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IN PARTITA DI TERZA DIVISIONE |
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Ma come, con il decreto Pisanu non dovevano scomparire i bagarini? Era invece ovvio, come avevamo detto, che non scompariranno mai. Così come, con il calcio moderno, non scompariranno mai i giapponesi che - da sempre terribili hooligans - continueranno a chiedere alle povere guide turistiche di poter vedere Totti all'Olimpico e, giunti sul posto, si chiederanno come mai i botteghini siano chiusi. In Inghilterra, presa ad esempio da Pisanu, Tagliente e soci, i botteghini sono aperti il giorno della partita, e così è in tutte le parti del mondo. E così il povero giapponese diventa la vittima della cieca solerzia di chi ci governa e, tornato nel paese del Sol Levante, potrà dire ai suoi compatrioti che invece di vedere Totti ha dovuto pagare 5000,00 euro perché per sconfiggere 100 hooligans impongono a 80.000 persone di acquistare un biglietto nominativo completamente inutile perché all'interno dello stadio tutti - me compreso - continuano a sedersi ove gli pare e piace. Per quanto riguarda il romano multato, i casi sono due: o è stato un venditore occasionale, ed allora non si sarà nessun effetto deflattivo sul fenomeno, oppure è un bagarino di professione, ed allora l'episodio rientra tra i rischi del mestiere. La multa di 5000 euro? Se non ho nulla da perdere e nulla di intestato lo Stato come fa a prenderli? |
La polizia pubblica una "classifica della vergogna" sulla violenza che si sposta dagli stadi ai convogli ferroviari Un gigantesco incremento della violenza calcistica sulle reti ferroviarie britanniche ha spinto la poizia a pubblicare una tabella dei club con i tifosi più turbolenti. Il West Ham ha relegato al secondo posto il Sunderland nella "lega della vergogna", stilata sulla base delle tifoserie coinvolte negli incidenti più seri sui treni. Il Manchester United è terzo. Anche Liverpool, Chelsea e Leeds con tra i primi 10. La Polizia dei Trasporti Britannica (BTP), che ha compilato la classifica, ha detto che la reputazione del più bel gioco del mondo è messa a dura prova dal comportamento di tifosi radicali che si sono resti protagonisti di più di 100 episodi di violenza negli ultimi tre mesi. Hanno catalogato tutti gli episodi che hanno coinvolto singoli tifosi antisociali nei confronti dei viaggiatori sino ai gravi incidenti, come le battaglie con i tifosi rivali sulle piattaforme delle stazioni. La BTP lancerà una campagna di "tolleranza zero" verso i gruppi che terrorizzano i passeggeri e il personale di servizio con comportamenti aggressivi e violenti, spesso dettati dall'ubriachezza. Più di 500 agenti della BTP e delle polizie locali monitorizzeranno 19 dei 52 incontri che verranno giocati. Questi includono Arsenal/Blackburn e Portsmouth/Chelsea, che potrebbero portare a tensione e violenti confronti tra le tifoserie. Anche i tifosi del Leeds e dell'Hull, i cui club giocheranno a Londra, saranno strettamente sorvegliati. Il personale di servizio sui treni rafforzerà i controlli, Tutti coloro che sono ubriachi, si comportano in modo disordinato o cercheranno di non pagare non potranno viaggiare e potrebbero essere arrestati. Gli altri tifosi sono stati invitati a chiamare la polizia, in caso di disordini, su un numero verde. Le nuove dure misure per fronteggiare gli hooligans hanno ridotti la violenza dentro e nei pressi degli stadi. Più di 1000 tifosi hanno ricevuto diffide dall'accedere agli stadi in casa e all'estero. Ma i dirigenti della polizia hanno avvisato che i tifosi violenti hanno spostato il proprio comportamento lontano dagli stadi per portarli alle stazioni ferroviarie e nelle metropolitane. La classifica della BTP è basata sul numero degli incidenti gravi che hanno coinvolto i tifosi, il numero di arresti e l'impatto che questi episodi hanno avuto sull'opiniione pubblica. Leeds, che ha avuto lo scorso anno il maggior numero di tifosi violenti, è attualmente quarta nella classifica della BTP. Quattro dei suoi tifosi sono stati arrestati quest'anno proprio in relazione a disordini avvenuti nelle stazioni ferroviarie, ed otto sono stati coinvolti in comportamenti antisociali. Millwall, i