|
HOMEPAGE |
|
Se volete avere notizie su locali, concerti e musica a Roma |
" AL DI FUORI DI ROMA NON C'E' NULLA DI BELLO NEL MONDO" Johann Joachim Winckelmann, 1756 (archeologo e filologo, nonché massimo teorico mondiale del'estetica neoclassica) "Non per guadagnar ma per amor del gioco" QUELLI CHE SIAMO * LA GIUSTA DISTANZA * NON DORMO |
Radio Città Aperta 88.90 FM tutte le maledette domeniche dalle 19 alle 21 |
Clicca qui per tornare alla HOMEPAGE |
2+2 = 5 3 + 1 = 7 Gli strani dati dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive clicca qui
|
|
|||||
|
|
|
LA BUFALA DI ROMA/NAPOLI DEL 31.08.2008 LA MONTATURA DEI MEDIA DI REGIME SVELATA (anche) DA RAINEWS24 http://www.youtube.com/watch?v=LUItACXfyT4 http://www.youtube.com/watch?v=B1H56gmTX00&feature=related |
|
LA TRAPPOLA DELLA TESSERA DEL TIFOSO Ricordatelo alle prossime elezioni! |
|
|
|
|
1941/42 biglietto Atalanta/Roma |
|
|
1946/47 biglietto Atalanta/Roma |
|
|
http://www.osservatoriosport.interno.it/ Vedrete che loro ritengono che il mantenimento dell'ordine pubblico possa essere attuato solo evitando ai tifosi ospiti di andare in trasferta. Dicono anche che la violenza sta diminuendo, ed è vero: anche se si chiude l'autostrada non ci saranno incidenti stradali. Questo è inaccettabile in una nazione civile. Così, per cortesia, riconsiderate la scelta di far disputare la partita allo Stadio Olimpico di Roma. Con i migliori saluti. Lorenzo Contucci, Roma www.asromaultras.org P.S. Non ho ricevuto risposta da Monsieur Platini riguiardo la visuale allo Stadio Olimpico di Roma. Forse potrà essere mio ospite nella prima fila della Tribuna Tevere Parterre, così può limitarsi ad immaginare i giocatori, invece di vederli". |
18440 |
18760 |
21198 |
19628 |
||||||
22363 |
21616 |
20320 |
24523 |
23818 |
26507 |
28409 |
30134 |
30805 |
29557 |
32176 |
34914 |
31257 |
32177 |
32316 |
34154 |
32857 |
30983 |
27646 |
31941 |
33019 |
36552 |
38871 |
35872 |
33087 |
30621 |
29454 |
27162 (Italia '90, stadi in costruzione) |
33255 |
34205 |
32607 |
29883 (arriva la pay tv) |
29154 |
29447 |
29481 |
31161 |
30840 |
29908 |
29441 |
25992 |
25474 |
29675 |
26098 |
22476 |
19711 (Dopo Moggiopoli |
23887 |
25297 29° g. |
8133 |
10075 |
9523 |
6538 |
7111 |
8568 |
5730 |
5149 (ad oggi) |
6° 27.205 |
9° 27.705 |
5° 39.990 |
5° 36.532 |
||||||
5° 37.248 |
12° 31.269 |
9° 30.176 |
8° 28.897 |
10° 35.375 |
10° 35.902 |
8° 46.323 |
11° 50.625 |
6° 45.551 |
7° 47.990 |
11° 44.310 |
8° 47.597 |
3° 53.935 |
10° 44.607 |
8° 36.899 |
8° 40.956 |
12° 48.768 |
7° 44.589 |
2° 51.103 |
3° 45.289 |
1° 54.510 |
2° 52.793 |
7° 51.421 |
2° 50.151 |
7° 49.138 |
3° 42.755 |
8° 34.913 (pre Italia '90) |
6° 22.067 (Stadio Flaminio) |
9° 43.570 |
5° 51.609 |
10° 50.306 |
7° 52.615 (arriva la pay tv) |
5° 56.356 |
5° 53.146 |
13° 50.557 |
4° 52.813 |
5° 54.309 |
6° 58.915 |
1° 64.270 |
2° 59.402 |
8° 57.160 |
2° 55.413 |
8° 49.631 |
5° 41.933 (Legge Pisanu) |
2° 38.719 |
2° 37.276 (Legge Amato) |
41.227 (alla 29° g.) |
Roma/Milan 2-2 Coppa Italia 1979/80 |
Valerio Spadoni su "Il Monello" |
Qualcuno è in grado di confermare che questo distintivo è dello Junior Club? |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1977/78, prima di Roma/Torino |
1976/77 Quella che è stata definita, giustamente, una chicca: lo striscione dei Fedayn non sul tradizionale muretto e la parte finale dello striscione delle "Pantere" con la scritta "Roma, la tua forza è la nostra fede" |
1976/77 |
1976/77 |
1976/77 |
Probabilmente 1977/78 |
Anni '70 |
19 marzo 1978 Lazio/Roma |
Credo sia 1975/76 |
Ternana/Roma, credo sia sempre 1972/73 |
Roma/Napoli, 1972/73 |
Roma/Napoli, 1972/73 tifosi napoletani |
Roma/Lazio, 18 marzo 1979 |
Ternana/Roma, 1972/73 |
Anni '70 |
Roma/Ascoli, 1975/76 La polizia tenta di impedire con gli idranti l'invasione per l'ultima di campionato |
Credo sia sempre Roma/Juventus 1975/76 |
Credo sia del 1974/75 o dell'anno dopo: tifosi in attesa della visita di Liedholm e Anzalone |
Roma/Juventus, 1975/76 |
Roma/Colonia 1982/83 |
Roma/Bologna 1977/78 |
Roma/Juventus, 1975/76 altre foto qui |
1979/80 |
1986/87 |
1988/89 |
||||||||
1989/90 |
1989/90 |
|
|
Qui c'è lo spazio myspace per avere una idea. |
|
|
"DANNI PER 500 mila EURO"
