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INFOBIGLIETTI cliccare qui |
SENZA COMMENTO gli sviluppi giudiziari del dopo-derby |
11 marzo 2003 La diffida deve essere emessa dal questore del luogo ove il tifoso risiede, a prescindere da dove avvengono gli scontri, in quanto quest'ultima questura conosce meglio la pericolosità del soggetto da diffidare. leggi qui la sentenza |
NELLA GIUSTIZIA ITALIANA! n.b.: entrambi i ricorsi che hanno portato a queste decisioni sono stati scritti dal sottoscritto. E' quindi dimostrato che di questa questione i giudici non sanno cosa pensare (mettiamola così.... per eleganza). |
1 ottobre 2004 La diffida deve essere emessa dal questore del luogo ove avvengono gli scontri e non da quello ove risiede il tifoso in quanto essendo un provvedimento urgente deve essere fatta dalla questura che per prima ha sottomano le carte. leggi qui la notizia |
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Questa
è una breve cronistoria fatta da quando nel 2000 abbiamo
fatto la conoscenza di tal Da Rosa Emerson detto il "puma". ***Prologo***
***Stagione
2000-2001***
***Stagione
2001-2002***
***Stagione
2002-2003***
***Stagione
2003-2004***
***Primavera
estate 2004***
si
inizia a parlare di Emerson alla Juventus.....Umberto
Partita amichevole in Turchia Emerson gioca e la Juventus perde di nuovo....non era mai accaduto nella storia che la Juventus perdesse tre partite di seguito in amichevole... Trofeo Birra Moretti: Emerson litiga con Adriano negli spogliatoi, 10 ore dopo l'attaccante dell'inter vola in Brasile perchè il padre è morto.......... In
uno stato di diritto come l'Italia dove 3 indizi fanno una
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Quando
quest'estatate ho visto su internet le foto della presentazione delle maglie
champions continuavo a cercare altre foto dove c'era la mia amata maglia
rossa con bordi giallo-arancio. Con sgomento, dopo dieci minuti di ricerca,
ho constatato che non esistevano e che la mia Roma avrebbe giocato in champions
senza una maglia degna di quel nome! Avrei subito voluto far qualcosa,
ma nei vari siti da me visitati nessuno faceva commenti a riguardo e col
passare dei giorni il mio veleno si è trasformato in muta rassegnazione
(errore grave lo ammetto). Dopo il disastroso debutto in coppa campioni
(preferisco chiamarla così) ho notato con piacere che non ero il
solo a pansarla così e che il tuo sito è sceso in campo per
questa giustissima causa, non mi resta che schierarmi al tuo fianco anche
se sono consapevolissimo di essere una piccola goccia in questo oceano
di merda che è diventato il nostro calcio. Porto ancora nel cuore
quella maglia di quando, ancora bambino, sfoggiavo con tanto orgoglio quando
giocavo al campetto sotto casa rossa con semplicemente scritto barilla
e un numero nove dietro, quanto mi piaceva! Se penso che un giorno avrò
un figlio mi viene da pensare chissà di che colori sarà la
sua maglia, magari quell'anno andrà forte il viola o addirittura
l'azzurro!!!!! Uno scherza ma non è poi così lontana purtroppo
la realtà che ci vede ogni giorno di più deturpati del nostro
orgoglio e del nostro gioco preferito che è un rifugio, almeno per
me, dalle amarezze che la vita di tutti i giorni ci riserva. Domenica a
Messina un "poliziotto" dopo le mie insistenti domande sul perchè
del loro "poco cordiale" comportamento lui mi ha risposto semplicemente:
ma a casa avete sky, chi ve lo fa fare a venire fin qui a subire tutto
questo? Con la faccia di chi veramente non capiva ed avrebbe voluto farlo.
Bene, come dargli torto, come spiegare una passione a chi non la ha? Ci
sono tante, troppe cose che m'indignano e razionalmente mi allontanano
da questo mondo ed una queste è proprio la questione maglia. Ti
saluto con tutto il veleno possibile
Lorenzo |
Dal
punto di vista commerciale quante maglie si vendono è misura della
forza di un'azienda.
Dalle parole del suo responsabile commerciale la Roma ha un grosso problema: "ha solo due colori". Quindi l'aggiunta di un nuovo colore farebbe aumentare le vendite. Ragionando in questo modo + colori ci sono in una maglia e + è facile venderla. La maglia + venduta allora sarebbe quella di Arlecchino. Bè allora consiglio alla Diadora di sponsorizzare il Napoli, ai tifosi partenopei piacciono tanti colori e Arlecchino fa parte della loro cultura. A noi romani piacciono solo quei due colori e vorremmo andare a Madrid vestiti come siamo nati. Grazie Diadora il Napoli ti aspetta. |
Una
nuova battaglia ci attende, dopo quella vittoriosa che ha visto riportare
la lupa capitolina sul petto delle nostre casacche da gioco al posto di
uno sterile lupetto stilizzato, ci troviamo ora di fronte un
gruppo di magliari ( in grande amicizia) che intende per mere operazioni
di marketing globale stravolgere attraverso delle alterazioni cromatiche
la maglia della nostra squadra di calcio la a.s.roma.
