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Se volete avere notizie su locali, concerti e musica a Roma |
" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) "Non per guadagnar ma per amor del gioco" QUELLI CHE SIAMO * LA GIUSTA DISTANZA * NON DORMO |
Radio Città Aperta 88.90 FM tutte le maledette domeniche dalle 19 alle 21 |
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nella stagione di Serie A 2008/09... teniamo il conto!
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A volte anche verso le 15.00. Il sabato non ci sono regole. Dopo le partite, le foto vengono inserite dopo circa due ore, salvo imprevisti.
LA BUFALA DI ROMA/NAPOLI DEL 31.08.2008 LA MONTATURA DEI MEDIA DI REGIME SVELATA DA RAINEWS24 http://www.youtube.com/watch?v=LUItACXfyT4 http://www.youtube.com/watch?v=B1H56gmTX00&feature=related |
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2008/09 Ipswich Town/Blackpool |
1967/68 Manchester City/Tottenham Hotspur |
1963 West Ham United/Manchester City |
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Etxeberria,
un anno gratis per ringraziare il suo club
http://www.lastampa.it/search/articolo.asp?IDarticolo=1901523&sezione=Sport
ciao
andrea forza toro".
Altra
e-mail di Luca: "Un po’ di inghilterra:
bellissima questa versione di “oh when the saints go marchin’ in” dei tifosi
del tottenham. Prima lentissima, poi veloce, poi con botta e risposta.
La cosa splendida è che è tutto mostruosamente spontaneo
ma possente come pochi. E se la Sud facesse “la curva sud te lo grida
in coro” così? http://www.youtube.com/watch?v=IuMbrQ5oxJ8&feature=related".
Comunicato
tifosi del Pisa:
"I
gruppi della Curva Nord Maurizio Alberti comunicano che sabato 8 novembre
nella partita casalinga Pisa-Ascoli effettueranno 45 minuti di sciopero
del tifo per protestare contro le nuove recenti restrizioni del Casms e
i vari divieti emanati sulle trasferte. A Spezia lo scorso anno e a Livorno
e Bari quest'anno ci hanno vietato la trasferta, stessa sorte tocca agli
ascolani sabato a Pisa. Addirittura a questa partita potranno assistere
soltanto i residenti a Pisa e provincia.
Così
anche a numerosi tifosi neroazzurri non residenti sarà negato l'accesso
allo stadio. Lo stadio sarà negato anche alle nostre tifoserie gemellate
che come spesso è accaduto erano pronti a venirci a trovare. E sarà
vietato anche a quei ragazzi senegalesi senza residenza che ogni domenica
sono presenti in curva nord.
Il
calcio, come lo pensiamo noi, è passione, aggregazione, rivalità,
campanilismo, colore, trasferte, ma tutto questo, un pezzo alla volta,
ce lo stanno levando. Che rabbia vedere l'Arena Garibaldi, già privata
degli striscioni e dei tamburi, col proprio settore ospiti tristemente
vuoto!
"Ma
é questo il calcio che volete?": la frase era scritta su un nostro
striscione esposto nella partita Cittadella-Pisa, nell'ultima giornata
prima dell'entrata in vigore del Decreto Amato. A 1 anno e mezzo di distanza
da quello striscione pensate a cosa siamo arrivati: prima gli stadi sono
stati svuotati da tutti gli strumenti per fare tifo e spogliati del loro
abituale colore; poi sono arrivati i continui divieti per le trasferte;
e adesso l'ultima trovata che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo campionato:
la TESSERA DEL TIFOSO! Non è ancora molto chiaro cosa realmente
comporterà questa tessera e Maroni ha provato a spiegarlo, senza
farsi molto intendere. A quanto sembra, secondo le parole del "pregiudicato"
Ministro, questa tessera sostituirà i biglietti almeno per le partite
in trasferta; per le partite casalinghe invece non è chiaro come
vogliano procedere. La tessera, dice, non sarà concessa a chi ha
commesso qualche "reato" o ha avuto un Daspo negli ultimi 5 anni. Se pensiamo
alla situazione a Pisa dove solo negli ultimi 2 anni sono stati addirittura
considerati "reato" e puniti col Daspo il lancio di cartaigienica, l'esibizione
di striscioni d'incitamento alla squadra e di richiesta di giustizia per
Gabriele Sandri, l'aver suonato il tamburo e sventolato bandierine argentine
con l'effigie del "Che", è facile dedurre che se entrerà
davvero in vigore questa tessera, con tale regolamento, "lo zoccolo duro"
del tifo neroazzurro subirà un colpo durissimo, difficile prevedere
ora di quali proporzioni. Saranno ben poche le persone del tifo organizzato
che potranno accedere alle trasferte, e ribadiamo anche che in casa non
sappiamo ancora se potranno entrare i soli possessori della tessera. E'
palese quanto sia anticostituzionale questo provvedimento, perché
una persona che ha già scontato il Daspo, e quindi la sua "punizione",
dovrebbe godere degli stessi diritti degli altri. E' chiaro perciò
l'intento di segare a priori il movimento ultras e quindi il tifo organizzato.