Maroni:"Ventisette sono camorristi" (per chiarezza sul titolo usato da TGcom: chi ha un precedente di polizia non è un pregiudicato. Lo è solo chi ha precedenti penali, come, ad esempio, Maroni) La presenza di un numero così elevato di tifosi con precedenti "costituisce un moltiplicatore di rischio", ha detto il ministro annunciando "Nessuna tolleranza" contro i tifosi violenti. "Se dovessero succedere episodi come quello di cui si sono resi protagonisti i tifosi del Napoli, le tifoserie saranno colpite allo stesso modo, ha dichiarato Maroni. Il titolare del Viminale ha assicurato che si stanno prendendo tutte le misure necessarie per contrastare gli episodi di violenza, riconoscendo che "la questione della sicurezza dentro e fuori dagli stadi è ancora all'ordine del giorno". Maroni ha ricordato che se da un lato "diminuiscono gli episodi di violenza dentro gli stadi", dall'altro "purtroppo questi spesso si trasferiscono fuori". L'esponente leghista ha ricordato che fra le prime misure adottate dopo le violenze della prima giornata di campionato c'è stato il divieto di trasferta per i tifosi del Napoli per tutto il campionato e ha aggiunto: "Se le altre tifoserie dovessero rendersi protagoniste di episodi come quelli di Napoli saranno colpite con gli stessi provvedimenti". Venerdì partirà un'iniziativa straordinaria di comunicazione del ministero dell'Interno come risposta alla violenza dei tifosi. Ci saranno, ha spiegato Maroni, "spot su reti televisive in cui si utilizzeranno gli episodi di violenza dei tifosi contrapposti alle buone azioni calcistiche. Gli spot saranno online sui siti delle società calcistiche e saranno proiettati sui maxischermi in occasione delle partite". Nel corso di dell'audizione alla commissione Affari Costituzionali del Senato, il ministro ha precisato che i disordini legati alla partenza degli ultrà partenopei per assistere alla partita con la Roma del 31 agosto scorso sono partiti a causa di un gruppo di 200 tifosi napoletani che è salito sul treno diretto alla Capitale eludendo i controlli. "Avendo appreso che i tifosi del Napoli avevano deciso di recarsi in massa a Roma in treno - ha spiegato il ministro - la questura il 30 agosto ha chiesto a Trenitalia di aggiungere il maggior numero di carrozze possibile ai treni diretti a Roma nella mattina del 31. In relazione ai numerosi biglietti venduti (3.096) Trenitalia ha così aggiunto 4 carrozze all'Intercity Plus". In un primo tempo, ha proseguito, "le operazioni di filtraggio e verifica dei titoli di viaggio è iniziata regolarmente fino a quando alle 10:15 un gruppo di circa 200 tifosi, approfittando delle operazioni di soccorso ad un sostenitore del Napoli colpito da malore, ha superato lo sbarramento sottraendosi al controllo, pur essendo in possesso del biglietto". Trenitalia comunque, ha rilevato Maroni, "intendeva svolgere sul treno le operazioni di verifica dei biglietti anche nei confronti di chi aveva eluso il controllo a terra. La società ha consentito la partenza solo alle 12:30, dopo l'emanazione da parte del prefetto di Napoli del provvedimento di urgenza per motivi di ordine pubblico, in modo da evitare che i tifosi più esagitati potessero scendere dal treno ed abbandonarsi ad atti di violenza". "I tifosi - ha detto ancora il ministro - sono arrivati a Roma alle 15:45 a ridosso dell'intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita. Secondo quanto riferito dalle autorità di Roma, nella fase di filtraggio per l'accesso allo stadio alcuni tifosi hanno tentato lo sfondamento con lancio di oggetti sulle forze dell'ordine: due tifosi sono così stati arrestati". |
Maroni:«Stop ai napoletani in trasferta» Il ministro annuncia la decisione e poi attacca questore e prefetto agli atti di violenza durante la giornata di domenica. E ancora: individuazione di una serie di partite a rischio da disputare rigorosamente a porte chiuse. Il pugno di ferro era nell’aria dopo i disordini provocati da alcuni ultras partenopei prima e dopo il match contro la Roma, ed è arrivato puntuale nel tardo pomeriggio di ieri, al termine della riunione al Viminale del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive e dell’Osservatorio, alla quale hanno partecipato anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il capo della Polizia Antonio Manganelli. Misure dure, che Maroni ha voluto annunciare personalmente al termine della riunione. «Abbiamo assunto alcune valutazioni - ha spiegato e mi accingo nella giornata di domani a mandare una direttiva ai prefetti che dispone dell’individuazione di tutti coloro che hanno partecipato al "mucchio selvaggio" di domenica, perchè siano colpiti dal provvedimento che impedirà loro di partecipare a manifestazioni sportive per i prossimi due anni». Questo, però, non sarà l’unico provvedimento che colpirà i tifosi napoletani coinvolti nei tafferugli di domenica, visto che il ministro dell’Interno ha già annunciato che, una volta riconosciuti, «verranno denunciato alla magistratura per associazione a delinquere». La linea