Ricordo a lor signori che le divise da gioco realizzate dalla kappa ebbero un successo strepitoso soprattutto perchè si rifacevano allo stile delle casacche di un tempo, dove il rispetto dei colori e degli stemmi era la regola, non come adesso dove la norma principale è quella di creare delle fogge sempre più variegate, buone per apparire nei grandi magazzini sparsi in giro per il mondo ma inadatte per chi crede, e non sono pochi, che la maglia da gioco rappresenti ancora appartenenza e fedeltà esclusiva verso un sodalizio calcistico, quale espressione di una realtà territoriale. Non conviene a nessuno stravolgere le regole del gioco, chiediamo più rispetto per i nostri colori, in fin dei conti gli attori principali siamo noi, Oggi ci sono solo alcune voci di dissenso ma dalla voce al boato il passo è breve. Maurizio |
Ciao
Lorenzo!
Ovviamente non posso che essere daccordo con te sulle maglie. TUTTI A MADRID CON MAGLIA ROSSA E CALZONCINI BIANCHI! La maglia nera e qualle verde, oltre che a portare sfiga, NON HANNO IL DIRITTO DI ESISTERE! E poi è giusto togliere la banda nera dal collo, ma non per sostituirla con una rossa...toglierla proprio! (infatti ero stato tenero! n.d.L.) Andrea www.CurvaSUD.com |
Ciao
Lorenzo,
Scrivo per unirmi al coro di chi chiede di giocare con la maglietta STORICA dell'a.s.roma anche nelle partite di Champions,specialmente contro il Real Madrid. Fare Marketing significa studiare ciò che il cliente potenziale vuole e agire di conseguenza...in questo caso è evidente l'errore dei responsabili marketing dell'a.s.roma,che evidentemente non hanno capito che il "cliente potenziale" ,in questo caso il tifoso,non è alla ricerca della bellezza estetica della maglia o di innovazioni stilistiche,ma,fino a quando il calcio sopravviverà,cercherà nella maglia solo il sentimento dell'appartenza,che si esprime dei colori tradizionali,il rosso e il giallo del senato romano,i colori di Roma nei secoli. L79 |
Caro
Lorenzo,
ti scrivo anch'io indignato per la cessione di un'altra fetta di cuore alle leggi cafone del marketing marchettaro. Sono il nipote di Attilio Mattei, detto Bibbitone, terzino dell'Alba e poi della prima Roma, e dunque, con un pizzico di vanità, romano di nascita e romanista per censo. Ero già, negli anni scorsi, piuttosto innervosito dalle maglie da fantino che mi costringevano a sforzare il cervello per capire quale fosse la Roma, perché ogni volta mi sembrava impossibile che avessimo scelto maglie così brutte per portare i nostri colori in Europa. E' vero che la Roma ha avuto tante divise diverse nella sua storia, ma erano per lo più seconde o terze maglie usate con parsimonia, mentre lo stadio Testaccio era un catino giallorosso zeppo di popolo, così come in campo andavano i suoi figli romani. Ora ci vengono a dire che contro la "solita" camiseta blanca noi dovremo giocare in un nero rivoluzionario. Credo che al posto del lugubre nero, le merengues avrebbero più paura del rosso sangue che tanto fa impazzire i loro tori. Scrivo dalla Francia perché è qui che lavoro come ricercatore in Fisica, ciononostante sono anche abbonato in Sud (oddio, un ultras laureato). E vivere all'estero acuisce la sensibilità nei confronti dei simboli di Roma patria nostra. Spero che si riesca a giocare per una volta al Bernabeu con le nostre storiche maglie rosse bordate gialle. Ciao Alvise Mattei |
Merchandising,
questo nuovo termine entrato nel nostro linguaggio corrente: che orrore,
sotto certi punti di vista. Commerciare ciò che si vuole non è
reato, ma va fatto entro certi limiti, quando si parla di pallone, quindi
di sentimenti.
Snocciolo qualche sintetica riflessione. -cambiare maglia ogni anno: a che prò? -un velo di tessuto sintetico (non cashemere!) venduto per 80 euro, è un prezzo onesto? variare colori, fogge, tagli: per quale motivo? -Si sbandierano in continuazione i grandi club (Real Madrid, Barcellona, Manchester, Arsenal, Liverpool) come esempio del merchandising: ma se andiamo ad osservare bene la realtà ci accorgiamo che queste squadre giocano sempre con la loro maglia ORIGINALE. Quindi prima di proporci maglie della Roma con colori difficilmente comprensibili, riflettete bene… E poi, non notate che le vendite sono piuttosto basse, per quel che concerne ciò che VOI volete proporci? Intendo dire che oggi come oggi si vedono indossate dalla gente solo la prima maglia, in alcuni casi la seconda: ma difficilmente la terza o quella per la Champions. Concludo dicendo che se un giorno dovessi entrare in un RomaStore e trovare appese solo 2 maglie, una rossa ed una bianca, sarò molto, molto felice… Abel Balbo |
Cara
As Roma,
perchè non vuoi rispettare le tradizioni? Perchè ci vuoi far gioire per un gol del Belgio? Perchè non far indossare alla Roma, non solo a Madrid ma in ogni sua apparizione, i Nostri colori sociali? Te li ricordi? GIALLO OCRA e ROSSO POMPEIANO... ps per il responsabile del marketing: l'unica maglia che ho acquistato è stata la più semplice...quella della kappa della stagione 2000-2001...scudetto grazie
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Caro
Lorenzo, strappo due minuti al lavoro per scriverti questa e-mail perché
condivido in pieno la tua iniziativa concernente le maglie della Roma.
