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(Louis C. Montesquieu) |
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HOMEPAGE |
Se volete avere notizie su locali, concerti e musica a Roma |
" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale dell'estetica neoclassica) "Non per guadagnar ma per amor del gioco" QUELLI CHE SIAMO * LA GIUSTA DISTANZA * NON DORMO * IO STO CON GLI ULTRAS |
Radio Città Aperta 88.90 FM tutte le maledette domeniche dalle 19 alle 21 |
http://www.youtube.com/watch?v=uiskWM1hzL8&feature=related Clicca qui per tornare alla HOMEPAGE |
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Avevo un canale su Youtube dove postavo video per lo più musicali. Ogni tanto, però postavo anche qualche video che meritava di stare in rete. Bene, sono stato bannato da You Tube. Indovinate un po' per quale video? Ma per il video de "Le Iene" che restituivano alla signora inglese la macchina fotografica rapinatale nel settore ospiti dalla Polizia nel 2007, ovviamente! A questo punto, ecco qui il video. Diffondetelo voi su You tube, qui rimarrà sempre. |
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salvo imprevisti.
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"PERCHE' CONTESTATE LA TESSERA?" TRE ARTICOLI CHE LO FANNO CAPIRE ANCHE AL PIU' IDIOTA
Goethe LA ROMA SI', LA LAZIO NO |
proudly presents: L'ALBO NAZIONALE DEGLI STRISCIONI Serie A http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/area_tifosi/striscioni_serie_a.html Serie B http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/area_tifosi/striscioni_serie_b.html Lega Pro http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/area_tifosi/striscioni_lega_pro.html |
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Petizione on line sul nuovo logo della Roma (8175 sostenitori al 09.10.2013) |
In bianco gli articoli di giornale ed altro. |
"Ciao
Lorenzo,
ho
rivisto
ieri dopo tanti anni Vittorio, un mio parente novantenne.
Ricordo
che
quando lo conobbi da bambino mi mostrò fiero una spilla dei
primi anni '40, apposta sulla sua giacca dal momento in cui
la acquistò. Mi disse quel giorno "Questo è il vero
stemma della Roma...", e io che avevo quasi sempre visto il
lupetto sulla nostra maglia rimasi meravigliato.
Chiaramente
ieri
quella spilla era ancora al suo posto. Bella come quando la
vidi la prima volta.
NO AL NUOVO STEMMA.
"Via
Filadelfia
n.88": per questo striscione la Juventus ha rischiato di
giocare una partita di Champions League a porte chiuse. Un
clamoroso equivoco che poteva costare incredibilmente caro
al club bianconero. Ma in questo delicatissimo momento, con
l'Uefa e la Figc (giustamente) all'attacco del razzismo, è
necessario muoversi coi piedi di piombo. Ecco cosa è
successo: il responsabile del Fare (Football against racism
in Europe), che collabora da 10 anni con l'Uefa, aveva
segnalato alla disciplinare europea lo striscione "Via
Filadelfia n.88", esposto dai tifosi bianconeri in occasione
della prima partita europea casalinga, contro i turchi del
Galatasary. Il delegato del Fare credeva si trattasse di una
scritta nazista, perché il n.88 significa, appunto per i
nazisti, "Heil Hitler", essendo la H l'ottavo numero. L'Uefa
ha chiesto immediati chiarimenti e la Juventus ha spiegato
che Via Filadelfia n.88" è un indirizzo di una strada
torinese (dove c'è anche il vecchio stadio granata), luogo
di ritrovo dei tifosi bianconeri in occasione delle partite
casalinghe della loro squadra. Questo succedeva dagli anni
settanta agli anni novanta, quando, in occasione dei
Mondiali italiani, era stato costruito il Delle Alpi, ora
diventato Juventus Stadium, e che si trova dall'altra parte
della città rispetto al Filadelfia. Tra l'altro è uscito
anche un libro "Via Filadelfia 88, una storia, una curva" (e
chissà se i dirigenti bianconeri ne hanno mandato una copia
all'Uefa...). Per fortuna, la Juve ha potuto chiarire subito l'equivoco ed
evitare conseguenze. Ma il "Fare" ne stava per combinare un'altra,
stavolta al Milan. Era stata segnalata a San Siro, sempre in
una gara di Coppa, la scritta "Uscita", accompagnata da una
freccia. E' stata proprio la freccia ad insospettire i
responsabili del Fare: pensavano fosse un simbolo razzista.
Il Fare ha preparato un decalogo europeo, ma non conosce le
realtà locali, le tradizioni del nostro calcio. Ma forse
l'italiano, sì. Tanto che ha fatto chiudere l'Olimpico, in
occasione di Lazio-Limassol (7 novembre) per il coro "slavo,
puzzi di merda", cantato da alcuni tifosi biancocelesti in
occasione della gara coi polacchi del Legia Varsavia.
Insomma, attenti agli equivoci. Sacrosanta la lotta al
razzismo, ma chiudere gli stadi è una decisione
pesantissima. Tanto che lo stesso Michel Platini, adesso,
suggerisce di chiudere solo i settori colpevoli di cori
razzisti o di discriminazione (nelle regole Uefa non è
riportata la parola "territoriale" come in Italia ma di
fatto è la stessa cosa)" (Spy Calcio, Fulvio
Bianchi http://www.repubblica.it/sport/calcio/2013/10/13/news/uefa_ignorante-68517874/).