dura, però, non riguarderà solo gli ultras partenopei. «Per il futuro - ha aggiunto il Ministro - abbiamo individuato partite a rischio in base alla storia dei contrasti delle tifoserie nemiche tra di loro: per quanto riguarda queste partite, i prefetti potranno decidere se farle disputare con entrambe le tifoserie, solo con quelle di casa o anche a porte chiuse». Il primo elenco di gare da bollino rosso verrà steso già questa mattina, quando, poco dopo le 10, è prevista una nuova riunione del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale. Ma alla fine, è arrivato anche il provvedimento più temuto da parte dei tifosi napoletani che, per tutto il resto del campionato, dovranno accontentarsi di seguire la propria squadra dalla poltrona di casa e non dai seggiolini dello stadio, visto che l’ultima fra le misure adottate dal Viminale ha messo la parola fine alle trasferte degli ultras azzurri, almeno fino al termine del campionato. Ma l’intervento di Maroni è stato caratterizzato anche da qualche autocritica e da più di una polemica. «Quello che è successo domenica è grave - ha detto il numero uno del Viminale - c’è stata anche un’errata valutazione della situazione da parte della Prefettura e della Questura di Napoli, ed è per questo che invierò degli ispettori per valutare al meglio quello che è successo». Chiarezza, quindi, proprio come quella che, secondo il Ministro, deve riguardare anche l’operato del Viminale, per il quale però, Maroni, ha già escluso qualsiasi responsabilità per quanto accaduto domenica. «Stiamo facendo una verifica interna al ministero, anche se - ha ricordato - la trasferta era stata autorizzata dall’Osservatorio, che negli ultimi tre anni ha svolto un egregio lavoro». Maroni, però, non ha gradito la scarcerazione del gruppo di ultrà fermato l’altro giorno: «Si tratta di veri e propri delinquenti, criminali organizzati applicati al calcio e per questo dovranno rispondere del 416, ovvero del reato di chi si associa per commettere reati. Il magistrato - ha aggiunto - ha commesso un grave errore rimettendo in libertà i cinque tifosi arrestati, responsabili dei gravi incidenti prima e dopo la partita Roma- Napoli, si poteva confermare l’arresto e fare il giudizio per direttissima». Proprio quella scarcerazione che ieri mattina aveva fatto storcere il naso a Walter Veltroni, che aveva definito il rilascio dei cinque tifosi come «un fatto gravissimo che conferma come i teppisti, che usano il calcio come pretesto per le loro bravate, per aggredire e seminare paura tra i cittadini, anche quando sono identificati e presi restano dentro solo per poche ore». Parole, queste, che Maroni ha liquidato con un semplice: «Sarebbe bello evitare le polemiche e lavorare insieme con l’opposizione, per mettere in sicurezza gli stadi». |
Il documento, le conclusioni della magistratura sugli incidenti di Roma-Napoli Ecco il documento con cui il pubblico ministero Antonello Ardituro ha chiesto al gip l'archiviazione del caso sugli incidenti dello scorso 31 agosto. * L'oggetto specifico del procedimento è l'indagine successiva ai fatti connessi alla trasferta dei tifosi del Napoli a Roma per la prima partita del campionato di serie A 2008/2009, Roma - Napoli del 31 agosto 2008. In particolare sono stati acquisiti atti e compiuti accertamenti in ordine alla condotta dei tifosi dei gruppi organizzati e dei tifosi ad essi non legati che acquistarono il biglietto per la partita a Roma, fra cui rilevano essenzialmente gli atti di danneggiamento del treno IC 520 delle 9.25 che doveva condurre a Roma, dalla stazione di piazza Garibaldi, circa 1500 dei 3000 tifosi napoletani. Il comportamento dei tifosi azzurri destò grande scalpore e la reazione decisa dell'opinione pubblica e delle autorità, con conseguenze particolarmente afflittive per la Società Sportiva Calcio Napoli e per i tifosi abbonati delle due curve. Intervennero sul caso le massime autorità politiche e di polizia e ci fu un' allarmante nota diffusa alle agenzie da Trenitalia s.p.a. che immediatamente indicava in 500.000,00 euro i danni arrecati al treno. La Polfer intervenuta a Roma e gli altri organi di polizia giudiziaria rubricarono la vicenda come "devastazione" e dalle prime note informative nascevano due procedimenti penali, uno presso la Procura della Repubblica di Roma, l'altro presso la Procura della Repubblica di Napoli. Va sul punto evidenziato che correttamente si è proceduto presso i due uffici giudiziari, atteso che la vicenda oggetto di indagine si presentava complessa e caratterizzata da una serie di fatti, avvenuti lungo tutto l'arco della giornata del 31 agosto, in