"Le leggi inutili indeboliscono quelle necessarie"
(Louis C. Montesquieu)



 

 
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13576
Le partite gratuite per i minori degli anni 14
nella stagione di Serie A 2007/08... 
teniamo il conto!
1
Roma/Siena
ore 15.00
2
Roma/Dinamo Kiev
ore 20.45
3
Roma/S. Lisbona
ore 20.45
4
 Roma/Cagliari
ore 20.30
5
Roma/Udinese
ore 15.00
6
 Roma/Manchester Utd
ore 20.45

IL BLOG DI CRISTIANO MILITELLO
DOVE SEGNALARE I SOPRUSI
http://blog.striscialanotizia.fabbricadigitale.it/

Il sito viene aggiornato ogni sera, verso la mezzanotte o poco dopo. 
A volte anche verso le 15.00. Il sabato non ci sono regole. Dopo le partite, le foto vengono inserite dopo circa due ore, salvo imprevisti.

"Non sempre i ribelli possono cambiare il mondo.
Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli"
(Alain de Benoist)
Daspa il giocatore
Giustizia per
Gabriele Sandri


30 novembre: prima che mi dimentichi: per la Roma a Parigi, scrivere a circospetto@hotmail.com.
Poi, finalmente on line le fototifo di Dynamo Kyiv/Roma.
Da Pisa: "Premessa: L'episodio a cui si riferiscono è accaduto sabato in Chievo Verona - Pisa. I tifosi pisani avevano messo uno striscione quadrato di circa un metro per lato con scritto : "Giustizia per Gabriele. Mau Ovunque" Mau è un ragazzo pisano morto allo stadio di La Spezia a causa delle negligenze
dei soccorsi, caso archiviato senza spiegazioni.. cmq..Dopo che hanno affisso questo striscione i poliziotti sono entrati in curva e hanno ordinato di togliere lo striscione altrimenti avrebbero caricato. I capi ultras hanno provato a spiegargli che non c'era niente di male, che era solo un messaggio di solidarietà per un ragazzo che se n'era andato, però i poliziotti si preparavano a caricare anche se non c'era il minimo pericolo per l'ordine pubblico.
Questi 100-150 Ultras allora hanno preso lo striscione, lo hanno arrotolato, sono rimontati sui pulman e sono ritornati a Pisa senza che nessuno glielo
avesse ordinato.
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28/11/2007 ore 18:34 - Comunicati della Curva Nord "Maurizio Alberti"
Comunicato sui fatti di Verona
La Curva Nord "Maurizio Alberti" intende precisare i fatti incresciosi accaduti sabato a Verona: come largamente preannunciato, siamo entrati mezzora prima
dell'inizio partita e abbiamo attaccato uno stendardo ("giustizia per gabriele"- piccolo e non autorizzato) e abbiamo incominciato ad intonare i nostri
cori. L'intenzione era di cantare fino al fischio di inizio per poi rimanere in silenzio per 90 minuti. Ad un certo punto abbiamo visto decine di celerini
in tenuta anti-sommossa sbucare dalle entrate della curva al grido: "o levate lo stendardo per Gabriele o carichiamo tutta la Curva". In quel momento in
curva c'erano anche bambini, donne e anziani. Per evitare un massacro ed evitare di essere strumentalizzati proprio nel giorno del silenzio per
Gabriele, abbiamo levato lo stendardo e siamo usciti dallo stadio. Chiaramente la notizia a carattere nazionale non è stata riportata e poco anche a carattere
cittadino. Per noi invece questo fatto è gravissimo e siamo convinti che se non avessimo levato lo stendardo e la celere avrebbe caricato si sarebbe parlato di
tafferugli procurati dagli ultras pisani, di terrorismo e di attacco alle forze dell'ordine. PER UNA VOLTA abbiamo preferito andar via piuttosto che essere
strumentalizzati proprio nel giorno del ricordo di Gabriele Sandri e piuttosto di vedere la testa della gente spaccata per aver commesso "il gravissimo reato" di aver chiesto giustizia per un ragazzo assassinato da un colpo di pistola alla testa.
Siamo veramente stanchi di questi soprusi e siamo nauseati da tutta questa ipocrisia. NON BISOGNA CHIEDERE IL PERMESSO A NESSUNO PER CHIEDERE GIUSTIZIA PER UN RAGAZZO MORTO A 26 ANNI IN QUELLE TRAGICHE CIRCOSTANZE... GIUSTIZIA PER GABRIELE
Curva Nord "Maurizio Alberti"- Pisa Link: http://www.svitatipisa1990.info/new.php?id=744
Poi,  mi vengono segnalati incidenti a Madrid prima della partita di Coppa Uefa Atletico Madrid/Aberdeen:
Undici feriti in una rissa nei dintorni del Calderon.
Nella rissa, che ha richiesto l'intervento della polizia, sono state lanciate bottiglie ed altri oggetti contundenti, ciò giustifica che le lesioni siano localizzate alla testa e alle mani ad eccezione di una che è stata una distorsione alla caviglia.
Undici feriti lievi per contusioni è stato il bilancio degli scontri, fra tifosi dei clubs Atletico de Madrid ed Aberdeen, avvenuti prima della partita di Coppa Uefa nello Stadio Vicente Calderón. Nella rissa, che ha richiesto l'intervento della polizia, sono state lanciate bottiglie ed altri oggetti contundenti, ciò giustifica che le lesioni siano localizzate alla testa e alle mani ad eccezione di una che è stata una distorsione alla caviglia. Ciò è stato riferito all'agenzia EFE dal portavoce dei servizi di Emergenza di Madrid. Tutti i feriti sono stati curati nel luogo in quello che si può definire un intervento "abituale" in una partita di calcio di queste caratteristiche.
Qui sotto c'è il link al video:
http://www.ono.com/presentation/default.asp?play=true&guid={117EBE54-8B23-42E9-BA75-BE2344BDA30C}
E-mail da Torino: "Ciao Lorenzo, sono Federico dei Drughi Ponente,ti avevo già scritto ai tempi della morte di Raciti ora ti riscrivo per segnalarti un fatto altamente schifoso successo domenica a juve-palermo. Come avevamo stabilito curva Sud e curva Nord rimangono vuote e in silenzio per tutta la partita con tanto di striscioni per Gabriele (ti allego le foto della curva sud),l'atmosfera silenziosa veniva interrotta dai juve juve fatti dai distinti,che giustamente non cantano mai mentre oggi cantavamo..che bravi tifosi...di merda..resta che gli ultimi dieci minuti si decide di cantare gabriele uno di noi..ed ecco il fattaccio...lo stadio ci fischia!! incredibile mai mi sarei aspettato una cosa così schifosa e infame dai distinti,dove sono i media ora?ah già non si è fischiato il maresciallo (applaudito durante il minuto di silenzio anche dalle curve,anche se mi chiedo ancora dov'è il minuto di silenzio per Gabriele..) allora va bene?ti mando anche il link di youtube dove si sentono i fischi.. http://it.youtube.com/watch?v=5MKLAQUyCHA
direi che l'opinione pubblica è sempre più scarsa..mi viene da vomitare.. Un saluto Fede"
Devo dirti la verità Federico: la cosa non mi stupisce più di tanto e sono certo che potrebbe accadere in qualsiasi stadio. C'è una totale distinzione tra due categorie diverse di tifosi di calcio. Ti invito a leggere l'articolo mandato qualche tempo fa che si intitola "La giusta distanza". Lì c'è già tutto.
Credo sia impressionante l'eco che ha avuto l'omicidio di Gabriele Sandri, come dimostrano le altre foto qui sotto:

Juventus

Juventus

Rapid Wien

Bellinzona

Steaua Bucarest

Nantes

Lucerna

Panathinaikos

Lazio

Bosnia

Chiasso

Grasshoppers

Olympique Lyonnais

Munchen 1860

Olympiakos

Neuchatel Xamax

Sporting Gijon

Real Zaragoza

Sassari

Losanna Hockey Club
Omaggio video dall'Ungheria:

Kosice

Kaiserslautern

Kaiserslautern

Kaiserslautern
Una e-mail: "Ciao Lorenzo, navigando sul web ho trovato questo artcolo sul derby siciliano di domenica.
Catania-Palermo: chiuso il settore ospiti
La vedova Raciti: "Bisognava intitolare lo stadio a mio marito"
Domenica si gioca Catania-Palermo. Sfida che torna a quasi dieci mesi da quel maledetto 2 febbraio, giorno degli incidenti fuori dal Massimino, prima del derby siciliano, incidenti nei quali rimase ucciso l'ispettore capo di Polizia Filippo Raciti. Domenica lo stadio di Catania ospiterà soltanto i tifosi locali. Chiuso il settore ospiti (riservato per l'occasione alle scolaresche e ai ragazzi della scuola calcio del Coni), per decisione dell'Osservatorio del Viminale. I tifosi del Catania potranno acquistare un solo biglietto a testa, con il divieto di cedere il proprio tagliando. I biglietti saranno venduti solo nella provincia di Catania. Vietata la diffusione attraverso circuiti telematici, e fino alle 19 del giorno precedente il match.
Provvedimenti che non soddisfano la vedova dell'ispettore ucciso, Marisa Grasso. "Domenica non andrò allo stadio perché non voglio subire altro dolore non vedendo onorata la memoria di mio marito. A mio parere la città doveva rispondere con un gesto di responsabilità, civile, educativo, rispettoso e dovuto intitolando lo stadio, prima di questo derby, all'ispettore capo Filippo Raciti".
"La decisione dell'Osservatorio la ritengo dunque non completa, perché si poteva agire in due modi. Se fosse stato intitolato lo stadio a mio marito, le porte dovevano essere aperte a entrambe le tifoserie che, a loro volta, dovevano rispondere con messaggi di civiltà. Ma visto come sono andate le cose penso che dovesse rimanere chiuso".
Mio commento personale a margine; invece di chiedere di intitolare lo stadio al marito io chiederei la verità sulla sua morte. saluti, Marco
Credo la sappia. E' per questo che chiede l'intitolazione dello stadio.
Iniziamo con l'argomento del giorno. Ogni volta che mi viene chiesto di pubblicare un comunicato ufficiale già so che debbo stare al PC molto più tempo del previsto. Non potendo fare le 4 di mattina ho fatto quel che ho potuto:
"Ciao Lorenzo,sono Andy. intanto buongiorno.....
ho letto il comunicato sul tuo sito,ma non facendo parte di nessun gruppo mi chiedevo se il comunicato appartiene a tutti i gruppi o solo la parte bassa....
magari per una volta si riuscisse davvero a lasciarla interamente vuota la sud... complimenti per il sito..se hai tempo risp.. saluti".
Il comunicato l'ho letto come tutti. Mi sembra di capire, e non credo di sbagliarmi, che si tratti di una scelta di tutti i gruppi della Curva Sud, altrimentim il comunicato avrebbe riportato i nomi dei gruppi che lo proponevano. La scelta del Circo Massimo immagino suia per evitare strumentalizzazioni della stampa che non perderebbe l'occasione per inventarsi picchettaggi, donne picchiate e bambini in lacrime stuprati dagli ultras. Questa intelligente scelta fa sì che il comunicato possa essere o meno condiviso, ma non toglie di certo la libertà di entrare in curva o non entrarvi.
"Ciao Lorenzo,
ho appreso dal tuo sito la decisione dei gruppi della Sud di non entrare Domenica con l'Udinese, approvo la scelta,aderirò alla forma di protesta,ma non posso negare la tristezza che ho dentro...
Rimane fuori mi fa male,sto scegliendo autonomamente di non entrare,ma non so perchè ho la sensazione che fuori non mi ci sto facendo da solo.Coloro che regolano,decidono,fanno leggi,decidono se sei a rischio 1,2,3,4,5,200,700,...sono loro a farmi fuori.
Paradossalmente riacquisto un po di felicità...se sono loro ad allontanarmi,riesco a dare un senso alla mia scelta.
Triste perchè fuori,felice perchè fuori.
Oggi,dopo aver letto il comunicato,mi è venuto in mente che Domenica c'è l'ingresso gratuito per i bambini,per molti di loro sarà la prima volta allo stadio.Ho ripensato al giorno in cui ho varcato per la prima volta i cancelli dell'Olimpico...i bambini che Domenica andranno allo stadio non vivranno le mie stesse emozioni.
Avevo 7 anni,la prima volta fù in Tribuna Tevere...avevo lo sguardo fisso alla Sud,con i suoi colori,le sue bandiere,i suoi tamburi,la sua gente...avevo solo 7 anni ma già volevo entrare in quel mondo.
Fù cosi che mi innamorai definitivamente della Roma,della Sud...i bambini di Domenica cosa vedranno?
Un ambiente freddo,senza alcun colore,nessun coro,niente di niente...non si innamoreranno.
Ha vinto la tristezza...
Marco
Già so cosa accadrà domenica. Ne sono certo al 1000 x 100. E sarò sempre più felice di stare dall'altra parte. I miei bambini li porterò quando tutto tornerà come prima, cioè mai.
"Ciao Lorè volevo solo farti notare una cosa...stavo vedendo il tgsport di raidue, quando parte il servizio su roma udinese (mi sembra di Mattioli) quando alla fine se ne esce dicendo " per quanto riguarda il tifo poteva essere l'occasione per vedere entrambe le tifoserie, cosa che succede di rado in questo periodo, ma i tifosi della Roma, in memoria di Gabriele Sandri, diserteranno  la curva per darsi appuntamento al circo masimo dove non ci saranno maxischermi ma solo radioline.... peccato si è persa una buona occasione per ricominciare...."
MA COME???? prima vogliono allontanare questi famigerati ultras-teppisti-violenti-terroristi-rovinacalcio dallo stadio, e poi il giorno che decidono di non esserci si recrimina perchè non ci saranno??? MA QUESTI STANNO FUORI????? non ho più parole per definire questi beceri-pseudo-giornalisti.....
Riccardo". Pochi commenti alla e-mail. Ancora una volta, per sempre, in eterno: sono sideralmente opposto a questa gente.
Altra e-mail: "Bene il sito, ottima la poetica della nostalgia e della romanità, benissimo le proposte per il ritorno al calcio vero, e l'importanza data alla storia, ai colori delle maglie, etc.. Benissimo anche la dimensione sociologica e, diciamo così, filosofica legata alle devianze della "società del business" - che meglio sarebbe chiamare col nome più rappresentativo di società degli affaristi e dei truffatori. L'unica cosa che non condivido è il concetto stesso di "ultras", ormai
assai lontano da qualunque significato innocente, e invece evocativo del  tifo organizzato, che ha la smania di rendersi protagonista molto al di là  della passione pura e semplice. Essendo un libertario convinto, trovo anch'io insopportabili tutte le sindromi repressive e i divieti portati a sistema, e anch'io trovo
malinconiche le gradinate prive di colori e di bandiere: ma trovo ancora  peggiori le malefatte dei gruppi ultras - o sedicenti tali - che hanno trasformato gli stadi e i loro dintorni in campi di battaglia. Una lotta contro l'inettitudine della polizia, contro l'affarismo e tutto il resto non può essere circoscritta al fenomeno calcio, né essere portata avanti mescolando valori veri e puliti con la torbidezza di certi circoli del tifo organizzato: si fa un torto al tifo pulito, e si fa un torto ai contenuti civili e politici di quella lotta. Io credo. Saluti cordiali  - piero dm
Gentile Piero, i complimenti sono sempre piacevoli. L'unica cosa che - a mia volta - non condivido è che la fenomenologia della violenza sia nata oggi. Il mio sito evidenzia gli aspetti positivi dell'essere ultras - che intendo come supertifoso della squadra e non supertifoso di se stesso, se non in seconda battuta - e le distonie di chi prende provvedimenti che penalizzano il tifo colorato, senza comunque risolvere il problema della violenza. Probabilmente il difetto è quello di fare poca autoritica, del resto ci pensano i 30 quotidiani nazionali e locali (oltre a svariate reti televisive) a bilanciare il tutto.
E per finire, questo sito lo ha fatto un ultras, nel senso che sopra ho riferito.
"Noi da ULTRAS ci rendiamo conto della mondezza che ormai è diventato il nostro calcio,ma pensiamo anche che questo sciopero indetto dalla Curva Sud per domenica 2 (gara Roma-Udinese) non serva a molto perchè sarebbe come lasciare la Roma. La Sud da a loro la forza e l'orgoglio di esultare al momento della rete,e se noi ce ne andiamo al Circo Massimo per protestare, non risolviamo niente,preferiremo stare nella Sud a guardare la partita e magari lasciare anche metà curva vuota ma la Roma va sempre seguita. Noi con questo non vogliamo essere dei rivoluzionari che cambiano le idee ma vogliamo solo dare il nostro punto di vista su questa vicenda. Ormai il calcio è diventato un calcio industria,e se noi disertiamo la Sud sarebbe dare un punto a favore alla repressione ultras. Con questo concludiamo dicendo domenica allo stadio bisogna dare il nostro appoggio alla squadra e insultare sempre più (censura).
Ognuno ha il suo punto di vista, ovviamente, su come protestare contro lo stato delle cose...
"ciao lorenzo, spero  vivamente che domenica riusciremo a lasciare la Sud vuota, se non ci riusciamo stavolta non riusciremo mai più penso. Non possiamo continuare a sottometterci ai loro sporchi interessi, alle loro inutili leggi, alla loro stupida repressione....la morte di Gabriele brucia ancora e nel cuore di ogni ultras ci vorrà tempo prima che un pò si plachi questa rabbia. Facciamo rumore con il nostro silenzio, creiamo disagio con la nostra assenza... dai gruppi è arrivato un segnale forte,CURVA SUD unita e compatta, facciamo trovare pronti,e godiamoci roma-udinese nella suggestiva cornice del Circo Massimo e.....il pallone lo porto io!
Mi scrive Michele: "Ciao Lorenzo, sono Michele. Nel rinnovarti gli ormai scontati complimenti per il sito, e nel domandarmi come tu faccia a mantenerlo così aggiornato e a rimanere al passo con i tempi e con le miliardi di e-mail (semplice: non dormo) , volevo segnalarti innanzitutto un fatto relativo alla partita Dinamo Kiev - Roma. Al goal del 1 a 3 di Bangoura, da una delle angolazioni del replay, mi è sembrato di vedere esultare sullo sfondo un agente della polizia....se avrai voglia e tempo verificalo guardando i video su youtube.
Ora passiamo ad un argomento serio: rispetto, ma non condivido la scelta di mostrare ancora ribrezzo e disdegno per ciò che è accaduto al povero Gabriele. L'11 novembre successe il fattaccio. Il giorno successivo si è parlato dell'omicidio. Già 2 giorni dopo nn si parlava più della morte di un giovane tifoso innocente, ma si buttava merda sopra la reazione degli ultras a Roma, Milano e Bergamo. La settimana dopo: il nulla. Ora, a distanza di nemmeno tre settimane si è totalmente dimenticato tutto. L'omicidio di Meredith, la ragazza americana uccisa a Perugia la notte di halloween (31 ottobre, ben 11 giorni prima), è tutt'oggi sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. Concordo nel ritenersi estremamente umiliati e schifati da tutto questo. Concordo nell'essere ribelle fino all'ultimo giorno, nel rifiutare fino in fondo queste leggi che a definirle oppressive gli si fa un complimento. Ma non credo che nel lasciare la Curva Sud, il cuore e l'anima del tifo giallorosso, vuota possiamo dimostrare qualcosa, anzi, così gliela diamo vinta. Realizziamo il loro sogno: Cacciarci, e non allontanarci, dagli stadi. Inoltre puoi spiegarmi come mai i laziali, direttissimi interessati, hanno presenziato lo stesso in Nord ieri sera? Finchè si organizzeranno sit-in e cortei di qualsiasi genere in qualsiasi posto sarò in prima fila a combattere insieme, ma non ha veramente senso non cantare e non colorare la nostra amata Curva Sud. Un grande saluto. Non so quello che hanno fatto i laziali e, ovviamente, questo deve poco importare... Ognuno tiene il comportamento che crede in base alla propria legge morale e alle sue convinzioni. L'unica cosa che mi provoca ribrezzo sono gli insulti da parte di molti tifosi che criticano la scelta: sono assolutamente certo che se in Curva Sud domenica dovesse partire un coro per Gabriele Sandri, gli spettatori-bene fischierebbero, così come per il minuto di silenzio per Raciti alcuni tifosi girarono le spalle.
So che molti tifosi non ce la faranno a stare fuori e a compiere una scelta così radicale, del resto il comunicato viene da quei gruppi che si definiscono ultras.
Poi:
"Ciao Lorenzo...ti scrivo per sfogarmi un pò analizzando questo periodo storico che stiamo affrontando.innanzitutto è assurdo che già non si parla più di Gabriele(R.I.P.) e del suo assassino(anche se già dopo due giorni non sene parlava più),ma si preferisce oscurare il tutto con il solito problema della violenza negli stadi,facendolo passare come primo problema in Italia e facendo finta di saper affrontarlo e risolverlo,senza pensare che in Italia ci sono cose ben più gravi prima da affrontare come corruzione,pedofilia,sicurezza e chi più ne vuole ne metta.tutto questo non risolverà MAI niente,anzi...il problema di sempre in Italia è la mancanza di responsabilità da parte dello Stato o dei privilegiati...a rimetterci sono sempre i soliti...nel senso che se io domenica vado allo stadio a spaccare la testa ad un altra persona, so che potrei prendermi le dovute conseguenze.ma se un poliziotto abusa di potere (allo stadio,per strada,in un autogrill...)sa che molto difficilmente gli succederà qualcosa...ci sarà sempre qualcuno che farà sparire le prove,o qualcuno che non si sa per quale motivo (ah forse perchè "La legge è uguale per tutti")lo scagionerà da qualsiasi pena.questo non è un pensiero o un'ipotesi,ma è la verità che mi hanno messo in testa con i fatti,dopo la morte di Carlo Giugliani, dopo Gabriele e dopo mille altri fatti (vedi il capo dei vigili a Roma)...e quello che mi fa più schifo è che è tutto già sistematico che si ripete ogni volta...ci hanno riempito la testa di cazzate per un'intera settimana con gente accusata di terrorismo e non sappiamo ancora cosa significa la parola Giustizia per i fatti di Gabriele...loro pensano che un giorno avranno il loro amato stadio commerciale e con i tifosi(se così possiamo chiamarli)che si abbracceranno tutti insieme in un Catania-Palermo:un'isola felice per gente finta senza passioni e valori...purtroppo finchè esisteremo tutto questo non potrà mai accadere...noi ci saremo sempre perchè il calcio ci appartiene e senza di noi non esisterebbe...mettetevelo in testa!LA NOSTRA PASSIONE SARA' SEMPRE PIU' GRANDE DELLA VOSTRA REPRESSIONE...
GIUSTIZIA PER GABRIELE".
"Ciao Lorenzo, sono Fabio della prov. di bari e grande tifoso della Lazio. Ti ho scritto non per parlare di calcio..ma di una cosa che è più importante: la solidarietà in questo momento. Graze per la solidarietà mostrata in questo momento brutto per noi tifosi ma in generale per tutti gli ultras italiani. I veri uomini si vedono nei momenti di difficolotà e voi siete uomini veri!!! Ho letto appena adesso il vostro comunicato in cui dirte che per ricordare Gabriele lascierete la curva sud vuota: questo è un gesto che vi fa onore!!!! Grazie di tutto". Chi vivrà vedrà.

29 novembre: anzitutto, ricevo a pubblico questo comunicato:
"Tifoso della As Roma, Ultras della Curva Sud, semplice utente di questo calcio industria o illuso e romantico sostenitore di un ideale e di uno stile di vita, a te rivolgiamo queste righe per spiegare il perchè, domenica prossima in occasione di Roma -Udinese, la Curva Sud dovrà rimanere vuota di passione e di persone.
La morte di Gabriele Sandri sembra si stia dimenticando, superata e sepolta da un sistema deviato che salvaguarda se stesso ed i propri interessi a discapito di tutto il resto.
Tutto viene e sarà stravolto, distrutto e ricostruito con l' unico obiettivo di essere strumento per i classici e soliti giochi di potere; 
è quello che sta accadendo, ora come sempre.
In un paese dove " la legge è uguale per tutti ", ma non tutti sono uguali davanti alla legge, siamo ancora una volta spettatori di una nuova ingiustizia e, di vederci ennesimamente puntati contro i 
riflettori di un opinione pubblica strumentalizzata da stampa, massmedia e lobby di potere.
L' Ultras va eliminato, perchè le curve sono oasi di pensiero libero e non omologato, in una società vuota di valori e lobotomizzata; sono un terreno non ancora massificato ed instradato nei soliti binari degli interessi, un terreno che non fa certo comodo a chi tutto controlla.
C' erano una volta le coreografie, i colori, le bandiere e gli striscioni, ricordi di una curva che ci hanno accompagnato da sempre e che oggi con tutta questa repressione diventeranno sempre più ricordi sbiaditi.
Da qui oggi nasce la nostra riflessione e presa di coscienza che ci porta a rimanere fuori, non solo dalla Curva ma anche da questo stato di cose; ed è quello che chiediamo ad ognuno di voi, di riflettere, ricordare e iniziare a comportarsi come ognuno ritiene più giusto in un momento decisamente delicato.
Non ci troverete fuori i cancelli della Sud domenica, perchè a qualcuno farebbe comodo dire che la nostra prepotenza ha lasciato la curva vuota e, per non far parlare ancora chi dovrebbe una volta tanto nella vita farsi da parte, almeno ora. 
L' unica possibilità per salvare la propria dignità e i propri diritti, passa attraverso la scelta di ognuno di noi che siamo allo stesso tempo complici e vittime di questo circo, che lasciato solo è destinato ad estinguersi.
L' appuntamento è domenica alle 14 al Circo Massimo con sciarpe e bandiere uniti nel pensiero, nella passione e negli ideali per tifare la nostra Roma........visto che di circo si parla.

 CHE OGGI LO SPETTACOLO ABBIA INIZIO...
      MA SENZA DI NOI!

                            I GRUPPI DELLA SUD"

Dopo di ciò, iniziamo con le -mail:
"Ciao Lorenzo ho da poco appreso la notizia del settore ospiti dello stadio Massimino di Catania dove i tifosi Palermitani non potranno assistere alla partita.Non capisco dove è stato lo sbaglio nostro?!Non ci siamo resi protagonisti di incidenti ,di altre cose ben più gravi,ci siamo calati le corna con le nuove leggi repressive,facciamo sacrifici pur di non far mancare il nostro apporto alla squadra per poi vedere chiudere o sbatterti una porta in faccia,forse a quanto ho capito nemmeno potremo andare in tribuna perchè vogliono vedere la carta d'identità con il luogo di nascita che deve essere tra Catania e provincia.Anche i tifosi catanesi quest'anno non hanno combinato casini.Credo che c'è la meritavamo questa trasferta?!La verità è che hanno paura che succeda un'altra cosa grave,ma avendo queste paure il calcio chiude.Ieri sera a Milano c'erano 20.000 interisti e 5.000 turchi ,tutti gli stadi europei erano strapieni;ora è inutile che ci vengano a prendere per il culo a noi tifosi dicendoci che gli stadi in Italia si stanno ripopolando,non siamo idioti e non siamo nati ieri,gli stadi italiani sono diventati di una tristezza inaudita. Saluti da un ultras Palermitano e fiero di esserlo fino alla morte.In bocca a lupo per la tua Roma.ciao!".
Da Milano: "Ciao Lorenzo, ti scrivo x un piccolo aggiornamento.....ieri sera sono stata al Meazza a vedere l'Inter......e questa volta la carta d'identità mi è stata chiesta una volta sola...ma guardano solo il nome non la aprono neanche per vedere se sei tu davvero..!!!!....Passato questo controllo e prima dei tornelli sono stata invitata a togliere il tappo alla bottiglietta dell'acqua, invito fatto da 2 poliziotti, ho dovuto aprire la mia borsa piccola e fare ciò.....ma mi chiedo dato che sono persona piuttosto normale....come ti ho detto no "sfegatata"...avevo sciarpa e guanti della mia squadra...che c'era bisogno di farmi aprire la bottiglia......premettendo che uno se vuole si porta il tappo da casa e la richiude!!! Comunque ieri sera la curva..no striscioni..si alle sciarpe....... si al tifo ..ai cori ecc......così come tutto lo stadio. Ciao...e complimenti ancora x il sito.......Antonella".
Poi la segnalazione di un articolo (fonte: denaro.it), con relativo commento di TM:
"Sarà realizzato ad Arzano e sperimentato, a partire da dicembre, allo Stadio Friuli di Udine, il passaporto che permetterà ai tifosi l'accesso agli stadi. La card conterrà un microprocessore e un'antenna per la trasmissione dei dati in radio-frequenza (RF-Id - Radio Frequency Identification). La notizia è stata data ieri ad Arzano in occasione dell'inaugurazione della nuova fabbrica Gep, la prima in Italia e una delle quattro nel mondo in grado di produrre i semi-lavorati (paper-lam) per la realizzazione dei passaporti elettronici.
Parte a dicembre dallo stadio Friuli di Udine e durerà fino alla fine del campionato di calcio la sperimentazione del PassaSport: un passaporto per l'accesso agli stadi dedicato al tifoso, contenente un microprocessore e un'antenna per la trasmissione dei dati in radio frequenza. Un esperimento d'attualità che si collega alle iniziative messe in atto per scoraggiare la violenza negli stadi e quindi alla necessità di controllare in qualche modo gli accessi. Franco Soldati, presidente dell'Udinese, e Paolo Pepori, amministratore delegato di Gep, hanno siglato l'accordo ad Arzano in occasione dell'inaugurazione della nuova fabbrica Gep, che opera nel campo della tecnologia e della sicurezza alla presenza del ministro delle Riforme e dell'Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais e del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino (vedi riqadro in pagina).
"Da sempre - afferma Soldati, che ha anche mostrato un prototipo del passaporto - la nostra società è in prima linea quando si tratta di innovazione tecnologica applicata al mondo del calcio. E' un progetto interessante. Come Udinese abbiamo accolto favorevolmente questo tipo di sperimentazione, ritenendola utile in prospettiva per migliorare e ottimizzare l'accesso allo stadio dei nostri tifosi".
"Sono convinto - ha aggiunge Paolo Pepori, amministratore delegato di Gep - che un uso appropriato della tecnologia debba semplificare e, dove possibile, rendere più sicura la vita del cittadino. Il PassaSport ne è un esempio. Utilizza, infatti, la stessa tecnologia del passaporto elettronico, garantendo lo stesso livello di sicurezza nella identificazione della persona e gli stessi dispositivi contro la falsificazione. Inoltre, rende più veloce e fluido l'accesso agli impianti sportivi".
L'accordo Udinese-Gep riguarda, inizialmente, la realizzazione in via sperimentale dei PassaSport per i giornalisti accreditati allo stadio Friuli. Uno dei varchi di accesso sarà attrezzato con un'apparecchiatura palmare dotata di antenna e radiofrequenza e un software di lettura. Il possessore dei PassaSport si presenterà al varco e il personale ad sdetto potrà rilevare in pochi secondi le generalità del proprietario e l'autenticità del documento. Ciò - è stato sottolineato - avverrà senza la necessità di inserire il PassaSport nel lettore ma semplicemente avvicinandolo attraverso la tecnologia di prossimità, a circa 20 centimetri. I risultati saranno un abbattimento dei tempi di accesso all'impianto, nonché un controllo più accurato dei frequentatori dello stadio.
I dati anagrafici necessari all'identificazione saranno inseriti nei PassaSport, "in assoluta sicurezza e con il consenso esplicito del tifoso", presso la nuova fabbrica di Gep e criptati, al fine di evitare la falsificazione e garantire la privacy del possessore".
QUALCHE COMMENTO PERSONALE
1)io uso il passaporto, quello vero,  PER LAVORARE e per andare in paesi che in genere sono governati o da dittatori o da generali dell'esercito (ok il tipo di lavoro l'ho scelto io ma questo per darti un idea di cosa identifico io con il passaporto e di che modello vogliono adottare negli stadi in italia)
2)chi rilascia il passaporto (quello vero)? LA QUESTURA! ora sara' anche una cazzata linguistica,  avrebbero anche potuto chiamarlo in altro modo (smart card del tifoso etc) che la sostanza non cambia, ma questa subconscia associazione mi lascia molto molto perplesso....".
Qui sotto un articolo di "Linea" del 25 novembre 2007:

Wuppertaler

Wien

Wien

Sydney FC

Sydney FC

Freiburg

Dynamo Kyiv e Roma

Bayern Munchen

Bayern Munchen

Atletico Madrid

Atletico Madrid

Linz

Linz

Ajax

Sambenedettese

Grasshoppers
A completamento della rassegna di foto, mi viene poi inviato questo pensiero, tratto da un forum:
"Dedicato a chi domenica scorsa se la ricorderà per sempre. Dedicato a chi non è riuscito a trattenere le lacrime e non ne ha provato vergogna. Dedicato ai ragazzi che muoiono ammazzati mentre dormono o mentre compiono il loro dovere di cittadini, oppure mentre se ne stanno tornando a casa con le mani ficcate in tasca. Dedicato a chi domenica mattina ha subito scritto o detto che si trattava di banda Noantri, che l'auto del ragazzo ammazzato era piena di armi, di esplosivo, che il ragazzo ammazzato era un teppista con un passato becero: voi. Siete. m@@@@.
Dedicato a chi ama il calcio. Dedicato a chi pensa che quei maledetti 90 minuti possano anche valere un'esistenza intera. Dedicato a chi le più intense emozioni della propria vita le ha provate dentro a uno stadio e così anche le delusioni più appuntite. Dedicato a chi ha perso un padre o un familiare e, ricordandolo oggi, è comunque legata al calcio la prima immagine che gli viene in mente. Dedicato a quelli che Nick Hornby è il miglior scrittore vivente, anche se non lo hanno mai letto. Dedicato a chi tra una serata con la donna della propria vita e la partita sceglie comunque e sempre quei novanta minuti maledetti.
Dedicato a chi parla con i terzini. Dedicato a chi non ha paura di cominciare un coro allo stadio. Dedicato a chi i tornelli gli fanno cagare. Dedicato a chi c'è stato 100 volte in quegli autogrill e sa che se 99 volte va tutto bene, basta una sola c@@@@ di volta in cui uno alza le mani o la voce, per leggere il giorno dopo sui giornali che i tifosi sono sempre gli stessi e che bisognerebbe vietare le trasferte. Dedicato a chi non può più entrare allo stadio perché ha scelto di non fare un passo indietro. Dedicato a tutti i forcaioli che non hanno mai conosciuto un carcere. Dedicato a chi s'è fatto mesi dentro senza un perché, mentre altri sguazzano tuttora in una poltiglia schifosa che si chiama impunità. Dedicato a chi si nasconde le facce dietro le sciarpe e il lunedì mattina presto va a lavorare in fabbrica in tram perché il Suv non ce l'ha mai avuto e mai ce lo avrà. Dedicato a chi ha sfondato quei vetri a Bergamo perché non si giocasse una partita di plastica, macchiata di sangue, ipocrisia e menzogna.
Dedicato a chi, come noi, s'è sentito in dovere, domenica sera, di incontrarsi tutti insieme da qualche parte, come dopo l'11 settembre, quando ci si chiamava a vicenda per sapere se andava tutto bene e per capire cosa sarebbe stato giusto fare. Dedicato a chi non è mai stato razzista e mai lo sarà, epperò durante quei maledetti 90 minuti non c'è un nero che non sia un negro dimmerda esattamente come non c'è un pelato che non sia malato di leucemia. Dedicato a chi dice le parolacce e a chi non gliene frega un c@@@@ di vedere i bambini sulle spalle dei papà allo stadio. Dedicato ai caffè borghetti, uno duemila, tre cinquemila. Dedicato a chi non ha voglia di uscire, la domenica sera, se la propria squadra le ha prese.
Dedicato a tutti quelli che il calcio non sarà mai solo uno sport. Dedicato a quelli che se non ci stanno due porte alle estremità, nemmeno lo chiamano SPORT. Dedicato a quelli che pure sul 5-1 per gli altri non lasciano il proprio posto allo stadio. Dedicato a quelli che non mangiano prima di un derby. Dedicato a quelli che vanno in trasferta: non riusciranno mai ad impedircelo, perché ci mischieremo, ci nasconderemo, ci guarderemo le partite arrampicati sugli alberi, sui piloni dell'elettricità, dappertutto, perché potrete levarci la vita da 80 metri di distanza ma non quei 90 minuti. Dedicato a chi passeggia per le strade della città ospitante cercando quel ristorante che gli hanno consigliato in curva la domenica prima. Dedicato ai viaggi di ritorno. Dedicato a chi guida. Dedicato a chi dorme. Dedicato a chi lo sa che non esiste nessuna grande opera d'arte al mondo e nella storia dell'umanità che possa dare la medesima emozione che corre sul filo tra il momento in cui l'arbitro fischia il rigore e l'attimo in cui il tuo giocatore si leva le mani dai fianchi.
Dedicato a chi davanti a una carica della polizia non ha mai fatto marcia indietro. Dedicato a chi marcia dietro gli striscioni invece di criticare dalla poltrona del salone. Dedicato a chi è tornato a casa con le ossa rotta. Dedicato a chi a casa non c'è tornato più. Dedicato a chi ha detto no a matrimoni e amici per esserci. Dedicato a chi ha capito qualcosa in più della propria esistenza al minuto 94.
Dedicato a chi pensa che ogni calcio d'angolo possa diventare goal. Dedicato a chi ha visto passare i più grandi calciatori del mondo nella propria squadra e oggi si abbraccia per un gol di Stendardo. Dedicato a chi esulta stretto a perfetti sconosciuti. Dedicato a chi ha pianto e riso a crepapelle e che oggi non ha un solo ricordo che non sia legato in qualche modo a una partita di pallone. Dedicato a chi pensa che le donne non ne capiscano un c@@@@. Dedicato a chi non ne vuole sapere la domenica. Dedicato a chi ci spende tempo, soldi e battiti di cuore nonostante lo schifo che c'è dietro.
Dedicato a chi rallenta sempre, in macchina, quando passa davanti a un campetto di m@@@@ dove stanno giocando una partita di m@@@@ di cui si parlerà fino a giovedì. Dedicato a chi non sa niente di Londra, Madrid e Barcellona fatta eccezione per lo stadio. Dedicato a chi si manda gli sms dopo un gol con dentro scritto semplicemente: "Goooooool!". Dedicato a quelli che si danno appuntamento al bar. Dedicato a quelli che al bar ci rimarranno per sempre. Dedicato a tutte le sconfitte che ci siamo infilati nel culo per poi fottercene una settimana dopo, come se mai niente fosse accaduto. Dedicato a chi se lo sentiva. Dedicato ai profeti del pronostico.
E' dedicato a noi questo post.
E' dedicata a noi questa settimana difficilissima che c'è stata. Noi che non saremo mai come voi ma che non per questo vi additeremo a distanza. Troveremo altri cordialissimi punti di comune interesse. Solo, per piacere, adesso lasciatelo riposare. Lasciateci in pace. E basta anche con gli slogan: Gabriele no, non vive. Tantomeno suona. Sta lì dove i morti stanno. E così sia".
E-mail: "al minuto 44 di Juve Palermo al coro "Gabriele Uno di Noi" la Tribuna fischia dopodichè una delle due parti non ho capito quale fa partire un "Vergognatevi". Di nuovo Gabriele Uno di noi, ancora fischi. Caressa se ne accorge e  dice "c'è polemica tra una parte e l'altra dello stadio". I fischi sono
rivolti sicuaramente al coro perchè la palla era in possesso della Juve. Perchè non è stato  evidenziato il "vergnoso"atto di fischiare una persona morta? Perchè  quando si fischia la morte di un funzionario dello stato si scatena il putiferio ed ora si fa finta di nulla?".
Arrivo in ritardo lo so, ma ovviamente mi associo: "ciao lorenzo come penso tu sappia in questi giorni ha perso la vita la moglie del nostro ex allenatore Cesare Prandelli. La mia è una richiesta per dimostrare che queste cose vanno oltre i colori, come per gabriele dimostriamo solidarietà anche per l' ex mister. Ti sarei grato se mettessi una frase o qlcs del genere on-line.
Viste le manifestazioni di affetto dimostrare anche quando il mister ha lasciato la roma per la moglie  "hai dimostrato al calcio intero cosa è un uomo vero" striscione IrishClanRoma".
200708 Inter/Atalanta
Finiremo così?
USA: SUONA IL CELLULARE, FINISCONO IN CARCERE
NEW YORK  - Un giudice italo-americano di Niagara Falls, nello Stato di New York, Robert Restaino, è stato licenziato per avere sbattuto in carcere 46 persone solo perché un cellulare aveva squillato nel corso di una udienza in tribunale. I fatti si erano verificati nel marzo 2005: quando il telefonino aveva iniziato a squillare, Restaino aveva chiesto al colpevole di manifestarsi, ma nessuno si era fatto avanti.
Furioso, Restaino aveva fatto incarcerare le 46 persone presenti tra il pubblico, la maggior parte delle quali erano poi state inmmediatamente liberate dopo il pagamento di una cauzione. Ma 14 sfortunati, senza un dollaro in tasca, erano stati incarcerati nella prigione della contea locale. Bombardato di domande dalla stampa locale, il giudice aveva poi cambiato idea, scarcerando tutti. In queste ore una commissione disciplinare di Niagara Falls ha deciso di licenziare il giudice, giudicandolo responsabile di "un abuso di potere monumentale e senza precedenti".
Elisa mi manda questo suo articolo:
Ultras, il linguaggio del muro
C’è chi si pronuncia, e chi fa silenzio, o aspetta nel silenzio che dovrebbe parlare dopo fatti tristi, aiutandosi con le scritte sui muri.
C’è chi parla, aggrappandosi a ipotesi di verità, come quando finiamo nelle strettoie delle storie – quando le storie ci rimbalzano dietro alle spalle, sospingendole in avanti ma impedendo di guardarsi bene addietro – che pretendono una soluzione valida, almeno per qualche giorno.
C’è chi medita, anche se ormai non è il tempo di meditare, i fatti traslocando veloci, qua il pensiero deve correre come un pixel di immagine replicato all’infinito su internet, dove le cariche della polizia vanno più lente dei suoni e dei colori impressi su un telefono cellulare, e poi inviati al mondo sommerso ed emerso, con un titolo semplice più di ciò che trattiene, come "Gabbo vive" oppure "Vendetta per Gabbo".
Linguaggio facile e immediato, e dietro il facile e l’immediato un complicato latente compromesso tra razionalità del buon governo e volontà di leggere i fatti, anche dietro lo schietto muro vergato da uno, due o tre parole che ci fanno paura, che neghiamo alla vista, che ci vedono tirare avanti, senza nemmeno pretendere di coprirle quelle scritte, sospirando nell’italietta stanca delle guardie e dei ladri, delle domeniche sante e dei teppisti in vista, mentre si parla di ciò che ci manca abusandone nelle parole; perché oggi, i valori e gli ideali, sembrano mancarci e ce ne facciamo un gran dolore.
Il primo grande tafferuglio che dovrebbe imbarazzare gli editoriali dei giorni successivi agli scontri di qualche domenica fà, è proprio un paradosso di linguaggi che va al di là dei fatti, e ne palesa l’incoerenza rispetto alle parole, che si compongono in quotidiane scritte sui muri, democraticamente in ogni quartiere.
Parole come identità, compagno, fratello, onore, lotta, rivolta, eversione, guerra, vendetta.
Perché chi scrive le parole sui muri (o meglio, qualcuno tra chi scrive, perché lo spirito di emulazione crea volenterosi replicanti delle intenzioni…) , ai valori e agli ideali crede, o si ostina a crederci, e fa propria una lotta che va ben al di là della cornice di uno stadio, o di un tombino divelto davanti alla questura.
Gli ultras oggi comunicano attraverso muri, blog o altro, comunque realtà di messaggi criptati quanto basta da non risultare accessibili ai massmediologi di turno, ma che raggiungono chiunque, come chiunque oggi può essere un ultras arruolato, potenziale dirottatore di corsie preferenziali per pulmann speciali, ma più spesso attivo innamorato della propria terra, incosciente quanto basta per spendere troppo soldi per organizzarsi una trasferta del Gragnano, non un delinquente ma un patriota della propria frazione d’Italia, da portarsi con orgoglio, mano sul cuore come quando un buon italiano sente il suo inno.
Perché l’Italia è un meraviglioso paese di frazioni e campanilismo, proloco e santità, e tanti generi di delinquenza che non ci permetterebbero di definire con un solo termine gli ultras, una legione che oggi sarebbe abbastanza numerosa da essere un partito politico, se solo non esistessero appunto, le frazioni e non si potesse proprio concepire una qualche lega, che so, tra laziali e napoletani.
Eppure, l’eccezione c’è stata, evidente e quanto mai sottolineata dai funerali di un ultras (poi spacciato a livello televisivo come tifoso, giusto per rendere la verità più semplice da raccontarsi in buoni e meno buoni) in cui bandiere contro bandiere, sciarpe contro sciarpe, l’identità ultras veniva rinnovata sotto colori differenti, non più diversi, che scrivono assieme "i colori ci dividono, la mentalità ci unisce".
Già, mentalità.
Ultras, dalla parola francese, ultra royal, gli ultra realisti, i fautori del terrore bianco del post termidoro rivoluzionario, sono una compagine che ama definirsi legione, e cita Sparta e i 300 di Leonida, forse non ama troppo il calcio di adesso, ma ama scendere "sul campo", calpestarlo con i piedi che camminano al ritmo dei cori, e preferibilmente voterebbe Forza Nuova per un senso di patriottismo ed onore che crea i fratelli, i compagni, quelli a cui intitolare uno striscione, se sono come i caduti, come Gabbo, quando "lo hanno sparato", anche a Napoli.
Perché quando l’immagine salta dai canoni, e al posto di una porta gonfiata da un gol arrivano i fuochi e le camionette dei celerini assaltate, e invece dei volti sorridenti le facce coperte a mò di Diabolik, e arriva la guerriglia, la questione dovrebbe allargarsi al linguaggio, che impone la rilettura dei fatti, insieme alle parole, quelle scritte sui muri.
Dovremmo ascoltare il silenzio degli arrabbiati che non concedono interviste e che per loro "i giornalisti sono infami", distinguendo i differenti tratti di una "delinquenza" che ci sembra sempre tutta uguale, eppure a volte per chi la professa è rivendicazione su un ordine costituito subito ma non riconosciuto, non solo nel perimetro dello stadio, ma anche nella lotta contro carovita e i celerini che sparano al posto di blocco e l’aereo presidenziale per Mastella al gran premio.
E’ la lotta di chi sta contro, contro da posizioni differenti,da ingegnere a operaio, a elettricista a studente, da aspirante avvocato a disoccupato, da donna a uomo, perché il sessismo in questo caso lo abbiamo lasciato da qualche parte.
Stare contro è uno slogan che cattura più del populismo poco accattivante della classe politica, stare contro è più allettante di uno scudetto, quasi più allettante dello stare allineati in fila a una linea telefonica, per partecipare ad un gioco a premi in televisione.
Gli ultras di oggi, sono un movimento trasversale di persone quanto mai differenti tra loro, per lavoro e status sociale, piuttosto giovani (e anche questo dovrebbe dar da pensare..) e orgogliosi di appartenere a una casta "pericolosa" e combattente, fieri di stare fuori dai meccanismi di potere, e ben lontani dal concepire una guerriglia legata solo alle squadre di calcio, per chi vince o chi perde, arbitro cornuto e scazzottate della domenica.
Vi è molto di più, una radicalità che sfoggia lo stare contro come dimensione globale di una risposta a temi generali, che individua un concetto errato dello stato dell’ordine, e che pensa di esistere con diritto e di subire boicottaggi e ingiustizie, mentre, come mi diceva un vivace ultras napoletano "a noi la mondezza ci arriva al culo".
Ed è con questo "stare contro" che dobbiamo fare i conti, uno "stare contro" contro il quale non basterà impedire trasferte, aumentare le scorte dei celerini, e diffidare per un labiale scortese; non basterà nemmeno la commozione rispetto a un fatto triste, come la vicenda di Gabbo, non basteranno gli arresti e i commenti sui delinquenti guerrieri, se non ci si porrà davanti a uno slogan urlato su un muro pensando, davvero, a chi sono e che vuole davvero, la frange degli ultrà royale".


28 novembre: in costruzione la pagina di Dynamo Kyiv/Roma.
Una sola e-mail per oggi... sono un po' stanco: "ciao lorenzo ti scrivo questa email ke vorrei tu publicassi per un semplice fatto che...se dopo sta crisi nera che ce gira intorno...la nave ULTRAS aveva uno spiraglio per rimanere a galla...dopo la grande STRONZATA de VENDITTI...la nave e' affondata del tutto...cmq sia avanti curva sud...un saluto dagli E.A.M. della curva...CLAUDIO TE ASPETTAMO".
ùMoralità, trasparenza, onestà, sicurezza e giustizia per i cittadini:
G8, le telefonate intercettate di Colucci:
«Manganelli è arrabbiato, dice di andarci giù forte»
L'irruzione alla Diaz
GENOVA (27 novembre) - Ci sono molte espressioni forti nelle intercettazioni delle telefonate dell'ex questore di Genova, Francesco Colucci, attribuite al capo della Polizia Antonio Manganelli nei confronti dei magistrati genovesi e soprattutto contro Enrico Zucca, titolare con Francesco Cardona Albini dell'inchiesta sull'irruzione della polizia nella scuola Diaz nei giorni del G8 di Genova, in cui sono imputati 29 poliziotti.
In seguito all'avviso di garanzia ricevuto da Colucci a fine maggio scorso, l'ex questore di Genova riferisce a un funzionario del ministero dell'Interno: «Il capo della polizia (Manganelli) è arrabbiato per l'accaduto e ha detto che devono andarci giù di forza». Colucci, sempre parlando di Manganelli con un altro interlocutore, riferisce che il capo della polizia avrebbe detto che «devono fare un'azione comune per essere pesanti contro i magistrati». In una telefonata del 24 maggio scorso tra Colucci e Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova - il cui testo è stato riportato dal Manifesto - Colucci confidava: «Manganelli stamattina m'ha detto: "dobbiamo dargli una bella botta a 'sto magistrato" (Enrico Zucca), mi ha accennato che già qualcuno sta pigliando delle carte non troppo regolari».
Negli ambienti della Procura si sottolinea che la prassi dei vertici di polizia, secondo quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche, sarebbe proprio questa: non solo commenti più o meno pesanti degli imputati contro i magistrati, ma pressioni e suggerimenti da parte dei capi. Un presunto malcostume che sarebbe evidenziato anche in una telefonata tra l'indagato Spartaco Mortola e Maddalena, ispettore inviato a Genova dal ministero per indagare sulla sparizione delle due molotov, prova regina contro i poliziotti nel processo Diaz. In una telefonata, Maddalena riferisce infatti a Mortola (che aveva il telefono sotto controllo per quell'inchiesta) tutto quanto aveva saputo dai magistrati e nel corso delle indagini in questura. Nell'inchiesta per la sparizione delle molotov, che procede nella massima segretezza, per ora è ndagato un artificiere per falsa testimonianza.
L'Italia tuttavia credo sia (Birmania a parte) l'unico Paese dove il capo della Polizia è proprio Manganelli e il vice capo di gabinetto del Ministero dell'Interno è De Gennaro e nessuno ha il coraggio di dire nulla...


26 novembre: prima cosa: sempre più spesso mi chiedono dove si vede la Roma a Parigi??
Iniziamo con le notizie: il derby Terracina-Latina, eccellenza , verrà disputato domenica prossima a porte chiuse. Mah.
"Napoli, fermati 10 ultras
NAPOLI (25 novembre) - Dieci ultras del Napoli sono stati fermati prima di Napoli-Catania. Gli ultras stavano cercando di scavalcare il muro di cinta per entrare senza il biglietto ma sono stati sorpresi dagli steward e dalla polizia. Alcuni di essi hanno reagito aggredendo alcuni steward. La polizia li ha bloccati e condotti in Questura".
Mi viene fatto osservare: "ma perchè devono essere 10 ultras e no 10 scugnizzi? c'hanno sempre sta parola in bocca 'sti balordi. e poi saranno stati al massimo 4 come a tutte le partite". Perché la stampa di regime ha ricevuto l'ordine di spostare l'attenzione dei media sugli ultras. Fino a poco fa erano i rumeni l'obiettivo mediatico, ora - nonostante il fatto più grave sia l'omicidio di Gabriele Sandri - questi personaggi mantengono viva l'attenzione sul "problema ultras" come fino a poco tempo fa facevano per gli ubriachi al volante. E' un sistema mediatico micidiale, ma ricordate che i direttori dei giornali rispondono a padroni politici e quindi se decidono di fare un titolo piuttosto che un altro c'è una precisa ragione al riguardo. E' il direttore (e quindi l'editore) che decide la questione alla quale dare maggior rilievo e il modo con cui deve essere posta all'ompione pubblica.
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo, A due settimane dalla tragedia, vorrei riprendere un concetto ribadito da una mail settimana scorsa (non mi ricordo di chi) cui tu hai dedicato un'approfondita risposta. La mail era focalizzata sulla violenza, sull'accettazione dello scontro per quanto leale ma pur sempre in contrasto  con le leggi dello stato di diritto. Mi riferisco a come la societa' civile e I tifosi non ultras, ma che amano la propria squadra, vanno allo stadio e magari in trasferta quando possono/vogliono e apprezzano il tifo della curva, possa vivere il concetto piu' estremo dell'agire ultras, e cioe' l'accettazione comunque dello scontro, per quanto leale, senza lame e possibilmente non 10 contro 1. Mi spiego. Se all'improvviso le istituzioni rinsavissero e mettessero fine alla repressione (periodo dell'irrealta', lo so) per tornare (se mai c'e' stata) ad una oculata e "normale" gestione dell'ordine pubblico, senza soprusi e diffide disseminate a gratis, dovrebbe il mondo ultras fare di tutto per scartare l'ipotesi dello scontro? Non mi sembra infatti credibile che in una situazione idilliaca con le forze dell'ordine, ci si possa comunque scontrare per quanto lealmente, perche' a questo punto anche I cosiddetti tifosi appassionati da stadio normali, che secondo me a priori non hanno nulla contro gli ultras, non ci accetterebbero piu' (ma come, richiedete trattamenti normali come e' giusto che sia e poi appena potete ve le date di santa ragione in mezzo ad una strada o autogrill? Che mentalita' e' questa, direbbero).
Perche' parlo di "accettazione da parte dei tifosi da stadio normali"? Perche' questa categoria di tifosi (ripeto di stadio)  fa comunque parte di un'estrazione popolare del tifo, da cui proveniamo anche noi, magari ha precedenti frequentazioni in curva per poi allontanarsi per I piu svariati motivi ma mantenendo ricordi della curva.
Dall'altra parte mi chiedo nuovamente se possa esistere un mondo ultras in cui io fuori dallo stadio con altri 3-4 incrocio altrettanti del messina, capisco che sono ultras e non mi scontro ma faccio solo pernacchie. Scontrandomi metterei probabilmente in pratica il concetto dello scontro, ma dare agio a celere e benpensanti di ritornare alla repressione (vedete? Abbiamo eliminato I comportamenti repressivi e questi hanno ricominciato a menarsi).
Abbiamo dunque un futuro come ultras e relativa mentalita'? Ai posteri… Saluti Amaranto Domenico".
Mah, risposta difficile da dare. In realtà gli ultras non nascono con la predisposizione naturale allo scontro: i primi scontri si avevano perché, in assenza di scorte, ti trovavi nel territorio di un'altra comunità, spesso non ultras, e dal diverbio si passava rapidamente alle vie di fatto. Da lì sono nati i rancori e le vendette, con una sorta di radicalizzazione dei gruppi ultras e una visione diversa che includeva, tra i propri "doveri istituzionali" anche lo scontro con la tifoseria avversaria, sempre "motivato" da rivalità pregresse. Queste rivalità, tuttora esistenti, sono molto radicate per alcune partite, mentre altre si sono andate via via affievolendo, tanto che non vengono neppure più percepite come tali. Ruolo preponderante negli ultimi anni ha però avuto l'ingresso dello Stato nella questione. Nel tentativo di "normalizzare" gli stadi ha per primo adottato metodi anormali che hanno provocato l'odio, congiunto, di tutte le tifoserie, dalla più grande squadra di serie A alla più piccola della terza categoria. Parlando realisticamente, non credo sia possibile tornare indietro da parte dello Stato, perché quando viene compiuta una stretta autoritaria nessuno si prende la responsabilità di tornare indietro, visto che sarebbe il primo ad essere accusato al primo incidente che si dovesse verificare. Quindi vedo il futuro con stadi sostanzialmente deserti e senza colore (non penserete certo che siano le famiglie a riempire il vuoto lasciato!), con sporadici scontri lontano dagli stadi e assai più pericolosi, come in effetti già sta avvenendo.
La differenza tra noi e l'Inghilterra sta nel fatto che se da quelle parti spaccano un pub, la notizia ha un trafiletto nella cronaca, perché non lo si vuole ricondurre a un fatto da stadio, mentre da noi ha un peso assai superiore. Mi sembra però impossibile che le tifoserie ultras possano del tutto rifiutare a priori il fatto di scontrarsi: l'unica cosa che forse sarebbero disposte a rivedere potrebbe essere la "ricerca" dello scontro e dopo il caso Sandri credo che tutto sommato qualcosa si stia già muovendo in questo senso, anche se lo scioglimento della maggior parte dei gruppi principali comporta una frammentazione non più controllabile perché priva di referenti che possano avere l'autorità di frenare gli eccessi dal di dentro.
Del resto se due allenatori si picchiano in panchina, se due presidenti si azzuffano in tribuna e due gruppi parlamentari si affrontano in parlamento mi riesce difficile pensare che se romanisti e atalantini si dovessero incontrare da qualche parte si limitino a uno scambio di invettive o simpatici saluti.
Parliamoci chiaro: alcuni comportamenti sono insiti nel genere umano, o perlomeno in una parte di esso. Probabilmente si riuscirà, in futuro, a non avere fenomeni di violenza paralleli allo sport del calcio ma automaticamente questi comportamenti si sposteranno altrove, vuoi fuori da una discoteca, vuoi nelle periferie. Non è un caso se nelle banlieue di Parigi, giusto l'altro ieri, centinaia di giovani dopo la morte per mano della polizia di due dei "loro", abbiano assaltato una caserma, abbiano bruciato macchine e negozi e si siano scontrati con gli agenti. Non era uno stadio, ma il meccanismo sociale che è scattato è lo stesso del post-Sandri. Terroristi anche loro, certezza della pena anche per loro così il problema si risolve o forse c'è qualcosa che non va da un punto di vista sociale nelle "democrazie" occidentali?
Gli scontri a Parigi: non possono sfuggire le analogie con il post- Gabriele Sandri
Notizie: "un centinaio di reggiani non hanno rispettato il divieto della trasferta a Giulianova, distribuiti in maggioranza nei distinti e in minor misura in tribuna dove è successa qualche scaramuccia con i tifosi locali. A Verona alle 15.36 una pezza di un metro quadrato messa dai pisani "giustizia x gabriele" viene rimossa (strappata) dalle f.d.o. risposta: i gruppi abbandonano la curva".
Altra e-mail: "Ciao Lorè sono xxxxx. Vengo a sapere ieri pomeriggio che sul numero in edicola de "Il Romanista" è uscita un'intervista ad un amico (Alessandro Staccioli per la cronaca) che parlava della sua trasferta a Genova in mezzo ai genoani. Ora, posto il fatto che l'unica cosa vera è che lui a Genova c'era, per i cazzi suoi e magari è pure vero che ha amici genoani, quell'intervista è totalmente falsa, inventata, mai rilasciata ed oltretutto ci sono scritte una marea di cazzate, a quanto mi raccontano e soprattutto l'interessato non ne sa nulla. L'ha saputo ieri pomeriggio da me, dopo che io stesso ero stato chiamato da terzi, stupiti che lui avesse potuto rilasciare simili dichiarazioni. So che ha già contattato la redazione per l'opportuna smentita ed ora se la vedranno tra di loro, ma volevo segnalarti l'ennesima ***** partorita da quella redazione. Oramai gli basta la voce, del tipo "aho a genova ho visto staccioli" per crearci un articolo sopra, con tanto di dichiarazioni buoniste sul calcio senza barriere e stronzate varie.... scusami se ti assillo co sta storia, ma è tutto oggi che cerco di evitare danni all'immagine di una persona ..... Siamo riusciti a ricostruire la questione Staccioli-Il Romanista e tramite passaparola sto cercando di far arrivare il più possibile in giro la verità. I giornalisti del Romanista hanno ripreso un'Ansa che parlava di tal Sandrone (nell'ansa chiamato anche Alessandro V.) che avrebbe seguito Genoa-Roma in mezzo ai grifoni. Contattato V***** pensando fosse lui quest'ultimo gli avrebbe detto che non era lui, ma che sapeva che Staccioli andava a Genova, da lì la creazione ad arte di un'intervista mai rilasciata. Se ti capita il discorso con qualcuno (a me hanno già telefonato una
quarantina di persone da ieri) fammi il favore di far presente l'equivoco. Grazie". Do' seguito alle tue e-mail per diffondere la notizia in questione. Ho visto che Il Romanista ha pubblicato una smentita al riguardo che riporto qui sotto... Il problema è che questa intervista farlocca è stata ripresa pure da altri siti. Cosa ti devo dire? Ho già affrontato più volte la questione su queste pagine, quindi mi limiterò a dire che nell'articolo in questione c'è un altro errore che qualifica il tutto: la Fossa dei Grifoni non esiste più.

Altra e-mail: "Carissimo, ti scrivo per commentare brevemente la brillante proposta di scambiarci la curva coi laziali al derby, ideata da Venditti e prontamente rilanciata dalle colonne del "Romanista". Beh, ci ho pensato bene, la trovo bellissima questa idea, speriamo proprio che la Roma e la Lazio la portino avanti, anzi vorrei proporre di scambiarci anche i colori: noi in Nord coi cartoncini biancoazzurri e loro in Sud coi palloncini giallorossi, pensa che bello, ognuno fa la coreografia dell'altro, mamma mia che brividi. E che dire dei simboli, scambiamoce pure quelli, no? Noi con l'aquilotto e loro con la lupa capitolina, fichissimo. Per non parlare degli inni, è una vita che sogno di intonare la loro canzone, troppo bella, finalmente la potrò canta' a squarciagola. A quel punto inizia la partita e naturalmente se scambiamo pure er tifo, se segna Totti esultano loro, se va in goal Ledesma famo casino noi, madonna che spettacolo. Già me sto a immedesima', non vedo l'ora di insultare i giocatori della Roma ogni volta che toccano palla... ah no, dimenticavo, er "tifo contro" nun se fa, nun sta bene... giusto, pensiamo solo a sostenere i nostri colori, daglie... ner cielo biancazzurro brilla una stellaaaaaaaaaa... e vai Firmani facce un goaaallllll la curva nord te lo grida in coro (o semo la sud? boh.... me gira la testa.... svegliatemeeeeeeeeeee) Filippo
P.S. Giustizia per Gabriele. Questa è l'unica cosa seria da dire, alla faccia di questa massa di pagliacci".
Io ho un'altra proposta da fare: Antonello Venditti faccia il suo prossimo disco mettendo in copertina lui con la maglia della Lazio.... poi ne potremo parlare....
Non poteva mancare: "Ultrà, fate la rivoluzione". E' la fine, il sermone più consistente. Celentano invoca una "vera rivoluzione", "le votazioni non servono, non cambiano niente se la gente non risorge da dentro". Chiede la svolta agli ultrà: basta andare negli stadi "con spranghe e bastoni a colpire la polizia". Piuttosto, "cambiate il vostro simbolo, togliete l'accento e diventate 'ultra', seppellite gli oggetti di violenza che caratterizzano la vostra identità". Gli "ultra" motori del cambiamento: "Deve partire da voi l'input primitivo. Dal fango nasce il fiore più bello. Se lo farete - continua Celentano - costringerete il potere a piegarsi agli ideali di amore, uguaglianza, bellezza".
Mastella e Berlusconi. Agli "ultra" Celentano affida anche la moralizzazione dei costumi: "Obbligherete i politici a non commettere atti impuri" e Mastella "a una riflessione importante, a dire 'ho sbagliato a togliere l'indagine al magistrato che stava indagando su di me, lo rimetto al suo posto'". Quanto a Berlusconi, "è bello il successo del suo nuovo partito, ma Silvio, se vuoi voltare pagina devi fare una rivoluzione dentro di te, dare un segnale che non sei più quello di ieri". Per questo, serve "guardarsi negli occhi con lo sguardo di chi non ha paura di mettere in discussione i progetti della Moratti e tutto ciò che è contro la natura. Se non lo farai non sarai un 'ultra' e il tuo partito - conclude Celentano - invecchierà quando meno te lo aspetti".
Non ho più parole. Vado a prendere una spranga.
Alcuni striscioni in memoria di Gabriele Sandri apparsi nei vari stadi europei.


25 novembre: on line le foto di Genoa/Roma.
E-mail: "Caro Lorenzo, non tutti i tifosi romanisti hanno ceduto a vedere Genoa-Roma su Sky o quello che è. Una parte dell’Asr Old Firm decide di
sentirsi la partita per radio fuori i cancelli della Sud con bandiere, sciarpe e fumogeni. L’iniziativa non viene pubblicizzata perché non deve essere una manifestazione ma solo l’esigenza di seguire la partita con i fedelissimi con i quali si condivide la Sud, con i quali si sarebbe raggiunto il capoluogo ligure se ce ne fosse la possibilità. Alla fine siamo in 7, appendiamo gli stendardi ai cancelli gialli e iniziamo a tifare con bandiere e fumogeni. Per il primo tempo tutto bene ma all’intervallo arrivano due macchine dei Carabinieri in borghese che ci dicono di essere stati chiamati perché una cinquantina
di ultras giallorossi manifesta e tira “bomboni” fuori lo stadio.  Facciamo notare il numero esiguo ed il fatto di non aver tirato nessun petardo e di essere solo un gruppo di amici che va a pranzo insieme, va al pub insieme ed ascolta la partita insieme. Ci viene detto, testuali parole: “Io c’ero 2 settimane fa alle caserme. Ho visto che c’era gente con la sciarpa della Roma. In questo periodo 7 persone diventano 50, un gruppo di amici diventa una banda, un fumogeno giallo diventa rosso o nero. E poi perché non ve la vedete su Sky?”. Spiegano via radio al loro commissariato quale è la reale situazione e dopo circa 30 minuti se ne vanno, non prima di aver preso le targhe delle due macchine presenti. Ma non finisce qui perché tempo 10 minuti arriva una volante
della Polizia in cerca di 50 ultras che manifestano e tirano “bomboni”…. 7 amici che condividono la stessa passione, 7 amici che non mollano, 7 amici che forse hanno perso, forse….La Roma ha vinto ed in 7 abbiamo cantato per 50….Si torna a casa pensando….Asr Old Firm".
 
Da Milano: "Ciao Lorenzo, ti mando questa mail in relazione a quella già mandata prima, per l'avventura dell'acquisto dei biglietti per la partita Inter-Atalanta....allora non basta dare il documento x l'acquisto del biglietto, che deve essere rigorosamente nominale ecc......ieri sera prima di sedermi nel 2° anello del Meazza ho dovuto esibire ben 5 volte il biglietto a 5 persone diverse e per 2 di esse anche la carta d'identità!
I controlli, giusti o sbagliati che siano, andranno anche bene ma......al 1° gol dell'Inter la nostra curva ha acceso un bel fumogeno......non male è per i controlli!!!! La curva ha esposto uno striscione (non autorizzato) in ricordo di Paladini.....tolto dopo 10 minuti.....e uno successivamente tenuto per circa 30 minuti in ricordo di Gabriele.....poi sempre in silenzio, niente cori, niente tifo...e tutti nella parte alta!! Io vado raramente allo stadio, ma credimi è stato veramente triste non sentire il tifo!!! Ciao......Antonella".



24 novembre: prima di tutto, vi invito a partecipare al sondaggio promosso dal Censis sulle cause della violenza negli stadi che trovate nella parte destra della homepage de "Il Romanista".
Dopo di che, approfittando di moglie al cinema e pupe che dormono, ho dato un'occhiata ai nuovi dati del fantomatico Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
Già, quello strano organo presieduto dal Dott. Ferlizzi che dà i coefficienti di rischio alle partite e che decide se siete liberi di seguire la vostra squadra oppure no.
Bene.
Si sono superati.
Quello che ho trovato in quei dati, ponendoli a confronto con i dati forniti in precedenza da loro stessi e analizzandoli criticamente supera la decenza umana.
Siate coraggiosi, giornalisti miei!
Abbiate il coraggio di dire che i dati che con una solenne conferenza stampa, per il terzo o quarto anno consecutivo, vi hanno propinato

sono dati farlocchi!