Sia quella nera che quella verde sono assolutamente intollerabili per noi tifosi, come assolutamente intollerabile sarebbe vedere la AS Roma scendere in campo al Bernabeu contro il Real con una di queste due divise. Ne abbiamo sopportate molte, forse troppe, ma le magliette del VeneziaMestre NO ! La Roma deve scendere in campo con i suoi, i nostri colori, la maglietta dovrà essere rossa con i bordi gialli ogni qual volta questo sia possibile, come lo sarà sicuramente contro i bianchi merengues a Madrid. A questo proposito voglio giusto aggiungere un piccolo episodio personale : ieri parlando con mia zia che vive in Colombia mi ha raccontato che mio nipote (10 anni), che pur lontanissimo dalla capitale é comunque super tifoso della Roma, durante Roma-Dinamo Kiev e Messina-Roma, davanti al televisore sembra continuasse a chiedere "Ma la Roma qual'é ?"… INNAMORATO DI UNA MAGLIA ROSSA BORDATA GIALLA Roberto |
Per
favore,
lasciatemi fare un'osservazione. Il real madrid non è secondo a nessuno in merchandising; è la squadra che ha venduto più maglie di tutte con su scritto Ronaldo e Beckam; tutte queste maglie erano BIANCHE, perchè quelli del Real Madrid sono le "merengues". Mi sento fiero quando vedo la Roma in Europa, adoro la Roma in Champion's, non toglietemi l'orgoglio di vedere i giocatori portare nei campi d'europa il GIALLO e il ROSSO, perchè noi siamo l' ASROMA, perchè noi siamo Roma. Per favore. Filippo. |
Credo
di essere stato tra i primi (almeno parlandone coi miei amici) a lamentarsi
non appena sono comparse sulla scena europea (primi anni 90) "strane" maglie
che non avevano nulla a che vedere con quelle storiche dei grandi club.
E pensavo "...meno male che la Roma mantiene (più o meno a seconda delle varie marche) sempre la MAGNIFICA divisa rosso-gialla (la chiamo così per praticità evitando di utilizzare termini come "rosso pompeiano" o "sangue di bue" ecc. che sono sempre soggetti ad interpretazioni personali) anche in Europa..." Poi all'improvviso il MARKETING ha fatto "capoccella" anche dalle parti di Trigoria e qualcuno si è convinto che per le canoniche TRE competizioni che affrontiamo tutti gli anni bisogna utilizzare TRE tipi di MUTA (come la chiamano loro...ma non era quella dei sommozzatori...n.d.r.) diversi. Fu allora che l'AS ROMA cominciò a scendere in campo con pittoresche maglie ARANCIONE CACHI, NERE BALILLA, DISEGNI STILE PALIO DI SIENA ecc. ecc. Premettendo che io farei fare una legge bilaterale FIGC/UEFA per far giocare sempre l'AS ROMA con la sua divisa storica in casa ed in trasferta e qualora ci fosse sovrapposizione cromatica che siano sempre gli altri a cambiarla...questa società (o chi ne decide le strategie di MARKETING) deve mettersi in testa che con le due maglie quella ROSSA e quella BIANCA possiamo giocare dappertutto e in tutte le competizioni del Mondo senza rischiare di incrociare colori uguali o simili. In conclusione ti do il mio pieno appoggio per portare avanti questa battaglia assolutamente legittima e spero che questo serva per ottenere ciò che mi sembra normale: l'AS ROMA in campo con i colori di ROMA Cristiano |
Alessandro |
ciao
Lorenzo
parto dal presupposto che schifo l'intervista al dirigente diadora, che la maglia testaccio style da te proposta è molto + nostra e che una petizione per giocare a madrid con la nostra maglia rossa la firmerei al volo... .. però non ti sembra che tra i problemi del calcio moderno la maglia sia l'ultimo problema? mi incazzo di + per l'elevato costo della stessa e per quindi un merchandising mal gestito... in inghilterra, nazione che tanto viene presa come esempio, le maglie costano 22 £ (tradotto in 30 euri circa!!!!) ora a me di avere la maglia ogni anno me ne frega poco e niente... sarà che mi basta quella dell'anno dello scudetto (grazie ai miei colleghi di università per il regalo) ... e sarà che non avrei 75 euro per la maglia... me ne sbatto e allo stadio ci vado con la mia sciarpa... e la felpetta ASRU... però non mi riconosco nella maglia verde/nera/blu/arancione/fuxia/.... i miei 25 anni mi fanno riconoscere nella casacca rosso pompeiano della nr o dell'adidas... il calcio moderno sta portando all'impoverimento dei valori che rendono un tifoso/ultras diverso da un appassionato/sportivo... il credo nella propria squadra/colori, la passione.... la repressione allo stadio e la massmedializzazione delle violenze/repressioni allontanano il sentimento puro e portano solo violenza.... forse il tralasciare i problemi minori come la maglia è sbagliato.... e non bisogna farla passare liscia su nulla. scusa per lo sfogo e grazie per aver dedicato 2 minuti alla lettura di parole in libertà mas |
Ciao
Lorenzo,