cui tifosi hanno la reputazione di essere tra i più violenti tifosi del Regno Unito, è catalogata al quinto posto. I suoi tifosi sono stati implicati in cinque episodi di comportamento antisociale ma solo uno è stato arrestato per aver provocato problemi sul treno. Otto tifosi del Liverpool sono stati espulsi dal treno a Wolverhampton il 5 novembre, dopo aver abusato di altri passeggeri. In un altro incidente avvenuto lo stesso giorno, la polizia è stata chiamata per dividere 30 tifosi del Liverpool e una banda del Manchester United che si stavano lanciando bottiglie e lattine di birra alla stazione di Stafford. Manganelli e gas CS erano pronti ma non sono stati utilizzati. I tifosi del Liverpool sono attualmente al decimo posto. La BTP monitorizza 125 club inglesi e scozzesi, fino alla seconda divisione. I dati della scorsa stagione, che solo ora sono disponibili, rendono evidente che solo 29 di questi club non sono stati coinvolti in disordini. La scorsa stagione ci sono stati 62 incidenti gravi, 266 incidenti relativi a comportamenti antisociali e 292 arresti. Andy Trotter, Capo della Polizia della BTP, ha detto che il contrasto agli hooligans è un punto chiave dell'agenda del Governo (è fantastico vedere che, anche in Gran Bretagna, i punti chiave non riguardano omicidi, stupri e pedofilia, che evidentemente muovono meno denaro, n.d.L.). Il prevenire i disordini richiede un complesso lavoro di intelligence. "I tifosi di calcio chiassosi possono essere un incubo per gli altri passeggeri. Anche quando solo sono rumorosi, all'interno del treno o in grandi gruppi nelle stazioni, possono essere veramente intimidatori (ed è per questo che è meglio fare i treni speciali, oggi aboliti, n.d.L.). E' un punto focale della nostra agenda. Se sbagliamo, la gente si arrabbierà".
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errore giornalistico ». Lo ha detto ieri Giovanni Bruno, il direttore di Sky Sport. Un'ammissione di "colpa" importante che dà ragione ai tanti tifosi della curva romanista che si erano visti censurati proprio nell'occasione in cui era importante essere visti e basta. «La contestazione non ce l'aspettavamo così imponente, ci ha presi in contropiede, ma è vero che è stato un nostro errore », ha continuato Bruno. L'importante è che non ci sia stato alcun pregiudizio. «Questo è chiaro, tant'è vero che abbiamo mandato in onda più tardi anche le immagini della curva che contestava ». Apprezzato l'intervento signorile e l'onestà intellettuale di Giovanni Bruno, anche il telecronista-Sky di Roma- Juventus, Fabio Caressa, ha avuto modo di dire la sua: «Vi posso assicurare che non c'è stato assolutamente niente di premeditato, il problema sono stati soprattutti i tempi stretti e la pubblicità. Tant'è che una volta iniziata la partita ho spiegato i motivi della protesta ricordando l'intervista della Sensi a Tony Damascelli; tant'è vero che Damascelli dopo mi ha chiamato in privato per ringraziarmi di averlo correttamente citato ». Incidente, più o meno diplomatico, chiuso, quindi per tutti, tranne per i tifosi della Roma, versante Curva Sud. Secondo i gruppi organizzati della curva romanista l'oscuramento della loro protesta è stato scientifico. «Ci sembra strano - racconta William Betti "Spadino" - che Sky non abbia fatto vedere per niente i nostri striscioni, mentre è stata puntuale nell'inquadrare l'amministratore delegato della As Roma mentre cantava l'inno: sembrava fatto apposta per "riabilitarla" agli occhi dei tifosi. Ma non ci sono riusciti». Non ci sono riusciti perché Spadino, che parla a nome di tutti i gruppi organizzati della Curva Sud, annuncia un'altra iniziativa importante. La stessa di sabato. «Vogliamo far sapere a tutti che la contestazione a Rosella Sensi non si è esaurita in Roma-Juventus. |
Quella
è stata solo una vetrina importante, ma il nostro pensiero lo esprimeremo
sempre. La Curva Sud contesterà la Sensi ad oltranza, ogni occasione
sarà buona per farle capire quello che vogliamo da lei: se ne deve
andare». Una contestazione senza tregua che non ammette tregua. «La
finiremo soltanto solo quando lei non sarà più l'amministratore
delegato della As Roma. e una cosa sia chiara: tutta la curva è