Per
questi motivi, pur capendo l'importanza della partita, abbiamo deciso di
fare questi 45 minuti di silenzio. Alla fine della protesta, nel secondo
tempo, l'Arena dovrà essere la solita "bolgia" dovrà colorarsi
di sciarpe e bandierine. Bisogna far vedere a tutti chiaramente la differenza
fra uno stadio senza tifo (come lo vogliono loro) e uno stadio che canta,
urla, balla e avvolge la sua squadra con il consueto calore che da anni
ci contraddistingue.
Poi:
"Ciao
Lorenzo, sono venuto a conoscenza che un tifoso del Bayer è stato
diffidato in quanto ha acceso un fumogeno o una torcia. Ora mi chiedo se
il daspo sia valido visto che in Germania questo reato se non erro non
esiste. Inoltre mi chiedo, ma in Geramnia esiste la diffida con le stesse
modalità italaine? Non mi ricordo bene ma da qualche parte mi sembra
di aver sentito che molte persone scontano la pena con un tot di ore di
servizio di volontariato..una cosa simile. Un saluto".
Sicuramente il Questore fiorentino poteva emettere il Daspo. Che sia valido
anche in Germania ho seri dubbi: non mi risulta che la legge italiana possa
valere in Germania. Semmai deve essere una qualche Questura tedesca a prendere
provvedimenti, ma anche su questo ho seri dubbi, visto che il reato è
stato commesso in Italia. Che poi ai giornalisti piaccia dire che quel
tifoso non potrà vedere partite di calcio in Germania dipende solo
dal fatto che molto spesso i giornalisti non conoscono la legge.
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Deserto del Sahara, 2008 |
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Forse neanche loro si conoscono. Quelli del Napoli sono ora turbati. Sono onesti fino al fanatismo. Integralisti. Si sono liberati dei tifosi di professione, quelli che lucravano sulla più dolciastra retorica. Hanno tenuto fuori partiti e clan per molto tempo, poi? L’inchiesta di Pianura fa scoprire che per alcuni la violenza era diventata una professione. Dagli stadi alle strade, dall’odio verso i tifosi avversari all’eccessiva familiarità con i politici che gestivano la rivolta. Sono diventati, leggendo le carte giudiziarie, una legione straniera da ingaggiare e mettere in campo quando c’è da montare una guerriglia. Ricordo le espressioni avvilite dei vecchi capi Ultras. Hanno censurato chi si è lasciato reclutare per difendere oscuri interessi. Vogliono tornare all’antico. Niente legami con la società, mai biglietti né favori, l’emozione di cucire una bandiera in sartoria, un orgoglio municipalistico per la squadra della città, qualche rissa di troppo. Dicono di essere nati così e di voler tornare all’antico furore. Ad uno stile. Lo spero. Spero intanto che un giorno si dica che il Napoli ha subìto una ingiustizia. Chiudere le curve è un assurdo giuridico. Condanna ad una pena chi non ha commesso nulla. Strappa il posto comprato in anticipo anche all’abbonato che il 31 dicembre era al mare. Assurdo. Assurdo come scoprire che sono stati falsati i rapporti e che il giudice Tosel è stato indotto a sbagliare. Nessuno paga. Nessuno perde la poltrona. Nessuno perde la tessera per la tribuna d’onore. Il Daspo vale per gli Ultras, mai per chi legittima una farsa. La Procura di Napoli ha spiegato che sono state diffuse troppe menzogne su quel 31 agosto. Non chiarire, non chiedere scusa, non riaprire le curve del San Paolo equivale a mentire ancora. Spero che gli Ultras siano davvero quelli che sono andato a cercare, a conoscere, ad ascoltare. Povero calcio in Italia se la verità la raccontano solo gli Ultras. |
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Nun
dite pover'uomo a chi more ammazzato:
perché
si ha fatto era danno l'ha pagato.