sto seguendo con molta attenzione la tematica delle maglie, argomento a me caro da molti anni (come a te ed alla stragrande maggioranza, d'altronde), ovvero da quando le logiche affaristiche e di un presunto marketing hanno cominciato ad invischiarsi in quelle del cuore. Con ancor più attenzione ho recepito la tua idea di dar corso ad una sorta di "petizione" per sostenere la nostra identità cromatica. A tal proposito, mi permetto di fornirti un suggerimento / considerazione da utente. Molte persone che leggono il sito, ritengo abbiano bisogno di essere più "stimolate" quando si tratta di interloquire con soggetti terzi (come possono essere giornalisti pennivendoli, autorità (?) e...diadoristi). Non so se tu ti sia posto una sorta di autolimitazione in merito (ho notato che, rispetto a prima, inserisci con minor frequenza i links alle e-mail dei soggetti "contattabili"), però, se lo ritieni fattibile, secondo me potrebbe essere decisamente utile, considerato il notevolissimo numero di contatti che registra il sito, inserire un fac - simile di comunicato - protesta e gli indirizzi mail a cui inviarlo (per esempio diadora con il link al form, as roma, il romanista, il messaggero, radio radio). Dopodiché, potremmo anche lavorare tutti per diffonderlo su tutti i siti giallorossi in rete in modo da creare una vera e propria onda. Sono convinto che se diamo una sferzata di questo genere (eventualmente anche richiedendo un boicottaggio dell'acquisto delle maglie nonsense) potremmo avere qualche chanche di successo; tra l'altro ipotizzo che, se spingiamo con giornali tipo "il romanista", che ovviamente segue gli umori del popolo, potremmo farla diventare una battaglia anche mediaticamente sostenuta. Ci pensi? Grazie....(davvero mi sento male quando vedo i nostri colori, la nostra storia, violentati in tal modo). Marco Mariano - Roma Club Milano |
visto
che i designer (chissà poi di dove sono...) della Diadora ragionano
solo con il bilancio davanti non comprate le maglie; se proprio vi piace il verde compratevi la maglia dell'avellino, se vi piace il rosso nero quella del milan, l'arancione quella dell'olanda, così magari in futuro saranno costretti a rispettare la tradizione e i veri tifosi facciamo qualcosa, e-mail di protesta, striscioni... mi sento male a vedere la Roma nera, verde, arancione e nera, verde e bianca, e da due anni hanno profanato anche la prima maglia... BASTA! Thomas Glad |
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La
Repubblica
Tifosi di curva e ultras borghesi uniti nel grido: "Soli contro tutti" Radio, complotti, gladiatori la capitale è scesa nell'arena (Carlo Bonini è nato nel 1967 a Roma ed è inviato speciale del quotidiano «la Repubblica», dove è arrivato dopo aver lavorato per «Il Manifesto» e «il Corriere della sera». Ha pubblicato per Tropea La toga rossa e Il fiore del male). ROMA
- Dicono che la punizione che laverà il sangue dell'arbitro Frisk
arriverà il 21 settembre. E nella data sembra esserci una cabala.
LE INDAGINI manca il colpevole di
LUCA LIPPERA
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Prima
di inserire questo articolo nella rubrica "pippe mentali", è giusto
riportarlo qui:
"Attenzione però - avverte Serra - a non criminalizzare né la città né l'intera tifoseria". Perché, lui ne è convinto, dietro gli incidenti ci sono solo pochi elementi. Che però vogliono la rovina della Roma: "Io mi baso sul fatto - spiega il questore - che la Roma nell'ultimo anno ha pagato multe salatissime e ha subìto ingenti danni d'immagine. Perciò è casuale che una moneta abbia ferito l'arbitro Frisk sulla fronte, ma non è casuale che alle partite della Roma avvengano troppi incidenti. Tant'è che la Roma ne è danneggiata con multe salatissime". E tant'è che il presidente della squadra capitolina, Franco Sensi, quando ha visto quel che era accaduto si è accasciato sulla sua poltroncina in tribuna, con un sospiro che ha fatto capire a tutti quel che pensava. Ma sebbene convinto che un gruppo di teppisti che vuole danneggiare la Roma ci sia, e che faccia di tutto per far bene il proprio "lavoro", Serra spiega di non vedere alcun collegamento con il precedente del derby Lazio-Roma di marzo: durante la partita di mercoledì, secondo il prefetto, "non c'è stato alcun "patto teppistico", a differenza di quanto si possa pensare per l'interruzione del derby marzolino, mai ripreso nonostante le assicurazioni mie e del questore Nicola Cavaliere" che all'esterno dello stadio non c'era stato nessun morto, tantomeno un bambino travolto da una camionetta della polizia. Fortunatamente però, questa volta, nonostante l'appauso ("assolutamente ingiusto", stigmatizza Serra) al momento del ferimento dell'arbitro, e nonostante ci sia stato "un momento di particolare preoccupazione", la situazione non è degenerata. "Questo era il rischio - spiega il questore - ma alla fine si è svolto tutto nel migliore dei modi, tanto che non abbiamo registrato alcun incidente". In questo caso, insomma, secondo Serra c'è stato solo "il gesto sconsiderato di un teppista e un odioso applauso di un gruppo di tifosi". Motivo per cui il prefetto critica anche la decisione di sospendere la partita: "Capisco che l'arbitro Frisk non abbia potuto e voluto