unita, compatta come forse non lo era mai stata. La volontà di tutti
è la stessa». E il dialogo? «Il dialogo è alla
base di tutti i rapporti ma mi sembra che sia lei che non abbia mai avuto
a cuore i tifosi, nemmeno di fronte a una contestazione del genere c'è
stato un segnale. Poco ci importa, perché la curva Sud è
libera e non vuole avere rapporti con nessuno». Quindi già
a Roma-Strasburgo si rivedrà lo stesso scenario di sabato? «In
ogni partita noi contesteremo Rosella Sensi»
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Il giudice sportivo ammette la sua fede Da oggi tutti i tifosi interisti, milanisti e compagnia bella avranno forse un argomento in più per articolare le loro polemiche anti-bianconere. Il giudice sportivo Maurizio Laudi, infatti, ha ammesso apertamente la sua fede bianconera, in una dichiarazione sulla carta assolutamente innocente (Laudi ha ovviamente precisato che la sua fede non influisce affatto sulle sue decisioni) ma che visto la tendenza altamente infiammabile del nostro calcio, rischia di scatenare qualche polemica. "Diventai juventino nel '55 quando ho visto la mia prima partita. Quella volta la squadra rischiò la retrocessione - afferma Laudi - (e per questo hai deciso di diventare giudice sportivo per evitare che accadesse! n.d.L.)La mia passione per questa squadra non è mai mutata. Io accetto di tutto, anche le critiche più feroci. Nessuno però deve mettere in dubbio la la mia buona fede. Pensa davvero che possa dare le squalifiche tenendo conto delle maglie e della mia passione da tifoso - chiede all'intervistatore - ma scherziamo?". Poi Laudi dice la sua sulla prova tv. "E' uno stumento in più, per dire: non fate i furbi. Ma non credo che sia stato recepito. Milan-Juve? Ho assolto tutti in base al referto di Bertini". "Il calcio ha bisogno di maggiore equità? C'è uno squilibrio evidente e pericoloso. Credo che soprattutto nella spartizione degli itroiti televisivi si debba trovare una soluzione più equilibrata. Questa disparità eccessiva non fa bene al calcio, sia sotto il profilo tecnico che dell'immagine e del clima più in generale. Calciatore come esempio? Sicuramente Cafu. Tutti dovrebbero intepretare il calcio con la serenità e la correttezza del brasiliano". La chiusura è con un consiglio ai calciatori. "In campo metteteci l'anima, tutta la carica agonistica che volete ma rispettate sempre l'arbitro e l'avversario, altrimenti il martedi' sarò costretto a intervenire...". (la cosa bella è che i ladri per eccellenza e l'accozzaglia di servi che li segue dicono che i giudici dello scandalo doping sono "ultrà romanisti"!!! n.d.L.) A proposito di juventini: forse arrivo tardi, ma per ragioni di lavoro non posso ascolatre le radio e le trasmissioni televisive. Tony Damascelli - amante dei Beatles e di Platini - scrive attualmente su "La Roma", giornale ufficiale della Società. Una rapida ricerca mi ha consentito di ricordare alcune cosette: «Roma-Juventus potrebbe essere arbitrata da sua Santità il Papa ma ritengo che anche Giovanni Paolo II sarebbe contestato. Non c’è più religione» (Tony Damascelli, prima di Roma/Juventus, 2002). "MIGLIOR CRONOMAN: Tony Damascelli (il Giornale) Puntuale, preciso, implacabile. Trattasi di Damascelli Tony, di anni non si dice, autore di pezzi che spesso sorprendono, in positivo. Fino a quando - e qui scatta la puntualità vincente - c’è da difendere la Juventus" (Indiscreto.it). Ricordo anche che dopo la famosa monetina di Firsk, Tony Damascelli accusò in un suo articolo Totti di istigare il pubblico perché si avvicinava all'arbitro con il dito alzato, il tutto corredato da una fotografia che mostrava il nostro Capitano con l'indice alzato davanti all'arbitro. Peccato che nel video Totti stava dicendo all'arbitro che quello era il suo primo fallo. Si tratta poi dei lazieli, ma è anche opportuno ricordare: «Cragnotti presiede una società Campione d’Italia e quotata in Borsa, la sua denuncia contro i club del nord va circostanziata, documentata, altrimenti è roba da ultras o da qualunquismo». Ora Tony Damascelli scrive su "La Roma". E' la "concertazione", ragazzi! |
