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" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) "Non per guadagnar ma per amor del gioco" |
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Mi ha poi scritto un'azienda italiana di Genova, lamentando lo scarso interesse dell'A.S. Roma per un prodotto brevettato a livello internazionale e da loro distribuito che potrebbe invece avere ampio spazio commerciale in Italia. Si tratta di "Fanbrush", uno stick multicolore che si utilizza per disegnare sul volto i colori della squadra del cuore. Naturalmente ho spiegato che i tifosi radicali detestano le facce dipinte e gli ho consigliato a chi rivolgersi, ma segnalo comunque l'uscita del prodotto perché credo che realmente possa avere una riuscita tra i tifosi moderati e tra i bambini. Visitate quindi il sito www.fanbrush.it per saperne di più, tenendo presente che il distributore per l'Italia è la Multiitaly (www.multiitaly.it). |
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Pullman si fermano per caso nello stesso autogrill sull'A14 (ANSA) - ANCONA, 24 SET - Scontri si sono verificati tra tifosi della Sampdoria e del Perugia nella stazione di servizio Chianti Sud, sulla A14. Due i feriti. I tafferugli sono iniziati dopo che i pullman delle due tifoserie hanno casualmente fatto tappa, lungo i rispettivi tragitti, nella stessa stazione del tratto autostradale marchigiano. Intervenuta la polizia, i pullman sono stati fatti ripartire per le proprie destinazioni. |
PARMA, 24 SET - Un breve tafferuglio, subito sedato dalle forze dell'ordine, e' scoppiato pochi minuti prima dell'inizio di Parma-Roma. Lungo uno dei viali adiacenti allo stadio Tardini, gruppetti di opposte tifoserie sono venuti a contatto. La sfida si svolge in un clima di tensione a causa di alcuni precedenti accaduti negli anni passati, in particolare a quello del febbraio scorso quando un tifoso del Parma fu accoltellato (in modo non grave) da un gruppo di romanisti. |
CATANIA, 24 SET - Tre arresti e 28 tifosi del Catania fermati per accertamenti: questo il bilancio degli scontri tra polizia e tifosi dopo Catania-Messina. La polizia e' stata costretta a lanciare i lacrimogeni dopo che alcuni seguaci della squadra etnea hanno lanciato bombe carta contro le forze dell' ordine. Gli ultras hanno danneggiato lo stadio e distrutto i bagni. "Sembrava di essere in Libano", ha commentato il questore di Catania Michele Capomacchia. |
ROMA, 24 SET - Dieci persone, di cui 5 appartenenti alle forze dell'ordine, sono rimaste ferite in scontri davanti all'Olimpico prima di Lazio-Atalanta. Gli incidenti si sono verificati quando due gruppi di tifosi dell'Atalanta, scesi da un pullman, hanno cominciato a scagliarsi contro i passanti, tifosi biancocelesti, lanciando oggetti. Pronto l'intervento della polizia, che e' dovuta ricorrere a una carica per far risalire sul pullman i tifosi. Feriti 5 tifosi dell'Atalanta e 5 poliziotti. Tre i fermati. |
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SPY
CALCIO di Fulvio Bianchi
Stadi e sicurezza, una storia italiana un giocatore), ecco che per fare partire il campionato è stata concessa una proroga sino al 31 dicembre. La prima, perché poi i prefetti possono allungare almeno sino a fine stagione. Una buffonata. E peggio per i pochi (fessi) che si sono messi in regola. Giustamente il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, è infuriato dopo aver speso parecchi milioni di euro per mettere a norma lo stadio Comunale-Olimpico. "Chiedo formalmente al ministro Amato - ha detto Chiamparino di non disporre un'ulteriore proroga della deroga. In tre mesi e mezzo tutte le società hanno tutto il tempo per realizzare le opere necessarie. E se invece si decide che il decreto Pisanu non va bene