Questo organismo è lo stesso che ha preparato sul suo
sito un
modello che
consente di
denunciare
anonimamente
chiunque:
http://farenet.org/default.asp?intPageID=9&intArticleID=2452
Roma/Napoli,
ove così fosse, una riflessione sulla Away Card credo
diverrà doverosa...:
"Niente biglietti per Roma-Napoli ai possessori
della Fan Away Card, quella che sostituisce la Tessera del
Tifoso per le gare in trasferta del Napoli. Numerosi tifosi
azzurri, provando ad inserire il numero di tessera nel sistema
telematico, si sono sentiti rispondere che quella card non era
valida per acquistare il prezioso (costa 45 euro...) ticket
del match di venerdì all'Olimpico. Come mai? Le tante proteste
arrivate in sede, hanno consigliato l'Head of Operations del
club azzurro, Alessandro Formisano, a chidere spiegazioni
nelle sedi opportune, giacchè la fan Away Card finora era
sempre stata utilizzata dai tifosi pr le sfide fuori casa del
Napoli. Dopo gli accertamenti effettuati da Formisano, si è è
saputo che la questura di Roma aveva deciso di bloccare la Fan
Away, senza alcuna ragione valida. Formisano si è ribellato a
questa presa di posizione che avrebbe penalizzato molti utenti
della Card e ha invocato anche l'intervento del Ministero
degli Interni, sotto la cui egida insiste la Fan Away. Domani
se ne saprà di più, ma intanto il Napoli ha ottenuto il blocco
di un numero di biglietti pari al numero di Fan Away Card
emesse dal club azzurro: se l'esito sarà positivo, quel
quantitiativo sarà sbloccato immediatamente dopo la revoca da
parte della Questura capitolina dell'immotivato blocco sulle
Card in questione".
Io non ci sto.
Possibile che non si sarebbero i requisiti per un ricorso
amministrativo collettivo di fronte a questi atti di
regime?
L'alternativa è
fare i duri facendo chiudere gli stadi di tutta Italia. A
me personalmente mi sembra che sia più fare un favore a
questi maledetti benpensanti da salotto.
Voglio la
class-action: che ne dici?
Ciao Franchino
SIAMO COME IL MARE
MOSSO, SIAMO IL CUORE GIALLOROSSO"
L'esperienza
ormai mi
insegna che
tra cani non
si mozzicano,
specie quando
c'è l'alibi
della
"sicurezza
pubblica". Per
questo guardo
con estrema
simpatia le
azioni di
disobbedienza
civile. Del
resto
Carnelutti
diceva: "In
Italia sono in
vigore
duecentomila
leggi diverse,
per fortuna
temperate da
una generale
inosservanza".
Caro Lorenzo,
lo scarno comunicato apparso in
data 14-08-2013 sul sito dell'A.S.Roma, relativo alle modalità
di acquisto dei tagliandi per il settore ospiti per la partita
Livorno - Roma, prevede che solo i "fidelizzati" possessori di
Tessera del Tifoso possano andare in trasferta, oppure i non
residenti nella regione. Nemmeno una riga di commento per
l'ingiusta ed immotivata esclusione di tutti gli altri
che, come me, oltre ad aver acquistato ad aprile la "Home" a
scatola chiusa, acquistavano anche la "Away". Pare, quindi, che
l'A.S. Roma - nel momento decisivo - si sia calata le braghe di
fronte all'ennesima assurda "determinazione" dell'Osservatorio
del 31 luglio scorso. Tutto ciò è intollerabile. A questo punto,
visto che l'A.S. Roma si è resa inadempiente a quanto
previsto nel programma di adesione alla AS ROMA CLUB AWAY, credo
sia il caso di comportarci, tutti, come "clienti"
insoddisfatti e chiedere l'esatto adempimento (ossia, che la
Roma si attivi in maniera idonea a consentirci di andare a
Livorno), oppure la restituzione del prezzo di acquisto della
Away, come conseguenza della risoluzione per inadempimento del
contratto per adesione da noi tutti sottoscritto (con tanto di
foto...). Io ho già formalizzato una richiesta nel senso
suindicato scrivendo direttamente alla PEC della A.S. Roma (asromaspa@legalmail.it).
Invito inoltre i "fidelizzati" ad aprire gli occhi una volta per
tutte e a disdire la Tessera, visto che tanto questi fanno come
gli pare. E' ovvio che ci sarà pure chi penserà "vabbè, magari me
faranno anna' a Parma o a Sassuolo (Reggio Emilia), sti
cazzi de' Livorno". E' proprio questo il punto. Nessuno si deve
intromettere! Io acquisto un "prodotto" e pretendo che l'altro
contraente (che non è l'Osservatorio...) rispetti gli impegni
assunti facendo di tutto per farmi assistere a tutte le partite
in trasferta, compresa quella di Livorno. E in ogni caso, perchè
a Terni è possibile andare con la Away e a Livorno no? Ai pigri,
agli indecisi, agli assuefatti a queste puttanate ricordo che
l'attuale gestione della A.S. Roma ha sfregiato il nostro
storico stemma sbattendosene dei sentimenti dei "tifosi" per
poter acquisire nuovi "clienti" negli USA - o in quel cazzo di
Canada - dove non capivano cosa volesse dire ASR. Agiamo
quindi come "clienti", altrimenti restiamocene a casa e andiamo
a vedere solo partite di merda come quelle della nazionale,
piene de cojoni con cartelli idioti che la TV di Stato
prontamente inquadra per consentire ai cronisti i loro smielati
commenti sulle "famiglie allo stadio". Un Ultrà.