Fate un sforzo, quindi, e date un'occhiata alla nuova inchiesta (non mi ci è voluto molto, un paio d'ore) che segue quelle denominate 1+1= 3 e 2+2 = 5:
Siate coraggiosi! Chiamate il Dott. Ferlizzi! Chiedetegli conto di quei dati!
E-mail: "Ciao Lorè,ieri mi sono preso il mio bel giorno di ferie e insieme a altri due matti scatenati sono andato a ****** (50 km da Genova) a prendere i biglietti per domani.Ancora una volta ho potuto riscontrare alla grande tutte le cazzate che fanno prefetti e questorucci vari..Mercoledi vado sul sito del Genoa e trovo la comunicazione per le modalità di acquisto dei biglietti.Ovviamente settore ospiti chiuso,emissione solo nella provincia di Genova ma con la possibilità comunque per i tifosi della Roma di comprare gli altri settori dello stadio.Il comunicato poi continuava dicendo che si poteva acquistare un solo biglietto a persona esibendo il documento d'identità...Grandissima Cazzata!!Verso mezzogiorno arriviamo a ***** riprendiamo l'Aurelia e dopo ******* metri arriviamo a questa ricevitoria/tabaccheria.Una volta entrati chiediamo i biglietti per la partita e il propietario ci dice che settore vogliamo.Ovvio che si sceglie per la gradinata sud (curva doriana),ma quando stò per dargli  il documento lui mi dice che non c'è bisogno,basta nome e cognome e data di nascita..vista la dolce scoperta faccio qualche telefonata a roma per vedere se qualcuno vuole il biglietto e alla fine ne prendiamo uno in più anche perchè le finanze erano scarse..Ora mi chiedo,ma se invece di avere solo cento euro in  tasca fossi stato in grana volendo avrei potuto comprare venti trenta biglietti e darli a tutti gli amici e ai ragazzi che conosco in Sud e magari domani si poteva fare un bel gruppo proprio li in mezzo ai genoani stile anni '70 in inghilterra...mah..comunque per domani chi ci sarà e chi ha preso la gradinata sud penso che il miglior punto per vedere la partita  sia nella parte alta presumendo che sotto essendo propio a ridosso del campo il settore sia abbastanza pieno.Ti saluto Lorè e domani spero proprio di vedere qualche faccia amica.. Giustizia per Gabriele! Roberto".
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo, ah ha ha grandissimo 'editoriale' questa mattina... C'ho una voglia di cantare e di esultare che mi logora.
Il 'romanista'... (più che il Romanista direi gli SMSisti) Che dire, che ipocrisia...Ma dove vivono questi? Non ho mai esultato in modo composto, e mai lo faro'. E cosi' i miei amichetti. Ritengo che la curva sud debba esplodere quando segna la magica, non mi interessa di beccare una gomitata o di ritrovarmi sommerso da una persona di 120 kili, non mi interessa ritrovarmi un livido sui fianchi, non respirare bene per un quarto d'ora, zoppicare per tre giorni di fila ( e' colpa mia se casco male qualche fila piu' sotto :-)). Voglio prendere chi c'ho davanti in quel momento e strattonarlo, voglio che ci strilliamo in faccia, quando e' il momento, la nostra rabbia e la nostra gioia. Dobbiamo continuare ad essere qualcosa, una voce, un'emozione, un boato. Come vogliamo, e come sempre, cercando di tirare su per un braccio chi suo malgrado si trova sdraiato sui seggiolini...FORZA CURVA SUD!  Permettimi di segnalarti una tifoseria che secondo me merita una menzione...Quella del campobasso, la tifoseria piu' numerosa e assidua di tutta la D e la C2...Se hai voglia e tempo puoi trovare qualche
filmatino su youtube..Mentalita' e passione d'altri tempi, al di la' del risultato".
Ricevo e pubblico:
"Incomprensibile decisione (beh, non è che le altre decisioni siano poi così comprensibili!) presa ieri dall'Osservatorio Nazionale delle Manifestazioni Sportive. Tra l'elenco delle squadre ai cui tifosi sono state vietate le trasferte c'è anche il Venezia. Vero è che si tratta di un suggerimento, ma altrettanto vero che il suggerimento viene di norma accolto dalle autorità provinciali di Polizia. Cosa abbia ispirato la decisione non si riesce a capire, visto che negli ultimi due anni mai episodio turbolento è stato addebitato alla tifoseria arancioneroverde in trasferta (ma nemmeno in casa). Per cui è da pensare ad un errore, visto che l'ultimo incidente di percorso risale a due campionati fa, nella trasferta di Lecco in cui un consistente gruppo di tifosi lagunari fu fatto obiettivo di una sassaiola locale a cui replicò scontrandosi anche con le forze dell'ordine. Da allora nessun caso, mentre nelle partite casalinghe le tifoserie ospiti non hanno mai avuto alcun problema, nè si sono registrati episodi conflittuali con le forze dell'ordine. Il Venezia stesso, per bocca del suo presidente Arrigo Poletti, ha preannunciato un intervento per ricorrere contro un provvedimento inatteso e palesemente ingiustamente colpevolizzante".
Altra e-mail un po' arrabbiata: "Ciao Lorenzo, ho letto alcune notizie su vari giornali, faccio fatica a stare calmo, a parlere senza sfociare nel più brutale torpiloquio. Vado per ordine, il Presidente Ruggieri (che faccia da *****) dell'Atalanta vuole far entrare i bambini, i ragazzi e le famiglie  in curva nord ma può farlo visto che il giudice sportivo l'ha chiusa fino al marzo del 2008? (sì, l'Osservatorio Nazionale ha disposto che le curve cattive possano essere riempite cojn i tifosi buoni che fanno il saluto al prefetto).
Poi leggo di  Mario Sabetta rappresentante sindacale della polizia dice "noi li arrestiamo e la magistratura li mette fuori poche ore dopo. Ci sembra di svuotare il mare con un secchiello" Io vorrei dirgli cosa dovrebbe farci con il secchiello.  Ma perchè non dice che è il parlamento che fa le leggi invece di fare il saluto e scattare sugli attenti di fronte ai politici?
Inoltre dice che in Inghilterra se una  persona da un pugno ad un altro tifoso rischia dai 3 a 5 anni di galera vera. Si, se fossi in Inghilterra chissà i ligi servitori dello stato dei reparti mobili del g8 o di altri episodi dove sarebbero a marcire nei sotterranei di qualche castello? (tra l'altro debbo smentire: per il porto di un coltello allo stadio, ad esempio, in Inghilterra ti fanno solo il cosiddetto "warning" (avvertimento): vieni solo interrogato, senza assistenza legale, e poi mandato a casa, senza alcun processo e alcuna pena. In Italia: arresto, condanna, diffida).
Continua con il suo discorso e dice che gli inglesi creano disordini solo in Italia perchè sono come i rumeni, sanno che siamo un paese da barzelletta e finisce che servono leggi speciali come si fece contro il terrorismo.
Ti saluto e mi scuso dello sfogo ma la misura è colma.
P.s. se i servizi di intelligence, servizi segreti. polizia postale, dovessero intercettare la mail che invio a questo sito terroristico li invito formalmente e cordialmente ad (CENSURA) tra di loro con un cartello stradale".
Poi una segnalazione: "Ciao Lorenzo! Sono Alessandro, ho 27 anni e da sempre innamorato della nostra Roma! Tanto per iniziare volevo farti i omplimenti
per il sito che frequento abitualmente da molto tempo; ti scrivo perchè l'amore per i nostri colori ed il piacere di lavorare al computer mi hanno portato a fare un sito mio che riguarda la Roma. www.lastoriasiamonoi.net, non è un sito che riguarda la parte migliore della Roma: la curva anche perchè il tuo
già dice tutto a riguardo, ma come scritto nel titolo parla soprattutto della storia della Roma, cioè ci sono tutte le partite disputate, le schede di ogni giocatore che ha giocato con noi e contro di noi, i tabellini e le statischiche; in sostanza volevo segnalartelo per sapere cosa ne pensi e per chiederti se è possibile aggiungerlo nei tuoi link, anche se è ancora in fase di sviluppo. A proposito se hai qualche consiglio è ben accetto, un saluto. Alessandro".
Altra e-mail molto approfondita di Francesco: "Caro Lorenzo, In questi giorni oscuri, 2 cose mi hanno colpito tra tutto ciò che ho letto e sentito: il tuo intervento in risposta all'editoriale di Riccardo Luna,e la lettera del tifoso riportata su "L'Opinione". Sento di doverti innanzitutto dei fortissimi ringraziamenti, in quanto il tuo lavoro e le tue parole hanno i valori di verità ed esperienza. Dio salvi internet, fintanto che l'informazione potrà viaggiare liberamente attraverso essa. Vorrei intervenire proprio perchè credo di aver capito. Iniziamo col dire che la grande massa di interventi, si riferiscono a un problema sociale definito “violenza negli stadi”. Questo problema potrà essere considerato grande, enorme, insignificante. Più o meno importante delle tematiche economiche, politiche. Il fatto è che della  "violenza negli stadi" se ne parla.S e succede qualcosa di grave, ogni mezzo di informazione lo riporta come notizia principale, i politici dicono la loro, gli opinionisti ne danno l'interpretazione, tutti cercano risposte. A conseguenza di questa grande attenzione, i governi emanano decreti. Ma le domande sono quelle giuste? Stabiliamo una prima conclusione: è un argomento che val la pena di essere trattato, ed è necessario che sia risolto. Ora,credo che chi si trovi per la prima volta ad affrontare il problema, si renda conto in primis di 2 cose: che il problema esiste da decenni; che le leggi non hanno funzionato. Allora il neofita si chiederà: perchè? Ed eccoci: perchè?
Sono innumerevoli i perché, altrettante numerose le domande poste da un punto di vista sbagliato. Perchè, le leggi, le fanno palesemente sbagliate? Perchè esistono i biglietti nominativi solo in Italia? Perchè per fare uno striscione devo inviare un fax alla questura (sì,un fax!nel 2007!) Cioè: iniziamo a partire da dove si è sbagliato. E arriviamo di perchè in perchè alla prima grande misura, all'origine di queste misure inefficaci: 1989, THE DASPO. Perchè un cittadino viene diffidato da un questore? Perchè un cittadino viene diffidato prima di essere ancora giudicato colpevole o....innocente? Ecco il primo perchè.
Qui è il primo grande errore. Sarebbe divertente raffrontare un paio di statistiche: il numero di daspo comminati, con il numero di assoluzioni per quei processi (già!).
Io credo che resteremmo sbalorditi. Comunque, volevo iniziare da una prospettiva storica:  come te e molti altri possono testimoniare, verso gli anni '70 la gente ha iniziato a menarsi allo stadio. Con i primi scontri violenti tra opposte tifoserie, e i primi morti, lo Stato ha giustamente deciso di intervenire: gli stadi via via si "militarizzano". Ora, a partire (e questo tu puoi confermarlo) più o meno dalla metà degli anni 80' in poi, è sorto un nuovo aspetto di questa violenza; si è costituita una nuova contrapposizione: è stata a ben vedere un'escalation, il cui apice (per ora) sono i fatti dell'altra domenica: la violenza contro le forze dell'ordine, gli scontri contro le forze dell'ordine. Ma io mi spingerei oltre: il sorgere di una rivalità tra il tifoso-cittadino e lo Stato. Decenni di campionati hanno generato un odio, e rafforzato un tipo di violenza sociale che per certi punti di vista (e cioè la sua socialità) è il continuum della violenza politica degli anni 70',degli scontri di piazza. Ho detto che si tratta di un continuum: ma ribadisco, per certi punti di vista. E' a mio avviso la socialità, il fatto che coinvolge trasversalmente uomini di ogni estrazione culturale (ricchi, poveri, drogati, studenti, politici...ecc.) che lo rende simile ma certamente diverso da quel fenomeno. Infatti manca una vera ideologia politica: esiste una mentalità, un modo comune di vivere e pensare, ma è chiaro che oggi non c’è un disegno di sovvertimento dell’ordine, non c’è la volontà attiva di rivoluzione, ma solo un odio assorbito passivamente che ritorna e viene scatenato oserei direi spontaneamente. Perchè mi soffermo su questo? Perchè credo che l'approccio delle istituzioni rispetto a QUESTO problema sia uguale o simile rispetto all'approccio che lo Stato ha usato rispetto a QUEL problema. Me ne accorgo quando il capo della Polizia, tale Manganelli, mi dice, attraverso gli organi di stampa, il giorno dopo che un poliziotto ha sparato in testa a un tifoso in un autogrill, che il problema sono "le infiltrazioni anarco-insurrezionaliste all'interno delle tifoserie organizzate". E qui,signori, si chiude il cerchio. Tutti questi decenni hanno generato botta e risposta:t ifosi che attaccano polizia, polizia che mena tifosi. Diciamolo con 2 nomi. Raciti (R.I.P.). Sandri. (R.I.P.). E’ chiaro che in questo circolo vizioso, dove ormai non conta più nulla CHI ha cominciato,e quando, è lo Stato a dover intervenire. Lo Stato è intervenuto: ma come è intervenuto?
La risposta è: attraverso la Polizia. Attraverso le Questure. Attraverso una specie di mostro istituzionale, l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che agisce con le catene del secondino e la penna del politicante. Ma, attenzione. Lo Stato, cioè il Parlamento, dovrebbe avere un'arma ben più potente, di quelle appena menzionate: il potere di legiferare. Eppure una sensazione mi è giunta netta e lucente, come se di colpo avessi capito qual è l'x dell'equazione, non il sintomo ma la causa di questa malattia. Mi è giunta mentre ascoltavo l'intervento di Amato in Parlamento, al quale era stato chiesto di rispondere di fronte al popolo di quanto era successo quella domenica di sangue. Parlando degli scontri dell'Olimpico, in pratica, diceva con l’aria di chi in realtà sa come è andata "…e secondo le fonti della Questura l'attacco al CONI era un diversivo, per far andare più poliziotti di là mentre la maggior parte dei teppisti si nascondeva sotto ponte Duca d’Aosta e poteva così attaccare i commissariati dalla parte di ponte Milvio"ecc. ecc. Ma questo chi lo dice? Ricapitolando. Un poliziotto ammazza un tifoso.I  tifosi si vendicano per il modo in cui viene gestita la situazione dallo Stato attraverso i suoi organi (dopo ore ancora nessuna versione CREDIBILE sull'accaduto, campionato non rinviato nonostante i tifosi stessi volessero il contrario-e poi ce vengono a parla de motivi de ordine pubblico,mannateveneafffanculo - conferenze stampa…pazzesche, definiamole pazzesche). Lo Stato interviene, agisce, ATTRAVERSO le forze dell'ordine, direttamente (Osservatorio) o indirettamente,cioè sulla base delle informazioni FAZIOSE, IMPRECISE, SPESSO SBAGLIATE, IN MALAFEDE, delle stesse forze dell'ordine, delle questure, della digos. Cioè, per fare un decreto-legge, i tecnici cui si affidano i vari Amato e Pisanu che a questo punto, secondo me, non sono che dei fantocci, dei firmatari, sono proprio gli stessi contro cui si scaglia la rabbia dei tifosi, gli stessi che la domenica levano un inncocuo stendardo, gli stessi che non fanno entrare quella o questa bandiera a un ragazzino, gli stessi che hanno diffidato ingiustamente l'amico tuo, gli stessi, ”gerarchicamente”, che, ti ricordi?, hanno sparato un lacrimogeno dentro il settore occupato dai romanisti a firenze (f piccola) qualche anno fa. No, Pisanu e Amato sono semplicemente dei manager che "non hanno le palle" per fare le cose come si deve, per studiare a fondo il problema, anzi per FAR studiare a fondo il problema da una commissione di giuristi, sociologi, secondo me anche economisti (dato che con il “sistema” del tifoso-consumatore, avremmo tutti molte più garanzie). I ministri dell’Interno ci mettono solo la faccia, andiamo. Ma la catena ha degli anelli che non funzionano, e questi sono proprio le questure italiane. Diciamolo una volta per tutte. Sono i controllori che non vengono controllati. Non è dire “tutti i poliziotti fanno schifo”. E’ una questione di eccessiva autorità, mancanza di contrappesi. Ma la strada continua ad essere questa. Allora arrivo ad una estrema conseguenza: è lo Stato a giustificare i violenti. E’ lo Stato a dare la possibilità della scelta della via violenta. E’ lo Stato a permettere tutto questo. Dateci dei tribunali dove possiamo combattere se siete in buona fede! Il giorno in cui vi comporterete in maniera etica, ineccepibile, rapida, comprensiva: allora staremo qui a parlare dei pretesti che cercano gli ultras per creare scontri. Ma fino ad oggi ho visto solo repressione: ho visto solo noncuranza. Ho visto spocchia, e nessuna traccia di umiltà. Allora vi ricorderò la definizione di pretesto, a voi che piace tanto,del dizionario Garzanti: “ragione,motivo non vero che si adduce per mascherare qualcosa”.
Chi avrà fatto in vita sua almeno 10 trasferte, saprà a chi dare del terrorista, ora. Francesco,studente di Economia".
Hanno da ridire anche a Modena: "MILANO, 22 novembre 2007 - Molti lettori ci hanno scritto sul senso di delusione che ha accompagnato la partita della nazionale di calcio a Modena contro le Far Oer. Se ne occupa anche la rubrica "Porto Franco". Niente a che vedere col risultato e con l’incontro in sè. Si
parla del rapporto fra gli azzurri e la gente, in particolare i bambini. Si parla anche di occasioni organizzative perse, di manifestazione di ordinaria insensibilità che tendono purtroppo a ripetersi nel tempo. Vi invitiamo a leggere le tre testimonianze dei lettori e di commentarle, se ritenete. (Franco Arturi) Mio figlio e gli azzurri: cronaca di un tradimento Sono una mamma di un bambino di 10 anni che, come la maggior parte dei coetanei, gioca a calcio e lo adora. Sabato pomeriggio, durante una partita di campionato, arriva un comunicato dalla federazione che invitava 15 bambini di ogni società di Modena a partecipare ad una splendida iniziativa organizzata dalla Figc e dal comune di Modena: andare a giocare al parco Novi Sad una partitella con tutte le società sportive e poi incontrare gli azzurri, i loro idoli. Vi lascio immaginare la gioia che i piccoli avevano negli occhi. Bisognava saltare la scuola, per ragioni di orario, ma io, mamma, posso negare a mio figlio il suo desiderio più grande? Certo che no. Allora mercoledì ci prepariamo per il grande evento: mio figlio prepara lo zaino con bandiera, quaderno e penna per autografi, magliette da far autografare e portare a scuola come cimelio, macchina fotografica. Alle 14 siamo al campo della società, tutti pronti: anche i suoi compagni di squadra erano organizzati con allo stesso modo.
Arrivati al parco vengono formate le squadre: centinaia di bambini euforici. Sono le 15.30 e si inizia a giocare con una temperatura esterna di 7 gradi: ma loro non lo sentono il freddo, tanta è la gioia. Il tempo passa, ma della Nazionale, neanche l’ombra. Sono ormai le 17 e i bambini cominciano a interrogarsi delusi, quando arriva il pulmann. Eccoli! finalmente dopo tanto tempo e tanto freddo, vedo avverarsi il sogno del mio bambino e dei centinaia di ragazzi lì con lui. Invece no: il dirigente della federcalcio, visto il numero imponente delle persone in attesa, (com’era normale che succedesse), per la sicurezza dei giocatori, decide di non farli scendere dal pullman e di portarli direttamente allo stadio. Pensate la nostra delusione, ma soprattutto
quella dei piccoli. Poi però arriva la notizia che, tutti i bambini, accompagnati dagli allenatori, potevano entrare nello stadio per vedere ed incontrare i giocatori. Meno male, penso io. Si entra nell’impianto in una ressa disumana, perché oltre ai bambini ed agli allenatori c’era anche una massa di tifosi che voleva il suo posto. Una calca indescrivibile. Riescono ad entrare: bambini da una parte e genitori dall’altra. In teoria. In pratica una volta dentro lo stadio, un casino pazzesco: gente che spingeva, che correva e nessuno, fossero poliziotti o altri addetti, che dirigesse le cose. Una vera vergogna, ma comunque andiamo avanti: se questo serve per realizzare il sogno del mio bambino... Arrivano le 18, i bambini seduti sulle tribune in alto ed i
giocatori che fanno riscaldamento in campo. Si alza un boato disumano: centinaia di bambini che cantano, urlano e chiamano i loro eroi.
Risposta? Nulla, i giocatori continuano i loro esercizi senza ascoltare queste vocine. La mia pazienza sta per esaurirsi, ma resisto. Quando, all’ennesimo invito a girarsi per salutare i bambini ed avvicinarsi alle tribune (protette da recinzioni trasparenti), loro cosa fanno? Si voltano senza spostarsi dalla metà campo ed alzano una mano e salutano. E questo è l’incontro sognato? Nn vi vergognate di avere illuso centinaia di bambini, facendogli pure saltare la scuola, per cosa? Per centinaia di foto a dei puntini blu su un campo verde e foglietti pieni di autografi falsi da portare a scuola da far vedere ai compagni. Vergogna! E questo sarebbe il sano calcio italiano? Complimenti. Adesso cosa spiego a mio figlio? Ditemelo voi. P.S: forse questa mail non
verrà neanche presa in considerazione, o magari verrà letta, e poi cestinata, però volevo proprio sfogarmi. Mi piacerebbe che tutti sapessero. Perché non si scherza con i sentimenti e le aspettative dei bambini. Poi ci lamentiamo dei giovani. Federica Sabbioni (Modena)".
Ultima e-mail per oggi: "Ciao lorenzo, Quest'anno siamo iscritti al torneo universitario di calcetto di Roma Tre. L'università ha deciso che:
In occasione della prima giornata di campionato, si terrà un *minuto di silenzio* per onorare e ricordare "le Vittime della violenza da stadio".
Vorrei chiedere all'esimio professore quale siano queste "vittime"? Per ora la vittima è solo una :Gabriele, e la violenza, o meglio dire omicidio, l'ha compiuto lo stato tramite un suo funzionario. Quale è questa violenza da "stadio"? Dato che è un torneo organizzato dall'Università, e chi sceglie certi
termini è una persona "colta", la scelta di tale espressione _"le Vittime della violenza da stadio"_ mi sembra inappropriata al contesto che stiamo vivendo e abbiamo vissuto in queste tragiche settimane. Ancora una volta quando si poteva fare una cosa giusta ricordando le "vittime" tutte, si cerca di deviare il discorso anche con piccole espressioni che ai più attenti non sfuggono, in questo caso aggiungendo alla parola  "vittime + stadio" si trascurano le "vittime dello stato di polizia" ovvero coloro che per seguire una passione si sono prese manganellate,  gas lacrimogeni, o hanno perso la vita come Gabriele.
Non escludo di portare qualcosa (striscione) che ricordi le "vere vittime" e spero non sia il solo a farlo".
E-mail: "ciao lorenzo, ti allego questo bel pezzo uscito il giorno dopo il funerale di Gabriele. secondo la tradizione della testata non ci sono firme, ma
dovrebbe essere il romanista alessandro giuli. lo conosci? cmq alle luce di cio' che emerge dal pezzo e alla luce di quello che  e' sempre stato il mio modo di vedere il problema, domani, dopo circa  4 anni di assenza dalle trasferte, ho deciso di visitare il palazzo ducale di genova. pare che anche l'acquario sia molto bello".

Anzio/Civitavecchia

Anzio/Civitavecchia

Bulgaria/Romania

Apoel Nicosia (Cipro)

FC Koln (Germania)

Ferencvaros (Ungheria)

Scozia/Italia: un invasore
 


23 novembre: finalmente la Roma apre agli under 14 anche ad un orario a prova di bimbochedeveandareascuolailgiornodopo. Roma/Udinese, che si disputerà alle 15.00, sarà aperta ai nostri marmocchi per curve e distinti. Mia moglie è dell'Udinese (strano ma vero, decisi di approfondire la conoscenza proprio perché fui curioso di questa circostanza, visto che è nata a Roma) e quindi, essendo io abbonato in Tribuna, non potrò portare le mie bimbe gratis allo stadio ma tant'è! Pian piano le cose si stanno sistemando e (con pieno merito alla Roma per gli sforzi che fa, visto che molte altre società se ne fregano altamente) si arriverà al momento in cui si potranno avere biglietti gratis per gli under 14, nella misura indicata dalla legge, per tutti i settori.
Detto questo, leggevo molti SMS su "Il Romanista" che aveva chiesto se, con i biglietti, gratis, i "tifosi" (questi sì tra virgolette!) avrebbero portato i loro figli in curva. La maggior parte degli SMSisti hanno risposto di no perché è troppo pericoloso, con punte di ilarità che il sottoscritto ha raggiunto su un SMS di un tipo che si lamenta dei lividi che subisce quando la Roma segna nella parte centro bassa della curva Sud.
Beh, invito i ragazzi di curva ad esultare nel modo più disordinato possibile al prossimo gol della Roma per impedire a questi personaggi di distruggere quella che fu - non certo per merito loro - la curva più bella del mondo. Oltre a ciò mi chiedo per quale benedetta ragione tutti questi benpensanti timorosi della propria ombra vogliano portare i propri bimbi - e loro stessi, spero - proprio in curva sud e non nella più pacata, tranquilla e mansueta curva nord. Questioni di visibilità? Non credo: le curve sono speculari. Questione di prezzo? Non credo, le curve costano uguale.
Ve lo dico io perché.  Loro vogliono solo godere del nome "Curva Sud" senza aver fatto nulla per costruirne non dico il mito, ma anche un solo secondo di storia e concepiscono l'avventura in Curva Sud allo stesso modo con cui il sottoscritto dice agli amici di essere stato alla Bodeguita del Medio resa famosa da Hemingway. Questi personaggi sono quelli che - nelle intenzioni dei padroni del calcio moderno - dovrebbero sostituire il pubblico della Curva Sud, probabilmente 2 partite sì e 17 no, e sempre che ci sia il sole.... Meglio perderli che trovarli!
Detto questo, passiamo a qualche e-mail:
"Ciao Lorenzo volevo segnalarti che i biglietti per genoa-roma non sono acquistabili su internet ma solo a Genova  eprovincia fino alle 19 di venerdì 23 novembre. Questi i punti vendita:
Le ricevitorie autorizzate: Via Borzoli 94c/R - Sestri Ponente, Piazza A.Sciesa 38/R - Pra', Via G.Rossini 54/R - Rivarolo, Via Struppa 28/A/R, Via C.Reta 7/9/R, Via D. G. Verita' 20-22/R, Via Martiri Della Liberazione 182 - Chiavari, Via Santa Zita 17R, Via G.B. D'Albertis 91R, Corso De Stefanis 89R, Piazza Cavour 19 - Rapallo, Via Aurelia 97 - Bogliasco, Via S. Piombelli 24 R, Via Aurelia 2000 - Lavagna. Genoa Store di Largo XII Ottobre 37/41
I prezzi: Tribuna Inferiore Numerata Centrale: 110 euro (55 il ridotto), Tribuna Inferiore Numerata Laterale 90 euro (45), Tribuna Superiore Numerata 50 euro (25), i Distinti 35 euro (20), la Gradinata Sud 20 euro (15)". Per quanto riguarda il dove assistere a Genoa/Roma per i pochi romanisti che andranno, il concetto che personalmente seguirei è quello della economicità del settore, com'era negli anni '80, ove tutti noi ci recavamo dove il biglietto costava meno...
Annuncio per Kiev: "Ciao Lorenzo, ti scrivo perchè tra pochi giorni c'è la trasferta a Kiev e dato che ho prenotato due mesi fa il volo ma purtroppo ci sono stati problemi con il passaporto non potrò andare. Ti chiedo se puoi mettere questo annuncio sul tuo sito. Il volo andata e ritorno viene 200 euro. Se è possibile fare il cambio del nome e qualcuno volesse partire può contattarmi via mail. Ti ringrazio per l'attenzione.
Giustizia per gli ultras! ...Viva la Roma Francesco frenky_asr@hotmail.it".
Poi: "Ciao Lorenzo.....mi sono recata in banca per acquistare  7 biglietti per la partita di sabato Inter-Atalanta ( a parte il prezzo del secondo anello ? 36 intero)...la prima domanda che mi è stata fatta è........sono tutti residenti in Milano o provimcia??? Questo perchè mi hanno fatto leggere un comunicato mail dove si diceva che dal 19.11 non si possono vendere biglietti (es. x Inter o Milan) a chi non è residente a Milano o nella provincia...questo per evitare che le tifoserie acquistino loro i biglietti per i tifosi avversari...trovo questa cosa ridicola!!! Ma ti pare che uno se abita a Como e vuol venire allo stadio perchè interista non lo possa fare perchè non vive qui???!!!!! E' un provvedimento che taglia le ali a tutti non solo agli Ultras.
Io non sono una "sfegatata", diciamo a Milano, ma questa cosa mi fà in.........re!!!!!!". L'idiozia della cosa sta nel fatto che nel calcio di oggi la squadra non è più legata solo alla propria città... Del resto siamo l'unico Paese al mondo ad avere un Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. In Inghilterra ci ridono appresso.
E-mail di M.: "Ancora non lo sappiamo e non riusciamo a rendercene bene conto ma quello che è accaduto in questi giorni, addizionato alle nostre esperienze quotidiane, forse ci sta cambiando per sempre. E non è la morte che ci spaventa, nè tantomeno l'omicidio di un ragazzo della nostra età ma piuttosto la mancanza di una giustizia tangibile, l'assenza di uno stato di diritto.
La cosa che ci affligge maggiormente è il modo spavaldo e indecente con cui si cerca sempre di occultare e travisare la trasparenza della realtà. Questo ci offende, offende la nostra sensibilità e la nostra intelligenza, i nostri sentimenti e il nostro amore per la vita. Offende la nostra cultura, i nostri libri e i nostri viaggi ma soprattutto annienta quello in cui abbiamo sempre creduto e in cui abbiamo sempre sperato. Ora si sgretola tutto ma prendendo forza ci sentiamo stranamente felici di stare dall'altra parte, di tracciare una distanza, con il raggiungimento della consapevolezza che il disagio sociale non ci appartiene, è il loro, solamente loro. Si sono spesi fiumi di parole su questo fatto, i politicanti di sempre ne vorrebbere trarre i propri benifici, l'opposizione attacca il Governo, dimenticando troppo in fretta che le stesse persone che oggi tentano di giudicare sono stati i carnefici e i carcerieri di Genova 2001. La solita stampa colpevolizza, addita, e in cospirazione con gli uomini di potere traccia fantastiche trame di eversioni politiche e appartenenze terroristiche. La società civile ha risposto nell'unico modo in cui doveva, lealmente, spontaneamente, a viso aperto. E Gabriele a detta di tutti era un ragazzo puro e trasperante ed anche se avesse avuto un sasso in tasca oggi cambierebbe qualcosa? Forse un sasso giustificherebbe il tiro a segno di un caldo sceriffo di provincia? Che strana cosa poi la storia del sasso, così in voga negli ultimi anni. Che non sia lo stesso sasso che a Genova deviò la traiettoria del proiettile di Placanica o più semplicemente il sasso ritrovato in tasca a Gabriele potrebbe essere lo stesso che spaccò il cranio di Carlo Giuliani già morto.
Ma riusciremo a gestire anche le provocazioni, non cadremo mai in questa trappola e non faremo il loro gioco. Troverebbero finalmente il modo per coprire i loro sporchi traffici. Le pistole le tengano loro, che sparino loro, noi vogliamo solamente continuare a sperare. Rivogliamo i sogni che ci hanno rubato. E con le loro ammissioni, con le loro colpevolezze non possiamo che diventare persone migliori, distanti, definitivamenti distanti dal loro mondo.
Noi nella nostra rivolta sappiamo ancora amare... e Gabriele sta con noi".
Altra e-mail di Luca: "CIAO LORENZO, AVEVO PRONTE DELLE VECCHIE FOTO DELLA SUD DA MANDARTI, POI E' SUCCESSO QUELLO CHE SAPPIAMO E ONESTAMENTE MI E' PASSATO L'ENTUSIASMO; ORA MI STO RIPRENDENDO ANCHE SE (...E CREDO CHE QUESTA SIA UNA SENSAZIONE DI MOLTI) PENSO NIENTE SARA' COME PRIMA: QUESTA VOLTA SI E' TOCCATO VERAMENTE IL FONDO.
LE MILLE PAROLE CHE AVEVO IN MENTE SONO CONDENSATE NELLE TRE EMAIL CHE HAI PUBBLICATO SUL SITO E CHE TU STESSO HAI DEFINITO "VERAMENTE NOTEVOLI"; VORREI RINGRAZIARE GLI AUTORI  PERCHE' IN POCHE RIGHE SONO STATI CAPACI DI ESPRIMERE ESATTAMENTE LO STATO D'ANIMO E I PENSIERI DI (CREDO E SPERO) TUTTI NOI ASSIDUI FREQUENTATORI DEL TUO SITO.
COMUNQUE, VISTO CHE IN QUESTI GIORNI NE HAI PARLATO, TI MANDO  LA COPERTINA DEL LIBRO DI SEGRE CHE MI SEMBRA NON HAI ANCORA PUBBLICATO.
CHISSA' COME, ALL'EPOCA LO ACQUISTAI  ED ORA ME LO TENGO COME SE FOSSE UN TESTO SACRO".


22 novembre: per chi va a Genova, alcuni ragazzi chiedono di sapere in quale settore verranno presi i biglietti, in modo che possano adeguarsi.
Dopo gli incidenti di Cattolica/Faenza, anche a Cattolica è stata chiusa la curva (più una cosa simbolica che altro: non credo si avrà difficoltà ad andare in altri settori).
Intervista al calciatore genoano Coppola (terrorista!):
Coppola: dalla curva sud al Genoa 
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Manuel Coppola, ovvero come passare dalla Curva Sud al campo. Romano del Quadraro, romanista dalla nascita, il centrocampista del Genoa sabato si troverà di fronte la squadra del suo cuore. Quella che ha seguito tante volte in casa e in trasferta, fino a pochi anni fa. 
«Finché ho potuto sono andato allo stadio, avevo l'abbonamento in Curva Sud verso la fine degli anni '90. Purtroppo dal punto di vista delle vittorie quella Roma non mi ha regalato molte soddisfazioni. L'ultimo anno che ho avuto l'abbonamento era la Roma di Zeman, faceva divertire. E poi la Curva era uno spettacolo...». 
Seguivi la squadra anche in trasferta?
«Quando posso ci vado ancora, l'ultima trasferta l'ho fatta un paio di anni fa, quando giocavo nella Salernitana. Era la stagione dei quattro allenatori...». 
Spalletti pochi giorni fa ha detto che conosce i ragazzi della curva e che da loro si può imparare molto.
«Sono d'accordo con Spalletti. Mi ci ritrovo nelle sue parole. Io in curva ci sono cresciuto, insieme ai miei amici del Quadraro. Avevamo un gruppo che si chiamava "I Caparbi", eravamo sistemati nella parte della Sud che confina con la Montemario, non so se esiste ancora perché purtroppo allo stadio non posso più andarci». 
Li senti ancora i tuoi ex compagni di curva?
«Li sento sempre e quando sono a Roma ci vediamo. Mi tengono aggiornato su quello che succede dentro lo stadio, loro ci vanno sempre».
Ti è mai capitato di trovarti coinvolto in incidenti? 
«In trasferta qualche volta qualcosa è successo. Mai niente di grave, al massimo qualche lacrimogeno.... Però se uno vuole evita».
Cosa pensi di quello che è successo dopo l'uccisione di Gabriele Sandri? 
«Mi dispiace molto, soprattutto perché secondo me tante cose si potevano evitare».
In che modo?
«Innanzitutto spiegando fin da subito quello che era successo. Invece alle 3 del pomeriggio ancora non era stata fatta chiarezza su un fatto accaduto alle 9 di mattina. La cosa che mi è dispiaciuta di più è che tutta l'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata sulla reazione dei tifosi e non si è dato il giusto risalto alla causa che ha scatenato tutto. E cioè che un poliziotto ha sparato ad altezza d'uomo in un autogrill». 
Però la reazione dei tifosi è stata violenta.
«C'è modo e modo per reagire a un fatto come l'uccisione di Gabriele Sandri, e sicuramente quelli che hanno devastato gli stadi e le città hanno sbagliato, ma non bisogna perdere di vista la causa di tutto questo. E non sono gli ultrà, ma chi ha sparato e chi non ha fatto subito chiarezza sull'episodio facendo passare un'immagine sbagliata dell'accaduto». 
È giusto vietare le trasferte?
«Assolutamente no, non è giusto penalizzare le tifoserie. E' un peccato giocare Genoa-Roma senza tifosi sugli spalti, perché oltre a noi giocatori in campo sono loro il vero spettacolo. La tifoseria genoana è una delle migliori in Italia, come modo di tifare somiglia molto a quella della Roma e a quella del Toro. Sono queste le tre tifoserie più belle...». 
La scorsa estate il tuo nome è stato accostato alla Roma...
«Sarebbe fantastico, il massimo per me. Scendere in campo all'Olimpico e sentire l'inno della Roma...Se mi chiamassero non ci penserei nemmeno mezza volta». 
I tifosi sampdoriani in Genoa/Sampdoria 1978/79


21 novembre (pomeriggio): la Roma - ancora una volta per la sera quando li regazzini dormeno - ha dato disposizioni affinché gli under 14 entrino gratis in curva. Già iniziano le solite campagne per popolare la curva di bambini. Ben vengano, saranno gli ultras di domani, come quelli della foto qui sotto. Ricordate però a chi controlla che se gli tolgono la bandierina si incazzano pure loro e diventano violenti.
I bambini in curva già ci stanno
Fotografie:
CECCANO/FONTANA LIRI (I CATEGORIA LAZIALE)
http://piratesceccano.forumfree.net/
 
 
Comunicato Ultras Potenza:
"Hanno chiuso la curva di Bergamo, adesso chiudiamo le altre noi!
Il lutto di Gabriele è il lutto di tutti gli ultras italiani.
La pallottola che ha ucciso lui poteva colpire chiunque di noi.
Siamo coscienti che viviamo uno dei periodi più importanti per il futuro di chi come noi ama il calcio, ma ama viverlo da ultras. 
Con le partite giocate il sabato e il lunedì, con le diffide preventive, con la repressione indiscriminata, con i divieti non motivati di andare in trasferta stanno semplicemente tentando in tutti i modi di uccidere il calcio e gli ultras.
Dopo aver bloccato i tarantini senza nessun motivo ragionevole adesso hanno inserito anche la nostra curva tra quelle pericolose.
Tutti i tifosi, ultras e non, non hanno il diritto di godersi una partita attesa come quella di Salerno. 
L'omicidio di Gabriele ha messo davanti agli occhi di tutti, in modo inequivocabile, la volontà di nascondere la verità per l'ennesima volta secondo la logica di difendere una casta intoccabile anche quando è indifendibile.
Il proiettile che per ore era stato sparato prima da uno Juventino e poi in aria alla fine, solo grazie ad un testimone, si è trasformato in uno sparato ad altezza uomo.
Ma il folle mondo del calcio non si poteva fermare, la logica di tutti non era quella di chi contava, le partite si dovevano giocare.
Questa volta, però, hanno trovato di fronte un muro.
Il lutto ed il cordoglio negli stadi li hanno portati le curve, in tanti modi diversi: con il silenzio, abbandonando lo stadio o impedendo con la forza che la partita  si disputasse.
Tutti modi per dimostrare che un calcio che non si ferma per un ultras ucciso è un calcio che ci fa schifo.
Come spesso succede il popolo ha bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare da chi è nei piani alti.
Gli ultras del Taranto e di Bergamo hanno messo al primo posto la solidarietà tra ultras e al risultato, al passatempo domenicale, hanno preferito il rispetto per i nostri ideali che di fronte alla morte ci impongono di fermarci.
Per gli ultras quelle partite erano semplicemente indisputabili, mentre in TV si sentiva parlare ancora di pronostici. Non far disputare quella partita era un modo per cercare di imporre una morale anche minima ad un calcio che oramai conosce e rispetta solo il dio denaro.
Un calcio che in ogni modo dimostra di non rispettarci, come ultras, come uomini e come parte della società civile. 
Adesso vogliono punire in modo esemplare Taranto e Bergamo rifiutando per l'ennesima volta di tentare di capire; ma se chiudono la loro curva, chiudono anche la nostra. 
La frattura tra chi comanda il calcio oggi ed i giovani che fanno migliaia di chilometri andando in giro per l'Italia per i propri colori, è una frattura insanabile.
Continuiamo sempre più a schifare quelli che sui loro comodi divani giudicano il nostro mondo.
Schifiamo quelli che dimostrano attaccamento ai propri colori tramite un abbonamento a Sky.
Quando c'è da cantare cantano gli ultras, quando c'è da stare sotto la pioggia ci sono gli ultras, quando c'è da prendere un giorno di ferie per seguire la squadra a 1000 chilometri da casa ci sono gli ultras, quando c'è da contestare una squadra, un giocatore, un sistema calcio corrotto e venduto, ci sono gli ultras, salvo poi indicarli come il male assoluto del sistema calcio stesso, realizzando l’equazione ultras=delinquente, senza distinzione, senza nessun tentativo o intenzione di cogliere le differenze.
La nostra forza è credere profondamente nel nostro mondo e viverlo sette giorni su sette.
Per tutti voi sui vostri divani, il calcio è un passatempo, per noi è uno stile di vita! 
Per questo oggi più che mai ci sentiamo un’unica famiglia, 
Per questo, se chiudete una curva…  le altre le chiudiamo noi!
E da oggi, fino al 31 marzo, quando i ragazzi della Nord di Bergamo potranno rientrare nella loro “casa”, seguiremo il nostro Leone esclusivamente in trasferta.
Pertanto invitiamo tutti i ragazzi della Ovest a manifestare con noi, condividendo questa linea, questa scelta!"
Glasgow: "persino gli scozzesi avevano uno strisc in memoria di gabriele (RIP Gabriele ultras per sempre). TUTTI gli striscioni sono entrati senza problemi, le fdo ci hanno accolto con un volantino amichevole in italiano perfetto dove con tono sobrio ma autorevole ci davano il benvenuto e ci spiegavano un po' di cose. Per il gran freddo ho visto con i miei occhi un poliziotto offrire una caramella balsamica a un tifoso italiano infreddolito. Di ritorno dove una coda di un km era perfettamente in attesa del treno bastavano 4 poliziotti a cavallo per tenere a bada tutti (circa 2000 persone) ai tifosi di casa che facevano
battute all indirizzo dei cops essi stessi rispondevano con battute. Per quanto riguarda gli scozzesi che telo dico a fa? 100 anni avanti nell approccio al match: prima durante e dopo". Del resto questi "opinionisti" non mi spiegano la ragione per la quale 2000 ultras a Glasgow stanno tranquillissimi (e la legislazione inglese, ormai ho approfondito, è più morbida e garantista di quella italiana) e qui invece sono considerati terroristi!
Dopo di che mi sa che Italo Cucci  s'è fatto un giretto sul sito... un giorno mi dovrà spiegare perché una sprangata degli anni '80 era romantica e una del 2000 è terroristica, ma non posso pretendere troppo.

21 novembre: prima di tutto vorrei segnalare questa intervista che è comparsa sull'edizione di ieri de "Il Romanista", rilasciata da Stefano Malfatti.
Debbo dire che mi è piaciuta molto. Forse sarà piaciuta meno a tutti quelli "chebelliglianniottantacolpaninocolafrittata" e a quelli che parlano senza cognizione di causa ma tant'è. Una piccola errata corrige: chi ha trascritto l'intervista parla dei "Guerrieri" della Sud. E' fin troppo chiaro che si parla dei "Guerriglieri".
La stessa andrà ovviamente a finire nella pagina relativa alla storia della Curva Sud. Quello che scriverò è strettamente personale e non vuole entrare nelle beghe che ci furono all'epoca. Io ho un ricordo positivo di Stefano Malfatti. Probabilmente lui non si ricorda del sottoscritto, all'epoca ero poco più di un ragazzino, però anche se la scelta da lui fatta all'epoca non venne da me condivisa (e pur riconoscendo che entrambe le parti avevano come valore assoluo la Roma) tanto che, con molti altri "radicali", rimasi senza tentennamenti tra i "radicali" del CUCS-GAM opponendomi, anni dopo, alla riunificazione del 1993/94, ricordo bene che Malfatti era uno dei pochi che - a divisione ormai conclamata - stava ad ascoltare le nostre ragioni, non guardando all'età di chi gli poneva delle domande. Ricordo perfettamente sulle scalette dello Stadio Olimpico una mia conversazione con lui nella quale ribadivo, da pischello fomentato, le nostre ragioni e della volontà di non tifare finché ci fosse il balordo in campo, senza limite di tempo... poteva cavarsela con sufficienza ma stette ad ascoltare anche noi. Anche se, ancora oggi a distanza di 20 anni, continuo a non condividere le ragioni della sua scelta e a difendere le mie/nostre, ho avuto piacere a leggere l'intervista e segnalo il suo sito www.usqueadfinem.com.

A volte ritornano... notare il bimbo sulla sinistra
Oggi è amarcord: "Scusa se ti faccio perdere del tempo (si vede ke stò in malattia a casa senza far niente ...). Volevo porti , ironicamente, una domanda e farti una proposta. La domanda è la seguente: se hanno vietato la trasferta dei tifosi atalantini a Milano, i bambini ke sono stati invitati e i loro genitori saranno denunciati? e chi ha avuto l'idea di invitarli? ... e se noi invitiamo dei tifosi di altre squadre con la scusa che giocano a pallone, dici che ce la passeranno?
La proposta, chiedo scusa alle donne, sarebbe la seguente: perchè amato non prende esempio dall'usanza che hanno a New York durante l'intervallo delle partite di football americano, sicuro che ci sarebbe meno violenza ... o forse sarebbe peggio?
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Football_NFL/Primo_Piano/2007/11_Novembre/20/intervallohard.shtml
(ahahah magari lo potrebbero fare le fotografe e la briatorina ... ahahah ... dopo questa me becco un daspo sicuro ... ahahaha)
Adesso una domanda seria: perchè domenica scorsa hanno fatto casino in tutta italia e puniscono la tifoseria della roma? e perchè hanno punito solo il taranto con un 3 a 0 a tavolino? .. che fanno, continuano a provocare?
Un'ultima cosa: adesso ci si scandalizza di come le Forze dell'Ordine (ordine??) trattano i tifosi, ma prima come ci trattavano? Ricordi come andò a finire la vendita dei biglietti per Roma - Liverpool? Arrivarono alle 7 di mattina, ci tiravano i sassi nascosti tra i pini tra la Tevere e la Sud, sparavano ad altezza d'uomo e non solo lacrimogeni ...non so come quel giorno non successe una tragedia ... ancora ricordo la frase e la faccia di un vigile urbano "madonna mia, oggi succede na strage ..."
A me una volta mi sequestrarono un'arancia perchè troppo grossa e si giocava Roma -  juve (ti ricordi le guerre con le arance?). Ricordi le cariche in Sud del nostro "amico" Serra? Forse eravamo abituati perchè ci rompevano durante tutta la settimana a scuola, per strada e quindi se lo facevano anche allo stadio era normale (si chiamavano anni di piombo ... ma il piombo quasi sempre lo mettevano loro), forse eravamo abituati perchè siamo cresciuti in un clima molto violento che ha segnato la nostra adolescenza ... boh
Ah! Per chi pensa che la Sud era un paradiso pieno di angioletti: ricordi un Roma - fiorentina (0 a 0 ), partita noiosissima che finì con i sanitari dei bagni (ancora c'erano) sulle teste dei celerini che sostavano sotto la sud? ricordi che carica e le botte? ... non avevano ammazzato nessuno ... ma la partita era noiosa e bisognava trovare qualcosa che ci servisse da svago ... alla fine botte per tutti e la domenica dopo tutti di nuovo li noi e la polizia, come se non fosse successo nulla.
Morale: so 30 anni che le cose vanno cosi e non sono riusciti a risolverle reprimendoci ... anzi è sempre peggio.
Ma perchè prima non ci scandalizzavamo? forse prima eravamo più leali (noi e loro),  sapevamo quello che stava per succedere ed ognuno si comportava come riteneva più opportuno, più o meno potevi calcolare i rischi ... forse perchè eravamo più esperti? perchè forse c'èra più gente che andava allo stadio tutte le domeniche, tutti gli anni, (e ci conoscevamo quasi tutti) perchè era malato di Roma (a quei tempi andavi allo stadio solo per amore a questi colori ... non certo per i risultati) e non andava a vedere la partita (e che te volevi vede? ... i gol di musiello? le parate di quintini o de min?) e quindi andavamo tutti a sfogarci ed a urlare la nostra passione per 90 minuti ... forse perchè me stò a fà vecchio e ricordarsi di quando avevi 18 anni è bello?
Non ci capisco più nulla ... ridateci il pallone, 90º minuto e non dite più stronzate (chiaramente riferito ai politici e ai media ... esperti curvaioli ...)
Scusa per lo sfogo (che mi sono permesso di fare con te, come se stessimo in un bar fra amici,  perchè vedo che hai vissuto queste cose e quindi mi capisci e perchè non posso sfogarmi con nessun romanista ... fajele capì ste cose all'estero) e per toglierti del tempo prezioso.
Sorry Ciao Marco Forza Roma.
Ricordo tutto caro Marco. Ricordo le 5-6 risse che c'erano in Curva Sud in ogni partita disputata in casa, le questioni risolte a botte nel fossato, le mani sul collo quando entravi dai cancelli per vedere se avevi la catenina, i furti della sciarpe fuori lo stadio, l'accattonaggio "che ciai mille lire pe' n' bijetto", le guerre a colpi di arance e la pioggia di agrumi sulla pista di atletica, la battaglia a palle di neve di Roma/Torino del 1985 finita coi lastroni di ghiaccio da due chili che volavano dalla parte alta della curva su quella sottostante, i bagni spaccati nella Curva Nord ogni volta che si andavano a trovare le tifoserie avversarie e addirittura, all'epoca, gli applausi dei tifosi della Nord all'ingresso in curva di quelli della Sud per un Roma/Torino, gli incidenti in curva di Roma/Cesena del 1982 solo perché Schachner o come si chiamava aveva segnato all'86', le coltellate prese dai romanisti a Firenze, il fiumiciattolo di persone che uscivano dalla Curva Sud a un quarto d'ora dalla fine di ogni partita che veniva giocata in casa, il coro "noi ancora qui godiamo per quel magico aeroplano..." dedicato ai granata e potrei continuare per ore... Succedeva di tutto e di più eppure non gliene fregava nulla a nessuno... due righe sui giornali, a volte qualche titolone e finiva lì. E' chiaro che la società si evolve ed infatti, pu rimpiangendo quegli anni, capisco che non possa più essere così, però ogni tanto è bene ricordarlo a questi ipocriti dei giorni nostri per i quali l'infinitesimale violenza di oggi è molto superiore rispetto ad alora. Mah.
Qui di seguito riporto un post tratto da un sito web che ho visitato stasera. Non dico di quale squadra, dico solo che è scritto da un (ex?) ultras del 1959:
"Siamo davvero un paese ridicolo.
Faccio una eccezione al mio proposito di non commentare più nulla sui forum (perchè penso non serva a niente), so che seguiranno molte critiche a questo mio post ma avviso fin d'ora che non replicherò.
Ieri mattina stavo bevendo un capuccino in un bar di Tortona quando un distinto signore leggendo la prima pagina di un quotidiano esclama rivolto al barista: "Incredibile, hanno già rilasciato gli ultras fermati a Milano!", ed il barman di rimando: "Fino a che non capiranno che vanno sbattuti in galera e poi bisogna gettare via la chiave non risolveranno mai niente!".
Il primo istinto è stato replicare a quei commenti, poi ho dato un'occhiata alle notizie di quella prima pagina: c'era l'articolo sulla morte del ginecologo soffocato a casa sua dopo una rapina, c'era l'omicidio della studentessa di Perugia, un articolo che diceva che stupri e violenze sui minori sono in aumento, e anche un articolo sulle sempre più numerose famiglie italiane che non riescono più a tirare fino a fine mese.
E tra tutto questo popo' di roba l'esclamzione del distinto signore: "Incredibile, hanno già rilasciato gli ultras fermati a Milano!", dove per la cronaca rilasciati sta per sottoposti agli arresti domiciliari, dove per la cronaca qualunque avvocato abbia negli ultimi tempi difeso ultras in tribunale sostiene che certi provvedimenti restrittivi non vengono adottati neanche per i mafiosi.
Ma perchè ti stupisci? mi sono detto, in fondo sui vari forum anche molti tifosi granata sostengono la tesi che tutti i mali sono provocati dagli ultras.
Sbattiamoli dentro tutti e vedrete che non ci saranno più violenze, nè stupri, nè omicidi, nè rapine, si troveranno rimedi alla disoccupazione e probabilmente, se troviamo il modo di infilargli un tubo di ossigeno nel didietro, risolviamo anche il problema del buco nell'ozono.
E' veramente il teatrino dell'assurdo!
Il calcio come sempre utilizzato per mascherare altri problemi, ed i mostri ultras sbattuti in prima pagina sui giornali, e in decine e decine di trasmissioni televisive.
Ma ormai funziona così: nella vita di tutti i giorni i drogati sono "solo" drogati, nel calcio sono ultras: eh no, Signori cari, sono sempre e solo drogati!
Nella vita di tutti i giorni chi usa i coltelli è "solo" un delinquente, nel calcio è un ultras: eh no, Signori cari, è sempre e solo un delinquente!
Ci sono infiltrazioni di criminalità organizzata nel mondo del calcio?
Probabile, ma nella società sono le istituzioni che dovrebbero proteggere i cittadini dai reati dei criminali, nel calcio no, se si infiltrano dei criminali questi automaticamente diventano ultras, e quindi perchè mai la legge dovrebbe proteggere questi tifosi?
In nessun altro aspetto della vita sociale la distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato è così chiara, netta, inequivocabile come nel calcio: è un'equazione semplicissima, tutto ciò che fanno gli uomini in divisa è giustificato dal comportamento degli ultras, tutto ciò che fanno gli ultras è da condannare in quanto violento, becero, idiota.
Cosa c'entra se gli ultras sono gli unici tifosi che da sempre, rischiando di proprio, non saltano una trasferta e quindi hanno vissuto molte più esperienze degli altri per poter dire che spesso e volentieri sono stati maltrattati dalla polizia senza motivo?
Tutte balle, è solo odio cieco per la divisa, se li hanno maltrattati un motivo sicuramente c'era.
Beati coloro che hanno tutte queste certezze!
Beati voi!
Ed io che mi sono meravigliato, e poi incazzato, per la scarsa solidarietà avuta nel restare fuori dallo stadio, civilmente, domenica scorsa, non tanto per la poca partecipazione numerica ma soprattutto perchè non riuscivo a capire come fosse possibile che la gente che legittimamente aveva deciso di entrare ci avesse poi aspramente criticato.
Ho moltissimi amici, ma le persone migliori, le più leali, quelle col più profondo senso dell'amicizia che ho conosciuto in vita mia sono Ultras.
La parola d'ordine del nostro animalesco "modus vivendi" è sempre stata, è, e sempre sarà fino a che ne avremo la forza "non mollare mai".
A testa alta sempre, con orgoglio.
Soprattutto di fronte ai tanti distinti signori che in futuro continueranno, come in un refrain, a ripetere: "Incredibile, hanno già rilasciato gli ultras!".
Un articolo interessante:
Segre: "I miei film trent'anni dopo il mondo ultrà non è cambiato" - Parla il regista che studiò a lungo il tifo bianconero e granata per realizzare le sue opere
Articolo di: Leonardo Bizzaro - La Repubblica Torino
Data pubblicazione: 06.02.2007
I suoi «ragazzi di stadio» (clicca qui per scaricare questo storico video) sembrano di un'altra epoca, dopo la guerriglia di Catania.
Ma a ben vedere non è cambiato molto, quasi trent'anni dopo, nel branco che si ritrova la domenica sugli spalti «e ai quali della partita che si gioca sotto, sull'erba dello stadio, non interessa nulla». Daniele Segre, torinese, ex fotografo sportivo e oggi tra i più rigorosi documentaristi italiani — da Manila Paloma Bianca a Vecchie — delle tribù del tifo ha cominciato a occuparsi nel 1978, allorché guidando in un viale di Torino si è imbattuto nella scritta «Il potere dev'essere bianconero».
«Il Settantasette era lì, sui muri si scriveva che il potere doveva essere operaio, quella cosa mi ha spiazzato e mi è venuta la curiosità di capirne di più. Per due anni di seguito sono andato nelle curve prima della Juventus e e poi del Toro, ho seguito le riunioni dei vari club, per conoscere da vicino i ragazzi che sono poi diventati protagonisti dei miei film».
Due documentari, il primo con lo stesso titolo di quella scritta, Il potere dev'essere bianconero, del 1978, poi Ragazzi di stadio, del 1980, dopo l'uscita di un libro omonimo per Mazzotta, che raccoglieva le interviste e le foto scattate negli stadi. Che cosa è uscito da quel lavoro di ricerca, che tra i giovani era in atto una mutazione?
«Per un certo verso sì. Ma la gestualità e il modo di vestire erano adattamenti dalla politica. I capi dei vari gruppi organizzati di tifosi, riconosciuti o no, erano esponenti politici, di destra o di sinistra. E i tifosi si caratterizzavano in base all'appartenenza del leader. Quando ho fatto i due film, i Fighters e i Combattenti della Juventus e avevano una connotazione più di sinistra, mentre gli Ultras del Toro erano più di destra. Ma poi tutto è cambiato, in base sempre a chi era all'epoca il leader, con gemellaggi fra tifoserie. Ricordo, perché poi mi ha molto colpito, l'incontro tra i Fighters e i Fedayn della Roma.
A Torino è venuto il ragazzo — e io l'ho visto, gli ho parlato — che un paio di settimane più tardi avrebbe ammazzato Paparelli con un razzo».
Ma era un mondo così lontano, da quello truce che abbiamo visto in televisione nei giorni scorsi?
«Non direi. Ho avuto modo di vedere cose strane all'interno dello stadio, pistole che giravano, persone che poi rivedevo nei cortei politici. I gruppi organizzati facevano il servizio d'ordine delle stesse squadre di calcio».
Sono le stesse accuse che si fanno adesso ai club. «La connivenza delle squadre di calcio c'era già allora,
nel film Ragazzi di stadio se ne parla e la cosa è stata poi ribadita, pesantemente, negli anni successivi».
Che fine hanno fatto i protagonisti dei suoi film?
«Perlopiù, una brutta fine. Li ho seguiti, negli anni, molti di loro sono diventati manodopera criminale, altri sono morti di droga, qualcuno è stato incriminato per traffico internazionale di armi. C'erano già grossi intrecci, tra la malavita organizzata e le frange estreme del tifo. E lì dentro non c'era solo il sottoproletariato urbano, ma anche i rampolli della buona borghesia torinese. Che oggi si parli di infiltrazioni della mafia, per i fatti di Catania non mi stupisce per nulla».
E visto che l'intervista di Malfatti mi ha fatto navigare sui siti granata... sembra un secolo fa: http://www.youtube.com/watch?v=NwOIEmei6ts&mode=related&search=
Problemi anche in Germania:
Bayern, è allarme tifo violento
Hoeness: "Evitiamo la fine dell'Italia"
Tutto il mondo è Paese ed anche la Germania ha i suoi problemi con i tifosi. L'allarme è stato lanciato da Uli Hoeness, general manager del Bayern Monaco, a causa del comportamento violento di due gruppi di tifosi "Club Nr.12" e "Schickeria". "Dobbiamo evitare che la situazione degeneri, le cose possono prendere una piega pericolosa - ha detto - rischiamo di trovarci in una situazione simile a quella che c'è in Italia".
Dopo quanto accaduto in Italia, il fenomeno tifo violento sembra spaventare tutta Europa. E' la volta della Germania a lanciare l'allarme. Niente di male se non fosse che a rimarcare questo problema sia stato Uli Hoeness il general manager del Bayern Monaco, squadra in testa alla Bundesliga che, tuttavia, dopo i primi passi falsi, ultimo la sconfitta di Stoccarda, vive un momento di altissima tensione. Infatti il ko esterno ha avvelenato l'ambiente e alcuni scontri tra tifosi bavaresi con altri ultrà rendono la situazione non semplice. Nel tentativo di porre rimedio a tali atteggiamenti Hoeness è intervenuto spiegando i rischi che si corrono: "Dobbiamo evitare che la situazione degeneri, le cose possono prendere una piega pericolosa - ha detto il dirigente - Le mie critiche non erano indirizzate a tutti i tifosi. Mi riferisco a chi vuole controllare tutta la curva sud e chi vuole imporre la propria legge per fare affari e gestire i biglietti. In pochi anni rischiamo di trovarci in una situazione simile a quella che c'è in Italia".
L'allarme è legato al comportamento di due gruppi, "Club Nr. 12" e "Schickeria", ritenuti responsabili di alcuni incidenti avvenuti a Duisburg e degli scontri con alcuni tifosi del Norimberga in un'area di servizio autostradale. Il Bayern cerca di mantenere rapporti costanti con i rappresentanti della tifoseria, anche con quelli che evidenziano il prezzo troppo salato dei cosiddetti "vip box" dell'Allianz Arena. "Queste critiche mi hanno sorpreso - ha detto Hoeness - perché noi abbiamo bisogno dei box: questi settori garantiscono introiti fondamentali per la società e per la squadra. Questo deve essere chiaro". Il messaggio ai 2300 fanclub ufficiali e ai 165000 iscritti: "Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte per il bene della squadra".
Dopo di che, le solite perle di Ferlizzi:
FERLIZZI:´VIETARE LE TRASFERTE AI TIFOSI VIOLENTI È UN PASSO AVANTI´
Il responsabile dell'Osservatorio delle manifestazioni sportive Felice Ferlizzi a Sky
Sul match della Nazionale di domani
"In teoria se un problema mai si dovesse ipotizzare, è sul pubblico. Quindi dobbiamo lavorare bene all’esterno, fare i dovuti controlli e fare entrare le persone munite di biglietto".
Vietare le trasferte è un passo indietro?
"Vietare le trasferte a tifosi e gruppi violenti, o meglio a gruppi organizzati e violenti è un passo in avanti. E’ un passo indietro se dovessimo dire alle persone di stare a casa e di  non andare più negli stadi perché non sono sicuri (in realtà cercano di vietare le trasferte a tutti) . E’ un pò come selezionare, cercare di selezionare la lista delle persone che si intendono frequentare. Capisco che non è semplice, però è questo ciò di cui stiamo parlando. Cercare di mirare sempre più il nostro intervento sul singolo e non sul gruppo. Oggi abbiamo iniziato con il gruppo, perché mi rendo conto che quando si chiudono settori dello stadio, quando si vietano le partite, si fanno disputare a porte chiuse, si spara nel mucchio, ma noi stiamo andando più verso un censimento dei gruppi violenti e quindi saremo in condizione noi, in stretta sinergia con il mondo del calcio, di andare a cercare il “Signor Rossi “ che diciamo ci ha un pò annoiato con i suoi comportamenti".


20 novembre: prima di tutto, mi viene segnalata questa intervista radiofonica resa ad una radio privata romana:
*DICHIARAZIONE SPONTANEA RESA DA UN EX-POLIZIOTTO AD UNA RADIO PRIVATA ROMANA....*
"Da quanto tempo non è più in servizio?"
CIRCA UN ANNO.
"Ci racconti il motivo del suo intervento"
"HO 43 ANNI,HO PRESTATO SERVIZIO PER CIRCA 11 ANNI ,AL TERMINE DEI QUALI HO DECISO DI CONGEDARMI IN MANIERA SPONTANEA,MA INDOTTO DA FATTI PERSONALI CAUSATI DA MIEI SUPERIORI,RELATIVAMENTE ALLA NON CONFORMITA' DEL MIO ADEGUARMI A DIRETTIVE CHE RITENEVO ECCESSIVE"
"Ci racconti cosa le è successo..."
"NON VOGLIO ANDARE OLTRE QUESTA TESTIMONIANZA,PERCHè DI COSE DA DIRE NE HO ANCORA MOLTE.MA A DISTANZA DI UN ANNO DAL MIO CONGEDO...TEMO ANCORA DI ESSERE VITTIMA DI RITORSIONI.SEMBRA ASSURDO,MA VI GARANTISCO CHE è COSI.HO UN MOGLIE E 2 FIGLI,CERCATE DI CAPIRMI..."
"Si rende conto che nonostante la voce camuffata (su richiesta ESPLICITA dell'ex poliziotto) potrebbero esserci enti istituzionali ad ascoltare la sua voce?"
"SI, ED HO PAURA.MA DOPO QUELLO CHE è SUCCESSO A QUEL POVERO RAGAZZO SULL'AUTOSTRADA(GABRIELE,NDR)NON POSSO NASCONDERMI IN ETERNO.FORSE ALTRI SEGUIRANNO IL MIO ESEMPIO.."
"Ok,ci racconti..."
"IO PRESTAVO SERVIZIO A TORINO,FACEVO SPESSO LE SCORTE AI TIFOSI.IN OCCASIONE DELLA FINALE DI CHAMPIONS CHE LA JUVENTUS VINSE ALL'OLIMPICO FUI POSTO IN SERVIZIO AL TRENO.
DURANTE IL BRIEFING DEL PERSONALE PRE-PARTENZA IL COMANDANTE DEL REPARTO CI ORDINO',UNA VOLTA SALITI,DI STIPARE I TIFOSI IN VAGONI CONTIGUI E NON FARLI USCIRE DI LI.UNA VOLTA PARTITI,MASSACRARLI DI BOTTE.PRESTANDO ATTENZIONE A CHI AVESSE TELECAMERE O FOTOCAMERE.REQUISIRLE E FARLE SPARIRE."
"Massacrare di botte tifosi senza motivo?"
"SI.QUESTO,CI FU DETTO,PER "AMMORBIDIRLI" PREVENTIVAMENTE".HO VISTO COLLEGHI COLPIRE RAGAZZI DI 18-20 ANNI ALLO STERNO CON I TACCHI DEGLI ANFIBI,ALTRI SCARDINARE I PORTACENERE DELLE FERROVIE DELLO STATO E CON GLI STESSI COLPIRE A PUGNI IN VOLTO I RAGAZZI. MANGANELLATE SENZA MOTIVO SU RAGAZZE,PADRI DI FAMIGLIA.SCENE AGGHIACCIANTI.RIMASI PARALIZZATO.E COINVOLTO ANCH'IO NEL TEMA DI REPRESSIONE DAI MIEI STESSI COLLEGHI,PERCHè NON PICCHIAVO NESSUNO..."
"Continui..."
"DURANTE IL VIAGGIO DI RITORNO,ALLA STAZIONE OSTIENSE,MI PARE...I TIFOSI,STANCHI DELLE BOTTE E DEI TRATTAMENTI RICEVUTI,SCESERO DAL TRENO E INIZIARONO A TIRARCI DENTRO DI TUTTO.IO RIMASI INCASTRATO IN UN'AREA DI COLLEGAMENTO TRA DUE VAGONI...INSIEME A DEI RAGAZZI DI CASELLE CON LA SCIARPA BIANCONERA.MI PRESERO SOTTOBRACCIO E CERCANDO DI RIPARARSI MI TRASCINARONO CON LORO,DICENDOMI"STIA TRANQUILLO ,VOGLIAMO AIUTARLA".E FU COSI'.FUI COLPITO DA UNA GROSS PIETRA ALLA GAMBA,UNO DEI RAGAZZI RIUSCI' AD APRIRE UNO SCOMPARTIMENTO E MI ADAGIO' SUL SEDILE,ANDANDO A CERCARE DELL'ACQUA.LO VIDI SOMMERSO DI COLPI DA PARTE DI DUE COLLEGHI NON APPENA VARCO' LA SOGLIA DELLO SCOMPARTIMENTO.E' UNA SCENA CHE NON DIMENTICHERO' MAI..."
"Ci scusi,perchè ha atteso tutto questo tempo?"
"GLIE L'HO GIA' DETTO.SONO UN PADRE DI FAMIGLIA,DUE FIGLI...ORA FACCIO IL PANETTIERE PER CAMPARE.MA HO ANCORA PAURA.COME NE AVEVO CON LA DIVISA ADDOSSO.MA NON DEI TIFOSI.AVEVO PAURA DEI COLLEGHI CHE SAPEVANO DI ME,UNO CHE NON ANDAVA A MASSACRARE LA GENTE SENZA MOTIVO.E NE HO ANCORA..."
Dalla Serie A ai più piccoli campi di periferia.... ASD Tormarancia/Real Garbatella.
 
 
"Dagli inizi la stampa fu la nostra costante compagna, frettolosi scribacchini o cameraman dedicato. Nei giorni prima delle telecamere portatili, le uniche testimonianze dell'azione erano gli scatti in bianco e nero che decoravano prima tutti i giornali della domenica, e successivamente i muri delle nostre camere. In quei giorni essere arrestati era qualcosa di cui riderne al pub. Follia e amarezze ne facevano parte, ma noi c'eravamo dentro e ci
divertivamo. A volte li deridevamo. A loro servivamo, ma a noi loro non servivano, se non per pompare ancor di più il nostro ego. Alcuni dei ragazzi ai giornalisti li odiavano proprio, e coglievano ogni opportunità per dargli una botta appena si presentava l'occasione. Nella maggior parte dei casi la stampa era onnipresente, proprio come i topi stanno sempre intorno agli esseri umani. Non importava cosa avessi fatto, loro non se ne andavano mai. Ma non impararono mai niente di sostanziale, perche tutto quello che riuscivano a scrivere erano solo titoloni. "Gliele abbiamo suonate", "Li abbiamo fatti scappare", o "Siamo i più duri". Erano discorsi da cortile della ricreazione alle elementari, e ogni settimana ne sparavano di talmente grosse che nessuno avrebbe immaginato cos'altro sarebbero riusciti ad inventarsi.  Ci resero famosi, ma nessuno di questi giornalisti o fotografi fece carriera o diventò famoso".
(CHELSEA HEADHUNTERS, Colin Ward e Chris "Chubby" Henderson)
Preparano le trasferte, cercano la lite: ecco come il tifo
ha abbandonato la dimensione tribale ed è diventato religione
La messa profana del "dio pallone"
di GABRIELE ROMAGNOLI
 ROMA - L'ecumenismo: ovvero seguaci di diversi credi, ciascuno sotto le
proprie insegne, protestando contro l'offesa alla comune pratica. La 
liturgia: ovvero la celebrazione ritualistica officiata in indumenti dalle 
tinte particolari, attraverso la ripetizione di formule, con il ricorso a parole
come "fede", "sacrificio", "martirio" e atti significanti, il più toccante dei 
quali è la deposizione sul sepolcro di una stoffa sacra perché simbolica.
La trascendenza: ovvero non è a uomini che questo tributo di popolo si 
rivolge, ma alla loro incarnazione in entità contraddistinte da termini solo 
apparentemente concreti: "la maglia", "i colori", "la bandiera", in realtà 
allusivi a qualcosa che va oltre il tempo e non ammette altro all'infuori di
sé. 
Tre indizi fanno una prova: qui e ora il tifo calcistico ha abbandonato la 
dimensione tribale (cara a Desmond Morris) (della cui esistenza avrà forse
saputo sul mio sito ma che non credo abbia letto, n.d.L.) per quella
confessionale, da mimesi della guerra è divenuto mimesi della religione.
E che poi possa produrre guerre di religione, va da sé. Tutti i sintomi 
erano presenti fin dall'inizio. Come alla religione, al tifo si viene educati. 
Si nasce in ambiente predisposto e la fede (giacché è proprio a questo 
termine che si fa riferimento, che si parli di cattolicesimo o della 
Sampdoria) non è quasi mai una scelta, ma un'attribuzione, per 
derivazione geografica o familiare. 
Nasci in Egitto: sei musulmano o, in casi limite, cristiano copto. Nasci a 
Bergamo: sei dell'Atalanta oppure, per eredità paterna o eresia di 
comodo, del Milan. L'affiliazione ha una connotazione islamica: non 
consente la conversione. Si può smettere di praticare il tifo, diventare 
agnostici e passare la domenica al cinema, ma non è lecito cambiare 
curva. Ogni fede alimenta una propria mitologia di riferimento che viene 
trasmessa ai nuovi adedpti come un nient'affatto laico catechismo: la 
leggenda del "Grande Torino" martire, onorata con pellegrinaggi a 
Superga, quella del Bologna "che tremare il mondo fa" e (guarda caso il 
riferimento) "gioca come solo in paradiso" (allegoria d'angeli terzini, il 
cherubino Furlanis e il serafino Pavinato), quella del Milan di Arrigo 
Sacchi, devoto alla Trinità composta da Gullit, Van Basten e Rijkard
(segue dibattito per stabilire se a quel punto il destino fosse 
predeterminato o ancora restasse spazio per il libero arbitrio, ovvero la 
residua rilevanza di Colombo e Massaro). 
Troppo spesso scambiati per dei, i calciatori sono soltanto temporanei 
profeti della fede d'appartenenza. Venerati quando vestono la "maglia", i 
"colori, la "bandiera" possono essere lapidati (neppure troppo 
figurativamente) appena l'abbandonano. Il popolo non adora idoli, ma 
vestigia. Lo spogliatoio della squadra è il tabernacolo: sacro è qualunque 
cosa ne esca. Un qualsiasi Tonetto che gioca nel Lecce passa indifferente 
sul prato dell'Olimpico, ma diventa oggetto d'amore se lo fa vestendo 
l'altra maglia giallorossa. 
Se ne deduce l'effetto di transustanziazione che quella stoffa ha agli occhi
della curva. La quale, assisa o in piedi a seconda delle modalità 
prescritte, celebra il rito. Officia lo speaker: legge la formazione 
proclamando metà del nome del giocatore e aspettando la tonante 
risposta dei fedeli. 
"Simoneeee...." 
"Perrottaaa!!!!!!!!" 
"Per i nostri fratelli che vivono nella pace eternaa...." 
"Ascoltaci o Signore!". 
Che di rito si tratti è evidente non solo ai sociologi più attenti, ma perfino 
al conduttore televisivo Marco Mazzocchi quando, commentando il 
fallimento dell'esperimento sincretico di Bonolis, che accostava sacro e 
profano in una messa cantata di due ore, chiosava: "Il cazzeggio va 
distinto dal momento liturgico della partita". E così sia. 
Dalla religione il calcio desume anche la tendenza dogmatica: non solo il
Papa è infallibile, anche Totti dice sempre la verità, a prescindere. Come 
la religione genera fondamentalismi, accompagnati da distinguo di 
circostanza ("non bisogna confondere l'Islam con un pugno di fanatici", "il
cristianesimo con un gruppo di razzisti che impugna la croce", "il tifo con
pochi facinorosi armati di coltello"). Ordina sacerdoti che perdono 
credibilità, predicano male e peggio razzolano, si lasciano corrompere da
fin troppo resistibili tentazioni. Eppure sopravvive a ogni scandalo o 
degenerazione (il calcio scommesse e Calciopoli, come, d'altro lato, i 
preti pedofili e le collaborazioni con i regimi autoritari). 
Entrambi si derubricano da "sogno" a "bisogno". Perdono le ali. Non si 
crede in quanto sfiorati dal soffio del Sovrannaturale o ad esso anelanti, 
ma per la necessità di avere un'identità da opporre alla complessità del 
mondo. Lo stesso per cui ci si schiera con la Lazio e gli Irriducibili, la 
Juventus e i Drughi. Che poi sia tutto fittizio e, alla lunga, fallimentare, 
poco conta. In quale altro ambito si sarebbe potuta invocare la "mano di 
Dio" a legittimare una irregolarità, ottenendo il plauso adorante dei
seguaci? 
Perfino l'appartenenza a uno stesso schieramento politico non avrebbe 
esentato dal pudore, se non dalla vergogna. Il calcio no. E' convinzione 
assoluta, sottomissione anche a ciò che non si comprende, abbandono a 
un destino condiviso evocato nelle strofe di una canzone comune a tutte 
le tifoserie: "Che sarà sarà/dovunque ti seguirem/comunque ti sosterrem? 
Che sarà sarà". Ora e sempre, nei secoli dei secoli, amen. 
(19 novembre 2007) 
Sandri, la procura nomina un perito balistico
per sciogliere il nodo della posizione dell'agente
ROMA (18 novembre) - Domani la procura di Arezzo nominerà i periti per 
le perizie balistiche e topografiche sull'incidente che ha portato alla 
morte di Gabriele Sandri, per completare il quadro dell'accaduto di 
domenica scorsa e capire meglio la posizione dell'agente della Polstrada,
Luigi Spaccarotella, accusato prima di omicidio colposo e poi di omicidio
volontario. Due testimoni affermano di averlo visto sparare a braccia tese,
orizzontalmente. Lui sostiene che il colpo sia partito in modo accidentale.
L'ultima parola spetta ora a Domenico Compagnini, perito balistico che in
passato si è occupato della strage di Capaci e della morte di Nicola 
Calipari.
Striscioni e insulti dal basket. "Giustizia per Gabriele" è uno striscione 
apparso sulle tribune del Datchforum di Assago, dove Armani Jeans 
Milano e Lottomatica Roma hanno giocato l'anticipo domenicale della 
decima giornata della serie A1. Quello che doveva essere un gesto di 
solidarietà si è poi trasformato in cori di insulti contro le forze dell'ordine.