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Stiamo cercando persone che possano donare il sangue ad una bambino che deve fare 4 trasfusioni al giorno (= 4 donazioni). Il problema maggiore che stanno affrontando i suoi medici è che questo bimbo ha il gruppo sanguigno più raro di tutti: Gruppo 0 Rh negativo, ossia può avere il sangue solo dal suo stesso gruppo. Si può chiamare direttamente al "Bambin Gesù" (tel: 0668591) e chiedere del Dottor Di Carlo (specificare "del centro trasfusionale" perché ce ne sono due..). Il bambino che ha bisogno delle donazioni si chiama David Piazza. Solo 0rh negativo non vi sono gruppi compatibili. Grazie |
Questa foto è stata scattata a Nantes, ove la squadra locale è sostenuta dalla Brigade Loire (un saluto a Lorent). |
"Vi scrivo chiedendo un vostro aiuto per ricordare un grande amico tifosissimo della Roma, che Giovedì scorso è morto in un incidente stradale in Calabria. Aveva solo 26 anni e la sua grande passione era la Roma e Totti. Il suo nome era Lello Pontorieri nato a Tropea ma che viveva a Roma da 8 anni e seguiva sempre la squadra sia all'olimpico che in trasferta. A Tropea lo chiamavamo tutti TOTTI!!! Ora, Sabato sera all'olimpico ci sarà un grande striscione e una sua foto esposti nella tribuna tevere centrale, luogo dove una 20 di suoi carissimi amici guarderanno la partita. Verrà anche Totti ( se gioca) a portare un mazzo di fiori vicino alla sua foto. La famiglia siamo certi sarà contenta di questa "sorpresa" e felice di sapere che Lello è sempre all'Olimpico a tifare FORZA ROMA!!! Vorremmo un vostro aiuto per l'esposizione dello striscione. Sicuri della collaborazione anticipatamente vi ringrazio. Paolo, Lucio, Amedeo Tel.3478080511 - Tel.3486923774 - Tel.3491809233 |
L’hanno
scritto giorno dopo giorno, partita dopo partita, anno dopo anno, dirigenza
dopo dirigenza.
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giovedì 17 novembre 2005 (gazzettadellosport & ultrasportal.com) Questa è la decisione del consiglio direttivo, giunta alla fine di una riunione molto accesa alla quale hanno partecipato circa 200 persone. Una decisione sorprendente in quanto la Fossa è da 37 anni un punto di riferimento per i tifosi della Curva Sud. Non è stata fornita una motivazione ufficiale, ma ieri su internet è apparso un comunicato del consiglio direttivo che spiegava così la situazione: "Non abbiamo voluto scrivere un comunicato in merito alla vicenda di milan juve perchè in queste occasioni non siamo soliti rispondere con questi mezzi ed anche questa volta non faremo alcuna comunicazione sui fatti, ci limitiamo solo a dire che un'esposizione di parte e di comodo puo' arrivare a far presupporre anche la piu' ignobile delle infamie, pur di accreditarsi una posizione di vantaggio, ma un'accusa ha bisogno di riscontri oggettivi e pertinenti, non puo' essere ambigua od evasiva perchè altrimenti è delazione". Difficile capirci qualcosa senza conoscere bene i meccanismi della curva e i sottili equilibri che regolano la convivenza sugli spalti. Ma è inevitabile ipotizzare un contrasto interno tra i vari gruppi della curva e infatti, in un seguente passaggio del comunicato, si affronta questo argomento: "Questa storia ha posto in evidenza punti di vista ormai inconciliabili all'interno della nostra curva e dopo avere discusso e riscontrato divergenze incolmabili ed insanabili, siamo giunti all'amara ma orgogliosa decisione di scioglierci e chiudere così la meravigliosa avventura della Fossa dei Leoni. Non è nostra intenzione utilizzare questo comunicato per difenderci dalle accuse mosseci, perchè siamo certi che chi ha avuto l'onore di conoscere o di scontrarsi con la Fossa dei Leoni non puo' nemmeno immaginare che qualcuno possa essersi reso responsabile di cio che ci viene addebitato. Per 37 anni tutti i ragazzi che hanno fatto parte della Fossa dei Leoni hanno condiviso con essa i valori e lo spirito dei fondatori, li hanno portati avanti con passione, con dedizione ed una convinzione ineguagliabile, per tutte le generazioni succedutesi e mantenendo tra esse un filo conduttore senza interruzioni di sorta. Queste sono state le nostre fortune, le nostre forze e le nostre conquiste e tutti noi anche oggi, in un giorno che mai avremmo immaginato, dobbiamo essere felici, orgogliosi e fieri d' avervi fatto parte, perchè oggi finisce la storia della Fossa dei