Roma Wrexham Coppa delle Coppe |
Roma Wrexham Coppa delle Coppe |
Torino Roma 1938/39 |
I turno di coppa Italia a Pontedera |
Amichevole in Romania |
Il 31 luglio 2013 l'Osservatorio
Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (O.N.M.S.) ha emesso
un comunicato stampa in cui si parla anche della TDT Away card
della AS Roma:
[...]
Con propria determinazione
l’Osservatorio, preso atto di gravi comportamenti di
una significativa parte della tifoserie romanista
che ha aderito alla “away card” – peraltro
pienamente corrispondente alle regole del programma
“tessera del tifoso” – ha invitato il Questore di
Livorno a far valutare in sede di GOS la sospensione
dell’utilizzo della predetta “away card” riservando
dunque la trasferta ai soli possessori dell’AS Roma
Privilege.
Insieme con la Lega ed il
club saranno individuate misure organizzative
finalizzate ad un nuovo utilizzo della “away card” –
già dalle trasferte successive a quella di Livorno -
nel rispetto delle norme e, soprattutto, degli altri
tifosi.
[…]
Alcune nostre
considerazioni:
1.
L'O.N.M.S.
ribadisce un'ovvietà: l'Away card è una Tessera del tifoso, se
non lo fosse non darebbe il privilegio di poter andare in
trasferta anche a chi è della stessa città/provincia/regione
della squadra che tifa, privilegio riservato ai soli tifosi
tesserati con TDT non limitata alle sole partite casalinghe.
Della TDT Away scrive infatti che è «pienamente corrispondente
alle regole del programma “tessera del tifoso”», come già
avevamo ampiamente illustrato nel nostro 'Piccolo manuale di sopravvivenza
ULTRAS ai tempi della TDT'
pubblicato il I maggio 2013 (e
ampiamente commentato dal sottoscritto in data 4 maggio
2013.
Ho
sempre detto che, sotto il profilo della sicurezza la Away
risponde ai requisiti richiesti dall’O.N.M.S. ma è
indubbiamente diversa dalla TdT voluta da Maroni, contro cui
iniziò la lotta contro la TdT stessa: tutte le modifiche
operate sono intervenute nel tempo e per effetto delle
contestazioni e dell'impegno di alcune società di calcio. Ad
avviso del sottoscritto, la situazione non è più
migliorabile e si è ottenuto il massimo e l'unica
alternativa è quella di non andare più allo stadio, neanche
in casa.
2.
L'eventuale
sospensione temporanea della TDT Away della AS Roma non
sarebbe proprio una novità. Era già accaduto qualcosa di
simile nel 2012, quando la determinazione 48/2012 del 19
dicembre 2012 andò a colpire i veronesi dopo una serie di di
episodi violenti in trasferta; in quell'occasione venne
ordinata la 'temporanea sospensione limitatamente alle
trasferte' della TDT (Full, il Verona non aveva previsto una
TDT Away) ai tifosi scaligeri segnalati dalla Digos al Verona
FC.
Errore: basta leggere i
comunicati.
Ecco cosa dissero per i
veronesi:
"Visto il programma Tessera del
tifoso, al punto che prevede la revoca dell'adesione per
violazione del codice etico; preso atto delle criticità
poste in essere da appartenenti alla tifoseria della società
Hellas Verona, in occasione delle trasferte a Terni, in
occasione della Gara Ternana - Hellas Verona del 10 novembre
2012 in occasione della gara Livorno-Hellas Verona, del 20
ottobre 2012 a Brescia in occasione della gara
Brescia-Hellas Verona, dell'1 dicembre 2012, a Varese, il 15
dicembre u.s., in occasione del rientro dalla trasferta a
Vercelli e, da ultimo, a Milano, in occasione della gara di
TIM Cup Inter- Hella Verona del 18 dicembre 2012, la Questura di Verona d’intesa con la Questura di
Milano e la Società Sportiva Hellas Verona è pregata di
individuare tramite il sistema di biglietteria l’elenco
nominativo dei tifosi che hanno preso parte alla trasferta
di Milano ed agli incidenti occorsi in piazzale Lotto,
provvedendo all’immediata sospensione della “tessera del
tifoso” ai fini delle trasferte previo inserimento in black
list dei dati delle persone interessate. Ove la
individuazione precisa dei facinorosi risultasse possibile,
si dovrà procedere alla sospensione, ai fini delle
trasferte, per l’intero gruppo del settore interessato dalla
presenza di persone che hanno partecipato agli incidenti.
Roma, 19 dicembre 2012".
Quindi l’ONMS disse
semplicemente alla Questura di Verona di sospendere la TdT ai
fini delle trasferte per via della violazione del codice
etico, con inserimento in black list sine die (che significa,
senza alcun termine di scadenza).
Nel
caso dei romanisti, l’O.N.M.S., invece, dice alla Questura di
Livorno (luogo in cui giocherà la Roma) E NON A
QUELLA DI ROMA di "sospendere" la Away a chiunque la
possegga per quella singola partia. Poiché il provvedimento
non è individualizzato (nei confronti di possibili
responsabili: a Milano come a Roma gli UUH a Balotelli li
han fatti anche i Tdt) ma generalizzato, lo stesso porrà
(perché ancora non emesso) semplicemente limitazioni alla
vendita dei biglietti, stabilendo che la Away non dà diritto
all'acquisto di quel biglietto, un po' come accadeva una
volta.
