci hanno arrestati senza una ragione, malmenati, umiliati e neppure fanno un accertamento?!". Lascio a voi le valutazioni circa i miei diritti violati o meno. Comunque sia, le porte della camionetta si aprono e veniamo fatti scendere. Ma non con i modi di chi ha preso un granchio, bensì con calci, ulteriori manganellate, urla, minacce, e bestemmie che devono essere arrivate fino alla vicina basilica. Siamo fuori, ci allontaniamo da li. Scambiamo due veloci chiacchiere con i nostri compagni di sventura, dopodichè fuggiamo a razzo da li. Mattia rimugina di non aver preso il numero di targa, ma onestamente era impossibile farlo in quel clima. In ogni caso era l' unica camionetta in giro, sarebbe facile identificare i responsabili. Ci dirigiamo all'ufficio denunce di via Nuoro e li troviamo un ragazzo con la testa spaccata da una manganellata, accompagnato da un amico. Ora non voglio sbilanciarmi, ma neppure con tutta la fantasia di questo mondo quel ragazzo poteva passare per un delinquente. La serata si conclude così, con me e Mattia che ancora non riusciamo ancora a mettere a fuoco un avvenimento troppo assurdo per essere vero. Noi picchiati dalla polizia. Solo un'ora prima avrei preso per pazzo chiunque potesse dire una cosa simile. Il giorno dopo andiamo al pronto soccorso per farci visitare. Li conosciamo un uomo che è stato picchiato per aver cercato difendere la moglie, che immobile e senza motivo alcuno stava venendo manganellata selvaggiamente dagli agenti. La sera abbiamo conosciuto la moglie, ed era più bassa ed esile di me, che non sono certo un colosso. Al pronto soccorso accertano il pestaggio. La prognosi di Mattia è di 2 giorni, la mia di 3. La sera abbiamo parlato con un giornalista dell'Unione Sarda e abbiamo raccontato i fatti. Oggi, domenica 13 gennaio, sono usciti i nostri nomi in un trafiletto, ma non viene certo ben spiegata la dinamica dei fatti. Ho come l'impressione che la stampa stia facendo molta confusione su questa faccenda, selezionando quali notizie riportare e quali no. Si sostiene ad esempio che gli agenti abbiano semplicemente fatto un cordone davanti alla casa del governatore, ma la mia vicenda dimostra senza alcun dubbio che questo è falso, visto che noi siamo stati picchiati molto lontano da li. Si sostiene anche che alcuni partiti abbiano incoraggiato i disordini, ma chiunque fosse li non poteva non notare che gli attacchi erano rivolti alle forze dell' ordine. I teppisti erano degli ultrà e non avevano intenzione di assaltare casa Soru, bensì creare disordine e cercare lo scontro delle forze dell'ordine. Cosa che avviene sia se si verifica una manifestazione di questo genere, sia se l'Italia vince i mondiali.. Era poi ben facile individuare i teppisti: avevano il volto coperto, colpivano e fuggivano. Mi chiedo come le forze dell'ordine possano aver colpito in maniera così indiscriminata pur essendo abituate ai tafferugli da stadio, dove i teppisti si riconoscono senza troppa fatica. Mi pare abbastanza logico che i teppisti fossero quelli a volto coperto che scappavano e non quelli a volto scoperto che restavano immobili perché innocenti e per permettere agli agenti di svolgere al meglio il loro dovere. La contestazione violenta non ha avuto assolutamente nulla di politico, io ho visto e posso assicurare che era un classico fenomeno di ultrà, al quale siamo tristemente abituati. Il questore parla di un finanziamento ai teppisti. Io non voglio fare valutazioni politiche, non è questo il senso della mia testimonianza; ma mi chiedo quale sia il nome e il cognome del fantomatico finanziatore: ho visto coi miei occhi molti esponenti del centrodestra, alcuni con le mogli e non credo le avrebbero portate se avessero saputo cosa doveva accadere. Allo stesso modo è assurdo pensare che il finanziamento provenga dal centrosinistra, non avrebbe senso. Quindi chi? Forse il presidente Cellino voleva togliere di mezzo un personaggio più popolare di lui? O più semplicemente il questore non sa come giustificare quello che hanno fatto i suoi uomini? Questa testimonianza è fatta per farvi capire cosa veramente è successo venerdì notte. Certo, qualcuno dubiterà, qualcuno penserà che se la polizia mi ha fatto quello che mi ha fatto evidentemente me la devo essere cercata in qualche modo. Ma la verità è questa, le cose sono andate così ed è questo che dovrebbero dire i giornali e non fanno. Sono pronto a querelare la polizia e a combattere in tutte le sedi e in tutti i modi, non tanto per il pestaggio squadrista che ho subito, ma perché mi sento profondamente umiliato da questo abuso di potere, trattato come un teppista