Leoni ma rimangono vivi e saldi dentro ciascuno di noi quei valori e quello spirito che sempre ci hanno contraddistinto". Qualunque siano i motivi, la decisione del diretivo di Fossa sorprende moltissimi tifosi. Adesso nella curva sud rimarranno solo Brigate e Commandos. Proprio un rappresentante dei Commandos esprime la sua opinione: "Quello del direttivo è stato un comportamento indegno, meschino e subdolo - assicura Ricky -. Con arroganza si è sentito autorizzato a cancellare un pezzo di storia. La Fossa da sempre significa emozione e adesso non c'è più. Garantisco che non esiste nessuna motivazione politica o economica alla base di questa decisione. In questo momento, a tutti i tifosi che si sentono smarriti garantiamo che l'anima della Curva Sud non se ne va con la Fossa, ma anzi continuerà a vivere anche perchè questa curva ha fatto la storia del movimento ultras". Nella tarda serata di ieri, infine, un esponente della Fossa dei Leoni (che ha preferito rimanere anonimo) ha voluto aggiungere alcuni concetti a quelli espressi nel comunicato: "Il discorso degli striscioni è solo un pretesto. La verità è che in passato i problemi interni alla curva si risolvevano in un modo o nell'altro, mentre adesso vogliono comandare persone che hanno alzato il livello dei loro interessi e vogliono girare in Porsche...I vertici della Fossa in pratica sono stati messi spalle al muro, pericoloso per loro continuare a guidare il gruppo, portare striscioni o simboli allo stadio. Lo scioglimento è stato l'ultimo gesto di dignità del vecchio direttivo, ai cui componenti è stato in pratica vietato di recarsi nella curva sud dello stadio di San Siro". |
juve perchè in queste occasioni non siamo soliti rispondere con questi mezzi ed anche questa volta non faremo alcuna comunicazione sui fatti, ci limitiamo solo a dire che un'esposizione di parte e di comodo puo' arrivare a far presupporre anche la piu' ignobile delle infamie, pur di accreditarsi una posizione di vantaggio, ma un'accusa ha bisogno di riscontri oggettivi e pertinenti, non puo' essere ambigua od evasiva perchè altrimenti è delazione. Questa
storia ha posto in evidenza punti di vista ormai inconciliabili
Non
è nostra intenzione utilizzare questo comunicato per difenderci
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Per
37 anni tutti i ragazzi che hanno fatto parte della Fossa dei Leoni
Queste
sono state le nostre fortune, le nostre forze e le nostre conquiste e
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...tra un signore amabile ed un altro con un grande senso dell'umorismo... Buon divertimento. Noi stamo de là dal 1927 e sabato sera il mondo se ne renderà conto. MOGGI BETTEGA GIRAUDO PERSONE NON GRATE |
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A
CESENA
La coreografia presentata sabato sera è un attacco forte e diretto a Lega e presidenti di B; abbandonate manifestazioni e proteste, le Wsb continuano la loro battaglia facendosi forti delle armi del “nemico”. Hanno protestato a lungo fuori dagli stadi, sono stati fischiati dalla loro stessa città, ma hanno continuato a camminare a testa alta, con ben fisso in mente il loro obiettivo: quel calcio moderno che mette a rischio l’ esistenza del tifo organizzato. Il gruppo Wsb cesenate sabato sera ha dimostrato ancora una volta che il ritorno sugli spalti non significa assolutamente che in Romagna ha vinto la Lega Calcio; anzi, d’ ora in poi i bianconeri ritorceranno contro i “padroni” del pallone la tanto decantata visibilità della serie B. La linea degli ultras è chiara: per tutto il campionato le Wsb si posizioneranno al piano inferiore della Curva Mare i primi anni '80 che mi chiedo per quale raghione si , senza striscioni ad eccezione di un cubitale “no al sabato”, e porteranno avanti la loro battaglia con slogan e coreografie contro “il palazzo”. La scelta di non tornare al piano superiore, nel cuore della Mare è dettata dall’orgoglio, dalla volontà di distinguersi da coloro che non hanno appoggiato il gruppo contro il calcio moderno, arrivando a fischiare i cori polemici degli ultras rivolti al presidente Lugaresi; presidente, ritenuto colpevole di aver “venduto la domenica” per qualche soldo in più, e, soprattutto, per aver finto