"L'Osservatorio ha bisogno di noi" 
Tifo organizzato chiede "carta tifoso"
La parte sana del tifo organizzato, quella che sabato ha visto riunirsi in 
assemblea i delegati delle associazioni dei club riuniti nella Fissc, la
Federazione italiana sostenitori squadre calcio, chiede di venire 
ascoltata. Per prima cosa chiede un rappresentante nell'Osservatorio sulle
manifestazioni sportive, oltre all'istituzione di una "carta del tifoso", una 
carta d'identità che faciliti l'ingresso allo stadio. 
I tifosi veri, non quelli violenti che hanno scatenato l'inferno a Bergamo e 
Roma domenica scorsa, chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni che 
governano il calcio, altrimenti rischiano di essere sempre loro i più 
penalizzati. La decisione è stata presa sabato, dopo la riunione dei 
delegati dei club di tifo organizzato riuniti nella Fissc, la Federazione 
italiana sostenitori squadre calcio. E' tempo di agire, prima di rimanere 
vittime dei più violenti. L'obiettivo principale che chiedono è quello di 
avere un proprio rappresentante nell'Osservatorio sulle manifestazioni 
sportive. "Del resto questo organismo ministeriale decide delle nostre sorti
- afferma Francesco Lotito, presidente della Fissc - e noi non siamo mai 
presi in considerazione". 
Ma l'associazione chiede anche di abolire il divieto delle trasferte 
organizzate. "Solo con un'organizzazione - spiega - si riescono a 
controllare e a sapere come si muovono le tifoserie". L'ultima richiesta 
riguarda invece la "carta del tifoso", una carta d'identità che possa 
facilitare l'ingresso allo stadio e non solo dei tifosi. Ora tocca al mondo 
del calcio prendere una decisione, il momento è quello giusto. 
Marco osserva: "se fanno la carta del tifoso ( alla quale aderiranno solo i 
"tifosi veri" ) dobbiamo uscire dagli stadi, mandarli in giro per l'europa
(kiev), e a napoli da soli (o per quel giorno non sono più tifosi da stadio?). 
devono tifare 90' i "tifosi veri" e il mercoledì devono anda' a Torino con la 
neve a SOSTENERE i loro beniamini e se dovranno prende 2 giorni de ferie 
per la trasferta e 5 de malattia per l'influenza. evviva i "tifosi veri".

Comunicato Curva Nord Milano
Dopo i due incontri Nazionali tra le rappresentative Ultras tenutisi nel 
corso di questa settimana, la Curva Nord ha deciso di accogliere 
l'iniziativa di sospendere il tifo nella prossima giornata di campionato.
Tra le diverse proposte presentate dalle Tifoserie presentatesi nei due 
incontri, quella della sospensione del tifo è risultata essere la più 
condivisa e la Nord auspica che anche le Tifoserie che non hanno potuto 
intervenire possano rispettarla.
L'astensione dal tifo a livello nazionale alla ripresa dei campionati 
professionistici vuole esser intesa come forma di dissenso verso la 
criminalizzazione degli Ultras, come richiamo dei mezzi d'informazione al
loro dovere deontologico e del rispetto del diritto d'informazione dei 
Cittadini ma soprattutto per ribadire il desiderio di aver Giustizia per 
Gabriele Sandri.
Sabato e domenica facciamo sì che il Nostro silenzio valga più di mille
parole ...
L'avversario è un nemico, vogliamo picchiarlo per fargli capire
chi comanda" 
"Dopo la tragedia di Arezzo si doveva bloccare tutto. 
Ma il tombino in curva è stato un errore" 
"Vi spiego il dio di noi ultrà"
viaggio tra i violenti del calcio
di PAOLO BERIZZI 
(Stavolta pare che perlomeno alla sede degli atalantini ci sia andato...
Il bergamasco Berizzi è quello che creò il raduno nazista a Branau prima 
dei mondiali in Germania, una perla di giornalismo allo stato insuperata 
di cui è bene ricordare sia l'articolo che la successiva intervista n.d.L.)
"LO SCONTRO è la nostra droga. Tutti gli ultrà cercano lo scontro. È una 
cosa che hai dentro, che ti sale su mano a mano che si avvicina la partita.
Quando devi farti rispettare in una città che non è la tua. Oppure quando 
arrivano gli avversari in trasferta, ché alle dieci sei già lì, sul piazzale 
dello stadio. È la difesa del tuo territorio. La voglia di picchiarsi col 
nemico. Fargli capire che qui comandi tu. Ma - dice "Bocia", il capo, uno 
dei sacerdoti del nuovo rito curvaiolo - lo scontro non nasce dalla 
delinquenza; nasce dalla passione, dal cuore. E deve essere leale, non 
un'infamata. Se non sei un ultrà questa cosa non la capirai mai. Anzi, ti fa
schifo. Noi invece cerchiamo di tramandarla, assieme ai nostri valori, 
condivisibili o no. Questa è la vita che abbiamo scelto. Così vivremo 
finché esisteremo". 
Per entrare al "Covo", come lo chiamano loro, i monoteisti del tifo, devi 
salire una scala di ferro arrampicata sulla parete laterale di una 
concessionaria di automobili. Superi una porta di vetro tappezzata di 
adesivi nerazzurri e ecco un muro umano, una massa compatta di ragazzi
in jeans e giubbotto radunati come militari in uno stanzone arredato con 
murales e bandiere e sciarpe e grandi foto che raccontano la storia del
tifo organizzato atalantino. Di colpo sei inghiottito da un silenzio irreale. 
Un silenzio rotto solo dalle parole del capo. Il "Bocia", al secolo Claudio 
Galimberti, 35 anni, faccia e modi da Braveheart di provincia, giardiniere,
leader della Curva Nord dell'Atalanta. Al "Covo", una specie di tempio 
pagano, il pasdaran da stadio è indottrinato sui temi portanti della sua 
fede, della sua esistenza al limite. Si parla di "presenza" da fare, di orari 
di treni e pullman, di collette, di striscioni, di processi penali e mediatici, 
di droghe "buone" e droghe "non buone", di tifo organizzato, di "odiosa 
repressione", di "giornalisti infami". Tutti ascoltano muti. Odore denso di 
fumo. Operai. Universitari figli di papà. Impiegati. Insospettabili 
professionisti. Disoccupati e gente che sgobba 15 ore al giorno, e se c'è da
seguire la squadra a Palermo, il lunedì si torna in fabbrica dopo avere 
attraversato l'Italia. 
C'è anche qualche donna, una porta capelli viola fino alle spalle. Bocia 
sta seduto al centro. Intorno, il direttivo: una decina di persone, i 
luogotenenti. Tutte le curve hanno un capo e un direttivo. Eletti senza 
primarie. E migliaia di soldati semplici. Divisi in sezioni ognuna con un 
compito da portare avanti: coreografie, scontri, organizzazione dei viaggi,
rapporti (solitamente complicati) con Digos e questura. Un sistema 
gerarchico, chiuso a riccio, impermeabile all'esterno. "Allora, adesso sotto
con la trasferta...": Bocia istruisce decine di ragazzi su come affrontare un 
esodo "caldo". Quando l'Atalanta gioca fuori casa i suoi ultrà vengono 
quasi sempre accolti in modo non esattamente ospitale; loro sanno che è 
così, in fondo, spesso, non chiedono di meglio. "Occhi aperti e niente 
cazzate", sono i consigli per l'uso. "Perché quando ti scontri devi avere la 
mentalità giusta. Se un avversario cade a terra non devi infierire. Devi 
rispettarlo. E niente coltelli né bombe. Il problema è che oggi la violenza 
ha raggiunto livelli altissimi. Non sai mai chi incontri. Cosa ti può capitare.
Ci sono gruppi che girano con la pistola in tasca... ". 
Già, la pistola. E Gabriele Sandri, e l'autogrill, e il poliziotto, e la rivolta 
delle banlieue da stadio: parli con gli adepti del tifo e davanti ti scorrono 
le immagini dell'ultima domenica bestiale. Gli ultrà bergamaschi che 
assieme ai colleghi milanisti assaltano la polizia fuori dallo stadio (a 
Bergamo si giocava Atalanta-Milan); che esercitano il loro potere 
esecutivo imponendo lo stop alla partita. Il come si sa: sfondando con un 
tombino la vetrata che separa la curva dal terreno di gioco. "C'era tanta 
confusione. Forse il tombino è stato un errore - ammette Bocia - ma 
bloccare tutto era un dovere morale: e noi l'abbiamo fatto, anche se con 
modi discutibili. Il calcio doveva fermarsi per Sandri, come si è fermato 
per Raciti". 
È un mondo aspro e selvaggio quello degli ultrà. Per conoscerlo da 
dentro, per comprenderne le logiche informi, l'anarchia, le derive 
incendiarie, bisogna andare a vedere da vicino: non farsi impressionare 
dalla ruvidità di certe facce, di certe scene. E poi i toni, le abitudini 
cameratesche e carbonaresche che scandiscono la preparazione della 
"partita". Quello che a loro pare normale, a te sembra "fuori". È possibile 
impacchettare dentro la stessa bandiera le sassaiola contro un treno e le 
collette per le scuole del Ruanda? Le sprangate per strada e la raccolta 
fondi per la distrofia muscolare? E viaggiare per quindici ore su un treno
tipo carro bestiame, presi in consegna da una teoria di poliziotti armati, 
scortati in mezzo a una città a bordo di pullman coi finestrini sbarrati con 
reti di ferro e infine, se va bene, tenuti dentro lo stadio per due ore finita 
la partita e rispediti a casa magari dopo aver preso una pietra in testa o 
una messe di manganellate? Saranno 500 o 600 qui al "Covo". Due o tre 
riunioni la settimana. Un mini esercito in servizio permanente sui gradoni 
di una curva infuocata, temuta, oltranzista, rispettata. Colpita come molte 
altre da una pioggia di "Daspo", il provvedimento che vieta ai supporter 
violenti beccati in flagrante di assistere a manifestazioni sportive per un 
periodo che va da 1 a 3 anni. 
Per gli incidenti dell'11 novembre sono arrivati sette arresti. Il presidente 
dell'Atalanta Ivan Ruggeri ha puntato il dito contro la curva: "Sono 
delinquenti che non voglio più vedere allo stadio". Il comunicato era 
firmato anche dai giocatori, che però tre giorni dopo, tra qualche 
imbarazzo, hanno tirato il freno: "Isoliamo i violenti, ma non 
criminalizziamo la Curva Nord che ci ha dato e ci dà tanto". "Era il 
minimo che potevano fare...", dice ora un po' sardonico Bocia. "Adesso 
comunque staremo fermi per un po', dobbiamo fare quadrato, ma la 
nostra mentalità non cambia". Il clima che si respira piacerebbe a Chuck 
Palahniuk, l'autore di Fight club e anche all'hooligan-scrittore inglese 
Cass Pennant, ma qui al Covo, almeno qui, non ci si prende a pugni né a 
calci. Semmai capita che pugni e calci si programmano o si commentano.
"Oltre alla fede per la squadra, la cosa più importante per noi è il rispetto 
- spiega il leader della Nord - E rispetto vuol dire anche scontrarsi. Anzi, è
la base". È la prima volta che un capo ultrà ci mette la faccia e riconosce 
che "sì, noi i casini ce li cerchiamo anche quando non ci sono. Romanisti, 
viola, granata, genoani: con tutte queste tifoserie vogliamo picchiarci. È 
così, non c'è niente da fare". Lui è uno di quelli che allo stadio non può 
andare. Il prossimo è il suo dodicesimo campionato da diffidato. "A fasi 
alterne, ovviamente". La domenica gioca a calcio: Bonate Sopra, prima 
categoria. E anche qui qualche guaio se lo tira addosso. Come il 9 
settembre scorso a Cologno Monzese. Un centinaio di ultrà dell'Inter gli 
preparano un agguato. Sono lì per vendicare un assalto al loro treno 
diretto a Bergamo, campionato 2006-2007. Contro il pullman del Bonate 
partono sassi e bottiglie. A bordo ci sono anche donne e bambini. Ma 
soprattutto c'è lui, Galimberti. "Il nostro mondo è fatto anche di queste 
cose. Certe volte dimostri la tua superiorità cantando più forte degli altri. 
O presentandoti in gran numero in una trasferta. Se facciamo mille 
chilometri e andiamo a Napoli in 500 magari ci tirano addosso le bombe 
carta, però come nemici sanno che siamo rispettati". 
La curva atalantina un tempo era "rossa". Negli anni '80 è stata 
filoleghista. Oggi è rigorosamente "apolitica". Seimila ultrà. Mille lo 
zoccolo duro, quello che c'è ovunque e comunque. Che vive per la
squadra, per il tifo. Come Danilo, 41 anni, operaio. Uno dei colonnelli. "La
"mentalità ultras" sta scomparendo - dice - Ci sono curve che hanno fatto 
la storia di questo movimento che non hanno più codici di 
comportamento. Si sono sputtanate per gli affari commerciali, si sparano 
per un pugno di biglietti omaggio, mandano avanti i ragazzini coi coltelli.
Questo è vergognoso". 
I seguaci della Dea (la dea Atalanta), come amano definirsi, hanno pochi 
rapporti di amicizia (Ternana, Cosenza, Eintracht Francoforte, Cavese) e 
moltissime rivalità. Praticamente con tutte le tifoserie. Il momento sociale 
per eccellenza è la Festa della Dea, l'omaggio al "totem" Atalanta. "Ogni 
estate facciamo 10 mila persone a sera. Vengono i giocatori, quelli di oggi
e quelli di ieri. Si beve birra, si canta in piedi sui tavoli", spiega Daniele 
Belotti, 39 anni di cui 33 in curva, consigliere comunale e regionale 
leghista ("ma la politica non c'entra"). Ha scritto un libro, Belotti, "Atalanta
folle amore nostro", che ripercorre 35 anni di tifo. "La Nord un tempo era 
considerata un covo di violenti e emarginati. Oggi coinvolge nelle sue 
iniziative decine di migliaia di bergamaschi. Gente che prima ci guardava
con distacco e un certo timore". 
"Bocia" Galimberti ascolta, annuisce, si tormenta la barba. Poi stappa una
birra. Dice che in testa ha un pensiero fisso: i napoletani. "Se il Viminale 
non vieta la trasferta, li aspetto a Bergamo. Noi da loro andremo, sicuro, 
sempre che lo Stato ce lo permetta". Lui non potrà esserci, ma saprà tutto 
dal primo all'ultimo minuto. Perché la curva ha tante radio. Che messe 
assieme formano una specie di grande ugola indisciplinata. Bocia si alza 
in piedi, porge la Ceres a Daniele e, scandendo il ritmo con le mani 
aperte a tamburo, lancia un coro che fa rimbombare il Covo: "A-ta-lan-ta 
olè... ". Subito dopo, a mo' di litania liturgica, parte un fragoroso 
"Bergamo, Bergamo...". Una città da difendere, cento città dove "farsi 
rispettare". 
La via morbida alla lotta alla violenza: il dialogo con il polso fermo. Esiste
un'altra strada per fermare i teppisti da stadio. E Francesco Tagliente, 
questore di Firenze, si è portato avanti con il lavoro: aprendo un dialogo 
con la tifoseria della Fiorentina, scegliendo il confronto, ottenendo 
risultati. Gli ultrà viola, un tempo considerati a rischio, adesso sono 
premiati dall'Osservatorio perché, scrivono dal Viminale, «hanno mostrato
una nuova propensione al dialogo con le istituzioni e mantenuto, ormai 
da mesi, un comportamento corretto». L'idea funziona. Anche perché 
Tagliente, poco meno di un anno fa, era il presidente dell'Osservatorio. E 
sa come si fa. Lo spiega a margine di un convegno tenuto a Castellaneta, 
in provincia di Taranto.
Tagliente, allora si può dialogare con gli ultrà?
«Dialogare è necessario. E' la seconda fase della lotta alla violenza: le 
norme, finora, hanno ridotto gli incidenti dentro gli stadi, ma ancora non 
all'esterno. Perché c'è ancora animosità, ma il percorso è giusto: va 
completato con interventi che separino i tifosi da chi non ha nulla da 
spartire con la passione sportiva».
Serve la seconda fase, allora?
«Serve proseguire con la prevenzione e contrasto, ma senza trascurare i 
buoni esempi. E' il momento di premio e castigo, bastone e carota. E' il 
percorso dell'Osservatorio ».
Qual è la ricetta del dialogo?
«E' quella che ho detto ai tifosi della Fiorentina: nessuna mediazione sugli
aspetti penali. Infatti uno dei primi atti quando ho iniziato a fare il 
questore a Firenze è stato l'arresto di tifosi protagonisti di incidenti con 
l'accusa, nuova ma pertinente, di associazione per delinquere. Questo è il
bastone. Poi c'è la carota, ugualmente utile: così ho incontrato i 
rappresentanti della tifoseria, ho capito le loro esigenze e manifestato le 
mie».
E' davvero così facile?
«Trovare una condivisione è un lavoro complesso, ma possibile. Non è 
una mediazione, ma un percorso comune rispettando le leggi. 
Aggiungete, poi, che Firenze è una realtà felice: si possono anche fare i 
briefing con i tifosi prima di una gara a rischio».
Ma come si garantisce la sicurezza all'interno dello stadio?
«Con gli steward dentro all'impianto, con i tifosi stessi che si autoregolamentano. La polizia, quando la Fiorentina gioca in casa, è 
fuori. L'impegno è di tutti: della società, del sindaco Domenici e 
dell'assessore Giani che hanno garantito le opere strutturali, dei tifosi che
sono protagonisti dell'evento e dei miei funzionari che hanno 
l'intelligenza per interpretare le esigenze di chi va allo stadio. La prova 
più difficile è stata quando sono arrivati 1.000 napoletani per Fiorentina- 
Napoli (l'Osservatorio aveva vietato la trasferta ai campani, ndr), 
sistemandosi fianco a fianco con i tifosi viola: tutto è andato benissimo ».
Tifosi mescolati, senza tensioni: è possibile?
«E' il calcio a cui bisogna arrivare. A cui si può arrivare ».
Fonte: La Gazzetta dello Sport
"La violenza è meno disonesta della calunnia, perché senon altro opera palesemente"
Ippia, 490 A.C.
Contro la Polizia
Contro la Polizia: a questo ci siamo ridotti, dopo le multe con gli 
autovelox, i semafori “ truccati “, il fermo del Capo della Squadra Mobile 
di Gorizia per collusione con ambienti legati allo spaccio di stupefacenti, 
polizia dittatoriale e fascista all’epoca dei noti fatti del G8 di Genova con 
conseguente rinvio a giudizio dei funzionari preposti, le “mazzette” alla 
Stradale erogate degli autotrasportatori vessati da questa “organizzazione
parastatale“… e ciliegina sulla torta, come se non bastasse, l’agente della
polstrada che in un momento di “ordinaria follia” uccide un tifoso laziale 
sull’area di servizio di Badia al Pino nei pressi di Arezzo. 
Gli italiani non aspettavano altro (beh, non è che non aspettavano altro: 
sono giustamente allibiti! n.d.L.). L’episodio ha funzionato come un 
innesco detonante. “Eroici cittadini“ che si sono arrogati il diritto di 
manifestare, bruciando cassonetti, incendiando autovetture, assaltare 
impunemente i simboli dello Stato, e caricare le forze dell’ordine. 
Mio Dio, in che mani siamo! Il fondo viene ormai inesorabilmente toccato 
quando la quasi totalità della popolazione giustifica, il tutto, con
l’uccisione del povero tifoso laziale.
Non è giusto! Ho l’impressione che l’Agente della Polstrada sia stato solo 
un capro espiatorio il cui sacrificio (il cui sacrificio??? E' accusato di 
omicidio volontario!) ha impunemente ed in un certo qual modo 
autorizzato, il popolo nefasto, ad una simile rivolta. Facciamo, come al
solito, e come ci giunge più facile, ormai far cadere la colpa di tutto, sulle
Istituzioni. Il Questore di Arezzo arrancava in malo modo alle domande 
dei giornalisti (veramente non erano state consentite domande). In 
tempestivo ausilio del succitato, interveniva alacremente il responsabile 
dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Polizia di Stato che, in un 
misero tentativo disperato, di salvare il di lui diretto superiore, alias il 
Questore, minacciava agli stessi di non profferire altre parole (veramente 
è stata la prima cosa che ha detto appena si è aperta la conferenza 
stampa: i giornalisti non hanno potuto fare alcuna domanda).
Che indecenza! La Polizia è di tutti, direi. Il Procuratore Capo della 
Repubblica di Arezzo è lapidario: la Colpa è dell’Agente che ha sparato, 
potrebbe cambiare l’accusa, da omicidio colposo a volontario. Una
profezia che sa già di condanna. E’ vero, non entro nel merito, ma ci è 
scappato il morto. Una strage annunciata, titolavano alcune testate. Ho la 
strana sensazione, però, che qualcosa non torna. La Polizia scientifica 
dice che il proiettile è compatibile con quello dell’arma dell’Agente che 
ha sparato. Cosa significa compatibile? E' il suo, o non è il suo? Ci si
nasconde sempre e più spesso dietro un linguaggio tecnico, forense, 
scientifico ma paradossalmente asettico, utile forse a nascondere e a 
stemperare gli animi e forse la verità? (immagino che per Casamassima il
ragazzo si sia suicidato, come recita Gigi Proietti nel testo di "Nun je dà 
retta Roma pubblicato ieri).
Lasciamo che le indagini e la stessa magistratura, senza commentare 
oltre, facciano il loro corso, perché a far pagare gli errori commessi, 
dall’una o dalla altra parte, la Giustizia vera e propria, ovvero quella 
Divina ha già provveduto (Non vorrei equivocare, ma Casamassima 
spiegasse il senso di questa frase: la Giustizia Divina ha già provveduto? 
Intende dire che è eticamente giusto che Gabriele sia stato ucciso?). Mi 
domando solamente che se fosse stato ucciso un rappresentante delle 
forze di Polizia, nella migliore delle Ipotesi, le Istituzioni avrebbero 
consegnato alla famiglia una medaglia al valore e forse, annessi funerali 
di Stato con una bara e con un cappello. Ricordiamoci anche che la 
differenza tra un eroe ed un omicida è sottile quanto il profilo di un 
asciugamano e l’ingrato compito di giudicare lo lasceremo agli organi 
preposti, nel più assoluto silenzio e rispetto per chi ora, non c’è più (leggete bene: per Casamassima il poliziotto è un potenziale eroe per 
aver ucciso Gabriele. Dire che sono senza parole è poco).
Eus Casamassima 
Perito Legale c/o Procura di Melfi (Pz) 
Chi vuole avere chiarimenti su questa intervista potrà consultare il sito 
www.tiropratico.com.
E-mail: "Mao tze tung sosteneva che “il potere politico nasce dalla canna del fucile”, al contrario gandhi era convinto che “La disobbedienza, per esser civile, deve essere scoperta e nonviolenta”, chi di noi non dovrebbe essere d’accordo con col pensiero dell’indiano? Eppure se si riflette, spesso ci troviamo maggiormente in sintonia con la frase del cinese… Dopo l’omicidio di Gabriele si è puntato il dito contro i fatti di Roma, Bergamo e Taranto, un susseguirsi di immagini di “becera” violenza condite dai commenti saporiti di opinionisti, benpensanti ed opinione pubblica, come non dargli torto? Cotanta violenza per delle “stupide” partite di calcio, già solo “stupide” partite di calcio, ma forse in questo caso come nella vita, mettendo il naso al di là della real tv che ci propinano ci si accorge dell’esistenza di un'altra verità… è già, come mai si parla solo dei “teppisti” delle suddette città e non degli altri migliaia di ultras che quella domenica in tutte le città hanno ritirato i loro striscioni, hanno smesso di sostenere i proprio colori e hanno intonato cori per gabbo e contro le fdo, attuando cosi’ una protesta pacifica ed evidenziando la loro volontà di sospendere la partite in perfetto stile gandhiano, nonostante questo, nulla e nessuno ha dato peso a questa importante componente del calcio, perché??? Perché le pecore non contano, conta solo il pastore e i loro cani, peccato che a volte ci si trovi a che fare con degli ovini di color nero, che stanchi della situazione e dell’inutile tentativo di cambiarla in maniera pacifica inizino a covare l’odio, quell’odio che si trasformerà in violenza, la stessa che nel nome dei tuoi ideali potrà anche rovinarti anche la vita, ma forse una fedina sporca a volte nasconde una coscienza pulita…".
Poi, quantunque il tema sia stato già sviscerato in tutte le salse invio questa e-mail, lunga e dura, che mi arriva da Cremona:
E' domenica che ci penso e ci ripenso, ma davvero, a me i conti proprio non tornano: accendo il televideo e leggo "A seguito di scontri tra laziali e juventini in A1, morto tifoso laziale per colpo di arma da fuoco". Non siamo in Argentina: pistole negli stadi non se ne vedono da tempo immemore, per cui comincio quasi ad avere il timore che siamo invece peggio che a Myanmar o nel Far West, dove qualcuno crede di poter sparare a bruciapelo, come si spara ai cani moribondi.
L'agghiacciante conferma ai miei timori la ricevo per telefono da un fratello: "a sparare è stato un poliziotto". Provo nuovamente a spulciare le agenzie stampa: "Avrebbe sparato in aria". Ah beh, allora Superman è tifoso della Lazio, oppure la macchina in cui si trovava il povero Gabriele Sandri, questo il nome della vittima, era una bat-mobile, capace quindi di spiccare il volo. Tra me e me comincio già a temere lo spuntare di sassi che deviano le traiettorie o magari "l'ha ucciso il tifoso juventino, l'ha ucciso lui, bastardo, con il suo sasso!" (Citazione liberamente ispirata ad una più famosa che tutti conosceranno). L'altra ipotesi possibile è che a sparare sia stato Mariolino Corso con uno dei suoi classici tiri "a foglia morta".
Pochi minuti e la versione cambia ancora: "un proiettile in aria e un altro sparato per errore", ma di bossoli stranamente se ne trova solo uno e non sono il solo che comincia a pensare che non sia solo un "tragico errore". "Tragico errore" appunto è il massimo che riesce a dire il tanto Amato ministro, mentre la questura di Arezzo indice una conferenza stampa ma non permette a nessun giornalista di fare domande. Hanno una sola verità: la loro, e non si assumono responsabilità alcuna, anzi addirittura non esitano a prendere le difese del poliziotto che ha più di dieci anni di servizio o del reparto a cui appartiene, che ha effettuato più arresti dell'intera questura, ecc.
Tra tante chiacchiere si dimenticano persino e vergognosamente di avvisare la famiglia, che viene a sapere della morte del proprio caro a mezzo stampa.
Padroni del calcio e della politica decidono: Inter-Lazio sospesa...è il minimo! A quanto pare però, Gabriele è un morto di Serie B, la sua vita non vale quanto quella del ligio servo dello stato Raciti, per cui il massimo che si può permettere sono dieci minuti di ritardo su tutti i campi, giusto per salvarsi la faccia, con una fascia nera sul braccio, in segno di lutto, per pulirsi la coscienza. Senza dimenticare che c'è gente di ***** come Clarence Seedorf, uomo da uno sputo, che si rifiuta di indossarla perché "Le dinamiche sono ancora poco chiare e poi lui non conosceva il ragazzo". Memorabili invece le sue feste in discoteca con Papa Giovanni Paolo II e le bevute in compagnia di Filippo Raciti che conosceva benissimo, visto che quando morirono questi due personaggi indosso' tranquillamente e con tutta l'ipocrisia del caso la sua buona fascia nera. Se esiste un dio, che lo stramaledica e se un giorno noi tifosi imparassimo a essere "Dei della nostra esistenza" non dimentichiamoci di non dare più nemmeno un soldo bucato a questi vermi unicellulari.
La tensione è palpabile, si taglia a fette: mentre chi comanda non trova di meglio che far seguire bugie a bugie, la gente per strada, gli ultras, i ragazzi che per strada ci vivono davvero, quelli che avrebbero potuto tranquillamente trovarsi al posto di Gabriele, gridano a gran voce "Giustizia"! Non si può giocare, non si deve giocare: ma come mai si può esultare per uno stupido, merdosissimo goal, mentre intorno la gente ci muore? "Sospendete la partita" gridano in ogni stadio d'Italia, ma chi dovrebbe ascoltare è sordo alle richieste pacifiche e pacate. Solo a Bergamo e Taranto è diverso, ma non riescono ad attirare l'attenzione dei "grandi" in altro modo se non con la violenza. Questori, prefetti, presidenti, giocatori, giornalisti, dirigenti: non ce n'è uno a cui gliene freghi niente, se non che il baraccone mangiasoldi vada avanti. Anche in questo caso, crediate che qualcuno si sia assunto la colpa della propria insensibilità, della propria cecità di fronte ad un malessere evidente e diffuso? No, tutti hanno giocato a scaricare il barile su quei quattro scalmanati degli ultras, categoria indifendibile, a maggior ragione se non trova altro mezzo d'espressione che nelle maniere forti. "La violenza è l'unica arma degli oppressi, di quelli che nessuno ascolta" disse una volta qualcuno. L'ingiustizia genera rabbia, è il sangue di Badia al Pino che scatena altra violenza, ma ecco che il pretesto è bello che servito in un piatto d'argento (forse lo stesso su cui solitamene allineano le striscie di bianca polvere...) ed il problema d'incanto non è più un poliziotto che ha sparato ad un ragazzo, un ragazzo che è morto, ma la ribellione della gente che non ne può più di essere presa per il culo. Una certa parte di pubblico non approva: a loro non interessa che sia morto qualcuno, a loro interessa di vedere i campioni d'Europa o comunque piace vedere 22 deficienti che corrono dietro al pallone e poco importa se intorno il mondo viene giù a pezzi. Questo è il tifoso perfetto che vorrebbero tutti: lobotomizzato, che non si faccia mai domande, che ingoi con gioia tutte le polpette fetide e grondanti sangue che vengono offerte dal sistema calcio...pagando s'intende. Ruggeri e tutti gli imbecilli al suo soldo, addirittura ci scrivono un comunicato: "Eccolo, questo è il tifoso che vorremmo!", dimenticando che se non ci fossero gli ultras, avrebbero il pienone quando arriva il Milan e il deserto nel resto del campionato, e forse li toccherebbe andare a zappare per guadagnarsi da vivere...cosa di cui ci dovremmo ricordare anche noi ultras che finanziamo con i nostri soldi questi rimbabiti tutta bamba e veline. Del nostro dolore non interessa a nessuno. Credono che ad una persona piaccia svegliarsi la mattina e farsi arrestare, così per il gusto di constatare lo stato di salute delle nostre carceri. Nessuno, nessuno, nessuno che capisca un beneamato cazzo di niente: d'altronde, chiusi nel loro mondo dorato come mai possono sospettare delle manganellate alla rovescia, dei lacrimogeni sparati in faccia e delle persone che hanno perso un occhio per questo, dei ragazzi come Paolo che hanno lottato tra la vita e la morte in un coma infinito per colpa della violenza della polizia. Loro che ne sanno? Hanno perfino i biglietti omaggio, non guidano nemmeno l'auto con cui vanno in giro, scroccano di tutti, vivono come parassiti sulle nostre spalle e si permettono pure di giudicarci e di parlare di un mondo, il nostro, che per loro è sconosciuto. Non hanno mai messo piede in una curva, non hanno mai parlato con un solo ultras e provato a sentire le sue ragioni, eppure decidono, fanno e disfano la sua esistenza.
I conti non mi tornano: Gabriele è morto e loro continuano a pisciare sulla sua tomba, tirando fuori presunte diffide o coltelli, come se ciò avesse una minima correlazione con la sua morte. Continuano a spalare merda sul suo mondo, sul nostro mondo. I conti non mi tornano e voglio arrivare fino in fondo a questa storia, voglio combattere fino a quando posso e per tutto quello che posso, per venirne a capo. L'unica conto che mi torna, mi risale alla mente con un sms di un mio caro amico, di ritorno dal funerale di Gabbo: abbiamo amato, abbiamo odiato, sofferto e gioito. Tutti i nostri sentimenti sono stati sentimenti veri, tutte le persone che abbiamo conosciuto, sono persone vere, autentiche, che abbiamo rispettato e che ancora rispettiamo al di là di ogni rivalità e lo dimostrano momenti come questi in cui un ideale riesce a farci ritrovare tutti uniti. Sono stati i migliori momenti della nostra vita e non andranno smarriti come le lacrime nella pioggia di Blade Runner. Verrà il nostro giorno!
L'unica soluzione è questa: scrivo direttamente sul blog e premo "Invia", così mi evito di rimuginare troppo e di cancellare qualsiasi cosa scriva. Poi, in seconda battuta, posso magari ridere dei miei errori e correggerli. Almeno ho qualcosa su cui ridere...
Passano i giorni ma la rabbia non smonta, anzi. Quantomeno, con il passare del tempo, la cieca furia diventa rabbia lucida e dinanzi agli occhi ti si dipana la vendetta, piatto che come tradizione insegna, va servito rigorosamente freddo.
Per scelta personale, seguo quasi per nulla il teatrino delle marionette televisive, o al massimo, come l'altro giorno con "Matrix", spengo o cambio canale alla prima castroneria degli astanti: stavolta non c'è stato nemmeno bisogno di arrivare troppo in là, già al primo intervento del onorevolissimo Ignazio La Russa, paladino dell'italianità ma non della lingua italiana, mi sono detto che non posso umiliare così la mia intelligenza ascoltanto uno che usa il condizionale con "Se avrebbero...". In realtà mi ha fatto anche piuttosto senso l'apertura pseudo contrita di Mentana, che sembrava quasi sincero quando parlava delle colpe dell'informazione, ma non mi pare che di lì a poco sia riuscito a non macchiare la sua informazione. Nel suo programma, come in tanti altri, come sui giornali, continuano a tirare fuori tante strane storie, a partire per esempio dal presunto daspo di Gabriele: il daspo funziona per caso come calamita per i proiettili oppure chi è stato daspato almeno una volta nella sua vita può morire senza patemi per la società? Ancora, si dice che Gariele e i suoi amici avrebbero teso un agguato agli juventini (che agguato poi in 5 contro 5...) e con ciò? Nella dinamica del "tragico incidente" come lo chiama il tanto Amato, questo cosa conta? La polizia dunque sarebbe leggittimata a sparare a chiunque si azzuffi? Beh, il sabato sera in discoteca allora sarebbe una mattanza.
Coltelli? A parte questo spuntare sempre in seconda battuta di elementi così particolari, mi chiedo, ma Gabriele è morto per ferita da arma da taglio o da arma da fuoco? Non meno mi hanno deluso giornali come "Il Manifesto" e simili, che almeno in altre circostanze avevano saputo stare dalla parte della gente della strada. A questo giro invece se ne sono usciti con una serie di articoli sulle infiltrazioni neo-naziste, saluti romani al funerale e altre stronzate senza logico: signori, ma che cazzo vi dice il cervello e che stracazzo credete che ce ne fotta in questo momento dei nazisti, dei vetero-comunisti o dei maoisti??? Qui è morta una persona e solo gli stronzi borghesi travestiti da radicali possono partorire queste merde sciolte: "A mort è 'na livella e sti ppagliacciatè 'e fanno sulo 'e vive". Pietre nelle tasche di Gabbo? Come sopra, non è elemento determinante per la sua morte, allora di cosa stiamo a parlare? Poi, come ha detto Santoro, non simpatico ma di certo non asservito: "Le pietre le può mettere chiunque" e per restare in tema di "prove" fabbricate ad arte basterebbe pensare alle molotov autoprodotte della Diaz e non sarebbe folle pensare che ciò sia di nuovo possibile.
L'omicidio di Sandri è maturato in un Autogrill, cosa diavolo c'entra lo stadio e gli ultras che puntualmente hanno preso a strumentalizzare e martellare? Sarà forse, ancora una volta, un tentativo laido di rigirare la frittata? A sparare al Sandri è stato un poliziotto, perché mai invece vengono puniti i tifosi? Rompere delle vetrate poi, sarebbe "terrorismo", mentre sparare in faccia Sandri, Giuliani, ammazzare Aldrovandi con una violenza tale da spaccare anche i manganelli come si chiama invece "amore per il prossimo"? Attenzione signori, visto che siamo in discorso, non abbassiamo nemmeno la guardia e la soglia dell'attenzione: uno degli arrestati con l'accusa di terrorismo è stato ricoverato in gravi condizioni e voci di amici della Capitale mi fanno temere per il peggio. Spero che sia il nostro allarmismo a farci vedere nero ovunque perché sennò, davvero sarebbe un altro indizio che messo in fila con tutti gli altri fanno una colpa.
Cosa aggiungere ancora sullo squallore, la bassezza morale, l'ipocrisia dei calciatori? A Seedorf abbiamo già dato, ma Kakà che ancora continua a cercare scuse per scappare al Real Madrid dove invece i tifosi hanno fatto più volte i tanto deplorevoli ululati ai giocatori di colore ed hanno messo la bandiera con il fascio in mano a Cannavaro? E Cannavaro che faceva lo sponsor al doping in quel filmato di nemmeno un anno fa' davvero si può ergere a maestro di virtù? Platini, il "Monsieur", viene poi a insegnarci lo stile, quale, ci chiediamo, lo stesso con cui ha alzato la Coppa Campioni al cielo con 39 morti intorno? Senza dimenticare Zampagna che torna dalla festa degli ultras orobici dopo aver bevuto in loro compagnia fino ad ubriacarsi ed investire una donna, come riportano le cronache, salvo poi firmare quella pagliacciata ideata da quello zotico del suo presidente e da Bergamo si è saputo che ha poi telefonato agli ultras per scusarsene: questi sono i vostri idoli che insieme a voi, "ommène chich e femmenè pèttat", dovrebbero salvare il mondo del calcio, uomini senza parola, uomini di merda.
Davvero, apriamo tutti gli occhi e non permettiamo che da mazziati ci facciano pure cornuti: non sono loro che non vogliono noi, siamo NOI che non vogliamo loro, questi pagliacci finti, questi voltagabbana, questi scommettitori riabilitati, questi incapaci che per poter giocare devono affidarsi alla mafia fattasi agenzia di procuratori, questi bravi ragazzi dalla faccia pulita, buoni per gli spot dei telefonini ma che poi si rifiutano di sottoporsi ai test antidoping a sorpresa.
BASTA, basta, basta, basta: la puttanata del "Noi tifiamo solo per la maglia" ormai non regge più e non ha più senso. Se abbiamo le palle, ripartiamo dal basso come il già citato esempio dello United FC of Manchester.
Non più un soldo, non più un coro, non più un kilometro, non più un solo sacrificio per lo sterco della società vestito in giacca e cravatta o in calzoncini corti che siano: l'unica soluzione è la diserzione!
Cattolica/Faenza


Notiziola:
180 ARRESTI PER INCIDENTI TRA TIFOSI DEL B. LEVERKUSEN E DEL COLONIA
Lo stesso Corpo di Polizia tedesco assicura anche che denuncerà 76 persone in quanto responsabili dei disordini provocati fra le tifoserie, avvenuti quando l'incontro era ancora sullo 0 a 0.
La Polizia tedesca ha arrestato 180 tifosi durante un incontro tra le squadre giovanili del Bayer Leverkusen e del Colonia, di categoria regionale, quando questi lanciarono delle bottiglie ai tifosi della squadra rivale.
Questo nuovo fatto arriva dopo la morte del tifoso della Lazio avvenuta lo scorso fine settimana, in uno scontro tra due tifoserie,
e dopo che le principali Leghe Professionistiche del calcio europeo abbiano accordato la firma, a Madrid, di un nuovo compromesso per lottare contro la violenza nel mondo del calcio.

Passando ad altro, ecco come risponde l'A.S. Roma riguardo alla rivista "La Roma" che non arriva: "Caro abbonato, come da contratto da lei firmato il primo numero che riceverà è quello di ottobre e non settembre che purtroppo è un numero "scoperto" cioè non appartiene ne al vecchio ne la nuovo abbonamento. Colgo l'occasione per dirle che la rivista di ottobre arriverà in ritardo dato che non ci sono state consegnate ancora le liste degli abbonati allo stadio".



19 novembre: prima di tutto, in questi convlusi giorni ho ricevuto qualche e-mail veramente notevole, con pensieri che non meritano di essere cercati con fatica negli aggiornamenti di questo sito. Sono tre: "Quelli che siamo", "La giusta distanza" e "Non dormo".
Essi saranno esposti in maniera permanente sotto la scritta "non per gaudagnar ma per amor del gioco".
Editoriali ed e-mail:

Un ragazzo è stato ucciso dalla polizia. "Adesso siate coraggiosi"!
Lettera aperta della redazione di Contropiano

Le parole con cui l'avvocato di Gabriele Sandri, 28 anni, tifoso della Lazio ucciso da un agente di polizia ad una stazione di servizio dell'autostrada, è forse il messaggio più importante da raccogliere. L'avvocato si è rivolto così ai giornalisti accorsi sul luogo dell'uccisione. "Siate coraggiosi questa volta". E da qui occorre partire per sottolineare almeno tre questioni dirimenti, tre questioni che fanno da spartiacque tra un paese ancora formalmente democratico e uno stato di polizia, tra un paese ormai assuefatto a rendere normalità l'emergenza e a rendere l'emergenza normalità.
   1)    La dinamica dell'uccisione di Gabriele Sandri, che ha fatto esplodere "unitariamente" la rabbia dei tifosi di almeno cinque città diverse, è molto chiara e terribilmente simile a quella di centinaia di altri episodi analoghi in cui né i giornalisti né i magistrati hanno dimostrato di "essere coraggiosi". Le cronache ci consegnano centinaia di episodi di colpi sparati in aria dalle forze dell'ordine che si conficcano mortalmente nella schiena di giovani e meno giovani. Le versioni ufficiali vengono prese per buone, la stampa cessa immediatamente di chiedere, la politica tace e soprattutto acconsente e la magistratura archivia ed assolve. Solo due giorni fa a Perugia c'è stata la manifestazione per chiedere la verità sull'uccisione in carcere di un ragazzo fermato per un po' di marijuana, mentre è ancora aperta l'inchiesta di Ferrara per la morte di Federico Aldrovandi durante l'arresto. Potremmo richiamare centinaia di casi in cui medici compiacenti hanno stilato referti di fronte a cadaveri tumefatti dalle percosse in cui si limitavano a parlare di morte dovuta ad "arresto cardiocircolatorio" e di magistrati e giornalisti che hanno preso per buone queste versioni ufficiali.
Si tratta dunque di essere innanzitutto coraggiosi per ridare – se possibile in un paese come il nostro – dignità alla giustizia, anche quando si tratta di giudicare uomini in divisa o uomini degli apparati dello Stato. In questo il processo in corso a Genova per la macelleria messicana nelle strade, alla Diaz o a Bolzaneto sarà uno spartiacque storico e morale.
   2)     Il fatto che i tifosi avversari di squadre diverse si siano uniti in una reazione prevedibilmente rabbiosa contro le forze         dell'ordine in tre stadi diverse, dando vita a cortei comuni, deve far interrogare seriamente ed in modo non ipocrita la         politica e i sostenitori della sicurezza. Il rapporto tra forze di polizia, carabinieri, vigili urbani e società è diventato un rapporto difficile e per molti versi ostile. Chi ha una divisa vede in tutti gli altri degli imbelli o dei criminali, dei rompipalle o dei nemici. E' una sorta di fronte interno speculare a quelli che si combattono nei teatri di guerra come l'Afghanistan. Da questo punto di vista, gli stadi sono diventati come le banlieus francesi in cui comunità sociali consolidate o provvisorie subiscono e attaccano i rappresentanti "più a portata a di mano" di un potere ostile. Indicativa in tal senso è una intervista raccolta da Emilio Quadrelli con un tifoso del Catania successiva all'uccisione dell'agente Raciti che spiega molto dello scenario che abbiamo visto realizzarsi quasi contemporaneamente negli stadi di Roma Milano e Bergamo:"Guarda è una cosa molto semplice. Tu abiti in un posto, un altro da un'altra parte e quello da un'altra parte ancora però, in un modo o nell'altro, gli sbirri ti hanno rotto i coglioni e allora, invece di affrontarli singolarmente, in una situazione di debolezza, la questione te la risolvi allo stadio dove la forza che puoi mettere in campo è cento volte superiore. Questo per tanti motivi ma uno è il più importante. Allo stadio, quando partono gli scontri con gli sbirri, coinvolgi praticamente tutti perché, la maggior parte, non aspetta altro che togliersi qualche soddisfazione. Se fai la guerriglia in quartiere per loro è facile localizzarti e isolarti e in più sono capaci di mettere a ferro e fuoco l'intera zona, terrorizzando gli abitanti. Allo stadio, invece, lo spazio di manovra è molto più vasto e loro non possono rifarsi sugli abitanti, soprattutto contro i vecchi e le donne".
   3)      Liberare lo sport dal business al momento appare impossibile. Ma liberare le curve e gli stadi dagli avvoltoi della politica è possibile e necessario. E' emblematico e fa ribrezzo il modo con cui due colonnelli di Alleanza Nazionale si sono gettati sui fatti seguiti all'uccisione di Gabriele Sandri. La sera stessa, Ignazio La Russa ha chiamato in diretta Controcampo su Italia 1 e Andrea Ronchi ha chiamato in diretta la Domenica Sportiva sul canale "amico" del TG2. Lo hanno fatto per criticare il governo (nella persona del ministro degli interni Amato), per dire che andavano sospese tutte le partite e soprattutto per cavalcare il popolo delle curve notoriamente influenzato dai gruppi di destra (che dubito li ascolteranno, visto che la repressione arriva anche da destra, non soo da sinistra, se ancora hanno un senso queste definizioni n.d.L.). GLi stadi diventano così concentrazione , diffusione, interlocuzione etarget mediatico per operazioni poco pulite, sciacalli e politici spregiudicati. Dieci giorni fa , infatti, sono stati mandati in campo i giocatori della Roma e della Lazio impegnati nel derby con il lutto al braccio nonostante che la signora Reggiani – aggredita a Tor di Quinto da un immigrato rumeno– non fosse ancora morta. Anche in quel caso lo stadio, le società e il calcio si sono prestati ad una operazione politica e mediatica apertamente preordinata e che ha atteso solo "il caso clamoroso" per mettere in moto gli strumenti di costruzione di una campagna d'ordine e razzista.
Ma è proprio questa campagna sulla sicurezza che ha creato le condizioni affinché un agente di polizia premesse il grilletto contro un ragazzo sull'altro lato dell'autostrada, a decine di metri di distanza e le freddasse. Quell'agente, era convinto che stava facendo quello che la politica, la stampa, il senso comune, la mancanza di coraggio e una consolidata impunità gli avevano chiesto di fare e autorizzato a fare. Da qui dobbiamo partire per riflettere e per mettere a nudo le ipocrisie e i pericoli delle campagne sulla sicurezza.
La redazione di Contropiano
E-mail: "Dire che siamo schifati in questo periodo è poco, e le innumerevoli riflessioni apparse sul tuo sito sono quasi tutte condivisibili. Entrandoci sembra di sbarcare sulla luna dove il sistema vorrebbe trasferirci a tutti quanti ULTRAS ed appassionati di calcio attivi (quelli che vanno in trasferta e sempre allo stadio, non i pantofolai di sky rispettabilissimi naturalmente ma con poche cognizioni di causa).  Improvvisamente con un clic al pc si leggono riflessioni sensate, e gli argomenti vengono affrontati in modo serio da persone che è evidente che conoscono il tema. La tua riflessione sull'articolo di Luna è splendida e voglio partire da quando ad un certo punto scrivi delle violenze tra ULTRAS e forze dell'ordine,  specificando che la violenza tra ULTRAS che si scontrano tra loro è un altro discorso.
Dall'alto della tua competenza sociologica ed ULTRAS visto l'attività che eserciti e gli innumerevoli libri che hai letto, oltre naturalmente alla vita vissuta negli stadi,  penso tu possa essere il NUMERO 1 a scrivere un articoletto dove naturalmente spieghi ai grandi perbenisti l'utilità in un paese di incanalare le violenze in settori controllabili della società (lo stadio e'  l'esempio per eccellenza) cosa che si è verificata fino ai primi anni 90,  dove nelle curve succedeva di tutto e di più,  ma per l'opinione pubblica e quindi per la stragrande maggioranza degli italiani,  gli stadi erano isole felici con qualche incidente di percorso. Dai primi anni 90 improvvisamente è esplosa la violenza ULTRAS,  portando l'intera opinione pubblica a dire la propria su un argomento a loro sconosciuto, e concentrandosi su tutti questi teppisti di stadio ...... i ns perbenisti sicuramente preferiscono le gang americane, o gli adolescenti inglesi che si ammazzano a 15, 16 anni accoltellandosi e sparandosi senza motivo,  visto che non hanno più lo stadio. (Per gli adolescenti inglesi con minore possibilità economiche ai giorni d'oggi è impossibile frequentare gli stadi visto l'alto costo dei biglietti)
Da questo spunto volevo partire, e la domanda che tutti noi dovremmo porci è questa, perché fino ai primi anni 90 la situazione era di estrema tranquillità per le istituzioni e per  l'opinione pubblica,  per poi prendere una strada totalmente diversa? Come mai il potere, il sistema, l'opinione pubblica ha cominciato a vedere una violenza sempre più bieca, eccessiva quando in realtà le cose andavano sempre meglio? (gli stadi italiani oggi nel proprio interno sono delle chiese rispetto ai primi anni 80) (per l'immenso valore economico assunto dal calcio con le pay per view e per un nuovo modo di fare comunicazione che porta a dover individuare, volta per volta, i nemici da abbattere al fine di sviare l'opinione pubblica dai reali problemi sociali: il "panem et circenses" di Giovenale. Nella Napoli borbonica, una locuzione simile era "festa, farina e forca", laddove nelle feste pubbliche veniva distribuito il pane insieme alla pratica di alcune impiccaggioni, che dovevano dimostrare la capacità del potere politico di mantenere la legalità. Se, quindi, qualcuno rovina il circo, perché magari vuole altre regole, deve essere giustiziato). L'espressione "Panem et Circenses" rappresentava perciò un meccanismo di potere influentissimo sul popolo romano, poiché era la formula del benessere popolare e quindi politico; uno strumento in mano al potere per far cessare i malumori delle masse, che con il tempo ebbero voce proprio nei luoghi dello spettacolo. Un po' quello che è accaduto con il calcio: nel momento in cui le masse hanno tentato di dire la propria, ribellandosi al calcio moderno, le hanno stroncate).
Cronologicamente fino al termine degli anni 80 ed i primi anni 90 in curva e fuori chi li ha vissuti sa che succedeva di tutto e di più, di certo non c'era amicizia tra forze dell'ordine e ULTRAS ma di sicuro non c'era neanche l'odio attuale. Per qualche ragazzetto che non ha l'età per ricordare basta dirgli che vivere una fede ai quei tempi era pericoloso anche durante la settimana, infatti gli agguati e le botte date a chi magari aspettava l'autobus con la sciarpetta della Lazie o della Roma erano molto frequenti. Ogni partita dell'Italia a Roma dalla fine degli anni 70 era motivo di scontro e purtroppo anche di coltellate. Se la polizia ti prendeva ti caricava sul cellulare ti riempiva di botte  e ti rilasciava. Fino al 1989 con l'introduzione del daspo la situazione era questa.  Certo al potere sempre poco attento ai cittadini poco importava se qualcuno denunciava di essere stato derubato o pestato senza giustificazione nei dintorni dello stadio o alla fermata dell'autobus e quindi le cose andavano bene. L'opinione pubblica esaltava le curve d'Italia piene di fumoni e torce a tal punto che ogni servizio dava sempre ampio spazio a queste manifestazioni coreografiche (al riguardo, la partita dell'Italia di ieri è preceduta da uno spot che fa vedere una torciata del gruppo "Gladiatori", onde evidenziarne l'aspetto coreografico: devo ricordare che attualmente è reato e che quello spot ne è l'apologia) , le mamme mandavano i figli allo stadio con un pò di paura naturalmente,  convinte che poi non fosse così pericoloso (se al tempo conoscevano solo il 10% di quello che realmente succedeva a Lorè penso che io e te e tanti ns coetanei cominciavamo tardi ad andare in curva!!) (beh, a me i miei comprarono la tessera della Tribuna Tevere, con la quale, ovviamente, entravo lo stesso in Curva Sud) . Questa era la situazione.
Secondo me simbolicamente l'episodio che cambia lo scenario è quando a Roma durante gli scontri del derby improvvisamente insieme le due tifoserie ULTRAS attaccano le forze dell'ordine, episodio che comunque avviene dopo l'introduzione del DASPO. Da qui si comincia con una spirale repressiva che porta alla situazione attuale da te e tutti gli altri ampiamente illustrata.
Questa situazione è figlia esclusivamente della gestione errata del problema, o c'è dell'altro sotto? Prendiamo per esempio la morte di Gabbo,  il giocare su tutti i campi è stata una scelta convinta e frutto dell'inesperienza di chi gestisce in Italia l'ordine o c'è dell'altro? (c'è dell'altro, ovviamente: il tentativo di rispettare i contratti economici che portano a tentare anche l'impossibile)
Io non penso che i ns governanti siano così sconsiderati dal mettere in pericolo la vita di molti agenti e facendo fare una figura pietosa al calcio Italiano (io invece lo penso: se non conoscono un fenomeno, non conoscono neanche le conseguenze delle loro azioni), loro sapevano che sarebbe successo quello che è avvenuto, il sistema voleva mettere sulla graticola gli ULTRAS per così deviare l'attenzione il più possibile oltre a poter reprimere ancora maggiormente. Gli obiettivi sono due:
1- Continuare questa lotta sferrata agli ULTRAS.
Indirettamente senza accorgersene con tutte queste restrizioni stanno distruggendo il calcio (stadi sempre più vuoti e fatiscenti, gente che pensando di andare in guerra rimane a casa QUANDO RIPETO ANCORA UNA VOLTA LE CURVE DI OGGI SONO DELLE CHIESE). Gli ULTRAS in un paese come questo sempre più alla deriva, rappresentano per loro un grande pericolo, sono le ultime aggregazioni giovanili che non riescono a controllare a condizionare, altro che influenza politica, loro sanno benissimo che tra ULTRAS o tra qualunque altra tifoseria ci sono pensieri politici diversi, potranno essere in prevalenza di dx ma poi chi grida duce siede a tavola vicino a chi magari è un anarchico o autonomo fate voi, e di certo non si guardano in cagnesco, prevale sempre l'amore per la squadra come è sempre accaduto.
2- Dare in pasto all'opinione pubblica le violenze ULTRAS così da distogliere il cittadino da problemi più seri.
Oramai penso che il ns sistema ha riempito il vuoto delle lotte in piazza tra rossi e neri degli anni 70 sostituendole con l'accesa rivalità forze dell'ordine ULTRAS. I significati sono gli stessi cambiano gli attori.
L'ultima cosa che volevo dire riguarda la divisione tra tifosi ULTRAS e resto dello stadio, opera scientifica compiuta dall'opinione pubblica con la regia del sistema per le ragioni sopra esposte, nell'etichettare gli ULTRAS teppisti che in seguito alle folli leggi repressive portano il tifoso normale a non poter vedere più la squadra del cuore. Oramai molti purtroppo non si accorgono di quello che gli succede sotto il naso e se fanno una legge ASSURDA non pensano a ribellarsi in modo civile con il fine di portare il legislatore a rivederla, ma si accaniscono con chi non rispettando la legge gli fa perdere una partita di pallone.
Inconsapevolmente questi signori saranno coloro che fra 10 anni potrebbero stare allo stadio con l'amico a 50 file, senza possibilità di fumare, e se gli segna la squadra del cuore faranno un timido applauso ....... stando attenti a non finire nel seggiolino accanto per la troppa euforia,  pena il daspo!!! Poi uscendo dallo stadio sotto casa magari saranno uccisi per una semplice rapina!! Invece di accanirci con questi signori NOI CHE CONOSCIAMO MEGLIO IL PROBLEMA e che magari mettiamo in moto il cervello qualche volta di più facciamoli ragionare ed apriamogli gli occhi,  questa purtroppo ora è l'unica piccola cosa che possiamo fare".
Fa sempre piacere vedere che c'è qualcuno che pensa!
 
Detto questo, passiamo ad un'altra e-mail:
"ciao lorenzo, mi chiamo marco ho 22 anni. è la seconda volta che ti scrivo, e colgo l'occasione per rinnovarti i complimenti per quello che fai, ormai non più solo a livello calcistico ma anche x l'informazione in generale. Chiaramente non ho parole per definire quello che è successo domenica, roba da cile o pakistan a seconda delle preferenze, come giustamente la definisci tu una democrazia dittatoriale, un regime travestito da democrazia. Al di la di questo, vorrei porti una domanda: cosa ne pensi di quello che è successo domenica sera a Roma davanti al coni o nel pomeriggio a bergamo? non credi che gli abbiamo dato ancora una volta la possibilità di parlare male degli ultras, distogliendo perciò l'attenzione da quanto era successo la mattina al povero Gabriele? non credi che abbiamo perso una buona occasione per dimostrarci maturi, reagendo magari con una grande manifestazione pacifica tipo quella improvvisata a milano dai laziali??? io credo che non bisogna mai rispondere alla violenza con altra violenza, altrimenti si passa dalla ragione al torto, e si da la possibilità ai servi del potere di scrivere fiumi di parole sul nostro conto. capisco in ogni caso il disagio sociale dilagante, il clima da rivoluzione o il punto di esasperazione del popolo italiano, tuttavia per come la vedo io abbiamo perso una buona occasione. in ogni caso, giustizia per le vittime della polizia GABRIELE SANDRI , CARLO GIULIANI E FEDERICO ALDROVANDI. Speriamo che almeno x una volta venga fatta piena luce x ridare un po di dignità a queste famiglie colpite da lutti gravissimi. Ciao lorenzo!". Sicuramente quanto accaduto è qualcosa di enorme e probabilmente è come dici tu. Tuttavia, siamo sicuri che proprio quanto accaduto, come diceva un ragazzo qualche e-mail fa, non ha fatto sì che le istituzioni, avendo percepito l'enormità della cosa, abbiano fatto un mea culpa che raramente si è visto in passato?
Intercaliamo l'argomento del giorno con una giusta rivendicazione:
"ciao lorenzo, non ce la faccio piu a pensare al calcio,ogni volta che sento di calcio giocato non è piu come prima!..so benissimo che non è il momento adatto ma volevo sapere a chi mi devo rivolgere per la rivista della societa che a me non è mai arrivata sapendo che è un mio diritto.. a questi b****** non voglio lasciare nemmeno un centesimo!in attesa di risposta ti ringrazio.un tuo assiduo lettore Davide".
Pure a me non mi arriva: che dovemo fà?
Vi è poi questo commento alla proposta che si è letta su un blog del "Partito Democratico" di chiudere del tutto le curva:
"vi scrivo in merito alla vostra proposta. la prima cosa che mi viene in mente e' quella di chiedere perche' fare una proosta del genere. io sono quindici anni che frequento la curva sud (roma) e non mi sono mai reso protagonista di nessun tipo di incidente, tafferuglio etc etc...  come una buona parte delle persone che la frequentano. Lo stadio ha diversi settori ed ognuno, fino a prova contraria, ha il diritto di scegliere dove andare a vedere la partita della propria squadra... vietarmi di poter frequentare una curva, dopo aver sottoscritto e pagato regolare abbonamento, mi sembra una violenza alla stregua di chi la domenica compie atti di vandalismo...
Se veramente aveste la voglia di risolvere il problema violenza negli stadi, forse dovreste cominciare a prendere in considerazione una cosa fondamentale: LA REPRESSIONE PORTA SOLO VIOLENZA! e deprime il tifo sano e passionale. Non e' vietando gli striscioni, le coreografie, le bandiere che eliminerete la violenza e domenica duecento persone ve lo hanno dimostrato purtroppo; in questo modo si sta avendo solamente l'effetto di deprimere il tifoso sano e appassionato, che la domenica va ( andava ) allo stadio con il solo scopo di sostenere la propria squadra, e perche' no, magari sfottere un po' l'avversario. Vorrei far notare poi,ma da dovreste esserevene accorti da soli, visto che e' abbastanza lapalissiano, che da ormai diversi anni, all'interno dello stadio non accadono piu' fatti particolarmente violenti; a roma, addirittura, l'ultimo episodio di teppismo all'interno dello stadio si e' verificato in monte mario ( tribuna autorita' per l'esattezza ), con il famoso lancio dell'accendino... avete per caso chiuso  la tribuna? non mi pare. chiudendo le curve non eliminereste la violenza negli stadi, la spostereste solamente...
E poi mi chiedo, i signori che chiedono la chiusura delle curve, maggiori inasprimenti delle pene contro i teppisti, che aborriscono la violenza.... non sono gli stessi che ieri in senato se le sono date di santa ragione dopo l'approvazione di un emendamento alla legge finanziaria.... mi verrebbe da pensare che il bue dice cornuto all'asino.... con l'aggravante he quei signori rappresentano il paese!!!!!
detto questo, se chiudete le curve ci si potra' spostare in tribuna o nell'altra curva....interisti docet. mi sa che forse si farebbe prima chiudendo tutto lo stadio, tanto e' questo quello che volete.....".
C'è sempre una prima volta:
"Ciao Lorenzo, è la prima volta che ti scrivo. Sono un abbonato della Curva Sud da 10 anni e quello che sta succedendo mi sta letteralmente facendo schifo. Io nel mio profondo mi reputo un Ultrà ( e non un Ultras), ma quello che è accaduto a Roma domenica scorsa, mi ha fatto indignare. A bergamo invece, nonostante loro io non li stimi per niente, credo abbiano fatto bene. Quella maledetta domenica non si doveva giocare. Forse hanno sbagliato il modo, ma il fine giustifica i mezzi. Oggi è passata una settimana e Roma sembra avvolta da un altra luce. Ricordo 7 giorni fa il grigiore ed il torpore nella mia Roma, una atmosfera malinconica che forse qualcosa poteva far presagire. Oggi è differente, ieri l'Italia ha vinto e già si è tornati a parlare di calcio, già si è messo tutto alle spalle. Ma per noi non è così. Io sono sempre convinto che il calcio ora si debba fermare, ma sono altrettanto convinto che appena ritornerà a giocare la mia Roma, io starò al mio posto. Chiudo questa mia mail, invitandoti a vedere questo sito: http://www.sport7news.com/index.php. L'ho trovato girando su internet, in alto a dx c'è il trailer delle "Curve infuocate". Un filmato che mi ha colpito, volevo condividerlo con tutti quelli che hanno schifo di questo mondo. Fabio".
Ponderato intervento di Valerio, al quale rispondo a fianco:
"Ciao Lorenzo, ho letto molti interventi in questi giorni e non ti nascondo un forte senso di disagio.
Mi sembra che si stia affermando una nuova corrente di pensiero: l'ipocrisia ultras (che ovviamente, e per fortuna, non è propria di tutti quelli che di quel mondo fanno parte).
I fatti, nel rapporto causa/effetto, sono abbastanza chiari. Da una parte c'è la causa, il comportamento di alcuni ultras, dall'altra c'è l'effetto, la risposta, più o meno sgangherata, dello Stato. Se non si parte da questo, si fa un grossolano errore e non si aiutano molti ragazzi che oggi frequentano questo mondo.
Sappiamo tutti che se oggi non ci fosse la polizia, nei dintorni degli stadi ci sarebbero, in un numero rilevante di casi, scontri assai cruenti. Facciamo alcuni esempi, limitati alla nostra realtà "romana". Cosa sarebbe accaduto nell'ultimo Napoli-Roma di Coppa Italia se non ci fosse stata la polizia a dividere i due gruppi? O negli ultimi derby, dove sappiamo tutti (ci sono anche foto eloquenti) che qualcuno si è presentato armato di tutto punto (leggasi armi da taglio)? 
O vogliamo parlare di quei tifosi della Lazio che qualche anno fa sono arrivati a Milano, in occasione di un Milan-Lazio, e si sono fatti beccare perché erano andati ad "armarsi" da un ferramenta? O del famoso Brescia-Roma? Di esempi ne possiamo fare tanti, lo sappiamo bene, andando a pescare anche in altre realtà territoriali (derby di Genova, Brescia/Bergamo, Viola/Gobbi, ecc). Cerchiamo di non essere ipocriti e di non capovolgere i termini del problema.
Tra l'altro, c'è un aggravante pesantissima. In alcune tifoserie, compresa la nostra purtroppo, ci sono dei soggetti che aggrediscono tifosi avversari non ultras, che isolati se ne vanno allo stadio (studenti universitari fuori sede, padre e figlio che si fanno la gita a Roma, tifosi di squadre di champions che hanno comprato il pacchetto "vacanze romane", ecc). E' lo sport della coltellata al gluteo, che ha molti più fans di quanto non si creda (quante a volte abbiamo, tra il serio e il faceto, sentito commenti beceri del tipo ".....così capiscono che a Roma non si viene a fare la gita"). Il tutto condito da un richiamo frequente a valori propri del sistema carcerario e non di quello sportivo, quali l'elogio spasmodico dell'omertà e la divisione del mondo in guardie e ladri.
A fronte di questo, c'è inevitabile, la risposta dello Stato. Una risposta sgangherata ma inevitabile, legata logicamente ai dati di fatto sopra esposti. E la risposta, sarà via via sempre più repressiva. Ce lo dice la storia del nostro paese. La storia, ad esempio, della lotta ai movimenti politici di estrema destra e di estrema sinistra, che è partita sommessamente, lasciando spazio a scontri tra le opposte fazioni e agguati spesso mortali, ma poi si è affermata con una durezza pazzesca, in alcuni casi con la logica del "chi coglio coglio", andando a colpire anche ragazzi che c'entravano davvero poco e che magari si sono fatti mesi di galera solo perché hanno ospitato per una notte persone che erano ricercate.
Possiamo criticare quanto ci pare questo tipo di risposta, ma è così. Quando ci sono movimenti che coinvolgono migliaia di persone è molto difficile distinguere, graduare le responsabilità e capare, nel cesto, le mele più marce. Ed è inutile, dal punto di vista dei ragazzi, proporre approcci sociologici o di studio del fenomeno (lo scontatissimo "la violenza c'è sempre stata" o l'altrettanto scontato e banale "la violenza è nella società"). Quando ci sono fatti che portano lo stato ad alzare il livello della risposta (e tra questi ci metto anche la crescita di uso di armi da taglio), lo stesso Stato si sente in guerra e "non fa più prigionieri".
Questo è, ci piaccia o no. I ragazzi devono capire che la via della violenza non li porta da nessuna parte. Che finché ci saranno gruppi che vanno in trasferta come in guerra (mi hanno impressionato, al riguardo, le facce degli atalantini stipati sugli autobus che ho avuto modo di incrociare prima dell'agguato sull'olimpica), non ci sarà via di scampo. Che il ribellismo esercitato così, se non si torna indietro, li porterà su una strada pericolosa. Che più ci sarà gente che si darà appuntamento fuori dallo stadio per darsele di santa ragione, più salirà il livello della risposta repressiva. Questo lo devono capire anche e soprattutto coloro che non sono interessati alla logica dello scontro ma solo a quella del sostegno alla squadra. Se non si fermano i primi, anche per i secondi la vita sarà sempre più dura. 
E' venuto, anche per il mondo ultras, il tempo delle scelte e dell'uso del cervello. Se si continua così, si darà lavoro a qualche avvocato, si produrrà materiale utile per qualche sociologo, o per qualche giornalista, ma la strada sara segnata.
Grazie per lo spazio.
Con la Roma sempre e ovunque.
Valerio 
Piccola premessa: se si guarda agli aspetti più strettamente criminali del comportamento degli ultras, allora il tuo discorso ha un senso.
Ma le analisi compiute in questi giorni riguardavano il rapporto ultras/forze dell'ordine sotto un profilo ben diverso da quello che sottolinei tu. Se però vogliamo prendere in esame quanto, con ottimi argomenti, intendi evidenziare con la tua e-mail, allora posso risponderti che l'analisi è sostanzialmente corretta, ma - a mio modo di vedere - ha una base di partenza incerta, là dove si indica la causa e l'effetto.
Il comportamento di alcuni ultras è senz'altro la causa della risposta dello Stato, ma l'estremizzazione di questo comportamento ha a sua volta una causa. 
Per andare alla radice del problema, dovremmo a questo punto andare alla stessa nascita del movimento ultras, quando le curve erano ancora mischiate ed il tifo era embrionale. Allora la polizia sostanzialmente non c'era, avendo fatto il suo ingresso solo quando le tifoserie hanno iniziato - chissà chi ha cominciato! - ad affrontarsi fisicamente e non solo sotto l'aspetto corale. Per più di venti anni lo Stato ha gestito gli ultras - assai più violenti allora che oggi e con coltelli utilizzatissimi anche allora - con le leggi ordinarie. 
Il problema non lo risolse allora, ma non lo ha risolto neanche oggi, con quasi venti anni di leggi speciali.
Il fatto è che questi quasi venti anni di leggi speciali hanno portato all'odio ultras/polizia e viceversa, prima sconosciuto.
Certo, è facile dire: se non ci fossero coltelli e violenza non ci sarebbero leggi speciali. Però - sarà pure banale - ci sono fuori dagli stadi così come ci sono fuori le discoteche o nelle periferie di Londra.
Contesto il mantenimento dell'ordine pubblico a suon di leggi speciali, perché sono sufficienti quelle ordinarie e non mi rassegno a pensare che "sarà sempre peggio", perché invece voglio sperare in qualcosa di meglio. Anche le tifoserie possono cambiare, ma debbono essere aiutate a farlo. Il clima che si respira negli stadi oggi non aiuta di certo, ma anzi ostacola un percorso di "normalizzazione".
Come ben diceva un ragazzo qualche e-mail fa, la strada corretta dovrebbe essere quella dell'incanalare correttamente l'aggressività, e il vietare coreografie e striscioni va proprio nel senso contrario, così come lo è l'imporre a una curva che vuol tifare in peidi di stare seduta al proprio seggiolino numerato. Ma se anche vogliamo ammettere che la causa è soltanto il comportamento di alcune frange ultras, non è forse legittimo pretendere che lo Stato ponga in essere provvedimenti corretti salvaguardando il tifo popolare senza fare tabula rasa delle curve? 
La sgangheratezza dell'intervento dello Stato non può essere totale e io non posso pretendere da chi si pone contro la legge quello che invece lo Stato dovrebbe garantire.
Ciò che si propone, almeno da parte del sottoscritto, è un modo diverso di affrontare il problema, e a questo punto l'analisi sociologica diventa indispensabile per capire. Non ci si può e non ci si deve rassegnare al 'ndo cojo cojo se ci sono altre strade da poter seguire. Qui non si sta facendo un pianto greco. Si sta solo dicendo che le strade percorse dal/dai governo/i si sono dimostrate inutili e che forse sarebbe il caso di ascoltare chi ne sa più di Amati ministri e briatorine su queste tematiche proprio al fine di contrastare il fenomeno e fermo restando che, piaccia o non piaccia, un minimo di violenza ci sarà sempre perché - sarà pure scontato ma è vero - la violenza fa parte della Società ;-). 
Del resto, per restare sul tema di questi giorni, fermo restando che i pugni non si debbono dare, potrò ben dire allo Stato che forse non è il caso di spararmi in faccia se, sbagliando, do' un pugno a qualcuno? Potrò ben dirgli che le disposizioni dell'Osservatorio sono un'emerita stronzata che mi fanno innervosire non poco e guardare in cagnesco chi è chiamato a farle applicare? Per il mantenimento dell'ordine pubblico, la presenza della Polizia fuori dagli stadi è indispensabile, lo capisco benissimo. Ciò di cui si stava parlando non riguarda tanto gli espisodi criminali che avvengono fuori gli stadi, ma i piccoli episodi che domenica dopo domenica portano le tifoserie che si sbattono per organizzare il tifo ad odiare le forze dell'ordine e una buona parte di coloro che vanno in curva pur senza essere ultras radicali a non trovarle per nulla simpatiche, perlomeno allo stadio.
E' solo incidendo su questo aspetto che si potrà stemperare la tensione: non è un caso che negli anni '80 questa avversione verso la divisa non vi fosse.
In conclusione, non sono così ingenuo da non sapere che quanto accade fuori gli stadi - peraltro in misura assai minore rispetto al passato - comporti la necessaria risposta dello Stato ma continuo a ritenere che la repressione generalizzata porta solo altra violenza e che ben si possa dare spazio ad una prevenzione concepita in modo diverso e che più volte ho suggerito dalle "colonne" di questo sito.
Passando ad altro:
Come vedete nella colonna di destra, una bellissima lettera che dovrebbe essere considerata, insieme a quella di qualche giorni fa su "la giusta distanza", un vero e proprio manifesto, è stata pubblicata sul quotidiano "L'Opinione" del 17.11.2007.
Nun je da retta Roma
Che t'hanno coionato
Sto morto a pennolone
È morto suicidato
Se invece poi te dicheno
Che un morto sé ammazzato
Allora è segno certo
Che l'hanno assassinato
Voio canta così fior de grano
Che fai nun me risponni
Me canti no stornello
Lo vedi chi è er padron
Insorgi via er cortello
Voio canta così fiorin fiorello
Annamo daje Roma
Chi se fa pecorone
Er lupo se lo magna
Abbasta uno scossone
Voio canta (vabbè) fior de Limone eh ehhhe ehh
E' inutile che provochi
A me nun me ce freghi
La gatta fresciolosa
Fece li figli cechi
Sei troppo sbaraglione
Co te nun me ce metto
Io batto n'artra strada
Io ciò pazienza aspetto
Voio canta così fior de rughetto

Da Repubblica.it:
In occasione dello stop per la morte di Gabriele Sandri e gli incidenti di domenica scorsa
La storica trasmissione Rai ha seguito i campionati minori "in cerca delle partite di una volta"
La radio scopre lo sport dei dilettanti
"Tutto il calcio" in diretta dalla serie D
A Trento e a Caserta striscioni degli Ultras
A Pomigliano slogan e insulti contro la polizia
 ROMA - Dal famoso urlo "clamoroso al Cibali", al provocatorio "clamoroso a Figline". La storica trasmissione radiofonica "Tutto il calcio minuto per minuto" ha deciso di celebrare oggi lo stop ai campionati imposto dalla Figc dopo la morte di Gabriele Sandri e la passata domenica di violenza seguendo la serie D. Una scelta, spiega Riccardo Cucchi, una delle voci più apprezzate in radiocronaca e caporedattore della redazione sportiva del Gr, "fatta con la speranza di poter vedere se esiste un calcio migliore". 