parte commessi "in partenza" a Napoli, ed in parte commessi "in arrivo" a Roma. Non può del resto sfuggire come il fatto di reato più rilevante, la presunta devastazione o, come più correttamente lo scrivente ritiene, il danneggiamento del treno, si verificò in luogo imprecisato, durante il percorso, e senza la percezione diretta di alcun operatore di polizia giudiziaria o della stessa società ferroviaria. Né in questa sede può glissarsi completamente sulle eventuali concause di quella folle condotta addebitabile ai tifosi del Napoli, con particolare riferimento alle condizioni di fatto, agli stessi non addebitabili, nelle quali si trovarono a dover effettuare quel viaggio. Responsabilità di tipo organizzativo che, seppur non possono minimamente indurre a giustificare i comportamenti violenti, si pongono come antecedenti causali dei fatti di reato commessi. Brevemente occorre ricordare che: 1) Pochi giorni prima della partita i competenti organi, osservatorio e Casms, autorizzarono la trasferta dei tifosi napoletani a Roma e la vendita dei biglietti anche presso il capoluogo partenopeo. La decisione apparve immediatamente incomprensibile a chiunque avesse ordinaria conoscenza della accesa e violenta contrapposizione fra le due tifoserie: solo dalle indagini dell'ultimo anno, effettuate dalla Digos di Napoli e coordinate da questo ufficio, erano emersi gravissimi fatti come quelli di Montepulciano; senza dimenticare fatti più risalenti nel tempo e che facevano comprendere che si trattava di una delle partite più a rischio del campionato. Queste informazioni erano certamente nella disponibilità di organi che hanno fonti di conoscenza anche non giudiziarie e provenienti da soggetti di polizia preventiva e informativa. 2) Del resto, proprio per tali ragioni, i gruppi del tifo organizzato napoletano immediatamente comunicarono di volersi recare a Roma tutti insieme, con il treno, ed evitando pericolosi attraversamenti autostradali e cittadini. La comunicazione fu pubblica, con un volantino distribuito il giovedì allo stadio in occasione della partita di Coppa Uefa , ma anche direttamente rivolta alle autorità, attraverso contatti formali con la Questura e con Trenitalia, in persona dei relativi responsabili a Napoli. 3) L'appello dei tifosi e la richiesta a Trenitalia di avere a disposizione, previo pagamento del biglietto, posti per una capienza idonea sul treno IC delle 9.25, o altro analogo, in modo da poter giungere insieme a Roma ed essere "accompagnati" dalle forze di polizia allo stadio, fu respinto da Trenitalia che si limitò a comunicare che fin dall'alba della domenica erano previsti, secondo i normali orari, numerosi treni diretti a Roma, delle diverse categorie. In effetti si deve ricordare in questa sede come da tempo è stata preclusa la possibilità dell'organizzazione dei treni speciali per i tifosi (anche se non era questa la richiesta della tifoseria, che invece intendeva regolarmente pagare il biglietto e rappresentare la necessità di predisporre i mezzi e le capienze per consentire un trasporto cumulativo o quasi dei tifosi, nella forma del cd. charter, strumento che risulta comunemente utilizzato dalla società ferroviaria a richiesta di associazioni, gruppi, organizzazioni sindacali ecc...), per cui anche gli organi destinati al controllo dell'ordine pubblico non poterono intervenire, se non al di là di un modesto tentativo di "moral suasion" nei confronti delle ferrovie. 4) La mattina del 31 agosto presso la stazione di Piazza Garibaldi si presentarono 1500 tifosi circa, fra cui rappresentanti di tutti i gruppi ultras delle due curve e diverse centinaia di tifosi non legati ad essi, evidentemente condizionati dalla chiamata a raccolta e dal tam tam dei tifosi organizzati. Va evidenziato che dai tabulati acquisiti presso Trenitalia può trarsi la convinzione che la stragrande maggioranza dei soggetti presenti sul binario era muniti di biglietto. Questo dato complessivo, dedotto dai tabulati, è confermato con certezza per i primi 500 tifosi circa, filtrati la blocco della Polizia, i quali passarono dopo aver mostrato il biglietto (di cui 400 avevano acquistato un biglietto cumulativo). Il notevole numero di tifosi, però, e la necessaria lentezza del filtraggio, con la crescente consapevolezza che il treno non fosse in grado di contenere tutti i presenti, creò i primi malcontenti, per cui ad un certo punto, approfittando del disorientamento dovuto al malore di uno dei tifosi in fila, fu forzato il filtraggio ed i passeggeri ebbero accesso al treno senza alcun controllo. 