Quanno arivava la giustizia sur posto, gnisuno sapeva gnente, gnisuno aveva visto gnente, Nemmeno quelli che avevano aiutato l'assassino a fugge, e che magari j'avevano dato ricetto a casa. Guasi sempre er padre, er fratello, er fijo, o er zio der morot, se faceveno giustizia da loro ammazzanno, lì pe' lì, quello che aveva ammazzato, e tutto finiva pe' la mejo. Nun s'ammazzava mai antro che pe' gelosia de donne, per odio e pe' vennetta, per una parola mar capita, per un gnente. Ma nun c'era caso che s'ammazzava mai quarcuno pe' ruballo. Li ladri ereno perseguitati e mar visti puro da li popolani. De notte, a qualunque ora, potevio annà in giro pe' li vicoli più anniscosti de li Monti e de Trastevere, portanno addosso tutto l'oro del monno, che gnisuno ve diceva gnente.
Gira
la rota, gira
la
rota der calesse.
'sta
cosa nun po' esse,
l'avemo
da cantà.
(G.G. Belli, 5 dicembre 1832) Da cristiano! Si moro e po' rinasco, pregh'Iddio d'arinasce a Roma mia. Vamm'a cercà un paese foravia dove se vòti com'a Roma er fiasco! Vamm'a
cercà per monno 'st'aricasco
L'hai
visto a San Giovanni Decollato
L'hai
visto co' che pompa e co' che onore
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http://www.youtube.com/watch?v=ck3TcvLfdV0 |
http://www.youtube.com/watch?v=-HbozFG8NCg |
nazionalsocialiste nelle città delle partite di calcio "Così incendieremo i Mondiali" il tifo nazi si raduna a Braunau I capi nella città di Hitler: "I nemici, polizia e islamici" BRANAU (AUSTRIA) - USCIAMO (usciamo? n.d.L.) alla chetichella, un po' soldati un po' carbonari, ognuno con la sua dose di violenza iniettata negli occhi. "Un-due! Un-due!" ripete una voce rotta. L'accento è inconfondibilmente veneto, il ritmo, quello ossessivo della marcia militare. Uno skin inglese, un pezzo di omone rossiccio, di quella marcia riproduce alcuni passi. Va in automatico. Gli fanno segno di fermarsi, a lui e anche all'italiano, un tipo magro magro col cranio completamente glabro e un'aquila tatuata sul collo. Nessuno deve disattendere la consegna di non dare nell'occhio. Non ora che siamo (siamo? n.d.L.) di nuovo all'aria aperta, non più protetti dalla normalità di un capannone dove si lavora il legno (la zona ne è piena). Braunau, la Predappio nazista, è ancora circondata dalla neve. Siamo (siamo? n.d.L.) venuti qui da tutta Europa, nella città di Hitler. Per siglare un patto nazifascista per i Mondiali di calcio. Un cartello che riunisce tutte le più accese tifoserie xenofobe del vecchio continente. Il piano d'azione per incendiare Germania 2006. L'agenda di questa riunione, segretissima (e certo! L'utilizzo della prima persona plurale sinora fatto lascia quindi intendere che questi fanno una riunione segretissima e poi invitano un giornalista di Repubblica!!!! Fantastico!!!! Ma ammettiamo che i nazisti non lo sapessero e che il buon Berizzi - pugliese - sia giunto nella città natale di Hitler (proprio il posto più discreto per una riunione del genere) accompagnato da uno dei dieci italiani - lo dirà poi - giunti in loco. Quattro erano - e te pareva - di Roma, naturalmente equamente divisi tra Roma e Lazio. Altri venivano da Verona, Trieste, Ascoli. Ammettiamo che fossero stati uno per città. Uno che da Ascoli, da solo, va a Branau. Ma ammettiamo che possa essere vero. Siamo a 7 italiani. 8 con lui. Ebbene, con chi è andato a Branau questo sconosciuto?????? Con uno dei due che rimangono? E dopo che i nazi hanno visto l'articolo su Repubblica, che fanno? Sgozzano la persona con cui si è accompagnata e che ha mandato all'aria il piano segretissimo? n.d.L.), di teppisti da stadio cresciuti nel culto del Fuhrer prevede il raggiungimento di un obiettivo preciso: sovvertire con mirate azioni d'attacco ogni regola di convivenza civile durante i Mondiali. Fare casino nel nome di Hitler e dell'odio razziale verso i popoli del Sud del mondo. Di quelli islamici, Turchia in testa. "Feinde zu vernichten", nemici da distruggere. E contro la polizia, certo. Fare la guerra. Altro che condanne immediate a chi allo stadio saluterà col braccio teso (lo prevedono le norme antiviolenza decise dalle autorità tedesche). Il documento sottoscritto in questa placida cittadina al confine tra Austria e Germania è una lista della spesa che mette i brividi. Assalti premeditati contro le forze dell'ordine. Agguati ai tifosi "nemici". Parate nazifasciste. Sfoggio di bandiere con croci uncinate e celtiche (le stesse che campeggiano sugli indumenti indossati da chi ha preso parte all'assemblea), svastiche rivisitate per cercare di dribblare l'apologia, simboli delle SS, fasci littori. Cori inneggianti all'olocausto e altro repertorio canoro. Come il sibilo inventato
da certe curve inglesi e olandesi per riprodurre il suono delle camere
a gas. Per chi ancora ignorasse l'esistenza di questo sibilo, c'è
qui apposta un hooligan del Feyenoord. I capelli platino con la sfumatura
altissima. Gli anfibi viola. Una cicatrice che gli attraversa la fronte.