"Vogliamo vedere - dice ancora Cucchi - se si riesce, magari andando nei campi di periferia dal Nord al Sud d'Italia, a trovare il calcio di una volta, quando la gente andava allo stadio soltanto per divertirsi e dove magari non ci sono tutti i riflessi negativi di oggi diamo un po' di spazio al calcio dei dilettanti per vedere se si può pensare, ripartendo da lì, ad un calcio diverso; per aprire una finestra su realtà che spesso sono ignorate dai grandi mezzi di informazione, dove non arrivano gli ingaggi milionari, dove non ci sono dirette televisive, dove la gente va allo stadio per divertirsi con la famiglia, con i bambini, senza grandi spiegamenti di polizia". 

In realtà anche il cosiddetto "calcio minore" ha spesso dato prova di essere malato tanto quanto quello professionistico. Non a caso una delle ultime vittime, prima di Gabriele Sandri e dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, è stata Ermanno Licursi, 40 anni, dirigente della Sammartinese, squadra di terza categoria, morto in seguito a una rissa tra tifosi. Cucchi resta convinto però che la diretta dal campionato di Eccellenza possa essere un segnale positivo. 

"Tra l'altro - continua - abbiamo messo in trasmissione anche uno dei campi più pericolosi della serie D, quello del Cosenza Turris, la cui tifoseria è stata punita dall'Osservatorio e non può andare in trasferta: non volevamo dare l'impressione di proporre solo l'immagine del calcio 'buono'. Qualche problema esiste anche in serie D, visto che a Cosenza ci sono più poliziotti che altrove. Oltre a guardare la partita chiediamo ai nostri colleghi di raccontare l'atmosfera sugli spalti di questi incontri 'campanile contro campanile'. Tra le partite che abbiamo scelto c'è anche il derby, divertente, tra Figline Valdarno e Armando Picchi Livorno, un derby tutto toscano. Le radiocronache sono intervallate da interventi di ospiti con cui riflettere sul calcio che vorremmo un po' tutti, diverso da questo". 

E consapevoli di essere sotto i riflettori della stampa nazionale grazie allo stop delle serie maggiori, i tifosi della D hanno colto l'occasione per farsi notare. "La pena di morte esiste solo per gli ultras", recitava un grande striscione comparso oggi a Trento durante la partita contro il Voghera. Un solo striscione con la scritta "Giustizia per Gabriele" è apparso oggi allo stadio "Pinto" di Caserta, in occasione della partita Casertana-Paternò, del girone I della serie D. A Pomigliano, invece, dove si è disputata la sfida tra squadra locale e il Barletta, dagli spalti sono stati urlati ripetutamente slogan e insulti contro la polizia. 

(18 novembre 2007) 



17 novembre (pomeriggio): un po' di sano confronto critico. Sarà un po' pesante leggerlo tutto, me ne rendo conto...
(EDITORIALE | 16/11/2007) - RICCARDO LUNA
Diario minimo di un paese che sta affondando. Ieri è stata un’altra brutta giornata. Nessuno ha voglia di capire, governano il calcio pensando ai titoli dei telegiornali. Un bello slogan e passa la paura.
 Parto da qui. I presidenti del calcio si riuniscono in un albergone di Roma e ne escono dopo alcune ore felici per essersi accordati su una mossa straordinaria: «Fuori i teppisti delle curve». Ah sì? Perchè prima c’era qualcuno che diceva: dentro i teppisti nelle curve? I teppisti, se delinquono e vengono condannati, non dovrebbero stare solo fuori dalle curve, ma in galera. Altrimenti, di cosa parliamo? L’altra sera a Matrix Enrico Mentana ha riempito di lodi il presidente dell’Atalanta Ruggeri, capofila di questa rivolta. Ma qualcuno sa spiegarmi in cosa consiste concretamente? 
Già oggi non serve un processo, ma è sufficiente un provvedimento del questore per tenere lontano dagli stadi fino a 5 anni chi è ritenuto pericoloso per il suo comportamento. Si chiama Daspo ed esiste dal 1989: ma non mi pare che abbia prodotto grandi risultati. Eppure con i biglietti nominali e i tornelli agli ingressi degli stadi, chi è sottoposto a un Daspo non entra. Come si pensa invece di impedire l’ingresso agli altri? E con quali criteri? Chi ha i capelli corti, il giubbotto jeans? O chi fa il dj? 
 «Fuori i teppisti» è un bello slogan ma non vuol dire nulla, serve solo a lavare la cattiva coscienza di chi fino ad oggi se ne è fregato di chi frequentava gli stadi: guardava soltanto gli incassi, meglio se della tv. Quando morì Raciti e venne approvato il decreto Amato-Melandri, esultammo perché il presidente della commissione cultura della Camera era riuscito a far approvare un articoletto che obbliga le società di calcio a far entrare gratis i bambini sotto i 14 anni ad almeno la metà delle manifestazioni sportive. Ricordo la reazione di Matarrese e di quasi tutti i presidenti: ecchissenefrega!. tanto non ci sono sanzioni se non lo facciamo quindi amen. Ieri in quell’albergone erano tutti a riempirsi la bocca dei bambini allo stadio... Mi verrebbe da dirgli; ma portateci i vostri di bambini in questi stadi orrendi e malfrequentati. 
 Ma non lo faccio, cerco di dare un senso a queste cose. Per esempio all’Osservatorio del Viminale. Ieri si sono riuniti e come previsto hanno vietato le trasferte a una quindicina di tifoserie. E’ un bel titolo: i violenti a casa. Ma è fasullo. Lo sanno tutti che si tratta di una misura inefficace. A Inter-Napoli, c’erano migliaia di napoletani sparsi nei vari settori di San Siro nonostante il divieto (abitano a Milano, come fermarli? Con l’accento? Mi spiace, signore, lei parla la lingua di De Filippo, accà nisciuno è fesso, sciò... E senza un settore protetto in tribuna c’è stata una caccia all’uomo...). E così a Udinese-Torino, la foto dei granata con le bandiere sugli spalti è lì a dimostrarlo. 
 Ripeto. A che serve vietare le trasferte? E perché anche alla Roma? Non lo chiedo perché ci chiamiamo Il Romanista, ma per capire. I romanisti quest’anno ne hanno fatte nove, non si è registrato un graffio grazie al cielo, neppure quando a Milano abbiamo vinto la Supercoppa, anzi quelle immagini di festa, con i tifosi che cantano "Grazie Roma" sugli spalti nerazzurri, sono una delle poche cose belle di questo calcio. Ora è vietato. E sapete perché? Perchè l’Osservatorio ci mette in conto gli incidenti di domenica sera all’Olimpico. Domanda: erano romanisti quei duecento ragazzi incappucciati che hanno assalito i commissariati? Io non lo so ma la Digos sì, sono loro gli esperti di ultras cattivi e in un rapporto stilato sui fatti dicono di no: erano estremisti politici. Lo dice la Digos. Ma con chi possiamo protestare? Chi ci ascolterebbe in questo momento? Nessuno. I tifosi in questo momento sono tutti brutti sporchi e cattivi: la vetrata rotta dello stadio di Bergamo (pessima scena), diventa più grave del fatto che la Federcalcio avesse deciso di far giocare il campionato nonostante un tifoso morto ammazzato «perchè non era una morte di calcio» (ma se non era «una morte di calcio» perché Abete poi ha portato sulla bara del ragazzo la maglia dell’Italia con gli autografi e domani giochiamo col lutto al braccio?). 
 Se potessi vorrei chiedere anche perchè domenica sera nessuno protesse la zona dell’Olimpico. Quella domenica alle 5 del pomeriggio un altissimo dirigente del Coni mi disse: «Tra due ore vengono qui e sfasciano tutto». Non era una previsione a casaccio. Lo sapeva lui, lo sapeva la polizia, e lo sapeva il ministro dell’Interno. Perché lasciare campo libero? In fondo erano duecento e non ventimila, ed erano armati di bastoni non di bazooka. Il ministro Amato martedì ha spiegato: «Abbiamo voluto evitare una mattanza». Può essere giusto. E allora perché mercoledì mattina, prima dei funerali di Sandri, ha avvertito che al primo incidente la polizia non sarebbe rimasta a guardare? Quel giorno non voleva più evitarla «una mattanza»? E c’è un modo di far rispettare l’ordine pubblico in Italia senza farla «una mattanza»? 
 Io spero di sì, credo di sì. Certo però, l’effetto di quella domenica sera è stato che il lunedì mattina per tutti i giornali la notizia non era il tifoso ammazzato da un colpo di pistola di un poliziotto, ma i soliti ultras. E ancora oggi si parla delle misure contro gli ultras, non di capire cosa spinge un poliziotto a sparare ad altezza uomo in autostrada. Ma se non si scioglie questo mistero è tutto inutile. E se qualcuno non spiega perché quel poliziotto non è in galera è difficile poi dire alla gente che la giustizia è uguale per tutti. Ieri il procuratore capo di Arezzo ha detto che non esistono le esigenze cautelari per tenere in carcere Luigi Spaccarotella. Ah sì? Non vi sembra pericoloso uno che in mezzo all’autostrada spara senza sapere a chi e perché? Io almeno una perizia psichiatrica la pretenderei, prima di mandarlo in giro. Mi sembra una esigenza cautelare grande come una casa. Se avessi sparato io, pensate che sarei qui a scrivervi?
 Poi c’è l’altra faccia di questa storia. Davanti al giudice delle indagini preliminari di Milano sfilano i protagonisti del corteo davanti alla sede della Rai. Ce n’è uno cattivo vero: ha solo 18 e già un lungo curriculum di scontri. Un Daspo. Il pubblico ministero di turno, una giovane neolaureata pagata a cottimo, non ha però sottomano il nuovo codice penale con la norma che gli consente di chiedere di tenere in galera chi, con un Daspo, crea disordini. E ne chiede la scarcerazione. Accordata. Quel ragazzo è libero. 
 Cerco di dare un senso a queste cose, ma queste cose un senso non ce l’hanno. O forse sì. Ieri notavo che l’Italia degli ultras terroristi (manco fossero Bin Laden...) dieci giorni fa sembrava in mano ai rom e ai romeni. Se non si spianavano tutte le baraccopoli non si andava da nessuna parte. Ora nessuno ne parla più. Eppure sono ancora qui... Ricordo il decreto sulle espulsioni approvato in un baleno dopo la tragica morte di Giovanna Reggiani. Sapete quante ne hanno fatte da allora? Quattro. 















LA CRITICA ALL'EDITORIALE DI RICCARDO LUNA
Mi è stato segnalato questo articolo di Riccardo Luna su "Il Romanista" di ieri e mi è stato chiesto se fossi stato d'accordo con quanto il direttore de "Il Romanista" scriveva.

Debbo dare atto che Luna, a volte, prende delle posizioni che contrastano le pulsioni dominanti nella maggior parte dei giornali.
Tuttavia lo stesso non riesce, in questo caso, ad arrivare al cuore del problema.
Non per cattiva fede - debbo riconoscergli lo sforzo di tentare tenacemente di capire - ma per assenza di vita vissuta allo stadio e per una - più che naturale perché il 99,9% degli italiani si occupa di altro - insufficiente conoscenza dei meccanismi del processo e delle stesse norme giuridiche.

Quindi, se Luna evidenzia - a ragione - i meccanismi demagogici in atto da parte dei vari settori dello Stato, la cui voce sono "i cani da guardia della democrazia" e cioè i giornali, il medesimo si ferma di fronte a quello che  invece dovrebbe essere considerato il punto clou e cioè, per dirla con il titolo di un noto libro di Sergio Cotta che lessi con grande interesse durante gli studi giovanili: "Perché la violenza?"
L'assenza di questi due elementi, vita vissuta da tifoso e conoscenza approfondita della legge, impedisce alla massa di comprendere le reali tematiche, arrivando a conclusioni semplicistiche.

Non vorrei andare troppo oltre (immagino le superficiali critiche: "un teppista è un teppista e basta"), ma Sorel, nelle Réflexions commentate da Cotta, distingue con chiaro rigore il campo della forza da quello della violenza, copovolgendo l’aspetto valutativo a tutto vantaggio della violenza. Egli delinea il campo con una netta distinzione terminologica partendo dall’evidenza nello studio dello sciopero politico: “i temini forza e violenza vengono adoperati allo stesso modo sia per le azioni delle autorità che per quelle dei rivoltosi. È chiaro che i due casi danno luogo a conseguenze ben diverse”.
Se la forza ha come scopo l’imposizione di un determinato ordine, la violenza ha per scopo la distruzione di quell’ordine o la protesta contro di esso.

L'analisi da fare, quindi, è se l'ordine dato è corretto e se proviene da chi l'autorità morale di darlo: pena un'analisi monca, l' "esegeta" non si può soffermare solo solo sull'aspetto terminale di tutto questo, e cioè il semplice e finale atto di violenza.

Se guardiamo a quanto accaduto domenica, e con particolare riferimento all'odio (ragionato) tifoserie ultras/forze dell'ordine - forze dell'ordine/tifoserie ultras (il caso di violenza tra tifoserie è tutt'altro paio di maniche), nel caso dei tifosi di calcio, gli ordini vengono dati dalla legge dello Stato, attuata - anche - per il tramite dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, di Prefetti e Questori.
L'Autorità, quindi, è quella della Polizia di Stato, che ha il compito di far rispettare gli ordini ricevuti dallo Stato.
Bene.
L'Autorità in questione è morale?
Gli ordini dello Stato sono corretti?
E chi ha il compito di valutare tutto questo?
Ci provo: limitandoci al "nostro" caso (non menzionerò i vari casi Furlan, Celesti ma anche Raciti), se l'autorità in questione fosse stata morale, avrebbe provveduto a dire immediatamente quanto accaduto e ad arrestare l'agente omicida.
Se gli ordini dello Stato (che ha l'obbligo di essere etico, a differenza del cittadino che ne trasgredisce le regole pagandone le conseguenze!) fossero corretti, sarebbero ben accolti dalle tifoserie organizzate e avrebbero risolto il problema della violenza negli stadi.

Questo per dire che bisognerebbe avere il coraggio di andare più a fondo, quindi, e non fermarsi alla parte terminale del tutto, vale a dire l'eclatante atto di violenza ripreso dalla televisione. 
Ma se lo fai, come ben scriveva un lettore di questo sito, non mangi.
Se non ti adegui non mangi ed è per questo che si crea quella "giusta distanza" di cui scriveva qualcuno un paio di giorni fa. 
Una giusta distanza "tra noi e loro".
Il tentativo degli ultras atalantini di abbattere la vetrata o il fuoco che distrugge il pullman della Polizia è solo la parte terminale e più evidente  del tutto: le telecamere non ci sono quando ti sequestrano l'innocuo stendardo.
A monte ci deve essere la volontà di cercare di capire perché tutto questo si verifica e perché una minoranza violenta viene moralmente sostenuta, nel caso di Bergamo, da una curva intera così come fu per il derby sospeso di Roma.
In una parola terra-terra? Perché si sono e ci siamo rotti le palle.
Esattamente come voi che allo stadio non ci andate ed invocate la ghigliottina per il teppista mascherato.

Con questi parametri di riferimento, quindi, passiamo ad esaminare l'articolo del Direttore de "Il Romanista".
Se Luna critica la demagogia di Stato e mass media, purtroppo cade involontariamente nel medesimo errore di coloro che critica: 
"I teppisti, se delinquono e vengono condannati, dovrebbero stare in galera". Sì, ma alle stesse condizioni di tutti gli altri cittadini. 
Esiste l'art. 3 della Costituzione che dice "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"
Questo articolo, base della democrazia, è ancora valido oppure bisogna inserire una deroga per i tifosi violenti? 
E se si inserisce una deroga, per quale motivo non si dovrebbero inserire in questa categoria di futuri galeotti anche politici corrotti, pedofili accaniti, giornalisti diffamatori e via dicendo?
Comunque sia, se ritenete che si debba inserire una deroga - posizione più che legittima - non spacciatevi da democratici, perché non lo siete. 
Se invece ancora ritenete valido l'art. 3 - che, mi ripeto, è la base della democrazia - allora è un luogo comune dire che i "teppisti debbono stare in galera" perché il giudice che giudica non condanna "i teppisti" ma valuta caso per caso la situazione soggettiva ed oggettiva di chi ha di fronte. 

Se un teppista esce dalla galera, o non ci va proprio, è perché c'è un giudice imparziale che ha valutato così, in base ai parametri che la Costituzione, il Codice Penale e il Codice di Procedura Penale, oltre alla miriadi di leggi speciali, gli dà. E tutte queste leggi sono fatte dal Legislatore, cioè dal Parlamento, cioè - pfui! - dal popolo. 
E se un teppista che ha lanciato un sasso, o che si è travisato il volto, viene liberato da un giudice, mi vien facile far notare che anche il poliziotto che ha ucciso a sangue freddo un ragazzo è libero.
O si rispetta la magistratura o non la si rispetta.
Quel che non capisco è per quale ragione la magistratura, che dovrebbe essere imparziale, indipendente e giusta, può essere tranquillamente criticata, fino al linciaggio morale, mentre se si critica la Polizia - che per... "destinazione d'uso" non può che essere parziale, apriti cielo!

Il vero problema che attualmente solleva l'opinione pubblica si riassume nel seguente schema: "Se commetti un reato e sei giudicato colpevole, devi andare in galera e scontare la pena". Si può essere d'accordo, e anche il sottoscritto - in linea di massima - lo è. 
Tuttavia non si può fare solo per i tifosi violenti - ricordate quell'insignificante art. 3? - lo si deve fare per tutti. 
Se, quindi, vostra madre o vostro padre o vostro figlio o Luna stesso dovesse commettere un reato (e la gamma di reati, amici miei, è talmente ampia che è ben possibile compierne uno, anche non volendo) va in galera, senza se e senza ma. Siete disposti a tutto questo? Se lo siete, allora chiedete ai vostri - e solo vostri - parlamentari di togliere dai vari codici la possibilità di godere del beneficio della sospensione condizionale della pena. 
Ma poi, quando vostro figlio starà a Regina Coeli perché ha risposto male a un Vigile Urbano alla Alberto Sordi, scusate l'eufemismo, non rompete i coglioni perché sarete stati voi che lo avete voluto.
E' bene spiegare questo, perché il ragionamento di Luna è condiviso dalla maggior parte dell'opinione pubblica.
Per il resto, Luna segue una linea logica condivisibile: 
- è più grave la vetrata rotta di Bergamo o la scelta morale di far giocare le partite?
- se non è una morte di calcio, perché tifosi, società e istituzioni l'hanno trattata come tale anche dopo che è stato appurato - a loro dire - che non era tale?
Vero.
Tuttavia manca - sperando un approfondimento in futuro - un'analisi sul perché "il daspo non funzioni" e sul perché la violenza contro le forze dell'ordine a un certo punto esplode.
Si dirà della degenerazione del tifo, del fatto che alcune tifoserie usano la violenza per la violenza e che quindi i provvedimenti governativi sono la risposta per tentare di frenare il fenomeno.
Tutto vero, ma i rimedi presi da chi non ha contezza delle dinamiche da stadio e che prevedono il buttare via il bambino con l'acqua sporca non mi sono mai piaciuti e questo, invece, si è fatto.

Per il resto, visto che gli ultimi fatti di violenza sono tra ultras e forze dell'ordine, è facile rispondere che se qualsiasi cittadino italiano si facesse 19 partite in casa in Curva Sud in un gruppo organizzato di tifosi e altrettante in trasferta capirebbe presto cos'è che crea il substrato per la violenza e probabilmente ce lo ritroveremmo con un fazzoletto sul volto e un bastone in mano alla prima occasione. 
Ma il rimedio non è il vietare di andare allo stadio o in trasferta, quanto il gestire correttamente e non con soprusetti di varia natura l'ordine pubblico prima, durante e dopo le partite di calcio. 
Basta leggere indietro nel tempo gli aggiornamenti di questo sito per vedere quante cose sono sbagliate nella gestione dell'ordine pubblico, e quanto i tifosi - non solo gli ultras, ma anche quelli che in curva ci vanno con lo stendardino fatto dalla nonna -  siano esasperati dalle nuove norme che, lo vedete bene, poco hanno risolto.
Il Daspo. Non è che non funziona. Chi ha un daspo, nel 99,9% dei casi allo stadio non ci va e visto che a Roma quasi tutti i daspo hanno il gravoso obbligo di firma, è evidente che quanto dico sia inequivocabile.
Non funziona perché, se non si cambia l'humus che sottende alla partita di calcio, di ragazzi che faranno violenza ce ne saranno sempre, anche perché la crescita anagrafica è un fatto imprescindibile: chi oggi ha 12 anni, tra due anni ne avrà 14 e, potenzialmente, potrà essere un nuovo tifoso violento, se si continua con i soprusi e i soprusetti di cui dicevo prima e che, raggiunta l'età di andare allo stadio da solo, vivrà in prima persona.
Senza contare che la maggior parte dei daspo colpiscono duramente persone sostanzialmente innocue, visto che la gamma dei fatti per i quali si può subire questo provvedimento (comminato, ricordo a me stesso, senza alcuna condanna direttamente dalla polizia) è amplissima.
Ed allora, in quest'ottica va valutata la chiusura dell'articolo di Luna, che non si cura di una ventina di ragazzi arrestati ingiustamente dalla Polizia e liberati, con un codice penale in mano corretto e aggiornato, da un giudice togato, ma si cura del 18enne che ha goduto dell'errore madornale di un giovane PM onorario.
I titoli, in questo caso, non dovrebbero essere "20 teppisti già liberi" ma "Arrestati per errore 19 innocenti". 
E' quella la notizia, se ci si professa democratici!
Il fatto che poi la legge Amato preveda il carcere anche solo per chi si mette un fazzoletto sul volto e che, salvo errori, i magistrati la applichino, mentre per un omicidio volontario si possa rimanere liberi lo lascio alla vostra sensibilità di persone democratiche.

Torniamo al punto di prima, quindi.
L'ordine dato è corretto?
Proviene da chi l'autorità morale di darlo?
Se la risposta che si dà a queste due domande è negativa, la violenza è la distruzione o la contestazione di quell'ordine.

Il lavoro da fare, quindi, non è tanto mandare i teppisti in galera, perché ce ne saranno sempre di altri, ma è di rendere corretto quell'ordine e di rendere morale chi quell'ordine lo dà.
Fino a quando ci si continuerà ad accanire indiscriminatamente sui tifosi lasciando solo all'autorità di polizia le decisioni più importanti (tramite osservatori e daspo comminati dai Questori e non da magistrati) e lo Stato continuerà ad assolvere se stesso le cose non cambieranno.
Quando lo Stato si rivisiterà criticamente, dando l'impressione di essere diventato etico e moralmente ineccepibile, non sarà più neanche un problema far dirigere la vita dello Stato direttamente dalla Polizia. 
Anzi, diventeranno addirittura inutili giudici e tribunali, perché la Polizia avrebbe sempre ragione e sarebbe inutile fare i processi che - sapete? - attualmente si chiudono anche con delle assoluzioni.
Siamo tuttavia molto lontani da uno Stato di Polizia etico, che è pura utopia, se non altro perché i poteri istituzionali vengono dati da un Parlamento che conta una notevole quantità di pregiudicati per reati contro lo Stato al suo interno.
Posso quindi ben dire, e qui concludo, che siamo in  uno Stadio di Polizia.
Altro che "i teppisti in galera e la famiglie allo stadio".

Dopo questa pippa che vi ho attaccato, torniamo sulla terra con la seguente proposta, rinvenibile sul blog di un deputato del "Partito Democratico" (sic!):
Caos calcio, proposta chiusura curve su blog Caldarola
Roma, 17 NOV (Velino) - Sul blog ideato da Peppino CALDAROLA (Pd), Calaf, noto direttore di testata che mantiene l'anonimato, a nome di tutti i collaboratori e autori del blog, compreso il deputato, chiede oggi "la chiusura delle curve fino alla fine del campionato di calcio e chiede ai visitatori e commentatori del blog di scrivere su vaicolmambo@libero.it per commentare la proposta". Secondo Calaf, infatti, "non basta bloccare le trasferte alle tifoserie piu' agguerrite ma servirebbe un atto di forza come quello di chiudere completamente le curve e non permettere alle tifoserie organizzate di entrare negli stadi". È aperto il dibattito su www.vaicolmambo.ilcannocchiale.it.
A voi, evitando insulti please.
E-mail: "Ciao Lorenzo sono Mattia, abbonato in Sud. Ti scrivo quuesta e-mail a seguito delle decisioni dell'osservatorio sulle trasferte. Innanzitutto mi farebbe piacere che i genoani magari in qualche modo cerchino di invitarci nella loro Curva ma anche se non fosse possibile, bisognerebbe rispondere a questa repressione e partire in molti per Genova, magari andando nella gradinata Sud dove si trovano i biglietti più economici. Saluti....Curva Sud olè".


17 novembre: un po' di notizie:

Sindaco Verona, in trasferta ci vado
Flavio Tosi: 'Inaccettabile la decisione dell'Osservatorio'

(ANSA) - VERONA, 15 NOV - Il sindaco di Verona Flavio Tosi, grande tifoso, non rinuncera' a seguire la squadra gialloblu' in trasferta nonostante il divieto imposto.Trovo inaccettabile la decisione dell'Osservatorio -ha detto Tosi, leghista- Da tempo i tifosi del Verona non creano situazioni di criticita'. Io e l'assessore allo sport Federico Sboarina, per l'Osservatorio pericolosi, seguiremo la prossima trasferta come minimo in due e quindi in modo organizzato, ma in numero maggiore se verranno anche altri assessori''.
La cosa mi incoraggia. C'è ancora qualcuno che pensa, anche se è dentro le istituzioni....
Da una parte all'altra:

Hanno ragione gli ultras". I no global Caruso e Casarini
si schierano contro la repressione
16/11/2007 - di osservatore ; Fonte: agenzia Ansa - rivista Carta
I leader no global e antagonisti Francesco Caruso e Luca Casarini si schierano con gli ultra' e contro la repressione, scatenando un vespaio di polemiche.
TIFOSO UCCISO: CARUSO, BISOGNAVA SOSPENDERE TUTTE LE PARTITE.LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI.
(ANSA) - ROMA - "Come in occasione della tragica morte dell'agente Raciti, bisognava sospendere tutte le partite di calcio in programma. Dinanzi alla morte, poliziotti o tifosi, siamo tutti uguali e non ci possono essere morti di serie A e morti di serie B, così come non si può lasciare che lo spettacolo continui come se niente fosse successo, perché il business del calcio non si può fermare". Con queste parole Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione comunista, contesta la scelta di ritardare di soli 10 minuti le partite di calcio: "10 minuti che puzzano troppo di ipocrisia"."Spero - aggiunge - che tutti abbiano la decenza questa volta di evitare la solita criminalizzazione del movimento ultrà, mai come oggi del tutto fuori luogo. Non si può morire
a 26 anni per un tragico errore, per il solito proiettile sparato in aria o accidentalmente, ma poi finito nella testa di un povero ragazzo".(ANSA).
Dal settimanale Carta:
Omicidio Sandri. Casarini: «Hanno ragione i tifosi»
“Hanno ragione”. Così Luca Casarini,leader dei centri sociali, intervistato dal Corriere della Sera, giudica le azioni di gruppi di ultras dopo l’uccisione del tifoso della Lazio Gabriele Sandri.
“Stiamo parlando della reazione per un ragazzo di 28 anni che è stato ucciso in mezzo alla strada per niente. Che cosa dovrebbero fare i suoi amici?”. “Siamo in mano a forze dell’ordine spinte verso giochi pericolosi. La società e questo modo di governare è dimensionato sull’uso della forza della violenza. Usare armi da fuoco è sempre più normale. E non è certo un problema di politica”, aggiunge Casarini che afferma poi: “Quello che è successo al G8 a Genova è successo con un governo di centrodestra. Ma questo governo qui adesso non mi sembra molto meglio. Per questo sabato scendiamo in piazza (a Genova, ndr) per una grande manifestazione”, contro “l’impunità della polizia. Delle forze dell’ordine in generale”.
All’intervistatore che gli chiede se inviti anche gli ultrà del calcio a partecipare alla manifestazione nel capoluogo ligure, Casarini risponde che “Non spetta a me far e appelli o inviti. questa manifestazione non l’ho organizzata da solo ma con tante altre persone e associazioni. Però di fronte a simili episodi di violenza non si possono fare discorsi a compartimenti stagni. Qui è un problema di democrazia. Di indignazione generale”. A prescindere dalla collocazione politica? “A prescindere” risponde ancora Casarini.
Un uomo integerrimo e moralmente granitico come Matarrese non poteva non dire la sua:
''Non abbiamo paura a combattere questa gentaglia''. Lo ha detto Matarrese sostenendo che il mondo del calcio e' compatto contro i tifosi violenti. ''Guardiamo avanti senza abbassare gli occhi: chi deve vergognarsi li abbassi pure, noi no. Non abbiamo paura del nemico'' ha affermato il presidente della Lega dopo il Consiglio Figc che ha approvato lo stop ai campionati di B e C. ''Quanto avvenuto domenica -ha aggiunto- ci fa scoprire una realta' delinquenziale pericolosa, che non possiamo piu' ignorare''.
Daspo anche per questi?
FINANZIARIA: SENATO; RISSA IN AULA TRA SENATORI CDL E UNIONE
ROMA - La finanziaria e' stata approvata da pochi minuti quando nell'Aula del Senato scoppia una rissa tra esponenti della maggioranza e del centrodestra. Un senatore di Forza Italia cerca di prendere a testate un parlamentare del centrosinistra che viene circondato dai colleghi e portato in salvo fuori dall'emiciclo dal presidente della commissione Giustizia Cesare Salvi. Parte una parolaccia dal deputato di An Pasquale Viespoli. E la rissa e' scoppiata all'inizio tra Guido Viceconte (Fi) e un senatore dell'Unione che gli avrebbe dato del ''corrotto''. Il parlamentare azzurro si e' visibilmente irritato e sono scoppiati dei tafferugli anche tra esponenti di An e del Pd.
E-mail:
Ciao Lorenzo,
ti invio questa e-mail, per cercare (anche se è impossibile) di sdrammatizzare l'assurda situazione in cui i "nostri" ministri ci stanno mettendo!
Letta questa notizia, dopo qualche minuto, tra sgomento e risate, ho deciso di scriverti:
"Per la gara  "Virtus Volla - Alba Sannio" (serie D), attesa l'accesa rivalità tra le due tifoserie sfociata in gravi criticità in occasione del precedente incontro del 22 maggio 2005, sospesa a seguito di una rissa con il ferimento di 16 giocatori, l'Osservatorio ha ritenuto di richiedere alle competenti Autorità Provinciali di p.s. di valutare il differimento ad altra data non festiva della partita ed in orario diurno, nonché lo svolgimento in assenza di spettatori".
Innanzitutto le due squadre, non militano in serie D, ma in un campionato di eccellenza campana, te lo posso assicurare, dato che stanno nello stesso girone della squadra della mia città, e ti assicuro (visti i precedenti) che non hanno neanche un Ultas al seguito! A questo punto i giornali (cosa assurda) dovrebbe far sapere al "mondo" che in Italia, anche i tifosi normali rischiano divieti e la colpa non è "sempre" degli Ultras, ma della "sana" incompetenza" del sistema! Come sai, in queste categorie (sopratutto al Sud) il vero "problema" è andare in città o paesi, con gravi problemi  sociali, ma non è certo quello di imbattersi contro gruppi di Ultras assetati di scontri!
Se la linea seguita per questi campionati non professionistici, è la stessa adottata per questa gara, mi sa, che dovrebbero vietare il pubblico per tutte le partite della giornata e non solo, basta guardare le altre "realtà" che partecipano al girone!
Ti allego una foto dei temibili Ultras dell'Alba Sannio e di quelli della Virtus Volla (la foto è un pò scadente, ma la sostanza con quella precedente non cambia!)
Saluti Ultras! Oltre i colori...Gabriele Vive!
In effetti ci vorrebbe una perizia psichiatrica. Invece decidono della nostra libertà:

Virtus Volla

Alba Sannio
Ancora:
"Lorenzo,
mi chiedo perchè è possibile chiudere una curva nel caso vengano esposti striscioni offensivi verso la tifoseria opposta e non venga chiuso un bar che espone certi cartelli.Ti allego le foto e il link dell'articolo di repubblica dove ne puoi trovare altre.
Ciao e Forza Roma Mari link: http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/brugherio-bar/brugherio-bar.html
Altra e-mail:
"sono ancora sconvolto e non riesco a dormire,Gabriele era un laziale vero e soprattutto un ragazzo vero! era un amicone,una persona d'oro...ma per un assurdo motivo ora non c'è più..sono svuotato,non so più cosa dire ne pensare..alterno momenti di grande tristezza a momenti di grande rabbia per quello che è successo e per quello che ho visto e sentito dire..e mi vorrei soffermare un attimo proprio su quello che ho visto e sentito in questi giorni,soprattutto su un paio di casi..il primo che mi viene in mente è domenica:quegli schifosi di guida al campionato come cazzo si permettevano di alternare una notizia così tragica a pagliacciate come quelle delle imitazioni??!! io avevo i brividi per la notizia che stavano dando e dopo un secondo mi ritrovavo a vedere quei dementi??per loro non ho veramente parole,così come non le ho per il programma MATRIX..i familiari erano stati chiari sin dall'inizio:NON VOLEVANO TELECAMERE ALL'INTERNO DELLA CHIESA!!!ma io dico..come cazzo ti viene in mente di nasconderti una telecamera e mandare poi in onda le immagini del funerale quando una famiglia straziata dal dolore aveva chiesto espressamente di non far entrare telecamere...speculare sul dolore è la cosa più brutta che si potesse fare e anche qui non ho veramente parole..così come non ne ho per il plurimilionario SEEDORF..veramente non so come commentare un personaggio così..ha avuto il coraggio di dire che lui non si è messo il lutto perchè non sapeva chi era il ragazzo e non sapeva come erano andate le cose..ha detto che lui non si mette il lutto al braccio per un fantasma.......................mi viene da vomitare.......non gli è passato per la mente che un giovane ragazzo di 28 anni è morto perchè gli hanno sparato mentre andava a vedere la sua squadra in trasferta e questo basterebbe non a mettersi il lutto al braccio,ma proprio a non giocare??!che schifo...veramente...non trovo le parole per definire questo individuo e cosa gli è uscito da quella bocca.....in ultimo non trovo nemmeno le parole per il C.A.V. ...si può definire ultras chi fa parte di quel gruppo??direi che non si possa definire neanche una persona chi era lì e non ha preso immediatamente una posizione...detto questo potrei dilungarmi ancora molto su quello che molti giornali e telegiornali stanno travisando e manipolando a loro piacere,per non parlare del ministro Amato e sulla decisione di far giocare le partite pensando che bastessero 15 minuti di silenzio.......mah......tanto ormai non si può camabiare niente,si può chiedere giustizia ma non si può tornare indietro nel tempo..un amico non c'è più ed è questo che fà veramente male..."
CIAO GABRI! VIVRAI PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!
Marco
Stefano, sugli acronimi:
"non so chi è il genio che ha scritto queste righe ma lui e l'inglese non si conoscono neanche per caso. ACAB=ALL CABS ARE BASTARDS?????? a parte la S al plurale di un aggettivo che non si mette ma CABS so' i taxi mica i poliziotti..... almeno sto a ride' va, in mezzo a tanto sconforto..
poi io qui non l'ho mai visto sui muri e in inghilterra non esistono ultras...mah
"Le tre scritte citano -  "Morte ai servi del potere"; "Lo stato uccide è lui il terrorista" e "Il vostro ordine gronda sangue". Delle indagini si occupa la Digos, che ha già provveduto ad avvisare l'autorita' giudiziaria. a delle quattro scritte, tracciate con vernice spray di colore rosso, scoperte questa mattina dalla Polizia di Bologna in due vie del centro storico. Oltre a questa, vergata sul muro in via Belmeloro all'angolo con via dell'Unione, le altre tre scritte sono comparse in via Pietralata, dal civico 52 in poi e sono tutte firmate con l'acronimo "Acab", usato nel mondo degli ultra' inglesi. Sta per "All cabs are bastards" e significa "Tutti i poliziotti sono bastardi".  Le tre scritte citano: "Morte ai servi del potere"; "Lo stato uccide è lui il terrorista" e "Il vostro ordine gronda sangue". Delle
indagini si occupa la Digos, che ha già provveduto ad avvisare l'autorita' giudiziaria".
Torniamo sulle tristi vicende:
"Sono passati due giorni dai funerali di Gabbo, e la notte tra mercoledì e giovedì ho sostato davanti al negozio del papà, dove la plastica riparava i fiori e le scritte dalla pioggia. qualcuno continuava a piangere, comunque. ai funerali non c'è stato qualcosa che abbia rotto anche solo per un attimo il rispetto al dolore degli uomini, di tutti. solo un grido abbastanza forte, dietro l'urlo di Gabbo sempre con noi. era giustizia, scandita dalle mani che battono.
questa, va cercata ancora, con il dovere di dimostrare, che deve esistere. altrimenti Gabbo ultras e dj e ragazzo di 26 anni, continuerà a morire".
Restiamo sull'argomento "tolleranzazerosoloperchivepare":
Ciao Lorenzo, sono Daniele tifoso romanista dalla nascita, conosco Gabriele dai tempi del Liceo (Tacito)… Un ragazzo bravissimo, onesto, corretto e molto simpatico. Da domenica quando ho appreso la notizia, sono sconvolto, non riesco a crederci, è per questo che volevo segnalarti una petizione importante da far firmare a tutti.  L’ho trovata ieri, credo sia importante firmarla, visto che da domenica stanno cercando di inventarsi tutto, ma chi ha sbagliato è giusto che paghi. Questo è il link: http://firmiamo.it/ilpoliziottochehauccisogabrieledeveandareincarcere
Torniamo alle e-mail:
"Ciao Lorenzo, dopo tutto questo casino, questa mattina mi sono fermato a riflettere su come si puo' continure, se mai c'è lo permetteranno.
Credo, umilmente, che dovremmo guardarci un'attimo in faccia tutti e cercare di capire da dove ricominciare,
ricordo tanti anni fa' che chi organizzava coreografie o portava materiale per il tifo, veniva semplicemente registrato su una lista (me compreso) che veniva consegnata unitamente a un documento di riconoscimento responzabilizzandoci tutti. Le coreografie il tifo hanno fatto la storia della curva sud e della AS Roma. Bene, torniamo a questo, responzabiliciamoci tutti, non voglio dire, come una canzone"mettiamo dei fiori nei vostri cannoni" ma capiamo che è diventato inutile, non cambiano, noi siamo piu' intelligenti.
La risposta se pur violenta, ovviamente da condannare è stata talmente chiara da far capire che il popolo italiano non c'è la fa piu'. Io credo che tanti hanno pensato che fosse giusto sospendere le partite, certo non nel modo che tutti abbiamo visto, ma è un segnale forte e intelligente si dovrebbe protestare civilmente per tutto,i mutui che la gente non c'è la fa a pagare, le banche che ti stanno col fiato sul collo; pero' se il popolo ultras protesta per una sua causa è violento TERRORISTA se invece scendono in piazza per il family day.....?!!! Concludendo, torniamo alla normalita', facciamo in modo da far tornare tutte le curve d'Italia belle colorate come una volta, perchè è questo che ci interessa. Ciao grazie per essermi stato ad ascoltare".
Chi ha rovinato il calcio?
"No, No mi dispiace…..ma non siamo stati noi….  Non siamo stati noi ad aver rovinato il gioco più bello del mondo, non siamo noi quelli…
Noi siamo quelli che lavorano una settimana per poi andare in trasferta, ma siamo anche quelli che si fanno dare 100 euro dal padre e li spendono subito per andare a seguire i propri colori. Siamo quelli ai quali ogni volta vengono attribuite colpe ingiuste e  quelli che devono subire continui abusi senza motivo, solo perché diciamo no…. eh si, diciamo no… diciamo no a questi benpensanti che per un quarto d’ora di popolarità in televisione escono fuori dalle loro tane ed iniziano a giudicare cose che non hanno mai vissuto, parole che non hanno mai sentito, ostacoli che non hanno mai affrontato e persone che non hanno mai conosciuto…. Uno di noi è stato ucciso, perché Gabriele era uno di noi, è stato ucciso da un poliziotto che rappresenta un’istituzione e noi questo non lo dimentichiamo, perché sappiamo che se un tifoso avesse ucciso un poliziotto in quel maledetto autogrill, ora il tifoso sarebbe già in carcere e tutti avrebbero tirato fuori i soliti ormai noiosi discorsi sulla violenza ultras.
Invece è morto un tifoso , ma quei discorsi sono usciti lo stesso e noi sappiamo perché sono usciti, ce l’hanno confermato anche le dichiarazioni del questore di Arezzo, si è cercato di proteggere l’assassino, perché di assassino si tratta, di distogliere l’attenzione da quello che è successo per indirizzarla ancora una volta su di noi, perché quello che è successo poi domenica a Bergamo a Milano e specialmente a Roma, non si può spiegare a chi non c’è mai stato, a chi non ha mai vissuto  una curva, a chi non ha mai visto come lavorano le forze dell’ordine e il modo in cui ti trattano… non è teppismo… non è delinquenza…non è disagio sociale…. No, è semplice coscienza, sono semplici ideali. È semplicemente la nostra risposta a tutti voi…è un semplice NO, IO NON CI STO……!!!  Giancarlo".
La meschinità dei giornali di regime:
“Funerali ad alta tensione. C’è tutto il mondo ultrà” (La Stampa). “Finalmente li chiamano terroristi” (Il Giornale). “Gabriele, il lungo addio, scritte infami a Vescovio” (Corriere della Sera). “Temo scontri nelle prossime ore” (ministro Amato). Ecco diversi esempi di come la stampa allineata e la politica di governo hanno parlato degli ultras e degli amici di Gabriele Sandri. E ci saranno rimasti male questi signori della stampa patinata alla notizia di un funerale composto, fiero, senza cori contro la polizia, con migliaia di ultras provenienti da tutta Italia. Intanto però sui giornali nessuno ha raccontato quello che è successo a piazza Vescovio a Roma. Dopo aver disegnato un murales in ricordo di Gabriele, con accanto l’ultimo messaggio che il giovane ha inviato al calciatore laziale De Silvestri, poco prima di partire per Milano, gli amici di Gabriele hanno anche deciso di cancellare le scritte contro la polizia come “Cento di voi per uno di noi”, “10, 100, 1000 Raciti”, “Sbirri infami”. “Nonostante la grande rabbia e il forte dolore - hanno spiegato - le scritte vanno cancellate in ricordo e in rispetto di Gabriele che non le avrebbe mai volute perchè fuori luogo”. Peccato che tutti hanno titolato parlando delle scritte contro le forze dell’ordine. Raccontare la ‘cancellazione’ non sarebbe stato giusto per questi signori: gli ultras devono essere per forza dipinti come teppisti violenti. Evidentemente c’è qualcuno che vuole pescare nel torbido per creare confusione e depotenziare il fatto più grave, un assassinio vero e proprio, commesso da un agente di polizia. La verità, infatti, è solo una: un ragazzo di 28 anni è morto e ancora non ha avuto giustizia. Anzi, non sappiamo ancora la verità. Questa è la vera e unica vergogna. (ang e tdl)
Beppe Grillo si deve essere reso conto che c'è qualcosa di più in tutto questo:
http://www.beppegrillo.it/2007/11/prove_di_colpo.html?s=n2007-11-16
Da Manfredonia:  Ciao Lorenzo, sono xxx di Manfredonia.  Tutto bene? Spero di sì, a parte il dolore per quanto successo domenica.
Volevo segnalarti che anche "Annozero" di Santoro, ha fatto una bella lavata di capo alla polizia e alle istituzioni che coprono certe malefatte a prescindere. Inoltre sul sito della trasmissione www.annozero.rai.it c'è un form "Adesso tocca a te" tramite il quale ognuno può dire la sua: credo sia un'occasione utile per tutti noi per dare voce di quanto subiamo da tempo. Mi avevano invitato ma ho preferito non partecipare. Sono per i dibattiti di questo tipo solo se ho il mio cameraman e la mia claque.
Riflessioni che prendono spunto da una lettera anonima inviata a questo sito che ha avuto un certo, giusto, rilievo: "Ancora non lo sappiamo e non riusciamo a rendercene bene conto ma quello che è accaduto in questi giorni, addizionato alle nostre esperienze quotidiane, forse ci sta cambiando per sempre. E non è la morte che ci spaventa, nè tantomeno l'omicidio di un ragazzo della nostra età ma piuttosto la mancanza di una giustizia tangibile, l'assenza di uno stato di diritto.
La cosa che ci affligge maggiormente è il modo spavaldo e indecente con cui si cerca sempre di occultare e travisare la trasparenza della realtà. Questo ci offende, offende la nostra sensibilità e la nostra intelligenza, i nostri sentimenti e il nostro amore per la vita. Offende la nostra cultura, i nostri libri e i nostri viaggi ma soprattutto annienta quello in cui abbiamo sempre creduto e in cui abbiamo sempre sperato. Ora si sgretola tutto ma prendendo forza ci sentiamo stranamente felici di stare dall'altra parte, di tracciare una distanza, con il raggiungimento della consapevolezza che il disagio sociale non ci appartiene, è il loro, solamente loro. Si sono spesi fiumi di parole su questo fatto, i politicanti di sempre ne vorrebbere trarre i propri benifici, l'opposizione attacca il Governo, dimenticando troppo in fretta che le stesse persone che oggi tentano di giudicare sono stati i carnefici e i carcerieri di Genova 2001. La solita stampa colpevolizza, addita, e in cospirazione con gli uomini di potere traccia fantastiche trame di eversioni politiche e appartenenze terroristiche. La società civile ha risposto nell'unico modo in cui doveva, lealmente, spontaneamente, a viso aperto. Gabriele a detta di tutti era un ragazzo puro e trasparente ed anche se avesse avuto un sasso in tasca oggi cambierebbe qualcosa? Forse un sasso giustificherebbe il tiro a segno di un caldo sceriffo di provincia? Che strana cosa poi la storia del sasso, così in voga negli ultimi anni. Che non sia lo stesso sasso che a Genova deviò la traiettoria del proiettile di Placanica o più semplicemente il sasso ritrovato in tasca a Gabriele potrebbe essere lo stesso che spaccò il cranio di Carlo Giuliani già morto.
Ma riusciremo a gestire anche le provocazioni, non cadremo mai in questa trappola e non faremo il loro gioco. Troverebbero finalmente il modo per coprire il loro sporchi traffici. Le pistole le tengano loro, che sparino loro, noi vogliamo solamente continuare a sperare. Rivogliamo i sogni che ci hanno strappato. E con le loro ammissioni, con le loro colpevolezze non possiamo che diventare persone migliori, distanti, definitivamenti distanti dal loro mondo. Noi nella nostra rivolta sappiamo ancora amare... e Gabriele sta con noi".
Altre riflessioni:
"Ciao Lorenzo sono daspo05 ti ho già scritto altre e mail in passato, sono un Ultras, sono uno che vive lo stadio in una certa maniera, che sa e conosce certe situazioni, ma sono anche un ragazzo di 23 anni aspirante giornalista. Ti chiederai come faccio, lotto, o almeno cerco di lottare, ogni giorno contro le ingiustizie, la disinformazione e tutti quei pennivendoli di Stato che venderebbero la propria madre pur di riempire il giornale. Sono appena tornato a casa dalla conferenza stampa della famiglia Sandri di questa mattina e il mio stato d'animo è dei peggiori. Penso che noi giornalisti abbiamo un enorme potere (io purtroppo scrivo per un piccolo giornale regionale), abbiamo la capacità di formare l'opinione pubblica, mettendo le notizie in un determinato modo, facendo uscire informazioni che possono cambiare vicende apparentemente limpide e già chiare. Questo non lo scopro io, certo, oggi però si è toccato il fondo, o come dici giustamente tu si sta scavando sempre più in profondità. Durante la conferenza Cristiano Sandri ha ribadito più volte la divisione netta che bisogna fare dell'accaduto, dal mondo del calcio, e degli Ultras. Ma nonostante ciò, nonostante la presenza del padre di Gabriele, visibilmente scosso, c'è stato chi ha voluto ancora una volta infamare il nome di un ragazzo morto ammazzato, fregandosene della presenza dei parenti e della sofferenza che questi ultimi stanno provando. Hanno voluto sottolineare il fatto che Gabriele fosse un violento e che, testuali parole "gli piaceva andare a fare gli scontri". Io non so cosa pensare, non potevo crederci, la cosa poi è continuata con le domande sui presunti sassi rinvenuti nelle tasche del giovane tifoso della Lazio, senza sosta senza alcun riguardo. Io studio per diventare giornalista e cerco di fare del mio meglio, ma come faccio a rimanere impassibile davanti a tutto questo, davanti ad un padre che ha perso il figlio, portatogli via da un assassino. Il mio piccolo pezzo lo scriverò anche e soprattutto su questo, e allo stadio continuerò a cantare STAMPA E TV NON VI VOGLIAMO PIÙ'. Un saluto Matteo
E tra tanti sciacalli delle televisioni perbene che si permettono di filmare le esequie in chiesa nonstante le richieste della famiglia di evitarle, è bello inserire i pensieri di un quasi coetaneo, degli Ultras Cremona: "Ciao Lorenzo, non ci “sente” da un tot, in questi giorni sono stato zitto, quasi in silenzio, attento ad ascoltare vedere, leggere, osservare, sentire umori delle gente comune, quelli che ultras non lo sono mai stati e non potranno mai esserlo, ma più di tutti mi sono fermato a sentire i cosiddetti personaggi pubblici, quelli che ogni giorni, da anni, direi da sempre ti vedi in televisione, ti becchi ad ogni ora, pur se questi esseri nel loro passato e nella loro vita, ne hanno combinate più del caro vecchio “Bertoldo”.
Ebbene adesso ti dico la mia, ed è quella di un ultras  di 44 anni, che ha vissuto, con i sui limiti, i suoi errori  e con tutta la sua umiltà tanti anni di curve, di trasferte, di strada avanti e indietro, su e giù, con amici persi anzi tempo, con troppi striscioni fatti con lo spray per ricordarli a modo nostro, come si deve ad un amico, cosi come solo noi sappiamo cosa davvero vuol dire possedere ancora degli ideali, della passioni, vivere ancora attaccati a delle radici profonde, e quando un ragazzino mi dice che per andare in trasferta si fanno sacrifici, che per seguire la propria curva si devono fare delle scelte, che la parola rinuncia è entrata a fare parte di lui, ma lo vedo sempre con me, al mio fianco, che condivide e divide questi attimi di vita vera assieme a me, e ad altri come noi, mi sento di dirti che questo movimento qualcosa di buono a sempre fatto e sta continuando a fare, crescendo gente in grado di affrontare la vita quotidiana senza vergognarsi di nulla, e soprattutto senza farsi condizionare da falsi ideali!
Però mi sento di non poter vendere del fumo, dei sogni o inventarmi delle balle, perché questi giovani sono i figli di un Itala malata, di un Italia manipolata dai mass media, dai reality, dai paroloni in prima pagina sui quotidiani, in rete, da governi che ci stanno mandando in rovina, da troppe persone sull’orlo di una crisi di nervi, e questi ragazzi, questi ultras del post ultras, e dico questo perché il movimento ultras è nato senza regole, senza scorte, senza troppa pubblicità e effetti mediatici a comando, cosa possono aspettarsi per il proprio futuro??
In questi giorni caro Lorenzo, hanno parlato troppe persone diverse da noi, troppi personaggi legati da un unico filo conduttore(tra l’altro mi hanno rotto il cazzo da un bel po’ anche da prima) quello della notizia, quello dello show business, quello di farsi grandi dando, vedi il tg1, dopo 12 ore dall’omicidio di GABRIELE, dove ringraziavano il pubblico per avergli fatto vincere gli ascolti televisivi… il cosiddetto odienss…sti brutti bastardi!!( scusa) e che dire di quei politici in parata e secondo me in cerca di voto, nelle trasmissioni dei giorni dopo??
Guarda Lorenzo, la morte di GABRIELE è un omicidio, è un vile assassinio, eppure chi ne pagherà le conseguenze sarà ancora il nostro mondo, il quale mondo  però, deve farsi un piccolo esame di coscienza, almeno quei gruppi o curve, che solo alcuni mesi fa scesero a compromessi con le loro società, e quindi con gli SBIRRI, per appendere gli striscioni, per fare entrare bandiere, coreografie ecc ecc e lo sgretolamento delle curve, con interessi, “affari curvaioli”, legami fin troppi stretti con calciatori e società, e tutto questo perdersi in diatribe interne ad ogni curva o giù di lì, ha fatto il resto, perché chi ci OSSERVA lo sa, come siamo messi  di questi tempi, lo s che quell’unione che c’era anni indietro è andata via via smarrendosi, con la “lotta al calcio moderno, con slogan assurdi e modaioli, vedi la pay tv e via dicendo2, si, perché mentre “noi”, si era presi a  mandare in giro cloni di noi stessi, questi merdoni stavano studiando la maniera per FOTTERCIi, e gli sta riuscendo bene, mi sembra!
Tornado a domenica pomeriggio, mi sono sentito perso, senza nessuna difesa, quasi alla fine e soprattutto molto solo, cosi come credo ogni ultras dello stivale…ho pensato come siamo arrivati a questo, cercando di fare quello che si poteva da noi, evitando cori pro cremo, proibendo alla società di distribuire delle semplici bandierine in plastica a misura e senza permessi, sfogando la mia/nostra rabbia per 90 minuti contro chi, le vite dovrebbe salvaguardarle, contro chi ci ha messi gli uni contro gli altri, perché questo OMICIDIO arriva da lontano, arriva da tutti questi governi, opposizione o maggioranza non fa differenza, che con questi decreti, con queste leggi, con il bisogno di portarci a fare la fine delle pecore, ci hanno fatto perdere il dialogo, il “rispetto” per le divise, mettendoci contro, mentre loro se ne stanno seduti davanti alle televisioni, quando non sono ospiti e giudici……
Finisco qua, ciao Lorenzo, scusa per la lunghezza del mio messaggio, e aspettando una giustizia per GABRIELE, NE “approfitto” per salutare le famiglie di FURLAN, COLOMBI, DI MAIO E ALDROVANDI…e con loro chi aspetta ancora una GIUSTIZIA!!
MASSIMO UCR!
Proposte semplici, ma dalla semplicità bisogna ripartire: "Basta mi sono rotto i coglioni xk continuano a  vietare le trasferte? secondo me basterebbe almeno per una solo giornata lasciare fuori dagli stadi persone bandiere sciarpe e tt i colori per far vedere a qsti coglioni che il calcio senza tifo non è niente oppure staccare tt gli abbonamenti a sky o mediaset e sentirsela x radio come tanti anni fa o a vederla al bar......  è facile intuire xke non hanno stoppato tutto il campionato  ,   x i soldi solo per i soldi sky mediaset tutti qsti bastardi..... e poi mi chiedo io loro che parlano tanto non sono mai passati ai tornelli dove ce sta sempre e comunque un cellerino che te rompe er cazzo per qualsiasi cosa e poi che ti insultano (a me è succ piu volte) claudio
Tutto il mondo è paese:
Calcio: Israele, incidenti tra tifosi arabi ed ebrei
16 nov 18:00 Sport
HADERA (Israele) - Alcuni incidenti sono avvenuti stasera a Hadera (a nord di Tel Aviv) al termine di una partita di calcio fra la compagine locale del Hapoel Hadera e la squadra del Shimshon Bney Taybeh, che rappresenta una popolosa citta' araba di Israele. La rissa fra tifosi rivali e' divampata dopo che un soldato (che si trovava sul balcone di una casa vicina allo stadio) e' sembrato puntare il suo fucile in direzione dei sostenitori della squadra araba. La polizia e' subito intervenuta per separare i contendenti e ha fermato il soldato per accertamenti. (Ag
Titoli eloquenti:
BASTA CAZZATE SUBITO
POI VERITA’ E GIUSTIZIA
Non si può continuare così. Non si può e non si deve. Qualcuno deve mettere un punto. Inizio io.
C’è un ragazzo morto in maniera violenta e ingiustificabile. Senza un perché. Senza un motivo. Per un errore tragico magari. Non certo per un tragico errore. Qui non si tratta di ciarlare del ruolo dell’informazione, della dinamica, della balistica, delle conferenze stampa farsa di un Questore che è farsesco sia ancora al suo posto, del tifo violento, delle infiltrazioni eversive nel mondo ultras, dei politici sciacalli e fondamentalmente inadeguati.
Qui si parla dell’uccisione di un ragazzo che non stava facendo nulla di male, del dolore perenne che stringerà i cuori dei suoi familiari e dei suoi amici, di una vita spezzata, di un evento definitivo. Della morte. L’unico elemento che insieme alla nascita ci rende tutti uguali. E di fronte al quale si dovrebbe avere sempre e solo una reazione. Il rispetto. E’ questo che è mancato e che sta mancando. E’ questo che se non si interviene continuerà a mancare.
Basta cazzate. Basta. Da subito. Basta.
Basta dire che la morte di Gabriele non è una morte di calcio. Se da subito il Sistema ha pensato di poter anche solo lontanamente giustificare un omicidio correlandolo alle tematiche ultras. Etichettando un cittadino italiano quale “tifoso” e scavando nel suo passato per trovare introvabili alibi legati ai suoi presunti precedenti. Basta dichiarare che gli agenti non sapevano che in quell’auto c’erano dei tifosi. Lo sapevano. Lo sappiamo.
Basta parlare di rissa tra sempre più macchine. Ora addirittura di agguato. Di coltelli e manici di ombrello improvvisamente spuntati in una piazzola di sosta pubblica in cui transitano migliaia di persone al giorno, decine di migliaia al mese, e che EVIDENTEMENTE apparterrebbero ai tifosi laziali. Di sassi ritrovati nelle tasche di Gabbo…
Basta. State oltrepassando ogni limite. Dove sono e cosa dicono le immagini delle telecamere dell’autogrill immediatamente sequestrate? Cosa hanno dichiarato i diversi testimoni, compresi gli altri agenti? Di cosa altro volete parlare?
Basta cazzate. Basta.
Basta balletti e tarantelle sugli spari in alto, sul colpo accidentale, sulla distanza, sulla mira. Sei un tutore dell’ordine. Cosa cazzo ti spari dico io. Stop.
Basta poi parlare di Raciti e di portare in giro per le vostre televisioni quella povera vedova. Piuttosto diteci e ditele soprattutto chi ha ucciso il marito. Probabilmente non un tifoso.
Basta bugie, la gente è stufa. Il popolo chiede verità e giustizia. Pur sapendo che la prima è difficile e che la seconda è impervia. La verità lentamente emerge sempre. Però mai completamente. Uno squarcio di luce su Ustica, solo spiragli sulla stazione di Bologna, ammissioni senza pene su Genova. Omicidio volontario per chi ha ucciso Gabriele. E basta.
Noi allora abbiamo un dovere, abbiamo una missione. Tenere accesa la luce, alimentare quella fiammella che può tenerci ancora per un po’ lontani dalle tenebre del baratro. Chiarire la verità. La giustizia, invece, quella, purtroppo, non fa parte di questo mondo.
Le ragazze finalmente si stanno facendo sentire in questi giorni... Anna:
Ciao Lorenzo,anche io esprimo le mie più sincere condoglianze alla famiglia Sandri, anche se sarà per me l’ennesima vittima che non lascia il segno. O meglio forse questa volta qualcosa fanno, nel senso che al “poliziotto” daranno la condanna per omicidio volontario (ridicolo il colposo!!!) ma sempre una morte c’è stata ed era EVITABILE! Io sono veramente stufa di questa società, è mai possibile che l’Italia non riesce a crescere?!?! Deve sempre e comunque  dimostrarsi corrotta…!?! Io non me ne capacito, è morto un ragazzo per colpa delle forze dell’ordine, così purtroppo continuano a chiamarle e ne sono addirittura convinti, e pensano a condannare, a puntare il dito verso gli ultras…è colpa della violenza negli stadi, sono tutti delinquenti, sono loro che sparano,che compiono rapine, che compiono stupri …sono loro la rovina del calcio…ma che diamine dite??? Per loro che il calcio va avanti, si ok, purtroppo c’è veramente chi si nasconde dietro a questo termine ma va solo a combinare disordini, in nome della maglia…ma per come la vedo io ultrà è colui che segue la squadra che la incoraggia ovunque sia (stesso discorso vale anche per la polizia, non bisogna fare di tutta un’erba un fascio!!!) ma cavolo loro hanno il potere, il dovere di essere coloro che non fanno accadere queste cose!!! è vero, tutti possono sbagliare, ne muore tanta di gente con le garze nel corpo per una semplice e stupida appendicite, per non parlare delle morti sul posto di lavoro, per violenze che accadono in ambienti pubblici (dove la gente se ne frega, passa dritto tanto non c’è una persona cara x loro li quindi…), ma purtroppo quando c’è di mezzo il calcio diventa tutto più pesante…addirittura c’è di mezzo il terrorismo, che sinceramente non so perché viene citato. Come non capisco, sempre nella mia ignoranza giuridica, perché all’agente non viene dato anche tentata strage (se c'è una cosa che non ho ancora capito nel diritto penale è perché il delitto di tentata strage non può esistere. E' una specia di dogma, una cosa che ti spiegano sin dall'università, ma nonostante abbia letto e riletto quanto dice la Corte di Cassazione non l'ho capito. Sono andati troppo oltre per spiegarlo o forse ho dei limiti anche nella mia materia).dato che si è messo a sparare dall’altra parte della carreggiata schivando le macchine in corsa su una strada ad alta percorrenza, cavolo ma che cosa potrebbe essere successo, di quanti morti o feriti si parlava per un fomentato poliziotto che per me avrà fatto pure lo sborone…“ci penso io a fermare tutto!!!”...ma ferma la vita tua non sei nessuno per decidere e spezzare la vita altrui! Ci ha rimesso un ragazzo, angelo, diavolo, quel che sia, ma sempre una vita che non meritava tutto questo! E non merita essere sulla bocca di chi non ha mai capito nulla del calcio e della civiltà in generale! Ma per una cazzottata, c’era bisogno di tirare fuori la pistola??? Allora le discoteche dovrebbero diventare camere mortuarie stando ai fatti!
Comunque la gravità di quanto è accaduto è che un agente si è permesso di sparare ad altezza uomo dando il preavviso con un colpo in aria (come sostengono) che non ha udito nessuno; e trovo ridicolo che i suoi amici siano stati denunciati per rissa per cui non ci sono feriti e dove nessuno ha sporto denuncia; ma soprattutto è per questo che un ragazzo,un tifoso viene a mancare!!!
Concludo dicendo che oltre ad eliminare la scritta MILANO dalla maglia, hanno anche tagliato la foto in modo tale da non prendere la bandiera a quadri rosso nera! Ciao Lorenzo! scusa lo sfogo, starei a scrivere altre migliaia di parole ma…l’importante è non dimenticare ed agire! Anna
MISTERI D'ITALIA
 
L'angolo dell'umorismo: le nuove disposizioni dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Sarà divertente Inter/Atalanta, anche se il momento è tale, per la grandissima tifoseria bergamasca, di dover evitare ulteriori strumentalizzazioni. Particolarmente apprezzabili le determinazioni già evidenziate in ordine alla partita dell'Eccellenza Campana di cui si è detto più sopra.