5) Iniziò una fase caotica, come immaginabile, con l'assalto al treno ed il tentativo della forze di polizia di trovare una soluzione con Trenitalia tale da garantire l'ordine pubblico. Deve segnalarsi come la Digos abbia evidenziato che la prima fase del filtraggio ebbe un andamento regolare e tranquillo anche grazie al contributo dei capi-ultras che fornivano le necessarie indicazioni ai tifosi. Forzato il blocco però, non fu più possibile sottoporre a reale controllo i viaggiatori. Si riuscì solo a far aggiungere altre 4 carrozze al treno e, con un ritardo di circa due ore, si ritenne necessario dare l'ok per la partenza per evitare guai e tumulti difficilmente controllabili, in un giorno fra l'altro di grande affluenza ordinaria per il controesodo estivo. 6) Durante il viaggio, come si anticipava, il treno è stato oggetto di atti vandalici e seri danneggiamenti. La capienza dello stesso non era in grado di assorbire quella massa di soggetti e le condizioni oggettive in cui si trovarono, unitamente alla consapevolezza di "far tardi alla partita", istigò il branco al compimento di inqualificabili condotte di vandalismo. 7) All'arrivo alla stazione Termini di Roma, il branco si diede ai cori ed al lancio di fumogeni. Molti di essi si presentavano per il caldo a torso nudo e mettevano in bella mostra gli immancabili tatuaggi. Condotte queste di scarso impatto aggressivo ma di indiscutibile suggestione mediatica, ed infatti esse furono nei giorni seguenti più volte rimbalzate sulle reti nazionali e locali e sui siti internet, contribuendo forse più dei gravi fatti di danneggiamento, ad indurre le successive sanzioni, nonché il grave danno di immagine che ne derivò per i veri tifosi napoletani e per la stessa città partenopea. 8) Allo stadio i tifosi del Napoli giunsero per il secondo tempo della partita, e durante la gara e nel deflusso successivo non si realizzarono fatto degni di rilievo o di nota. 9) Alla stazione Termini, per il rientro vi furono alcuni problemi organizzativi che determinarono ritardi nella partenza. Si riuscì a garantire un rientro sostanzialmente unitario ai tifosi. Questi sostanzialmente i fatti. Grave, dunque, la condotta di danneggiamento del treno; miope quella dell'osservatorio di autorizzazione della trasferta; superficiale e deresponsabilizzante quella di trenitalia. Si è già fatto cenno alle immagini televisive dell'arrivo dei tifosi e della loro uscita dalla stazione Termini. L'effetto fortemente suggestivo di quelle immagini trovò immediato conforto nel bollettino diramato da Trenitalia che quantificava in 500.00,00 euro i danni al treno IC 520. Seguirono autorevoli interventi delle più alte autorità politiche e delle massime cariche di polizia, anche con l'invito agli organi di polizia giudiziaria di denunciare tutti (!) i tifosi presenti sul treno (ma come identificarli ?) per associazione per delinquere . Ogni dichiarazione, nel seguire dei giorni, accresceva l'attenzione mediatica in un circolo che si autoalimentava senza possibilità di discernere i fatti, sicuramente gravi, dalla suggestione. Fino all'annuncio che l'IC 520 era il treno dei pregiudicati e dei camorristi; che, dunque, il tifo organizzato del Napoli era controllato dalla camorra e che occorreva comprendere per quale ragione la camorra avesse voluto gestire in quel modo scellerato la trasferta di Roma. Risultavano poi, dagli accertamenti sui nominativi degli acquirenti dei biglietti, circa 800 soggetti su 3000 gravati da precedenti di polizia, alcuni anche per 416 bis c.p. Nel fuoco delle indagini che da alcuni sono state condotte sulla tifoseria organizzata del Napoli è certamente entrato il problema del rapporto fra tifoseria organizzata e camorra. Sono state riportate alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia da cui emerge chiaramente che molti capi ultras abbiano maturato gravi precedenti penali e siano legati, magari per parentela, a soggetti della criminalità organizzata. E' emerso però che tali acquisizioni, al momento, assumono carattere "statico", quasi di fotografia di una situazione che appare per lo più legata al fatto che la gran parte dei gruppi organizzati sono radicati sul territorio, nei quartieri di Napoli e nelle città della provincia, per cui appare consequenziale che essi siano spesso espressione di quella subcultura che, dal lunedì al sabato, si esprime con la violenza intollerabile che caratterizza il territorio napoletano (omicidi, estorsioni, rapine, violenze di vario genere, assenza diffusa di ogni percezione di legalità) e la domenica trovano ricovero in alcuni settori delle curve (e per fortuna solo alcuni). Insomma allo stato delle indagini non è emerso che