proseguire. Capisco pure che il quarto uomo, per motivi psicologici, non abbia voluto sostituirlo. Ma non accetto che si affermi che "non ci fossero più le condizioni di sicurezza" come è stato sostenuto". Il Manifesto GUIDO LIGUORI ANTONIO SMARGIASSE in precedenza collaborato con Lazio.net) intigna: quell'arbitro è un mascalzone, un provocatore, hanno fatto bene, o quasi... Un mercoledì nero per i romanisti, scrive un quotidiano. Iniziato con il nuovo «caso Cassano», proseguito con l'ammonizione a Totti, l'espulsione di Mexes e un primo tempo meritatamente in svantaggio, conclusosi con la faccia insanguinata dell'arbitro Frisk. Un mercoledì che segue, come non vederlo, una catena fatta di tanti, troppi «nervosismi», dalla rissa col Galatasaray alle tante polemiche innestate da Sensi, alle corna di Cassano in diretta tv a San Siro, allo sputo di Totti in Portogallo. Immagini che fanno il giro del mondo, che rovinano un'«immagine» sapientemente costruita grazie ai tanti che - per mestiere ma anche per passione - cercano da tempo di confezionarla in positivo. Ma perché tutto questo? Come è potuto succedere, come può succedere? Nulla è solo frutto del caso, soprattutto quando gli eventi si susseguono formando una catena che si allunga nel tempo. E allora proviamo a ragionare, proviamo a capire cosa c'è nel Dna e nella storia, recente e meno recente, della squadra giallorossa. Solitamente le squadre di calcio sono nate e nascono perché, appunto, c'è gente che ha voglia di giocare a calcio. La Roma no. L'AS Roma nasce per «rappresentare» una città, la sua cultura e la sua identità. Il progetto aveva appunto questo obiettivo: una città, una squadra. Alla Lazio e ai laziali che, rispetto alle altre tre squadre, ebbero la forza per poter dire no, il ruolo dei reprobi, dei refrattari, degli Altri per antonomasia. Non più «gens romana», il copione non prevede che all'interno dell'Urbe possano esserci pluralismo, articolazioni, differenze. Nel corso degli anni l'industria culturale - che proprio a Roma ha il suo centro - assorbe e amplifica il progetto. L'AS Roma diviene sempre più Roma tout court. I romanisti sono molti (tre tifoserie su quattro unificate, appunto, nel 1927), la massa dei tifosi fa da volano. I film (da Bonnard ad Alberto Sordi ai Vanzina, passando per molti altri), la radio (Orazio Pennacchioni) e le radio (ma quante sono quelle che «usano» il calcio, nella Capitale, anche per fini direttamente o indirettamente politici, quasi sempre di destra?), la tv e le tv: tutti convergono sempre più nell'esaltare il mito-Roma e nel creare il prodotto-Roma. Ha fatto impressione, poche sere fa, sentire Giulio Andreotti in televisione ripetere quasi alla lettera quanto Sordi diceva proprio a lui, nel film Il tassinaro (1983), occasione per una comparsata ammiccante di don Giulio: dopo decenni lo scudetto (quello del 1983, appunto) era tornato a Roma! A Roma, come se la Lazio, che lo aveva vinto solo nove anni prima, non esistesse... In questa tifoseria già gonfia di orgoglio, celebrata e autocelebrativa, ma a lungo scarsa di vittorie, i trionfi di Cragnotti hanno avuto l'effetto di un elettroshock rivitalizzante: nel 2001 anche la Roma, anzi «Roma», vince. I «gladiatori» tornano, l'Urbe comanda, ecc. La stampa sguazza, le tirature salgono: i tifosi al Circo Massimo (non per i gladiatori, ma per il celebre spettacolo che «non proseguisce») sono - nei titoli, negli articoli - 500mila, un milione, due milioni. L'orgia mediatica pare inarrestabile. Persino questo giornale (vogliamo fare un po' di sana autocritica?) parla di «mutazione antropologica» (de che?), a proposito delle nuove «radiose giornate» dei festeggiamenti; ma tutti i giornali, le tv, le radio divengono un coro senza tregua. L'identità incrocia il mercato: compra la maglietta, non per andare allo stadio ma per indossarla tutti i giorni. Guarda la pay-tv, abbonati a Roma Channel (una struttura in gran parte gentile omaggio della Rai, cioè di noi tutti). Compra e appendi in macchina il pupazzo giallorosso. Compra le stoviglie della Roma, la sveglia della Roma, il caffè della Roma, il casco della Roma, la credit card della Roma. È degli ultimi giorni l'ultima chicca: in un paese già tristemente noto per essere l'unico al mondo in cui escono ben tre quotidiani sportivi, ora c'è un quotidiano (12 pagine!) rivolto solo ai tifosi della Roma che parla solo della Roma. Nel suo entourage anche alcuni «bei nomi» di uomini delle professioni e dell'intelligenza, per i quali quel giornale è un ninnolo, il secondo o terzo o quarto o quinto quotidiano della mazzetta giornaliera, ma che non si rendono conto del danno che fanno nel momento in cui tanta gente comune invece di comprare un quotidiano qualsiasi che anche parla del mondo e dei conflitti che lo attraversano, compra da qualche giorno solo il quotidiano che parla solo della Roma... L'ipertrofismo identitario del tifoso romanista, la sopravalutazione di sé e della sua squadra, il