Sta seduto su una panca di legno accanto a un tornio. Quando arriva il
momento, incalzato da un amico, emette un interminabile "sssssssssssssssssssssssss".
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UNA MONTATURA L'assalto al treno per Roma? Una montatura, una bolla mediatica, un'esagerazione giornalistica. E' quanto è emerso da un reportage di Rai News 24, andato in onda sul canale satellitare della Rai. Il giornalista Enzo Cappucci ha raccolto le testimonianza di un sindacalista della Polizia, Tommaso Delli Paoli, del giudice Antonello Ardituro e del giornalista austriaco Jacob Rosenberg, che si trovava a bordo del treno e che ha smentito categoricamente che i vagoni siano stati devastati. Antonio Petrazzuolo, dir. di "Napoli Magazine", ha intervistato Enzo Cappucci, il collega di Rai News 24 che ha realizzato l'inchiesta, per approfondire l'argomento. Com'e' nata l'idea di approffondire il post Roma-Napoli con un reportage? "L'idea e' nata dopo aver letto un trafiletto su un quotidiano, in cui la magistratura inquirente adombrava l'ipotesi che i danni recati al treno dai tifosi non fossero dell'entità descritta da Trenitalia. Ci siamo incuriositi e abbiamo deciso di andare più a fondo. Per questo ci siamo collegati su internet e, a tal proposito, "Napoli Magazine" ci ha dato molte indicazioni interessanti. In seguito abbiamo rintracciato dei nomi e degli indirizzi, che ci hanno portato a raccogliere alcune testimonianze significative. E' chiaro che tutta questa vicenda e' sotto inchiesta. Sarà la Magistratura a dirci se le cose stanno come abbiamo potuto apprendere dalle testimonianze raccolte. Siamo stati anche a Vienna, per parlare con due colleghi della rivista Ballesterer che erano quel giorno sul treno, e proprio lì abbiamo appreso che i fatti erano andati in maniera diversa. Alcune fonti istituzionali infine ci hanno dato delle conferme e così è nata l'inchiesta". Nel
servizio il sindacalista della Polizia, Tommaso Delli Paoli, e il collega
austriaco Jacob Rosenberg sono stati molto chiari...
Com'è
possibile che la stampa nazionale, sulla base di un comunicato emesso da
Trenitalia, abbia condannato subito l'accaduto in una maniera così
severa? Sono stati definiti *** persone munite dei biglietti per viaggiare
sul treno ed assistere alla partita Roma-Napoli. E' un attacco alla città
di Napoli? Anche perchè la notizia è stata gonfiata di molto,
stando alle testimonianze raccolte...
La
cosa che dispiace di più è che siano state abbinate frasi
come "ecco i teppisti" alle immagini, riproposte all'infinito, dell'arrivo
dei tifosi partenopei alla stazione di Roma, dove si vedevano gruppi di
persone che correvano perchè avevano già perso la visione
del primo tempo della partita...
Alla
luce delle testimonianze raccolte da Rai News 24, potrebbe essere rivista
la sentenza che ha disposto il divieto di trasferte per tutta la stagione
ai tifosi del Napoli?
Rai
News 24 ha fornito comunque un servizio importante...
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