la camorra manifesti interesse a gestire le curve, atteso che la criminalità organizzata si muove in base ad interessi economici che vanno evidentemente ricercati, nel mondo del calcio, in altri settori, e non certamente nel gestire il comportamento violento delle diverse organizzazioni di tifosi ultras. Non si è compreso, invero, per quale ragione destò sorpresa e scalpore il dato numerico sopra riportato relativo al numero dei pregiudicati presenti sul treno o che, quantomeno, parteciparono alla trasferta ed avevano acquistato il biglietto. Ebbene, se si tiene conto che la gran parte di quei tifosi, giovani fino ai 30 anni circa, provengono probabilmente da una fascia di cittadini di scarsa scolarizzazione, di incerta occupazione e di provenienza da quartieri o comuni degradati e disagiati; se si considerano, una volta e per sempre, i numeri dei reati, delle denunce, degli arresti, delle condanne, che occupano l'attività delle forze di polizia e degli uffici giudiziari del Distretto; se ci si ferma a riflettere solo sul numero degli omicidi, o su alcuni fatti insopportabili che promanano dalla violenza della ns. società (chi può dimenticare la drammatica fine di un noto avvocato civilista), perché meravigliarsi che un 1/3 o 1/4 di quei cittadini-tifosi, occasionalmente presi a campione, abbiano acquisito pregiudizi di polizia, anche per fatti gravi? Perché invece non meravigliarsi del contrario, e cioè del fatto che, stante quella violenza diffusa di partenza, a Napoli lo "stadio", metaforicamente inteso, pur caratterizzato periodicamente da comportamenti violenti di alcuni gruppi, come le recenti indagini hanno dimostrato e che vanno severamente sanzionati, appare in proporzione meno violento della stessa città in cui "esso" ha sede? Perché non riflettere sul fatto che in altri contesti e altre città italiane, pur caratterizzate da una qualità media della vita, dei servizi, e dell'ordine civile di gran lunga superiore a quella napoletana, lo "stadio", con la medesima metafora, si presenta viceversa molto più violento della città di riferimento? Considerazioni queste che dovrebbero forse guidare in maniera più approfondita gli organi della giustizia sportiva rispetto alle sanzioni generalizzate comminate e che hanno finito per danneggiare la società sportiva, estranea ai fatti, gli abbonati, in gran parte nemmeno presenti a Roma, e l'intera tifoseria napoletana che, anche nell'ambito del variegato mondo ultras, rappresenta un unicum nella tifoseria italiana, se solo si vuole pensare al numero dei gruppi ultras ed al fatto che il Napoli Calcio è l'unica grande squadra che si avvale del tifo organizzato spalmato su entrambe le curve . Invero appare opportuna una riflessione sulla responsabilità oggettiva delle società di calcio, che rischia di divenire una potente arma di ricatto in pugno proprio ai violenti; ed invece incentivare e riformare i DASPO, da considerare sempre più misure di prevenzione da legare alla pericolosità dei singoli soggetti, attraverso una valutazione che non tenga conto solo della pericolosità da stadio ma anche della pericolosità generica della persona, da desumesi per esempio dai precedenti penali e di polizia. Un modello più moderno di DASPO, nel caso del treno di Roma Napoli, avrebbe consentito di sanzionare i soggetti pericolosi presenti su quel treno, e non la generalità indiscriminata dei tifosi. Così come occorre pensare ad una nuova fattispecie penale che qualifichi e sanzioni i reati da branco essendo, come già evidenziato, inidoneo lo schema dell'associazione per delinquere per queste ipotesi. Insomma in sintesi, e per tornare a Roma-Napoli, a parere del pubblico ministero con riferimento al "treno dei pregiudicati e dei camorristi", non emerge tanto il fatto che i tifosi siano camorristi, quanto piuttosto che anche i camorristi ed i pregiudicati siano tifosi ! Situazione che naturalmente deve indurre a tenere sempre alta l'attenzione sui comportamenti del tifo organizzato, al fine di sensibilizzare una cultura dello sport e della legalità che ben può trovare palestra in curva, e nel rapporto passionale del tifoso con la squadra, a partire però dalla piena consapevolezza che le condotte del tifoso devono innanzitutto essere sottoposte alle medesime regole delle condotte del cittadino in qualsiasi altra porzione del territorio dello Stato. Deve a questo punto farsi chiarezza sui danni riportati dal treno; valutazione questa che può avere incidenza anche sulla qualificazione giuridica del reato come devastazione o come danneggiamento. Deve innanzitutto evidenziarsi che nella sua memoria la difesa di Trenitalia