Quindi per Livorno potrà acquistare un biglietto chi ha la
Tessera del Tifoso (AS Roma Privilege) ma non chi ha la
"Away".
Almeno in questo ci sarà una differenza?
La differenza, in realtà, è più ampia: nel caso dei
romanisti Away non si parla di inserimento in black list per
violazione del codice etico e non si riceve a casa nessuna
lettera della propria società che sospende la Away senza
data di fine come
accaduto ai veronesi all'epoca.
Si è peraltro in attesa della determinazione ufficiale
dell'ONMS (ammesso e non concesso che ne faccia una al
riguardo, ben potendo lasciare la bega al Questore di
Livorno): se scriverà qualcosa di diverso o qualcosa di non
corrispondente a ciò che ho firmato quando ho sottoscritto
la Away - e ferie permettendo! - si potrà ricorrere al TAR
(Lazio o Toscana, a seconda di chi decide), oltre -
naturalmente - a poter richiedere il rimborso della Away
visto che sul modulo non si contempla la possibilità che si
è verificata per Livorno/Roma (contrattualmente, vale ciò
che si sottoscrive: è quello che ha forza di legge tra le
parti).
3.
Il
comunicato dell'O.N.M.S. sbugiarda per l'ennesima volta la
tesi, alquanto fantasiosa, sostenuta dai promotori della Away
romanista, secondo cui i sottoscrittori della TDT Away non
avrebbero sottoscritto/accettato il 'codice etico' TDT, al
contrario dei sottoscrittori delle TDT “full” (per la Roma: AS
Roma Privilege), per cui la loro TDT Away non avrebbe potuto
subire la sospensione temporanea patita dai veronesi nel
dicembre 2012, inflittagli per aver violato il 'codice etico'.
Come già ampiamente illustrato nel nostro ''Piccolo manuale di sopravvivenza
ULTRAS ai tempi della TDT':
con qualsiasi TDT si accetta il 'codice etico TDT', il quale
prevede un'unica regola, ovvero la TDT deve essere invalidata
se sopraggiungono i 'motivi ostativi' (lo stesso vale per i
biglietti nominali [A]); ma poi da carta bianca alle singole
Società sportive, per “altre misure di prevenzione”.
Continuo
a non avere parole su simili affermazioni.
In primo
luogo, visto che in precedenti dissertazioni è chiaro
il riferimento al sottoscritto, preciso che non sono
un "promotore" della Away romanista, visto che in
passato avevo semmai suggerito che chi avesse la Club
Home avesse il diritto di andare in trasferta
automaticamente. Sono semplicemente una persona che
conosce abbastanza bene lo stato dell'arte che ha
ritenuto di accettare la "Away" varata dalla Roma e di
spiegare le ragioni del perché la stessa era
accettabile, AS Roma che ne è la sola promotrice.
In secondo luogo, mi trovate per piacere sul modulo
della Away la espressa adesione al programma
tessera del tifoso e quindi al codice etico, come invece
accade per la Privilege?
Forse non è chiaro che, giuridicamente, io posso rispettare un programma senza aderirvi espressamente: il punto cruciale è proprio questo ed è quello che ci lascia l'unica speranza per ottenere una vittoria nelle sedi giudiziarie. Il sorprendente è che ci sia chi auspica il contrario, probabilmente più per motivi di fazione che non di ragione.
Si
potrebbe sostenere una sorta di accettazione per fatti
concludenti? Ne dubito, visto che chi sottoscrive la Away
non deve essere necessariamente a conoscenza del Programma
Tessera del tifoso. Ma a questo ci penserà un tribunale,
auspicando che non ci siano interventi ad adiuvandum
del Ministero degli Interni!
Comunque sia, se i romanisti Away avessero espressamente
accettato il programma tessera del tifoso e quindi il
“codice etico”, e questo fosse stato violato, l’O.N.M.S. si
sarebbe rivolto – come per i veronesi – alla Questura di
Roma per sospendere la Away e inserire in black list i
nominativi, con tanto di letterina a firma AS Roma per
comunicarne la sospensione. E comunque la situazione è
talmente complessa che, sinceramente, mi aspettavo un 'aiuto
piuttosto che un bastone tra le ruote gettato da non si sa
chi!
4. Il provvedimento che
potrebbe sospendere la TDT Away della AS Roma sarebbe comunque
ancor più grave di quello che colpì i veronesi nel dicembre
del 2012, perché, così com'è stato presentato, non si
limiterebbe alle sole persone segnalate dalla questura, ma
colpirebbe indistintamente tutti i sottoscrittori di tale TDT.
Tale provvedimento, giustificato dall'O.N.M.S. con il fatto
che sarebbero stati tenuti «gravi comportamenti di una
significativa parte della tifoseria […] che ha aderito» a tale
card, penalizza comunque anche chi con tali comportamenti non
ha avuto nulla a che fare, perciò appare oltremodo ingiusto e
potrebbe innescare cause legali da parte dei tesserati “away”,
che per tale TDT hanno sborsato soldi e ciononostante si
vedrebbero negato un diritto acquisito pur non essendogli
stato imputato alcunché di specifico a livello personale. Nel
corso degli anni, comunque, i provvedimenti indiscriminati
contro ultras e tifosi si sono susseguiti senza sosta, per cui
questo sarebbe solo l'ennesimo di una lunga lista. Vedremo.