16 novembre: tante e-mail:
"Ciao Lorenzo,
inanzitutto esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Gabriele,e faccio le condoglianze alla famiglia.
Spero che i ragazzi fermati,colpiti da accuse assurde possano essere presto tra noi,e godere di un giusto processo e non di una gogna mediatica,che enfatizza pene spropositate e accuse assurde.
Ti invio una acuta osservazione di un amico di Caserta,cito la sua mail,spero che le foto allegate si vedano,in caso contrario te le reinvierò.
n.b. la foto de"il giornale" è quella senza scritta sulla felpa,l'altra quella con la scritta(cioé la felpa originale)
è la foto riportata su Quotidiano.net. Francesco"
"Oggi su QN (Carlino, Giorno, Nazione) c'è una foto di uno dei teppisti di
Atalanta-Milan: incappucciato, assetto da guerriglia, bastone, fumogeni, ecc
ecc, e, addosso, una felpa con la scritta sul petto a caratteri cubitali
"MILANO". Su "Il Giornale", milanese, cattoforzitaliota, di proprietà della famiglia del nano, e servo delle menzogne di Arcore e di quelle del sindaco ******* di Milano Letizia Moratti, c'è esattamente la stessa foto... ma -
sorpresa!! - invece della scritta a caratteri cubitali "MILANO", sulla felpa
del teppista appare una incredibile, misteriosa, "inspiegabile" sfumatura
indefinibile, una patacca photoshoppata! E la scritta "MILANO"? Voilà,
scomparsa!! E che nessuno si azzardi ad associare la Milano forzitaliota ai
disordini negli stadi!! Viva "Il Giornale"!!!!"
Articolo e commento:
MELANDRI: ´STADI PIÙ SICURI ED ACCOGLIENTI´
Si è espressa in termini positivi il ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive, Giovanna Melandri, a proposito della riunione svoltasi questa mattina al ministero del tavolo governativo sugli stadi: "Esprimo la mia gratitudine per il lavoro portato avanti in questi mesi dal tavolo per l'impiantistica sportiva. Dalla relazione conclusiva di Pancalli emergono le indicazioni necessarie per procedere speditamente con il percorso di trasformazione degli stadi e palazzetti nel nostro Paese. Il Governo ha già affidato all'Istituto del Credito Sportivo 20 milioni di euro per questo obiettivo. Inoltre, nel meccanismo di mutualità generale della legge delega sui diritti audiovisivi sportivi sono previste ulteriori risorse destinate all'intervento sugli stadi. Trasformare, modernizzare, privatizzare, anche solo nella gestione, gli stadi italiani, è un piano necessario per garantirne la sicurezza, rendendoli, così, poli di aggregazione, accoglienti e utilizzabili durante tutto l'anno. Realizzare questo obiettivo è anch'esso un modo concreto per isolare i violenti e la violenza". Il ministro ha parole di elogio anche verso il lavoro di Luca Pancalli, che il 31 maggio scorso era stato nominato coordinatore della cosiddetta task force per gli impianti: "Ha delineato possibili strumenti di intervento, analizzando lo stato dell'impiantistica in Italia e valutando l'esperienza di altri Paesi. In particolare la proposta emersa è quella di costituire un soggetto pubblico o a partecipazione mista pubblico/privata a cui affidare il compito di guidare e facilitare gli interventi necessari per la realizzazione del programma". Oltre al ministro ed a Pancalli, hanno partecipato al vertice di questa mattina anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete, il presidente della Lega nazionale professionisti, Antonio Matarrese, il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Cardinaletti, e rappresentanti dell'Anci, dell'Upi e della conferenza Stato-Regioni (tra gli altri l'assessore a Cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio, Giulia Rodano). ..e sta ******* c'ha pure il coraggio di dire che gli stadi sono sicuri e accoglienti?!?se facesse un giro anche solo nelle curve o in tribuna tevere dell'olimpico invece di andare solo in tribuna d'onore!se ce va!poi voglio vedere se davanti ai microfoni c'ha il coraggio di dire ste cose...non le si potrebbe mandare delle mail per "informarla" delle condizioni dell'olimpico?con foto e il resto?magari nn le arriveranno mai ma la sua segreteria la informerà se je arrivano almeno un centinaio di mail!!..questo è l'indirizzo... melandri_g@camera.it ,o anche questo... g.melandri@governo.it
E-mail: "Ciao Lorenzo, Prima di tutto vorrei esprimere la mia solidarietà nei confronti della famiglia Sandri. Ieri anche se non lo conoscevo, ho sentito il bisogno di essere presente al funerale. Non ci sono parole per quanto è accaduto in quella maledetta stazione autogrill, percorsa migliaia di volte da me e i miei amici di trasferta, ma non voglio dilungarmi su questo visto che se ne è parlato molto in questi giorni, la cosa di cui sono profondamente indignato è che nonostante il desiderio della famiglia di Gabriele di non far entrare telecamere all'interno della chiesa, ieri sera durante la trasmissione matrix ho potuto constatare che questi vili hanno avuto il coraggio di assistere alla cerimonia con una di quelle telecamere nascoste non aggiungo altro, con amarezza un ultras come Gabriele. ....Gabriele vive nei nostri cuori!".
Altra e-mail: LORENZO HO VISTO IL LINK DEL SITO DELLA REPUBBLICA QUELLO DEI SALUTI ROMANI. ALL'INIZIO AVEVANO SBAGLIATO LE FOTO LO HANNO SUBITO RETTIFICATO http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/saluti-romani-funerali/1.html
QUESTI SONO SALUTI ROMANI, SONO STATI FATTI DURANTE L'INNO DI MAMELI FORSE è IL CASO CHE RETTIFICHI SUL TUO SITO LA NOTIZIA DATA
GRAZIE UN SALUTO".
Questo video lo farei vedere all'Amato ministro: avviene in U.S.A.... d'altra parte, secondo i profondi pensieri dell'Uomo, se non prendeva uno sgabello in mano non sarebbe stato ucciso.
Notizia e commento di Domenico: http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/11_Novembre/14/violenza.shtml
Dunque ammazzano, praticamente a sangue freddo da una collinetta, un ultras e le due principali conseguenze sono
- Ancora maggiori divieti alle trasferte e quindi piu soldi alle pay per view
- Stadi da rinnovare (vedi link) e quindi piu soldi per la loro cricca.
Praticamente gli era andata male con gli europei e vai con la scusa (sporca di sangue) per distribuire di nuovo soldi a pioggia
Non ce la fanno, non ce la fanno, non ce la possono fare".
Luca: "Ciao Lore', ho aspettato un po' a scriverti, per far sbollire la rabbia, ed essere piu' lucido nell'analizzare la situazione, ma passano i giorni, e cerco di capire, ma arrivo sempre alle stesse conclusioni, e' morta una persona, e lascio da parte ogni ipocrisia, io non lo conoscevo personalmente, so' che era parte attiva di un determinato gruppo della nord, quindi un ultras, anche se adesso si cerca di farlo passare per un chirichetto, perche' fa ascolti, e provoca ancora piu' "lacrimoni" alla mamma di turno che resta incollata a quel diabolico quadrato, guidato dai vari CUCUZZA, GILETTI,(duro l'asfalto de viale libia eh....)e compagnia bella, si signori era un ultras, uno di quelli che voi siete portati, poiche' bigotti e manipolati, a definire vigliacchi, teppisti, teppaglia, delinquenti, ecc.ecc. quella razza da schiacciare, da cacciare dagli stadi, ultras pero' e' anche quello che vi fa' avere 170 paesi collegati per il derby di Roma, milioni di persone che aspettano l'esplosione di colore sugli spalti, e quindi "milioni" di euro in diritti TV.
Mettetevelo in  quella testaccia, Gabriele Sandri era un "maledetto" ULTRAS.
Detto questo volevo analizzare con te i fatti, un ultras, ripeto termine che include anche le figure e lo stato di tifoso, cittadino italiano, individuo,  essere vivente...ecc.ecc. e' stato UCCISO da un colpo di pistola sparato ad altezza d'uomo da un Agente di Polizia, termine anche questo che include persona, cittadino italiano, essere vivente (in questo specico caso evidenemente "non pensante") tutto questo domenica mattina alle 9:30, prima che si potesse avvisare la famiglia i "solerti" giornalisti gia' davano il nome del ragazzo, gli stessi poi non erano cosi' svegli a descrivere cio' che era accaduto, "sembrerebbe....pare...forse...", penso che quello che e' accaduto anche per chi non fosse stato presente era di facile intuizione, e anche la ricostruzione non doveva essere molto difficile, ma si stava prendendo tempo (doveva arrivare sul posto il responsabile della comunicazione della Polizia di Stato, Sgalla, lo stesso che al G8 diede le notizie - poi rivelatesi false - dell'irruzione alla scuola Diaz. La Polizia ha detto che ad Arezzo era presente per caso, perché in vacanza. Ah. Io immaginavo che le notizie date con ritardo di tre ore fossero per attenderlo, invece - che fortuna - per caso era già là in vacanza. Sgalla è quella persona che comunica ai giornalisti, prima dell'intervento del Questore di Arezzo, che non si potranno fare domande duramte la conferenza stampa). quel tempo che nessuno pero' ha dato agli ultras dopo i fatti di catania, nonostante la dinamica non fosse poi cosi' chiara, anzi ad oggi stanno uscendo i "sembrerebbe....pare .....forse.....", tornando al fatto si doveva prendere tempo, per capire come poter "gestire la cosa", quindi mezze verita, notizie ufficiali a singhiozzo, "gioco anche io....no tu no"....e intanto il clima di tensione aumentava, perche' si stava perpretando la solita buffonata italiana, io non sono ipocrita, e sono convinto che una reazione forte ci sarebbe stata anche se la cosa fosse stata gestita al meglio da istituzioni, media, organi, e osservatori, la reazione ci sarebbe stata perche' si e' voluto, con la repressione con diritti ancticostituzioni, con l'arroganza di chi indossa la divisa mettere una miccia, sopra un carico di dinamite, bastava un cerino per accenderla, loro addirittura hanno usato un lanciafiamme, e il botto e' stato grosso.
Adesso ci si interroga, su di chi e' la colpa, perche' i decreti e i provvedimenti presi non funzionano, noi che viviamo la curva lo sappiamo perche', e di chi sono le colpe, ma nessuno a noi ha mai dato retta o chiesto perche', ci hanno sempre e solo sbattuto in prima pagina, ieri vedevo matrix, e mi sono fatto un idea....allora il sig LARUSSA come al solito tiene il piede in due staffe, i giornalisti, continuano nonostate tutto a farsi manipolare, LUNA(poletano) continua imperterrito nella sua visione utopistica della realta', il presidente RUGGIERI, vista l'ora probabilmente dormiva, l'on. CENTO e' la mosca bianca, e "stranamente" e' l'unico che ha fatto vita di curva....
E' un fatto imputabile alla violenza negli stadi o meno???
e' morto un' ULTRAS, quindi un cittadino italiano, quindi una persona, fatevene una ragione assumetevi le vostre colpe, niente niente qualcosa non funziona?? niente niente qualcosa nel vostro processo di "bonifica" e' andato storto??? niente niente avete perso per l'ennesima volta la faccia?? e ora e' dura costruirsene una nuova.... paghi chi ha sbagliato.....e intanto ora siamo noi che OSSERVIAMO voi
Un abbraccio.
LUCA
Altra e-mail: CIao Lorenzo. Non voglio scrivere le stesse cose che leggo ovunque (le leggero solo io??? spero di no) perchè si è scritto di tutto e niente. La cosa che attendo ora e che sono molto curioso di vedere è la risposta dello Stato. In tutti questi anni nessun politico ha mai cercato di capire la nostra mentalità ma solo di elminarla poichè diversa dalla loro.
Ieri in televisione su canale 5 ho visto una famosa trasmissione di attualità. Tra i vari ospiti composti da onorevoli,direttori di giornali,giornalisti e un presidente di calcio,vi erano delle interviste a vari ultras. Nel commentare le notre convinzioni e ideologie si è detto di tutto davvero. Era tra il comico e il tragico. E' comico vedere azzuffarsi politici che vogliono elimnarci,spiegando acnhe i motivi. Citandoci in causa,descrivendoci per quel che siamo,perchè loro lo sanno.E vedere che non ci sono riusciti,non ci riescono e non ci riusciranno. E' tragico pero vedere da che CASTA politica(nè rossi,nè neri...il colore che hanno è uno: il marrone,ilo marrone merda) siamo guidati. Senza parole. Tra tutto questo marasma di ipocrisia, vi era l'onorevole Paolo Cento,nonchè sottosegretario all'economia, che tutto dovrebbe sapere tranne questo in teoria. Non l'ho mai sentito attaccare con durezza gli atti di domenica. Non ha sparato a zero sugli ultras come hanno fatto i suoi colleghi di portafoglio. Ha cercto di capire il porblema,ricercando le cause originarie di questa situazione... E APRITI CIELO lui c'è arrivato: Repressione e diffide! Ora dico,se il sottosegretario dell'economia riesce a capire un facile rapporto di causa effetto come quello di Repressione/Violenza..mi chiedo,perchè un ministro,un segretario,uno che dovrebbe guidarmi non ci arriva?? O forse ci arriva ma fa finta di vedere!?! Io so solo che non possono vietarmi di vivere. Mi vietano di andare a Genova...Ma guarda te non sono mai stato all'acquario di Genova?!? Qualcuno vuole un souvenir???
Andiamo avanti: Buongiorno Lorenzo:
(AGI) - Alghero, 14 nov. - Le forze dell'ordine sono pronte a intervenire nel caso in cui il funerale di Gabriele Sandri dovesse offrire il pretesto per nuovi scontri. Lo ha spiegato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, al suo arrivo ad Alghero per il vertice italo-algerino. "Nel caso in cui ci fossero disordini come quelli di domenica sera, la scelta non sarebbe quella dell'altra sera quando le forze di polizia decisero di evitare lo scontro fisico", ha avvertito il titolare del Viminale.
MA QUESTO ******** PERCHE’ SOLO COSI SI PUO’ DEFINIRE.
ANZI DI ABBASSARE I TONI,  E RISPETTARE IL SILENZIO E IL DOLORE DELLA FAMIGLIA VA IN GIRO A BUTTARE BENZINA SUL FUOCO…. CON FRASI IGNOBILI …MA CHE *************** E’ MA COME E’ POSSIBILE ESSERE RAPPRESENTATI DA CERTA GENTE.  BASTAVA DICESSE:
IN QUESTO GIORNO DI CORDOGLIO UNIAMOCI  TUTTI  NEL DOLORE E NEL RISPETTO DELLA FAMIGLIA.
O MAGARI NON DIRE NIENTE…HA PERSO UN’ALTRA OCCASIONE PER STARE ZITTO.
IO MI VERGOGNO MI VERGOGNO DAVVERO!!! I VERI ANIMALI SONO LORO!!
GRAZIE LORENZO SALUTI CM".
Dall'Ungheria scrive Biagio: Caro Lorenzo, sono Biagio di Budapest, e permettimi di scriverti qualche mio pensiero. Ció che mi disgusta molto in quseti giorni e che non mi lascia piú dormire non é tanto l'omicidio del tifoso (riposa in pace Gabriele), ma i commenti e le reazioni della gente.
Giá il giorno dell'omicidio vedo nella televisione persone note sparlare degli ultras. Sono le 17, a Roma ancora non é successo niente, ma giá si parla di teppisti, di delinquenti, di nuove leggi piú severe, di galere. Il grande Giletti (o non so come si chiama *******) ha il corraggio di dire: "Questi ultras sono gli stessi che la sera vanno a rubare, che rubano macchine, che uccidono".
Poi non parliamo di certi presidenti o calciatori... Leggo l'intervista di Cannavaro sul sito della Gazzetta dello Sport. Si vergogna di essere italiano vedendo certe immagini nella TV, ma per fortuna sua lui non gioca piú in Italia. Quindi lui si vergogna del fatto che c'é ancora qualcuno che non vuole che si giochi e si parli di calcio dopo la morte di un tifoso. Lo stesso signor Cannavaro non mi sembra che si sia molto vergognato dei scudetti dopati, della farmacia, di calciopoli, di partite manovrate, di arbitri, del collega Zebina e di altri colleghi che picchiano. Non si vergogna dell'inezione davanti alle telecamere e non si vergogna del suo stipendio di 8 o 10 millioni di euro all'anno.
Seedorf che che se ne frega del lutto... Kaka che ha paura e minaccia di scappare (scappate pure tutti, quanto mi piacerebbe un campionato con soli italiani come negli anni 70 o con 2 soli stranieri), ma in realtá cerca giá le scuse per guadagnare 2 millioni in piú altrove. Per lui il valore non é la vita di un ragazzo, ma i soldi... Non parliamo poi dei giocatori dell'Atalanta... che schifo! E la cosa che mi rattrista di piú é che millioni di giovani ragazzi vanno in giro nelle magliette coi nomi di questi giocatori. Loro sono il messaggio "positivo" del calcio moderno. Calcio di cui positivo in realtá non é rimasto proprio niente!!! C'era un gioco che non c'é piú. Un amore, una passione, appartenenza a qualcosa, a un simbolo. Ma il calcio di oggi non ha un solo messaggio positivo. Calciatori si dopano davanti alle telecamere, campionati manovrati per anni e anni senza vera conseguenza, senza veri colpevoli, comprano arbitri, é tutto solo un business. Volendo si gioca anche il venerdí, volendo si gioca in colori diversi da quelli della societá, volendo si gioca tutta la giornata in giorni lavorativi, volendo ormai anche squadre di serie B potranno parecipare alla Champions League. Intanto allo stadio non puoi portare bandiere, non puoi portare torce, non puoi portare striscioni, non poi avere pensieri liberi. Puoi solo fare il cenno di sí e per  questo devi anche pagare e non poco. Un pupazzo ammaestrato che ha il dovere e il diritto solo di pagare e di stare zitto. Di questo calcio il messaggio positivo é Cannavaro, il dopato, lui che difende Moggi che sa di calciopoli, di arbitri comprati, di farmacie, ma non se ne vergogna.  Davanti tanta ingustizia e davanati un mondo che ha perso definitivamente certi valori uno avrebbe davvero la voglia di spaccare tutto. Ma si sa anche: non aspettano altro...
E adesso qualche riga da un libro: "Non ci criminalizzeranno, non ci spoglieranno della nostra identitá, non ci ruberanno la nostra individualitá
spoliticizzandoci, come perfetti robot conformi alle leggi. Non riusciranno mai a bollare come criminale la nostra lotta di liberazione. Mi meraviglio ancora (dopo tutte queste torture) della logica britannica. Mai, in otto secoli, sono riusciti a piegare lo spirito di un uomo che volesse rimanere indomito. Non sono riusciti a scoraggiare, conquistare, nemmeno a demoralizzare il mio popolo, e neanche ci riusciranno mai. Saró un peccatore, ma sono felice di sapere - e moriró sapendolo - che non dovró rispondere di ció che questa gente ha fatto alla nostra antica nazione." Il libro é il diario di Bobby Sands durante lo sciopero della fame. Nel mondo di oggi Bobby Sands é un terrorista e Cannavaro é un eroe. Posso solo sperare: Tiocfaidh Ár Lá. Un saluto, Biagio".
Sui noti fatti: "Ciao, ti vorrei fare alcune domande. Secondo le mie conoscenze un cittadino italiano può andare in galera solo dopo esser stato condannato da un tribunale o se è stato preso in flagranza di reato. È così? Allora mi chiedo: i collegi di Spaccarotella quando hanno visto quest’ultimo sparare all’auto con le braccia tese perché non lo hanno arrestato e portato in galera avendo, diciamo così, beccato il “presunto” colpevole (guarda quanto sono politically correct) in flagranza di reato? Tu che conosci le leggi sai dirmi se per i poliziotti in servizio vale la stessa regola? Se si perché allora i colleghi di Spaccarotella non sono stati inscritti nel registro degli indagati per concorso in omicidio? Con questo non voglio condannare gli altri poliziotti a prescindere, può essere che al momento del fatto si stavano guardando le punte delle scarpe o che non ci sia proprio reato (mi sembro Manganelli!), ma se così non fosse non andrebbero giudicati anche loro? Grazie, R.C.". Beh, se hanno visto il fatto, più che per concorso in omicidio (che richiede una partecipazione morale o di sostegno al fatto materiale), direi che si potrebbe trattare di favoreggiamento (se lo hanno coperto) o di omissione di atti di ufficio, sempre ammesso e non concesso che non lo abbiano riferito immediatamente al magistrato o ai loro superiori. Probabilmente erano allibbiti da quanto avevano visto e in loro è scattato lo stesso meccanismo di solidarietà che scatta in tutte le categorie. Non mi sento di criticarli, se poi hanno detto la verità. Se non l'hanno detta, si tratterebbe di comportamento omertoso.
Da Sassari:
"In mezzo a tutto questo casino mi permetto di segnalare un comunicato che il presidente della Torres, Antonio Mascia, ha diffuso ieri. Questo in 
risposta a una campagna della stampa locale che per tre giorni ha dato 
voce al questore di Sassari e ha accostato in maniera scandalosa i 
fatti di Roma e Bergamo alla protesta dei tifosi della curva nord di 
Sassari, che domenica sono stati in silenzio per un tempo e nel secondo 
hanno scandito cori contro la polizia. Una protesta condivisibile o 
meno, ma senz'altro civilissima, dato che ne' prima ne' dopo la partita 
ci sono stati momenti di tensione. Poche ore dopo la partita, davanti 
al palazzo dello sport di Sassari, durante una partita di basket di 
Lagadue, un petardo e' esploso vicino a un'auto della polizia. 
Ovviamente i giornali hanno titolato "Ordigno contro la polizia". Il 
questore ha gia' preannunciato Daspo per i cori allo stadio.
Il presidente della Torres ha avuto il coraggio di prendere una posizione 
completamente opposta a quella della maggior parte dei presidenti, in 
particolare quello atalantino. Inutile dire che il suo comunicato e' 
finito nelle pagine dello sport locale (quindi non nelle paginate sul 
caso Sandri), ridotto in poche righe. Un saluto da Sassari".
"La Società Sassari Torres 1903 respinge con fermezza qualsiasi illazione che intenda coinvolgere la 
Società e i propri tifosi nel deprecabile atto vandalico che ha colpito una volante della Polizia di 
Sassari l’11 novembre scorso. 
In nessun modo, infatti, se non per via puramente ipotetica, in attesa dei riscontri delle indagini sul 
caso, è possibile associare quel gesto, avvenuto lontano dallo stadio e in altro contesto, a qualsiasi 
tifoso torresino. 
Questo anche in considerazione del fatto che i cori allo stadio all’indirizzo delle forze dell’ordine di cui
si è parlato, per quanto sempre del tutto ingiustificabili e che la Società ribadisce di condannare 
fermamente (ma che devono, tuttavia, necessariamente e oggettivamente, essere inseriti nel contesto 
di una giornata di particolare tensione emotiva che ha caratterizzato tutti gli stadi d’Italia
indistintamente), non sono degenerati in nessun atto di violenza né dentro né fuori lo stadio Vanni 
Sanna. 
Il deflusso degli spettatori da tutti i settori è stato gestito in totale tranquillità e non si è verificata 
alcuna tensione tra forze dell’ordine e tifosi, prima, durante o dopo la gara . 
La Società ribadisce di condannare la violenza, in qualsiasi forma si presenti, ma allo stesso tempo 
non ritiene accettabile che si possa strumentalizzare quanto accaduto domenica, per infangare tutto il 
movimento di tifo rossoblù, caratterizzato da sempre da solidi ideali di amicizia e socializzazione, 
d’orgoglio identitario e di passione sportiva, che rappresentano gli aspetti più positivi del mondo del 
calcio e della fenomenologia del tifo nei quali questa Società si riconosce e che intende perseguire 
anche in futuro. 
Auspicando una soluzione immediata della vicenda, la Società ribadisce la propria vicinanza alle 
forze dell’ordine colpite da questo atto vandalico, si augura un immediato stemperamento di tutte le 
tensioni, e si unisce al dolore della famiglia Sandri per la terribile perdita di un giovane che aveva una
grande e sana passione per lo sport, così come tanti nostri tifosi, alcuni dei quali, nel giorno della sua 
commemorazione, hanno ritenuto giusto essere presenti alle esequie per dare un segno tangibile di 
affetto e solidarietà".
Giustamente, mi dice Marco, facciamoci due risate: questi non riescono neanche a mettersi d'accordo su chi è di destra e chi di sinistra!
Non intendo dare modo di correggere queste cretinate: mi limito solo a segnalare che nella scheda del Covvieve della Seva, la polizia ritiene l'Atalanta una tifoseria non a rischio.  E comuinque la scheda de Il Mattino è fantastica.
La Stampa
Il Covvieve della Seva
Le decisioni dell'Osservatorio: "Ciao Lorenzo,riporto il comunicato dell'osservatorio. E' da capire cosa si intende per "ha valutato le trasferte di massa", di per se sembra un implicita ammissione che non si possa vietare la movimentazione di un singolo cittadino, anche se con la discriminazione di essere un tifoso.
15 novembre 2007
Nella mattinata odierna si è tenuta la riunione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con all’ordine del giorno l’analisi delle gare in programma, dopo la temporanea sospensione dei campionati, dal 16 al 27 novembre 2007.
Nell’occasione sono state analizzate 10 gare di serie “A”, 11 di “B” e 45 di “C” oltre a quelle della Nazionale, Coppa Italia serie “C” e del campionato dilettanti.
In considerazione delle decisioni assunte nel corso della riunione straordinaria di lunedì scorso, oltre alla consueta attività di valutazione di ciascuno incontro, l’Osservatorio ha valutato le trasferte di massa di quelle tifoserie che hanno dato luogo, fino ad oggi, a ripetute criticità lungo le vie di trasporto.
Al termine della riunione è stato condiviso che le tifoserie che non hanno dato luogo a criticità, potranno pertanto liberamente seguire le rispettive squadre mentre le 15 sottoindicate non potranno effettuare trasferte nella prossima giornata di campionato:
serie A: Atalanta, Catania, Milan, Roma, Sampdoria e Torino;
serie B: Bari e Cesena;
serie C: Potenza, Reggiana, Taranto, Ternana e Verona;
Dilettanti: Gragnano e Turris.
Per la gara  “Virtus Volla – Alba Sannio” (serie D), attesa l’accesa rivalità tra le due tifoserie sfociata in gravi criticità in occasione del precedente incontro del 22 maggio 2005, sospesa a seguito di una rissa con il ferimento di 16 giocatori, l’Osservatorio ha ritenuto di richiedere alle competenti Autorità Provinciali di p.s. di valutare il differimento ad altra data non festiva della partita ed in orario diurno, nonché lo svolgimento in assenza di spettatori.
Per la gara Lazio Parma, infine , l’Osservatorio si è riservato di analizzare i profili di rischio della gara alla luce di più aggiornate informazioni.
Cioè, questi non sono in grado di gestire la trasferta del Gragnano (con tutto il rispetto per i tifosi del Gragnano) e vogliono fare la finale di Champions a Roma!
Poi, una carrellata tra i titoli più inesatti, curiosi o faziosi dei quotidiani:
Ma come sono andati a finire gli arresti di Milano e Bergamo?
Leggiamo l'intervista all'Avv. Giovanni Adami, mio caro amico.
Ancora commenti sulle notizie: "Ciao Lorenzo, un brevissimo commento sul presidente di Lega: arteriosclerotico!!!
(AGI) - Roma, 15 nov. - «Voglio confermare la decisione di riprendere il campionato dopo la sosta della Nazionale» uscendo dal Consiglio federale, il
presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, ha ribadito che i campionati riprenderanno regolarmente dopo la sosta per l'impegno degli azzurri in
Scozia. «Fermando la B e la C domenica prossima abbiamo già fatto abbastanza», ha detto Matarrese aggiungendo che «la Lega è stata di aiuto domenica
scorsa al sistema Paese. Siamo convinti che se ci fossimo fermati domenica sarebbero successi dei fatti molto gravi». (AGI) Zec/Msc 151247 NOV 07 NNN
(grazie lega del tuo aiuto: infatti non è successo niente)
(AGI) - Roma, 15 nov. - «Concorderemo iniziative con la Chiesa.
Abbiamo già avuto un incontro. Mai come in questo momento è importante il coinvolgimento di questa istituzione. Tutto il mondo italiano si deve muovere,
noi li spingeremo a muoversi». (Napoli-roma la famo arbitrà a ratzinger)
Lo ha detto il presidente della Lega calcio Antonio Matarrese, dopo il consiglio della Federcalcio. Matarrese, ha quindi raggiunto l'hotel Parco dei Principi,
dove è in programma l'assemblea straordinaria della Lega e ha annunciato che dopo la riunione potrebbero essere già rese note alcune iniziative.
(AGI) Zec/Zer 151246 NOV 07 NNN
Ti rendi conto chi comanda il calcio? Ma d’altronde aveva detto che i morti fanno parte del gioco… Un caro saluto Alessandro".
Ancora: Caro Lorenzo, come sempre complimenti per il lungo lavoro svolto...
Mi spinge a scriverti nuovamente non solo la morte di Sandri ma soprattutto quello che ne sta seguendo in particolare credo che la cosa piu' grave sia la questione comunicato giocatori Atalanta...
Io penso che dovremmo tutti prendere le distanze da questi pezzi di m***a, nessuno escluso, che grazie a noi tifosi guadagnano camionate di Euro, sono osannati e trattati da re e che a volte grazie al nostro sostegno strappano contratti faraonici ( te lo dico da gobbo per la questione Del Piero )..
Io penso che dovrebbe smetterla di incitare sta gente, solo la squadra e per i giocatori indifferenza piu' totale..
Movimento che fare ? Siamo davvero ad un punto di non ritorno, fucile puntato su tutti noi , da oggi chissa' fino a quando...
Io ho un mio pensiero personale : non sarebbe male, anche se da tifosi sarebbe una sofferenza atroce, lasciare per due / tre domeniche lo stadio alle famiglie ( dicono sempre cosi' gli scienziati di turno, senza ricordare il fatto che se non ci sono quelli delle curve gli stadi sono praticamente vuoti, visto che le famiglie sono comode comode sul divano, non certo per la violenza....) ma senza fare proclami, senza comunicati...
Sai che sorpresa : stadi mezzi vuoti, niente tifo , niente colori e tutti a chiedersi ma dove saranno finiti gli Ultras ? Una, due ,tre domeniche in tutta Italia, tanto per vedere l'effetto che fa..
Me l'immagino gia' poi cosa diranno : giocatori che si lamentano per il mancato sostegno, pochi incassi, ecc. ecc. ...
Magari torneranno mogi mogi a chiedere ai tifosi di tornare ecc.ecc...
E una domenica a sorpresa ripresentarsi tutti piu' calorosi e colorati che mai ? Pensavate di averci fatto fuori ed eccoci qua !
Magari solo una pia illusione o una proposta senza senso , ma penso che metterebbe un po' in difficolta' chi pensa in una settimane di risolvere il problema che dilania la societa' italiana...Cosa ne pensi ?Ciao Mirko.
L'idea è suggestiva, quantunque sia contrastata dal fatto che il titoso ultras non riesce a resistere piùdi 45' muniti senza vedere la propria squadra. Qualcosa di simile l'hanno fatto i doriani, che hanno lasciato la curva vuota per 45' e per i restanti 45' l'hanno colorata con bandiere, stendardi e via dicendo... L'emergenza attuale consiste nei divieti assurdi imposto dal fantomatico Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Aspettando che il governo istituisca, più che un Osservatorio Nazionale, un Osservatorio Razionale, sarebbe molto carino se tutte le tifoserie di curva agevolassero le tifoserie di curva ospiti così come hanno fatto gli udinesi con i granata. Pur di non dargliela vinta sarei disposto ad andare alla partita con la sciarpa della squadra avversaria, qualunque essa sia.
Ma chiudiamo con la beneficienza:
"Carissimi Signori,
Vi faccio un importantissimo appello: diffondere la notizia che durante la mostra (vedi descrizione nel comunicato stampa) metteremo all’asta il pallone di foglie di banano – mandato dai bambini del campo profughi di Kalongo in Uganda -  autografato da Francesco Totti, assieme ad una sua foto con suo autografo e dedica a tutti i bambini del nord Uganda. Il miglior offerente si aggiudica il pallone e la foto. Il ricavato sarà totalmente devoluto alla Scuola di Santa Bakhita in Uganda (vedi comunicato stampa). Vi prego di sostenerci in questo nostro progetto! Contiamo su di voi!
Grazie per tutto quello che potrete fare! Vi aspettiamo tutti alla mostra!
UN APPELLO AI TIFOSI ROMANISTI
“Mar Lawoti. Acholi un popolo da amare”. È questo il titolo e il senso della mostra fotografica a scopo umanitario allestita a Roma dal 17 al 20 novembre allo Spazio Etoile. 67 foto inedite sulla vita nei campi profughi del nord Uganda, esposte per raccogliere fondi da destinare alla tribù degli Acholi. “Mar Lawoti” nella lingua degli Acholi significa “amatevi gli uni gli altri”.
La mostra vuole celebrare l’importanza dei dialoghi di pace in corso in Uganda con l’augurio che presto il popolo degli Acholi possa trovare stabile serenità di vita. È stata ideata per un duplice scopo: informare l’opinione pubblica e raccogliere liberi contributi da destinare alla scuola Santa Bakhita di Kalongo, dove vengono accolte giovani ragazze profughe, completamente sole, che hanno subito violenze fisiche e morali. Per questo scopo sarà messo all’asta un pallone dei bambini del campo profughi di Kalongo fatto di foglie di banano e firmato da Francesco Totti, assieme ad una fotografia del calciatore che riporta il suo autografo.
«Abbiamo scelto di raccontare la vita quotidiana degli Acholi - spiegano gli organizzatori della mostra - un ideale cammino, dal mattino fino a sera. Sia la scelta delle inquadrature da parte della fotografa Veronica H. Wipflinger, sia la decisione di privilegiare alcuni aspetti piuttosto che altri, riflettono un preciso intento: porgere il sorriso e la dolcezza che si riesce a cogliere sul viso degli Acholi, nonostante anni di violenze ripetutamente subite».
Questa iniziativa - che ha ottenuto il patrocino della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Esteri e del Ministero della Solidarietà Sociale - nasce dal desiderio di aiutare concretamente questo popolo che per vent’anni è vissuto rifugiato nei campi profughi a causa dei violenti scontri armati tra i guerriglieri di Lord Resistance Army e le forze governative ugandesi.
Da circa un anno sono iniziati i “peace talks”, dialoghi di pace, tra il Governo dell’Uganda e i ribelli. Questa tregua ha consentito al Ministero degli Esteri Italiano, in particolare alla Cooperazione Italiana allo Sviluppo - Progetto di Emergenza Uganda, di scortare la fotografa Veronica H.Wipflinger - che ha collaborato con National Geographic, Panorama Travel e il gruppo Mondadori - fino ai campi profughi degli Acholi per documentarne le condizioni di vita.
La mostra sarà allestita dal 17 al 20 novembre 2007 a Roma, allo Spazio Etoile Galleria Caetani, Piazza San Lorenzo in Lucina 43. Dalle ore 9.00 alle ore 24.00. Ingresso libero. Liberi contributi saranno raccolti dall’Associazione Erika Onlus e consegnati alla scuola Santa Bakhita di Kalongo, Uganda.
Responsabili Progetto Mar Lawoti
Alessandra Gonzato - Prisca Ojok Auma - Veronica H.Wipflinger
Info:
mobile phone 338.6450691
phone 06.48906436".


15 novembre: prima di tutto Mauro sta svolgendo un lavoro utilissimo sul suo sito, che chiarisce in queste righe e che riporto in un link permanente qui sopra: "Ciao Lorenzo, vedo che anche questa volta (chiaramente), come tutte le altre volte che c'era da tenere alta la guardia contro i soprusi e le "false notizie" che circolano riguardo fatti così gravi come può essere quello della morte del povero Gabriele Sandri, tu sei in prima linea, informandoci in maniera molto lucida e attenta. Ti ringrazio per il lavoro svolto nel tuo sito finora. Anche io ho deciso di fare altrettanto, mantenendo traccia nel mio (piccolo) sito di tutto quello che viene detto e stradetto in questi giorni, per poi vedere a distanza di tempo, quando ormai i media si saranno dimenticati di tutto, cosa succederà e come andrà a finire questa storia. Questo è il link diretto alla pagina sul mio sito: http://www.almanaccogiallorosso.it/2007-2008/Campionato/12Giornata/GabrieleSandri.html
Grazie ancora per quello che hai fatto e che fai. Mauro".
Iniziamo con le e-mail... giornalisti leggetele perché sono tutte sacrosante, e lo sapete bene.
"Ciao Lorenzo,
a parte fare le mie piu' sentite condoglianze alla famiglia d Gabriele, non credo di poter dire di piu' di quanto gia' letto in questi gg sul sito.
Una domanda sola vorrei farti: i nostri governanti si sono mai chiesti come mai le nostre tifoserie "violente", quando vanno in giro per l'Europa non creano nessun tipo di disordine? addirittura in alcuni casi si riesce a "convivere" con le tifoserie avversarie a pochi metri (come ad esempio a lisbona la scorsa settimana )? Come si fa a far capire a questi signori che la repressione becera, genera solo becera violenza?Non e' una domanda retorica la mia, vorrei veramente sapere perche' non si accorgono che tutto quello hanno fatto non e' servito a nulla se non a far morire di due persone. Due morti in otto mesi, nessuno c'era mai riuscito prima di loro...
Mi sono dilungato anche troppo, non voglio rubarti altro tempo".
Poi: "Ciao Lorenzo, sono quel tifoso cosentino che ti ha contattato nel mese di maggio scorso, riguardo la trasferta proibita alla mia tifoserie in quel di Siracusa, argomento che hai puntualmente pubblicato sul sito. Oggi Ti scrivo riguardo l'atteggiamento del governo e le inquietanti dichiarazioni del ministro Amato rilasciate in questi giorni drammatici, e data la Tua  competenza in materia ti pongo delle questioni di diritto.
-Le dichiarazioni del Ministro davanti alla Camera: Gabriele Sandri, ha osservato, non sarebbe morto se un poliziotto non avesse sparato, e questo è comunque imperdonabile, ma non sarebbe morto neppure se i tifosi di due squadre diverse, incontrandosi in un autogrill, non si cimentassero
 in risse ma bevessero un caffè insieme". Per i penalisti sostenitori della teoria "condizionalistica", ci si troverebbe dinanzi ad una condicio sine qua non...senza la quale l'evento non si sarebbe verificato In pratica gli amici del ragazzo ucciso, nonchè coloro che si sarebbero trovati nell'altra autovettura, potrebbero essere accusati di concorso in omicidio.Come se si dicesse che se le Twin Tower fossero state costruite biù basse, l'aereo mai le avrebbe colpite...
-Sempre di ieri la notizia per la quale gli amici del povero Gabriele sarebbero indagati di tentate lesioni dal Pm di Arezzo. Io col codice in mano ho osservato che, a meno che non derivi una malattia, le lesioni sono perseguibili solo a querela di parte (non hanno scritto che sono tentate lesioni aggravate e quindi la querela non serve).
Temo che l'Italia stia gettando le basi per una nuova forma autoritaria di governo, che sia essa di destra o sinistra non importa, ma i fatti dimostrano che lo Stato non è più  vincolato al rispetto delle leggi, e che esse possono cambiare di volta in volta  a seconda di chi sia il destinatario.Siamo dinanzi ad uno Stato che delegittima il lavoro svolto dai Magistrati, e che considera il gesto  del poliziotto un fatale errore, mentre non perde tempo ad etichettare come assassino il ragazzo arrestato a Catania.Con stima . Marco". Sì, io la chiamo democrazia dittatoriale.
Un giornalista controtendenza mi fa notare: http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/saluti-romani-funerali/1.html
"Ho gia scritto a vzucconi@aol.com per dirgli dell'inganno che perpetrano ai propri lettori: nella galleria che essi titolano "SALUTI ROMANI al funerale di gabriele" propongono il FREEZE - cioè, la cristallizzazione di un momento - del coro GABRIELE UNO DI NOI in cui TUTTI hanno ENTRAMBE le mani ALZATE LARGHE E TESE Non ho parole, non ne ho più."
Ancora avanti: "Ciao, ti volevo solo informare che il covvieve a pag 23 in un articolo di Fabrizio Caccia nell'ultima colonna riporta questa disinformazione :
"Sul web, il sito www.asromaultras.it è oscurato da giorni. Non è l'unico. E quei pochi rimasti aperti trasmettono tutti la stessa canzone : Nessuna resa. Contro i giudici e contro la polizia." Non si smentiscono mai !!! Giornalisti terroristi ! Alberto". Evidentemente non sa che esiste anche il .org. In ogni caso sono pronto a un qualsiasi confronto con il giornalista Fabvizio Caccia, su qualsiasi argomento.
Ruggero: "Non ce la faccio, no... mi dispiace ma non ce la faccio ad unirmi al consueto coro di cordoglio ipocrita.
 Ci si sono uniti in troppi che, nella migliore delle ipotesi, non c'entravano niente o che, nella peggiore, sono corresponsabili. Ho solo dedicato un pensiero (forse una preghiera...) per chi è scomparso tragicamente, come sempre faccio quando capitano cose che mi colpiscono. Ho pensato ai miei, ai chi mi vuole bene e mi sono incazzato come sempre faccio quando capitano cose che mi colpiscono.
Non sono un ultras, non lo sono mai stato quindi molte cose possono sfuggirmi: come tanti però seguo con passione una squadra, allo stadio quando posso (assai raramente), alla radio sempre. Secondo me l'unica ricetta ormai è il disinteresse: finché ci sarà qualcuno disposto a ogni sacrificio per coltivare questa passione, ci sarà qualcuno che ci farà mercato.
E' giusto? E' sbagliato? Non lo so, ma è così per qualunque passione, dal calcio alla pesca ai francobolli. E' ora allora di ridimensionare questo mondo a quello che effettivmente rappresenta: un passatempo, una passione, sicuramente non una cosa per cui valga la pena morire. Che poi il calcio sia la valvola di sfogo e lo strumento di decompressione delle tensioni in tutti gli Stati del mondo non lo scopro certo io, ma se ormai il calcio (ma anche il tennis, il basket e tutti gli sport in genere) è un prodotto, l'unica cosa che possiamo fare è boicottarlo: non comprare quindi il prodotto, per farne abbassare il prezzo (non solo economico ma soprattutto sociale) e diminuirne l'importanza.
 Insomma occorre togliere il pretesto: abbiamo tutti visto che la violenza non è legata al luogo (lo stadio) e questa cosa ormai, non credo sia più in discussione. Purtroppo però questo Stato vuole che lo stadio sia la zona di decompressione di cui sopra e vi si consente di tutto: se faccio a cazzotti allo stadio non mi arrestano, posso devastare e appiccare fuochi, il poliziotto mi randella solo perché sto passando da quelle parti, vengo perquisito come un criminale, sono schedato. E' ovviamente più facile presidiare un luogo una volta alla settimana con 1000 poliziotti e avere l'occasione di sfogare le reciproche repressioni che investire sulle problematiche che effettivamente stanno dietro a questi eventi: è partita ormai un escalation (ho letto che sono allo studio misure ancora più repressive... ancora di più? ma perché?) che tocca a noi disinnescare perché, ovviamente, chi comanda non lo farà mai, perché è troppo conveniente.
Bisogna colpire dove fa male: non serve a niente assaltare le caserme o bruciare macchine (di chi non c'entra nulla peraltro) che, come anche il più sprovveduto capisce, serve solo a distogliere dal problema vero. La questione è sui soldi, quindi sta a noi diventare tifosi (ops... consumatori) responsabili...".
Sui fatti di tre giorni fa e sulla violenza: "Ciao, Da "la Repubblica" di martedì 13 novembre
pag. 2: E UN COLLEGA AMMETTE: SAPEVAMO CHE ERANO TIFOSI e nell'articolo che segue le parole di un collega di Luigi Spaccarotella: <<Ci era stata segnalata una rissa tra tifosi. avevamo due pattuglie all'area di servizio Badia al Pino, erano quelle più vicine e sono intervenute>> quindi a meno che o il poliziotto o il giornalista stiano mentendo quando dici che le guardie sapevano che si trattava di tifosi e non, per esempio, di rapinatori, stai dicendo il vero.
pag. 3: dall'intervista ad Antonio Manganelli si legge: <<Non c'è dubbio che a sparare sia stato un nostro agente. Non c'è dubbio che, dopo un primo colpo sparato in aria, il secondo è stato esploso con il braccio teso in avanti. Per una casualità o per una consapevole decisione, non sta a me dirlo>>. Per chi non lo sapesse tutti gli agenti con una certa esperienza alle spalle corrono con le braccia tese in avanti e il dito sul grilletto della pistola.
pag. 6: un dato interessante: in Italia, secondo i dati di "Repubblica", tra gli Ultrà ci sono 63 "sigle" di estrema destra che raccolgono 14.630 sostenitori e 35 di estrema sinistra con 5.275 sostenitori. Inoltre apprendo che Taranto è contrassegnata con un bollino rosso. Quindi anche se sono in maggioranza, non è vero che i violenti sono solo nazifascisti. Come al solito in televisione si sentono spesso analisi superficiali dei fatti.
Spero siano informazioni utili, ma adesso ti dovrai sorbire una mia piccola riflessione.
La violenza va sempre e comunque condannata? Prima di rispondere ricordiamoci come Garibaldi ha unificato l'Italia (guerre e morti per chi non lo sapesse), come gli squadristi siano stati fondamentali per l'ascesa di Mussolini, ricordiamoci gli scontri del '68 in Italia e ai morti del Che, senza dimenticare le guerre che ancora vengono combattute ancora oggi dagli stati liberali con a capo gli USA. Quindi di qualsiasi fede politica si è, guardandosi indietro si capisce che ci sono momenti in cui la violenza diventa necessaria. Allora la domanda diviene un'altra. La violenza che si è scatenata domenica va condannata? Ognuno risponda come vuole. Se la risposta è "si" allora è tutto a posto (lo dico senza ironia) ma se il poliziotto che ha sparato verrà condannato solo perchè c'è stato l'assalto alle stazioni di polizia e carabinieri allora la violenza è stata l'unica strada che ha portato alla giustizia e la situazione in Italia è veramente grave. Io ancora non mi sono dato una risposta.
Forse ho scritto solo un mucchio di stupidaggini, comunque sia spero di non averti annoiato.
Grazie dell'attenzione. R.C.". Se fossero state stupidaggini probabilmente non ti avrei pubblicato ma, come sapete, è raro che non pubblichi qualcosa e quando accade è solo per mancanza di tempo...
Riflessioni: "Mi ha molto colpito l'articolo anonimo evidenziato nel precedente aggiornamento sulla distanza fra noi e loro.
Ho avuto l'ennesima prova oggi parlando in classe di questi avvenimenti (faccio il 5 liceo) che questa distanza non è colmabile: non capiscono perchè facciamo certe cose (e non solo sulla violenza ma anche perchè andiamo in trasferta) ma credono di sapere come siamo fatti e cosa pensiamo e ci giudicano in base a questo. Nei vari salotti della tv, in tutte le trasmissioni, a tutti i giornalisti avrei voluto solamente chiedere "chi di voi è mai andato allo stadio?" perchè sinceramente io non parlo di un argomento riguardo al quale non ho conoscenze e non mi permetterò mai di farlo.
Ed oggi la morte del povero Gabriele è gia passata in secondo piano mentre il problema dell'Italia non è la mafia, la droga, la prostituzione, la burocrazia, la corruzione ma bensi gli ULTRAS.
Perchè un rapinatore che viene ucciso da un poliziotto viene chiamato tale dai giornali mentre un tifoso ucciso nella stessa maniera è diverso?In base alla convenienza Gabriele era una persona normale ed un tifoso e la stampa ha sfruttato questo dualismo per rigirarisi la frittata per puntare il dito contro i tifosi.Secondo me è morto da tifoso (e la testimonianza del collega del poliziotto che ha sparato ha confermato questa ipotesi) e in tutta italia tutti i tifosi non solo del calcio ci siamo sentiti tutti nella stessa maniera.Perchè la domenica da quando esco da casa fino a quando ci faccio ritorno sono trattato da tifoso anche dalla legge mentre se muoio sono un cittadino qualunque?
Ma quale matrice eversiva ci poteva essere uno qualunque di noi ed ognuno si è immaginato in quell'autogrill (ma vi immaginate i 500 autori degli incidenti a Roma a chiedersi l'un l'altro la fazione politica?).
Anni di informazione malsana hanno fatto si chè gli ultras siano pari a criminali e questo è il risultato,i telegiornali mandano ancora in onda servizi sugli incidenti di catania del 2/02 ma nessuno parla di Furlan o di Colombi..
Intanto il calcio andrà andato avanti per soldi ma di questo nessuno rimane indignato, intanto la repressione aumenterà fino a che non raggiungerà un'altra volta il culmine e ricomincierà la solita tarantella, intanto ancora una volta quelli che dovrebbero essere simboli di giustizia commettono delle ingiustizie a dir poco allucinanti...ma tanto si sa: come vadano le cose è sempre colpa nostra.
saluti".
Avanti: "ciao lorenzo...ti scrivo con il cuore pieno de tristezza,gioia,orgoglio,felicità e quanto di più bello si puo provare...oggi è stata una dimostrazione di cosa vuol dire essere ultras,l'essere leali,un attimo nemici e subito davanti alla morte di un tifoso(voglio ancora ricordare il povero gabriele...ciao gabbo!)tutti uniti e compatti ad onorarlo,non so se riaccadrà una cosa del genere ma sono sicuro che da lassù gabriele ci ha visto e sono sicuro che  questo è stato il più bel modo  per ricordarlo...un saluto
Poi: "E' la legge della vita dopo la rabbia c'è il dolore e poi si ricomincia...è difficile...in questi giorni basta una canzone, una foto, un ricordo di anni di curva e ritrovarsi a piangere è un attimo! forse la vita è bella proprio x questo...x le emozioni che ti regala alternando lacrime e sorrisi in una roulette di momenti sui quali non puoi mai puntare!!! se continui a pensarci rischi d'impazzire...se isoli la mente prendi per il culo il tuo cervello ma non il tuo cuore e cosi oggi volge al termine rivedendo di continuo quelle ultime immagini di quell'ultimo saluto...e continui a pensare che potevi esserci tu...e che quella famiglia distrutta poteva essere la tua!!! La rabbia allora sovrasta quella calma tipica del dolore...e ti ritrovi davanti tutto questo "sistema" di merda, che ha x scopo, da sempre, quello di dividerci, quello di sputtanarci, quello di nasconderci la verità, di mischiare le carte in tavola per coprire i loro bari...ed allora ciao GABBO, noi ce la mettiamo tutta a non mollare, ma tu da lassù, dacce 'na mano! "
Qualche riflessione: Ciao Lorenzo, scusa se ti riscrivo ma mi sono posto un'altra domanda, se gli ultras sono eversivi e terroristi, i giornalisti( es. Liguori e Mughini del civilissimo controcampo, Toni Capuozzo) e i politici che hanno fatto parte di Lotta Continua o di altre associazioni estremistiche sia di destra che di sinistra che cosa sono? Idealisti? o erano ragazzate che poi si andavano a confessare del loro parroco? Un saluto".
Proseguiamo con i pensieri: Ciao Lorenzo, requisendo in busla carta igenica chiamata covvieve della seva ho letto una notizia che riportava i risultati dell'elezioni studentesche nei licei. L'articolo era titolato: Licei, la rivincità della destra e dei cattolici. Mi domando e non trovo una risposta intelligente al quesito: delineano scenari apocaliticci della politica delle curve, definiscono gli ultras eversivi terroristi di estrema destra, allarme generale, crisi di panico, gravidanze isteriche  e non fano una minima scenata per la presenza della politica nella scuola? Si vabbè sono elezioni democratiche..sto paio di palle la politica non mi piace sia nelle curve sia nelle scuole anche se c'è sempre stata,.
Ti saluto e ricordando una canzone che mi torna spesso in mente in questi giorni.. Word di F.R. David
L'Amato ministro ha gettato la maschera (che peraltro era già assai più che trasparente):
"CIAO LORENZO TI SCRIVO IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI DI AMATO.
IO PENSO CHE L'ITALIA HA TOCCATO IL FONDO MA QUESTO MINISTRO PER QUESTE DICHIARAZIONI NON MERITA NE RISPOSTE NE TANTOMENO COMPRENSIONI, MA UNA SOLA SOLUZIONE LE DIMISSIONI IMMEDIATE.
E' GRAVE CHE UN MINISTRO DELL'INTERNO, CHE DOVREBBE GARANTIRE LA SICUREZZA SI PERMETTE DI ESCLAMARE UNA FRASE COSI PESANTE PER TROVARE UN ALIBI ANCHE PERCHE LA RISSA NON E MAI AVVENUTA GLI ALTRI TIFOSI NON SONO NEMMENO SCESI DALL'AUTO, POI SI E PROVATO PRIMA CHE SPUNTASSE IL TESTIMONE OCULARE A INFANGARE LA MEMORIA DI QUEL RAGAZZO E DEI SUOI AMICI  METTENDO OMBRELLI COLTELLI ETC.. CHE DOPO IL TESTIMONE SONO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSI.
QUESTO DEVE FAR RIFLETTERE ANCHE PERCHE STANNO PROVANDO A SPOSTARE IL VERO PROBLEMA SULLA VIOLENZA E SU TUTTO QUELLO CHE SENTIAMO IN QUESTI GIORNI E NON SUL FATTO CHE QUEL POLIZIOTTO HA SPARATO PER UCCIDERE O KMQ PER PROVOCARE QUALCHE DANNO VISTO CHE HA SPARATO DA UNA PARTE ALL'ALTRA DI UN AUTOSTRADA INCURANTE DEI VEICOLI E PERSONE CHE POTEVANO STARCI,E PURTROPPO HA CREATO UN DANNO INCALCOLABILE CHE HA DISTRUTTO UNA FAMIGLIA E NON SOLO
GABRIELE E STATO VITTIMA DI UNO STATO CHE COME ABBIAMO VISTO MIETE VITTIME E VIOLENZA IN OGNI LUOGO E INTORNO A SE E CIRCONDATO DA UNA MENZOGNA STRISCIANTE E VISCIDA.. I MASS MEDIA NON SI SMENTISCONO MAI.. SPESSO IL SILENZIO IN QUESTE SITUAZIONI VALE PIU DI MILLE PAROLE. GIUSTIZIA PER GABRIELE GRAZIE DELL'ATTENZIONE UN ABBRACCIO DI CUORE   MARCO
Dopo di che:
Caro Lorenzo, non voglio dire nulla su quanto successo domenica, preferisco solo fare le mie più sincere condoglianze alla famiglia di Gabriele e ai suoi amici.
Ti scrivo perché nei giorni scorsi nelle lettere che ti sono arrivate ho letto la domanda posta da Ludo che io ritengo essere FONDAMENTALE, ovvero: prossima volta che andiamo allo stadio:
Ci sarò per cosa? Noi siamo nel sistema. Che lo vogliamo o no facciamo parte di questo teatrino: da dissidenti ma ci stiamo. Tirarci fuori sarebbe dargliela vinta. Ma rimanere dentro è stare ai loro giochi.
Ha ragione al 100%!!!   Che facciamo? Io francamente non lo so più, ci hanno messo in mezzo. Se si vuole tifare si deve fare come dicono loro, se non si tifa o non si và hanno raggiunto il loro scopo. E tutto questo non per diminuire la violenza che anzi aumenta come ben dici tu da tempo, ma soltanto per evitare che i dissidenti, noi, quelli che non accettano supinamente che il calcio diventi altro, un industria, uno spot televisivo, il riciclaccio di soldi più o meno sporchi dei magnati di turno, ecc ecc, non buchino la diretta televisiva con i loro colori e i loro slogan e cosi mettano in crisi il giocattolino. Magari potrebbero persino far venire dei dubbi sulla bontà dell’operazione "calcio moderno" a qualcuno che si trastulla tra una tetta e un culo della velina di turno ormai onnipresenti in studio.
Ti lancio una folle idea che mi è appena venuta, sicuramente tu come esperto di legge e attento conoscitore del mondo ultras puoi darmi una risposta adeguata: sarebbe possibile proporre un referendum abrogativo delle legge anti-tifosi? (o di ogni altra affine..)  se è possibile, a me sembra di si..secondo te ci sarebbe la possibilità di raggiungere se non le 500mila firme almeno qualche centinaio di migliaia?
Io penso che in tutta Italia, nelle condizioni attuali si potrebbe arrivare tranquillamente almeno a 100mila in poco tempo..
Sono consapevole che la cosa è complessa, ha bisogno di parecchie pezze d’appoggio e organizzazione e ha probabilità vicino a  zero di successo, ma sicuramente farebbe abbastanza chiasso e riporterebbe il problema su un piano non solo legato all'ordine pubblico.
Naturalmente è solo una idea, qualcuno sicuramente ne avrà di migliori..…che facciamo?  Stefano
Ritengo che l'idea migliore sia stata quella degli udinesi, che hanno comprato i biglietti a quelli del Torino. In Italia la gente non vota i referendum manco per decidere cosa fare delle cellule staminali, figuriamoci se - ammesso e non concesso che arrivi a 500.000 firme, riesci ad avere 23milioni di italiani che vengono a votare per gli ultras. Meglio una legge di iniziativa popolare come ha fatto Beppe Grillo: solo 50.000 firme, ma non credo ai rimedi "istituzionali", molto meglio comprare i biglietti agli ospiti a cui viene vietata una trasferta.
Magari un po' ingenuamente (da grande tifoso romanista ma... ante-ultras), la stessa cosa la dice Giuseppe, anche se magari la partita con il Manchester non è la più adatta:
"Seguo la Roma ormai da 42 anni (ne ho 55), ho avuto la tessera per 27 anni, sono andato un pò in trasferta e quasi sempre all'estero per le partite di coppa; non mi è mai successo niente e non ho mai fatto a botte con nessuno, anche se, per esempio, a Torino, a Milano, a Lisbona, a Bruges, ecc. sono stato, con i miei amici, tra i tifosi avversi !! Pensate che a Torino ci hanno anche dato delle k-way perchè pioveva e non avevamo niente per coprirci.
Con questo che voglio dire...voglio dire che in generale (Italia), verso l'estero, stiamo facendo una figura da schifo e, pensando al nostro piccolo, vorrei che cercassimo di fare qualcosa di diverso per i tifosi (se arriveranno !!) del Manchester che oltre tutto sono stati pestati ignominiosamente dalla nostra cara polizia !! Non lo so, ma possiamo preparare un qualcosa, un qualcosa a ricordo della serata, una doppia bandierina con i colori delle 2 squadre,  da sbandierare tutti insieme, non fischiare mai, ma applaudire le belle azioni (come fanno loro), eleviamoci un pò dallo squallore che ci circonda, usciamo da questa mediocrità !!
E' solo un consiglio, ma volevo dire qualcosa, per iniziare a fare qualcosa di costruttivo. Io penso che se riusciamo in questo e lo faremo vedere al mondo ne saremo molto soddisfatti, dentro.
Un caro saluto a tutti, W la Roma !!!! Giuseppe".
Mi scrive Felix: "Ciao Lorenzo! Qualche tempo fa ci siamo scritti per una rettifica su di una foto. Oltre la rivalità, ammiro molto il tuo sito. Ti scrivo per sfogare tutta la mia amarezza, la mia tristezza, il mio dolore. Due anni fa hanno ammazzato il mio gruppo, la Fossa dei Leoni. Ho terminato quel campionato, poi la decisione: smetto. A 36 anni è dura continuare in certe condizioni, ed allora, lo ammetto, gliel'ho data vinta... Sono un pò morto dentro, ma ho continuato a sentire gli amici e seguire da fuori il movimento ultras. Il calcio lo seguo solo alla radio, come da bambino, e guardo solo i gol.
Quando però succedono certe cose, il dolore oggettivo diventa ancora maggiore... se possibile, e seguire i media in questi giorni è disgustoso, vomitevole.. Forse ha ragione "Ludo" con la sua mail, recitiamo la parte del cattivo nel film dove alla fine il buono vince sempre.
Al sistema serve anche il "male" da contrapporre al suo "bene".
Io mi sento così piccolo ormai, e mi arrendo.
Ma vale la pena continuare a sbattere così inutilmente la testa contro un muro di cemento?
Non esiste davvero altra via? Forse il bambino ricco capriccioso e viziato non è meglio lasciarlo solo e trionfante col suo giocattolo nuovo
che non vuole prestare agli altri, e noi, poveri, tornare a giocare e divertirci veramente anche senza giocattoli ?
Davvero la nostra fede deve andare oltre questo calcio borghese, truccato, velinato, drogato, wrestilinghizzato?
Davvero dobbiamo ancora essere i tifosi non di squadre, ma di aziende di paperoni di turno?
Davvero dobbiamo continuare ad idolatrare una maglia su cui qualche altra azienda scrive la sua infamia?
Scusa lo sfogo... ma non posso nemmeno farlo sul sito del mio gruppo, non esiste più!
Perlomeno lo faccio con persone che ripeto, ammiro e rispetto.
saluti
felix
FOSSA DEI LEONI".
E-mail: "Ciao Lorenzo,sono daniele da Ravenna!
Volevo solo segnalarti che,come tu avevi preventivamente ipotizzato,dal sito Ansa è sparita la famosa prima notizia Ufficiale della morte di Gabriele(dopo un colpo di pistola durante una rissa fra tifosi!)
La stavo cercando per spiegare nei vari Forum come poi la gente possa quanto meno risentirsi o anche solo indignarsi davanti a tanta disinformazione!Peccato che sia già sparito l'articolo...". Le ho salvate io quelle notizie....
QUELLI CHE SIAMO
Disoccupati sì, ma anche precari, professionisti, avvocati, ingegneri, imprenditori, impiegati, operai, autisti, panettieri, e moltissimi studenti universitari, a dispetto di quel giornalista di Repubblica grande esperto di tifo organizzato che nel corso di uno Speciale TG1 ha dichiarato: “…ma non credo che tra di loro ci sia gente che ha studiato”. Povero imbecille!
Poverissimi, piccoli borghesi, benestanti, qualcuno ha anche origini nobili, figli di papà, contrariamente con chi afferma che sono solo il frutto del degrado e dell’indigenza. 
Ridicoli presuntuosi opinionisti!
Roma, Milano, Napoli, Torino, ma anche Bergamo, Treviso, Padova, Salerno, Taranto dalle metropoli alla piccola città di provincia: 100, 1000, 20.000, 50.000 e forse anche di più. 
Ma non erano solo una sparuta, ridicola minoranza?
Chi non esce mai di casa, chi fa tanto sport, chi va in discoteca, chi non ha mai una donna e chi non sa più come tenerle a bada, chi legge i filosofi contemporanei e chi a malapena conosce la lingua italiana, belli come il sole o brutti come la fame, chi è sempre incazzato e chi c’ha una vena comica che fa invidia a Zelig, solitari e trascinatori, pacati e mansueti o violenti da non poterli guardare negli occhi. 
Emarginati? Sì, senza dubbio, emarginati come tutto il resto della gente o meglio estraniati da un contesto dove il sistema intero “se la canta e se la sona”. L’alta finanza, le banche, la politica, il mondo dello spettacolo, tutti sul carrozzone. Eccoli lì conduttrici puttane, cocainomani, osservatori, opinionisti, conduttori pervertiti, nani e ballerine, a strombazzare sguaiati la loro inutile, inspiegabile e lautamente remunerata presenza in questo mondo…alla faccia del resto della gente che non se la gode come loro.
Ebbene sì quei ragazzi, sono estranei, sono emarginati da tutto questo, anzi lo rifiutano, lo contestano apertamente. Odiano, sì odiano e disprezzano tutto questo, lo combattono e, quando possono … lo abbattono. 
E per questo che a loro volta sono odiati e disprezzati dal carrozzone, perché non vogliono saltarci su, stanno bene in una curva tutti insieme a cantare, in una macchina che macina chilometri a parlare, in un pub a  ridere e scherzare o per la strada uno accanto all’altro affinché nessuno possa passare.
Compatti eppure diversi tra loro.
Non è vero, caro ennesimo emerito giornalista benpensante che hai dichiarato che “sono loro la vera casta pericolosa”.
Non siamo una casta, siamo i tuoi quartieri, la tua città, l’espressione del tuo popolo…quello duro…quello di cui tu, occupante a pagamento del carrozzone, fai bene ad essere preoccupato.
GIUSTIZIA PER GABRIELE! CURVA SUD PER MILLE ANNI!
Una delle ultime e-mail e poi dormo che so' le 2:
"ho appena finito di vedere Matrix su canale 5 (come anche te, forse) e devo dire che di tante trasmissioni scontate e insopportabili, almeno stavolta si è inquadrato il discorso in un' ottica abbastanza decente, che onestamente mi ha stupito un po'. Ad esempio
 LaRussa ha candidamente ammesso che alcune norme sono cretine e demagogiche e che le ha votate solo perchè "in quel momento non era opportuno stare a sottilizzare". Peccato che siano lautamente pagati PROPRIO PER stare a sottilizzare, ma vabè....
Piuttosto mi è sembrata assolutamente POSTICCIA l'intervista al laziale in incognito.
Il testo sarà stato anche autentico, non lo so, ma la voce era CHIARAMENTE di un attore che recitava. Nemmeno troppo bene. Non so se abbiano deciso di farlo per rendere impossibile da identificare la fonte o se si siano inventati proprio tutto da zero, ma una cosa è sicura: quello che parlava con l'accento romano era un attore".
Ma finiamo con due risate. L'intervista a Michel Platini, la faccia pulita del calcio.
Intervista al presidente Uefa: "Sono al fianco dell'Italia ma è assurdo fermare le partite"
Poi parla anche della sua Juve: "E' stata in B, ora può andare a testa alta"
Violenza ultrà, la ricetta Platini
"E' un cancro, ripuliamo le curve"
dal nostro inviato FULVIO BIANCHI
Michel Platini
NYON - "La violenza è il cancro, il vero cancro del calcio". Michel Platini è diventato presidente dell'Uefa una settimana prima (26 gennaio 2007) che a Catania ammazzassero Raciti. Ora è toccato a Gabriele. Platini mima il poliziotto che ha sparato, guarda fuori dalla finestra del suo ufficio a Nyon, guarda verso le montagne spruzzate di neve e fa una smorfia. "Ma com'è possibile che sia successo? Ha sparato dall'altra parte dell'autostrada... Com'è possibile?". Sa tutto, Platini di quello che succede in Italia. Sa e non approva tutto.

"Bisogna fermare questa gente che tiene il calcio in ostaggio e allora sì, certo, sono d'accordo, nell'impedire le trasferte dei violenti. Così è stato deciso di fare in Italia e mi sembra una soluzione giusta: può servire, per un periodo di tempo limitato. Così quella gentaglia non si affronta più lungo le autostrade e così si ha anche più tempo per ripulire le curve. Penso ad Atene, ad esempio, alla finale di Champions League, a quei diecimila tifosi del Liverpool arrivati senza biglietto. Ma chi li ha fatti partire?" 

E che ne pensa il presidente dell'Uefa della decisione di bloccare il calcio per domenica prossima? 
"Il presidente dell'Uefa si stupisce perché non si gioca a pallone. Che c'entra il calcio con quello che è successo ad Arezzo? Niente, è un problema della società, è un problema di ordine pubblico: il calcio è solo preso in ostaggio. Perché allora il lutto al braccio, perché fermare le partite? Troppo facile. Certi episodi succedono a 300 chilometri dagli stadi, che colpa ne hanno le società di calcio? Io sono qui per difendere il valore del calcio e voglio dare un aiuto anche all'Italia per uscire da questa situazione. Io aiuto l'Italia, non la affosso...". 

Bloccare le trasferte dei violenti, su questo lei è d'accordo. L'Uefa si aspetta anche lo 0-3 a tavolino per la gara Atalanta-Milan fermata dagli ultrà. Ma cos'altro propone Platini? 
"Ci devono aiutare i giudici. Tocca a loro, più che alla polizia. Il tifoso del Celtic Glasgow che ha invaso il campo col Milan nella partita di Champions è stato messo al bando dagli stadi per tutta la sua vita. Non ha deciso il club scozzese, ma i giudici. Solo la giustizia può aiutarci, i club di calcio non ne hanno la forza". 

E se la giustizia non lo fa o non lo vuole fare? 
"Allora siamo nella merda... Siamo rovinati". 
Quando lei giocava alla Juventus era tutto diverso: sfottò, insulti, qualche scazzottata.... 
"Eh, sì, è cambiato tutto dagli anni Ottanta. E' totalmente diverso. Adesso è una guerra".


Lo stile di Michel Platini
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Lei chiede anche una polizia europea contro la violenza. 
"Non solo contro la violenza, ma anche contro il doping, contro chi trucca le partite, contro le scommesse clandestine, eccetera. Una polizia per lo sport, non solo il calcio. Abbiamo già avuto incontri con le polizie e il 28 e 29 novembre a Bruxelles ci vedremo anche con tutti i ministri degli Interni d'Europa. Ci devono aiutare, noi da soli non ce la possiamo fare: il calcio deve essere una festa, deve tornare ad esserlo. Tutti devono avere la possibilità di poter andare in uno stadio, altro che chiuderli. Il 95% delle persone che va in uno stadio d'altronde vuole godersi solo lo spettacolo, magari coi figli. Il 5% sono dei violenti: e questi vanno fermati. In Italia come in Germania, in Polonia, a Barcellona". 

Sul razzismo però avete fatto passi avanti. 
"Sì, è vero, adesso va un po' meglio. Anche se sono gli stessi, i violenti, i razzisti, sono sempre gli stessi ... Io ho voluto la tolleranza zero e non cambio certo idea, devo soltanto convincere i giudici sportivi: quindi meno multe che in qualche caso servono a poco, ma più curve chiuse e nei casi estremi anche club esclusi dalle Coppe europee". 

Per chi tifa sabato il presidente dell'Uefa: per l'Italia o per la Scozia? 
"Non cambia nulla per me se agli Europei del 2008 ci va l'Italia o la Francia o la Scozia. Nulla. Sono tre grandi Federazioni. Certo l'Italia è campione del mondo e la Francia vicecampione". 

Pallone d'oro, lei a chi lo darebbe? A Kakà? 
"Non parlo. Non parlo più di queste cose. Ho fatto dichiarazioni, o battute in passato, ed è successa la fine del mondo (si riferisce a quelle su Totti, ndr). In Italia si vivono le cose troppe seriamente, in maniera permalosa. Ed è colpa anche vostra, si vostra, di voi giornalisti. Lasciatemelo dire. Io amo l'Italia, è una Nazione meravigliosa. Ma non c'è più il clima di una volta, di quando giocavo io. Quindi non dico proprio nulla". 

Almeno ci può dire se le piace la sua Juventus. 
"Sì, mi piace. E' andata in serie B, non ha fatto ricorso, ha pagato. Ora è tornata bianca. Può andare a testa alta e in campionato sta facendo la sua parte. Anche la Famiglia Agnelli ha fatto la sua parte, è sempre stata vicina al club". 

Ma lo scudetto chi lo vince? 
"L'Inter è molto forte, anche in prospettiva Champions". 

Il 30 novembre sarà approvata la sua riforma di Champions che andrà in vigore dal 2009-2010: ha vinto il dittatore Platini. 
"Macché dittatore, ho solo trovato il consenso al 99,9% alle mie idee. Sono molto soddisfatto: ci sono sei Paesi in più fra le finaliste e le grandi Nazioni sono state un po' penalizzate, non molto". 

L'Italia avrà ancora quattro finaliste (e solo la quarta giocherà un preliminare): non è male, i club italiani hanno approvato la sua riforma. 
"Non entro nei dettagli. Dico solo che il progetto di ammettere anche la vincitrice della Coppa nazionale per ora è stato congelato. Se ne parlerà più avanti, ma almeno se ne parla". 

Si diverte a guardare le partite in tv? 
"Abbastanza, ma guardo soprattutto qualche spezzone, i gol, non le partite intere. Tranne quelle delle Nazionali o dei ragazzini. Le altre non mi coinvolgono emotivamente. Non ho nemmeno tanto tempo per girare, sto sempre qui a Nyon a lavorare: ho visto solo alcuni dei 53 Paesi dell'Uefa. Sì, dovevo venire anche in Italia. Giancarlo Abete mi aveva invitato ad un consiglio federale, mi aveva fatto molto piacere. Non ce l'ho fatta, ma verrò in gennaio". 

Sempre convinto che la moviola non serva? 
"Più che convinto. Non serve a niente, crea solo un sacco di problemi. Servono cinque arbitri: i tre di adesso, più due da sistemare verso le porte. Faremo esperimenti il prossimo anno nei tornei giovanili, anche Blatter si sta convincendo. Lasciamo le cose riservate agli esseri umani, non alla tecnologia. Gli arbitri sbagliano? Certo che sbagliano, hanno sempre sbagliato, mica sono dei robot. Al massimo, potrebbe andar bene qualche sistema sul gol-fantasma. Ma solo se funziona davvero, e sono abbastanza perplesso. Vedremo...". 

Lei ha chiesto aiuto ai governi d'Europa. Perché? 
"Sì, ho scritto ai capi di stato: devono capire che lo sport ha un valore sociale. Mi hanno risposto tutti, quasi tutti. Prodi fra i primi, poi la Merkel, Brown...". 

Anche Sarkozy? 
"No, lui no: Sarkozy non ha tempo per scrivere...". Sorride. L'unico sorriso in un'ora. 
 