indica i seguenti danni, di gran lunga inferiori, già in prima approssimazione a quella somma di 500.000,00 euro "sparata" ai media nell'immediatezza; invero i danni al materiale rotabile e la manodopera necessaria per il ripristino sono stati quantificati dalla persona offesa in circa 185.000,00 euro; ad essa vengono aggiunti danni per "fermo carrozze" per circa 130.000,00 euro, intendendosi i danni ricevuti dalla società per avere dovuto fermare le carrozze danneggiate in attesa delle necessarie riparazioni. Questi dati, forniti dalla persona offesa, sono stati oggetto di alcune considerazioni critiche da parte della polizia giudiziaria nella informativa del 24 febbraio 2009. Va innanzitutto rilevata la difformità fra i danni denunciati per le quattro carrozze aggiunte alla stazione di Napoli, circa 4500, 00 euro, e quelli degli altri undici vagoni, poi giunti alla destinazione finale di Torino, di circa 180.000, 00 euro. In effetti per le prime quattro la polizia giudiziaria ha potuto effettuare una constatazione diretta dei danni nella immediatezza, in data 31 agosto 2008, ed anche in questo caso la valutazione della persona offesa è apparsa in eccesso. Ma, soprattutto, per le 11 vetture ricoverate a Torino tale constatazione diretta non è stata possibile, e si è dovuto procedere per riscontri successivi. In questo caso Trenitalia si è limitata a fornire la stima dei danni complessivi (137.256,90 € per i materiali , 45.000 € per la manodopera), limitandosi a specificare l'ammontare degli stessi ripartito per ogni carrozza. Non è stato fornito l'elenco dei singoli danni riscontrati ed il costo unitario dei pezzi di ricambio utilizzati per la loro riparazione. Si è dunque proceduto ad alcune considerazioni critiche sulla base dei sopralluoghi effettuati dalla Polfer di Roma e soprattutto, su delega di questo P.M., dalla Digos di Torino, pur intervenuta a riparazioni ormai in corso (si era già provveduto a smontare, ad asportare e a sfoderare i sedili per la relativa pulizia) . Da tale raffronto sono emerse evidenti difformità in eccesso, sia in fatto che di ordine logico, fra le indicazioni di Trenitalia e le verifiche della polizia giudiziaria. Anche in ordine ai danni da "fermo" si registrava che Trenitalia considerava che tutte ed 11 carrozze avevano subito un fermo di 38 giorni, risultando invece evidente agli atti che alcune di esse furono rimesse in circolazione dopo pochi giorni, senza considerare poi la assoluta assenza di specificazione sulla determinazione in 309 euro giornalieri del costo unitario del fermo. Si rilevava inoltre che i danni denunciati si riferivano ad una situazione iniziale della manutenzione delle carrozze ignota e considerata dalla persona offesa come di perfetto stato manutentivo tutto da verificare. Orbene da queste poche considerazioni emerge come la quantificazione del danno operata dalla persona offesa, che già si discosta di molto da quella prima stima di 500.000, 00 euro, si è rivelata innanzitutto generica, non supportata da probante documentazione, ed in alcuni casi verificata in notevole eccesso da alcune controlli a campione della polizia giudiziaria. |
|
|
b) http://www.sportgericht.de/sportrecht-newstext-10782-.html - Prima referenza a qualcosa che si potrebbe avvicinare alla legislazione italiana: dopo avere identificato parte dei responsabili del lancio di articoli pirotecnici, che ha portato all'interruzione della partita Karlsruhe - Frankfurt per 5 min, i tifosi rischiano ora di essere denunciati per infrazioni alla legge sugli esplosivi - che non è assolutamente una legge apposita per gli stadi, ma bensì la legge che regola tutti i materiali esplosivi, dai fuochi d'artificio alla dinamite per le mine - ed inoltre di ricevere un divieto di entrata in tutti gli stadi in Germania.
c) Sono andato a ricercare quindi in cosa consiste questo "Bundesweite Stadiumverbot", il divieto di acceso agli stadi: misura sviluppata all'inizio degli anni 90, praticamente tutti i club della lega si sono messi d'accordo, e se un club divieta l'accesso ad un tifoso - l'acquisizione del biglietto è un comunissimo contratto, in questi casi il club si rifiuta di accordarsi con il tifoso- tutti gli altri fanno lo stesso. Qundi il divieto non si basa su un'apposita legge, bensì su norme generali sull'interdizione, a cui i club fanno ricorso. E ciliegina, se un tifoso entra, nonstante il divieto, allo stadio, non c'è nessun daspo o simile, i club si sono accordati che quereleranno i responsabili, in Germania atto necessario per questo reato, per violazione di domicilio, quindi i §§ 123, 124 codice penale tedesco (StGB).