Speriamo altresì che a
difesa dei propri clienti tesserati (con la TDT Away) si
muova, relativamente al caso specifico, la AS Roma, che ne ha
incassato i soldi, nonché i promotori della TDT Away stessa,
che non ci pare avessero avvisato i sottoscrittori di una
simile eventualità.
Se per "promotori" ci
si riferisce, come credo, al sottoscritto, chi scrive
evidentemente non sa che il sottoscritto – parlando con chi di
dovere e non sbandierando ai quattro venti cose riservate –
aveva assolutamente avvertito dell’eventualità che potesse
accadere una cosa del genere. Lo possono confermare tutte le
persone di un certo peso a livello decisionale che si sono
rivolte al sottoscritto chiedendo degli scenari futuri.
Adesso l'O.N.M.S., preso atto che
molti gruppi ultras hanno fatto la TDT Away, comunica
(minaccia?) di poter sospendere temporaneamente specifiche
TDT (relativamente a quelle squadre che offrono più TDT)
in base ai precedenti, per cui se dovesse risultare che molte
persone che hanno sottoscritto un tipo di TDT praticano atti
di violenza in trasferta, mentre quelli che ne hanno
sottoscritta un'altra si comportano bene, la TDT che ha
portato in trasferta i violenti potrebbe essere
temporaneamente sospesa. Niente di nuovo (per alcune persone
avevano già sospeso la TDT “Full” del Verona, riducendola ad
essere valida solo per le partite casalinghe), ad accezione
che qui si ipotizza di sospendere temporaneamente una TDT a
tutti i suoi sottoscrittori, indistintamente, il che
segnerebbe un ulteriore inasprimento nella repressione
anti-ultras.
Chi scrive arriva un po’ tardi a
queste considerazioni. Le avevo già fatte un paio di anni fa a
chi di dovere. Certo, non posso spiegarle a voce a ciascun
tifoso.
La differenza è che - forse, perché il terreno è inesplorato -
la situazione dei romanisti e dei sottoscrittori delle Away è
tutelabile giuridicamente, visto che se la Away è equiparabile
a una TdT sotto il profilo della sicurezza, è evidente che non
si può introdurre una disparità di trattamento tra chi la la
Privilege e chi ha la Away.
Per i biglietti non è che ci siano
molti più diritti, sia chiaro. La differenza è che con il
biglietto nominale non si aderisce al Programma ministeriale
'Tessera del Tifoso'. Il biglietto non è un documento di
identificazione Fidelity Card (fondamentalmente perché non ha
la foto). Ovviamente: non si può avere più di un singolo
accesso alla volta, e non si può andare in trasferta, se si è
della stessa città per cui si tifa.
Vabbè, ho già
risposto il 4 maggio, mi sono anche stancato…. Pare che il
biglietto lo si prende a voce e non mostrando un documento
di identità, quello sì un documento di identificazione… la
Away, come anche la Tdt, non è un documento di
identificazione, semmai un supporto di identificazione (cosa
forse un po' diversa!), ma che devo sempre rispiegare le
stesse cose?
E poi pare che se non violi il regolamento d'uso non ti
possono espellere dallo stadio anche se hai solo il
biglietto....
Io non so se ci si rende conto su cosa si sta
interloquendo...
Il concetto è molto semplice: quando vai allo stadio, sul
biglietto (che acquisti con documento di identificazione)
c'è l'art. 9. Punto.
E se tutti lo hanno fatto per due anni (come ho avuto modo
di leggere sul blog) è solo perché - evidentemente - nessuno
ha letto quello che scrissi due anni fa al momento del vado
della Questura on line, evidentemente perché troppo
impegnati su Tifonet e via dicendo.
La Away è
il massimo che si può ottenere e, come vediamo, c'è
molto comunque da combattere in tema di repressione,
al di là di vuoti proclami.
E per fortuna c'è ancora chi cerca di farlo
concretamente, anche se forse sarà tutto inutile.
Stadio sì/stadio no, non c'è alcun
alibi.
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Assediata più dai sette blindati delle forze dell'ordine schierati a protezione del centro di Trigoria che non dai cinquanta scalmanati arrivati per contestarla con cori feroci e striscioni improvvisati: così la Roma ha dato il benvenuto alla nuova stagione nel primo giorno romanista di Rudi Garcia. Dalla quieta provincia francese alla canicola - non solo climatica - della capitale: chissà cosa passa nella testa dell'allenatore, che dopo un addio indolore al Lille si trova catapultato nell'inferno romano.
Cui si aggiunge il giallo di una intercettazione ambientale illegale diffusa da un sito intemet, in cui il ds Sabatini parla con Fenucci del mercato della Roma alludendo a possibili cessioni di De Rossi e Marquinhos, e contro cui il club ha avviato azioni legali segnalando l'episodio alla polizia postale. All'inferno ha voluto sottrarsi - alzandone la temperatura già torrida - Daniel Osvaldo, unico assente al raduno del club e inutilmente atteso dalla Roma: mentre Totti ospitava nel feudo romanista Massimo D'Alema, in visita di cortesia al club, la fidanzata del bizzoso centravanti italo-argentino dichiarava irriverente su Twitter: «Restiamo a Chicago», aspettando magari una chiamata da Manchester (City), Londra (Chelsea) o Liverpool. Lui lontano, i compagni bersaglio davanti ai cancelli del centro sportivo degli insulti di una cinquantina di contestatori, cui la delusione per la sconfitta nella finale di coppa Italia non è ancora andata giù.