14 novembre: prima di tutto un annuncio: "ciao lore... facendo zapping per radio e mi sono fermato ad ascoltare "la VOCE DELLA NORD" di GIANLUCA....
HANNO DATO L'ORARIO preciso e la chiesa dei funerali....   hanno subito chiarito che domani è l'ultimo saluto DA PARTE innanzitutto della sua
mamma,del papa, del fratello... eppoi tutto il resto, amici di sempre, di quelli della discoteca...  poi gli amici dello stadio,quelli della nord,dai
romanisti e di molte altre tifoserie d'italia..  HA VOLUTO PRECISARE che forse ci saranno molti che alla maggior parte dei presenti nn piaceranno (POLITICI,GIORNALISTI,POLIZIA)... ma x volonta dei SUOI cari, nn si deve alzare nessun tipo di coro,fischio o altre scene simili.... IL TUO SITO è UNO DEI + LETTI... lascia evidenzia 'sta cosa... UN ABBRACCIO... PASSIONE DI CUOIO...!!!!".
Andiamo avanti. Per tante ragioni, pur avendo letto tutti i giornali, non ho la possibilità di poter fare una rassegna stampa come mi piacerebbe, e sarebbe giusto, fare. Del resto il tempo è quello che è e quindi mi limiterò a dire che una delle poche cose non banali che ho letto (se si eccettuano i deliri di giornali come Libero e Il Giornale), l'ha scritta un giornalista de "Il Riformista" con un articolo che vedrò di inserire domani. Darò quindi spazio ai veri giornalisti, cioè a voi, che non avrete mai l'onore di avere - venendo persino pagati - 9 colonne a disposizione sui giornali di Stato.
Iniziamo, quindi:
"Ciao Lorenzo, volevo segnalarti solamente che in mezzo a tanta stampa e tv inetta ed ipocrita che da domenica scorsa racconta' falsita' a valanga sulla morte di Gabriele, senza la minima vergogna dimostrando tutta la sua mediocrita'. Fortunatamente c'e' chi non si lega a questa massa di sciacalli mediatici, una piccola isola felice esiste; il giornale Gool a distribuzione gratuita fuori dalle stazioni e dalle metro ogni lunedi. Chiunque non abbia avuto la possibilita' di prenderlo ieri,gli consiglio di andare sul sito del giornale che e': www.goolnet.com cliccando sulla voce SERIE A ci sono scritti articoli non servili che cercano di rispecchiare i fatti in maniera cristallina e limpida e far riflettere sulla tragedia accaduta domenica in quella maledetta area di servizio nell'aretino. Ringraziandoti come sempre dello spazio che ci concedi, ti mando i miei piu' cordiali saluti. MIRKO".
Anche Simone mi scrive sul punto: "Ciao Lorenzo ti segnalo il link del giornalino gratuito GOOL che distribuiscono sotto la metropolitana, se hai tempo leggitelo e segnalalo sul sito, in quanto vorrei fare un plauso a questi giornalisti coraggiosi e professionali che invece di scrivere scontate ipocrisie su quanto accaduto domenica si sono coraggiosamente schierati dalla parte opposta...  http://www.goolnet.com/
E-mail: "Come ieri sera non riesco a dormire.. e a mente leggermente più fredda si fa strada in me una convinzione o per lo meno un dubbio.. Oggi su giornali e già ieri in TV grande risalto oltre all'omicidio ai disordini in giro per l'Italia ( anche se poi associano le immagini di BG dove gente con un po di coscienza si è ribellata ferocemente e ha ceracto di 'imporre' l'unica cosa UMANAMENTE ACCETTABILE..) e quindi GRANDE stima a quella gente che certo non mi sta in simpatia ma ieri cazzo sono stati grandi!.. Dicevo grande risalto al 50% delle due situazioni.E mi sono chiesto:SE NON CI FOSSE STATA LA REAZIONE daparte degli Ultras cosa sarebbe successo? Se tutti avessero accettato attoniti la cosa ? SICURAMENTE MAGGIOR risalto allo scempio perpetrato dal poliziotto. ECCO CHE MI CHIEDO QUINDI:Possibile che il fatto che a Roma ,quando ormai i contorni si stavano delineando meglio,e si era resa NECESSARIA la sospensione.. "QUALCUNO" abbia lasciato agire per così dire indisturbati quei 200 o 300 che si erano radunati? poliziotti rintanati nell'Olimpico..Nessuna pattuglia in aggiunta.. PERCHE? a quel punto faceva comodo distrarre l'opinione pubblica e dare addosso a violenze facilmente condannabili..Per dire VEDETE CON CHI ABBIAMO A CHE FARE? Come forse faceva comodo far 'trovare' qualche coltello in autogrill sul luogo del fattaccio ( ma Vi pare che dopo uno scontro fugace di pochi secondi dove tra l'altro non viene lamato nessuno addirittura DUE tifosi abbandonino un coltello?? mah..).. Forse per l'ennesima volta abbiamo fatto il loro gioco..Vorrei sbagliarmi..
Poi, la rabbia di Claudio: "Che giornata ieri...mi sveglio e leggo su un sito di un ragazzo della lazio ucciso da un colpo di pistola in un autogrill...
Cazzo mi prende il panico...primo perchè ho mille amici che seguono la loro squadra a milano...secondo perchè avendo fatto milioni di trasferte e avendo frequentato spesso quell’autogrill mi viene in mente che al suo posto ci sarei potuto essere io...
Cerco di avere più notizie sull’accaduto e subito mi appare chiara la situazione..un ******* assassino che per lavoro dovrebbe portare l’ordine spara due colpi di pistola da più di 70 metri contro un automobile in movimento,attraversando 6 corsie di un autostrada trafficata con l’intento di uccidere e rischiando di fare una strage(immaginiamo se fosse passata in quel momento un’automobile!!!)...
Porca puttana dico!!Questo è un pazzo...da arresto immediato...però cosa succede nel nostro ridente e gioioso paese di merda?
Succede che accendo il tg e vomitano notizie del tipo: scontro tra ultras muore un tifoso(a 5 ore dall’evento tragico...), poliziotto spara per legittima difesa...sparato un colpo in aria(che regolarmente ha preso un ufo e e’ tornato in basso)...tragico incidente il poliziotto voleva sparare alle gomme(ma come cazzo pensate di prendere per il culo la gente...sparare alle gomme da 70 metri con uno spartitraffico in cemento che divide le carreggiate...la **** era salito su una scala per sparare?)...infami prezzolati sempre al servizio dei padroni che si indignano perche’ a bergamo hanno avuto le palle di far sospendere una partita(grave perdita per le tv a pagamento!!)..conferenza stampa di un prefetto in stile cileno,senza possibilità di domande contraddittorie e piena di cazzate mostruose..
Tutto questo ci fà capire in che cazzo di paese viviamo...dove l’informazione e’ pilotata..dove si cerca di insabbiare anche le verità più palesi...dove la gente viene considerata come il popolino demente...
La rabbia non sempre può essere controllata...c’è gente che magari riesce a sfogarla in un pianto...in due cazzotti al muro...in una preghiera per te caro garbriele...
ma c’e’ anche gente che scoppia e che vuole farsi giustizia da sola..gente esasperata dai soprusi delle forze del disordine...stufa delle angherie subite..dei torti...e soprattutto stufa di essere presa per il culo...
io non giustifico la violenza di ieri sera a Roma...non la giustifico soprattutto perchè si è dato un alibi a ste merde per mettere in secondo piano l’ASSASSINIO VOLONTARIO di un ragazzo per bene da parte di un ********* SCERIFFO che magari voleva pareggiare un conto in sospeso...
Non la giustifico sta violenza ma la capisco...la gente è stufa di questo STATO INFAME...la gente non crede più alle istituzioni...alle televisioni...ai giornali....la gente ne ha le palle piene...
Se qualcosa cambierà caro Gabriele lo si dovrà soprattutto a te...al sacrificio che hai fatto per far aprire gli occhi a tanta gente...che si riempie la bocca di parole senza conoscere mai i fatti...
Io da ultras come te sarò ai tuoi funerali...indipendentemente dai colori...perchè a noi dei colori,di una partita,di un risultato non ce ne frega un cazzo dinanzi alla vita di un ragazzo 28enne...
a differenza di tanti che hanno creduto che la tua vita valesse solo 10 minuti di ritardo...
claudio
p.s. gli SCHIFOSI stanno utilizzando sta tragedia x i loro luridi fini... accuse di terrorismo x i tifosi.. divieto di trasferte in gruppo..
sospensione del campionato di serie a per un turno domenica prossima.. grazie al cazzo c'era il turno di riposo per la partita dell'Italia... questi pensano de pote' pià per culo tutti... e' ora di ribellarci... spegniamo le paytv... boicottiamo i programmi sportivi... facciamo saltà per aria il baraccone...
e vigiliamo perchè lo SCERIFFO ASSASSINO marcisca in galera... sta ****!!!!
Continuiamo a ruota libera con Elisa: "quello che è successo era prevedibile che accadesse, anche se la realtà ha superato tristemente la fantasia.
mi aspettavo, giorno dopo giorno, che saremmo arrivati a uno scontro aperto, con a cornice la latitanza delle istituzioni, i freddi editoriali e trasmissioni ricche di buonismo facile e tanta falsità.
stavolta è accaduto un fatto talmente grave, che aspettarci una piena presa di responsabilità da parte dei "superiori" (dal prefetto, al questore, al ministero dell'interno...) era il minimo che potessimo fare.
e invece, rimbalzo di notizie quanto meno offensive (questo ragazzo, uno dei tanti, uno nel mucchio mentre da vero far west era in atto una gravissima rissa con feriti....un teppista, anzi no, un bravo ragazzo) nel loro essere sbrigative, e facili, tanto facili per essere messe in pasto ad una opinione pubblica massificata, abituata ai processi veloci, alle invettive pronte.
rimbalzo di notizie, come si rimbalzano le responsabilità, un errore, un tragico errore, e anche se fosse, anche gli errori esigono la responsabilità di chi li commette, e di chi mette qualcuno in grado di commetterli.
qualcuno ha armato l'uomo "dell'ordine" che ha sparato, un uomo che veste una divisa che dovrebbe essere un sintomo di tutela e dovere.
lo ha armato il suo grado, il suo gruppo, i suoi superiori, persone che si affrettando a smentire o minimizzare, mentre d'altro canto inizia la grande macchina inquisitoria contro i gruppi ultras, a livello pubblico definiti i veri imputati, il resto non c'è, è pur vero che le immagini sono forti, 400, 500 a roma a irrompere in una questura.
appunto, una questura e non un asilo.
sono contraria ad ogni forma di "violenza", il rivoltare la macchina di un simbolo che si macchia di polvere (non per l'errore in se, ma per non assumersi i suoi doveri ) leggi celerini, non mi trova d'accordo.
preferisco, e auspico, una volontà di lottare insieme per far uscire ogni verità, se esiste ancora un barlume di legge.
e insistere e resistere.
purtroppo i mezzi di comunicazione non aiuteranno.
arrivano le accuse di terrorismo, ed era anche questa una cosa che era nell'aria.
e proprio adesso, quando dovremmo tutti ritornare al fondo delle cose, e costruire delle verità anche difficili da ammettere (anche per lo stesso movimento ultras)  rischiamo di rimanere sulla superficie, a galleggiare tra i luoghi comuni, che invitano a chiudere al più presto le questioni spinose, che mettono in ballo anche brutture del nostro bel calcio.
anche questa volta, la cosa più pericolosa e sbagliata, sarà scegliere la via più facile, quella più comoda e più lontana dalla verità.
come si proverà a dire di no?".
Raffaella: "Non è stata un incidente la morte di gabriele:è stato un ASSASSINIO da parte di un tutore della legge che ha preso per bene la mira e per questo merita di marcire in galera. Chiedere giustizia in questo paese è così infamante? Perchè ci tocca sentire e leggere che la cosa più grave del mondo è stata la reazione ultras di domenica mentre l'assassinio già sparisce relegato a piccoli trafiletti  e ai titoli di coda? Perchè tutti indignati dalla
sospensione sacrosanta di atalanta-milan e non per un killer che ha ucciso un ragazzo di 26 anni? Basta a tutto questo.
E' l'ora più che mai per stare uniti e continuare a tifare con passione,colore ed entusiasmo,decretando così la definitiva miserevole fine dei decreti anti e mettendo in croce l'ipocrisia e il bel moralismo dei signori del pallone Questo secondo me deve insegnare la morte di gabriele:chiudete le curve? ed io con i miei amici ti sbatto sul muso una sciarpata dalla curva opposta.....mi vietate le trasferte? ed io parto lo stesso e mi metto fuori dallo stadio con la mia bandiera. Ora più che mai...bando alle rivalità.....sai che mi piacerebbe? T'immagini: napoli-milan vietata ai milanisti? e quelli del napoli comprano x loro i biglietti e tutto ad un tratto compaiono in un settore dello stadio bandiere rossonere....sorpresa ministro!!!!! e il topo divenne itterico per la rabbia....
Grazie Lorenzo per lo spazio concessomi". Questa è la soluzione: impazzirebbero, non capendo ovviamente.
Mi viene poi inviato questo pensiero di FC dal titolo
NON DORMO
Io sono due notti che non dormo. Ho il mal di testa tutto il giorno. I miei pensieri borghesi fanno a cazzotti con le bugie sentite in televisione.
Sono veramente frastornato, non me ne faccio una regione. Ho provato le sensazioni che avevo a scuola quando c'era da fare qualcosa di diverso, magari di un po' coglione, comunque fuori dalle righe.
La differenza con oggi però c'è ed è terribilmente evidente. Oggi non posso.
Non posso mostrare quello che penso, non posso agire liberamente, sono schiacciato dalle mie responsabilità borghesi, le urla che vorrei lanciare sono strozzate dalla cravatta che porto. L'immagine di libero professionista, la responsabilità verso chi si fida di me, gli impegni presi da rispettare, il futuro incertissimo da costruire.
Per anni ho sopito ogni reazione all'ingiustizia, ho fatto finta che le cose non mi riguardassero, mi sono lasciato dietro le spalle ogni sentimento di ribellione, in nome di una prudenza "saggia", di un equilibrio mai trovato, anzi finto.
In questo momento sto impazzendo. Non riesco a mentirmi. Non posso convincermi che le cose a volte vanno male per disgrazia. Che esiste una Ragion di Stato, un fine lontano più importante del problema che vedo vicino.
Non sono un violento, ma sto facendo tanta violenza su me stesso. Mi sento ricattato. In nome di una vita decente da rincorrere sto rinunciano ad avere mie idee, o meglio, ad esternale. Perchè se non ti allinei, non ti danno da mangiare. Ed è vero che senza cibo si muore, ma senza dormire si impazzisce.
FC
Alcune considerazioni di NS: "Un paio di considerazioni: muore un poliziotto per mano di un tifoso (cosa tutta da verificare tra l'altro) e si condanna la violenza dei tifosi, muore un tifoso per mano di un poliziotto (questa volta senza forse) e si condanna ancora la violenza dei tifosi? Non è che stanno cercando di rigirarsi la frittata (domanda retorica)? Parliamo del vero problema emerso da questa tragedia e finora accennato solo da Bertinotti: l'Italia temo sia piena di questi imbecilli esaltati in divisa che si credono Bruce Willis, che non vedono l'ora di tirar fuori la pistola anche per una scaramuccia di poco conto come quella di domenica e addirittura fare fuoco. Ajvoglia a dire che gli è partito un colpo mentre correva (bugiardo!), la verità è lampante, per fortuna c'è anche un testimone oculare che lo può confermare. Anche solo pensare di tirar fuori la pistola in una circostanza del genere è criminale. Seconda considerazione: grande rispetto solo per gli atalantini e tarantini che hanno "chiesto" e ottenuto che le rispettive partite non si giocassero. Per gli altri un bell'esame di coscienza per non aver praticamente alzato un dito. Togliere gli striscioni e non fare cori domenica non era assolutamente sufficiente...".
Pensiero di Ale: "Il problema è che ci siamo cascati, ci siamo cascati tutti nella bella trappola organizzata. Nelle strade e nelle piazze circostanti l'olimpico, nelle strutture assaltate non c'era ombra di alcun organo di stato deputato all'ordine pubblico!Giusto qualche vecchia camionetta o qualche povero dipendente lasciato a se stesso.Perchè? Pensate davvero che abbiano lasciato fare per evitare di creare altri problemi?! Beh se la pensate cosi sappiate che sbagliate di grosso. Il vero motivo per cui è stato possibile mettere la città a ferro e fuoco senza che nessuno intervenisse è perchè cosi "loro" in questi giorni successivi hanno avuto il pretesto per sputare nuovamente addosso a noi e per sviare il vero problema che rimane sempre e comunque il tragico errore dell'agente di domenica mattina. Io questo lo dico perchè vorrei far capire a tutti quei ragazzi che domenica sera erano allo stadio che hanno sbagliato. Ovviamente non perchè hanno dimostrato il loro dissenso ma per come lo hanno dimostrato. Bisogna stare attenti a non cadere nelle trappole. Facciamo in modo che questa sia l'ultima volta che veniamo incastrati, facciamo si che quello che è successo ci faccia fare dei passi avanti e non indietro. Se vogliamo siamo più intelligenti di loro, se vogliamo uniti possiamo migliorare questo Paese che ora non riconosciamo più o che vediamo ridicolo ai nostri occhi ma che in futuro sarà nostro. Perché ricordatevi che saremo noi la nuova classe dirigenziale di questa cara vecchia Italia. Quindi cominciamo col convincere e col cercare di migliorare culturalmente i nostri coetanei perchè quelli che oggi sono i nostri governanti sicuramente domani non lo saranno più. La forza di tutti è nell'unità d'intenti. Alessandro".
Mi viene giustamente fatto notare questo passaggio singolare di un ministro della repubblica, l'Amato ministro:
«SENZA LA RISSA SAREBBE VIVO» - Uno dei passaggi dell'informativa di Amato più contestati nell'aula della Camera, peraltro semivuota, è stato quello dove il ministro ha detto che «quel ragazzo, che oggi non c'è più, di sicuro non sarebbe morto se quel poliziotto non avesse sparato, e questo è comunque imperdonabile. Ma non sarebbe morto neppure se i tifosi di due squadre diverse incontrando in un autogrill non si cimentassero in risse ma bevessero un caffè insieme", ha detto Amato nella sua informativa di questa mattina alla Camera dei deputati. Nella relazione, Amato ha confermato che Sandri è stato colpito mentre si trovava in auto, sul sedile posteriore, da uno "sparo che veniva dall'altro lato della autostrada".
 Queste le parole di Amato... Anche se se ne stava a casa a dormire, Gabriele sarebbe ancora vivo. Anche se non avesse amato il calcio e la Lazio tanto da andare fino a Milano sarebbe ancora vivo. E allora, Ministro Amato (?), diamo la colpa alla voglia del ragazzo di seguire la sua squadra? Vergogna.
Alessandro: "Ciao Lorenzo, io sono convinto che il poliziotto sapesse benissimo nel momento in cui ha sparato che si trattava di tifosi di calcio!!!!!!!! Ormai
si vive una sorta di isteria collettiva dove un tifoso è una specie di delinquente senza alcun diritto costituzionale, e considerato questo non mi meraviglia affatto che un poliziotto si senta legittimato a sparare attraverso un'autostrada ad una macchina con quattro persone a bordo solo perchè hanno preso parte ad una scazzottata anzi solo perchè tifosi in trasferta!". Già, ne sono assolutamente convinto anche io e, del resto, lo ammettono i colleghi che stavano con lui, pare. Alberto: "Ciao Lorè, continuo a non capire perchè la gente e la disinformazione pubblica continui a mettere in evidenza chi fosse Gabriele, cosa facesse nella vita, a puntare il dito sugli scontri di domenica sera senza focalizzarsi su quello che un tutore dell'ordine ha fatto; "Sparare ad altezza d'uomo in mezzo ad una autostrada non per sedare una rissa come dicono loro, ma per tentare di fermare un auto che si allontanava dalla piazzola .... etc etc." Ogni volta vogliono togliere l'attenzione dal reale fatto accaduto, un vile ha estratto la pistola ed ha sparato ed ha ucciso un innocente ! Che esso sia stato un ultras (che poi c'e' gente che ancora non capisce cosa voglia dire questa parola, ultras è un modo di pensare e di vivere lo stadio e la vita cazzo! Non significa solo scontri e violenza.) o un impiegato comunale. è morto un ragazzo come me che la mattina s'alzava e andava a lavorare, che la sera suonava nei locali e che amava la sua lazio e la seguiva ovunque. Hanno provato ad infangare il suo nome con un probabile daspo preso nel 2000 come se quello fosse bastato a sminuire e a giustificare il suo omicidio. Non si parla nemmeno della tensione creatasi nel corso del tempo dai decreti e dai comportamenri repressivi e dagli abusi assurdi che subiamo tutte le domeniche . Perchè non si parla di questo ? Perchè si continua a parlare solo di teppisti e non di animi esacerbati da atteggiamenti sbagliati da parte di questo sistema ??? Troppo facile dare sempre la colpa a chi non ha possibilità di parlare in tv o magari non è dotato di ottime capacità
oratorie e per questo additato come animale e vandalo. Fino a ieri il problema dell'Italia erano i Rumeni un po' di tempo fa i pedofili , andando indietro gli ubriachi al volante e in mezzo a tutto ciò i gli ultras. I politici, il sistema, la legalità quelli sono perfetti , si parla di clima d'odio ... ma  l'odio e la rabbia esplodono nel popolo non perchè il popolo è matto ... forse perchè il popolo è stufo. Io credo e spero che si faccia piena luce ma ho dei seri dubbi ..."
Chiarimento necessario: Carissimo Lorenzo, fermo restando che condivido in pieno la tua decisione di fermare il sito per qualche tempo, posso solo
chiederti perche' cliccandoci sopra esce l'avviso di Tifo-net? Scusa la stupida domanda.. In ogni caso, visto che ci sono, lasciami dire che qui non basta piu' neanche la controinformazione...Qui devono capire, PRIMA DI TUTTO, che alla verita' si arriva dando le notizie VERE, o, in caso di incertezza, NON DANDOLE PROPRIO, o RITARDANDO questa maledetta sete di cronaca, sempre piu' simile a una pentola di minestrone, dove ci butti una verdura, una crosta di formaggio, la me..rda, tanto tutto se coce e se mischia. E noi poi se magnamo tutto.  E lo digeriamo. E lo rigettiamo. Ma senza averci capito un cazzo. La rissa, i tifosi, la tensione delle forze dell'ordine, MA COSAA?? questi dall'inizio hanno cercato delle scusanti per coprire un altro sporco maledetto omicidio senza ALCUNA SCUSANTE. E tutto sulla pelle di un mio coetaneo, alla cui famiglia va il mio grande abbraccio. Sono scosso. Scusa Lorenzo per lo sfogo, spero a presto sul tuo sito. Christian". L'e-mail mi consente di chiarire: quando questo sito nacque nel 1999 aveva come dominio http:www.members.xoom.it/asromaultras. Poi il portale tifonet mi propose un indirizzo URL più corto http://www.tifonet.it/asromaultras e poi, visto il numero di accessi, un dominio di primo livello che è www.asromaultras.it. Il titolare del dominio .it è quindi tifonet e non io, tant'è che non pago lo spazio web. Il .org è quello che invece è intestato a me e per il quale mi pago lo spazio. La decisione quindi, di chiudere temporaneamente il .it è di tifonet e non mia.
Ancora più oltre:
Altre vergogne dopo l'assassinio di Gabriele Sandri
Le autorità ci hanno annunciato  che l'agente della polizia stradale che ha ucciso Gabriele Sandri sarà incriminato per "omicidio colposo". Che è come dire che aveva dimenticato di mettere la sicura, gli era caduta la pistola dalla fondina , nella caduta dell'arma era partito accidentalmente un colpo e si era verificata una disgrazia.
Un testimone oculare però ha visto il prode tiratore, che la polizia definisce "esperto", salire su una montagnola, impugnare l'arma a due mani e fare fuoco.
Allora, bontà loro, ci fanno sapere che l'uccisore potrebbe anche essere processato per "omicidio preterintenzionale". Il reato in realtà è palesemente quello di "omicidio volontario non premeditato" che, con tutte le attenuanti del caso, prevede pene abbastanza severe. Ma la volontà di copertura dello sceriffo della domenica persiste.
Scontri provocati
Una nebulosa si è aggiunta a fare da fumogeno ai nostri occhi: si tratta degli scontri di domenica sera a Roma.
Che questi scontri siano stati auspicati se non proprio provocati dalle autorità è palese. La partita anziché essere vietata dalla mattina lo è stata solo alle 17. La notizia è stata resa pubblica solo dopo le 18 quando i tifosi romanisti erano già in cammino per lo stadio e si trovavano ad attraversare la fiaccolata indetta dai laziali in onore di Gabriele.
In precedenza, per ore e ore, in televisione erano state dette tante e tali di quelle ignobili falsità da eccitare obbligatoriamente gli animi anche dei più pazienti e dei più moderati.
La decisione di far svolgere le partite a differenza di quanto era accduto dopo la morte – che, ribadiamo, ancora non si sa chi abbia provocato e come – del commissario Raciti, è servita solo ad incendiare le polveri. Cosa che si sarebbe potuta evitare ugualmente se non fosse stata presa la decisione discrimninate, offensiva e razzista di vietare il minuto di silenzio in onore di Gabriele
Piroette ipocrite
La serata romana è stata serata di incidenti. Eppure nessuno ha rimarcato che, a differenza di quanto aveva commesso la forza dell'ordine ad Arezzo, una folla inferocita e fuori di sé ha fatto danni ma non ha fatto male a nessuno.
Il giorno dopo, con un'ipocrisia dialettica che la dice lunga sul valore umano di chi l'ha utilizzata, responsabili del Palazzo e alcuni giornalisti hanno rovesciato la frittata affermando in sostanza: "l'uccisone del ragazzo è un fatto grave ma gli incidenti della sera sono un fatto intollerabile". Con una piroetta hanno rovesciato la situazione e detto esattamente l'inverso di quello che dovevano dire, perché casomai gli incidenti di domenica sera sono un fatto grave ma l'omicidio ingiustificato di un ragazzo che se ne stava tranquillo nella sua macchina in un'area di sosta dell'autostrada è intollerabile.
La "destra eversiva"
Pennivendoli e mediosaltimbanchi agli ordini della Ceka hanno poi fantasticato parlando di "piani eversivi" e di attacchi delle destre estreme all'ordine pubblico mediante il calcio. A giustificazione di questi deliri la tesi secondo la quale tutto il tifo organizzato sarebbe di estrema destra; cosa, questa palesemente falsa e, casualmente, ancor più falsa riguardo i protagonisti della domenica, visto che proprio a Bergamo – dove ha impedito la ripresa della partita - la tifoseria è orientata a sinistra.
Lo spauracchio del terribile congiurato con aura satanica però è ben utile e ritorna sempre quando un ceto di regime è in difficoltà. Questa formula la inventò già a suo tempo il clero per cercare di far passare il concetto che le rivolte generali al suo impianto governativo non dipendessero dalle crepe del medesimo e dall'inadeguatezza dei vertici ma da un cattivo che cospirava nell'ombra. E questi nuovi officianti capitalmondialisti ci ripropongono sempre il medesimo schema.
Non è il disagio sociale, il deserto culturale, il malgoverno, il disprezzo dei funzionari "buonisti" verso l'uomo, la dittaura del caos organizzato e proibizionista a scatenare la rabbia: sono dei congiurati (possibilmente nazifascisti) a far di tutto perché ci siano disordini. Così, perché piace.
Terrorismo!
Per i quattro ragazzi arresatti domenica sera in appendice a scontri e devastazioni il Palazzo inoltre ha deciso che si formalizzerà il reato di "terrorismo", neanche avessero sparato o lanciato bombe. Magnifico!
Se uno di questi giorni prenderanno con le mani nel sacco un tizio, islamico o non islamico, che ha fatto saltare una metropolitana per conto dei servizi occidentali allora di cosa lo incrimineranno? Elementare Watson: di omicidio colposo!
Ancora un'altra e-mail: "Da studio aperto di oggi (Ieri, n.d.r.) ore 18.30
Ogni ultras e' diverso.C'e' quello che si muove solo col gruppo e quello che fa gruppo per se. Gli ultras sono diversi ma li unisce l'amore per la propria squadra,la tenacia nel resistere oltre i 90 minuti in piedi sotto la pioggia o al freddo,li unisce il riscaldarsi con un coro cantato a squarciagola,li unisce la sicurezza dell amico che gli dorme accanto sul treno che ti riporta dalla trasferta,li unisce la passeggiata goliardica nella citta' avversaria,li unisce la gioia di partire per una trasferta e la stanchezza del ritorno,li unisce quel panino diviso in due dopo ore di digiuno,li unisce quella sigaretta offerta nello scompartimento e ridata in curva,li unisce quella litigata sull'esterno sinistro panchinaro fatta nella penombra di un treno notturno,li unisce la mentalita',
Le cose che ci uniscono,contemporaneamente ci dividono dal mondo esterno,ci allontanano da genitori preoccupati,da zii scandalizzati,da compagni di classe
impauriti e da professori disgustati.L'ultras e' l'eccezione alla regola,e' l'inaspettato che ti sorprende,e' la sorpresa che ti smorza il sorriso quando pensi di averla fatta  franca.L'ultras e' anche il braccio che ti tira sul vagone prima che si chiudono le porte.L'ultras e' questo e molto altro,altri sentimenti non rinchiudibili in parole. Ciao Gabriele,  un ragazzo della sud
Avanti: Carissimo Lorenzo, ti scrivo a mente fredda un'e-mail con un pensiero che non so se gradirai. Come sai non sono mai stato un ultras ma sono stato sempre un ammiratore e osservatore di questo mondo: oggi conservo gelosamente le foto di quando gli stadi erano colorati e pieni di vita.
Cmq io credo che gli 800 ultras di domenica sera abbiano fatto una CAZZATA enorme a fare quella rivolta perchè così le attenzioni sono state completamente riportate su come far sparire gli ultras. C' è stato un errore loro e non è stato sfruttato. Ottimo non tifare, ottimo togliere gli striscioni, ottimo manifestare vocalmente il proprio dissenso ma così hanno consegnato un'occasione per far riflettere su ciò che non andava nelle nuove leggi ad una nuova campagna ancora più persecutoria. Io credo che il mondo ultras stia andando verso la morte e me ne dispiace molto.
Oggi sul treno mi è capitato per le mani una copia del Covvieve: si parlava solo di stadi violenti e poco risalto agli errori del poliziotto e sopratutto di Viminale e questore di Arezzo. Se poi si sta bene pensando solo noi abbiamo ragione e non ce ne frega di quello che pensano gli altri, allora si va verso la totale autodistruzione. Un saluto DANIELE
Articolo de "Il Domani" di Bologna:
Parole al vento
Scritto da Ashley Green
martedì 13 novembre 2007
Ciao Gabriele. Ieri in un nostro comunicato stampa ho scritto che la tua morte non è stata accidentale. Ora mi chiedo cosa mi risponderesti tu, che di partite e di trasferte ne hai vissute tante. Forse mi guarderesti interdetto, riprendendo lo sguardo perplesso che ha solcato il viso di molti di coloro che hanno letto quel comunicato. Forse però, proprio perché sai come vanno le cose intorno ad una partita di calcio nel nostro paese, mi daresti un’occhiata d’intesa, e insieme tristemente ci chiederemmo perché. Perché proprio tu? Perché un’altra vittima? E ancora, perché non riusciamo a capire dove stiamo sbagliando?
Insieme potremmo forse riflettere, trovare un modo per far capire al cittadino comune ed all’opinione pubblica che non è giusto affermare che la tua morte è stata un semplice fatto di cronaca, che non è vero che non ha niente a che fare con il calcio e con il tifo, con gli ultras. Probabilmente sei stato ucciso davvero per un tragico incidente. Non è neanche così rilevante sapere se il colpo sia partito per sbaglio o se invece ci fosse intenzione di colpire qualcosa o qualcuno, e non importa nemmeno se tu abbia partecipato alla scazzottata di cui parlano nel parcheggio dell’autogrill o se stessi dormendo in macchina. Quell’incidente, quegli spari, sono figli di un’inquietudine radicata che porta ormai a vedere nel tifoso un possibile delinquente da fermare a tutti i costi, nei gruppi ultras un fenomeno di violenza e criminalità da estirpare con qualsiasi mezzo.
Sono sicuro che molti, arrivati a questo punto, storcerebbero il naso ascoltando le nostre parole, rivedendo mentalmente le immagini di violenza di Roma e Bergamo. Ci risponderebbero che si tratta solo di delinquenti, che vanno allontanati dagli stadi e forse anche dalle strade. Chissà cosa potresti ribattere tu, e se ti ascolterebbero. Forse racconteresti di quanto sia difficile ormai seguire la propria squadra del cuore, di quanto sia complicato andare allo stadio; forse anche tu ripenseresti con rammarico alla tristezza dei nostri spalti, sempre meno colorati e sempre più militarizzati; e poi forse ti domanderesti a cosa sono servite tutte le leggi speciali e i provvedimenti presi in questi anni. A niente Gabriele. A niente.
Non sono servite a niente, e oggi sei tu purtroppo a ricordarcelo, perché da sempre indirizzate nella direzione sbagliata. Perché ancora oggi ci si finge sorpresi se tutte le tifoserie organizzate, avversarie o amiche, si sentono colpite nel profondo e sentono te, giovane tifoso laziale, come uno di loro. Se chiedono tutte, a gran voce, che ti si porti rispetto sospendendo le partite. Se pretendono la verità per la tua morte. E se, purtroppo, nella tua città in tanti finiscono per scendere in strada a sfogare la propria rabbia contro istituzioni e autorità.
Ci si sorprende, ma è la sorpresa di chi non vuole o finge di non capire. Una sorpresa che serve a spostare l’attenzione sugli incidenti di domenica piuttosto che sulla tua morte, a non riflettere e a non far riflettere ancora una volta sugli errori commessi in questi anni su questi temi, a giustificare l’ennesima ondata emergenziale di queste ore. Noi da anni proviamo a far capire che per isolare e limitare le componenti puramente violente delle curve la strada giusta non è eliminare il fenomeno nel suo complesso, ma trovare forme di mediazione, di dialogo, di valorizzazione degli aspetti positivi, di coinvolgimento di quelle stesse tifoserie che accettino di mettersi in discussione. Chissà quindi se la tua voce potrebbe servire a cambiare qualcosa, ad interrompere questo circolo vizioso senza fine, a favorire davvero un clima di distensione dentro e fuori gli stadi. Poi purtroppo mi rendo conto che anche tu, di fronte alle decisioni prese oggi dalle massime autorità, forse preferiresti rimanere dove sei e lasciar perdere. Perché davvero non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
(articolo pubblicato su "Il Domani di Bologna" del 13 novembre 2007)


13 novembre: anzitutto un bello scritto che proviene da una persona che non intende fare il suo nome:
LA GIUSTA DISTANZA
In risposta ai vari editoriali sui quotidiani di oggi.
No, non lo sapete. Non lo sapete perché ieri pomeriggio e ieri sera è successo quello che è successo. Ed è proprio questo il motivo per cui succede e continuerà a succedere. Per la distanza che da trent’anni ci separa. Una giusta distanza. Tutti scrivete, tutti sapevate, tutti avete opinioni e soluzioni. Ma nessuno capisce che in realtà è la distanza che determina questo stato delle cose. Una distanza sempre uguale, da sempre, da Furlan a Sandri, da Colombi a Raciti. Ma quale caccia al poliziotto..ma quale l’agente voleva fermare la rissa..ma quale complotto al derby sospeso. Non è colpa di nessuno se in questo paese l’abitudine all’impunità è diventata assuefazione. E chi non si assuefa, per volontà, per mancanza di strumenti o per il rifiuto di strumenti, che ad altro non servono che a sopportare, fa quello che fa. Reagisce. Agisce. Sbaglia. Fa bene. Fa male. Ma fa. Sappiamo tutti che quell’agente non pagherà. Ci hanno abituato a questo. Ci hanno abituato nei secoli. Ma anche recentemente. E non pagherà perché la tensione che si è inevitabilmente alzata verrà usata(di fatto già lo è) per pareggiare il danno. Ma il danno culturale, la frattura..la distanza non è così che si ripara. Così si afferma. Si sentenzia. Si scolpisce dentro le persone, nella loro vita quotidiana, nei pensieri, nei gesti e nello strato più profondo dell’animo. La distanza. Giusta perché ancora una volta nessuno ammette, nessuno si dimette, nessuno  è e sarà vero nella verità delle cose. Nessuno ha sparato come conseguenza di uno scontro tra ultras. A uccidere Raciti non è stato il diciassettenne. Il bambino morto al derby è stato creduto possibile da 70.000 persone perché 70.000 persone erano testimoni dalle 18 di quel pomeriggio della violenza dei reparti della finanza attorno allo stadio olimpico. La distanza la mettono i pomeriggi domenicali con le loro discussioni sull’accaduto affidate a Moggi e Belpietro. Condannano l’odio. Loro, che di odio sono maestri nelle rispettive vite professionali. La giusta distanza la mettevano gli opinionisti Biscardiani che se le davano peggio che in qualsiasi autogrill dell’A1 e che oggi scrivono editoriali condannando ieri pomeriggio e ieri sera. Pareggia. Pareggia il danno. Sandri è morto come un qualsiasi pischello Napoletano che senza casco sul motorino a 14 anni viene sparato alle spalle perché non si ferma ad un controllo di polizia. Sandri è morto come un qualsiasi operaio pagato in nero che casca da un ponteggio di otto metri. E’ morto in un modo assurdo e ingiusto. E’ la paura che questa morte resti tale a mandarti fuori di testa. Perché è POSSIBILE che resti tale. Possibilissimo in questa società civile dove quattro cazzotti o venti minuti, o un’ora di tafferugli contemplano spari in faccia mentre migliaia di famiglie rovinate da un crack finanziario possono andare a fare in culo. Loro. E non chi li ha ridotti così. Questo è quello in cui le giovani leve crescono e senza accorgersene incamerano. Questa è l’acqua che bevono. La carne che mangiano. I sogni che non sognano. Questo è quello in cui i più adulti cercano di galleggiare. E’ questo il nostro paese di cui si canta l’inno. In cui uno che si dopa in tv vince il pallone d’oro ed è chiamato a testimone dei valori dello sport. 
La distanza ce la teniamo. A questo punto la pretendiamo. In lei ci riconosciamo, la difendiamo. Ci saranno sempre due verità nello stato delle cose. La nostra la sappiamo. La sapremo sempre e sempre la cavalcheremo. Senza sosta, senza tregua. Non curandoci delle “leggi del branco” con cui cercano di incasellarci in sondaggi e programmi tv o affibbiando stemmi di partito o appartenenze terroristiche. Che dicano, che scrivano, che reprimano. Biglie, sassi, punteruoli. Era un ragazzo buono e gentile. E se fosse stato cattivo? Faceva differenza? Doveva morire con tre, quattro botte invece che una? Una morte insegna sempre. Per questo il modo migliore di ricordare Gabriele è dicendogli grazie anche se non si conosceva. Grazie perché molti da ieri saranno persone migliori. Lontano adesso. Distanti. Giustamente distanti. E lui è qui dalla parte nostra. 
E’ loro il disagio sociale. Soltanto loro regà.
Una e-mail dal titolo "la buffonata prosegue": "da tgcom
"Basta con le trasferte di massa"
Osservatorio: "Carta bianca a questori"
Le trasferte di massa delle tifoserie violente non saranno più consentite. Lo ha deciso l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale. Ciò avverrà, si legge in una nota, mediante "delle restrizioni fissate di volta in volta dall'Osservatorio, riguardanti il settore ospiti e la vendita dei tagliandi. Inoltre i Questori potranno decidere se far iniziare o sospendere una gara a fronte di incidenti".
Dopo una riunione fiume durata oltre cinque ore, l'Osservatorio ha deciso di dare un bel giro di vite alle trasferte di massa delle tifoserie violente che, dopo i fatti di domenica, non saranno più consentite. L'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive d'ora in poi analizzerà ciascuna gara, valutando "ricorrendone i presupposti", la possibilità di autorizzare le trasferte per quelle tifoserie che hanno dato prova di sportività e correttezza.
Inoltre le procedure per l'adozione della "tessera del tifoso" dovranno essere snellite al massimo al fine di creare, come si legge nella nota, "al più presto" una nuova configurazione delle tifoserie quali ufficiali rappresentanti delle rispettive squadre. La riunione dell'Osservatorio è stata aggiornata a giovedì prossimo anche per valutare incontri alla luce delle decisioni adottate dal ministro per lo Sport, Giovanna Melandri, d'intesa, si legge nel comunicato dell'Osservatorio, con i vertici sportivi in merito alla programmazione del campionato.
Inoltre, i questori potranno "disporre il non inizio o la sospensione delle gare, ogni qual volta si verifichino incidenti, anche lontano dallo stadio e sulle vie di trasporto". Questa è un'altra decisione presa dall'Osservatorio che ha analizzato anche quanto accaduro a Bergamo e Roma, ma anche a Taranto e altre città. E' stato deciso, al fine di "indebolire ulteriormente la forza dei gruppi" del tifo violento che si manifesta prevalentemente in occasione delle trasferte, l'adozione di "adeguate misure di garanzia".
FRANCAMENTE QUI STIAMO ANCORA SCAVANDO DOPO AVER TOCCATO IL FONDO...
UN POLIZIOTTO SI IMPROVVISA TEX WILLER, AMMAZZA UN RAGAZZO SPARA DA UN AUTOGRILL A QUELL'ALTRO E LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI è "CARTA BIANCA AI QUESTORI"?!!? TRA CUI L'INEFFABILE QUESTORE DI AREZZO SPUTTANATO PURE DA DUE MEDIA DI REGIME COME LA REPUBBLICA E CONTROCAMPO, CHE FA L'UNICA CONFERENZA STAMPA IN CUI NON SI POSSONO FARE DOMANDE??
SE I RAGAZZI DI BERGAMO E ROMA VENGONO ACCUSATI DI TERRORISMO ALLORA IL POLIZIOTTO DEVE ESSERE ACCUSATO DI TENTATA STRAGE, VISTO I DEVASTANTI EFFETTI CHE POTEVA AVERE IL SUO PROIETTILE SULLA VIABILITà DELL'AUTOSTRADA DEL SOLE...
QUESTO è IL RISULTATO DELLA CONSEGNA DELLO SPORT NELLE MANI DEL FANTOMATICO OSSERVATORIO, UN ORGANO DEL VIMINALE E QUINDI DELLA POLIZIA..
E IERI IN MEZZO A ORE E ORE DI CAZZATE SULLE TV L'UNICO CHE A PROVATO A DIRE "MA FORSE BISOGNEREBBE CERCARE DI CAPIRE DA DOVE NASCE L'ODIO VERSO LE fdo DEI TIFOSI" NON è STATO UN POLITICO, UN  MINISTRO  (MASTELLA HA PROPOSTO LA TOTALE INTRANSIGENZA, SENTITE DA CHE PULPITO), UN PRESIDENTE UNA FIGURA ISTITUZIONALE O UN CELEBRATO "ESPERTO"MA UN EX PORTIERE COME G.GALLI A CONTROCAMPO!

Ottimo articolo su Lungotevere.net: http://nuke.lungotevere.org/Default.aspx?tabid=540
E-mail dal titolo "Se lo scrivono pure i giornali di regime):
Lettera 1
Caro Roberto, prendo atto con sofferenza libertaria che con l'attuale governo (Prodi- banchieri-palazzinari- maneggioni di lotta e di governo, Unipolisti) il fasciocomunismo avanza:
1 - si spara ad altezza d'uomo assassinando ragazzi inermi che stavano ripartendo dopo una baruffa;
2 - si mettono a ferro e fuoco le baraccopoli;
3 - si arrestano i lavavetri, indicati come eversori dello Stato Etico;
4 - si lanciano campagne per spezzare le reni ai morti di fame, esclusi dai metri quadrati milionari di Caltagirone;
5 - si criminalizzano i tifosi di tutta Italia non a torto incazzati neri per l'esecuzione in quel di Arezzo;
6 - si difende a priori ed ipocritamente l'operato della polizia, tanto da far venire in mente che cosa sarebbe, al contrario, accaduto se l'assassinato fosse stato uno juventino veltroniano.
Lavoratori di polizia, provate a fucilare un comunista che occupa e vedrete il culo profondo rosso che vi faranno.
Per quanto paradossale, dico che le tifoserie organizzate, al momento, hanno dimostrato di essere forze politicamente impegnate a difendere le libertà costituzionali.
Chiedo, perciò, in quanto liberalsocialista, l'onore di essere accolto all'interno delle frange più estreme della tifoseria romanista.
Giancarlo Lehner
3 - A Sky riescono a mandare quasi in diretta la conferenza stampa del questore di Arezzo, quello che ha convocato il mondo intero e poi ha chiesto di non fare domande. Forti reazioni in studio di fronte all´inconsistenza del tutto, per un attimo balena anche l´elementare considerazione secondo cui, siccome gli inquirenti la verità la sanno benissimo, se danno una versione che non regge la medesima verità dev´essere davvero impresentabile.
6 - A Controcampo si scaldano parecchio, con tutti gli imbarazzi del caso: ma viene detto abbastanza chiaramente che la versione ufficiale fa acqua da tutte le parti e che è stata decretata una sorta di ragione di stato su quanto accaduto. Il resto è dibattito e richieste collettive di mano pesante. Nei confronti di chi, però, stavolta è difficile stabilirlo.
E-mail: Cercherò di mantenere la rabbia...anche se tanta...Ieri ho assistito al più grosso scandalo mai visto.E' morto un ragazzo,anzi,hanno ammazzato un ragazzo,come me e tanti altri,con la passione del pallone e di una maglia.Subito dopo l'omicidio,i vari mass-media lo hanno descritto subito come un teppista con precedenti da reati da stadio alle spalle,salvo poi fare dietro front quando si sono trovati con le spalle al muro.Ieri abbiamo perso tutti Lorè,ha perso il calcio,hanno perso le istituzioni e chi ne fa parte. Bastava semplicemente fare tre cose: non giocare, dire la verità sull'accaduto e fermare il campionato, perchè la vita è sacra e siamo stanchi di farci prendere per il culo da questi pagliacci. Cosa hanno fatto?Tutto il contrario,hanno cercato di difendere il killer,perchè non mi venissero a romapere i coglioni con il fatto accidentale...accidentale un cazzo...lo sceriffo,fidati di me,mirava alle gomme perchè di esaltati dietro la divisa ce ne sono tanti...solo che al posto delle gomme si è preso una vita...perdio!!Non posso scordare i vari opinionisti,le troie che siedono a corte e i froci da televisione,dopo Raciti scagliarsi con la bava alla bocca contro i tifosi,ieri la bava alla bocca non l'avevano...e daje col fatto accidentale.Per Gabriele,non ci saranno funerali di Stato e lutti nazionali come non ce ne sono stati per il dirigente di terza categoria,ucciso a calci e pugni...ma dove viviamo?Forse si presenteranno in pompa magna ai funerali,a partire dal topo e dalla briatorina...io spero di no..perchè se hanno un minimo di decenza dovrebbero stare a casa...a pensare ai loro sbagli...perchè la vita è un valore sacro...ma conoscendoli ci credo poco!Ferlizzi va rompendo ancora i coglioni col vietare le trasferte,ma non erano vietate?Chi sbaglia deve pagare,e se non sarà cosi,dobbiamo scendere in piazza,TUTTI,ma non per vendetta ma per per coscienza....sarà utopia ma voglio vedere anche cadere le teste di chi comanda,perchè cosi si da l'esempio.Gli ultras odiano la polizia,lo chiedo a te lorè...la polizia vuole bene agli ultras?io credo di no...Concludo con un pensiero.Bravo a Seedorf,palatino dello sport pulito,che ha detto:NON HO MESSO IL LUTTO AL BRACCIO PERCHE' NON MI ASSOCIO AD UN FANTASMA...in qualche alta occasione lo scimmione il lutto al braccio lo aveva...e come...si vede era un suo amico...io uhhh uhhh te lo farò tutta la vita e non sono razzista pensa un po...e spero che dove andrai ti sputeranno in faccia...questo tanto per dire che non esistono morti di serie A e serie B...noooooooo!!
Scusa per lo sfogo perchè tale era.Complimenti per il sito e le più sentite condoglianze alla famiglia Sandri. ASR"
Altra e-mail: Ciao Lorenzo, ho visto il sito di Beppe Grillo e mi sono ricordato che lo volevi contattare per informarlo della totale mancanza di democrazia per tutelare l'ordine pubblico. Sull'ultimo articolo parla dei morti sul lavoro e dice che il calcio è uno strumento di distrazione di massa, che ci sono cosepiù importanti e che dovrebbe esser chiuso.
In certo senso ha ragione, ma se fa le battaglie di denuncia per il g8, per il povero Federico Aldrovandi e per Aldo Bianzino morto in carcere dopo un pestaggio, dovrebbe interessarsi anche a questo. Vabbè ha gia tanto.
Visto l'andazzo per l'opinione pubblica il poliziotto poteva usare un intero nastro di un mg 42 della Wehrmacht. Un saluto".
Altra e-mail: Ciao Lorè, ho appena sentito la conferenza stampa del questore che parla per la prima volta di colpo sparato ad altezza uomo ma anche aggiunto che nell'area sono stati trovati coltelli biglie e altro materiale giudicato violento. Apparte che mi sorge un grande dubbio, che gli oggetti siano stati messi li "ad arte" per rendere meno grave la posizione della guardia che pian piano si sta facendo sempre più pesante, infatti si è parlato anche di omicidio colposo ma con il rischio che passi ad essere omicidio volontario. Io da cittadino in primis chiedo sia fatta giustizia vera per Gabriele e aggiungo che siamo stanchi di questi sceriffi che ogni domenica e nella vita quotidiana dovrebbero garantire la sicurezza del cittadino che ricordiamo pagando le tasse paga anche il loro stipendio, e invece a volte si trovano davanti più che forze dell'ordine forze del disordine. Alessio".
E-mail: "Ciao Lorenzo, è vero che si deve arrivare alla verità e alla giustizia subito, perchè la vita di un ragazzo come noi non esiste più! Ma volevo precisare una cosa! I media hanno sbagliato perchè hanno dato la notizia della morte di un tifoso ucciso dalla polizia senza pensare che prima di tutto è stato ucciso un uomo e non un tifoso!!! L'odio che si è scatenato è stato devastante anche per colpa loro (giornalisti)! Se fosse successo fuori uno stadio allora sarebbe andata bene come notizia, ma è successo in autogrill e da una distanza di 70 metri!!!! Quindi il poliziotto ha sbagliato, ma non perchè ha voluto uccidere un tifoso, ha sbagliato perchè non può fermare una macchina in moto con un colpo di pistola!! Nell'autogrill difronte dove c'era la polizia  quasi tutti hanno pensato ad una rapina, quindi tutti noi tifosi dovremmo anche capire che chi ha sparato non sapeva che si trattasse di tifosi, potevano essere terroristi, mafiosi, rapinatori, oppure gente per bene (purtroppo temo di no. Credo proprio che l'agente sapesse che si trattava di tifosi ma non posso stare a spiegare)! Quindi chi vuole giustizia non è il mondo dei tifosi, ma l'italia intera, la gente comune! Non è un fatto tra tifosi e polizia!!! Come mai questa guerriglia  non c'è stata anche dopo la morte della Reggiani da parte di un Rumeno... come mai non c'è stata la caccia al Rumeno quella sera?? Solo un episodio a Torre Angela!!! Ciao da Federico".
Altra e-mail: "Memorizziamo le testimonianze:
Testimone oculare: "Ha sparato a braccia tese"
12-11-2007 15:43
Il rappresentante di commercio che ieri mattina ha visto il poliziotto sparare ha detto: "Ha sparato impugnando la pistola con entrambe le mani e le braccia erano tese. Non mi sembra sparasse in aria, anzi..."
E-mail: "Ma ora dico, manganelli conosceva la verita' sull'andamento fattuale del dramma gia' alle 10 e mezza, perche fare quella conferenza stampa farlocca ridicola, dare notizie farlocche e vuote. Avrebbero dovuto dire tutto e subito, sono sicuro che il clima sarebbe stato meno escandescente durante la giornata, una volta passato il primo impatto.
Purtroppo si registra la solita tendenza a dire e non dire, a creare una rete di protezione, a lasciare le cose sospese.
Pace a Gabriele che non c'e' piu'.
E consentitemi, pace al poliziotto che lo ha ucciso. Mi sa che ieri e' morto un po' anche lui.  Avanti Ultras".
E-mail:"Dopo il tragico evento di domenica molti organi di (dis)informazione hanno asserito che i poliziotti sono stati allertati dai tifosi juventini coinvolti nella rissa(?) con i supporters laziali. Invece ora sento dire che i poliziotti non sapevano che fossero tifosi in trasferta.
Ci può essere qualche interesse ad un cambio di versione dei fatti?
E-mail: Non ho notizie Lorenzo.
Leggila pure quando sarà tutto finito. Perchè finirà. Perchè ora con Gabriele ci guadagnano un po' tutti: televisioni, Stato, Calcio dei potenti. Ma poi se lo dimenticheranno quando ci sarà un'altra Cogne.
Leggila quando si tornerà a parlare di moviola in campo, quando Studio Aperto ricomincerà a mandare 20 minuti di tette&culi, mentre ora strappa la lacrima.
Leggila quando avranno dato ancora più potere ai prefetti, ai questori, agli steward. Metteranno più tornelli, gli striscioni ce li faranno loro e l'acqua costerà 4€.
 Ora ti scrivo cosa mi passa per la testa.
Non ho mai davvero sofferto per un morto sulle pagine dei giornali. Al massimo rabbia.
Stavolta, diamine, c'è un po' di tutto: incredulità, schifo, voglia di lasciarlo agli altri questo teatrino.
Non mi metterò a dire che la Ventura, la Degrenet, Giletti e tutti sti schifosi (tra i quali metto i giocatori che hanno esultato, escluso Amoruso).
Non ti dirò che tutti questi si sfregano le mani co sta storia: speciali, esclusive, dibattiti.
E sai già che inaspriranno le leggi contro i tifosi.
Ti dico solo che alla prossima partita non so con che cazzo di umore ci vado allo stadio. Ci vado per non dargliela vinta. Ma canterò per cosa? Ci sarò per cosa? Noi siamo nel sistema. Ch lo vogliamo o no facciamo parte di questo teatrino: da dissidenti ma ci stiamo. Tirarci fuori sarebbe dargliela vinta. Ma rimanere dentro è stare ai loro giochi.
Che fare? Perchè a me questa morte non va giù. Vorrei che non ne parlasse nessuno per lasciare il dolore alla famiglia, che vede il figlio strumentalizzato dai media, a noi che abbiamo perso uno come noi.
Buonanotte, Ludo.
E-mail: "Ciao Loré, ho letto il tuo sito, ho letto i commenti, mi sono fatto la mia idea. Per quel poco che possa interessare, mi sono convinto che questa tragedia sia un immenso imbroglio vergognosamente manipolato dai media prima e dagli ultras dopo. Si, anche dagli ultras.
La dinamica non è ancora accertata, leggo che ci sono dubbi un pò su tutto. Ma una cosa è evidente, l'ha ammesso pure il fratello della vittima che se non erro era lì: il poliziotto NON HA ucciso un ultrà della Lazio, ha tragicamente ucciso un ragazzo per errore. Ma al di là delle responsabilità, la matrice calcistica non c'entra nulla con questa tragedia. Non prendiamoci in giro: sembra assodato anche da quei pochi fatti fuori discussione che i poliziotti non potessero sapere che ci fosse il calcio fosse alla base della rissa (mi sento di negare questa circostanza. La pattuglia era lì proprio per controllare le trasferte dei tifosi e da elementi che non posso dire per ragioni che non mi va di stare a spiegare posso dire che la Polizia sapeva della presenza di tifosi)  (sempre che ce ne sia stata una... manco quello è chiaro).
E allora, come si sono permessi gli ultras di mettere a ferro fuoco mezza Italia prendendo A PRETESTO la tragedia di un povero ragazzo quando il calcio non è mai stato un fattore chiave nella vicenda? Mi spiega qualcuno che c'entra il calcio in questa maledettissima disgrazia? Te lo dico io: non c'entra NULLA. NULLA, Lorè! (perdonami Giacomo, ci conosciamo da tanti anni per ragioni... musicali! : non c'entra il calcio, c'entra il mondo delle tifoserie ultras che seguono il calcio. Gabriele era un ultras, Un povero ragazzo ultras. Tutta l'Italia ultras lo sapeva. Non era uno che passava per caso e gli si farebbe un torto se lo si pensasse). Ficcatevelo bene in testa, direttori di giornali. Era un maledetto ultras.
E allora? Semplice: ai media conveniva darla così la notizia, perché più esplosiva. Non se ne sono fregati minimamente di accertare i fatti, bastava così per fare audience. Giovane ucciso da poliziotto per errore: in 2 giorni si dimentica (sempre che ci si arrivi a due giorni). Ma ultrà ucciso dal poliziotto cattivo... eh dai, quello si che non passa inosservato: vuoi mettere? (No. La notizia iniziale è stata data dalla Questura di Arezzo all'ANSA con due ore di rtitardo ed era che c'era stato uno scontro tra gruppi ultras e che un tifoso a seguito di questi scontri era morto. Quello che era accaduto sta venendo fuori adesso, anche grazie allo scandalo che è venuto fuori "grazie" a tutto quello che è successo poi.)
E gli ultras? Ah beh, te li raccomando quelli... Hanno colto l'occasione al balzo, sfruttandola per fare la loro personalissima guerra alle forze dell'ordine. Gabriele non è morto perché ultrà, ma alla fine chi se ne frega, e anche se la sua tragedia non c'entrava nulla col calcio, era troppo prelibato il piatto servito così: un'occasione da non farsi sfuggire sfruttando la matrice calcistica.. Bravi, bravissimi, bello schifo.
Sai che ti dico, Loré? STO POVERACCIO L'HANNO UCCISO DUE VOLTE, prima la polizia, e poi media ed ultras che ne hanno sfruttato la tragedia.
 VERGOGNA!!!  Ps Sarei curioso di sapere come la pensi...". Gabriele era un ultras, caro Giacomo. Ma la sua morte varrebbe meno se lo si ammettesse.
Altra e-mail significativa: "Come ha detto quel tifoso del Lecco, o sua moglie, Gabriele avrebbe pouto essere lui. O io, te o centomila altri. Gabriele è stato vittima due volte. La prima volta gli hanno tolto la vita. Così, per giocare ad imitare gli eroi della televisione. Hanno sparato ad altezza uomo per colpire le gomme, lo specchietto o chissà cosa, non lo sapremo mai. La seconda volta gli hanno tolto il rispetto. Subito dopo il delitto, perchè di questo si tratta, hanno cominciato con le bugie. Colpo partito nel corso di una rissa tra tifosi, colpo sparato in aria, colpo mentre correva, colpo alle gomme. Hanno mentito sapendo di mentire e hanno fatto salire rabbia e disperazione. Hanno fatto andare avanti quasi tutte le partite perchè la morte non è avvenuta abbastanza vicino ad uno stadio. Hanno mancato di rispetto, volutamente forse, per fa scatenare quello che si è scatenato e oggi parlano di come fermare i tifosi violenti dall'andare in trasferta. Non di come impedire ad un esercito di improvvisati sceriffi ad usare le loro superflue pistole. Queste stesse persone volevano gli steward armati, gli stessi steward che i ragazzi di Firenze hanno visto dileguarsi appena sono volati due schiaffi in Fiesole. Così si è deviata l'attenzione, così l'allenatore della nazionale ed esempi di probità come l'On Casini parlano essere ostaggi dei violenti e di immagini che fanno venire il voltastomaco. Anche per me hanno sbagliato i tifosi a Roma domenica sera. Hanno sbagliato e in più hanno fatto esattamente quello che volevano che facessero. Sono stati strumenti come ora stanno facendo diventare strumento Gabriele, mancandogli ancora di rispetto. Si parla più di loro, dei terroristi, che di lui.
Lo Stato italiano per anni ha tollerato e convissuto con la violenza da stadio. E' servita. Per non parlare dei media. Ora serve eliminarla, con ogni mezzo, scopiazzando modelli di altre nazioni inapplicabili dalle nostre parti. L'Italia è un paese di omertosi, di insabbiatori, di servi. La verità non esce quasi mai. Se non fosse stato per il testimone oculare alla stazione di servizio dubito che anche in questo caso sarebbe uscita fuori. E' la storia del nostro paese, politici e persone importanti vivono collusi con il marcio, lo usano e poi lo scaricano. La stampa è serva del potere e non si azzarda a dire nulla che non sia concordato, filtrato, pre approvato. Guardatevi allo specchio se potete. Questa guerra senza confini è assurda e penalizza centinaia di migliaia di persone accomunate da una stessa passione. Meno una. Glielo hanno impedito per sempre.
Da quando la repressione genera altro che non sia una reazione violenta? Ministri, Osservatori e Presidenti Federali non sono riusciti a partorire altre idee. Ancora oggi lo stesso carosello di burattini, di dichiarazioni scontate, di luoghi comuni. Non una frase intelligente, una voce fuori dal coro. Non me l'aspetto dai giocatori ma da chi fa della dialettica il proprio strumento di lavoro forse sì.
Perchè è stato ucciso uno di noi, così senza senso? Perchè è stato premuto il grilletto? Per fermari i soliti tifosi che seminano il panico nella penisola o semplicemente perchè allo sceriffo piaceva sparare? Io oggi piango uno di noi, ucciso da un proiettile di uno squilibrato in divisa in un paese da cui mi vergogno di provenire. Con infinita stima stefano".
Finiamo con le e-mail, per ora: "Ciao Lorenzo, negli ultimo due giorni ho assistito ad uno schifo totale. Ad un aggressione ne confronti del mondo ultras senza precedenti. Con un poliziotto Rambo che decide di sparare da duecento metri con un’autostrada di mezzo (pensa se prendeva un camion o un padre di famiglia con tre figli in macchina) e UCCIDE un pischello di 26 anni che dormiva…..
Adesso tu guarda se non invocano il 270 bis per coloro che, a mio modo legittimamente, si sono incazzati ieri sera….
Inoltre mi sorge un po’ il dubbio …come e’ possible che duecento “scalmanati” possano tranquillamente attaccare un commissariato vicino allo stadio, quando tutte le forze dell ordine romane erano schierate e in allerta? Piccole manovrucce logistiche che come al solito danno adito al sistema di rigirarsi la frittata…. E mo parlano di terrorismo…… Si guardassero dentro quei balordi al governo…..
Sono serviti a molto I decreti contro I tifosi dell ultimo anno….infatti non sono piu morte delle guardie. Adesso cominciano a morire I tifosi….
Ti scrivo perche lo schifo che gira sui media e su internet anche tra gli stessi tifosi “buonisti” solo tu puoi effettivamente capirlo Un caro saluto Valerio".
Se il momento non fosse tragico, con un certo divertimento sto sentendo il proCESSO di Biscardi: alla fin fine si stanno chiedendo quelli ci chiediamo tutti: abbiamo già vietato tutto e quindi che si fa?
Volete la risposta?
a) consentite nuovamente l'ingresso senza fax di striscioni e coreografie. Distraggono dalla violenza;
b) consentite di andare in trasferta in modo organizzato e in modo da poter arrivare comodamente prima della partita;
c) consentite l'acquisto dei biglietti il giorno della partita;
d) togliete del tutto la polizia negli stadi sostituendola con gli stewards;
e) date a un magistrato, e non al questore, la possibilità di emettere il daspo;
f) evitate maltrattamenti alle persone fermate o arrestate: quando questo avviene, i tifosi lo vengono a sapere e questo non gioca in favore delle FdO;
Potrei continuare per ore ma semplicemente non mi va perché questo sito ha raccontato per anni, senza censure, quello che accade negli stadi.
L'unica soluzione per il futuro, contro questi pupazzi che parlano alla TV, deve arrivare dagli stessi ultras. Personalmente (già lo proposi un anno fa) le curve dovrebbero fare come hanno fatto gli udinesi: aiutare i tifosi avversari a seguire la propria squadra in trasferta, al di là delle rivalità.
Solo così verranno definitivamente ridicolizzate certe decisioni, anche se poi grideranno al complotto!
Un doveroso chiarimento sulla questione di Firenze. Da quello che so, inizialmente la Curva Fiesole aveva mantenuto esposti gli striscioni, al contrario degli udinesi. Dopo di che c'è stata la presa di posizione di quella che reputo la parte sana della tifoseria di curva fiorentina che ha portato alle dimissioni di alcuni "capitifosi" piuttosto noti. E' quindi evidente, per come la vedo io, che il ritiro degli striscioni è, da sempre, il modo più corretto e civile per esprimere solidarietà.
Fiesole: brutti episodi e dimissioni 
dei capitifosi
12/11/2007
Niente a che vedere con i fattacci di Milano, Bergamo o Roma, diciamolo subito chiaro, eppure qualche conseguenza dopo la tragica morte di Gabriele Sandri, c'è stata anche in Curva Fiesole. E' di ieri la notizia, pubblicata su fiorentina.it, di alcuni episodi censurabili avvenuti in curva durante Fiorentina-Udinese. A sottolinearli è stato il dirigente Viola Mencucci nell'immediato dopo gara: "Non vogliamo quel certo tipo di tifosi" ha detto l'amministratore delegato gigliato riferendosi al gruppetto di ultras che aveva tentato di trascinare la curva con cori contro le forze dell'ordine. Su fiorentina.it abbiamo pubblicato alcune denunce (firmate e verificate dalla nostra redazione) su episodi di minacce e persino qualche percossa. I fatti narrati hanno scatenato un dibattito acceso che sembra portare alle prime conseguenze: le dimissioni di un capotifoso storico come Marzio Brazzini che ha annunciato a fiorentina.it la voglia di chiamarsi fuori. Poche ore dopo arrivano le dimissioni di un altro capo storico, il presidente del Cav Stefano Sartoni. Sia Brazzini che Sartoni hanno spiegato chiaramente l'accaduto: alle 13.30 di ieri c'era stato un incontro tra i responsabili delle forze dell'ordine, la società Viola e i rappresentanti del tifo (tra questi appunto Sartoni e Brazzini). Preso atto della decisione di giocare le partite arrivata dai vertici del calcio e del governo, c 'era la volontà di trovare una linea comune per evitare ogni tipo di tensione e degenerazione. Una linea accettata dai rappresentanti dei tifosi che avevano decretato 15 minuti di silenzio per manifestare rispetto nei confronti del tifoso laziale ucciso. Silenzio per alcuni minuti, striscioni al loro posto e infine il consueto tifo nei confronti della squadra. La decisione dei capi, così ci par di capire, non è stata rispettata dalla cosiddetta "base", ed ecco gli striscioni rimossi, i cori contro la Polizia e qualche episodio di bullismo nei confronti di chi era andato in curva semplicemente per tifare la Fiorentina. Gli episodi di ieri e le parole odierne di Brazzini e Sartoni denunciano una situazione piuttosto particolare in Curva Fiesole, una situazione che merita civile riflessione e, perchè no, acceso, ma corretto, dibattito. Sotto questo articolo troverete una serie di links correlati con tutte le informazioni che fiorentina.it ha dato sulla vicenda. 
COMUNICATO FIRENZE ULTRAS
IN MERITO ALL’ASSASSINIO DEL 
TIFOSO LAZIALE GABRIELE.
Firenze, 11 novembre 2007 
Il gruppo Firenze Ultras intende esprimere il suo cordoglio e la sua solidarietà alla famiglia del tifoso laziale Gabriele Sandri e a tutta la tifoseria biancoceleste. 
Gabriele è stato assassinato fuori dall’autogrill di Badia al Pino sull’Autosole nei pressi d’Arezzo mentre andava in trasferta al seguito della sua squadra del cuore, in circostanze controverse e che esigiamo vengano chiarite rapidamente e i responsabili duramente puniti. 
Gabriele è stato colpito a morte da un proiettile esploso, senza motivo apparente e ad altezza d’uomo, da un agente di polizia. Questo è un fatto. Non durante uno scontro con tifosi avversari o durante una carica allo stadio.
Gabriele è stato freddato alle spalle, e questo è inammissibile! La violenza negli stadi e gli scontri fra tifoserie quindi è il pretesto, non la causa di questa ennesima tragedia. 
Questo è quello che dichiarano l’avvocato della famiglia di Gabriele e alcuni ultras laziali: "non ci sono stati tafferugli, ma solo una piccola scaramuccia tra due auto di tifosi laziali e juventini. Il nostro amico è stato ucciso mentre era in macchina che stava uscendo dall'area di servizio. Gli hanno sparato i poliziotti, scrivetelo, che si trovavano nella carreggiata opposta"
Chiediamo pertanto di smetterla con gli insabbiamenti e le mistificazioni della realtà quando i responsabili delle morti sono i tutori dell’ordine. Non accetteremo fantasiose perizie e ricostruzioni strumentali dell’accaduto. Ricordiamo ancora Fabio Di Maio, Stefano Furlan, Celestino Colombi, Sergio Ercolano e molti altri tifosi uccisi in circostanze mai chiarite e conclusesi con l’impunità dei responsabili in divisa.
Ci auguriamo che nessun poliziotto sia inciampato, che nessun colpo sia stato esploso accidentalmente o sia rimbalzato contro sassi o lamiere varie centrando lo sfortunato tifoso laziale dentro l’automobile.
Ci uniamo al dolore e alla rabbia per quanto accaduto, frutto di questa continua e ottusa repressione, dell'incremento costante della tensione, della crescente militarizzazione degli stadi seguita al giro di vite istituzionale con il varo del decreto Amato in seguito ai fatti di Catania.
Firenze Ultras è ancora presente in Curva Fiesole e ovunque giochi la Fiorentina nonostante la decisione ufficiale di sciogliersi avvenuta in primavera, e pertanto esprime il suo dissenso nei confronti di chi ha voluto ugualmente fare giocar la gara contro l’Udinese infischiandosene del rispetto per una giovane vita umana stroncata in maniera assurda, e soprattutto nei confronti di quella parte di tifoseria che, insensibile alla tragedia avvenuta, avrebbe preferito seguire la partita e sostenere la squadra come se nulla fosse accaduto in quell’autogrill a pochi km da Firenze. Togliere gli striscioni dei club e astenersi dal sostenere la squadra era il minimo che la Fiesole dovesse fare in quelle ore.
Così come vergognosa è stata la decisione di non fermare tutte le altre partite come avvenne in seguito alla tragedia di Catania, autorizzandoci a pensare che per qualcuno esistono morti di seria A e di serie B a seconda che si indossi o meno una divisa.
Prepariamoci infine al solito teatrino mediatico del pattume della disinformazione e del pressappochismo anti ultras dei soliti benpensanti e pennivendoli. 
Nonostante ogni rivalità, siamo solidali con tutti gli ultras italiani che stanno manifestando e hanno manifestato, boicottando le partite e sfilando compatti, la loro rabbia e il loro sdegno per quest’ennesima tragedia di stato.

LA MORTE E’ UGUALE PER TUTTI!
ONORE E RISPETTO PER GABRIELE E PER TUTTE LE VITTIME DELLA REPRESSIONE POLIZIESCA!
VERITA’ E GIUSTIZIA SUBITO!

FIRENZE ULTRAS
ACF 1926
- CURVA FIESOLE -



12 novembre: una e-mail: "lorè scusa te sto a bombarda de email ma qui se va sempre piu in basso, tu che mi pare che ce capisci qualcosa de legge (giusto un pochino ;-), il fatto che lo interrogano senza avvocato come persona informata dei fatti che cosa significa? (a parte ovviamente il fatto che ce stanno a pija pe culo come non mai)". Beh, non ho commenti particolari da fare sulla situazione. Se è vero che il poliziotto che ha sparato è stato sentito dal PM per diverse ore senza che venisse formalmente indagato c'è ben poco da capire. In questi casi il colloquio PM/persona informata sui fatti deve durare 5 secondi: "Ha sparato?". "Si". Il PM sospende l'assunzione di informazioni e invita l'indagato a nominare un difensore, con il quale fare il vero e proprio interrogatorio.
Detto questo, una e-mail di Emanuele di Lecco: "Ciao Lorenzo, sono Emanuele di Lecco...ancora una volta ti scrivo dopo che si è verificato un episodio increscioso: la morte di uno di noi, un ultras (guarda che già i media stanno correggendo il tiro perché non era politicamente corretto dire che era un ultras. Ora dicono che non era un ultras)! E vorrei proprio raccontarti la mia giornata quella che doveva essere una trasferta come tante in uno stadio mai visto quello di Sassuolo, con in programma sassuolo-LECCO.
La notizia della morte di un tifoso della lazio in un autogrill, ha raggiunto i nostri bus mentre anche noi eravamo fermi per una sosta e allora ci siamo mobilitati per saperne di più...le prime voci parlavano di una rissa tra laziali e gobbi dove poi si è sparato (al giorno d'oggi tutto è possibile, ma non siamo mica in Argentina!), la seconda di un agente di polizia che per difendersi da una aggressione ha sparato in aria, e via così per almeno 2 ore.Finchè radio, tv, e notizie dateci da altre tifoserie ci hanno fatto capire che la morte di Gabriele non è avvenuta per caso!
Abbiamo deciso di non appendere i nostri drappi, di non tifare ma solo di far sentire la nostra rabbia nei confronti di chi ogni domenica cerca di romperti i coglioni in tutti i modi possibili che siano legali o meno...a proposito ero talmente incazzato che sono andato da un poliziotto a chiedergli come mai teneva il suo strumento di lavora al contrario(perdono il pelo ma non il vizio!).
Siamo tornati a casa con poca voglia di fare tutto, c'era solo la flebile speranza che ci sia giustizia per un ragazzo di 28 anni morto ammazzato da un colpo di pistola di un agente di pubblica sicurezza!
Io sono arrivato in casa e mia moglie mi ha detto testuali parole:"Saresti potuto essere TU!"
Mi sono messo a guardare le immagini in televisione della gionata, le parole detta da tanti idioti, calciatori giornalisti opinionisti, mi hanno sfiorato...solo Nicola Ventola, ora al toro ma con un passato nell'atalanta, ha cercato di dare una spiegazione al comportamento della nord di Bergamo, e si può riassumere nel pensiero che in Italia ci sono morti di serie A e morti di serie B!
 Ma noi questo lo sappiamo ormai da anni, vero Lorenzo?
Sì Emanuele, lo sappiamo da anni. Tanto che sono stanco di parlarne.