e mandato via a calci, calpestando in ogni modo la mia dignità. Il presidente Soru tira in ballo la solidarietà citando la costituzione. Dovrebbe però ricordarsi che la costituzione garantisce anche i diritti fondamentali dell'uomo e questi sono stati calpestati in un modo che fa invidia ad una dittatura. Non ce l'ho con i poliziotti, come ho detto sono sempre stato dalla loro parte e sono fermamente convinto che facciano il loro dovere eseguendo gli ordini. Il problema è chi questi ordini li impartisce. In linea di massima le disposizioni hanno carattere nazionale, poi a livello regionale si decide meglio come attuarle. Quindi se volete si può vedere un concorso di colpe tra poteri tanto facili da individuare che eviterò di citarli. Questa testimonianza spero abbia la massima diffusione in modo che tutti possano conoscere i fatti di quel venerdì. Non ci sono valutazioni politiche, non è nemmeno questione se sia giusto o no portare l'immondizia altrui in casa nostra. Il punto è che chi ci dovrebbe proteggere ci ha massacrato di botte senza una ragione. Non possono però tapparci la bocca e la diffusione via internet credo sia il metodo più efficace, quindi faccio affidamento su ognuno di voi, ringraziandovi anticipatamente. Riccardo |
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I tifosi del Lodi in casa |
I tifosi del Valdagno in trasferta |
1984/85 Roma/Como |
2007/08 Southampton/Blackpool "Tifosi accusati di "eccessivo rumore" Gli stewards del Southampton rimuovono due tamburi fatti entrare ai tifosi del Blackpool. Cliccando su questo link potrete andare sull'articolo originale dove c'è anche il video dell'episodio, con ciò che ne pensa il pubblico inglese del "modello inglese". |
1981/82 Roma/Juventus Lite per un panino con la frittata |
"Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un pò ti si mescola tutto in testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perchè l'Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l'Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo...Ok, va bene tutto, ma non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro. Come fai a capire quando mancano 3 minuti alla fine e stai 2-1 in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce, stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro nella testa. E poi il fischio dell'arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato l'elemento cruciale in tutto questo, rende la cosa speciale; perchè sei stato decisivo come e quanto i giocatori e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo?.....anzi è piuttosto confortante se ci pensi." | "Nessuno dei momenti che la gente descrive come i migliori della propria vita mi sembrano analoghi. Dare alla luce un bambino dev'essere straordinariamente emozionante, ma di fatto non contiene l'elemento cruciale della sorpresa, e in tutti i casi dura troppo a lungo; la realizzazione di un'ambizione personale - una promozione, un premio, quello che vuoi - non presenta il fattore temporale dell'ultimo minuto, e neppure l'elemento di impotenza che provai quella sera. E cos'altro c'è che potrebbe dare quella subitaneità? Una grande vincita al totocalcio, forse, ma la vincita di grosse somme di denaro va a toccare una parte completamente diversa della psiche, e non ha niente dell'estasi collettiva del calcio. E allora non c'è proprio niente che possa descrivere un momento così. Ho esaurito tutte le possibili opzioni. Non riesco a ricordare di aver agognato per due decenni nient'altro (cos'altro c'è che sia sensato agognare così a lungo?), e non mi viene in mente niente che abbia desiderato da adulto come da bambino. Siate tolleranti, quindi, con quelli che descrivono un momento sportivo come il loro miglior momento in assoluto. Non e' che manchiamo di immaginazione, e non è nemmeno che abbiamo avuto una vita triste e vuota; è solo che la vita reale è più pallida, più opaca, e offre meno possibilità di frenesie impreviste". |
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"Se non ti fosse già stata segnalata ti invio questa chicca: negli anni '70, quando cioè allo stadio ci andavano le famiglie con il panino con la frittata, la violenza era così poco presente che la PANINI nell'album calciatori 1970-71 pensò bene di inserire tra le vignette rappresentative del giuoco del calcio, oltre al fallo di mano e l'espulsione, la barriera o il rigore, anche le vignette del PESTAGGIO e dell'INVASIONE DI CAMPO !!!!! A questo punto la PANINI sta' istigando a delinquere tutti i collezionisti di vecchi album! DENUNCIAMOLA !!!!" |
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