d) Ultimo articolo interessante è questo, http://www.sportgericht.de/sportrecht-newstext-6709-.html, la decisione di un tar che ha dato ragione all'Hansa Rostock, che aveva chiesto i danni a 3 tifosi che avevano invaso il campo. La multa che era stata applicata dalla lega dovrà essere quindi pagata dai tifosi. La motivazione del tribunale è stata che il biglietto per l'appunto non è altro che un contratto, dove il tifoso accetta le condizioni del club, tra le quali c'è il divieto di entrare nel terreno di gioco, rappresentando l'invasione quindi una violazione del contratto, con conseguente risarcimento. L'unica cosa che non mi convince è che la lega aveva multato il club per misure di sicurezza inadeguate, quindi dal punto di vista dogmatico non capisco bene il tramite tra scarse misure di sicurezza e per l'appunto l'invasione stessa, anche se la decisione in sé mi pare giusta.
Le
conclusioni le lascio a te, anche se mi pare che come purtroppo in molte
altre cose la Germania funzioni meglio: qui lo Stato non ha bisogno di
inventarsi 20mila decreti, comitati e organizzazioni varie per regolare
l'ordine pubblico in ambiti sportivi, le norme che si applicano in altre
aree vengono usate anche per il calcio, evitando così discriminazioni
anti costituzionali nei confronti dei tifosi di calcio. Chi sbaglia paga
uguale, indifferentemente se fa esplodere un petardo in uno stadio o in
un opera. Un saluto Bernardo.
Non
ci sono commenti: infatti in Germania le cose funzionano meglio in ogni
settore della vita sociale, come il sottoscritto ha potuto riscontrare
personalmente. La legge anti violenza in Italia era assolutamente inutile:
già nei codici vi erano tutti gli strumenti necessari.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Con
la consueta professionalità e il sempre incredibile buon gusto,
sulle colonne del piazzale interno della Tribuna Tevere ci sono questi
volantini...
Poiché il regolamento d'uso non lo vieta, ne ho staccato uno per scannerizzarlo. Visto che amo la precisione, lo scavalcamento non "è punito per legge" con il DASPO da tre a cinque anni con obbligo di firma in Questura ma, semmai, può prevedere il daspo da uno a cinque anni con eventuale obbligo di firma in questura. Se poi vi serve qualche euro per fare dei cartelli degni di uno "stadio a cinque stelle" invece dei volantini A4, vi posso regalare qualcosa, pulciari! |
|
Dalla prima fila |
Ovviamente ho informato l'UEFA della cosa |
Dalla seconda fila |
|
|
|
Il sito ufficiale della Sampdoria nulla dice in ordine ai biglietti di Sampdoria/Roma, non ancora posti in vendita |
Il sito ufficiale della Listicket nulla dice in ordine ai biglietti di Sampdoria/Roma, evidentemente non ancora posti in vendita |
Il medesimo sito della Listicket, correttamente, non mette ancora Sampdoria/Roma tra quelle con limitazioni |
Al solito, il sito ufficiale della Roma prende per buona, quando non vale nulla, la determinazione del CASMAMSMAMSAM. |
E-mail inviata il 5 marzo alla Prefettura di Genova Nessuna risposta |
E-mail inviata il 6 marzo alla Prefettura di Genova In attesa di risposta |
|
|
|
|
|
Dichiarazione di Lotito del 4 settembre 2008 |
Lotito condannato a due anni di reclusione il 3 marzo 2009 |
|
|
|
|
|
Inghilterra, primi anni '80 |
La notizia della morte di Ballanti del Messaggero del 27 dicembre 1977 è accompagnata da una foto della finalissima di Coppa Coni del 1928. |
L'Old Trafford di Manchester di diversi decenni fa. Quale persona sana di mente lo baratterebbe con l'Old Trafford di oggi? |
Inglesi al seguito, tanti anni fa |
Leeds United, in terza divisione |
Falcao e Chierico sull'Amerigo Vespucci |
1980/81, Roma/Pistoiese |
Bronee, 1952 |
1961/62 Si ironizza sulla vita notturna di Lojacono |
|
|
|
Index |
The championship |
Updates |
Pictures |
Premise |
Palmarès |
The second team of the region |
Away fans in Rome |
Unforgettable players |
The glorious ground of AS Roma |
Memorabilia |
Roma and romans |
A.S. Roma History |
Derby! |
AS Roma in TV and radio |
Video |
Lived life |
Miscellanea |
The Ultras' manifesto |
Bibliography |
Curva Sud history |
Matches to remember |
A.S. Roma Ultras groups |
A.S. Roma players under the Curva Sud |
Curva Sud chants |
Friends & enemies |
The wrong and right side of A.S. Roma fans |
Faithfuls to the tribe |
Suggests for the banned |
Links |
E mail me |
|