12 novembre:
BUFFONI

L'Amato ministro

11 novembre (pomeriggio-sera): proseguono gli scontri nei pressi dell'Olimpico. Qui le immagini. Altre immagini qui. Altre ancora qui. Ancora qui. Ed ancora qui. Proteste in tutta Italia.
"AREZZO - Per la morte di Gabriele Sandri non ci sono indagati. Lo ha fatto sapere il responsabile per le relazioni esterne della polizia Roberto Sgalla, spiegando che il poliziotto che ha esploso i colpi di pistola viene ascoltato dal pm ma senza l'assistenza di un avvocato. (Agr)".
E' questa la vergogna.
 Qui c'è il servizio di Controcampo.
Repubblica.it: "AREZZO - Una conferenza stampa surreale, con il portavoce della Polizia Roberto Sgalla (lo stesso del G8 di Genova) che chiede ai cronisti di non fare domande e il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe che racconta una storia in cui un poliziotto della stradale ("un ottimo elemento che di solito opera benissimo") spara due colpi in aria ma colpisce un giovane tifoso laziale seduto sul sedile posteriore della Megane Scenic che stava lasciando l'area di servizio di Badia al Pino.
Poco prima delle 18, la sala è piena di cronisti. Sgalla chiarisce subito che non si potranno fare domande perché l'indagine è in corso e il questore può solo fornire dati oggettivi.
Ecco i dati oggettivi letti dal dottor Giacobbe: questa mattina alle 9 e 10, due pattuglie della Stradale di Arezzo (sottosezione di Battifolle) erano all'interno dell'area di servizio direzione Sud e "procedevano" ad alcuni accertamenti su due auto. All'improvviso hanno sentito forti rumori e urla provenienti dall'altro lato della stessa area di servizio, quello in direzione Nord. Gli agenti "si portavano" sull'orlo della carreggiata per cercare di capire cosa stava accadendo rendendosi conto che c'erano gli occupanti di tre auto coinvolti in una rissa. A quel punto "decidevano di azionare le sirene dell'auto" pensando così di far smettere il tafferuglio. Ma il suono "non causava effetti".
"Allora - continua il Questore - uno degli agenti, da 60-70 metri di distanza, ha pensato di sparare due colpi in aria...". Le auto coinvolte nel tafferuglio "si sono però spostate verso nord" e la Megane con i 5 giovani a bordo ha proseguito verso il casello dove è stata raggiunta e fermata dalla volante. Lungo il tragitto gli occupanti si sono accorti che Gabriele Sandri era stato "attinto al collo". L'intervento dell'ambulanza del 118, subito chiamata, serviva solo a constatare il decesso del ragazzo.
Fin qui, con la terminologia ufficiale, il racconto del questore. Lo stesso dottor Giacobbe, forse, si è reso conto che nelle sue parole non sembrava esserci collegamento tra i colpi sparati in aria dall'agente e il ferimento di Gabriele Sandri. A questo punto il questore, mentre Sgalla lo richiamava a non rispondere e a lasciare la sala, ha precisato meglio che "ovviamente", il colpo c'è stato e il giovane è stato colpito stabilendo, a denti stretti, un rapporto di causa-effetto tra i due fatti. Giacobbe ha aggiunto che il proiettile non è stato trovato, che sul corpo del ragazzo c'è solo il foro d'entrata e che le indagini dovranno spiegare come è andata. Poi, il questore e Sgalla hanno lasciato la sala mentre i cronisti presenti cercavano inutilmente di fare domande".
Da Fiorentina.it:
Brutti episodi oggi in Fiesole: alcune testimonianze
11/11/2007
Ecco tre testimonianze dei fatti accaduti oggi in Curva Fiesole. Entrambe le lettere che abbiamo deciso di pubblicare sono state redatte da persone le cui credenziali sono state verificate dalla nostra redazione. Si tratta di lettere non certo anonime, anche se abbiamo preferito tutelre la privacy e la sicurezza di chi le ha scritte, lettere che descrivono fatti spiacevoli (certo non paragonabili alla guerriglia urbana che è accaduta e sta accadendo in alcune città di Italia) che nulla devono avere a che fare con il buon nome della Fiorentina. Questa news sarà naturalmente aperta ai commenti, ma vi preghiamo di dire la vostra con toni pacati, costruttivi e non qualunquisti.
La Redazione di fiorentina.it
Anche nel cuore della tifoseria della Fiorentina non tutti la pensano nello stesso modo. L’ennesima e, forse, più esaustiva dimostrazione di come anche nel popolo viola che c’è tifoso non lo è davvero si è avuta a margine della gara di ieri fra Fiorentina e Udinese. Poche ore prima l’annuncio della morte di Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso nei pressi di Arezzo sull’autostrada A1, aveva rovinato quella che doveva essere una normale domenica di sport. C’è chi voleva fermare tutto e chi no. Differenze d’opinione rispettabili, da condividere o da discutere. Alcuni personaggi della Fiesole però, sono andati oltre. Evitata la presa consueta dei posti in curva, dando inizialmente la parvenza di una scelta dovuta al non accordo con la decisione di far scendere in campo le squadre nonostante tutto, questi “figuri” hanno cercato di guidare dal basso tutto il settore in una serie di cori offensivi ed ingiuriosi nei confronti delle forze dell'ordine. Cori che niente avevano a che fare con la gara in corso ne con quello accaduto a pochi chilometri di distanza dal capoluogo toscano. Si è trattato di un puro e semplice attacco alla polizia. Il resto del popolo della curva però ha detto no. Si è rifiutato di adempiere a quella terribile commissione ed ha continuato ad incitare la squadra in campo. Le male parole sono volate in quantità industriali e le mani si sono alzate in aria per poi cadere su chi non voleva porgere il fianco a quegli attacchi. Tifosi viola contro tifosi viola. Nel giorno della prima sconfitta stagionale della Fiorentina, forse Firenze e tutto il mondo viola ha perso molto di più.
Un tifoso
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Salve a tutti, mi dispiace risentirci per questa occasione ma ecco quello che è successo in fiesole.
 Ero a vedere la partita lato maratona nelle prime dieci file.
Inizia la partita e sotto la curva si forma un capannello di circa 200 persone, ma definirli ,,,,,,,, sarebbe più corretto, che voltano le spalle al terreno di gioco e iniziano a far partire cori contro le forze dell'ordine. In un primo momento il resto della curva non fa niente e anzi qualcuno gli va pure dietro.
Poi la situazione inizia a peggiorare nel senso che a partita in corso inizia a partire qualche timido coro a sostegno della squadra dal resto della curva. E succede il finimondo.
Alcuni si limitano ad infamare chi vuole sostenere la squadra, altri iniziano a salire le scalinate e a minacciare chi stava cantando. Al centro della curva vengono picchiati anche un paio di tifosi.
E gli stewart? Gli stewart pensano bene di andarsene! Dovrebbero essere li a garantire l'ordine ma se ne vanno e la curva rimane ostaggio di questi 200 teppisti che per tutto il primo tempo continuano a minacciare quelli che si azzardano a sostenere la squadra.
Al pareggio della Fiorentina, quando tutta la curva inizia ad infamarli e a mandarli a quel paese, iniziano a levare gli striscioni e qualcuno se ne va. Nel secondo tempo restano in una ventina.
Forse l'unica cosa positiva di questa giornata è che tutta la curva li ha fischiati e infamati e ha provato a sostenere lo stesso la squadra nonostante il clima da regime. La gente non cantava per solidarietà con gli ultras, non cantava perchè aveva paura.
Spero che Mencucci faccia quello che ha promesso.
Abbiamo quindi capito che a Firenze restano solo 200 tifosi che possano definirsi ultras.
E-mail: "Ciao Lorenzo, volevo segnalare un episodio grave che ho appena sentito a una radio. Non so quale radio sia, so solo che la frequenza è intorno ai 104 FM. Stanno chiamando tante persone da diverse parti d'Italia per esprimere la loro opinione su ciò che è accaduto. Ha chiamato anche un certo Alfredo da Bergamo verso le 22:10, il quale ha sostenuto che per lui la polizia carica solo contro le manifestazioni di sinistra dicendo, testuale, "con questi invece la polizia le prende, hanno fatto bene a ammazzarlo quel bastardo di m*rd*!!". La telefonata è stata sfumata, ma certo questa persona ha dimostrato molta poca obiettività, zero informazione e zero sensibilità dato che di fronte alla morte siamo tutti uguali.
Volevo infine aggiungere che qua siamo all'assurdo.. TUTTE le trasmissioni stanno parlando della tragedia come se si fosse consumata in una ordinaria rissa da stadio e ovviamente si sta parlando di bloccare definitivamente le trasferte.
Se neghiamo la verità che sta sotto gli occhi di tutti, dove andremo a finire?? Simone".
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo,  ricordo che la partita è stata rinviata non per lutto bensì per ordine pubblico!
trovo che questo dimostri ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno il "tatto e il buon senso delle istituzioni" Che dire, sto assistendo da oggi pomeriggio al carrozzone mediatico generato dai soliti noti (ventura,cucuzza,giletti (Giletti è un bel romanista eh? Ogni tanto lo ospitano pure su qualche giornale...), etc) e definirmi disgustato è poco, mi rendo conto che non dovrei meravigliarmi visto che questi sono quelli insieme a tanti altri che quando è morto il povero Raciti hanno processato e condannato tutti gli ultras, definendoli bestie da eliminare...e soprattutto che non hanno avuto il coraggio di ammettere, a distanza di mesi di essere stati un po precipitosi visto e considerato che ancora non si è capito come è morto il poliziotto!
oggi ho sentito addirittura parlare di "due vittime"...scusa ma mi sfugge la seconda! no! mi dispiace ma non posso considerare l'agente della stradale che questa mattina ha sparato come una vittima!
è troppo facile dire adesso che il calcio non centra e che si tratta di un tragico incidente,  te lo dice uno che sosteneva che il calcio non centrava anche dopo i fatti di catania...il calcio purtroppo è solo un contesto, anche perche credo che durante gli scontri nel derby siciliano nessuno volesse uccidere raciti, eppure nessuno mi sembra abbia parlato di incidente!
possibile che non si riesce a capire che si è passato il limite e non sono stati certo i tifosi a superarlo? perche non si riesce a dire che l'ordine pubblico in generale è gestito da incompetenti e arroganti che pensano di potersi permettere tutto? purtroppo come sappiamo l'opinione pubblica pensa che il poliziotto sia sottopagato e rischia la vita ogni domenica allo stadio...sinceramente mi sono rotto il cazzo perchè non è vero! e soprattutto perche siamo in tantissimi in italia ad essere sottopagati e ti garantisco che la mia busta paga è nettamente inferiore a quella di un agente che fa servizio allo stadio! senza considerare che non dispongo nemmeno degli stessi benefit sociali...(per intenderci se vengo fermato per eccesso di velocità a me la multa me la fanno!)
ti faccio due domande: visto che sembrano lamentarsi tanto, soprattutto negli ultimi mesi, cosa si sta aspettando per togliere definitivamente la gestione
dell'ordine pubblico negli stadi alle forze dell'ordine?
ma secondo te come verrebero utilizzate le migliaia di agenti utilizzati negli stadi italiani qualora non ci fosse + bisogno di loro?
ovviamente è supurfluo dire che mi associo alle condoglianze alla famiglia del ragazzo rimasto ucciso.
ciao fabrizio".
E-mail da Carpi: "Ciao Lorenzo ,leggo sempre i tuoi aggiornamenti e i pareri degli utenti del sito. Oggi è stata una giornata davvero triste per tutto il movimento. Purtroppo è morto, o meglio hanno ucciso un ragazzo che seguiva la sua squadra, uno di noi , uno del nostro che faceva parte del nostro mondo... Poteva toccare a chiunque di noi. Sono degl'ultras carpi (serie D) e nel nostro piccolo oggi abbiamo rispettato la morte di Gabriele astenendoci dal tifo e dall'esporre i nostri striscioni. Quando sono tornato dalla trasferta al seguito della mia squadra, hò pensato che sarebbe potuto toccare a me...
Spero che non sia così , ma da quanto si sente in giro quanto successo sarà un nuovo pretesto per cercare ulteriormente di distruggerci...
Un abbraccio alla famiglia e agli amici di Gabriele. LA MORTE NON HA' COLORI".
E-mail: "Ciao lorenzo, è da oggi pomeriggio che mi faccio la stessa domanda,ma non ho mai avuto risposta,perchè morire per una partita di calcio? Dimmi te se c'è una risposta,io non la trovo veramante.Qualcuno ci dovrà dire perchè,a 70 metri un poliziotto dicono che spara in aria,ora dico ma che pensano che siamo c*******,io no e voglio la verità.L'unica cosa certa,è che un ragazzo di 28 anni,romano,che voleva solo andare a seguire la squadra del cuore.
Condoglianze alla famiglia,e un saluto a Gabriele....oltre la fede oltre il tifo...addio".
Altra e-mail: "La morte d Gabbo è un dolore enorme per tutti,per qualsiasi tifoso,pensare che quei ragazzi hanno perso un loro amico per colpa di un povero bastardo d merda che si diverte a fare tex willer su una autostrada.....adesso questo schifoso deve essere x sempre radiato e scontare il massimo della pena ...meno ipocrisia o grandi discorsi,la merda merita d vedere crescere suo figlio dietro le sbarre...
Mi sono schifato a vedere disputare la partite di A o vedere esultare i giocatori dopo i gol,e ancora di più sentir parlare quella macchietta di sconcerti e altri opinionisti tv....
Era ovvio che alla morte di un tifoso per mano loro ci sarebbe stato il menefregismo generale,a differenza di Raciti,per il quale saranno dedicate vie!
So solo che adesso Roma sta piangendo un suo fratello,un bravissimo ragazzo che nn meritava una fine così....ciao massimo".
Ancora: "su la7 c'è un tizio credo di un sindacato della polizia che ovviamente sta vomitando cazzate su cazzate. ha detto addirittura hce il vero problema è la magistratura che a suo dire è "troppo garantista". ma che vuol dire? che permettono ancora che questo non diventi uno stato di polizia tipo Cile anni 60? incredibile".
E-mail: "Ciao Lorenzo, Io avevo gia' preso la mia decisione alle 12.00 quando ho sentito la triste notiziadel tifoso ucciso  di non recarmi questa sera allo stadio, qualsiasi decisione sarebbe stata presa.  Solo le mie condoglianze alla famiglia del giovane ragazzo, ricordiamolo aveva SOLO 26 ANNI.
Ciao marco".
22:31 Roma, mobilitati tutti gli agenti. Presidiate istituzioni
Per fronteggiare gli scontri provocati da gruppi di ultras intorno allo stadio Olimpico e nei quartieri circostanti, riferiscono fonti della questura, sono stati mobilitati tutti gli agenti di polizia di Stato oggi in servizio nella capitale. Nella zone sono stati fatti confluire uomini e mezzi dei diversi commissariati della Capitale. Ancora in questo momento sono presidiati e tenuti sotto controllo tutti i palazzi istituzionali. Tra questi palazzo Chigi, Camera e Senato, Quirinale.
22:24 Basket, protestano anche tifosi Virtus e Siena
Anche i tifosi della Virtus La Fortezza Bologna e del Montepaschi Siena hanno inscenato una sorta di 'sciopero del tifo', in omaggio a Gabriele Sandri. Nel posticipo serale del campionato di basket le due tifoserie sono rimaste infatti sedute e senza cantare e senza usare i tamburi nelle rispettive curve, con gli striscioni capovolti. Lo 'sciopero' è stato interrotto solo da qualche coro contro le forze dell'ordine.
22:22  Roma, feriti sei vigili
Nell'assalto condotto da tifosi incappucciati e armati di spranghe allo stadio Olimpico si contano sei vigili urbani feriti in Ospedale, di cui "uno sarebbe grave, sotto Tac". Lo sostiene in una nota un dirigente del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale (Sulpm), Alessandro Marchetti, segnalando che due auto di servizio e una privata di un vigile sono state distrutte.
22:21  Roma, tre arresti e decine di feriti tra le forze dell'ordine
E' di tre persone arrestate il bilancio della guerriglia scatenata dagli ultrà nella capitale. Dopo il ragazzo e la ragazza arrestati dalla polizia nel corso dell'assalto al reparto volanti di via Guido Reni, una terza persona è stata fermata subito dopo l'assalto al Coni e l'attacco alle forze dell'ordine in via de Bosis. Il fermo è avvenuto vicino a Ponte Milvio, zona di 'guerra' con cassonetti in fiamme, bottiglie in pezzi e migliaia di bulloni scagliati contro polizia e carabinieri. I feriti delle forze dell'ordine sono "decine" secondo fonti di sicurezza. Almeno quattro funzionari addetti all'ordine pubblico sono stati medicati in ospedale.
22:08  Milano, prognosi di 7 giorni a operatore Mediaset picchiato
Ha riportato contusioni giudicate guaribili in sette giorni il cameraman di Mediaset aggredito fuori dallo stadio di San Siro. L'operatore è stato gettato a terra dagli ultras e colpito a calci e a pugni. E' stata anche danneggiata la sua telecamera.
22:07 Roma, polizia mette in fuga ultrà
A Ponte Milvio, a Roma, una decina di camionette di polizia e carabinieri hanno messo in fuga un gruppo di ultrà che stazionava sul ponte. Nel piazzale rimangono i segni degli scontri: cassonetti divelti, vetri e mazze abbandonate per terra, pezzi di marciapiedi divelti. "Hanno spaccato tutto - racconta il gestore di un ristorante - erano una cinquantina di ragazzi, tutti vestiti in nero, sono venuti con le mazze e hanno assalito anche alcuni negozi".
22:05  Bergamo, cameraman Rai ferito da pietra
Un operatore televisivo freelance che lavora per la Rai, al lavoro a Bergamo durante gli scontri tra gli ultras e le forze dell'ordine avvenuti prima della partita Atalanta-Milan, è stato colpito da un sampietrino lanciato da alcuni tifosi atalantini nella sassaiola contro gli agenti della polizia nei pressi dello stadio Comunale. Il fatto è avvenuto poco prima delle 14 in viale Giulio Cesare. L'operatore colpito alla testa è stato subito soccorso: la prognosi è di dieci giorni.
22:03  Cgil: "Si doveva sospendere per l'intera giornata"
La Cgil esprime "profondo cordoglio" per la morte del giovane tifoso Gabriele Sandri, ed è "vicina alla famiglia del giovane in questo momento di profondo dolore". Inoltre giudica "incomprensibile che di fronte alla gravità dei fatti e alla perdita di una vita umana ancora una volta le autorità sportive non abbiano ritenuto di dover provvedere alla immediata sospensione dell'intera giornata del Campionato di calcio".
21:34 Roma, sassaiola contro le forze dell'ordine a Ponte Milvio
Una trentina di ultrà a Ponte Milvio hanno lanciato sassi contro i mezzi delle forze dell'ordine in transito. I teppisti si sono poi dispersi nella zona.
21:32  Veltroni: "Non è come Genova ma la vicenda è strana"
Veltroni, da Cracovia, ha risposto ad una domanda chi gli chiede se quanto sta accadendo è paragonabile ai fatti di Genova durante il G8: "Non hanno le dimensioni di Genova quello che sta accadendo. In ogni caso tutta questa vicenda è strana, come è strana la dinamica della morte del ragazzo. La società - ha concluso Veltroni - si deve liberare della violenza che si sta impadronendo di troppe sedi e luoghi della vita".
21:28  Roma, ancora tensione intorno all'Olimpico
Dopo l'assalto al Coni gli ultra si sono allontanati a gruppi verso la Cassia e la Flaminia Vecchia dando fuoco a tutti i cassonetti che trovavano sulla loro strada. Nei pressi di piazza dei Giochi Delfici è stata incendiata anche una macchina. Nel frattempo le forze dell'ordine hanno ripreso il controllo della zona dello stadio Olimpico. Tutto il quartiere è isolato e intorno il traffico è letteralmente in tilt.
21:25  Manganelli: "Più rigore per il protrarsi della violenza" Il "protrarsi di manifestazioni di violenza" legate al calcio impone per il futuro una "maggiore intransigenza". Il capo della Polizia Antonio Manganelli ribadisce che non ci sarà nessun abbassamento della guardia da parte delle forze dell'ordine.
"E' evidente" sottolinea infatti Manganelli, che ci sarà un "rinnovato e fermo rigore nel difficile cammino che mondo della sicurezza e mondo dello sport hanno intrapreso per restituire al gioco del calcio la sua corretta dimensione".
21:23  Milano, ultrà e agenti in piazza Duomo
Alle 20.45, l'arrivo di una quarantina di ultras da uno dei lati del Duomo ha dato il segnale ai 200 che erano raggruppati sotto la statua equestre di Vittorio Emanuele. Tutti si sono schierati nello spazio antistante l'ingresso della cattedrale, occupando gran parte della piazza, sfidando con slogan le forze di polizia attestate all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele. L'impressione è che, a parte gli slogan bellicosi, non ci sia intenzione a dare vita a scontri.
21:19  Manganelli: "Quanto accaduto mi inquieta"
Da un lato una "morte assurda, che i nostri cuori e le nostre menti non riescono ad accettare: un giovane ha perso la vita per mano di un poliziotto giovane come lui che era lì per portare legalità e non certo lutti". E dall'altro "l'amara constatazione che ancora una volta opposte tifoserie si sono affrontate in nome del fanatismo più cieco e becero". Lo dice il capo della Polizia, Antonio Manganelli, sottolineando che "quanto accaduto mi inquieta".
21:18  Veltroni condanna violenze contro forze dell'ordine
Veltroni ha condannato gli episodi di violenza contro le forze dell'ordine, "le stesse che hanno assicurato alla giustizia capi mafiosi rischiando la loro vita". Il sindaco è in costante contatto con Roma. Al momento, ha detto, non è ancora possibile una stima dei danni.
21:16  Manganelli: "Polizia saprà assumersi proprie responsabilità"
"Nell'esprimere tanto dolore alla famiglia del giovane ucciso, mi sento di assicurare che la Polizia saprà assumersi le proprie responsabilità e senza reticenze fornirà massima collaborazione alla magistratura incaricata dell'accertamento dei fatti". Lo dice il capo della Polizia Antonio Manganelli in merito alla morte di Gabriele Sandri.
21:15  Roma, aggredito cameraman e bloccato ponte
Una trentina di persone vestite in nero che da ore stazionano sul ponte Duca d'Aosta a Roma, hanno aggredito con violenza un cameramen giunto sul posto per alcune riprese. L'uomo è riuscito a scappare accompagnato da una donna a bordo di una macchina. Gli aggressori, probabilmente ultrà coinvolti negli scontri dello stadio Olimpico, precedentemente avevano transennato il ponte dal lato del Coni impedendo l'accesso alle macchine e agli autobus. La viabilità è tuttora impedita.
21:12 Roma, incendiata auto davanti caserma Carabinieri
Cassonetti incendiati, fumogeni. Un lungo corteo di camionette di polizia e carabinieri lungo via Flaminia. Un'automobile incendiata davanti la caserma dei carabinieri di via Flaminia.
21:11  Napolitano costantemente informato
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appena giunto nella capitale del Qatar, è stato informato sullo svolgimento dei fatti che hanno portato alla morte di un tifoso e ha chiesto di essere continuamente aggiornato sugli accertamenti e sugli sviluppi della situazione.
21:08 Roma, sassaiola contro caserma dei carabinieri
Una sassaiola contro una caserma dei carabinieri è stata messa in atto da un centinaio di persone nella zona di Ponte Milvio, a Roma. Il gruppo, che ha lanciato sassi ed altri oggetti, specialmente bulloni di ferro, si è diretto di corsa verso il ponte poco distante. Il timore delle forze dell'ordine è che i tifosi possano tentare di assaltare il commissariato di polizia di Ponte Milvio.
21:01 Dirigenti Polstrada rendono omaggio a salma Sandri
Il dirigente del compartimento polizia stradale Toscana, Sergio Tinti, insieme al dirigente della sezione polizia stradale di Arezzo, Carmine Tabarro, hanno reso omaggio alla salma di Gabriele Sandri, presso il centro di medicina legale dell'ospedale di Arezzo. Tinti, attraverso l'avvocato ed il fratello della vittima - rende noto la polizia - ha espresso il cordoglio a tutti i familiari del giovane che nel pomeriggio sono stati accolti presso gli uffici della stradale.
21:00 Roma, ultrà vicino ad un altro commissariato
A quanto si apprende, un gruppo di ultras starebbe cercando di raggiungere il commissariato di polizia di Ponte Milvio, a via Orti della Farnesina, danneggiando tutto ciò che trovano sul loro cammino. Sul posto si stanno recando rinforzi della polizia.
20:55 Roma, cariche di polizia a Ponte Milvio
Carica di alleggerimento da parte degli agenti di polizia a Ponte Milvio, dove le forze dell'ordine sono rimaste in contatto con un gruppo di tifosi armati di bastoni e spranghe che si stanno dirigendo verso la caserma dei carabinieri.
20:51  Roma, in fiamme cassonetti
L'immondizia in alcuni cassonetti brucia davanti al Foro Italico. Nel marciapiede del lungotevere, restano pezzi di pietre, alcuni bastoni, travi di legno chiodate. "Che famo, tornamo freschi?", dice un ragazzo a un altro, a pochi passi dal ponte Duca d'Aosta. Intanto, una serie di ragazzi con il volto coperto sta passeggiando lungo l'argine del Tevere.
20:47 Polizia: per ora nessun indagato per morte Sandri
Per il momento non ci sono indagati nell'inchiesta sulla morte di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso stamani sull'area di sosta della A1. Lo ha detto Roberto Sgalla, responsabile per le relazioni esterne della polizia parlando con i giornalisti. Sgalla ha aggiunto che un poliziotto è in questo momento ascoltato dal pm, ma senza l'assistenza di un avvocato.
20:47  Prodi in costante contatto con Amato
Il presidente del Consiglio Romano Prodi è in costante contatto con il ministro degli Interni Giuliano Amato, per seguire la situazione degli incidenti provocati dai tifosi soprattutto nella Capitale dopo il "tragico errore" per l'uccisione del tifoso laziale da parte delle forze di polizia. Prodi in giornata ha mandato un messaggio alla famiglia di Gabriele Sandri. Tra il premier e il responsabile del Viminale, ci sarebbe stata una valutazione preoccupata sull'episodio.
20:45  Roma, ultrà transennano Lungotevere
È transennato il lungotevere davanti al Foro Italico. Alcuni ragazzi stanno spostando una serie di cassonetti. Gli autobus non riescono a proseguire il loro tragitto, devono girare e tornare indietro. All'interno dell'area si aggirano persone con il volto coperto, armate di spranghe, che continuano a rovesciare cassonetti dei rifiuti. Il tentativo è quello evidente di ostacolare eventuali cariche della polizia, probabilmente in preparazione di nuovi atti di teppismo
20:42  Roma, lanciata bomba dentro sede Coni
I tifosi, tutti col volto coperto, hanno lanciato una bomba carta all'interno dell'atrio della sede Coni, danneggiando i marmi. Completamente distrutto l'orologio con il count down verso le Olimpiadi di Pechino 2008, tutte le vetrate rivolte al lato di Lungotevere e i computer della reception.
20:38  A1, indagini su oggetti trovati nell'area di sosta
Nell'area di servizio in cui è stato colpito a morte Gabriele Sandri gli investigatori avrebbero trovato alcuni oggetti che avrebbero potuto anche essere usati come arma contundente. Secondo quanto si è appreso, questi oggetti non sarebbero però stati trovati all'interno dell'auto del tifoso e gli investigatori starebbero indagando per valutare il motivo per cui si trovavano nell'area.
20:36  Roma, fotografi aggrediti
Il ponte duca d'Aosta è stato completamente bloccato da transenne messe dai tifosi che si stanno ora spostando verso Ponte Milvio. Un fotografo dell'Ansa è stato picchiato e derubato da un gruppo di ultrà di fronte allo stadio Olimpico a Roma.
Il fotografo è stato inseguito da sei o sette persone che lo hanno colpito con un bastone e lo hanno preso a testate indossando il casco fino a farlo cadere a terra. Nel primo pomeriggio un altro fotografo dell'Ansa è stato aggredito nel corso della manifestazione per Gabriele Sandri a piazza Euclide a Roma.
20:33  Roma, poliziotto: "Colpito con un masso"
"Mi hanno tirato addosso un masso di grosse dimensioni". Antonio, un ufficiale di polizia, dall'interno di un'ambulanza davanti alla caserma Giglio di via Guido Reni, racconta così l'aggressione subita durante gli scontri dello stadio Olimpico: "Non sono entrati per un pelo - continua - fortunatamente nessuno si è fatto veramente male, ma qui in un'ora è successo di tutto".
Roma, 20:31
TIFOSO UCCISO, TESTIMONE: A ROMA E' STATA BATTAGLIA
La titolare di una pizzeria al taglio a poca distanza dalla caserma della polizia in via Guido Reniracconta: ""E' stato un quarto d'ora di battaglia. Poco dopo le 18, sono arrivati questi giovani che hanno gettato credo petardi, si sentivano esplosioni in successione, poi hanno rovesciato le motociclette e i cassonetti e hanno anche assaltato un autobus con la gente dentro, cominciando a scrollarlo come se volessero rovesciarlo. Alcuni di loro si sono feriti alle mani, poi c'è stata subito la carica della polizia e ho visto tantissimi di loro caricati sulle camionette e portati via".
20:30  Roma, "Un quarto d'ora di battaglia"
"E' stato un quarto d'ora di battaglia", ha riferito la titolare di una pizzeria al taglio a poca distanza dalla caserma della polizia di Roma in via Guido Reni. Poco dopo le 18, sono arrivati questi giovani che hanno gettato credo petardi, si sentivano esplosioni in successione, poi hanno rovesciato le motociclette e i cassonetti e hanno anche "assaltato un autobus con la gente dentro, cominciando a scrollarlo come se volessero rovesciarlo. Alcuni di loro si sono feriti alle mani, poi c'è stata subito la carica della polizia e ho visto tantissimi di loro caricati sulle camionette e portati via".
20:19roma, un agente e tre tifosi soccorsi dal 118
Un agente di polizia e tre tifosi sono stati soccorsi questa sera a Roma dal 188 nella zona di via Guido Reni. Nessuno dei feriti è stato trasportato in ospedale e tutti presentavano contusioni conseguenza degli incidenti di questa sera. Lo scontro più duro
è avvenuto attorno allo stadio dove sono stati esplosi petardi e bombe carta. Tra i feriti, sempre secondo la fonte dei Carabinieri, c'è anche il dirigente del commissariato di polizia di zona, che aveva una vistosa fasciatura alla testa.
20:18  Roma, ottocento ultrà di fronte al Coni
Di fronte al palazzo H del Foro Italico, sede del Comitato olimpico italiano, ci sono - sul lato di Lungotevere - al momento circa ottocento ultras. Tutto è partito quando un primo gruppo è entrato, dal lato dell'Olimpico, nella sede del Coni per attirare le forze dell'ordine che stazionavano nell'area dello stadio e ingaggiare così una guerriglia organizzata: in pratica un vero e proprio agguato. Quando le forze dell'ordine hanno capito la situazione, hanno evitato di seguire il gruppo di tifosi, che una volta entrati hanno cominciato a devastare gli uffici Coni.
20:16  Roma, ultrà entrati all'Olimpico
Un gruppo di circa 200 persone è riuscita ad entrare nello stadio Olimpico a Roma. Sono gli stessi che poco prima hanno lanciato oggetti contro le forze dell'ordine schierate in via de Bosis. Il gruppo, molti con il volto coperto, prima di entrare allo stadio ha assaltato la sede del Coni provocando molti danni.
20:09  Roma, feriti tra forze dell'ordine
Sarebbero almeno una decina i feriti tra le forze dell'ordine nella zona dello stadio Olimpico secondo quanto ha riferito un carabiniere in servizio presso la vicina caserma assaltata in via Guido Reni. L'esistenza di feriti viene confermata anche da altre fonti.
20:02  Roma, nuovo attacco
Un gruppo di tifosi laziali ha nuovamente attaccato un contingente delle forze dell'ordine ancora schierato allo stadio Olimpico a Roma. Il lancio di oggetti si è verificato in via de Bosis, tra lo stadio e la sede del Coni. Verso polizia e carabinieri sono state lanciate bottiglie, bulloni e pezzi di ferro. Una carica ha disperso il gruppo di circa 80 persone.
20:01  Roma, assaltata sede Coni
Centinaia di tifosi hanno assaltato la sede del Coni, nei pressi dello stadio Olimpico: le guardie di sorveglianza, non armate, sono barricate all'interno dell'edificio, mentre gli ultrà devastano le aree interne della sede.
19:59  Questore Arezzo, nominato perito balistico
L'autoritá giudiziaria di Arezzo ha nominato un perito balistico ed un medico legale per gli accertamenti di rispettiva competenza nell'indagine che riguarda l'uccisione del tifoso della Lazio avvenuta in un autogrill. E' quanto ha annunciato il questore di Atrezzo, Vincenzo Giacobbe che ha anche espresso "il suo profondo e sincero dolore e rammarico per quanto accaduto".
19:58 Roma, ferito funzionario di polizia
"Mi hanno tirato una pietra di grossa dimensione sulla costola", ha detto Antonio Soluri, il funzionario di polizia ferito sull'ambulanza del 118 davanti la caserma della polizia di via Guido Reni. "Hanno sfondato un vetro antiproiettile. Hanno lanciato di tutto", ha aggiunto.
19:51  Roma, poliziotto: "Hanno attaccato in 400"
"Ci hanno attaccato, erano almeno 400 persone. Non sono riusciti ad entrare per un pelo", racconta così un poliziotto l'incursione tentata dagli ultrà alla caserma di via Guido Reni. E' stato incendiato anche un bus. Fonti di polizia parlando di "danni ingentissimi". Sul posto anche due ambulanze, mentre si stanno compiendo anche danni alle auto in sosta.
19:46 Roma, due arresti
Due giovani sono stati arrestati dalla polizia nel corso dell'assalto al reparto volanti di via Guido Reni. Secondo quanto si è appreso si tratta di due giovani ultrà, una ragazzo ed una ragazza. I due avevano i volti coperti da bandane ed erano armati di bastoni.
19:43 Roma, cariche della polizia in via Guido Reni
La polizia ha effettuato una carica di alleggerimento per disperdere il gruppo che ha assaltato la caserma di via Guido Reni a Roma. Sono stati sparati anche alcuni lacrimogeni.
E-mail: "Volevo far notare che in questo marasma di mediocrità stupidità e temo interessata mancanza di rispetto è giunto un barlume da dove non me lo sare
proprio aspettato..Piccinini, (si proprio lui!!) all'interno di una cascata di frasi prive di senso che per comodità definirei cazzate (dette da lui e dagli ospiti in studio), ha parlato, forse per la prima volta nella storia del nostro pese, di un trattamento "particolare" riservato ai tifosi da parte di alcuni elementi delle forze dell'ordine! Alessandro". Forse conosceva la famiglia. Questa gente si commuove o ragiona solo quando la cosa li tocca da vicino.
Nel comunicato che segue c'è scritto che gli aretini sanno che la sottosezione di Battifole (Arezzo) opera cosi' bene, visto che fanno piu' arresti loro che tutta la questura messa insieme. Fosse questo il problema?
TIFOSO UCCISO: LA RICOSTRUZIONE DI PROCURA E QUESTURA
      (ANSA) - ROMA, 11 NOV -
Ecco la ricostruzione di quanto avvenuto questa mattina nell'area di servizio Badia al Pino, sull'autostrada A1, secondo la versione della procura e della questura di Arezzo.
Alle ore 09.10 circa, si legge in un comunicato, due pattuglie della sottosezione Polizia Stradale di Battifolle in servizio all'interno
dell'area di Badia al Pino, direzione sud, 'sono state attirate da urla e rumori provenienti dall'area di servizio nella carreggiata nord
dell'Autosole'. Resisi conto che era in atto una violenta rissa tra gli occupanti di almeno tre autovetture, dicono procura e questura, gli agenti
sono intervenuti azionando la sirena dell'auto e avvicinandosi alla carreggiata stradale. Uno dei poliziotti, 'al fine di indurre a desistere i
partecipanti alla rissa, esplodeva due colpi con l'arma d'ordinanza'. Colpi sparati affinche' 'i tafferugli scoppiati tra gruppi di persone, che non
erano stati individuati come tifosi, non degenerassero con gravi conseguenze'.       Poco dopo, una delle autovetture con a bordo 5 giovani ha proseguito
la marcia fino al casello autostradale di Arezzo, dove e' stato richiesto l'intervento del 118. Medici e infermieri, giunti sul posto, hanno tentato
di rianimare il giovane colpito, ma non c'e' stato nulla da fare.
      Successivamente, proseguono procura e questura, il corpo di Sandri e' stato trasportato al centro di medicina legale dell'ospedale di Arezzo,
mentre l'auto e' stata sequestrata per permettere gli accertamenti tecnici.       L'autorita' giudiziaria ha nominato un perito balistico ed un medico
legale per gli accertamenti.       Nel corso della conferenza stampa che si e' svolta nel pomeriggio, anche il questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe, aveva ricostruito la vicenda sostanzialmente negli stessi termini. 'Alle ore 9.10 - ha detto Giacobbe - due pattuglie della sottosezione di Battifole (Arezzo), che opera cosi' bene e gli aretini lo sanno visto che fanno piu' arresti loro che tutta la questura messa insieme, erano all'interno dell'area di servizio di Badia al
Pino, con direzione sud.       Avevano fermato due auto e stavano facendo identificazioni quando
hanno sentito urla, grida e rumori forti provenienti dall'aerea di servizio in direzione nord e quindi esattamente dalla parte opposta della
carreggiata'.       Gli agenti, ha proseguito il questore, 'hanno capito che si trattava di una rissa, di qualcosa di grosso. Si sono portati verso il limite della
zona dell'area di servizio cercando di capire cosa stesse accadendo dall'altra parte. La distanza era di circa 50-70 metri, stiamo verificando.
Hanno capito che erano coinvolte almeno tre autovetture, con i loro occupanti'.
      I poliziotti hanno quindi 'azionato immediatamente le sirene perche' cercavano di dissuadere in questo modo coloro che erano coinvolti nella
rissa, ma questi' non si sono fermati. 'Uno dei nostri operatori ha allora pensato di sparare due colpi in aria a scopo intimidatorio per cercare di
convincere, con dati di fatto, che la polizia era li' e poteva intervenire da un momento all'altro. A quel punto le autovetture si sono spostate e
portate in direzione nord, direzione casello di Arezzo'.       'La Renault Scenic, con a bordo 5 giovani che si recavano a Milano per
la partita Inter-Lazio - ha aggiunto Giacobbe - ha ricevuto un colpo di arma da fuoco che ha attinto al collo il ragazzo che poi e' morto. Se ne sono
accorti gli occupanti stessi dell'auto, che hanno guidato per 4-5 chilometri, fino al casello di Arezzo, e hanno chiesto aiuto appena
arrivati. E' giunto il 118 il quale ha cercato di rianimare il giovane e poi ne ha purtroppo constatato il decesso. Successivamente e' intervenuto il
magistrato, l'auto e' stata sottoposta a sequestro per i rilevi d'accertamento che sono stati anche effettuati sul posto. Abbiamo sentito
tante leggende metropolitane, hanno detto addirittura che qui ad Arezzo ci sarebbero stati tafferugli, ma non ci risulta', ha concluso il questore.
Reggio Calabria
E-mail: "Immagino che ti staranno intasando l’e-mail, ma non riesco a trattenermi. Ho tanta rabbia dentro, rabbia contro tutti. Contro di loro che sono riusciti a pareggiare il conto aperto con raciti. Ho tanta rabbia contro chi per riempirsi la bocca senza sapere aveva già iniziato a parlare della solita rissa tra gruppi di ultras. Ho tanta rabbia con noi ultras che non sappiamo fare quadrato uniti attorno al nostro mondo. Prendiamo leggi speciali sulle spalle o proiettili vaganti nessuno si ferma per la nostra morte o sopprusi degni dei lager, ma che aspettiamo a lasciare stò mondo malato ai burattini ed ai gionalisti ben pensanti. Senza di noi non sono nulla, facciamoglielo crollare stò cazzo di calcio di merda. Andiamoccene tutti lasciamoli a farsi i pompini a vicenda tra loro presidenti, SIAMO CARNE DA MACELLO quando cazzo lo capiremo? Quanto dobbiamo ancora farci mettere i piedi in testa per appartenere al LORO mondo del calcio? Usciamo con dignità e coerenza svuotiamo le curve per sempre. Voglio vedere senza l’ultras che li osannano quanto valgono le loro vittorie.
LA MORTE NON E’ UGUALE PER TUTTI ma noi non siamo nessuno.
Scusa Lorenzo per averti infettato rabbia ma penso che le palle le dobbiamo dimostrare da oggi e non tirando pietre ma andandoccene sbattendo la porta e facendo cadere i quadri appesi alle loro pareti".
ANSA: Incidenti all'Olimpico. Una cinquantina di tifosi della Roma si è scontrata con la Polizia fuori dallo stadio Olimpico, nonostante la partita sia stata rinviata. I tifosi romanisti hanno lanciato bombe carta all'indirizzo dei poliziotti e sono stati
respinti con una carica, mentre i tifosi rovesciavano cassonetti e ciclomotori. C'è tensione intorno all'impianto, perché si parla dell'arrivo di tifosi laziali.
19:40 Danni al commissariato assaltato
Distrutto e dato alle fiamme il portone, distrutte piante e infranti vetri del commissariato di polizia di Porta del Popolo a Roma. Il presidio di pubblica sicurezza in via Ferdinando Fuga è stato assaltato da una trentina di teppisti con spranghe, tondini di ferro e sanpietrini. E' stato dato alle fiamme anche un pullman della polizia posteggiato nei pressi. I due agenti che si trovavano all'interno del presidio sono riusciti ad evitare la furia devastatrice dei teppisti.
19:37  Roma, a fuoco mezzi della polizia, agenti feriti
I tifosi hanno dato fuoco a un pullman e ad alcune auto della polizia. Altre volanti sono state prese di mira da una sassaiola. Secondo prime informazioni negli scontri sarebbero rimasti feriti alcuni poliziotti. Il contingente predisposto per l'ordine pubblico è bloccato all'interno dello stadio Olimpico.
19:34 Salma Sandri nell'ospedale di Arezzo
Si trova nell'obitorio dell'ospedale San Donato di Arezzo la salma di Gabriele Sandri. In strada, all'esterno delle stanze mortuarie, ci sono anche due carabinieri. All'obitorio nel pomeriggio si sono recati poliziotti della scientifica e sembra anche un magistrato, per ulteriori rilievi. Davanti all'obitorio è passato anche un gruppo di tifosi dell'Arezzo, come segno di solidarietà ai laziali.
19:30  Rinvio Roma-Cagliari deciso da Figc
Sarebbero stati "motivi di civiltà" e non di ordine pubblico a far decidere il rinvio di Roma-Cagliari. Dopo la riunione dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, riunito d'urgenza fin dalla mattina, la decisione di spostare l'incontro, è stata presa direttamente dal presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, sentita la Lega Calcio e su richiesta dell'amministratore delegato della Roma Rossella Sensi, che si è sentita più volte con il sindaco Veltroni.
19:26  Roma, assaltato reparto volanti
La caserma che ospita il reparto volanti della Polizia di Stato, a Roma, è stata assaltata da un gruppo di circa 200 tifosi, alcuni con il volto coperto, armati di sassi e bastoni. Per entrare nella sede del reparto volanti di via Guido Reni sono state bruciate auto, divelto barriere di protezione e infranto vetri della caserma.
19:23  Roma, lancio di oggetti contro la polizia
Al passaggio sul lungotevere di alcune auto della polizia diversi ragazzi che erano sul marciapiede, armati di bastoni, all'altezza di ponte Duca d'Aosta hanno lanciato pezzi di legno e bottiglie di birra. "Vi voglio svegli", ha gridato uno dei ragazzi agli altri. Le auto della polizia non si sono fermate.
19:19 Cento: "Irresponsabile giocare partite"
"E' stato un gesto irresponsabile, sia per questioni di ordine pubblico, come hanno dimostrato i fatti avvenuti oggi pomeriggio in alcuni stadi, sia per rispetto verso questo ragazzo morto" Così Paolo Cento, sottosegretario all'Economia, intervenendo sull'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, commenta la decisione del governo del calcio di andare avanti, nonostante tutto, giocando le partite in calendario.
19:18  Russo Spena (Prc): "Perché la polizia ha sparato?"
"E' certamente prematuro dare un giudizio su quanto è accaduto oggi nell'area di servizio vicino Arezzo, ma non possiamo non stigmatizzare il comportamento delle Forze dell'ordine": lo rende noto il presidente dei senatori del Prc, Giovanni Russo Spena: "Noi crediamo che la polizia non dovrebbe sparare mai, ma perché comunque sparare, anche solo in aria, se le due macchine di tifosi si stavano allontanando? E come mai un proiettile sparato in aria finisce nel collo di un ragazzo seduto in macchina?".
19:15  Roma, ultras tentano di entrare in un commissariato
Gli scontri tra tifosi e forze dell'ordine si spostano anche dall'altra parte del Tevere, nella zona di viale Tiziano. Qui le forze dell'ordine stanno fronteggiando un gruppo di circa 70-80 tifosi a volto coperto e armati di bastoni e spranghe che hanno raggiunto l'area dello stadio Flaminio nei pressi del commissariato Porta del Popolo di polizia di via Fuga. I tifosi stanno cercando di entrare il commissariato.
19:14  Aggredite due pattuglie vicino Olimpico
Due pattuglie di vigili urbani sono state aggredite da un gruppo di tifosi con spranghe e bastoni nei pressi dello stato Olimpico di Roma. Lo denuncia il segretario della Cisl della polizia municipale di Roma, Gabriele Di Bella. Sei vigili urbani sono rimasti feriti. Uno sarebbe stato portato in ospedale. Distrutte anche alcune automobili della polizia municipale.
18:39Veltroni: "Saggio rinviare Roma-Cagliari"
Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha giudicato "saggia" e condivisibile da tutti la decisione di rinviare la partita prevista per stasera all'Olimpico in segno di lutto per la morte del tifoso laziale.
"Rinviare la partita Roma-Cagliari", ha dichiarato Veltroni, "è stata una decisione saggia e opportuna. Oggi, per tutta la città di Roma, è una giornata di lutto e di condivisione del dolore con la famiglia di Gabriele Sandri".
18:35  Roma, amici in lacrime e fiori davani al negozio
Non si danno pace gli amici di Gabriele 'Gabbo' Sandri riuniti davanti al negozio che il ragazzo ucciso oggi gestiva a Roma. Ma è un dolore muto, composto, riservato. Non un grido, solo poche frasi di conforto bisbigliate l'uno all'altro. Sulle vetrine spente del negozio su via Friggeri, nel cuore del quartiere Balduina, alcuni mazzi di fiori ricordano la tragedia. Tra i biglietti, uno in particolarfe dice: "Nemici in campo, amici per strada. Ciao Gabriele".
18:33  Roma, scontri fra tifosi e polizia
Scontri tra forze dell'ordine e tifosi a Roma. Davanti allo Stadio dei marmi, un gruppo di tifosi che prendeva parte alla fiaccolata in memoria di Gabriele Sandri, il tifoso laziale rimasto ucciso oggi, ha iniziato un lancio di petardi all'indirizzo della polizia che, a sua volta, ha risposto con lancio di lacrimogeni per disperderli.
18:28  Tarfanto, cessata emergenza zona stadio
Tutti gli spettatori hanno abbandonato lo stadio 'Erasmo Iacovone' di Taranto, che non è più presidiato dalla polizia dopo gli incidenti fra ultras e forze dell'ordine che hanno indotto l'arbitro a sospendere la partita Taranto-Massese. Intanto la polizia sta esaminando i filmati registrati dalla Digos per individuare gli ultras che hanno provocato e partecipato agli scontri all'interno dello stadio.
18:26  Milano, a piazza Duomo presidio ultras
Sono arrivati in piazza Duomo un gruppo di tifosi di Inter e Lazio che dopo aver sostato davanti alla sede Rai di corso Sempione si sono ora radunati nella piazza centrale di Milano per protestare contro la morte di un tifoso laziale in un autogrill sull'A1. Il numero dei partecipanti al presidio è diminuito rispetto a quello di quanti avevano preso parte al corteo da San Siro alla sede Rai di corso Sempione.
E-mail: "ciao Lorenzo,innanzitutto complimenti per il sito,NON ISTITUZIONALE. stiamo assistendo ancora una volta al teatrino del nostro sporco paese pilotato da giornalisti,politici e perbenisti ignoranti. dinnanzi ad un fatto del genere l'unica cosa che sono in grado di fare è buttare fango addosso a coloro che tutte le domeniche animano gli stadi italiani e senza i quali il calcio sarebbe NULLO. neanche la serietà di dire " abbiamo fatto una cazzata,ci scusiamo nei confronti di tutti " . non solo cercano di sviare il caso,(come sempre a loro piacimento pilotando una opinione pubblica che piu' mummia ed ingorante non si può)ma addirittura addossano ancora una volta tutti i mali di questo calcio a noi che l'unica colpa che abbiamo è coltivare una passione SENZA LUCRO . io dico che bisogna fare qualcosa a livello nazionale,non si può piu' andare avanti cosi'.adesso cosa succederà???chiuderanno i settori ospiti??ma in quale folle regime le persone non sono libere di poter andare in trasferta e seguire la propria squadra del cuore?? non possiamo più rimanere immobili dinnanzi a questi abusi dittatoriali facendo finta di nulla,con l'osservatorio( ma cos'è??a cosa serve??perchè non c'è un osservatorio sulle discoteche,sulle scuole,sulle autostrade,sui ghetti delle città etc etc...) che decide a proprio piacimento e senza un minimo di logica quali partite si possono vedere e quali invece no,il più delle volte chiudendo settori ospiti in partite a rischio -20 solo per il semplice fattore punitivo;allora perchè non chiudono le discoteche?i pub??le autostrade??le frontiere etc etc?? perchè il calcio porta  soldi e chi impedisce ciò deve essere punito e radiato.. la colpa ovviamente non sta solo da una parte,le curve non sono piu' pulite come una volta,c'è chi mangia pure li dentro come sai però la maggior parte di chi le popola è mossa ancora dal cuore e dalla passione,con tutti gli estremi giusti o sbagliati che siano,noi a differenza di altri se sbagliamo paghiamo e ne siamo consapevoli,ma gli altri quando sbagliano chi li punisce???
non se ne può piu'.facciamo qualcosa tutti insieme,tanto oggi ne è stata la dimostrazione,per una giusta causa non c'è rivalità che regga.
Saluti e ancora complimenti per il sito".
Rinviata Roma/Cagliari. Servizio di Italia 1 sull'assassinio.
E-mail: "la polizia lo ha ucciso, ma i giornalisti lo stanno ri-ammazzando a ritmo de 100 volte al secondo i temi variano: -si ma si stavano picchiando all autogrill -ma l atalanta perderà a tavolino? -ma quando si recuperano le partite visto che le squadre hanno cosi tanti  impegni
perche deve essere una casualità? chi lo decide tardelli,mosca e la ventura?  e le indagini che le fanno a fa? allora mannamoli pure a cogne no?
ma perche io pe senti cose serie, l unico posto che trovo è il sito de una persona che semplicemente ama la roma, il calcio e USA IL CERVELLO E NON
DEVE RENDE CONTO A NESSUN PADRONE SU QUELLO CHE PENSA E DICE".
18:16  Amato: "Grave che dopo la morte ci siano incidenti"
E' "estremamente grave" che dopo la morte del tifoso laziale si siano verificati in diverse città incidenti tra tifosi e forze dell'ordine. Lo afferma il ministro dell'Interno Giuliano Amato augurandosi che "questa sera a Roma tutti diano prova di saper testimoniare in modo pacifico il proprio cordoglio".
18:12  Questore non risponde a domande
Il questore di Arezzo non ha risposto alla domanda se il poliziotto della polstrada che ha sparato è stato iscritto nel registro degli indagati. "Ci sono indagini in corso" ha detto in occasione della conferenza stampa convocata in questura. Il questore ha spiegato che è in corso l'interrogatorio del poliziotto da parte della procura ad Arezzo. Le indagini sono seguite dal pm Giuseppe Ledda.
18:12  Amato: "Sembra trattarsi di un tragico errore"
"Si sta ancora verificando l'esatta dinamica dei fatti, ma sembrerebbe trattarsi del tragico errore di un agente che era comunque intervenuto per evitare che una rissa tra tifosi potesse degenerare", è quanto dice il ministro dell'Interno Giuliano Amato. "Le responsabilità saranno accertate senza reticenze. Ancora una volta, però, un giovane è morto in circostanze legate alla violenza che ruota intorno al calcio", dice ancora il ministro. (resta da capire come sia stato possibile: il colpo è entrato dal lunottto posteriore, mentre la macchina se ne stava andando. Non potrebbe essere che il solerte agente della Polstrada, come spesso accade, sia stato investito dal sacro furore di fermare quella macchina sparando alle gomme e che, per caso, il proiettile abbia preso un'altra direzione?).
18:06  Questore Arezzo: "Abbiamo interesse ad accertare verità"
"Siamo letteralmente, profondamente addolorati per quello che è successo. Abbiamo interesse a che la verità sia accertata". Lo ha detto il questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe. "E' stato nominato un medico legale, è stato nominato un perito balistico, il pm sta interrogando ancora chi ha partecipato all'operazione", ha proseguito il questore, aggiungendo che si sta agendo "in piena sintonia" e con "la serena e coerente guida della magistratura": "per cui abbiamo tutte le garanzie della legge e non abbiamo alcun motivo a derogare a questi principi".
18:04 Questore Arezzo: "Non ancora certo se è stato ucciso da agente"
"Non è ancora certo se il colpo che ha ucciso sia stato sparato dal poliziotto. Gli accertamenti balistici sono ancora in corso". Lo ha detto il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe nel corso della conferenza stampa in questura ad Arezzo sulla morte del tifoso laziale Gabriele Sandri (Si sarà suicidato?)
18:01  Questore Arezzo: "Due colpi sparati"
"Sono stati sparati due colpi a scopo intimidatorio". Il questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe conferma che l'agente che ha ucciso il tifoso della Lazio ha esploso con la sua pistola due proiettili. Uno dei quali, ha aggiunto, "ha colpito al collo Gabriele Sandri". "E' stato trovato il bossolo, non ancora l'ogiva" che ha colpito il giovane, ha poi proseguito Giacobbe. "Lo stiamo ancora cercando, stiamo cercando di capire che fine possa aver fatto perché si vede il foro d'entrata del proiettile sul vetro posteriore" ma non il foro d'uscita. "C'è un'indagine in corso" ha concluso.
17:56  Prefetto Arezzo: "Solidarietà a familiari"
Solidarietà ai familiari del ragazzo morto da parte del prefetto di Arezzo Francesca Garufi che sottolinea la "forte pressione a cui sono sottoposte le forze dell'ordine ogni giorno e, in particolare, in occasione delle manifestazioni sportive".
17:52  Questore Arezzo: "Coinvolto nostro agente che opera benissimo"
Nell'incidente di Arezzo "è stato coinvolto un nostro agente che di solito opera benissimo". Lo ha detto il questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe, nel corso di una conferenza stampa, ancora in corso, sulla morte di Gabriele Sandri. Un poliziotto, con circa dieci anni di servizio, ha aggiunto, "che fa parte di un reparto che ci dà sempre grandi soddisfazioni".
17:51  Rinviata Roma-Cagliari
E' stata rinviata la partita Roma-cagliari che si doveva giocare stasera. Lo ha deciso il prefetto di Roma dopo la richiesta dell'Osservatorio sul calcio che si era riunito al Viminale.
Seedorf senza lutto: «Non mi associo a un fantasma»
BERGAMO (11 novembre) - Nei pochi minuti disputati di Atalanta-Milan non è passata inosservata l'assenza della fascia del lutto al braccio di Clarence Seedorf. Ai microfoni di Sky il centrocampista ha motivato la sua decisione: «Non sapevo di chi si trattasse. Ho deciso di non associarmi a un fantasma. Anche pensando a situazioni precedenti, come per il fratello di Kaladze (rapito e ucciso in Georgia, ndr.), quando Federazione e Lega non hanno fatto niente. Non conoscevo la persona e i fatti. Era giusto spostare le partite di 10 minuti ma finchè non c'era chiarezza sulla persona e sugli avvenimenti... Il calcio ha perso ancora una volta - ha detto Seedorf - Una via d'uscita c'è se i responsabili del calcio si prendono le loro responsabilità».
17:33Rosella Sensi: "Giusto chiedere rinvio"
"Giusto chiedere il rinvio della partita Roma-Cagliari". L'amministratore delegato della Roma, Rosella Sensi, sentito il sindaco della capitale Walter Veltroni, ha convenuto con lui che "in segno di solidarietà nei confronti della tifoseria laziale e di tutta la città di Roma colpita dal lutto per la scomparsa del tifoso Gabriele Sandri, fosse giusto chiedere il rinvio della partita in programma questa sera allo stadio Olimpico con il Cagliari".
17:31  Ultras Samb fuori dallo stadio
Gli ultras della Sambenedettese calcio sono rimasti oggi fuori dallo stadio in segno di protesta contro l'uccisione del tifoso laziale. Per tutta la durata della gara tra la formazione marchigiana e la Juve Stabia, valevole per il campionato di serie C1, la tifoseria locale ha scioperato, presidiando il piazzale dell'antistadio. La partita si è conclusa con la vittoria della Samb per 2-1.
17:28  Foggia-Manfredonia, cori contro polizia
Cori contro la polizia sono stati intonati, dopo circa 20 minuti dall'inizio, nel corso del derby tra Foggia e Manfredonia, che i padroni di casa che hanno vinto per 4 reti a 0. Alcuni ultras dello Zaccheria, un centinaio circa, hanno intonato cori contro la polizia. Una protesta durata pochi minuti e che non ha avuto conseguenze. La partita si è svolta regolarmente e non si sono registrati incidenti.
E-mail: "Salve, vorrei informarvi che nel sito delle Polizia di Stato non vi è traccia dell'assasinio del tifoso delle Lazio. Saluti. Paolo". Beh, normale. Non si danno noitizie di questo tipo. Se lo spostamento d'aria di una pallottola uccide un tifoso e colpa del vento, mica di chi ha sparato.
Immagini da Parma (Juventini e parmensi).
Questa mattina all'autogrill di Arezzo accenno di rissa tra juventini e laziali
poi interviene una pattuglia della stradale e spara: muore Gabriele Sandri, 28 anni
Tragedia sull'A1, Italia sotto choc
per il tifoso ucciso da un agente
Il giovane era in auto con degli amici, dopo la rissa stavano ripartendo
quando il poliziotto ha sparato. Il Questore: "Un tragico errore"
AREZZO - La tragedia che scuote l'Italia, che provoca un'ondata di indignazione in tutte le tifoserie, che riaccende il dibattito sia sulle violenze degli ultras sia sugli errori che a volte commettono gli uomini delle forze dell'ordine, comincia poco dopo le 9, nell'autogrill di Badia al Pino, lungo l'autostrada A1. Un accenno di rissa tra sostenitori juventini e laziale, la polizia stradale che subito dopo interviene, un agente che spara uno, forse due colpi di pistola, a grande distanza: muore un ragazzo. Gabriele Sandri, 28 anni, supporter biancazzurro, noto dj dei locali romani, titolare di un negozio di abbigliamento, viene colpito al collo, mente si trova all'interno di un'auto, una Renault Megane.
Una morte assurda, "un tragico errore", come alcune ore dopo il fatto ammette il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe. Diversa l'opinione di Luigi Conti, legale della famiglia della vittima, che accusa: "E' omicidio volontario". Così come il fratello di Gabriele, Cristiano Sandri, che urla tutto il suo dolore: "Me lo hanno ammazzato". Adesso, naturalmente, spetta agli inquirenti fare piena luce sull'accaduto: sia ascoltando i testimoni - a partire dall'agente che ha sparato, a quanto sembra un trentenne con diversi anni di esperienza alle spalle - sia attraverso altri tipi di riscontri. Come i filmati delle telecamere di sicurezza dell'autogrill, sequestrati dalla polizia scientifica.
In attesa di conoscere l'esito delle indagini, quel che sembra certo è che, poco prima delle 9 del mattino, un'auto di tifosi juventini, nel piazzale di sosta, viene avvicinata da alcuni supporter laziali, armati di spranghe. C'è tensione, ma i bianconeri riescono a sottrarsi all'aggressione. L'incidente però, ormai concluso, richiama l'attenzione di una pattuglia della Polstrada, che dalla corsia opposta tenta di intervenire. La Megane dei laziali sta già uscendo dall'area di servizio. In quel momento, dall'altra parte della carreggiata l'agente spara, un colpo almeno trapassa il vetro posteriore della Megane e colpisce a morte Sandri, seduto sul sedile posteriore sinistro. Forse un goffo tentativo di sparare in aria proiettili di avvertimento: ma questo lo si vedrà nel corso delle indagini.
Gli amici di Sandri, con lui agonizzante in auto, continuano a guidare, e si fermano più avanti, praticamente al casello di Arezzo, quando vengono raggiunti dalla volante. Ma per Gabriele, non c'è più nulla da fare.
Tra i primi a essere interrogato, l'agente che ha sparato: trentenne, con diversi anni di servizio. Ma per ora le sue dichiarazioni restano top secret.
E già poco dopo la tragedia le indiscrezioni si rincorrono, si comincia a dire che la vittima non è stata colpita da tifosi avversari, ma da un uomo delle forze dell'ordine. Vertici calcistici e dirigenti del Viminale si riuniscono subito, e alla fine decidono di sospendere Inter-Lazio, e di far cominciare le altre partite di A con 10 minuti di ritardo. Si sa anche che il Viminale deciderà di vietare d'ora in poi tutte le trasferte. Ma questo non basta a sedare gli animi dei tifosi: incidenti si registrano in vari stadi. Atalanta-Milan viene interrotta dopo pochi minuti, per motivi di ordine pubblico, lo stesso accade a Taranto per Taranto-Massese di C1. A Milano, tifosi interisti e laziali formano insieme un corteo e percorrono le strade vicino allo stadio. Davanti a un commissariato parte una sassaiola. In quasi tutti gli stadi si sprecano gli insulti alla polizia".
Sto sentendo su Italia 1 un giornalista dagli ideali equivoci e cangevoli nel tempo che dice che il fatto è avvenuto all'autogrill, mentre Raciti è morto allo stadio. Per questo i tifosi sbagliano a protestare.
Quindi se i laziali o gli juventini avessero ucciso un poliziotto all'autogrill - deduco - non avrebbero fermato il campionato?
Le immagini dei disordini di Bergamo.
E-mail: "onore ai bergamaschi e ai milanisti e a tutte quelle tifoserie che hanno manifestato solidarietà per l'omicidio del tifoso laziale e dispezzo nei confronti delle forze del'ordine e delle nuovi legge assurde e peggiorative . didsegno e sorpresa nel vedere la curva viola non alzare nemmeno un dito e continuare i loro patti con questura e socetà..... vergogna!!!!!!! spero che stasera i romani e tutta roma si stringano attorno alla famiglia SANDRI perpetuando cosi il non svogimento della gara roma cagliari almeno per il diritto sacrosanto di rispettare il lutto della famiglia perchè la morte è e deve essere uguale per tutti BOLOGNA 1982".
Raffaella: "Ciao Lorenzo, propongo di inondare di mail siti di tv private e forum vari (uno per tutti quello della gazzetta) per far sentire la nostra voce in mezzo allo schifo generale.E'ignobile quello che sto sentendo e leggendo...... ULTRAS NESSUNA RESA Raffa".
17:13 Taranto, stadio presidiato dalla polizia
Lo stadio Erasmo Iacovone di Taranto è presidiato da decine di poliziotti in assetto antisommossa che stanno cercando di individuare il gruppo di ultras che ha sfondato con una mazza ferrata una delle vetrate di protezione che separano la curva nord dal campo, provocando la sospensione della partita con la Massese. Gli ultrà sono ora in gruppi sia all'interno sia all'esterno dello stadio. Intanto, gli agenti della Digos stanno guardando i filmati delle telecamere a circuito chiuso. Gli ultras hanno lanciato pietre e oggetti in campo con l'intenzione di far interrompere il match.
17:11 Gallipoli, cori contro la polizia
Cori di protesta contro la polizia sono stati fatti dagli ultrà nel campo di calcio 'Bianco' di Gallipoli dove è stata disputata, senza incidenti, la partita Gallipoli-Potenza (serie C1) terminata per 1-0 per i gallipolini. La partita si è svolta regolarmente. Solo all'inizio del gioco si è registrato qualche coro di protesta da uno sparuto gruppo di ultrà che ha gridato contro la polizia.
17:10  Cori anche allo stadio di Arezzo
Cori contro le forze dell'ordine sono stati urlati dai tifosi anche allo stadio di Arezzo dove nel pomeriggio si è giocata la partita di C Arezzo-Crotone e dove un centinaio di ultrà toscani sono entrati solo verso la fine del primo tempo. E' quanto spiegato dalle stesse forze dell'ordine. Proprio quando il gruppo è entrato dentro lo stadio, dallo stesso sarebbero partiti i cori a cui si sarebbero uniti anche una quarantina di tifosi del Crotone.
17:07  Possibile il rinvio di Roma-Cagliari
Federcalcio e Viminale stanno valutando la possibilità di rinviare Roma-Cagliari di questa sera.
17:07 Gli amici: "L'auto era in movimento"
"I nostri amici che erano con Gabriele - raccontano i tifosi laziali ai giornalisti - sono saliti sull'auto, erano già in movimento e stavano uscendo dall'area di servizio. Hanno sentito il vetro che si rompeva e poi hanno visto Gabriele che rantolava, mentre il sangue schizzava da tutte le parti. Hanno cercato di accostare in corsia di emergenza e poi hanno proseguito e sono stati raggiunti al casello di Arezzo da una volante".
17:06  Gli amici: "Poliziotto ha sparato da 30 metri di distanza"
"Il poliziotto ha sparato alla macchina in cui viaggiava Gabriele a trenta metri di distanza, dalla corsia opposta. E' gravissimo, poteva colpire chiunque". Così i tifosi della Lazio amici della vittima, ricostruiscono gli attimi in cui ha perso la vita Gabriele Sandri. "C'è stata una colluttazione è vero - confermano i supporter biancocelesti che stazionano davanti alla caserma della Polstrada di Arezzo in attesa di notizie - ma il poliziotto ha sparato quando la rissa era già finita".
17:02  Ultras davanti Rai di Milano, "Assassini"
Circa 300 ultras nerazzurri (ma ci sono anche rappresentanze della Lazio) arrivati dallo stadio Meazza dopo un lungo corteo stanno manifestando in corso Sempione davanti alla sede della Rai, presidiata da un ingente schieramento di carabinieri in assetto antisommossa. Al grido di 'Assassini, assassini' gli ultras innalzano degli striscioni con la scritta 'Amato dimettiti' e 'Per Raciti si ferma il campionato, la vita di un tifoso non vale niente'.
16:47  Melandri: "Necessario fare chiarezza"
"Ora, per prima cosa, è quanto mai necessario fare prontamente chiarezza sulla dinamica dell'accaduto", afferma in una nota il ministro per le Politiche Giovanili e le Attività sportive, Giovanna Melandri.
"La morte del giovane tifoso - prosegue - è una immane tragedia. Mi unisco al cordoglio per la morte del giovane Gabriele Sandri ed esprimo alla sua famiglia la mia più profonda vicinanza in questo momento di dolore".
16:46  Anfp chiede sospensione di tutte le partite
Il segretario nazionale dell'Associazione funzionari di polizia Anfp, Enzo Letizia, chiede la sospensione di tutti gli incontri calcistici in programma "laddove ciò è possibile, dove quindi gli stati non sono pieni di spettatori".
"Per evitare ulteriori tragedie, dovute a reazioni da parte tutti i tifosi d Italia, e in attesa che venga chiarita la dinamica dei fatti - osserva Enzo Letizia - chiedo la sospensione di tutti gli incontri calcistici in programma negli stadi italiani dove quindi gli stadi non sono già pieni di spettatori. L'Anfp invia il cordoglio più sincero alla famiglia del giovane".
16:45  Ancelotti: "C'è tanta amarezza"
"C'è poco da dire, ci siamo attenuti alle decisioni del questore. Dispiace, c'è tanta amarezza, sembrava che le cose si fossero incanalate per il verso giusto ma invece evidentemente non è così". Così Carlo Ancelotti ha commentato la sospensione di Atalanta-Milan dopo il tentativo degli ultras nerazzurri di distruggere il vetro antisfondamento che separa gli spalti dal campo di gioco.
16:43  Il fratello: "Me lo hanno ammazzato"
"Me lo hanno ammazzato a 28 anni con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte, con tutti i decreti di urgenza che hanno fatto me lo hanno ammazzato". Queste le parole di Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele, appena uscito dalla caserma della polizia stradale di Arezzo.
L'avvocato di famiglia Luigi Conti ha detto: 'E' stato un omicidio volontario, voglio vedere se avete il coraggio di mettervi contro la polizia".
16:40  Schiuma (La Destra): "Non si può morire così"
"Non è pensabile morire per andare a vedere una partita di calcio ed è assurdo che sia capitato in questo modo". E' quanto afferma in una nota il portavoce romano, Fabio Sabbatani Schiuma: "Intervenga anche il Prefetto di Roma, Carlo Mosca - aggiunge - e si accertino immediatamente le responsabilità". "Resta il fatto - continua Schiuma - che l'eccessiva criminalizzazione dei tifosi ha fatto da cornice a questo orribile fatto. Esprimo poi le mie personali condoglianze per la morte di Gabriele che conoscevo personalmente come un bravo e generoso ragazzo, amico di tanti suoi coetanei e pieno di vita. Non si può morire così".
16:38  Gli amici di Gabriele Sandri riuniti a piazza Euclide
Si stanno riunendo a piazzale Euclide gli amici di Gabriele Sandri. Attraverso una catena di telefonate e via web gli amici di Gabriele, un dj romano tifoso della Lazio, si sono dati appuntamento nella piazza del quartiere Parioli in solidarietà ai familiari.
16:37  Torino-Catania, tifosi granata ancora fuori per protesta
Spalti ancora disertati dagli ultras, allo stadio Olimpico dove si sta svolgendo la partita tra Torino e Catania. I tifosi granata, che in un primo momento sembrava dovessero entrare a partita in corso, proseguono anche nel secondo tempo la loro protesta per il tifoso laziale ucciso questa mattina in un'area di servizio sull'autostrada A1. I settori centrali delle curve Maratona e Primavera continuano a rimanere vuoti. Stessa protesta, nel settore ospiti, da parte dei tifosi siciliani.
16:32  Gli ultrà hanno lanciato pietre contro i poliziotti
Gli ultrà del Taranto hanno sfondato con una grossa mazza in ferro, utilizzata come ariete da diverse persone, una delle barriere di protezione e hanno lanciato pietre all'indirizzo dei poliziotti in assetto antisommossa. I giocatori delle due squadre sono subito rientrati negli spogliatoi. La maggioranza degli spettatori è già uscita dallo stadio temendo nuovi incidenti. I poliziotti, in tenuta antisommossa, sono ancora in campo.
16:31  Sap polizia di Torino denuncia "assurdo clima guerriglia"
La Segreteria Provinciale del Sindacato autonomo di Polizia di Torino denuncia "l'assurdità di un clima di guerriglia che bande di pseudo tifosi mettono in atto ogni domenica nelle strade italiane. Clima che poi può generare fatti come quello di Arezzo".
16:27  Taranto-Massese (C1), incidenti e partita sospesa
La partita di calcio Taranto-Massese (C1, girone B) è stata sospesa dall'arbitro al 13' del secondo tempo per le intemperanze di tifosi della squadra di casa che hanno infranto una delle vetrate che separano la curva nord dal rettangolo, lanciando fumogeni e tentando una invasione di campo.
16:25  A Milano, ultras verso sede Rai
Il corteo di tifosi di Inter e Lazio che si è formato allo stadio di San Siro si trova ora in via Caprilli e si sta dirigendo verso la sede Rai di Milano. I manifestanti, secondo la questura, sono circa 200, per la stragrande maggioranza interisti.
16:24  Roma, iniziato pellegrinaggio sotto casa di Gabriele
E' iniziato il pellegrinaggio di amici e conoscenti sotto casa di Gabriele Sandri, nel quartiere Balduina a Roma. I primi ad arrivare sono stati un ragazzo e due ragazze, una delle quali in lacrime.
I tre, che sono apparsi molto turbati, hanno lasciato di fronte alla porta di casa di Gabriele due mazzi di fiori. Su un biglietto c'è scritto: "Nemici in campo, amici per strada. Bella, Gabriè ". Sull'altro: "Sentendomi morire assieme a voi, vi voglio ringraziare per aver messo al mondo un angelo che da sei mesi è la mia metà " firmato Lucrezia.
16:22  Damiano: "Riflettere su questi episodi"
"Non conosco la dinamica dell'incidente, ma purtroppo quanto accaduto stamani all'esterno dell'autogrill chiama tutti a far riflettere su questi episodi". Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro Cesare Damiano. "Purtroppo - ha aggiunto - molte volte incontri sportivi che dovrebbero rappresentare il massimo della distensione e del divertimento si trasformano in tragedia".
16:20  Due i proiettili sparati dall'agente
Sarebbero due i proiettili sparati dall'agente della pattuglia della polstrada intervenuta dopo i tafferugli scoppiati nell'area di servizio di Badia al Pino (Arezzo), in A1. Il poliziotto avrebbe sparato una prima volta in aria a scopo intimidatorio. Poi forse un secondo proiettile potrebbe essere partito accidentalmente dalla pistola. Ma la dinamica di quanto accaduto, si spiega, deve essere ancora definita.
16:19  Arezzo, in caserma polstrada padre, fratello e amici Sandri
Nella caserma della Polstrada di Arezzo in questo momento si trovano il padre, il fratello e i quattro amici che erano in macchina con Gabriele Sandri. Pochi istanti fa è uscito dalla caserma il fratello di Gabriele, Cristiano Sandri, che ha urlato, con le lacrime agli occhi: "Fatemelo vedere, voglio vedere come l'hanno ammazzato".
16:15  Melandri: "Condivido decisione Figc"
"In queste ore passate in continuo contatto con il ministro dell'Interno Amato e con gli organismi del mondo del calcio ho condiviso la decisione del presidente Abete di sospendere immediatamente lo svolgimento di Inter-Lazio e di procedere ad uno slittamento dell'inizio delle altre partite come segno di lutto e di pausa di riflessione". Lo afferma in una nota il ministro dello Sport, Giovanna Melandri.
16:14  Arezzo, sulla A1 rilievi della scientifica
Rilievi della polizia scientifica sono in corso non solo nell'area di servizio di Badia al Pino, sulla A1, dove stava transitando l'auto con a bordo Gabriele Sandri, ma anche nell'area di servizio gemella situata al lato opposto della carreggiata. Si cerca il bossolo del colpo - ma potrebbero essere anche due - che ha ucciso il giovane tifoso bianco-celeste.
16:10  Berlusconi: "Giornata terribile. Mannaggia"
"E' stata una giornata terribile. Mannaggia, mannaggia...". Così Silvio Berlusconi commenta tanto la notizia dell'uccisione del tifoso laziale quanto quelle degli incidenti che arrivano dagli stadi italiani. A chi gli domanda se non sarebbe stato meglio sospendere tutte le partite di serie A, l'ex premier risponde dicendo "questo non lo so".
16:09  Angius: "Turno andava sospeso"
"La decisione di far giocare comunque il campionato di serie A di calcio, seppure con 10 minuti di ritardo e con il lutto al braccio di arbitri e giocatori è sbagliata". Lo afferma il Vice Presidente del Senato ed esponente del Partito Socialista, Gavino Angius, commentando la decisione della Lega Calcio assunta dopo la morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri.
Anche a Taranto (Taranto/Massese) partita sospesa.
E-mail: "Le altre gare della 12ª giornata della serie A cominceranno invece con 10 minuti di ritardo. Lo ha deciso la Figc, in accordo con la Lega. Giocatori e arbitri scenderanno in campo con il lutto al braccio, l'unico che si è rifiutato di farlo è Clarence Seedorf.
E' così che un giocatore che ha tutti gli occhi puntati sù di lui,insegni alla persone che della morte di una persona non gli può che importare nulla.In fondo 6 milioni di euro l'anno valgono molto più della vita di una persona. Sicuramente un giocatore così andrebbe in una società civile multato".
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo, se ci rivolgiamo a te è perché non sappiamo neanche che pesci prendere.
Siamo i Bad Boys del Civitavecchia, squadra di Eccellenza, oggi abbiamo saputo del vile omicio mentre eravamo in gradinata (l'Eccellenza laziale del Lazio gioca quasi tutta alle 11) e vincevamo 3-1 sull'Almas. Abbiamo tolto gli striscioni e smesso immediatamente di tifare, e avuta conferma della matrice dell'assassinio,
abbiamo intonato cori "assassini" rivolti a chi se lo merita e "sospendete i campionati". La squadra, venuta dotto la gradinata a fine partita, ha mostrato solidarietà.
Restiamo sconcertati nell'apprendere che solo a Bergamo e in poche altre piazze c'è stata una ferma presa di posizione per quanto accaduto, così almeno pare di capire in queste convulse ore. Speriamo di sbagliarci.
http://badboys1989.splinder.com".
Comunicato stampa:
TIFOSO UCCISO: STADERINI, OCCORRE SOLUZIONE DI CONTINUITA'
16.29 (ANSA) - ROMA, 11 NOV - 'Davanti alla morte violenta di un uomo, il pensiero va ai suoi cari e all'urgenza di un rigoroso accertamento della verita''. A sostenerlo e' Mario Staderini, della direzione nazionale dei Radicali Italiani. 'Prima di nuove norme di emergenza, pero' - osserva Staderini - occorre una riflessione: sono 18 anni che il fenomeno calcio viene affrontato a colpi di decreti legge fondati principalmente sull'impatto emotivo provocato da
gravi fatti di cronaca. La stratificazione di queste norme emergenziali ha delineato un sistema improntato esclusivamente a logiche repressive che non ha prodotto i risultati sperati, anzi: la militarizzazione degli stadi e la criminalizzazione generalizzata del tifoso, paradossalmente, ha favorito lo spostamento e l'ideologizzazione della violenza nei confronti delle forze di polizia, ovvero di chi si trova a rappresentare sul campo lo Stato. Occorre una soluzione di continuita' con le politiche sin qui seguite, riportare la disciplina nell'alveo della costituzionalita' anziche' nuove ed inutili leggi eccezionali che favoriscono svolte autoritarie per tutta la societa' civile'. (ANSA).
Fabio: "Ciao Lorenzo, Puoi capire i sentimenti che  mi animano in questo momento e  il senso di rabbia, impotenza e frustrazione derivate dall'accendere radio e tv  oggi. Ti ringrazio per aver oggi ancora  una volta fatto informazione e dato uno sfogo ai sentimenti che  in molti provano. Che dire? non so se provo più rabbia verso i frustrati in divisa  o verso i  pennivendoli che  imperversano su ogni canale. Continua così, il ruolo che svolgi va di molto al di là non solo dei nostri  colori sociali ma del mondo del calcio e del tifo".
E-mail: "le nostre trasferte,il vostro tiro al bersaglio....poi ci spiegherete come da una pistola può partire un colpo accidentale...come un colpo accidentale sparato in aria raggiunge un pericolosissimo tifoso ke si scontrava dal sedile della macchina.Ma tanto troverete qualche giustificazione a tutto,la colpa era dei tifosi che si stavano beccando e purtroppo tutti crederanno a voi pupazzi delle televisioni e della carta stampata.
complimenti ai bergamaschi, anche se sono stati gli unici.
se vi capita riguardate e risentite l'intervento di Lotito a domenica in...sto verme.
Onore a te gabriele...".
Da Firenze mi dicono che la parte sana della tifoseria viola ha fatto togliere  tutti gli striscioni alla curva.
Mi viene comunicato che Atalanta/Milan è definitivamente sospesa, mentre delle troie impellicciate in tribuna gridano "scemi scemi" alla curva: mia moglie non ha una pelliccia.
Risposta eccezionale a Bergamo: accusati da miserabili giornalisti di rivalità e quant'altro, atalantini e milanisti si sono riuniti e manifestano insieme.
Il TG Com: "gravi tafferugli anche a Milano TRA milanisti e Atalantini". E' una vergogna.
E-mail: "LORE DA NON ULTRA'(COME TU SAI SEGUO SEMPRE LA ROMA Q2UANDO POSSO IN TRASEFRTA MA NON FACCIO PARTE DI NESSUN GRUPPO ULTRA NE LO SONO..) SOLIDARIETA AI BERGAMASCHI E AL RAGAZZO DOVREBBE ESSERE IN TUTTI GLI STADI COSI' VERGOGNOSO RAI2...VERGOGNOSA LA TRIBUNA DI BERGAMO....VERGOGNOSO LO STATO ITALIANO....VERGOGNOSO PERCHE CONTINUANO A DIRE DI UN ERRORE ACCIDENTALE....VERGOGNOSO PERCHE DAI PRIMI ACCERTAMENTI IL RAGAZZO NON STAVA IN MACCHINA???E CHE SCONTRI STIAMO FACENDO???CREDIMI NON DICO STRONZATE E NON SO IL MOTIVO MA SAPUTA LA NOTIZIA E SENTENDO LE TV E MIO PADRE CHE INVEIVA CONTRO GLI ULTRA ATALANTE ME SO SFOGATO E DALLA RABBIA ME VENUTO DA PIAGNE LEGGENDO I TUOI AGGIORNAMENTI PERCHE ME SO IMMEDESIMATO IN QUEL RAGAZZO(QUANDO VADO IN TRASEFRTA VADO IN MACCHINA CON 1 MIO AMICO...)E PENSO SE AL POSTO SUO CE STAVO IO MIO PADRE INVEIVA CONTRO GLI ATALANTINI???LA GENTE NORMALE NON CAPISCE QUESTO...CIAO LORE SO VERAMENTE AFFRANTO E DISPIACIUTO PERCHE NESSUNO RIESCE A CAPIRE".
E-mail: "in confidenza premesso lo schifo che sta andando in onda...il blog del ragazzo con le immagini di pochi mesi fa in cui dimostrava di essere una persona sana e piena di vita...immagini perfette per rendere ancora tutto piu drammatico nei vari tg e trasmissioni sportive...
premesso che si sono scatenati i vari moralisti, e simona ventura tra la notizia di malgioglio che lo pia ar culo e di una che s'è rifatta le zinne, trova il tempo per sentenziare contro chi decide lei... premesso che su rai1 stanno andando in onda vari opinionisti come italo cucci, cecchi paone (non
è uno scherzo, cecchi paone sul serio) che dicono che bisognerebbe chiudere gli stadi...stasera c'è , o ci dovrebbe essere, roma cagliari... l'ultima cosa che mi interessa è sapere a che ora comincia, ma se ti arrivano notizie di scioperi o proteste da parte dei gruppi, per favore, postale
è ovvio che in questo momento mi sto chiedendo (forse non solo io) cosa sia giusto fare...
Avanti: "a lorè accendi su italia7 canale regionale del Lazio...senti che dicono, allucinante. "ricordo ruggini non da poco tra milanisti e bergamaschi"..." e oggi sono tutti amici, oggi perfino le rivalità tra napoli e roma verrebbe a meno...perchè oggi, io vi sto capendo, voi vi unite cercando la caccia all' uomo contro il nemico in comune." beh, era meglio che bergamaschi e milanisti se le davano di santa ragione per il nostro conduttore. ma un minimo di buon senso, qua si generalzza e basta. La maggior parte dei tifosi vuole solo la sospensione della partita e qui si parla di caccia all' uomo, dell' ultras unito contro il poliziotto. il tifoso che esige il rispetto per un amico morto è il criminale. Anzichè dire cher l' osservatorio è schiavo di sky e non interrompono il campionato per il troppo business che verrebbe a perdersi, si parla della violenza del tifoso
poi aggiunge" inquadrali mario, falli vedere, guardali il ragazzo col berretto nerazzurro e con la sciarpa nerazzurra che si danno il 5...avranno 16-17 anni (a mio parere una 25ina), ma ci andranno a scuola, eccoli i teppisti d' italia, tutti contenti così domani si vanteranno a scuola..."
poi un vecchio aggiunge:" dovremmo dare la sconfitta a tavolino della atalanta e del milan insieme...lo sai qual'è la soluzione spoistare il campionato in svizzera, in un paese civile chi ci ospiti"
ma vaffanculo solo queste due parole davide curva sud".
Altra e-mail:
"Il punto esclamativo è stato messo...mi viene da vomitare a sentire tutte queste persone riempirsi la bocca di bei paroloni e buoni propositi. Come al solito dopo nemmeno un'ora dall'accaduto già tutti i programmi domenicali hanno dimenticato che ad uccidere un ragazzo, prima ancora che un Ultras o tifoso, è stato un funzionario statale, uno di quelli che è chiamato a proteggere e difendere il cittadino e non a reprimere, spostando l'attenzione sul comportamento degli Ultras, sui cori delle tifoserie contro la polizia, sui cortei o sull'aggressione alla troupe mediaset, perchè se un ragazzo muore a causa di un colpo di pistola, la colpa è sua perchè non doveva andare a vedere la partita a Milano e non dell'inadempienza o dell'incapacità di qualcun'altro.Si parla di tragico episodio, di colpo accidentale...ma noi solo possiamo sapere che questo è il risultato di tutte le leggi anticostituzionali, le repressioni che domenica dopo domenica siamo costretti a subire! Si parla già di impedire e vietare qualsiasi tipo di trasferta ai tifosi ospiti...personaggi pubblici che parlano ancora di modello inglese, francese o tedesco, che credono nello stato democratico, che parlano di argomenti dei quali non sanno praticamente nulla se non per sentito dire...Ma dove cazzo hanno vissuto fino ad ora???Gli Ultras vengono ormai definiti anche come dei bastardi dal "signor" Giletti che si permette di riproporre scene del 2001 degli scontri di Napoli strumentalizzandole a difesa delle forze del (DIS)ordine...tutto ciò è inammissibile, è ora di dire basta, meritiamo rispetto.
Onore a te Gabriele.  ASR sempre!".
16:04 Parma, corteo di tifosi intorno al Tardini
Proteste anche a Parma per la morte del tifoso laziale. Un corteo di tifosi non chiaramente identificati, si dice congiunto tra tifosi del Parma e della Juventus, ha sfilato non autorizzato attorno allo stadio Tardini durante la partita Parma-Juventus. Sarebbero circa 150 e avrebbero anche scaricato sulla strada il contenuto di alcuni estintori. Il fumo degli estintori si è alzato dalla curva sud e si è visto anche all'interno della struttura. La polizia avrebbe controllato i movimenti dei tifosi senza intervenire.
15:48  Arezzo, slogan tifosi laziali fuori dalla caserma polstrada
"Assassini, assassini": questo il grido che si è levato da un gruppo di circa quindici tifosi della Lazio davanti alla caserma della polstrada di Arezzo, dove si trovano gli investigatori che indagano sulla morte di Gabriele Sandri, e dove c'è anche il fratello della vittima. Il grido è partito quando davanti all'ingresso della caserma è arrivata una camionetta della polizia seguita da un carro attrezzi. I tifosi laziali sono arrivati ad Arezzo da Roma dopo aver saputo della morte del giovane.
15:46  In corso interrogatorio agente polstrada
E' in corso in procura ad Arezzo l'interrogatorio dell'agente della polizia stradale che ha sparato al tifoso della Lazio nell'autogrill Badia al Pino, in provincia di Arezzo. L'agente avrebbe una trentina di anni e diversi anni di esperienza in polizia. Da una prima ricostruzione sembra che l'agente fosse in auto con un collega nella corsia opposta a quella dove si trova l'autogrill. quando si è accorto della rissa, i poliziotti avrebbero fermato la macchina e attraversato l'autostrada. L'agente avrebbe sparato due colpi, da una lunga distanza, uno dei quali avrebbe colpito il tifoso della Lazio.
15:43  Gramazio: "Amato spieghi in Senato"
Il senatore Domenico Gramazio di Alleanza nazionale ha chiesto formalmente che il governo, nella persona del ministro degli Interni, Giuliano Amato, vada domani in apertura di Senato alle ore 16 a riferire del grave fatto che ha portato alla morte di un giovane tifoso della Lazio. "Il governo - dice Gramazio - deve spiegare tutti i fatti".
15:42  Milano, ultras via da commissariato
Dopo essere rimasti circa mezz'ora di fronte al commissariato San Siro di via Novara che hanno preso di mira con sassi e bottiglie, gli ultras in corteo stanno marciando nuovamente verso lo stadio Meazza. Secondo alcune voci, avrebbero intenzione di dirigersi verso la sede Rai di Corso Sempione. Sulla strada il corteo ha lasciato un paio di falò.
15:41  Fiorentina-Udinese, cori contro polizia, governo e pay tv
Qualche coro contro la polizia, contro il governo e la pay tv è stato urlato prima dell'inizio di Fiorentina-Udinese dalla curva Fiesole e dal settore dei supporter dell'Udinese nello stadio Franchi di Firenze. Questi ultimi sono stati però subito fischiati dal pubblico della curva Marione. "Non ne possiamo più delle divise blu - questi gli slogan - no a questo governo, no alla pay tv".
15:39  Cori dei tifosi del Siena contro la polizia
Cori e offese contro le forze dell'ordine ci sono stati da parte anche dei tifosi del Siena dopo quelli urlati dai supporter del Livorno, nello stadio senese dove si gioca Siena-Livorno. Le due opposte tifoserie, solitamente accese rivali, si sono unite nei vari cori contro polizia e carabinieri. E' stato anche cantato "Sospendete la partita, sospendete la partita". Inoltre, come già avevano fatto quelli del Siena, anche i tifosi livornesi hanno tolto gli striscioni.
15:38  Reggina-Genoa, cori contro la polizia
Cori contro la polizia nello stadio Granillo di Reggio Calabria durante Reggina-Genoa per protesta contro l'uccisione del tifoso della Lazio in provincia di Arezzo. Ad intonare i cori, sin dai primi minuti della partita, sono stati i sostenitori di entrambe le formazioni. La protesta è stata concordata nel corso di un incontro tra delegazioni delle due tifoserie prima della partita.
15:32  Atalanta-Milan, squadre rientrate negli spogliatoi
Atalanta e Milan sono rientrate negli spogliatoi, dopo che l'arbitro Saccani ha sospeso la gara a causa delle intemperanze dei tifosi bergamaschi che hanno mandato parzialmente in frantumi la barriera divisoria a ridosso del campo di gioco.
15:30  Fratello Sandri con investigatori ad Arezzo
Il fratello di Gabriele Sandri, Cristiano, si trova all' interno della caserma della polstrada ad Arezzo e sta parlando con gli investigatori della polizia. Poco fa il capo della mobile di Arezzo Marco Dal Piaz, anche lui alla caserma della polstrada, ha detto: "Stiamo lavorando in pieno rispetto delle regole e con professionalità per accertare quando accaduto. Di più non posso dire".
15:29  Striscione tifosi Parma: "Morte uguale per tutti"
"La morte è uguale per tutti", questo lo striscione esposto dai tifosi del Parma, durante la gara con la Juventus, nella curva riservata ai sostenitori gialloblu e firmato dai "Boys". Il riferimento è alla morte del tifoso della Lazio, Gabriele Sandri, deceduto questa mattina presso l'area di servizio di Badia al Pino. I tifosi della Juventus presenti al Tardini hanno invece tolto gli striscioni. Comunque all'interno dello stadio di Parma, la situazione è tranquilla.
15:27  Coro ultrà Livorno: "Assassini, assassini"
"Assassini, assassini": è quanto hanno urlato, insieme ad altri cori e slogan contro polizia e carabinieri, alcuni tifosi del Livorno allo stadio di Siena, dove si gioca Siena-Livorno. I tifosi senesi invece, hanno deciso di ritirare gli striscioni dalla propria curva ed evitare di cantare cori e urlare slogan in sostegno della squadra in segno di rispetto per Gabriele Sandri, il tifoso laziale morto. Il grido 'assassini, assassini è partito dai tifosi del Livorno proprio quando i senesi stavano ritirando i loro striscioni.
15:26  Scontri Atalanta-Milan, gara sospesa
Proteste sugli spalti dei tifosi in avvio della gara tra Atalanta e Milan hanno costretto l'arbitro a interrompere la partita al 7' di gioco.
15:23  Milano, sassi contro un commissariato
Il corteo di circa 400 ultras di Inter e Lazio si è fermato di fronte al commissariato di polizia di via Novara a Milano. I manifestanti hanno occupato le due carreggiate e dalla folla qualcuno ha lanciato sassi verso il commissariato. Al corteo si sono aggiunti una cinquantina di ultras del Varese noti anche come estremisti di destra.
15:22  Un amico: "E' stato assassinato"
E' stato assassinato. Così gli amici di Gabriele Sandri sintetizzano l'accaduto nell'autogrill di Arezzo. "Tutto è cominciato verso le 9 del mattino - ha raccontato Francesco, amico di Gabriele - quando nell'autogrill c'è stato un battibecco tra tifosi delle Juventus e della Lazio, poi uno spintone, qualche pugno. Niente di grave. Quindi mentre il Dj rientrava in macchina un colpo è volato dall'altra parte dell'autogrill, a circa 40 metri, e Gabriele è morto sul colpo, colpito da una pallottola in faccia".
15:20  Alemanno: "Accertare tutte le responsabilità"
"Questa tragica morte colpisce tutto il mondo sportivo della Capitale. Esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari del ragazzo deceduto e a tutti i tifosi della Lazio. Chiediamo alle autorità inquirenti di accertare tutte le responsabilità per evitare che si crei un clima di sospetto tra il mondo dei tifosi e le forze dell'ordine che compiono il loro dovere ogni domenica per garantire il regolare svolgimento delle partite". E' quanto afferma il parlamentare e presidente della Federazione di Roma di An, Gianni Alemanno.
15:19  Veltroni: "Una morte che lascia senza parole"
"La morte del giovane tifoso laziale lascia senza parole. La città si unisce al dolore che in questo momento stanno provando i familiari di Gabriele Sandri, i suoi amici, la Lazio e i suoi tifosi. E' urgente sia fatta piena luce su quanto accaduto". Lo ha detto il sindaco di Roma, Walter Veltroni.
15:17  Alle 17 conferenza stampa questore di Arezzo
Una conferenza stampa è stata convocata dal questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe alle 17, nella questura della città toscana, per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri.
15:13  Lotito: "Colpo partito accidentalmente"
"Non creiamo allarmismi contro le istituzioni". Il presidente della Lazio Claudio Lotito, intervenuto a Rai2 ha dato la sua opinione sulla morte del giovane tifoso laziale in una stazione di servizio nei pressi di Arezzo. "Gli scontri sono avvenuti tra gli occupanti di due auto, una di tifosi juventini e altri laziali. E' intervenuta una pattuglia della polizia stradale che si trovava nell'altra corsia di marcia e nel tentativo di sedare la rissa è partito accidentalmente un colpo. L'elemento scatenante ancora non è noto".