lo si modifichi, ma non è accettabile fare le cose all'italiana, una proroga alla deroga sarebbe peggio di un condono". Anche il Coni ha speso molti milioni di euro per l'Olimpico. Altri stadi pronti sono il Barbera di Palermo e Marassi a Genova. Per quanto riguarda gli altri impianti, ci sono ancora gravi carenze. Soprattutto per quanto riguarda i tornelli. A San Siro manca anche la recinzione esterna, a Firenze, Udine e Verona ci sono problemi soprattutto di tornelli. Ma il decreto Pisanu, comunque, ha avuto una sua efficacia, anche se, per mancanza di soldi, ci sono ancora carenze negli stadi: per quanto riguarda gli incidenti, infatti, al Viminale ritengono che i risultati ottenuti siano straordinari. Gli stadi ora sono più sicuri, anche grazie ai biglietti nominativi. Ma la battaglia contro i violenti continua. Oggi si terrà al Ministero degli Interni la seconda riunione della stagione dell'Osservatorio per la manifestazioni sportive, presieduto dal dottor Francesco Tagliente. Presenti anche rappresentanti di Figc e Lega. "Anche se i dati della passata stagione sono stati buoni (ricordiamoci che sono sempre da prendere con beneficio di inventario! n.d.L.), non si deve mai abbassare la guardia", ci ha detto Tagliente. E da domenica ispezione Uefa per Euro 2012 Si chiama "Official Site Visits": è l'ispezione dell'Uefa nelle nazioni candidate per ospitare gli Europei del 2012: i dirigenti provenienti da Nyon, Svizzera, sono già stati in Polonia-Ucraina e dal 17 settembre saranno in Italia. Prima visita a Roma (17 e 18), poi nell'ordine le altre città candidate (Napoli, Palermo, Bari, Udine, Torino, Milano e Firenze). Conclusione venerdì prossimo. L'Uefa non solo visionerà gli stadi, con i progetti di ristrutturazione, ma anche un albergo e un campo di allenamento. Previsti anche incontri con sindaci e autorità comunali e provinciali. I dirigenti Uefa sono sei, a Roma si recheranno anche alla sede Rai di Saxa Rubra. La prossima settimana, ultima ispezione in Ungheria-Croazia. Poi verranno tirare le somme. L'Italia resta superfavorita: il governo e anche il commissario Guido Rossi ci credono molto. L'8 dicembre l'assegnazione da parte dell'esecutivo Uefa. |
Questa
la risposta della Diadora:
"Gelindo Bordin, medaglia d'oro nella maratona di Seul 1988, oggi direttore del marketing dell'azienda veneta, spiega: "La scelta del colore, il bronzo, è un omaggio alla classicità di Roma. Quest'anno si voleva privilegiare la tradizione: e se le maglie giallorosse hanno riproposto il design di tanti anni fa, con la terza casacca (eh, no! Non è la terza casacca! E' la casacca scelta per la Champions League! n.d.L.) si voleva riproporre il colore della Roma antica. L'effetto sudore è invece dovuto alla tecnicità dei tessuti, che trasportano subito all'esterno l'umidità. Dal punto di vista della salute, è un bel vantaggio. Il calcio è sport, non una sfilata di moda (ce lo dice proprio lui che negli anni passati ha fatto fare le sfilate di moda con le maglie della Roma, n.d.L.). La scelta del colore è stata concordata con la società (già, con la stessa Rosella Sensi. Scusate, non ho nulla di perosnale con lei, che tra l'altro è anche simpatica ma io posso capire un Gelindo Bordin, ex corridore che della Roma non sa nulla al pari della Diadora, non il massimo esponente della Roma! n.d.L.) e quella della tecnologia è stata supportata da una serie di test. Rispetto alle maglie giallorosse e bianche il sudore si nota di più e stiamo pensando a possibili varianti per attenuare l'effetto. Non solo: faremo subito un sondaggio di mercato per valutare il gradimento del pubblico" (penso sia ormai inutile il sondaggio... n.d.L.). |
Questa la risposta della Roma: |
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Caso