suo vittimismo, dunque, non possono che crescere a dismisura, blanditi, aizzati, inturgiditi: la Roma è sempre e comunque uno squadrone, non può (ma perché? chi lo stabilisce?) vendere i «suoi» campioni, deve comunque stare «lassù», altrimenti fioccano, ridicole ancor più che vergognose, le interrogazioni parlamentari. Totti è il più grande giocatore del mondo, Cassano è il secondo più grande giocatore del mondo, l'uno è paragonato a Pelè, l'altro a Maradona. De Rossi è il pallone d'oro di domani, per dopodomani già s'intravede Aquilani... Ergo, se gli scudetti, le coppe e i palloni d'oro non arrivano, è colpa certo di un Complotto! Non è vero che in campo Totti è sempre sopra le righe e spesso gli vengono risparmiate le due ammonizioni a partita che meriterebbe. Non è vero (ora inizia a essere evidente) che Cassano è un caso così grave di fronte al quale al tedesco Voeller, poverino, non resta che invocare inutilmente «disciplina» (c'aveva provato anche Capello, ma la Società era stata magnanima...). E che forse vuole andare via, a fare gol e danni a Milano o a Madrid. Non si può scrivere che la squadra e la società sono fortemente ridimensionate, che gli schiaffoni sul mercato estivo sono stati tanti. Né che Voeller è una brava persona ma non è mai stato un grande allenatore. Insomma, non si può dire che l'«Impero» rischia di venire travolto non solo e non tanto dai «barbari», ma anche da quel «male oscuro» che fa parte del proprio Dna. Modesta proposta: e se la Roma tornasse a essere solo una squadra di calcio? Se i canali tv e i giornali monotematici spegnessero la luce? Se non fosse più una religione o una fede e neanche una monocultura? Se fosse solo, per i suoi tifosi, una bella passione, una parte della vita, un interesse della domenica e del mercoledì, un articolo al giorno e forse due letti durante il cappuccino e non un film che dura sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro, sogni (in giallorosso) inclusi? Non sarebbe possibile così un approccio più sereno alle vittorie e alle sconfitte che attendono, inevitabilmente, la Roma? ANTONIO SMARGIASSE TANA PER I LAZIELI! |
Repubblica
on line
La tv ha ripreso un tifoso, ma non è stato lui a colpire l'arbitro Trecento sospetti in Tribuna d'Onore ROMA
- Un lancio preciso, mirato, partito dalla parte più alta della
Tribuna d'onore destra: 300 posti omaggio gestiti dal Coni e dalla Figc.
Una moneta da un euro scagliata come un proiettile che si è abbattuta
sulla fronte dell'arbitro svedese Frisk . Una moneta che oltre ai tre punti
di sutura e all'interruzione di Roma-Dinamo Kiev, ha provocato effetti
catastrofici.
Un'inchiesta che si preannuncia più difficile del previsto. Ai pm Elisabetta Ceniccola e Vittoria Bonfanti non è ancora arrivato il primo rapporto della Digos che era stato preannunciato per la giornata di ieri. Gli inquirenti sono impegnatissimi a passare al setaccio tutti i filmati delle telecamere interne allo stadio e delle emittenti televisive nella speranza che qualcuno abbia catturato, magari senza saperlo il momento del lancio. Per adesso, a quanto pare, nessun risultato utile se non nella traiettoria della moneta. L'arbitro stesso, interrogato fino a notte fonda, ha detto di aver visto un oggetto che arrivava dall'alto, sulla sinistra (guardando dal campo) rispetto alla Tribuna autorità e di non aver fatto in tempo a scansarsi. La moneta, nelle riprese di Sky sembra seguire, in realtà, una traiettoria più diagonale, come se venisse da un'area della Monte Mario più vicina alla curva sud, ma chi indaga, almeno su questo punto, non ha dubbi. Il "proiettile", nelle immagini tv, appare come un oggetto allungato, ma si tratta un bagliore, il cosiddetto "effetto cometa". La Digos sta ora rintracciando il maggior numero possibile di spettatori che si trovavano in quel settore. Cinque o sei persone verranno ascoltate come testimoni in giornata. Nessun Vip, nessun volto noto, almeno questo sembra sicuro. Un altro problema viene da fatto che gli abbonamenti non valgono per le partite di coppa e non si possono, quindi, interrogare i titolari. I biglietti omaggio, spesso, vengono ceduti anche più volte e sembra che alcuni siano finiti in mano a noti esponenti della tifoseria ultrà. Quanto alle telecamere mobili della Digos, erano quasi tutte puntate sulla curva: nessuno si aspettava tafferugli, teppisti o lanciatori dalla Tribuna d'onore. Ma ormai, all'Olimpico, tutto è possibile. |
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17
settembre 2004: inseriti diversi commenti
su Roma/Dynamo Kiev. Mi spiace per
la lentezza del sito. Dipende dal server di tifonet, su cui è ospitato
questo sito. Il dominio del mio sito è stato registrato da tifonet
e quindi avrei attualmente qualche problema a trasferirlo su altro server...
Sempre
sulla pagina di Roma/Dynamo Kiev, analizziamo qualche commento uscito qua
e là... Visto che siamo in tema, iniziata la pagina relativa alla
Coppa
Disciplina 2004/05.