di essere solidale con città e sindaco, salvo poi scagliarsi contro lo stesso primo cittadino a causa della sua reticenza nella concessione del Manuzzi. Sabato sera è toccato a Galliani essere protagonista della coreografia romagnola, con una gigantografia del volto dello stesso presidente di Lega, “incastonato” in un segnale di divieto; “il nostro calcio non ha padroni” recitava lo striscione ai lati dell’ immagine. Applausi da tutti, dalla curva alla tribuna, passando per gradinata e settore ospiti. Di certo non avrà applaudito Giorgio Lugaresi, secondo destinatario del messaggio: l’offesa a Galliani, condita dai cori contro la Lega, infatti, si tramuterà certamente in una onerosa multa per l’ A.C. Cesena; e proprio qui sta la grande intelligenza della “strategia” degli ultras bianconeri. Accortisi che Lega e società non si scompongono davanti a cori e manifestazioni, le Wsb hanno capito che l’ unico modo per far sentire la propria voce sta nel toccare i tasti che più stanno a cuore alle parti: ovvero la figura del presidente di lega Galliani, la “visibilità” della B infrasettimanale, e gli introiti economici del Cesena calcio. Ecco, la coreografia di ieri va a centrare pienamente tutti gli obiettivi: colpisce la figura del presidente di Lega con la sua buffa immagine a campeggiare sulla curva; colpisce la decisione della Lega Calcio, sfruttando la visibilità delle telecamere tanto desiderata e decantata, per dare maggior risalto alla protesta; e colpisce, profondamente, Giorgio Lugaresi, romagnolo di nascita, ma talmente sensibile al fascino del denaro da lasciare di stucco qualunque genovese, almendo stando alle accuse degli ultras. Sarà certamente questo il leit-motiv della stagione, una battaglia su più fronti collegati tra loro, un colpo al “palazzo”, e la conseguente ripercussione economica sulla società, che con ogni probabilità dovrà chiedersi se la scelta di giocare al sabato sia stata davvero conveniente; e chissà che le altre tifoserie di B non seguano la strada indicata dal gruppo cesenate. A quel punto, forse, presidenti di società e di Lega abbandoneranno i loro sorrisi e si renderanno conto che il vero potere, nel calcio, è nelle mani di coloro che davvero lo amano. Almeno questa è la speranza degli ultras cesenati... |
e il busto del nonno che costruì il Testaccio, la signora del pallone si confessa Lady Roma: «Questo calcio non ha memoria» Intervista a Rosella Sensi: «È un mondo che non mi appartiene, sono qui per amore di papà. Stiamo costruendo per vincere» di
Tony Damascelli
Ma
chi glielo fa fare, gentile Rosella Sensi?
Proprio
a Roma non c'è memoria?
Rispetto
a suo padre ha scelto la strada del dialogo.
Per
esempio Totti.
Totti
è il vero padrone della Roma, della piazza, della comunicazione.
Lei
sta applicando una nuova disciplina, dal caso Cassano in giù.
Un
rigore nei conti.
Passione
e professionalità si conciliano a Roma?
Ci
dica un pregio di suo padre.
Fatto
l'elenco delle cose belle e buone è necessario sottolineare gli
Suvvia,
uno, grosso può anche essere accennato. Forse quello politico? La
guerra al duopolio del nord? La guerra a Carraro?
Se
non vuole dire di Batistuta lo dico io. Allora parliamo di Cassano.
Parliamo
di Capello.
Rosella
Sensi diventa capo del calcio. Che fa?
C'è
una storia che riguarda suo padre, le intercettazioni telefoniche
La
Roma lontano da Roma vincerebbe di più.
Dica
di Mazzone.
Zeman?
Capello?
Galliani?
Giraudo?
Moggi?
Da
grande che farà Rosella Sensi?
Sento
passi oltre la porta. Forse Franco Sensi vuole rinchiuderci in
|
"
nelle infinite e oppositissime attrazioni del piacere e del dolore, non
possono impedirsele dalle leggi umane i turbamenti e il disordine. Eppure
questa è la chimera degli uomini limitati, quando abbiano il comando
in mano. Il proibire una moltitudine di azioni indifferenti non è
prevenire i delitti che ne possano nascere, ma egli è crearne dei
nuovi, egli è un definire a piacere la virtù e il vizio,
che ci vengono predicati eterni ed immutabili. A che saremmo ridotti se
ci dovesse essere vietato tutto ciò che può indurci a delitto?
Bisognerebbe privare l’uomo dall’uso dei suoi sensi".
(Cesare Beccaria, 1746) |
DOPO IL GOL |
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