Genoa 2005:
La Procura di Genova rende disponibile all’Ufficio Indagini della FIGC gli elementi acquisiti nel giro di pochi giorni (disputa incontro Genoa-Venezia: 11 giugno 2005; trasmissione degli atti: 23 giugno 2005) |
Calciopoli
2006:
Le Procure di Torino e di Napoli rendono disponibili agli organi della FIGC gli elementi acquisiti molti mesi dopo dalla loro acquisizione e dopo che si è da lungo tempo conclusa la stagione sportiva interessata |
Caso
Genoa 2005
La Procura di Genova consegna gli elementi acquisiti direttamente all’Ufficio Indagini della FIGC, nella persona del suo capo, Gen. Pappa |
Calciopoli
2006
Le Procure di Torino e Napoli rimettono gli elementi acquisiti rispettivamente al Presidente e al Commissario Straordinario della FIGC |
Caso
Genoa 2005
L’Ufficio Indagini della FIGC, sotto la direzione del Gen. Pappa, intraprende immediatamente e conclude le proprie indagini nel volgere di pochi giorni |
Calciopoli
2006
L’Ufficio Indagini della FIGC - sempre sotto la direzione del Gen. Pappa - ricevuti dal Presidente della FIGC gli elementi acquisiti dalla Procura di Torino, lascia trascorrere 6 mesi senza trasmettere alcuna relazione alla Procura Federale |
Caso
Genoa 2005
Al dibattimento davanti alla CAF partecipano dieci giudici della medesima, mentre solo cinque compongono il Collegio che pronuncia la decisione, senza alcun previo provvedimento comunicato agli incolpati circa la composizione del Collegio Giudicante |
Calciopoli
2006
La composizione del Collegio giudicante è stata previamente e pubblicamente determinata con comunicato stampa del 22 giugno 2006 |
Caso
Genoa 2005
Nelle decisioni non si tiene in alcun conto, ai fini della determinazione della pena, della storia sportiva del Genoa, la più antica società d’Italia, vincitrice di 9 scudetti e di una Coppa Italia |
Calciopoli
2006
La storia sportiva della Juventus viene valutata dalla Corte Federale come ragione di mitigazione della pena |
Caso
Genoa 2005
Allorché il Genoa ricorre alla procedura arbitrale presso la Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport presso il Coni, la FIGC, nella persona dell’allora Presidente dott. Carraro, si oppone, eccependone l’inammissibilità |
Calciopoli
2006
La FIGC e il CONI riconoscono anticipatamente l’ammissibilità del procedimento arbitrale ed anzi auspicano che sia questa la strada che le società coinvolte percorrano |
Caso
Genoa 2005
Il TAR Lazio, sezione terza ter, con provvedimento a firma del Presidente dott. Corsaro in data 12 agosto 2005, afferma il difetto assoluto di giurisdizione di qualunque giudice dello stato in materia di illecito disciplinare sportivo |
Calciopoli
2006
Il TAR Lazio, sezione terza ter, con provvedimento a firma del Presidente dott. Corsaro in data 22 agosto 2006, afferma la rilevanza statale, e quindi la giurisdizione amministrativa dello Stato, in materia di illecito disciplinare sportivo |
Caso
Genoa 2005
Il ricorso al TAR del Genoa viene sanzionato dalla FIGC con ulteriori penalizzazioni, per l’eliminazione delle quali la FIGC pretende che il Genoa rinunci ad ogni azione anche in sede di arbitrato presso la Camera Arbitrale del CONI |
Calciopoli
2006
Quando la Juventus ricorre al TAR, tutti auspicano la concessione di sconti di pena al fine di indurre la medesima Juventus alla rinuncia al ricorso |
Venerdì
8 Settembre 2006 (Il Giornale di Brescia)