«Avete infangato la Roma», lo slogan veicolato, per la verità, da una minoranza di ultrà mossi più che dalla convinzione da input sistematici di una corrente che trova sbocco in certe radio romane e con l'intento dichiarato —anche su alcune magliette diffuse tra i contestatori — di "mandare a casa" l'establishment romanista, dal presidente Pallotta, definito "prestanome", al ds Sabatini. Tra i tifosi si registra invece un crescente disinteresse, gente disamorata e abbonamenti in calo, 17 mila contro i 23 mila di un anno fa, la testimonianza più fedele dell'atmosfera con cui riparte la stagione romanista.
E certo non è il mercato, sin qui, a
soffiare sull'entusiasmo. Al raduno — caratterizzato da un lungo
monologo tra italiano e francese di Garcia negli spogliatoi, in
cui ricordava ai tifosi quanto sarebbe «unico e speciale vincere
qui» — Benatia l'unico volto nuovo, oltre a quello dei
collaboratori di Garcia. Le attese si dividono tra i nomi non
proprio esaltanti del danese Erksen e dell'olandese Strootman
(accordo con il Psvvicino a circa 17 milioni) e il timore di
addii dolorosi ai gioielli perché, lo ha detto Pallotta, «non ci
sono giocatori incedibili», e per muoversi in entrata a Trigoria
serve prima salutare qualcuno, abbattere il monte ingaggi,
garantirsi risorse. Normale nel calcio di oggi, ma complicato da
spiegare auna piazza che, sotto il fuoco di contestazioni
manipolate, continua a covare una crescente disillusione.
Tanto
per chiarire
al
giornalista (e
al
caporedattore
che ha fatto
il
titolo), di
ultrà, il
giorno del
raduno non vi
era traccia.
Basta vedere
le foto per
verificare che
si trattava di
qualche
massaia che si
è presa
un'oretta tra
il fare la
spesa e il
cuocere
due uova al
tegamino, di
qualche
ragazzino che
ormai è finita
la scuola
e di qualche
romanistone
che dovrebbe
ripassare la
grammatica.
Detto
questo, c'è
chi dice che
sarebbe stato
il caso di
essere
presenti sul
posto: queste
decisioni
spettano ad
altri, ma -
per chiarire -
la situazione
attuale
della
tifoseria più
o meno
organizzata la
vede per la
massima parte
contro le
ultime scelte
societarie ma
fermamente
intenzionata a
non mischiarsi
con i "cinquanta
scalmanati
arrivati per
contestarla
con cori
feroci e
striscioni
improvvisati".
Sul punto è
bene chiarire
che il
manifesto "no
al nuovo
stemma",
formato con il
monogramma ASR
non fa riferimento
a quei cinquanta
soggetti nè
alla fascia
più vasta di
ascoltatori
di questa o
quella radio,
visto che
buona parte
delle due
categorie appartengono a strati della tifoseria che non
hanno peso allo stadio, come la scarsità dei
numeri lo ha dimostrato. Detto questo, posso solo dire che la parte militante del tifo della Roma
tiene la guardia alta su tutti i fronti: stemma, stadio,
giocatori, risultati. Personalmente, con
l'aiuto di chi segue la linea di pensiero che da sempre
contraddistingue questo sito, cercherò di evidenziare, in tutti i modi possibili, gli
errori societari che possono essere corretti,
se non nell'immediatezza,
nel prossimo futuro. Il tutto coinvolgendo il più
possibile - e con l'aiuto di tutti - anche
l'opinione pubblica statunitense: se cinquanta persone riescono a far fare titoli a
giornali cartacei e on line, possiamo fare molto di più, in modo
costante e senza tregua. Viviamo in una società mediatica,
dobbiamo ricordarlo ogni giorno ed anche l'azione di un singolo
- purché lecita e intelligente - può riverberarsi per i quattro
angoli del globo.
Qui sotto una lettera scritta da uno dei fondatori del CUCS che
avrebbe dovuto essere consegnata a Pallotta in occasione di una
sua visita in Italia. Visto che non è stato possibile
consegnarla, la posto qui sotto e la "imbuchiamo" sul profilo FB
del Boston Globe.
ho come l'impressione che accanto alla
sacrosanta battaglia sullo stemma che con il tuo aiuto e
quello di MyRoma stiamo portando avanti ne dovremo
iniziare il prima possibile un'altra, se possibile ancora
più importante, che è quella sul nuovo stadio (lo stemma,
a forza di raccolte di firme e boicottaggi, prima o poi lo
cambieranno, già ci siamo riusciti una volta. Lo stadio,
una volta costruito, non si cambia più!).
Ebbene, ieri ho ricevuto questa email
firmata Zanzi e credo che come me la abbiano ricevuta
numerosi tifosi della Roma. Beh, dire che è inquietante è
riduttivo, dal momento che essa contiene un sondaggio
ridicolo confezionato solo per poter dire in futuro di
aver consultato i tifosi prima della costruzione dello
stadio. In realtà si parla solo di suite vip, seggiolini
imbottiti, parcheggi vip, posti confortevoli con più
spazio per le gambe, ordinazione di cibi e bevande, e
quant'altro.
Ovviamente nessun accenno, neanche
lontanamente, a ipotesi di "standing area" come richiesto
da MyRoma o ad altre proposte simili volte a preservare
l'ambiente del settore più caldo del tifo, che loro si sa
vorrebbero trasformare in una SALA APERITIVO al pari del
resto dello stadio.