11 novembre (primo pomeriggio):
"Ciao Lorenzo, sto seguendo le partite su sky
 complimenti ai tifosi viola che dopo aver "parlato" con la digos stanno incitando la squadra come se nulla fosse...
 sai che c'è? FIORENTINI MI FATE SCHIFO!
 A torino la maratona non è entrata ed a bergamo stanno cercando di far sospendere la partita..".
SOSPESA DA 15' ATALANTA/MILAN
SQUADRE NEGLI SPOGLIATOI
E-mail: "Ciao Lorenzo,
che dire...credo che oggi si sia raggiunto, anzi, oltrepassato qualsiasi limite.
tralasciamo il fatto che x sedare una rissa, una scaramuccia o quello che era, uno intervenga con la pistola e che gli parta "accidentalmente" un colpo (ma na volta nn c'avevano la sicura al pezzo?).
Tralasciamo i vari giornalisti o presunti tali, che cm al solito approfittano di queste situazioni x avere 5 minuti di gloria in + dentro la tv del pensionato o della massaia, fornendo cm al solito spiegazioni assurde (tra tt cito Cecchi Paone che ha sentenziato che le forze dell'ordine(?) hanno ragione a priori in quanto rappresentanti delle istituzioni e della democrazia, allucinante, nonostante 2 secondi prima un carabiniere gli avesse spiegato il fatto che loro, per primi, la maggior parte delle volte si trovano in difficoltà xchè o troppo giovani o senza addestramento alcuno, ma solo con un capo che gli dà i manganelli in mano e gli dice solo di usarli e basta senza chiedere il xchè!).
Tralasciamo tt questo e RICORDIAMO ANCORA UNA VOLTA CM QUESTE LEGGI SONO INUTILI E DANNOSE, in quanto mettono sempre + a rischio i tifosi e fanno si che la forze dell'ordine(?) abbiano sempre poteri maggiori e nn vengano MAI controllate!
Ancora oggi c'è stata la conferma che negli stadi nn succede niente, ma avviene tt fuori dagli stadi, e che sempre queste leggi e questi osservatori inutili, con le loro decisioni, stanno facendo sì che anche dentro gli stadi la violenza possa aumentare (vedi inter-napoli)!!!
Ora credo sia inutile chiedere la testa in particolare di questo tizio della stradale (sempre che sia vero che abbia sparato accidentalmente, è chiaro!), xchè fine a sè stesso, ma credo che sia arrivato il momento di intervenire affinchè NESSUNO perda + la vita, che si chiami Raciti o che si chiami Gabriele e che le leggi vengano fatte intelligentemente e altrettanto intelligentemente ed equamente applicate!!
Massime condoglianze alla sua famiglia, e immenso dispiacere nel sapere che un ragazzo nn c'è +!
Un saluto".
Notizie e commenti:
15:09  Torino, niente striscioni e ingresso ritardato per protesta
Niente striscioni e settori centrali delle curva Maratona e Primavera deserti, allo stadio Olimpico di Torino. E' la protesta dei tifosi del Torino per la morte di Gabriele Sandri. I tifosi occuperanno gli spalti, fanno sapere i gruppi organizzati del tifo granata, alcuni minuti dopo il fischio d'inizio della partita contro il Catania
15:07  Prc e Verdi chiedono sospensione del campionato
Prc e Verdi chiedono lo stop. "Dopo il grave episodio accaduto è necessario sospendere tutte le partite di calcio in programma: fermiamoci tutti, bisogna capire cosa è successo", dice il responsabile sport del Prc, Antonio Ferraro. "E' incomprensibile come in momenti tragici come questo il mondo del calcio non decida di fermarsi", gli fa aco il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli
14:58  Milano, camaraman tg4 picchiato da ultras
Un cameraman che stava compiendo riprese per il Tg4 davanti allo stadio di San Siro ha subito un'aggressione da parte di ultras, e si trova ora al pronto soccorso dell'ospedale San Raffaele per essere medicato. "Ho effettuato due minuti di ripresa mentre i tifosi insultavano gli agenti - ha raccontato al telefono l'operatore televisivo -. Poi mi sono allontanato, ma sono stato aggredito alle spalle con calci e pugni, e hanno anche sfasciato la telecamera"
14:56  A Bergamo tornata la calma
A meno di mezz'ora dall'inizio di Atalanta-Milan, la calma sembra essere tornata a Bergamo dopo i violenti scontri fra ultras e forze dell'ordine nelle vicinanze dello stadio. Sia i tifosi atalantini che quelli del Milan hanno preso posto nelle rispettive curve, in attesa dell'inizio della partita. Rimane comunque un clima di particolare tensione
14:55  Milano, corteo ultras verso piazzale Lotto
Un corteo composto da alcune centinaia di tifosi di Inter e Lazio ha raggiunto il piazzale Axum, antistante lo stadio Meazza, ed è partito lungo la strada che conduce fino a piazzale Lotto. I tifosi marciano compatti occupando l'intera carreggiata
14:50  Alle 16,30 fiaccolata a Roma
Oggi pomeriggio alle 16,30 a piazza Euclide, a Roma, fiaccolata in ricordo di Gabriele Sandri
14:49  Casini: "Spero che non si apra caccia al poliziotto"
"Esprimo il cordoglio più sincero alla famiglia del ragazzo ucciso e a tutti i tifosi della Lazio". Lo dichiara Pier Ferdinando Casini, che aggiunge: "Mi auguro che il dramma di queste ore non riapra quella assurda e ingiustificata 'caccia al poliziotto' che si è scatenata in casi analoghi"
14:40  Questore: "E' stato un tragico errore"
"E' stato un tragico errore". Lo ha detto il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe, riferendosi alla morte di Gabriele Sandri. "Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone che non erano stati individuati come tifosi degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima"
14:31  Corteo vicino San Siro: "Amato dimettiti"
"Amato dimettiti", "per Raciti fermate il campionato, la morte di un tifoso non ha significato". Con questi due striscioni in testa il corteo composto da diverse centinaia di ultras di Inter e Lazio si sta muovendo intorno allo stadio Meazza di Milano
14:23  Ancora scontri a Bergamo
Gli scontri fra ultras atalantini e forze dell'ordine sono ripresi con particolare violenza davanti allo stadio di Bergamo. Gli atalantini che sono sotto la curva sud hanno attaccato di nuovo la polizia, che ha risposto lanciando lacrimogeni ma - secondo quando è possibile vedere stando ai margini del piazzale - è stata costretta momentaneamente ad arretrare sotto la furia degli ultras, che lanciano pietre e bastoni. Scontri anche tra forze dell'ordine e ultras milanisti
14:13  L'avvocato: "Colpito al collo mentre era in auto"
Sarebbe stato colpito nella parte posteriore del collo, mentre si trovava in auto, Gabriele Sandri, 26 anni, il tifoso laziale morto stamani nell'area di servizio di Badia al Pino sull'A1. E' quanto ha riferito l'avvocato Luigi Conti, arrivato alla caserma della polizia stradale di Arezzo, e che si è qualificato come un amico della famiglia della vittima. Il proiettile sarebbe entrato nella vettura, una Renault Megane, infrangendo il lunotto posteriore sinistro. Dopo l'accaduto l'auto è stata portata alla caserma della polizia stradale di Arezzo, con all'interno la salma. Il corpo di Sandri è stato poi rimosso intorno alle 13.30
14:05  Bergamo, due agenti feriti
Gli incidenti a Bergamo sono iniziati intorno alle 13, quando un gruppo di ultras atalantini ha preso a sassate una jeep della polizia in viale Giulio Cesare, a poche centinaia di metri dallo stadio. A bordo del mezzo, che era in movimento, c'erano due poliziotti, che sono rimasti feriti. Poco dopo sono iniziati gli scontri veri e propri. Anche gli ultras milanisti, secondo le prime, sommarie informazioni, hanno aggredito le forze dell'ordine: dal treno che li stava portando a Bergamo avrebbero fatto partire una sassaiola contro gli agenti della Polfer approfittando di una sosta del treno nella stazione di Treviglio. Ci sarebbero dei contusi
14:00  Reggina-Genoa, tifosi tolgono striscioni
I tifosi della Reggina che si trovano nello stadio Granillo in attesa dell'incontro col Genoa hanno raccolto gli striscioni in segno di lutto per la morte del tifoso della Lazio
"13:57  Avvocato amico famiglia Sandri: "E' stato un tirassegno"
"E' un reato perpetrato dalle forze dell'ordine, lo dicono i tifosi, sentite loro. E' stato un tirassegno". Lo ha detto ai giornalisti l'avvocato Luigi Conti, che ha riferito di essere amico della famiglia di Gabriele Sandri. L'avvocato ha raggiunto la caserma della polizia stradale di Arezzo. Ha anche spiegato di aver assistito ai primi rilievi nell'auto su cui viaggiava Gabriele".
13:36  Bergamo, scontri polizia-ultras
La tensione è esplosa immediata a Bergamo, dove è in programma la partita Atalanta-Milan, alla notizia dell'uccisione di Gabriele Sandri. Gli ultras, non è ancora chiaro se solo atalantini o anche milanisti, hanno dato vita a scontri con le forze dell'ordine. Attorno allo stadio c'è stato un lancio di lacrimogeni da parte della polizia, e secondo le prime notizie vi sarebbero dei contusi. Gli scontri sono tuttora in corso
13:31  Tifosi laziali: "Gli ha sparato la polizia"
"Gli ha sparato la polizia". E' quanto sostengono alcuni tifosi della Lazio che non erano presenti nell'autogrill, ma che riferiscono quanto dicono di aver appreso da altri supporter che erano con il giovane ucciso. Secondo questa ricostruzione nell'area di servizio di Badia al Pino, dove il giovane è morto, "non ci sono stati tafferugli, ma solo una piccola scaramuccia tra due auto di tifosi laziali e juventini. Il nostro amico è stato ucciso mentre era in macchina che stava uscendo dal'area di servizio. Gli hanno sparato i poliziotti, scrivetelo, che si trovavano nella carreggiata opposta".
Le prime e-mail: "solo una cosa....muore raciti e dicono BARBARAMENTE ASSASSINATO, muore er tifoso della lazio e guarda un po è RIMASTO UCCISO... so le parole che condizionano l opinione pubblica". Già, aggiungerei che si limitano a ritardare di 10' l'inizio delle partite, quando per Raciti fu sospeso il campionato. Ma, si sa, la morte non è uguale per tutti, soprattutto se ti uccide un poliziotto.
Sui giornali e sulle TV di regime già stanno affannandosi a come presentare la notizia: "E' intervenuta la polizia e ha sparato un colpo in aria".
Forse Gabriele e la macchina in cui è stato assassinato volava.
Altra e-mail: "Guarda rai 2 VERGOGNOSO!!!!!!... lotito, ventura, mazzocchi.. già sanno tutto.. me sto a sentì male.. "la polizia va sempre ringraziata".. " SICURAMENTE è stato un colpo accidentale".. sono loro con queste affermazioni che aumentano l'odio in persone tranquille come me..  Paolo".
"quello che è successo è gravissimo.devono sospendere tutte le partite e no solo inter-lazio, ma devono essere i questori stessi in quanto sono loro i responsabili della sicurezza. ma la lega che dice?per i fatti di catania non ci scordiamo come siamo stati trattati (noi tifosi) ora vediamo se sbatteranno il mostro in prima pagina con titoloni per un mese. già stanno a dì che a sparà è stata la mano de dios. se non fermano il campionato tutti fuori dagli stadi anche la montemario".
"Lorenzo...ora basta per davvero...
fanno tutto contro noi ultras... le FDO non hanno mai responsabilità....troveranno sicuramente il modo di dare la colpa a quel ragazzo laziale...
poi si stupiranno se l'odio dei tifosi aumenterà.... io non ho parole...al tg5 hanno subito detto che il ragazzo morto era un delinquente e che aveva il daspo... io vado allo stadio solo per vedere la partita e tifare ma troppe volte ho visto dei brutti episodi da parte delle FDO....ci trattano come teppisti... senza distinzioni... ora basta...".
Questo è il suo blog per i messaggi di condoglianze.
Scontri a Bergamo: le immagini e la protesta a Milano. Il corteo a Milano.
I tifosi: «Gli ha sparato la polizia»
AREZZO (11 novembre) - Il tamtam tra i tifosi laziali è scattato subito. Alcuni di loro riferiscono di aver appreso da altri tifosi, presenti sul luogo che a sparare sarebbe stata la polizia. Secondo i tifosi presenti a Badia al Pino, «non ci sono stati tafferugli, ma solo una piccola scaramuccia tra due auto di tifosi laziali e juventini. Il nostro amico è stato ucciso mentre era in macchina che stava uscendo dal'area di servizio. Gli hanno sparato i poliziotti, scrivetelo, che si trovavano nella carreggiata opposta».
L'avvocato: colpito al collo mentre era in auto
FIRENZE (11 novembre) - L'avvocato Luigi Conti, qualificatosi come amico di famiglia della vittima, è arrivato alla caserma della stradale di Arezzo e ha detto che Gabriele Sandri è stato colpito nella parte posteriore del collo mentre era in auto. Sempre secondo l'avvocato il proiettile sarebbe entrato nella vettura, una Megane, infrangendo il lunotto posteriore sinistro. L'auto, dopo l'accaduto è stata portata alla caserma della polizia stradale di Arezzo, con all'interno la salma. Il corpo di Sandri è stato poi rimosso intorno alle 13.30.

E' stato un tirassegno. «È un reato perpetrato dalle forze dell'ordine, lo dicono i tifosi, sentite loro. È stato un tirassegno», dice ai giornalisti l'avvocato Conti dopo aver assistito ai primi rilievi nell'auto. "Un tiro a segno?" gli hanno chiesto i
giornalisti. «I suoi amici parlano di un colpo sparato in un'auto: voi questo come lo
chiamate?», ha aggiunto Conti. A chi gli chiedeva se ci siano dei poliziotti sotto interrogatorio il legale ha risposto: «Non lo so, stanno ancora cercando il proiettile all'interno della macchina». Conti infine, ha aggiunto che «nell'auto non ci sono armi.
Non c'è niente che nemmeno possa essere scambiato per un'arma, né contundente né da sparo».
Proseguiamo con le e-mail:
Ciao Lorenzo è la seconda volta che ti scrivo. Volevo dire 2 cose: a) appena saputa la notizia, la prima cosa che ho fatto è stato accedere al tuo sito, che (mi ripeto) è il vero servizio pubblico. b) secondo me tu sei fin troppo ottimista a pensare al piccione che ha tirato il grilletto. Non avranno alcun bisogno di inventarsi storie assurde sulla dinamica dei fatti per parare il culo all'assassino in divisa. In italia sparare su un ragazzo fermo in macchina all'autogrill è legittimo se questi ha una sciarpetta al collo.  Io sono distrutto. Saluti, Cosimo.
Il Ministro Mastella, quello che va al Gran Premio con i soldi nostri:

Tifoso ucciso: Mastella, "Misure piu' severe"
11 nov 14:22 Politica
ROMA - "E' un episodio gravissimo, nessuno dia una mano a queste frange estremistiche, che sono tutt'altro che tifosi. Lo sport e' sana competizione, non violenza". A dirlo Clemente Mastella, in merito alla morte del giovane tifoso laziale. Il ministro della Giustizia ha definito "giusta" la decisione di rinviare la partita Inter-Lazio. "Ma l'attenzione su questi problemi non deve calare, non si deve fermare ad oggi - ha concluso - servono quindi misure ancora piu' severe di quelle attualmente esistenti". (Agr)

Altre e-mail: "Lorenzo sono incazzata nera...fanno schifo tutti in questo paese,i giornalisti,i dirigenti,la polizia....TUTTI! Come prima cosa perchè non hanno fermato il campionato anche oggi?ovviamente torniamo a questioni antichissime: la morte di un tifoso(o di un dirigente o di qualcuno legato al calcio) non vale quella di un poliziotto...per la morte di un tifoso non si possono bloccare tutti i meccanismi che portano tanti soldini nelle tasche, per la morte di un tifoso si parla con i  "se", con i "forse", con i "colpi accidentali". Mentre se muore un poliziotto un tifoso qualsiasi viene preso dal gruppo come vittima sacrificale e condannato in meno di due secondi....dici che uscirà mai la verità sulla morte di questo povero ragazzo?ma perchè quel poliziotto non si è fatto gli affari suoi?al massimo si prendevano a botte e chissene frega,erano una decina di persone,mica venti pullman strapieni di laziali e juventini...A far crescere la rabbia ci si mettono anche i giornalisti: ma perchè non devono mai dire le cose come stanno?perchè devono prenderci in giro?si pensano che siamo tutti dementi? Ho appena visto una tristissima scena su raidue a "quelli che di calcio non ci capiscono una mazza (seconod me)": Lotito che si diceva addolorato per la morte di un ragazzo appartente alla famiglia lazio e che giustificava immediatamente il comportamento della polizia dicendo che assolutamente è stato una cosa accidentale,che era un colpo sparato in aria,che il poliziotto faceva solo il suo dovere per difendere gli altri cittadini che erano all'autogrill...e la Ventura che rispondeva dicendo che assolutemente il poliziotto doveva intervenire per fermare la guerra civile che sarebbe scoppiata e che all'autogrill gli scontri tra tifosi sono all'ordine del giorno....vabbè,scusa lo sfogo ma non è giusto,sarebbe bello se nessuno andasse allo stadio oggi,io vorrei non andare perchè questi la devono smettere di girare le cose come gli pare e dare risalto o importanza solo a ciò che conviene a loro....non vorrei andare perchè i morti sono tutti uguali......scusa lo sfogo.....Annalisa".
"Appena letta la triste notizia sono rimasto interdetto e la cosa di un colpo di pistola in autogrill mi pareva persino esagerata.. Poi una spiegazione invece l'ho intuita (ma è solo una mia idea..)e vedo che nei primi servizi in TV si tende molto a dare il 'contorno' dei fatti.. forse per non voler approfondire troppo e permettere di trovare una favoletta che regga.. Mentre il buon pellegatti (volutamente minuscolo come la sua statura..) diceva che si c'era stato qualche lancio di lacrimogeni ma tutto era tranquillo(conoscendo invece i bergamaschi credo invece che la reazione alle voci sia stata ben più vemente di quanto vogliono far credere) . ASPETTIAMOCENE delle 'BELLE'ORA.. Sono sicuro che troveranno il modo di dire che un altro decretuccio va fatto..
MENTRE in quella "specie" di trasmissione su Italia UNO il conduttore(o condotto ??) annunciava che la tarsmissione oggi sarà LEGGERMENTE (testuale) "diversa"..
ME COJONI...
MENTRE 15 secondi dopo aver parlato di non disputare la partita ripartiva il 'teatrino'.. con imitatori e pagliacci vari.. Tanto per parlare di rispetto..
CHE SKYFO !".
Andiamo avanti:
"Ciao Lorenzo,
scusa se ti disturbo e se ti uso come valvola di sfogo ma, come hai ben detto tu, solo su siti non istituzionali si può esprimere la propria opinione.
In questo tragico fatto si è dimostrata definitivamente e chiaramente una cosa: se muore un poliziotto si ferma tutto il campionato, se muore un tifoso forse si ferma solo una partita, cioè la vita di un poliziotto vale molto di più (almeno 19  volte di più ... in relazione alle partite sospese nei due casi) di quella di un cittadino.
Questa è la triste realtà 1 poliziotto = 19 cittadini
Volevo proporre una cosa, visto che nno si ferma il campionato per la morte di un cittadino e "per di più appassionato di calcio, quindi degno del maggior disprezzo," allora il calcio fermiamolo noi tifosi, cittadini di serie B ... anzi che dico "spregievoli esseri indegni di essere chiamati cittadini". OGGI BISOGNEREBBE DISERTARE GLI STADI
Scusa per lo sfogo. Marco".
La testimonianza audio di un amico.
Raccogliete tutte le informazioni che vengono date in questi momenti perché poi - Raciti insegna - vengono fatte sparire o vengono dimenticate.
Abete:
ROMA, 11 novembre - Il presidente federale Giancarlo Abete ha spiegato a Sky la decisione di far giocare, dopo aver fermato Inter-Lazio, tutte le altre partite: «E' un episodio di natura diversa rispetto a Catania. Si è trattata di una rissa fra poche persone, fra tifosi che non avevano addosso né sciarpe né segni distintivi. Qui si tratterebbe di una rissa, non si sa nemmeno se sia nata per motivi sportivi, tra due gruppi ristretti di persone. Poi c'è stato questo colpo di pistola, esploso da lontano. Un evento senz'altro tragico, perché è andata persa una vita, ma completamente casuale. Ci abbiamo pensato a fermare tutto, ma alla fine d'intesa con la Lega, la Figc ha deciso di far giocare comunque le altre partite. Non ha inciso nessun altro sulla nostra decisione. Per noi è questa la scelta più giusta. La dinamica dell’evento è ancora da accertare. Bisogna operare approfondendo bene quallo che è successo. Gli incidenti che si sono scatenati a Bergamo? Ancora più triste andare avanti così».
A Bergamo:


11 novembre (ora di pranzo):
RICORDATEVI QUESTE PAROLE:
"12:37  Questore Arezzo: "Chiunque sia stato sarà perseguito"
"Stiamo accertando la dinamica di quanto è avvenuto, cosa e come sia successo". Lo ha detto il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe sulla morte del tifoso della Lazio. "Siamo dispiaciuti", ha affermato. Ha poi spiegato: "Una volta accertate le responsabilità chiunque sia stato sarà perseguito rigorosamente".
Storie già viste.
E' infatti già chiaro che chi ha sparato è inciampato, la pistola si è impennata, un piccione ha inavvertitamente tirato il grilletto,
il proiettile è rimbalzato su un meteorite e casualmente si è infilzato nel collo del ragazzo.
Attenzione adesso a questi parassiti dei mass media. Le notizie vere le leggerete solo sui siti non istituzionali.
"13:01  "Aadsda
Milano, protesta degli ultras del basket
Durante il primo quarto di gioco del derby lombardo di basket tra Armani Jeans Milano e Cimberio Varese, in corso al Datchforum di Assago, i tifosi della curva milanese hanno abbandonato il palazzetto in segno di protesta per l'uccisione del tifoso della Lazio. I tifosi della squadra varesina, che invece sono rimasti al loro posto, hanno indirizzato nei confronti dei poliziotti presenti il coro "Assassini, assassini".

11 novembre (mattina): notizia gravissima: ucciso un tifoso della Lazio all'autogrill durante scontri tra tifosi della Lazio e della Juventus. Le prime, sommarie informazioni, riferiscono che pare sia stato ucciso da un colpo di pistola dopo che la polizia è intervenuta e che aveva sparato in aria.
Grazie a Riccardo de Conciliis, modificate alcune imperfezioni nelle pagine della maglie della Roma. In particolare, sono state aggiunte le coccarde della Lega Calcio e delle competizioni europee. Grazie a Gabriele, invece, aggiunte le fotocolor di Roma/PSV e PSV/Roma del 1969/70.
Aggiornata la pagina 59 di memorabilia ed inserite nella stagione 1977/78 alcune foto a colori della Roma di allora.
Sempre Gabriele fa giustamente notare: "singolare che nel 1932 i bambini potevano andare a vedere gratis Roma – Ambrosiana e 75 anni dopo Roma – Siena e Roma – Cagliari...". Sulla sinistra, invece, una foto (vietata agli amati e alle briatorine) degli juventini a Roma nell'ultima giornata del campionato 1976/77, quando vinsero lo scudetto.
Roma/Ambrosiana Inter 2-0, 1931/32


11 novembre: toh, se non ricordo male i media li crocifissero. Non mi risulta che, ora, qualcuno dia la notizia:
CASO ZORO: NON VI FU ALCUN INSULTO RAZZISTA
08/11/2007 - di Nettuno Press; Fonte: www.nettunopress.it
Ieri la decisione del questore di Messina di annullare in maniera definitiva le diffide per i quattro ultras nerazzurri sui quali pendeva l’accusa di aver rivolto cori offensivi nei riguardi del difensore ivoriano.
In occasione di Inter-Cska Mosca di questa sera potranno tornare allo stadio i quattro ultras nerazzurri diffidati e denunciati” per “discriminazione razziale” per aver rivolto cori offensivi nei riguardi dell’allora difensore del Messina Mark Zoro. I fatti risalgono all’incontro tra i giallorossi e l’Inter disputato il 27 novembre 2005 allo stadio “San Filippo”. Diffidati per 5 anni (provvedimento poi ridotto a 3) il pm di Messina aveva formulato per due volte la richiesta d’archiviazione per assenza di prove. Ieri la decisione del questore di annullare in maniera definitiva le diffide per i quattro ultras nerazzurri.
E-mail: "Avevo intenzione domani di portare Guido e Ilaria (i nostri nipoti di 5 e 7 anni) alla partita. Con mio grande stupore ho letto sul sito della Roma che non si possono avere biglietti per il nostro settore, la Tevere Centrale, ma solo per curve e distinti. Pagando io Euro 880,00 di abbonamento attuale, perchè non posso usufruire dell'entrata gratuita per i bambini? O li devo mandare da soli in curva?? Peccato, rimarranno molto male, gli avevo già promesso di portarli...".
Inserita la pagina degli Avvelenati. Un bel ricordo del Barone sul sito Lungotevere.net. Aggiunte altre 10 foto di Inter/Roma Supercoppa 2006/07.
Inserita anche una pagina dedicata a adesivi e fanzine di Fila 38 Old Firm.
Dinamo Kiev/Roma: mi chiedono se conosco qualcuno che va a Kiev con prezzi accessibili. Chi ha notizie al riguardo mi scriva.
Roma/Cesna 1988/89: Pamela Prati in Curva Sud


10 novembre: inserite altre foto e un resoconto di Sporting/Roma.

Inter/Genoa 2007/08: il giudice sportivo "squalifica" la Curva Nord di San Siro che si sposta in Curva Sud, proprio sopra i tifosi ospiti.

Udinese/Torino 2007/08
L'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive "vieta" 
la trasferta ai tifosi del Torino. Infatti.
Con l'ennesima trasferta vietata ai tifosi del Napoli in quel di Palermo è ormai chiaro a tutti che l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive si comporta con le tifoserie organizzate esattamente nello stesso modo in cui si comportano le questure di tutta Italia applicando il DASPO.
Il DASPO, che dovrebbe essere una misura di prevenzione, viene applicato in modo punitivo (un esempio classico è l'obbligo di dover apporre tre firme anche se la propria squadra gioca in trasferta). L'Osservatorio, che dovrebbe prevenire, punisce le tifoserie che non si sono comportate bene. E' quindi evidente che il ruolo che doveva avere è stato travisato: un Chievo/Roma, ad esempio, non potrà mai essere una partita a rischio, anche se la domenica prima i tifosi della Roma hanno creato disordini. E' per questo che vanno tolti i poteri a questo strano organo di Polizia.
Se ne è accorto perfino il Presidente del Palermo Zamparini:
Zamparini: "Osservatorio? Inconcepibile"
[ mercoledì 7 novembre, 2007 ore: 15:56 ]
http://www.palermomania.com/read.php?id=1045&tipo=news
L’ennesimo intervento dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale, che in occasione della sfida tra Palermo e Napoli in programma sabato sera al "Berbera" ha vietato la trasferta ai tifosi partenopei per "una spiccata propensione alla illegalità dopo aver esaminato il comportamento tenuto in diverse circostanze dai supporters azzurri nel corso di questo avvio di stagione", non ha lasciato indifferente il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che ha manifestato la propria amarezza in merito a questo provvedimento restrittivo: "Il divieto? Non so più cosa dire, sono avvilito da italiano per questa situazione - ha sottolineato il numero uno del club di viale del Fante -. Sono decisioni inconcepibili, ma per me è l’idea politica dell’osservatorio che è inconcepibile. Quando i politici incompetenti mettono le mani fanno solo danni".
E-mail riferita a Empoli/Roma: "22 euro per lo stadio dell'Ikea.......va bè, ma non mi va di parlare nè del prezzo del biglietto nè della partita.......
parlo solo del comportamento delle F.d.O. se a Milano mi ero sentito dire che il mio stendardo "Tutto il resto è noia" non fosse inerente al calcio perchè "nel testo non è citata la parola Roma" (ho dovuto anche spiegare all'idiota che è una canzone perchè non la conosceva), che "era grande come uno striscione" e che "se togli un'asta chiudiamo un occhio e ti facciamo entrare", a Empoli il solerte capo delle giubbe blu ha snocciolato nell'ordine queste perle: "io non faccio entrare nè aste nè cinture nè accendini"......e ha fatto lasciare tutto in grandi bidoni gialli........ "come mi hai chiamato? a zì? ho sentito bene?" sbroccando ad un mio amico che lo aveva appellato così....... e "siamo tutti stanchi, è la nostra terza partita della settimana, non create problemi"........
NB i tifosi dell'empoli avevano tutti bandiere e stendardi, perchè questa discriminazione? e poi matarrese si chiede perchè gli stadi sono vuoti.......fanno di tutto per farci disamorare.....ma non ci riusciranno mai  ps dopo 7 anni in giro per l'Italia mi sono state requisite le storiche aste.....bastardi magra consolazione, sono finito su striscia lo striscione di militello a striscia la notizia......".
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo, ti scrivo abbastanza arrabbiato per dirti quello che mi è successo oggi. Sono andato a prendere un biglietto per Roma-Cagliari, non per me perchè sono abbonato, ma per mio padre alla tabaccheria Lottomatica a Piazza Verdi chiamata LUPIDI. Arrivato lì la sorpresa, mi dicono '' Il biglietto non te lo facciamo. noi in questa tabaccheria facciamo SOLO TRIBUNE!!!!, NIENTE PIù CURVE E DISTINTI'' Io rimango basito, chiedo spiegazioni e loro con tono sprezzante mi ribadiscono che non è un problema della stampante ma che sono loro che hanno deciso di non farle più, quasi che non si abbassassero a vendere curve e distinti (forse guadagnano troppo poco di prevendita?). Non ti dico lo stupore e il dispiacere di mio padre che si è sentito discriminato, lui che è stato abbonato per vent'anni(di cui 10 in curva) e che ha seguito tante volte la Roma in trasferta, solo perchè non ha chiesto una tribuna...
Non è finita qui, perchè il figlio del proprietario, che da anni mi vede venire qui per le partite di coppa a prendere i biglietti per tutti i miei amici abbonati ( talvolta anche 7-8 per volta) forse capisce che avrebbe perso un bel po' di clienti e allora se ne esce così ''Però per la prelazione delle gare di Coppa vendiamo tutti i settori'' io manco gli rispondo e esco incazzato nero.
Morale della favola. Mio padre ha un impegno così io devo prima andare a fotocopiare il suo documento e poi sono costretto a prendere il motorino e perdere molto tempo in cerca di un'altra lottomatica, dato che nel quartiere non ce ne sono altre.
Ora ti chiedo. E' legittimo che chi abbia la licenza di vendere i biglietti della Roma possa decidere di vendere solo quelli più costosi? Se tutti ragionassero allo stesso modo dove dovremmo andare per comprare curve e distinti? Neanche scrivo alla Roma perchè figurati se mi risponderebbero (chissà se tra l'altro ne è informata l'AS Roma di questa situazione) ma dovrei forse mandare una mail alla Codacons o a chi queste licenze le concede?
Non sarebbe più giusto che tale licenza nel mio quartiere fosse tolta a questi LUPIDI e data a un'altra tabaccheria che non fa queste discriminazioni? E come se in Farmacia si vendessero i farmaci più costosi e si rifiutassero di vendere l'Aspirina a un euro". Guarda, non credo sia possibile una cosa del genere. Segnala la cosa alla Lottomatica (l'indirizzo web lo trovi facilmente su google) in modo che possano "richiamare all'ordine" il rivenditore.
Altra e-mail: "Salve a tutti, volevamo segnalare la nascita di un nuovo sito dedicato ad una stella nascente del calcio italiano: ALESSIO CERCI
con piacere di salutare tutti gli appassionati di calcio. lo staff www.alessiocerci.com.
Andiamo avanti con una domanda che si pone Domenico in ordine a questa notizia:
TIFOSI: MENO DANNI - Nelle prime tredici giornate del campionato di calcio i treni delle Ferrovie dello Stato hanno trasportato 7.645 tifosi, il 72% in meno rispetto al 2006. Gli introiti sono calati del 44% (da 419.140 a 236.054 euro), mentre i danni subiti sono diminuiti del 99% (da 35.400 a 500 euro). Non sono stati più allestiti treni speciali né concesse agevolazioni diverse da quelle commerciali previste per tutti i clienti.
Domanda: ma se non fanno treni speciali e differenze sui biglietti, come hanno fatto a contare 7.645 tifosi rispetto ai "normali viaggiatori" (io avevo notizie di 7.646, uno zio 84 enne di un mio amico ha fatto reggio palermo in treno per palermo reggina, forse non lo hanno contato…)"
Risposta: i conteggi glieli fa l'Osservatorio Nazioanle sulle Manifestazioni Sportive!
Dove si può vedere la Roma a Malaga?
Poveri, ingenui, stranieri: "Buongiorno, sono francesi e presto verrò a Roma a vedere un incontro di AS ROMA contro UDINESE il 02/12/2007.
Gradirò sapere se è possibile comperare biglietti direttamente alla STADIO OLYMPICO il giorno dell'incontro?".
Un articolo di Marco Liguori molto interessante:
Contropiede alla Svizzera
Il nipote del presidente Fifa Blatter
Sta per mettere le mani sulla serie A
Marco Liguori
Il colosso svizzero Infront Sports & Media, presieduto dal figlio del presidente Fifa Joseph Blatter, sta per mettere le mani sulla serie A. Stando alla Gazzetta dello Sport, la società starebbe trattando un accordo con la Lega Calcio per produrre lo spettacolo del massimo campionato di calcio. Ma sull’operazione gravano alcuni elementi poco chiari. Liberomercato ha contattato martedì scorso la Infront Sports & Media per ottenere maggiori dettagli riguardo ai suoi azionisti, al suo management e ai principali dati economici, senza ottenere alcuna risposta. La celebre riservatezza svizzera ha lasciato sul sito www.infrontsports.com solo alcune sommarie informazioni sui sei membri del consiglio di amministrazione. Presidente e ceo del gruppo è Philip Blatter, nipote del numero uno del calcio mondiale: è stato eletto alla vicepresidenza nel dicembre 2005 ed è diventato ceo nella seconda metà del 2006. Tra il giugno e il luglio dello stesso anno si svolsero i mondiali di calcio in Germania: Infront ne ha curato la produzione televisiva, rivendendo i diritti di trasmissione a un vasto numero di televisioni (tra cui 165 pay tv) e radio. La società è presente, oltre in Svizzera, anche in Austria, Cina, Norvegia, Finlandia, Singapore e Svezia: ha come clienti principali la Bundesliga (lega calcio tedesca) e le federazioni internazionali di sci e hockey. Il gruppo ha ottenuto anche la gestione dei diritti per il mondiale 2010 in Sud Africa: su esso grava però l’ombra del conflitto d’interessi in riferimento alla famiglia Blatter.
Nell’ottobre 2006 la svizzera Infront ha acquisito dall’olandese Media Partners International l’italiana Media Partners. Quest’ultima è stata ridenominata in Infront Italy, controllata a sua volta da Infront Italy Holding, e ha una consociata in Lussemburgo. Ne sono amministratori gli stessi di Media Partners: il presidente Marco Bogarelli e i consiglieri Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli. L’ultimo bilancio disponibile chiuso al 31 agosto 2006 riporta un utile di poco più di 13mila euro. La società vantava debiti verso fornitori per 33,38 milioni (in gran parte diritti incassati in anticipo) e crediti verso clienti per 31,83 milioni: di questi, 21,46 milioni sono con Telecom Italia, con cui Media Partners ha "sottoscritto un contratto avente come oggetto – si legge nella nota integrativa al bilancio 2005/06 - la vendita dei diritti di trasmissione di partite del campionato di calcio di serie A su determinate piattaforme distributive". Infront Italy ha venduto il 24 ottobre scorso a Rcs Digital (controllata da Rcs quotidiani, editore di Gasport e Corriere della Sera) i diritti audiovideo on line della serie A e della premiere League fino al 2010".
Ancora e-mail (in questi giorni ho avuto poco tempo...):
"volevo segnalare un episodio successo al derby.
sono abbonato distinti lato monte mario ingresso 16b, entrando nel sttore ho trovato le scalinate di accesso completamente bagnate, pensavo fosse dovuto alla pioggia dei giorni precedenti, salendo ho scoperto che, purtroppo, era dovuto alla completa rottura dei bagni.
entrando ho visto, e non è la prima volta, che  erano completamente tappati ed inutilizzabili.
c'era liquame che usciva dai bagni e una situazione da vergogna totale.
il CONI sa di questa situazione?boh
purtroppo non avevo la macchina fotografica altrimenti sarebbe stato un bellissimo spot da inviare all'uefa per la finale champions del 2009.
un saluto fabrizio forza roma".


9 novembre: inserite alcune foto di Sporting/Roma.

8 novembre: in costruzione la pagina di Sporting/Roma.

7 novembre: rinserite altre foto di Empoli/Roma, inserito un filmato (lungo) su Milan/Roma.
Dopo di che, una e-mail: "Ciao Lorenzo, sono il Laziale dell altra volta..Questa volta è stato raggiunto quasi il massimo livello di esasperazione di Noi tifosi(che oltre ai brutti risultati ce se mette lo stadio..). Iniziamo con lo show..Ti ricordi quel ragazzo della roma quell email che ha scritto(sta nei vecchi aggiornamenti)dove parlava di andare allo stadio senza i propri colori sociali?(non per moda, non per casualismo ecc..) ma solamente per evitare 300 controlli. Sabato superando i tornelli (come di consueto passo in mezzo le guardie tranquillamente..non avevo nessun colore sociale addosso!) e visto che non avevo fretta me so messo a vedere la gente che veniva fermata e no..ora ho la prova! Se hai addosso qualcosa della Lazio, una bandiera, un cappello o qualsiasi cosa prima metal detector, poi vieni perquisito dappertutto! Mentre se sei vestito normalmente ti lasciano passare tranquillamente(in tasca o nei jeans potrei avere qualsiasi cosa..!) Andiamo avanti..spettacolare vedere i steward girarsi verso l alto, mani a coprire la bocca e cantare contro lotito..ahahahah. Finisce la partita, scendo le scale della Nord, tutto tranquillo..vedo una grande folla formarsi..I CANCELLI SONO CHIUSI! Questa volta sono TUTTI COMPLETAMENTE CHIUSI CON LUCCHETTI E CATENE! è VERGOGNOSO! In mezzo molte signore, anziani e bambini..per fortuna non si è
formata una calca stile heysel. Molta gente ha iniziato a scavalcare..ma daje e ridaje alla fine la rabbia è esplosa e i cancelli so stati caricati per
bene e rotti! Il tutto con le guardie che guardavano immobili!! Io dico a tutti Noi Laziali e Voi Romanisti..stamo attenti che questi ce vojono incastrà
e toglierci dalle Curve!! Lorè tu sai chi è che apre e chiude i cancelli dello stadio?? Un responsabile, un qualcuno ce dovrà pure sta!! Un saluto, il tuo fedele lettore...Laziale". Mah, c'è da rimanere perplessi leggendo queste cose!
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo, mi chiamo Tommaso ho 28 anni sono abbonato dall'89/90...rispetto agli Altri ho fatto il percorso inverso:ho iniziato con l'abbonamento in t. Tevere insieme a mio padre per poi trasferirmi definitivamente nel campionato 1997/98 nella Nostra Amata Curva Sud 1973.(parte bassa o meglio ex parte bassa perchè ,con i nuovi decreti inutili ci hanno rubato una decina di file)
Ho un fratello, ha 20 anni, "malato" anche lui per questi splendidi Colori...essendo più piccolo ma dotato di buona memoria, ieri più che stupito mi ha commosso(la seconda volta in pochi giorni, lui sa perchè) con questo splendido sms:
"Barone, vola in cielo a fare compagnia al Tuo Capitano e al Tuo Presidente e ricordate insieme le emozioni che erano capaci di trasmetterVi i Ragazzi della Sud... Noi...da quaggiù, non dimenticheremo mai quelle sensazioni che Voi ci regalavate ogni maledetta domenica di quei fantastici anni '80... Onore a Chi ci ha lasciato con la Roma ne cuore!!!" Matteo".
Altra e-mail: "Ciao Lorè, dai una occhiata qui: http://www.youtube.com/watch?v=b1_HtmxhW6Q è un video che ho trovato su un vecchio telefono (il telefono era finito in acqua e pensavo fosse inutilizzabile, il video era sulla scheda di memoria che si è miracolosamente salvata). E' di Fiorentina Roma 04/05, chi c'era se lo ricorderà. Ci furono scontri all'uscita, con lancio di lacrimogeni diciamo non proprio conformi allo standard legale.
Il fattaccio avviene intorno al 16° secondo, sulla destra, La qualità è quella che è essendo stato registrato il tutto col cell. Un saluto. Pluto06".
Toh, le avide sanguisughe che hanno distrutto il calcio si stanno accorgendo che c'è qualcosa che non va:
"KUALA LUMPUR (6 novembre) - L'ultimo turno dei principali campionati nazionali di calcio in Europa ha contribuito a confermare le perplessità del mondo del pallone sulle attuali regole di utilizzo di giocatori stranieri. Il presidente Fifa Sepp Blatter, attualmente in Malesia, ha annunciato che a breve verranno presi nuovi provvedimenti, in armonia con l'Unione europea, per limitare il numero di stranieri nei principali club europei. «L'Unione europea attualmente non prevede norme specifiche nella sua costituzione, ma per la prima volta lo sport verrà preso in considerazione quando verranno attuate delle modifiche a dicembre - ha dichiarato Blatter - Ci sono una serie di progetti in cantiere per tamponare questo flusso incontrollato di giocatori stranieri nei vari campionati».
La Fifa mira a raggiungere una compromesso per cui il tetto massimo di giocatori stranieri nell'undici di partenza non vada oltre le 5 presenze.
«L'altra sera ero in Italia - ha aggiunto Blatter - e ho assistito alla partita Juventus-Inter. Mentre nell'Inter c'erano solo tre giocatori europei, di cui nessuno italiano, nella Juventus erano schierati sei giocatori italiani» (in realtà erano otto Buffon, Legrottaglie, Nocerino, Palladino, Chiellini, Molinaro, Cristiano Zanetti e Del Piero ndr). Le dichiarazioni di Blatter vanno ad aggiungersi al coro di proteste sollevate recentemente sullo stato della Premiership da Ferguson e Cruijff, quest'ultimo il più duro sulla vicenda: «Grazie a leggi ridicole, l'Arsenal gioca spesso con 11 stranieri e ragazzi come Fabregas e Pique sono allontanati dalle loro famiglie con contratti milionari. L'Uefa dovrebbe imporre alle squadre di giocare con almeno sei elementi indigeni».

Champions League 2007/08
Stella Rossa/Bayern Munchen


6 novembre (pomeriggio): la giornata non può che proseguire nel ricordo del Barone, l'allenatore più grande che la Roma abbia mai avuto. Qui di seguito, grazie ad Andrea (classe '62), una foto inedita del Barone in trionfo a Genoa/Roma dello scudetto. Altre foto del Barone nella pagina già a lui dedicata da diversi anni. Iniziata la pagina 3 di Roma/Lazio.



6 novembre: prima di tutto un doveroso ricordo:
GRAZIEBARONE
Genoa/Roma 1-1, 1982/83
"Te ne sei andato anche tu barone, un altro pezzo di una Roma che non c'è più se ne va, si spegne, ci lascia.
Caro Barone tu hai significato per molti di noi una rinascita storica, ci hai regalato quello che nessuno ci aveva mai dato, ci hai fatto ridere, piangere, sperare, esultare e noi, i tuoi tifosi non ti dimenticheremo mai! Ora te ne vai con la tua calma, con il tuo self control, come diceva Oronzo Canà, e ti unirai agli immortali di questa città, ad Ago, al presidente Dino Viola, a Luisa, a Paolo e perchè no, anche a Cesare ed ad Augusto, perchè anche se in ere diverse
e in contesti diversi tu hai reso questa città la più forte, invincibile!
Il mio unico rammarico (ho 23 anni)è non averti conosciuto durante gli anni migliori, ma stai sicuro che nenach'io potrò mai dimenticarti! Matteo"
Riguardo Empoli/Roma (inseriti altri resoconti e fotografie), in molti vi siete lamentati del comportamento delle forze dell'ordine. Non dimenticate che il Questore di Firenze (con competenza su Empoli) è il Dott. Francesco Tagliente, ex capo dell'ineffabile Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e questo spiega tutto.
Ecco qui una notizia... modello inglese... da far sapere all'Amato ministro: i giocatori del Reading, per sdebitarsi dei risultati disastrosi della squadra, pagano una parte della trasferta ai loro tifosi: http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/teams/r/reading/7078716.stm
Sempre il modello inglese, qualche tempo fa (grazie a Stefano per le segnalazioni): il presidente del Sunderland paga il taxi (8000 sterline, 12mila euro circa) a 80 tifosi della sua squadra che erano stati fatti scendere dall'aereo dopo la trasferta di Cardiff per essere - dicono - ubriachi. Il presidente del Sunderland, che viaggiava sullo stesso aereo, riteneva invece che fossero semplicemente festosi e allegri e per questo ha sostenuto le spese per il dispendioso rientro a casa: http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/england/wear/6517635.stm
Due rare fotografie inviatemi da Franchino su Napoli/Roma 1983/84, in costanza di gemellaggio:
Poi una e-mail: "sono Gianluca devo raccontarti un fatto ke x me ha dell'incredibile. 31-10-07 derby roma-lazio decido di prendere il biglietto x i distinti sud perche avendo un taglio sotto al piede e dovendo stare con le stampelle temevo ke l'esultanza in curva sud poteva avrebbe potuto peggiorare la situazione...vabbe' veniamo al dunque passo i tornelli e arrivo ai controlli: mi aprono lo zaino(tutto ok) poi arriva un altra guardia e mi fa: "queste non entrano(riferendosi alle stampelle)"e io: "nn posso poggiare in piede mi servono!!!!..e poi perche nn dovrebbero entra???"lui:"perche potresti far male a qualcuno con queste"...alla fin c'ho dovuto litiga con un mio amico e so riuscito a farle entrare....ma io dico: ti pare normale ke un ragazzo con le stampelle deve lasciare a loro le stampelle e poi riprenderle a fine partita???...ma stiamo scherzando???!!!...".
Per finire, apprendiamo che oltre ai 18.000 abbonati, solo altri 7 o 8 lazieli assisteranno a Lazio/Werder Bremen:


5 novembre (pomeriggio): inserite le foto di Empoli/Roma e alcuni resoconti che fanno ben capire quale sia la situazione per i tifosi che vanno allo stadio.
"ciao lorenzo, volevo segnalare un episodio successo al derby. sono abbonato distinti lato monte mario ingresso 16b, entrando nel sttore ho trovato le scalinate di accesso completamente bagnate, pensavo fosse dovuto alla pioggia dei giorni precedenti, salendo ho scoperto che, purtroppo, era dovuto alla completa rottura dei bagni. entrando ho visto, e non è la prima volta, che  erano completamente tappati ed inutilizzabili.
c'era liquame che usciva dai bagni e una situazione da vergogna totale. il CONI sa di questa situazione?boh purtroppo non avevo la macchina fotografica altrimenti sarebbe stato un bellissimo spot da inviare all'uefa per la finale champions del 2009. un saluto fabrizio".
Un pensiero di Cristiano Lucarelli,  tratto da un articolo di Fulvio Bianchi (La Repubblica): "Obbligatorio, da quest'anno, pagare i biglietti del treno e dello stadio. Obbligatorio superare i tornelli e non cercare di sfasciarli. I tifosi prima o poi lo capiranno: la via della legalità passa dal buon senso e dal pugno duro. C'è una minoranza di violenti che prima o poi dovrà rassegnarsi. Sul tema ultrà, è intervenuto anche Cristiano Lucarelli, ex Livorno, ora ricco emigrante in Ucraina. "Il problema - ha detto a Sportweek della Gazzetta - sono le tifoserie che hanno preso l'abitudine di andare in giro con i coltelli. Credo che gli ultrà dovrebbero accordarsi per mantenere gli scontri entro i limiti della lealtà". Lucarelli quindi non fa un dramma per una rissa a calci e
pugni? "Se uno se la cerca, e trova dall'altra parte chi ci sta, una sana scazzottata allo stadio è folcloristica". Lucarelli è coraggioso, e uomo di sinistra. Ma la sua tesi ci sembra discutibile: da "una sana scazzottata", infatti potrebbe nascere di peggio. Meglio un sano sfottò". Già, peccato che abbiano vietato pure quello.


5 novembre: inserita la pagina 2 di Roma/Lazio.
Qui sotto, un locale di Praga decisamente giallorosso. Le info sono qui.


4 novembre: in costruzione la pagina di Empoli/Roma.
Qualche e-mail ricevuta in questi giorni e che non avevo potuto pubblicare: "Ciao Lorenzo, dopo aver vinto er derby,è il momento de affossalli e pijalli ancora de più per culo sperando vadano in serie b! Pagina 13 del corriere di oggi,in basso a destra c'è la pubblicità "la mia lazie" (chiedono di mandare foto per fare un libro sulla lazie) ecco perchè non pubblichi sul sito sta email dove mandare anche noi le nostre foto sulla loro storia? gli intasiamo la posta hihihihihihihihihihi L'indirizzo è: mktcomm@sslazio.it Spero sia un idea che ti piaccia,Ciao Lorenzo! e Forza Roma. Davide".
Matteo mi segnala questo episodio post-derby: "Ciao Lorenzo, ti scrivo per segnalarti l'ennesimo sopruso da parte delle forze del disordine nei nostri confronti. Ieri al termine del derby io ed un mio amico stavamo tornando alla macchina, passiamo quindi per l'obelisco che come sai è sempre pieno di guardie. Io ed il mio amico (al cellulare) stavamo aspettando al semaforo che scattasse il verde per i pedoni per attraversare la strada. Allora si avvicinano 5-6  celerini e ci dicono, con modi non molto delicati, di andarcene e io gli rispondo che stavamo aspettando che il semaforo diventasse verde. A questo
punto, dal nulla i 4 ultras in divisa accerchiano il mio amico, gi strappano il cellulare dalle mani e glielo spengono, gli levano il cappello dalla
testa, gli danno due spallate e due pizze in faccia davanti a me. I cellerini cominciarono allora a dire al mio amico che la madre era una puttana il padre era frocio e che lui era una merda e un coglione. Al primo tentativo di aprire bocca i cellerini ci interrompono dicendoci di starci zitti se non volevamo essre buttati al tevere. Chiedono i documenti al mio amico e lui glieli da a quel punto la guardia lo guarda e esclama che era sempre piu una merda e proprio davanti ai suoi occhi  glielo strappa. Ce ne siamo dovuti andare senza ricevere spiegazioni.Che amarezza Un saluto". Beh, naturalmente queste cose debbono essere denunziate, visto che mi stai parlando di un reato...
Altra e-mail: "Ciao Lorenzo, la presente solo per segnalarti che dopo 10 anni di onorata carriera in Sud esclusivamente nei derby, mercoledì scorso la "B" non e' potuta entrare  all' interno dello stadio. Ci e' stato detto che serviva un fax. …anche per una "B".
CI HANNO IMPEDITO DI MOSTRARE LA B. MA NON CI HANNO IMPEDITO DI CANTARGLIELO SONORAMENTE.
SERIE B SERIE B SERIE B SERIE B !
VINCERA' LA ROMA VINCERA',
E LA LAZIO IN B PRESTO TORNERA'
P.S. Grazie a Fra che ha atteso oltre la fine della gara per farsela restituire".

Altra e-mail sacrosanta: "Grazie Roma a palla per 10' dopo il derby è una rottura di palle immensa messa a posta per non farci prendere per il culo i laziali....prepariamo una petizione per ASROMACALCIOSPA affinchè evitino in futuro?". Si potrà anche fare una petizione, ma adesso gli individui che governano il calcio (e i loro accoliti che il calcio lo raccontano dalle colonne dei giornali) hanno scoperto il fair play e vogliono obbligare i tifosi ad essere sportivi. Prima della Champions League ci fanno due palle così con mezz'ora di messaggi su quello che non si deve fare e sull'accogliere con un applauso la squadra avversaria, che sia il Liverpool o il Basilea. Vogliono distruggere il tifoso vecchio stampo cancellando persino la rivalità. Per ora la Curva Sud resiste, continuando a tenere, per quel che si può, i vecchi comportamenti ma contro il potere è più facile finire dentro un pub che averla vinta.


1° novembre: on line le foto di Roma/Lazio. Come detto, non potrò fare aggiornamenti fino a domenica sera. Abbiate pazienza.
"ciao lorenzo, ho appena scoperto con orrore che non posso acquistare un biglietto del settore ospiti per empoli essendo io non di roma e nemmeno della provincia... purtroppo sto in toscana. dunque vorrei lanciare un appello tramite il tuo sito affinchè qualche anima pia me lo acquisti (ovviamente provvederei ad inviare via fax la fotocopia di un documento). nel caso, chiunque fosse disposto a farmi sto piacere può contattarmi via email all'indirizzo eurofootball@libero.it. non mi va di comprare il biglietto di un altro settore col rischio di finire in mezzo agli empolesi o cmq di doveri discutere colle fdo e magari perdermi mezza partita. non so se il questore di empoli è quello di firenze (visto che empoli - per ora - non fa provincia), ma se è come lui...
grazie e ciao
filippo ps: lazie sempre merda".

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