Paolo Scaroni nel dopo Verona-Brescia Ultrà in coma, caso chiuso Ma le conclusioni del pm confermano la tesi dei tifosi chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sugli scontri fra ultrà e polizia dopo la partita di campionato fra Verona e Brescia del 24 settembre 2005. Durante gli scontri alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, rimase gravemente ferito Paolo Scaroni, 29enne residente a Castenedolo che seguiva la trasferta con lo storico gruppo ultrà Brescia 1911. Il tifoso ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale di Verona, dopo alcune settimane di coma farmacologico indotto venne operato alla testa per rimuovere un grumo di sangue. Infine sette mesi di riabilitazione nel centro specializzato di Negrar in provincia di Verona. Solo dallo scorso aprile è tornato a casa. Un calvario percorso con coraggio e il tenace sostegno degli amici della Curva Nord. Le indagini condotte dal sostituto procuratore scaligero Pier Umberto Vallerin non sono nel frattempo riuscite a risalire ai presunti colpevoli. Non perchè il fatto non sia effettivamente avvenuto, anzi sul fatto che sia stato commesso un «efferato pestaggio» come si legge negli atti della richiesta di archiviazione e come sempre sostenuto dagli ultrà bresciani presenti agli scontri, gli inquirenti non hanno dubbi. Il problema è che mancano nomi e cognomi degli autori: nessuna immagine o filmato utile a identificarli, tantomeno testimonianze dirette. Neppure quella di Paolo che due mesi fa è stato ascoltato dal magistrato che si è recato personalmente nella sua abitazione di Castenedolo. Lì dove la mamma gli sta a fianco ogni istante senza lasciarlo mai solo per seguirlo nella delicata terapia di riabilitazione. «A lungo con violenza. Prima mi hanno picchiato. Dopo sono caduto per terra - ha raccontato l’ultrà al pm che prima di chiudere l’inchiesta ha voluto attendere pazientemente che Paolo Scaroni si riprendesse -. Ho battuto la testa e sono precipitato nel buio. E non ricordo più nulla». L’inchiesta dunque arriva al capolinea fissando comunque alcuni postulati in una vicenda scandita dalle «verità» diametralmente opposte della questura di Verona e degli ultrà. I tifosi della Curva Nord-Brescia 1911, hanno sempre sostenuto che la polizia avrebbe premeditato un piano di guerra contro i tifosi bresciani. A Verona si sarebbe consumata secondo gli ultrà biancazzurri una vera e propria aggressione: a farne le spese sarebbe stato Paolo Scaroni. Accuse alla polizia, accompagnate da una serie di filmati girati con i telefonini e dalle testimonianze degli altri ultrà meticolosamente raccolte da Ennio Buffoli, legale della famiglia del 29enne. Completamente opposta la versione della questura scaligera che teorizzò che Paolo fosse stato colpito da un sasso lanciato dai suoi amici in direzione dei poliziotti. Sempre nella versione della poliza si parlò di una ferita compatibile con le dimensioni di un cubetto di porfido. Una tesi «smontata« dal referto del pronto soccorso e dalle conclusioni dell’inchiesta che ha appurato come i traumi siano stati causati da «gravi e ripetute percosse». Non un’incidente insomma ma un pestaggio. Quello che da sempre ha sostenuto l’avvocato Ennio Buffoli. Purtroppo però non basterà a risalire ai colpevoli. |
SOS
Villaggi dei Bambini è un’organizzazione internazionale, non governativa,
di assistenza all’infanzia in difficoltà. Presente in 132 paesi
e con 7 Villaggi in Italia, accoglie oltre 60.000 bambini soli, orfani,
abbandonati o in affido e aiuta un milione di persone grazie alle altre
strutture SOS. Attualmente SOS Villaggi dei Bambini conta su 457 Villaggi
SOS, 346 Case del Giovane, 269 Scuole Materne, 192 Scuole SOS, 117 Centri
Professionali, 285 Centri Sociali SOS, 5 Centri Medici SOS, 9 Programmi
di Emergenza. In Italia l’Associazione è stata costruita nel 1963
e i Villaggi SOS sono presenti a Trento, Morosolo (VA), Saronno, Mantova,
Vicenza, Roma, Ostuni (BR).
Chiara
Tuscano
Responsabile
Web
SOS
Italia Villaggi dei Bambini Onlus
via
Sile, 15 - 20139 Milano
Tel.
(+39) 02.55231564 Fax. (+39) 02.56804567
www.sositalia.it
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