Ora, sono d'accordo che ciò era
ampiamente previsto e prevedibile, dal momento che le
esigenze del tifo old style mal si conciliano con le
moderne logiche di marketing sportivo, però non per questo
noi dobbiamo rinunciare a combattere quella che sembra una
battaglia persa in partenza. Per esigere rispetto della
nostra storia e chiedere fino all'ultimo giorno
disponibile che le nostre richieste vengano ascoltate e
messe in atto.
Ovviamente, ciò sarà possibile solo se ci
sarà una forte mobilitazione popolare, e tu insieme a
MyRoma siete gli unici mezzi che noi abbiamo per far
sentire la nostra voce. Quindi vi prego di comprendere
che, seppur il progetto sembri ancora in alto mare, questi
già cominciano con sondaggi farsa e pertanto è arrivato il
momento di iniziare questa battaglia affinché almeno un
settore del nuovo stadio della Roma non venga uniformato
alle esigenze del calcio business e rimanga un posto dove
fare il tifo genuinamente e come ce piace a noi.
Tanto premesso, incollo qui di seguito il
testo che ho inserito nell'unico spazio disponibile per
esprimere una propria opinione scritta all'interno del
predetto sondaggio farsa. Esso, in risposta alla domanda
"qual è la tua opinione sulla costruzione di un nuovo
stadio?", contiene tre condizioni che io personalmente
ritengo imprescindibili nella costruzione della nuova
Curva Sud. Avrei molto piacere se queste potessero essere
il punto di partenza di una riflessione condivisa fra
tutti i tifosi che quel settore dovranno occuparlo, in
modo da stimolare un dibattito che possa modificare o
integrare le mie richieste.
"Pur rimanendo legato allo Stadio Olimpico che è
la nostra storica casa, sono tendenzialmente favorevole
alla costruzione
di
un nuovo stadio senza pista di atletica, ma allo stesso
tempo ho una paura fottuta che tale evenienza porti con
sé una serie di aspetti enormemente negativi: primo fra
tutti la cancellazione della storia e delle tradizioni
del settore dello stadio che questa società l'ha fatta
grande, ossia la Curva Sud. Mi spiego meglio, fornendo
alcune condizioni che noi esigiamo siano rispettate:
- la curva
sud dovrà chiamarsi curva sud, e basta, non vi inventate
stronzate tipo nomi di sponsor e cose simili (se volete
intitolare lo stadio ad uno sponsor a malincuore lo
capisco che è un'esigenza imprenditoriale, ma non vi
azzardate a mettere un nome diverso al settore popolare
destinato ai tifosi più caldi. CURVA SUD, punto e
basta);
-
apprezziamo le idee architettoniche più ambiziose ed
evocative (come ad esempio la ventilata ipotesi di
stadio che richiami esternamente la forma del Colosseo)
ma questo non deve assolutamente interferire con l'unica
condizione che noi poniamo dal punto di vista
architettonico: la Curva Sud deve conservare l'imponenza
e la compattezza che possiede allo Stadio Olimpico,
perciò deve contenere numericamente almeno 15-20 mila
persone e non deve avere divisioni interne come anelli,
barriere, scale di emergenza del cazzo, ecc. (per
intenderci, sul modello della curva del Borussia
Dortmund, deve essere un muro umano dietro la porta che
incuta timore e rispetto all'avversario, non basta
infatti la vicinanza al campo se non c'è
contemporaneamente l'imponenza e la compattezza del
settore);
- proprio
in virtù di quanto appena detto, fareste cosa molto
gradita e apprezzata dai ragazzi della Curva Sud se
prendeste in considerazione l'idea già formulata
dall'Associazione "MyRoma" di fare della Curva Sud una
cosiddetta "standing area" (ossia, niente seggiolini e
vie di fuga/scale-del-cazzo molto strette per non
rovinare l'effetto scenografico del muro umano) sulla
falsariga di quanto avviene in altri paesi come appunto
la Germania (la curva del Borussia Dortmund ne è un
esempio). Se lo fanno in Germania, che non è il Burundi
ma un paese civile, significa che quello della standing
area è un progetto tutt'altro che irrealizzabile! E
siccome sarà questo un settore dello stadio che dovremo
utilizzare noi, non vedo perché esso non debba essere
realizzato tenendo conto delle esigenze e delle
richieste di coloro che ne usufruiranno (oltre
all'aspetto scenografico di cui sopra l'assenza di
seggiolini renderebbe più agevole la fruizione della
partita per noi che viviamo il tifo in maniera più calda
e passionale e guardiamo la Roma rigorosamente in piedi,
scongiurando ad esempio impedimenti e rischi di
infortuni in occasione delle esultanze per i gol, che
sono forse il momento più intenso e sacro della nostra
esperienza allo stadio, e che in questi ultimi anni ci
sono state rovinate a causa della presenza di quei
maledetti e pericolosi seggiolini).
Detto
questo, prendiamo atto positivamente della esistenza di
questo questionario e lo consideriamo un punto di
partenza per sviluppare un dialogo costruttivo per il
futuro della nostra Roma. Tutto sta adesso nel
verificare se questa è stata solo una messa in scena per
poter dire in futuro di aver consultato anche i tifosi o
se le nostre legittime richieste saranno veramente
ascoltate e messe in pratica.