Daniele
mi scrive dicendo che "...qualcuno mi ha
rubato la MIA bandiera, quellacon cui mi sono fatto tutte le trasferte
l'anno dello scudetto, e ke non è
stata
mai lontana da me quando ero allo stadio, sia l'Olimpico ke qualsiasi altro
stadio italiano, compreso il Bernabeu......quindi, anke se so ke è
difficile,
spero ke tramite il tuo sito, qualcuno leggendo questo messaggio si metta
una mano sul cuore e l'altra sulla coscienza e me la possa
riportare
a Roma-lecce...inutile dirti ulteriormente quello ke rappresenta/rappresentava
x me quella bandiera.... è piccola, con l'asta nera un pò
rotta sull'impugnatura, è solo ROSSAeGIALLA con la LUPA in mezzo,
la stoffa è rovinata e sfilacciata sia sopra ke di lato, x colpa
del vento e dell'usura....il mio posto è sempre lo stesso (campionato,
coppa italia, champions, presentazioni, amichevoli.....) scendendo
le scalette sotto gli ULTRAS ROMANI, fila 37, abbiamo 6-7 posti, dal num.33
fino alle scalette!!!!
Se
è stato qualcuno ke ama come me questa squadra e questa città,
sa ke danno ke mi ha arrecato......
SEMPRE
E COMUNQUE, DAJE ROMA DAJEEEEEEEEEEE"
Curiosità
inviatami da LUPIN 76
Obbligo
su biglietti partita Uefa
I
tifosi del Middlesbrough che hanno acquistato un biglietto per la gara
di Coppa Uefa contro il Banik Ostrava, in programma giovedì, sono
rimasti sorpresi da quanto stampato sui tagliandi. Su di essi è
indicato (probabilmente per errore) l'obbligo per i tifosi di presentarsi
allo stadio in abbigliamento elegante: "Condizione necessaria per l'ingresso
- si legge - è vestirsi con giacca e cravatta. Jeans o abbigliamento
sportivo non sono permessi".
Il Romanista" si presenta come un giornale all'avanguardia, tanto che già sabato sarà possibile acquistare, insieme al quotidiano, una cassetta di 45' con tutti i gol di Rudi Voeller quando era il tedesco volante della Magica. Il ricavato verrà devoluto alla Croce Rossa Italiana, impegnata nella regione dell'ex Urss dell'Ossezia recentemente teatro di una strage di innocenti. Il direttore è Riccardo Luna, ex del Corriere dello Sport, che non nasconde le proprie ambizioni: "Nel nostro giornale la protagonista è la Roma, cioè la squadra che, secondo un'indagine commissionata alla Doxa, ha nella regione almeno un milione 300 mila tifosi e di loro il 15% è laureato. Siamo il quotidiano della Curva Sud e anche della Tevere e della Tribuna autorità, ma soprattutto di chi tifa Roma senza venire allo stadio". Il formato sarà simile a quello di Usa Today, un tabloid allungato e a colori con grafica molto spettacolare. Tante le rubriche fisse: dalle pagelle di Carlo Zampa, ex grande Voce dell'Olimpico, alla Domenica sportiva di Teotino, all'Analisi tecnica di Boniek fino all'accordo con Mf Dow Jones per l'analisi quotidiana del titolo dell'As Roma. Si partirà con un prezzo di copertina di un euro con 12 pagine, 60 mila copie di tiratura iniziale e 10 mila per la soglia di break even con un investimento di un milione 250 mila euro. Una Roma a tuttotondo. Il cuore dei tifosi giallorossi può battere e scalpitare in ogni direzione, sia sul web, sia sulla carta stampata ed in Tv. Con l'uscità di questo nuovo quotidiano "Il Romanista", la società capitolina diventa la prima al mondo ad avere una copertura globale. Infatti, oltre a questa nuova iniziativa editoriale, non bisogna dimenticare come la Roma sia costantemente seguita anche dalle emittenti radiofoniche locali, come abbia un proprio sito internet in perenne aggiornamento e come, cosa principale, possa disporre di un proprio canale televisivo (Roma Channel). Insomma, un modo per i tifosi di poter seguire la squadra del cuore in qualsiasi modo |
In un centinaio irrompono in consiglio squadra di calcio scatenati. Giovedì sera, un centinaio di tifosi del Como, appartenenti all'ala più dura del tifo, hanno fatto irruzione nell'aula del consiglio comunale. E' stato lanciato anche un fumogeno ed è scoppiato un parapiglia: ad avere la peggio tre consiglieri comunali, che sono stati colpiti. L'aula è stata fatta sgomberare dalla polizia. Un episodio increscioso, l'ennesimo, che purtroppo mal si concilia con l'augurio di Adriano Galliani, presidente della Lega Calcio, circa una possibile abolizione delle recinzioni negli stadi, sul modello inglese. "Attualmente le nostre norme in materia di sicurezza non ci consentono di abolirle - ha detto - ma questa è una grande speranza". Franco Carraro, inoltre, nel corso della presentazione del rapporto 2004 dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, aveva auspicato proprio questo: "Siamo - ha spiegato Galliani - in una fase di netto miglioramento per quanto riguarda il problema della violenza negli stadi e speriamo che questo campionato abbia risultati ancora migliori di quelli già buoni ottenuti nella stagione appena conclusa". Purtroppo dalle parti di Como, sono stati subito pronti a smentire il presidente federale. Motivo della protesta: la cancellazione del club. I tifosi, dopo avere scambiato nel cortile qualche parola con il sindaco Stefano Bruni, sono saliti nell'aula consiliare. Improvvisamente si sono spente le luci dell'aula, e qualche tifoso ha lanciato un fumogeno. Nel parapiglia che ne é seguito, tre consiglieri comunali sono stati colpiti. Al secondo posto quelli della Roma, poi quelli dell'Atalanta piu' violente nella scorsa stagione calcistica. Il dato e' contenuto nel Rapporto 2004 dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presentato oggi. I tifosi del Napoli sono stati coinvolti in 10 episodi di violenza; seguono quelli della Roma (7), Atalanta (6), Juventus, Hellas Verona e Inter (5), Avellino, Livorno e Fiorentina (4). |
romanistissimamente
marco
ps
almeno
per un' eventualissima finale aridatece la maglia rossa porpora coi
bordi
giallo oro
Non
posso che sposare al 100% l'e-mail di Marco. Già io vorrei solo
due maglie, la prima e la seconda, figuriamoci se mi piace l'idea di averne
una decina.
Io
voglio solo sperare che la Roma usi queste magliette da Champions League
con molta parsimonia e non escludendo la prima maglia: vedere qualche anno
fa la Roma giocare contro il Real Madrid con le maglie da fantino mi ha
fatto male. In origine le seconde maglie venivano usate solo se c'erano
problemi cromatici e di possibile confusione con le maglie dell'avversario,
ora sono diventate moda, ma come dice Marco VOGLIAMO GIOCARE CON I NOSTRI
COLORI.
Max
cerca questi biglietti per collezionismo: roma verona 82-83, roma bari,
roma verona, brescia roma 2000-01, se qualcuno li ha, mani una e-mail a
me.
Palmares Giocatori Stadio: Madrid, Santiago Bernabeu (74 634 spettatori), costruito nel 1947. Statistiche in Europa Gruppi ultras: Ultras Sur Viikings Denominazione: Ultras Sur, Orgullo Vikingo Gemellaggi: Brigadas Blanquiazules Rivalità: Boixos Nois, Frente Atlético, Herri Norte Taldea, Peña Mújika, Riazor Blues, Abertzale Sur Membri: 500 |
Palmares e storia Giocatori Statistiche in Europa Stadio: Leverkusen, BayArena (22 500 spettatori), costruito nel 1999 Gruppi ultras: http://www.ultras-leverkusen.de/ http://www.geocities.com/plan_b_lev/ |
Statistiche in Europa Stadio: Kiev, Stadion Olimpiyskiy (83 160 spettatori), costruito nel 1948 Gruppi ultras: The Capitals, City Boys, Darnitsa Hools, UYuBu (Ultras of Yuzhnaya Borshchagovka), Working Reserves, che sono uniti nei White-Blue Hooligans (circa 150 membri) Info sulla scena ultras ucraina |
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ilromanistaquotidiano@yahoo.it |
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E'
il momento di fare qualcosa di concreto per la Roma e per il futuro.
Chiunque sia azionista della Roma sottoscriva l'aumento di capitale, chiunque sia tifoso, ma non ancora azionista aspetti il termine di scadenza dei diritti di prelazione e partecipi all'aumento di capitale acquistando le azioni della società. ognuno per quello che può, basta poco se saremo tanti. E poi chi vive a roma "deve" abbonarsi... Passate parola, fate proseliti fra i vostri amici, collegatevi ai siti dei tifosi e date il vostro contributo scrivendo un piccolo appello, invitate tutti a muoversi per la Roma. Noi non abbiamo alle spalle la FIAT o Mediaset, noi possiamo contare solo su quello che ci mette sensi e sulla nostra passione. Per rimanere grandi a questi livelli serve tanto. O sei la FIAT che ha sempre coperto la Juve e "comprato" il calcio italiano o sei mediaset e appartieni al capo del governo o fai la fine di Tanzi e Cragnotti. Tanzi e Cragnotti per stare a quei livelli hanno fatto fallire Parmalat e Cirio sono finiti dentro e hanno rischiato di far fallire Parma e Lazio. La Juve, tanto per fare un piccolo esempio, per sanare 30 milioni di euro di passivo dello scorso bilancio ha venduto alla fiat il suo centro sportivo. Un gioco delle tre carte fatto in casa. Il Milan dopo aver ridotto da 300 milioni a 50 il passivo grazie al decreto spalma ammortamenti fatto ad hoc da Berlusconi ha coperto i 50 milioni di passivo residuo con capitale Mediaset che da azionista ha coperto il buco. Sky e Mediaset che sono soci in affari coprono d'oro tre squadre a danno degli altri. Sky che è sponsor della Juve, ha sempre pagato anticipati a Juve e Milan i corrispettivi dei diritti tv, alla Roma li ha pagati sempre posticipati (salvo l'ultima rata). Questa differenza ha comportato che la Juve ha potuto evitare l'aumento di capitale che la Roma ha dovuto lanciare. Ora vogliono pagarci la metà di quanto danno loro, nonostante abbiamo un numero di abbonati quasi analogo e un appeal superiore in termini di giocatori. Forse alla fine ci daranno il giusto, ma non ora, rendendo difficile alla società le operazioni di mercato. Sensi non è sicuramente un santo e con la Roma ci ha sicuramente guadagnato, ma ha operato con i margini di ciò che gli era consentito per stare a quei livelli (non pagando le tasse e ritardando il pagamento ai giocatori per comprare Chivu e altri) ma poi quando è arrivato il redde rationem ha venduto i suoi beni, non ha attinto ai soldi pubblici di poveri azionisti, come hanno fatto gli altri. Se vogliamo che il sogno continui e il progetto di Baldini (un grande davvero) abbia successo, dobbiamo dare un segnale forte. il successo dell'aumento di capitale e della campagna abbonamenti permetterebbe di chiudere la campagna acquisti con successo in attesa dei soldi di Sky. |
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