Perché,
ricordatevi sempre, noi tifosi della Curva Sud così come
la maggior parte dei tifosi della Roma, non siamo
ottusamente contrari a qualsivoglia cambiamento, ma
esigiamo il rispetto assoluto della nostra storia e
delle nostre tradizioni. E vi assicuro che le giuste
istanze di rinnovamento, di cui la nuova proprietà
americana si è fatta interprete, che il progresso della
società impone in qualsiasi settore, calcio compreso,
possono tranquillamente conciliarsi con la ferma volontà
di preservare i valori fondanti del tifo romanista e le
esigenze della parte più calda dello stesso, senza la
quale non avrebbe neanche più senso andare allo stadio
la domenica.
Purtroppo,
se il buongiorno si vede dal mattino, la strada che voi
avete intrapreso non è quella di coniugare cambiamento e
rispetto delle tradizioni, e mi riferisco alla patetica
vicenda del marchio rinnovato unilateralmente, senza
ascoltare il punto di vista della gente, come dite di
voler fare ad esempio attraverso questo sondaggio.
Ma
discuteremo dello stemma, ve lo assicuriamo, in separata
sede. Tornando allo stadio, voglio soltanto enfatizzare
un'ultima volta l'importanza del momento della
costruzione del nuovo impianto, che è un punto di svolta
epocale nella storia di un club, un punto dal quale non
è possibile tornare indietro. Credo quindi sia non solo
legittimo, ma proprio doveroso realizzare una struttura
che, prima di tutte le dinamiche economiche e di
marketing, tenga conto delle esigenze di quella parte di
tifosi più fedele che dovrà usufruirne maggiormente nel
corso degli anni e che troppo spesso viene denigrata e
posta ai margini di tutte le discussioni riguardanti il
calcio moderno.
PER CONCLUDERE, NOI SIAMO LA ROMA, LO
ERAVAMO PRIMA CHE ARRIVASTE VOI E LO SAREMO QUANDO VE
NE ANDRETE. ESIGIAMO PERTANTO RISPETTO E CHIEDIAMO
FERMAMENTE CHE LE NOSTRE RICHIESTE VENGANO
IMPLEMENTATE IN FASE DI PROGETTAZIONE DELLO STADIO.
Grazie."
Ti sarei molto grato Lorenzo se potessi
condividere questo mio messaggio sul tuo sito o sulle
tue pagine facebook.
Un saluto e un ringraziamento,
Guido
Lo
condivido e lo
sottoscrivo,
perché è come
se lo avessi
scritto io.
E-mail di Gianluca:
"Ciao Lorenzo,
premesso che al contrario di te non sono eccessivamente
critico nei confronti della gestione Sensi, vorrei capire
cosa sia successo alla nostra tifoseria. Mi ricordo da
bambino le file al Circo Massimo, le trasferte in treno o
pullman, le maglie di lana, un calcio che non c'è più.
Mentre il nostro sport cambiava in peggio, non pensavo che
anche le persone seguissero un percorso involutivo così
marcato. Tutte queste parole per dire che non ho la minima
capacità di comprendere come sia possibile che l'attuale
gestione abbia così tanto credito e zero critiche da parte
della curva e dei tifosi in generale. Non ci sono più i
tifosi di una volta, è un male? E' un bene? Non lo so, e non
mi interessa giudicare chi sia stato più tifoso della Roma,
concetto per me assolutamente indefinibile perchè io non mi
sento il più tifoso di tutti, ma nessuno può definirsi più
tifoso di me o di un altro. Quello che proprio non
concepisco è il modo in cui siamo cambiati, il modo con cui
ci siamo fatti abbindolare da una marea di parole senza
avere nulla di concreto oltre alle promesse di un futuro che
non arriva mai. In ultimo, come ciliegina sulla torta, anche
la distruzione della nostra storia attraverso quello scempio
del nuovo logo, manco fosse un muro di Berlino tra il
passato ed il futuro. Credo sia arrivato il momento di
schierarsi, tutti da una parte o dall'altra. Io
personalmente sono passato dallo scetticismo all'avversione,
da me non avranno nulla in cambio e sinceramente sto
pensando anche di non andare allo stadio, dopo circa 28 anni
di "onorato servizio". Non ho mai avuto la pretesa di
vincere, ma ho sempre pensato che nessuno potesse battere il
nostro spirito o comprare la nostra devozione verso questi
colori. Evidentemente mi sbagliavo.
Considerami a disposizione per eventuali iniziative che
puntano a ripristinare la nostra tradizione e la nostra
dignità di tifosi della AS Roma".
Della
Sensi criticavo l'aspetto gestionale ed il modo in cui ha svenduto la Roma. Certo,
passare dalla padella alla brace non è mai una bella
sorpresa.
Le persone che hanno cambiato il nostro storico stemma sono gli statunitensi Mark Pannes (a sinistra) ed Italo Zanzi (a destra). |
http://www.youtube.com/watch?v=qdSLRhVvg7A
"Se
perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre
aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo?
Anzi è piuttosto confortante se ci pensi..."
Maledetto
Nick Hornby, con il tuo "c'è sempre un'altra stagione" ci
accompagnerai per tutta la vita... ed è giusto così.
Un
abbraccio Lore', e sempre Forza Roma,
Filippo
P.S. lo so che è
scontato dirlo, lo so che nun avemo perso pe' quello, lo so
che 'sta cosa poco originale te la scriveranno in tanti...
ma lo vojo di' pure io: il nuovo logo non è solo brutto,
porta pure sfiga. E bravi a tutti quelli che ieri stavano
sugli spalti con la t-shirt nuova di zecca più furba nella
storia del merchandising, mo' sai che ce fate, ve la tenete
per ricordo...